Un fulmine a ciel sereno che arriva dritto al cuore di un’economia già molto sofferente. Mentre il resto del Piemonte da lunedì è in arancione, domani la provincia di Cuneo non si uniformerà al territorio regionale, come annunciato, ma rimarrà “zona rossa” almeno fino a fine settimana.
La Regione ha deciso di bloccarla nella fascia di rischio più alto a causa del tasso di incidenza contagi mantenutosi, anche in questi giorni, al di sopra della soglia di allerta di 250 casi di Covid per 100.000 abitanti (277).
La notizia ha creato un forte disappunto tra le imprese cuneesi, le quali ora si ritrovano a doversi nuovamente fermare ai blocchi di partenza, con innumerevoli disagi sia per il loro lavoro che per la clientela.
«Una decisione dell’ultima ora – commenta Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – che va ad inasprire gli animi di tanti imprenditori ormai sfiniti da questi stop and go senza un congruo preavviso. Pur capendo la necessità di tutelare la salute pubblica, contestiamo con fermezza questa improvvisa decisione che si configura come una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti delle imprese e dei lavoratori. Sarebbe stato meglio, non avendo certezza sul calo dei contagi, essere più prudenti nel dare notizie di riavvio delle attività, evitando di esporre le aziende, già così prostrate dall’emergenza sanitaria, all’ennesima delusione del protrarsi delle chiusure.
Nel nostro comparto artigiano ci sono centinaia di imprese del settore benessere e servizi alla persona le quali, dopo aver risistemato i locali e gli approvvigionamenti dei prodotti, si ritrovano ora a disdire appuntamenti già fissati e a bloccare il personale già programmato per il ritorno al lavoro. Una grave delusione che era meglio evitare, visto il periodo complesso e un “modus operandi” che rischia di staccare la spina definitivamente a tante nostre imprese».