Enrico Allasia

Il numero delle aziende agricole in Piemonte, ormai da almeno un decennio, sta subendo una progressiva diminuzione: dal 2019 al 2024 il calo è stato del 18% circa, passando dalle 43.246 aziende attive del 2019 alle 35.241 del 2024 (fonte Anagrafe agricola regionale).

Per contro la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nello stesso periodo si è ridotta solo dell’8,6%.

In questo quadro, è interessante osservare il dato riguardante le aziende condotte da donne e quelle con titolari giovani (meno di 41 anni), legate da un denominatore comune trainante: la conduzione a regime biologico.

Le aziende al femminile rappresentano oggi il 25,8% di quelle totali: la percentuale di conduttrici giovani (22%) è significativamente maggiore della media regionale dei titolari giovani (14,6%). Per quanto riguarda invece la tipologia di azienda, quella più rappresentata è l’agrituristica, dove le donne arrivano al 40%, in crescita negli ultimi anni (erano il 37,7% nel 2018). Nel 2025 queste cifre potrebbero ulteriormente aumentare: è stata infatti resa pubblica la graduatoria in esito al Bando regionale – Investimenti per la diversificazione 2024 che destina 9 milioni di euro a sostegno di 105 progetti su 186, inerenti l’ampliamento della propria attività con l’apertura di nuovi agriturismi, il potenziamento di quelli esistenti o l’avvio di iniziative complementari alla produzione agricola.

 

Parlando di giovani, secondo i dati dell’Anagrafe agricola regionale, le aziende con titolari Under 41 in Piemonte nel 2024 sono 5.730 e rappresentano il 14,6% del totale. Il dato è in crescita negli ultimi dieci anni, grazie anche alle politiche di sviluppo rurale attuate a partire dal 2016; nel 2015 i giovani erano infatti il 12,1%.

 

C’è coraggio, intelligenza, capacità imprenditoriale spiccata e desiderio di innovare puntando a una sostenibilità ambientale marcata, oltre alla propensione alla diversificazione aziendale che crea sostentamento economico e sociale” afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia che ha sottolineato ancora una volta l’importanza delle misure a sostegno del ricambio generazionale e verso quelle attività collaterali all’agricoltura, legate per esempio al turismo ricreativo, esperienziale ed enogastronomico, che consentono nuovi insediamenti e sinergie fruttuose.

Le produzioni biologiche e la diversità dei sistemi alimentari svolgono un ruolo strategico per preservare ambiente e natura, per far scoprire territori e paesaggi rurali, nei quali degustare le unicità agroalimentari di cui l’Italia e soprattutto il Piemonte è ricco” conclude Allasia.

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