Il I semestre 2022 chiude con un aumento del 6,0% delle vendite all’estero per le imprese della provincia di Cuneo. Il dato è positivo non soltanto rispetto al 2021, ma anche nei confronti del 2019 ultimo anno pre-Covid. La crescita rispetto a tre anni fa è del 14,4%.
Complessivamente nel I semestre 2022 le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo hanno raggiunto i 4.621 milioni di euro. Nel corrispondente semestre il valore delle importazioni ha segnato i 3.145 milioni di euro, con un aumento del 28,9% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Il saldo della bilancia commerciale si è portato a 1.476 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nel I semestre 2021 quando si attestava a 1.920 milioni di euro.
Cuneo si conferma al secondo posto, dopo Torino, per valore esportato, con il 16,3% delle vendite regionali fuori confine, sebbene le altre province piemontesi abbiano registrato incrementi maggiori nel valore dell’export. E così la crescita delle esportazioni cuneesi nel periodo gennaio-giugno 2022 è meno sostenuta rispetto a quella nazionale (+22,5%) e regionale (+18,0%), ma occorre tener presente che il 2021 fece segnare il record assoluto dell’export cuneese.
“Malgrado i gravi problemi congiunturali e infrastrutturali che tutti conosciamo, i dati dell’export cuneese continuano a essere estremamente lusinghieri – afferma presidente Mauro Gola. Il folle aumento dei prezzi dell’energia elettrica, delle materie prime e del gas rischia però di compromettere seriamente le prospettive economiche generali. Questa crisi deve stimolarci ad accelerare sulla transizione ed efficienza energetica, sul ricorso alle energie rinnovabili e sulla rimodulazione delle catene di fornitura dell’energia”.
Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat
“La serie storica, riferita ai dati dei primi sei mesi di ogni anno, evidenzia il trend di crescita delle esportazioni cuneesi nell’ultimo quinquennio fatta eccezione per il 2020 condizionato dagli effetti della pandemia – afferma il presidente camerale. Dall’andamento del grafico si evince che, negli ultimi cinque anni, l’export cuneese è cresciuto del 27,2%”.
Esportazioni della provincia di Cuneo per principali prodotti (dati in euro)
I semestre 2021 | I semestre 2022 | Quota I semestre 2022 | Var % | |
Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura
e della pesca |
228.748.953 | 169.702.861 | 3,7% | -25,8% |
Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere | 5.788.098 | 6.196.220 | 0,1% | 7,1% |
Prodotti delle attività manifatturiere | 4.098.846.194 | 4.412.163.944 | 95,5% | 7,6% |
Prodotti alimentari, bevande e tabacco | 1.425.887.017 | 1.595.261.391 | 34,5% | 11,9% |
Mezzi di trasporto | 823.854.681 | 879.222.693 | 19,0% | 6,7% |
Macchinari e apparecchi n.c.a. | 572.812.748 | 627.052.707 | 13,6% | 9,5% |
Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi | 572.007.096 | 440.726.872 | 9,5% | -23,0% |
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti | 172.528.016 | 225.830.947 | 4,9% | 30,9% |
Chimica e farmaceutica | 171.577.141 | 200.575.663 | 4,3% | 16,9% |
Legno e prodotti in legno; carta e stampa | 121.739.622 | 180.902.376 | 3,9% | 48,6% |
Apparecchi elettrici, elettronici e ottici | 109.096.614 | 114.891.930 | 2,5% | 5,3% |
Tessile, abbigliamento, pelli e accessori | 89.232.505 | 102.049.530 | 2,2% | 14,4% |
Altri prodotti delle attività manifatturiere | 40.110.754 | 45.649.835 | 1,0% | 13,8% |
Prodotti delle altre Attività | 26.422.443 | 32.468.355 | 0,7% | 22,9% |
Totale | 4.359.805.688 | 4.620.531.380 | 100,0% | 6,0% |
Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat
Nel I semestre 2022 l’aumento delle esportazioni cuneesi di prodotti manifatturieri, che rappresentano il 95,5% del totale, è stato del +7,6%, seguito dai prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere con un +7,1%; mentre il comparto agricolo ha registrato una forte perdita (-25,8%).
Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 34,5%, sia il settore trainante dell’export manifatturiero con +11,9%, sebbene questo semestre la performance migliore sia stata registrata dalla filiera del legno (+48,6%), seguito dai metalli (+30,9%), da chimica e farmaceutica (+16,9%) e tessile (+14,4%). L’unico comparto a registrare una forte decrescita è stato quello degli articoli in gomma (-23,0%), mentre i restanti hanno evidenziato incrementi minori pur in un contesto positivo.
Esportazioni della provincia di Cuneo per principali Paesi (dati in euro)
Paesi | I semestre 2021 | I semestre 2022 | Quota I semestre 2022 | Var. % |
Francia | 825.958.005 | 846.802.706 | 18,3% | 2,5% |
Germania | 685.813.396 | 645.084.519 | 14,0% | -5,9% |
Spagna | 245.703.234 | 254.764.100 | 5,5% | 3,7% |
Polonia | 217.050.327 | 194.683.089 | 4,2% | -10,3% |
Belgio | 146.960.459 | 165.651.214 | 3,6% | 12,7% |
Paesi Bassi | 84.717.631 | 125.153.860 | 2,7% | 47,7% |
Repubblica Ceca | 84.328.017 | 89.891.505 | 1,9% | 6,6% |
Romania | 44.305.331 | 63.043.428 | 1,4% | 42,3% |
Austria | 59.530.132 | 57.673.134 | 1,2% | -3,1% |
Svezia | 44.299.538 | 50.114.857 | 1,1% | 13,1% |
Altri Paesi Ue-27 | 319.544.055 | 359.131.892 | 7,8% | 12,4% |
Ue-27 (post Brexit) | 2.758.210.125 | 2.851.994.304 | 61,7% | 3,4% |
Stati Uniti | 339.440.812 | 333.974.253 | 7,2% | -1,6% |
Regno Unito (*) | 227.123.073 | 254.036.263 | 5,5% | 11,8% |
Canada | 75.641.541 | 105.133.375 | 2,3% | 39,0% |
Svizzera | 80.159.215 | 96.111.608 | 2,1% | 19,9% |
Russia | 74.684.651 | 74.135.700 | 1,6% | -0,7% |
Cina | 66.975.976 | 63.411.345 | 1,4% | -5,3% |
Turchia | 48.420.552 | 61.190.748 | 1,3% | 26,4% |
Messico | 35.421.377 | 51.416.190 | 1,1% | 45,2% |
India | 38.322.316 | 49.141.511 | 1,1% | 28,2% |
Australia | 40.804.667 | 46.674.219 | 1,0% | 14,4% |
Altri Paesi extra Ue-27 | 574.601.383 | 633.311.864 | 13,7% | 10,2% |
Extra Ue-27 (post Brexit) | 1.601.595.563 | 1.768.537.076 | 38,3% | 10,4% |
Mondo | 4.359.805.688 | 4.620.531.380 | 100,0% | 6,0% |
(*) L’Accordo di recesso del Regno Unito dalla UE è entrato in vigore il 1° febbraio 2020.
A partire da tale data, il Regno Unito è diventato uno Stato terzo. Le serie storiche per le due nuove aree
Ue-27 ed extra Ue-27 sono state ricostruite per rendere coerenti i confronti temporali.
Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 61,7% delle esportazioni provinciali, contro il 38,3% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’aumento registrato dalle vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27 è stato del 3,4%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 ha segnato un +10,4%.
I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 18,3% e 14,0%. La Francia ha evidenziato una crescita del 2,5%, mentre il mercato tedesco una flessione del 5,9%. La Spagna, con una quota del 5,5%, ha registrato una variazione del +3,7%, mentre la Polonia con una quota del 4,2% ha riportato una flessione del 10,3%. Le variazioni, in positivo, maggiormente significative sono state registrate da Paesi Bassi (+47,7%) e Romania (+42,3%), seguite da Svezia (+13,1%) e Belgio (+12,7%).
Per il bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior sbocco sono gli Stati Uniti e il Regno Unito che rappresentano rispettivamente il 7,2% e il 5,5% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno registrato una flessione dell’1,6%, mentre il Regno Unito un incremento dell’11,8%. Il Canada con una quota del 2,3% ha riportato un ottimo +39,0% e così la Svizzera (+19,9%). Pur rappresentando una percentuale bassa delle nostre esportazioni (1,1%) il risultato migliore l’ha conseguito il Messico (+45,2%) seguito da India (28,2%) e Turchia (+26,4%). Russia e Cina invece hanno registrato una flessione rispettivamente dello 0,7% e del 5,3%. Sorprende, malgrado il conflitto in corso, la sostanziale tenuta delle esportazioni nei confronti della Russia (-0,7%).