All’economia montana un aiuto da 20,5 milioni di euro
L’Assemblea di Palazzo Lascaris ha ratificato la decisione della Giunta regionale di destinare oltre 20,5 milioni di euro alla economia montana e agli esercizi commerciali che hanno subito le restrizioni più penalizzanti a causa della pandemia da COVID-19, come la mancata apertura degli impianti sciistici. Si tratta di ristori una tantum a fondo perduto, in concorso con quelli previsti a livello nazionale, gestiti attraverso Finpiemonte.
La ratifica è passata con il voto favorevole della maggioranza, mentre i consiglieri delle opposizioni hanno garantito la loro presenza in Aula.
L’assessore Vittoria Poggio ha illustrato in Aula il provvedimento, definito una “delibera contenitore” approvata urgentemente per approfittare tempestivamente del meccanismo del Decreto legge 157/2020, per ristorare le categorie (individuate al momento con codici Ateco generali) più duramente colpite dalle chiusure derivanti dalla lotta alla pandemia da Covid 19. Per definire l’ammontare è necessario relazionarsi alle compensazioni economiche che il Governo intende mettere in atto per determinare, da parte piemontese, ristori adeguati alle reali situazioni. Un lavoro da condividere in Commissione con i rappresentanti politici di maggioranza e opposizione.
Tali misure sono destinate ai gestori degli impianti di risalita o fondo che garantiscano l’eventuale riapertura degli impianti qualora possibile; agli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di abbigliamento; alle attività di noleggio e leasing di articoli sportivi e per il tempo libero; ai ristoranti e alle attività di ristorazione mobile; alle agenzie di viaggio e tour operator ed ai Club sportivi iscritti alla Federazione italiana sport invernali.
Vengono anche ristorate le guide alpine e naturalistiche; i maestri di sci, oltre alle attività ricettive alberghiere ed extra-alberghiere ed ai negozi all’interno dei centri commerciali soggetti a chiusura, le attività ricreative e di trasporto turistico.
Nel corso dei lavori sono intervenuti diversi consiglieri di maggioranza ed opposizione che hanno apprezzato il lavoro dell’assessore e la volontà di condivisione del provvedimento.
Per le opposizioni sono intervenuti: Daniele Valle (Pd), Sarah Di Sabato (M5s), Silvio Magliano (Moderati), Mario Giaccone (Monviso), Marco Grimaldi (Luv), Francesca Frediani (Gruppo misto – 4 ottobre). Le minoranze nei loro interventi hanno apprezzato la volontà di condivisione dell’assessore e la scelta delle categorie che operano nei territori montani, ricordando che tutto il mondo dello sport e non solo quello della neve hanno avuto gravi danni economici dalla pandemia. Evidenziata la diffusa fragilità contrattuale comune tra i lavoratori della montagna, del suo indotto e del comparto sportivo. Anche perché la montagna con le sue popolazioni devono essere supportate tutto l’anno, perché rappresentano il fondamentale presidio del territorio che per il Piemonte è anche un importante aspetto sociale ed identitario. Apprezzata, inoltre, la scelta del Governo che ha consentito alla Regione di predisporre la delibera con i ristori.
Sono anche stati presentati due emendamenti, con primo firmatario Grimaldi, per inserire le edicole tra le categorie da ristorare, che sono stati respinti dalla maggioranza su indicazione dell’assessore Andrea Tronzano. L’assessore ha motivato spiegando che, nella prossima deliberazione di Giunta si potranno ampliare le categorie e che, in quella sede, l’Esecutivo valuterà la proposta emendativa a favore delle edicole.
Numerosi anche i consiglieri di maggioranza che hanno preso la parola: Paolo Bongioanni (Fdi), Alberto Preioni e Valter Marin (Lega), Paolo Ruzzola e Carlo Riva Vercellotti (Fi) che hanno appoggiato l’azione dell’assessore Poggio. Tra le loro osservazioni, anche quella della necessità che il Governo centrale agisca rapidamente per consentire a sua volta la determinazione da parte regionale dei ristori. Rilevata anche la continuità della azione delle Giunta piemontese rispetto ai bonus già erogati a sostegno delle varie attività economiche. E’ stata rimarcata pure la concretezza, l’efficacia e la rapidità di azione dell’Esecutivo e l’importanza dell’aiuto per un comparto particolarmente importante in Piemonte, non solo nei termini della sua notevole incidenza sul Pil. Migliaia di lavoratori e partite Iva da aiutare (sono tremila solo i maestri di sci). Quest’ultimo atto dovrebbe portare a superare la somma totale di 150 milioni di euro di ristori erogati.
La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, potrà poi definire nel dettaglio le quote di riparto e i criteri di individuazione tra i beneficiari (con i relativi codici Ateco). Tra questi, la collocazione in Comuni montani, l’altimetria e la densità di popolazione e le sedi delle attività economiche.
Eventuali somme eccedenti potranno essere destinate al finanziamento di ulteriori nuove categorie economiche individuate dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare.