A gennaio 2020 rallenta la domanda di lavoro delle imprese piemontesi
Programmate circa 36.450 entrate, bene le costruzioni e i servizi,
in difficoltà il manifatturiero
Sono circa 36.450 le entrate programmate dalle imprese piemontesi per
gennaio 2020, 980 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
(-2,6%): il 63% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre il 37% sarà
rappresentato da lavoratori non alle dipendenze.
Nel 31% dei casi le entrate previste saranno stabili (era il 23% a gennaio 2019), ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 69% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Complessivamente nel trimestre gennaio-marzo 2020 le entrate stimate
raggiungeranno le 78.960 unità, circa 7mila unità in meno rispetto a quanto previsto
nel I trimestre 2019.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema
informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Delle 36.450 entrate previste in Piemonte nel mese di gennaio 2020, il 20,3% è
costituito da laureati (in crescita rispetto al 18% di gennaio 2019), il 38,0%
da diplomati 38%, le qualifiche professionali rappresentato il 25,7% e il 16%
è riservato alla scuola dell’obbligo.
Per quanto riguarda la dinamica settoriale sono, ancora una volta, i servizi a
formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (68%, con una lieve
crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), in particolare il
commercio, il turismo e i servizi alle persone.
Il comparto manifatturiero, che genera il 32% della domanda di inizio 2020, registra un calo di 1.180 unità rispetto a gennaio 2019. In crescita le entrate programmate delle costruzioni, che passano da 1.940 di gennaio 2019 a 2.130.
Il 32% delle entrate previste per gennaio 2020 in Piemonte sarà destinato a
dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (28%) e a quanto
previsto nel gennaio 2019 a livello regionale (27%), il 29% sarà costituito da operai
specializzati e conduttori di impianti, il 21% riguarderà professioni commerciali e dei
sevizi e solo il 9% sarà composto da impiegati.
Il nuovo anno, inoltre, è iniziato all’insegna di una più elevata difficoltà di
reperimento del personale. In 36 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono
di avere difficoltà a trovare i profili desiderati (a gennaio 2019 incontrava difficoltà
di reperimento il 30% delle aziende). Le professioni più difficili da trovare nel periodo
considerato, sono i tecnici delle vendite, del telemarketing e della distribuzione
commerciale, gli operatori della cura estetica e gli specialisti in scienze informatiche,
fisiche e chimiche.