“Nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza la Regione distribuirà 36 milioni, per gran parte fondi del Governo nazionale, a favore dei Comuni piemontesi per realizzare opere sui loro territori. Certamente una buona notizia, soprattutto perché gli interventi in questione riguardano la messa in sicurezza del territorio, la viabilità, l’edilizia, ecc., tutte questioni molto rilevanti.
Peccato che, anche questa volta, si registri una evidente disparità di trattamento, con poche risorse per l’area metropolitana di Torino e la maggior parte destinata al resto del Piemonte. Né si comprende dove stia l’oggettività dei criteri in base ai quali è stata effettuata questa ripartizione. Come già in altre occasioni, anche con i soldi del Pnrr, la Giunta regionale non teme di confermare la propria propensione a favorire il Piemonte 2.
La sproporzione tra i Comuni della ex provincia di Torino e quelli del resto del Piemonte è netta. La prima linea di finanziamento destina 19 milioni di fondi statali, e di questi solo 4,5, milioni sono destinati ai comuni del Torinese. In canavese, ad esempio, solo Ivrea beneficerà di un finanziamento.
La seconda tranche per 9 milioni verrà erogata seguendo la graduatoria della legge 18/84: avevo già evidenziato come anche questi criteri fossero fortemente penalizzanti per i comuni della ex provincia di Torino, che, infatti, beneficeranno di soli 2,4 milioni.
La terza linea è finanziata con 8 milioni per il dissesto idrogeologico e, anche in questo caso, ai comuni della nostra ex provincia arriverà 1 milione soltanto. La Città Metropolitana di Torino vale, per numero di abitanti e di comuni, la metà del Piemonte: 8 milioni su 36 complessivi sono solo il 22%. Siamo molto lontani dalla “metà”.
Il Pnrr rappresenta un’irripetibile occasione per i nostri territori, per tutti i nostri territori, e se non vogliamo sprecare questa opportunità serve una gestione razionale e più trasparente delle risorse, senza indulgere in localismi. Le regole adottate dalla Regione per distribuire queste risorse producono esiti inaccettabili per i comuni e per i cittadini della nostra ex provincia. Chiaro che per la Giunta Cirio l’area di Torino ha cessato di essere ‘bellissima’. Occorre una immediata correzione di rotta applicando equità e soprattutto buon senso”.