Al 31 dicembre 2022, le imprese straniere registrate in Italia hanno raggiunto le 647.797 unità, il 10,8% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio localizzate sul territorio nazionale. Le aziende guidate da stranieri costituiscono una quota ancora limitata dell’intero tessuto imprenditoriale, ma risultano in costante aumento.
A livello geografico, emerge come la Liguria nel 2022 appaia la realtà con la maggiore incidenza di aziende straniere sul totale delle imprese registrate nel territorio regionale (15,2%), seguita dalla Toscana (15,1%), dall’Emilia Romagna (13,5%), dal Lazio (13,2%), dal Friuli Venezia Giulia e dalla Lombardia (entrambe con il 13,1%).
Il Piemonte si trova in settima posizione, con un’incidenza delle imprese straniere sulle 425.873 imprese aventi sede in regione pari all’11,8%, dato in crescita rispetto all’11,4% del 2021.
In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come, al 31 dicembre dell’anno appena concluso, le imprese straniere registrate in Piemonte ammontassero a 50.258, circa 1.582 in più rispetto al 2021 e oltre 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011.
La componente straniera delle aziende ha contribuito in misura significativa alla tenuta del tessuto imprenditoriale piemontese. Anche nel 2022 le imprese straniere hanno evidenziato una vivacità superiore a quella delle imprese regionali nel loro complesso, grazie a un numero di iscrizioni nettamente superiore alle cessazioni.
A fronte della nascita di 5.473 imprese straniere, si sono registrate, infatti, solo 3.042 cessazioni (valutate al netto delle cessazioni d’ufficio), per un saldo positivo pari a 2.431 unità e un tasso di crescita del +5,0%, decisamente superiore rispetto a quanto evidenziato nel 2022 dal tessuto imprenditoriale piemontese complessivo (+0,25%).
“Le imprese gestite da persone di origine straniera rappresentano una realtà sempre più consolidata nel nostro Paese e nella nostra regione, una realtà che di anno in anno ha la capacità di rafforzarsi e strutturarsi. Stiamo parlando di oltre 50mila attività, che hanno ripreso a registrare tassi di crescita consistenti anche in una fase così difficile com’è quella che stiamo attraversando in questi ultimi anni. Una dinamica che – ipotizziamo – continuerà a crescere e che permetterà ai nostri territori di trovare nuova linfa per un’imprenditorialità dinamica. Queste imprese, però, vanno aiutate a rafforzarsi e a integrarsi pienamente nel tessuto produttivo e sociale piemontese e italiano” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.
Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti in valore assoluto è, anche nel 2022, quello delle costruzioni. Il comparto edile, che ha vissuto una situazione particolarmente favorevole negli ultimi anni grazie agli incentivi, ha segnato per la componente straniera un forte incremento, registrando un tasso di crescita del +7,7%.
Tra gli altri principali settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo il commercio, che assorbe un quarto delle imprese estere presenti in regione e segna un tasso di crescita nel 2022 pari al +1,3%. Gli altri servizi registrano un incremento del +5,6%, il turismo cresce del 4,0% e le attività manifatturiere del 4,2%.
Le imprese straniere assumono, nell’80,6% dei casi, la forma di imprese individuali, nell’11,2% si costituiscono come società di capitale e nell’7,2% si strutturano come società di persone; solo l’1,0% assume altre forme. Confrontando le imprese straniere con quelle totali, si evidenzia per le prime una maggior predilezione per la forma della ditta individuali e un peso decisamente inferiore per le forme della società di persone e della società di capitale.
Analizzando i dati relativi alla natimortalità di queste imprese in base alla forma giuridica, emerge come le società di capitale registrino il tasso di natalità più alto (+13,3%), a fronte di un tasso di mortalità decisamente più contenuto (+1,8%): ne consegue un tasso di crescita decisamente positivo (+11,5%). Anche le imprese individuali evidenziano un elevato tasso di natalità (11,6%) parzialmente controbilanciato da un sostenuto tasso di mortalità (7,1%): il tasso di crescita appare quindi più ridotto (+4,5%). Le società di persone manifestano un minor dinamismo, registrando più bassi livelli di natalità (+5,7%) e di mortalità (3,5%), ne risulta un tasso di crescita più ridotto (+2,2%). Le altre forme, infine, segnano un tasso di crescita sostanzialmente nullo (-0,2%).
Le imprese straniere presenti a fine 2022 sul territorio piemontese sono per lo più di origine extra-europea (72%), mentre solo il 28% ha origine comunitaria.
Analizzando l’imprenditoria straniera in base al territorio d’insediamento emerge come, anche nel 2022, circa 6 imprese straniere su 10 di quelle registrate in Piemonte trovino la propria sede legale in provincia di Torino; seguono i territori di Alessandria e Cuneo, con quote pari rispettivamente a 9,3% e 9,1%.
Le realtà provinciali in cui le imprese guidate da immigrati rivestono un’importanza maggiore sul relativo tessuto imprenditoriale sono quelle di Torino (13,9%) e Novara (12,1%); Cuneo (7,0%) e Biella (6,5%) sono, al contrario, quelle in cui la presenza di stranieri alla guida delle imprese del territorio è inferiore.
In termini di dinamica i tassi di crescita più elevati appartengono a Cuneo (+10,2%) e a Vercelli (+6,1%). Un ritmo di crescita in linea con quello medio regionale viene registrato da Novara (+5,6%), Asti (+5,5%) e Alessandria (+5,3%). Torino registra un tasso di crescita del (+4,2%). I tassi di crescita meno elevati, infine, risultano quelli di Biella (+3,3%) e Verbania (+0,8%).
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