La parola d’ordine è “rilancio del territorio” superando le difficoltà del momento e tracciando le linee guida per un nuovo percorso di sviluppo. Con queste premesse Confartigianato Imprese Cuneo, in modalità live sulla piattaforma de La Stampa.it, ha chiamato a raccolta i Parlamentari eletti in provincia di Cuneo per avviare con loro un’attenta disamina sulle vecchie e nuove problematiche che rischiano di far tracollare il mondo operoso della Granda, costituito per il 98% da piccole e medie imprese. All’invito hanno risposto i senatori Giorgio Maria Bergesio, Marco Perosino e Mino Taricco, e i deputati Monica Ciaburro e Flavio Gastaldi.

Guidati da Massimo Mathis, capo redattore de La Stampa di Cuneo, i vari interventi si sono succeduti a seguito delle sollecitazioni dai vertici dell’Associazione capeggiata dal presidente Luca Crosetto e dai due vice presidenti Giorgio Felici, vicario e presidente di Confartigianato Piemonte, e Daniela Balestra.

E proprio alla presidenza di Confartigianato Imprese Cuneo è toccato introdurre i temi sui quali a turno si sono espressi gli ospiti. Dalle infrastrutture sia materiali che digitali, riguardo alle quali la Granda lamenta un ritardo ormai cronico, alle misure di sostegno finora insufficienti per dare ossigeno alle imprese locali pesantemente provate dal perdurare della pandemia, fino ad argomenti di più ampio respiro che potrebbero incidere indirettamente sul territorio cuneese, dai finanziamenti europei alla legge di Bilancio fino ad una ventilata “patrimoniale”.

Il presidente Crosetto ha aperto il dibattito puntando immediatamente i riflettori sulla ripartenza e sulla necessità che il Paese si doti di una chiara visione strategica per dare impulso all’economia. «Dobbiamo fare uno scatto in avanti – ha detto – e guardare al rilancio dei vari comparti economici. Basta parlare solo di Covid, cerchiamo invece di unire le forze e tracciare nuove progettualità che possano rilanciare il lavoro e la produzione delle nostre imprese. A tal proposito, recentemente in un confronto tra Istituzioni e Associazioni di categoria si è deciso di istituire un tavolo di monitoraggio di tutte le iniziative che verranno messe in campo per lo sviluppo del nostro territorio. È tempo di immaginare un futuro post pandemia per le nostre famiglie e le nostre imprese e su questo dobbiamo impegnarci in modo unanime».

Sono poi seguiti i commenti dei cinque parlamentari, i quali non hanno lesinato puntualizzazioni e critiche sulle lungaggini esasperanti di una politica in difficoltà a calibrare le sue scelte sulle concrete necessità dei territori, sia per l’incapacità di confronto costante con le Associazioni imprenditoriali, sia per il groviglio di una burocrazia che sta sempre di più frenando le decisioni.

Nel prosieguo dell’incontro, è intervenuto il vice presidente Felici, il quale ha sottolineato la situazione di drammatico isolamento in cui versa oggi la provincia di Cuneo anche a seguito del recente disastro alluvionale, evidenziando l’impoverimento del ceto medio che porta con sé un pesante decadimento dell’etica sociale e di quel “saper fare” che da sempre è un fiore all’occhiello della nostra terra.

«Oggi assistiamo – ha sottolineato – all’incapacità della politica di processare dati complessi. Ci si sofferma troppo sul valore singolo, senza valutarne gli effetti in un’ottica di andamento generale.

In questo modo non si riesce certo ad arrivare ad una visione reale dello stato di salute del Paese e di conseguenza si rimane ben lontani da una programmazione di iniziative efficaci per il rilancio economico. Nonostante tutto, da un recente dato del nostro Ufficio Studi regionale, è emerso che tra i nostri imprenditori negli ultimi mesi si è registrato un minor pessimismo nell’assumere personale. Un segnale che testimonia quanto sia ancora viva e vitale la loro volontà di resistere e andare avanti».

Terzo intervento di sprone alla discussione, quello della vice presidente Balestra, la quale ha richiamato l’attenzione su alcuni aspetti concreti che riguardano la gestione aziendale di tante imprese cuneesi: contributi a fondo perduto per le attività che più hanno sofferto le limitazioni di questo periodo, maggiori incentivi alle imprese costituite da giovani, magari con esoneri fiscali adeguati e maggiori tutele per il mondo imprenditoriale femminile che sta scontando più di altri il peso della gestione di famiglia e lavoro. «Se non si interverrà con urgenza, – ha spiegato – un terzo delle imprese “rosa” in Piemonte rischia di scomparire.

Il Governo deve comprendere il peso oneroso che le donne si portano appresso dall’inizio della pandemia e di conseguenza mettere in atto tutte quelle misure che possono alleviare le difficoltà del momento, ad esempio equiparare le donne imprenditrici alle lavoratrici subordinate. E guardando al futuro dei giovani, è necessario investire maggiormente sull’apprendistato e sull’alternanza scuola-lavoro, ottime palestre formative sia professionali che culturali, magari predisponendo ad hoc sgravi contributivi ed incentivi. Infine, uno sguardo al “Bonus casa”, un’importante opportunità per il comparto costruzioni che sta scontando troppi anni di crisi.

È necessario però che questa misura venga prorogata almeno fino al 2022/2023 affinché non sia a beneficio solamente delle grandi imprese, ma anche dei piccoli imprenditori che per accedervi dovranno rafforzarsi, creando reti d’impresa. Su questo aspetto la nostra Associazione si è già attivata con l’avvio di una piattaforma dedicata e con un servizio di accompagnamento alle imprese per l’espletamento della parte burocratica».

Dopo l’analisi dei vari temi in discussione, sui quali ogni esponente del Parlamento ha sottolineato la sua linea politica di indirizzo, unanime è stata l’adesione a collaborare insieme in modo costante e fattivo per accelerare la risoluzione dei problemi e attivare idee e progettualità per la ripartenza.

Ne è scaturito un impegno condiviso nella programmazione di un nuovo incontro entro il mese di febbraio 2021, durante il quale si farà il punto su quanto è stato fatto e sull’evoluzione economica di imprese e territorio cuneese.

In chiusura, il presidente Crosetto ha voluto richiamare l’attenzione ancora sul comparto artigiano che nella Granda rappresenta oltre ventimila imprese. «Tutti noi abbiamo una grande responsabilità nei confronti della nostra terra che deve essere tutelata e messa in condizione di generare benessere collettivo. La nostra è la voce di quel “valore artigiano” che ha sempre ispirato il lavoro e contribuito a far crescere la nostra economia. Mi auguro che questo possa essere Voi il “faro” al quale riferirvi per portare al territorio cuneese quel sostegno che oggi necessita».

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