UPO: Celebrata a Vercelli la cerimonia di passaggio dell’ermellino tra i Rettori

L’Università del Piemonte Orientale ha celebrato il “Passaggio della consegne” tra il rettore uscente, professor Gian Carlo Avanzi, e il rettore eletto, professor Menico Rizzi. La cerimonia si è tenuta martedì 29 ottobre 2024 presso il Teatro Civico di Vercelli di fronte a quasi 500 persone tra autorità del territorio e componenti della comunità accademica UPO.

La conclusione del mandato rettorale del professor Avanzi e l’inizio di quello del professor Rizzi – fissato formalmente al 1° di novembre – è stata l’occasione per tracciare un bilancio del posizionamento di UPO nel panorama universitario nazionale di fronte alle autorità e alla comunità accademica.

Il rettore Menico Rizzi, eletto lo scorso 26 giugno, rimarrà in carica fino al 31 ottobre 2030. Menico Rizzi è professore ordinario di Biochimica, è stato delegato del Rettore per la Ricerca. Ha presieduto il Nucleo di Valutazione, è stato consigliere direttivo dell’Anvur, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione delle Università e della ricerca e componente di numerosi tavoli ministeriali. Esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è membro del Consiglio di amministrazione della Coara, la coalizione mondiale per l’Advancing Research Assessment e dell’unità operativa per lo sviluppo della African Union – European Union Innovation Agenda.

Oltre a quello del professor Avanzi si è concluso anche l’incarico da direttrice generale della dottoressa Loredana Segreto. Dopo tre anni di attività presso UPO – il suo mandato era cominciato alla fine del 2021 – dal 1° novembre la dottoressa Segreto guiderà la gestione amministrativa della “Sapienza”, a Roma.

L’evento ha segnato anche il commiato della comunità accademica UPO ai professori prossimi al pensionamento: oltre al rettore uscente Gian Carlo Avanzi, dal 1° novembre saranno collocati a riposo il professor Paolo Garbarino, già rettore dell’UPO dal 2004 al 2012 e professore ordinario di Diritto romano presso il Dipartimento di Studi umanistici, il professor Francesco Della Corte, ordinario di Anestesiologia presso il Dipartimento di Medicina traslazionale, direttore dei centri interdipartimentali Crimedim e Simnova, già consigliere di amministrazione di Ateneo, direttore del Dipartimento di Emergenza e della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Anestesiologia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’AOU “Maggiore della Carità” di Novara e il professor Claudio Rosso, ordinario di Storia moderna presso il DISUM. Non presente per conferenze programmate da tempo, anch’egli a riposo dagli impegni accademici dal 1° novembre, il professor Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia medievale presso il DISUM.

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Confartigianato Cuneo: Aggiornamento normativo e Opportunità per le aziende del settore

Aggiornamento normativo e Opportunità per le aziende del settore Benessere

Confartigianato Cuneo organizza un incontro rivolto a Estetisti, Tatuatori e Acconciatori

Come gestire i dati dei clienti in un centro estetico, un laboratorio di tatuaggi o un salone di acconciature? Quali pratiche posso mettere in atto e quali informazioni devo comunicare ai clienti per migliorare la trasparenza e tutelare la mia attività? Quali strumenti si possono utilizzare? Quali funzioni posso sfruttare per migliorare il business e la comunicazione con la clientela?

Confartigianato Imprese Cuneo organizza un incontro gratuito dedicato ad approfondire queste tematiche lunedì 11 novembre 2024, alle ore 17.00, presso gli Uffici della Zona di Bra (Via G. Arpino, 35).

Dopo i saluti iniziali interverranno sul tema “La gestione dei dati personali nei servizi alla persona: dal consenso informato alla privacy” la Dott.ssa Pinuccia Carena, Data Protection Officer (DPO) ASLCN1 e AO S.Croce e Carle – Cuneo, e l’Avv. Massimo Murgia, Legale specializzato in materia di consenso informato e controversie in materia di responsabilità derivante da trattamenti alla persona.

In seguito, si svolgerà una presentazione su nuove soluzioni di registratori telematici con sistemi software dedicati per la gestione delle prenotazioni e delle comunicazioni con i clienti.

Seguirà buffet.




Fine anno all’insegna del pessimismo per l’industria delle province di Novara e di Vercelli

Per l’industria delle province di Novara e di Vercelli si annuncia una fine d’anno all’insegna del pessimismo. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2024 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a -4 punti (rispetto ai precedenti 4) nel Novarese e a -22,2 punti (rispetto ai precedenti -13,6) in provincia di Vercelli, con una media regionale che scende da -0,1 a -1,9 punti.
I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri passano, rispettivamente, da 1,6 a -8,8 e da 2 a zero punti in provincia di Novara, da -17 a -22,2 e da -7,4 -14,7 punti in provincia di Vercelli (a fronte di una media piemontese che cala, rispettivamente, da -1,1 a -5 e da -7,2 a -8,8 punti). Continuano a crescere, invece, le previsioni di investimenti “significativi”, che passano dal 35% al 36,7% tra le imprese novaresi e dal 17,4% al 24,7 % in provincia di Vercelli (con la media regionale in calo dal 25,9% al 23,5%), mentre quelli “sostitutivi” salgono dal 41% al 41,7% nel Novarese e scendono dal 50% al 39,3% nel Vercellese e in Valsesia (la media regionale è in crescita dal 46,1% 48,4%).
«In questa fase di forti tensioni geopolitiche – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – l’incertezza è in aumento e la cautela diventa d’obbligo. L’aumento delle previsioni di investimenti significativi è comunque un segnale di fiducia nei confronti del futuro da parte delle nostre imprese, che contano di poter beneficiare in modo significativo delle misure del Piano “Transizione 5.0” per poter continuare a innovare e ad accrescere la loro competitività».
A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 8,9 a 4,8 punti in provincia di Novara e rimane stabile, a -1,1 punti, in provincia di Vercelli (in calo da 7,3 a 5,1 punti la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione sale dal 6,6% al 9,8% nel Novarese e dal 16,7% al 21,6% in provincia di Vercelli, con una media piemontese in aumento dal 10,4% all’11,5%. «Le preoccupazioni per il futuro – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – si riverberano sul mercato del lavoro, che rimane comunque ancora caratterizzato da un forte scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata».
La percentuale di imprese che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti sale dal 14,3% al 15,7% in provincia di Novara e cala dal 24,1% al 22,6% in quella di Vercelli, a fronte di una media regionale in aumento dal 22% al 25,2%.
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano un netto peggioramento per attese di produzione e di ordini nel metalmeccanico, nella rubinetteria-valvolame e nel tessile-abbigliamento, una relativa stabilità nel comparto chimico, e un ulteriore miglioramento in quello alimentare.
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Dichiarazione del presidente di Confindustria Piemonte
«Una maggioranza più larga del solito delle imprese interpellate – commenta il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto – in questa indagine non si esprime, non sono né ottimiste, né pessimiste. Assumono in maniera ridotta e ricorrono limitatamente alla cassa integrazione, investono con ritmi più contenuti del solito. Prevale una prudente attesa, non tanto verso i contenuti della manovra economica, quanto verso uno scenario mai così instabile. Il voto americano alle porte è solo l’ultima variabile geopolitica, che si innesta su una twin transition che sta frenando a livello europeo e globale, colpendo anche i Paesi che sono i nostri principali partner. Tutto ciò non incide sulla competitività presente e futura delle nostre imprese, che già guardano al piano Industria 5.0 con interesse, così come dimostrato dalla crescita del settore ICT e dei servizi alle imprese. Uno sforzo che dovrebbe portare a una ripresa sia del mercato interno che dell’export verso i molti mercati dove il Piemonte è già presente, ma soprattutto laddove i margini di crescita non sono ancora stati completamente esplorati».



Nati-mortalità delle imprese piemontesi

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel III trimestre 2024 il tessuto imprenditoriale piemontese abbia mostrato una certa stabilità, scaturita da dinamiche fortemente eterogenee a livello territoriale, settoriale e di natura giuridica.

Sono 4.434 le nuove realtà imprenditoriali che, nel periodo luglio-settembre 2024, si sono iscritte ai registri imprese territoriali, 217 in più rispetto al dato del III trimestre 2023 (+5,1%). La numerosità delleimprese che, nello stesso periodo, hanno invece cessato la propria attività è stata pari a 3.84190 unità in più nel confronto annuale (+2,4%). Il saldo tra i due flussi è, dunque, positivo per 593 unità, in miglioramento rispetto a quello registrato nel periodo luglio-settembre 2023 (+466 unità).

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine settembre 2024 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 421.020 realtà imprenditoriali, il 7,1% delle imprese nazionali.

“Tiene ma non decolla il tessuto imprenditoriale piemontese. Nonostante una spiccata resilienza delle nostre imprese non si registra uno scatto in avanti, frutto di politiche e strategie in grado di attrarre nuova imprenditorialità. È necessario continuare a lavorare per migliorare questi risultati e per rafforzare la competitività delle nostre imprese anche sui mercati globali. In questo contesto, le istituzioni sono chiamate a un ruolo sempre più attivo, offrendo alle imprese gli strumenti e il supporto necessari per affrontare le sfide del futuro” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita debolmente positivo (+0,14%), di poco superiore rispetto a quello registrato nel III trimestre del 2023 (+0,11%), ma peggiore di quello messo a segno, tra luglio e settembre 2024, dal tessuto imprenditoriale a livello complessivo nazionale (+0,26%).

Il dato piemontese sintetizza dinamiche territoriali divergenti tra loro. Le province di Asti (+0,33%) e Biella(+0,27%) registrano uno sviluppo delle rispettive basi imprenditoriali prossimo ai tre decimi di punto percentuale; appaiono migliori della media regionale anche i risultati concretizzati da Cuneo (+0,24%), Alessandria (+0,21%) e Novara (+0,19%). Il saldo tra aperture e chiusure di imprese è positivo, seppur di poco, anche nei territori di Torino (+0,08%) e Vercelli (+0,05%), mentre nel Verbano C.O. (-0,05%) la numerosità di aziende che hanno cessato la propria attività è superiore alle nuove iscrizioni.

Tra le forme giuridiche, il segmento delle società di capitale, che a fine settembre 2024 è giunto a rappresentare il 22,0% delle oltre 421mila imprese registrate in Piemonte, è ancora una volta quello più dinamico, con un tasso di crescita del +0,71%. Il bilancio tra aperture e chiusure è positivo anche per le altre forme (+0,28%), appare sostanzialmente in pareggio per le imprese individuali(+0,01%), mentre è negativo per le società di persone (-0,12%).

Scendendo nel dettaglio settoriale, le attività dei servizi diversi dal commercio e turismo hanno registrato la performance migliore (altri servizi+0,50%, frutto soprattutto dello sviluppo delle attività professionali, scientifiche e tecniche e di quelle artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento), seguite dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,42%) e dal comparto edile (+0,37%); lo stock delle imprese che a fine settembre 2024 svolge la propria attività nel settori dell’industria in senso stretto (+0,03%) è risultato sostanzialmente invariato, mentre flettono le basi imprenditoriali del commercio (-0,08%) e dell’agricoltura(-0,14%).




Voucher per la transizione ecologica: si apre il bando della Camera di commercio di Torino

Da giovedì 10 ottobre al via alle candidature per partecipare al bando proposto dalla Camera di commercio di Torino alle micro, piccole o medie imprese del torinese (MPMI). Un contributo concreto per incentivare la transizione ecologica attraverso la razionalizzazione del consumo di energia e l’adozione di criteri ESG e certificazioni ambientali.

Grazie al proprio Punto Impresa Digitale, l’ente camerale mette a disposizione voucher fino a 5.000 euro ad azienda come contributo a fondo perduto per coprire al 50% eventuali spese sostenute per servizi di consulenza e formazione rivolti alla sostenibilità ambientale. Sono ammissibili numerosi interventi, dall’adozione di criteri ESG e certificazioni ambientali all’introduzione di fonti di energia rinnovabile, da azioni per migliorare l’efficienza energetica con riduzione dei consumi e delle emissioni a studi di fattibilità per la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Prima di inoltrare la domanda, ogni impresa dovrà necessariamente compilare il Report “SUSTAINability”, per un’autovalutazione gratuita dell’azienda in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Il bando chiude venerdì 29 novembre, salvo esaurimento anticipato delle risorse.




CNA Piemonte, FITA CNA pronta a proclamare il fermo dell’autotrasporto

Le principali associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto, riunite sotto il coordinamento nazionale Unatras, hanno convocato il comitato esecutivo per discutere la proclamazione del fermo del settore. Fita CNA, insieme alle altre associazioni di rappresentanza, sostiene con forza questa azione, ritenuta indispensabile per contrastare la situazione critica che le imprese del comparto stanno vivendo.

Gli interventi che riguardano l’accise sul gasolio e l’assenza di risposte certe da parte delle istituzioni rischiano di aggravare una situazione già difficile per il settore. Non possiamo accettare che l’autotrasporto, una categoria essenziale per l’economia del Paese, continui a essere penalizzata senza alcun confronto con le rappresentanze,” ha dichiarato Costantino Spataro, responsabile regionale di Fita CNA Piemonte. “Insieme alle altre associazioni, siamo pronti a proclamare il fermo per difendere i diritti e la sopravvivenza delle nostre imprese”.

Anche Delio Zanzottera, Segretario regionale di CNA Piemonte, ha sottolineato l’importanza dell’unità tra le associazioni del coordinamento Unatras: “L’autotrasporto è un settore strategico per l’intero sistema economico, e non può essere lasciato in balia di decisioni unilaterali. Fita CNA, insieme alle altre sigle di Unatras, sta cercando un confronto con il Governo, ma se non ci saranno risposte concrete, il fermo diventerà l’unica via percorribile”.

Il settore dell’autotrasporto, già fortemente colpito da una congiuntura economica sfavorevole, non può sostenere ulteriori oneri fiscali. Fita CNA, continuerà a difendere con determinazione gli interessi delle imprese che rappresenta.




Opportunità e Sostenibilità nel settore edile calabrese, dal PNRR al Ponte sullo Stretto

Una occasione di confronto sul futuro del settore edile nella regione, che ha saputo mettere in luce le numerose opportunità disponibili grazie alla rete di Confartigianato Imprese. Il convegno sul tema “Edilizia e infrastrutture in Calabria: prospettive e opportunità” – organizzato da Confartigianato Imprese Calabria e da ANAEPAConfartigianato Edilizia che si è tenuto venerdì 4 ottobre al Resort Altafiumara di Villa San Giovanni – si è configurato proprio come un importante momento di approfondimento sulle normative, sui processi e sulle innovazioni che interessano l’edilizia dal punto di vista delle imprese artigiane nella nostra regione

Ad aprire i lavori è stato Carlo Angotti, presidente di Anaepa Calabria, il quale ha espresso gratitudine per la presenza della Giunta nazionale di ANAEPA, sottolineando l’importanza del dibattito. “Abbiamo scelto di affrontare temi cruciali come le infrastrutture e la realizzazione di opere strategiche come il Ponte sullo Stretto, che interessano anche le imprese artigiane”, ha affermato Angotti. Ha messo in evidenza l’importanza di comprendere a fondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i benefici che può portare alle piccole e medie imprese.

Stefano Crestini, presidente ANAEPAConfartigianato, ha proseguito il discorso sottolineando l’importanza di ascoltare le problematiche delle imprese e fornire supporto politico. “Le imprese artigiane si sono evolute e oggi, unite in rete o consorzi, possono gestire lavori significativi. È cruciale che queste realtà partecipino alle grandi opere, affinché non siano le aziende mastodontiche a monopolizzare il settore, sottraendo opportunità alle professionalità locali”, ha affermato Crestini, aggiungendo che l’obbiettivo è contribuire al benessere economico della regione senza escludere gli artigiani.

Assente per motivi istituzionali il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, che ha fatto pervenire un proprio messaggio, a portare il saluto delle istituzioni il sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà evidenziando, prima di tutto, il salto di qualità delle imprese artigiane. “Riconosciamo l’importanza delle risorse comunitarie e la necessità di un dialogo diretto con Roma e l’Unione Europea. I servizi sono fermi fino ad agosto, ma ringrazio le imprese per la loro disponibilità a collaborare nei cantieri, essenziali per gli obiettivi di spesa legati al PNRR”, ha dichiarato Falcomatà. Ha anche denunciato i recenti tagli ai comuni, esortando a un aumento delle risorse per le manutenzioni ordinarie, per garantire che i fondi di coesione rimangano a disposizione delle amministrazioni locali.

Carolina Bustamante, della Promo PA Fondazione OREP, ha fornito un’analisi sull’utilizzo delle risorse del PNRR in Calabria. Ha riportato dati significativi, affermando che “il piano PNRR per la Calabria comprende 11.000 progetti per un valore di 7,6 miliardi di euro, con quasi il 40% gestito dai comuni e l’88% dei fondi destinato alle infrastrutture”. Ha avvertito che, sebbene ci sia stato un trend positivo negli anni passati, nel 2024 si prevede un calo nei valori delle opere a causa del nuovo codice degli appalti e delle problematiche di digitalizzazione. Attualmente, il 71% dei progetti è in corso e il 29% è completato. Bustamante ha sottolineato l’importanza di semplificare i processi e migliorare i tempi di pagamento, affinché le micro e piccole imprese possano partecipare efficacemente.

Il professor Francesco Russo ha messo in luce l’importanza di un sistema ferroviario ben progettato per lo sviluppo della Calabria, affermando che “l’assenza di un sistema ferroviario efficace penalizza le regioni meridionali”. Ha sostenuto che il progetto del Ponte sullo Stretto è stato bloccato non per motivi ambientali, ma per questioni economiche, e ha evidenziato le disuguaglianze create dall’alta velocità in Italia, che favoriscono le regioni del nord. Russo ha suggerito di riconsiderare i progetti infrastrutturali esistenti, proponendo che sia possibile migliorare l’accessibilità ferroviaria senza ingenti investimenti, come il ripristino di treni diretti tra Reggio Calabria e altre città.

Ilaria Maria Coppa, rappresentante della Stretto di Messina Spa, ha parlato dell’importanza del Ponte sullo Stretto, sottolineando che “la costruzione avrà un impatto significativo sull’occupazione in Calabria, prevedendo l’impiego di circa 4.300 addetti all’anno, con picchi fino a 7.000 durante le fasi di massima attività”. Ha spiegato che il progetto non solo migliorerà le infrastrutture, ma agirà anche da moltiplicatore di sviluppo per il Mezzogiorno, creando nuove opportunità imprenditoriali e stimolando la cooperazione tra enti locali e comunità. Attraverso una progettazione integrata, il Ponte e le sue infrastrutture possono diventare catalizzatori di interventi di rigenerazione territoriale, stimolando la cooperazione tra enti locali e comunità”, ha sottolineato.

Walter Ignazitto, procuratore aggiunto presso la procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha trattato il tema della legalità nei cantieri. Ha avvertito delle insidie rappresentate dalla criminalità organizzata e ha dichiarato: “È fondamentale che ogni imprenditore rispetti le normative vigenti, non solo per tutelare il proprio lavoro, ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini”. Ignazitto ha evidenziato il cambiamento nella percezione delle problematiche legate alla criminalità, incoraggiando la denuncia delle richieste estorsive come passo fondamentale per creare un clima di maggiore legalità: “Sempre più imprenditori hanno il coraggio di denunciare le richieste estorsive, contribuendo a creare un clima di maggiore legalità. La denuncia è il primo passo per liberare il nostro territorio da questa morsa”.

Daniela Scaccia, segretario nazionale di ANEPA, ha parlato della riforma della patente a crediti, evidenziando le preoccupazioni riguardo alla sua efficacia. “Il sistema è operativo dall’1 ottobre e include non solo l’edilizia, ma anche l’impiantistica e le carpenterie metalliche. Siamo in rincorsa, poiché il decreto attuativo è stato ricevuto solo il 20 settembre, riducendo il tempo utile per prepararci”, ha spiegato. Scaccia ha sottolineato che, sebbene inizialmente ci fossero dubbi, c’è speranza che questa iniziativa possa contribuire a ridurre gli infortuni sul lavoro, con un monitoraggio previsto per valutare l’efficacia della misura.

Andrea Di Maurizio di Autostrade Per L’Italia ha illustrato il recente accordo sottoscritto con Confartigianato per la qualificazione e selezione delle imprese per la manutenzione delle infrastrutture autostradali.

“Stiamo predisponendo procedure di gara in linea con le normative vigenti e apprezziamo il protocollo con Confartigianato per la ricerca di fornitori locali”, ha dichiarato. Lorenzo Carretti, presidente della Rete dei Consorzi 4C Network di Confartigianato, ha ribadito l’importanza di affrontare i settori di mercato complessi, affermando: “Vogliamo garantire che le piccole e medie imprese possano accedere ai contratti con il gruppo Società Autostrade e partecipare a progetti di costruzione e gestione”.

In conclusione, Silvano Barbalace, segretario regionale di Confartigianato Calabria, ha esortato le imprese a unirsi e qualificarsi per affrontare le sfide del mercato, sottolineando l’importanza della cooperazione tra istituzioni e imprese per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

“Dobbiamo collaborare con soggetti istituzionali e affrontare le sfide che il settore presenta. È fondamentale che le aziende si uniscano e si qualifichino, poiché da sole non possiamo superare queste difficoltà”, ha dichiarato Barbalace, anticipando che proporrà di convocare i sindacati per avviare la trattativa sul contratto collettivo regionale dell’edilizia, replicando l’esperienza positiva della Puglia.




Accordo Fond. SIA, SAA e Dip. di Management UniTo per borse di studio e servizi agli studenti

È un passo concreto per l’incremento del patrimonio di competenze degli studenti della SAA, la storica Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, orientato verso le esigenze del mercato del lavoro con particolare attenzione alla visione internazionale, quello sancito oggi con la sottoscrizione dell’accordo di collaborazione fra la stessa business school, il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino Valter Cantino e la Fondazione SIA (Studi di Interesse Aziendale).

Fulcro dell’iniziativa è un programma annuale di borse di studio, per complessivi 200.000 euro al cui finanziamento compartecipano al 50% la Fondazione SIA e il Dipartimento di Management dell’ateneo cittadino, destinate al merito e a sostenere esperienze di formazione, stage e tesi di laurea all’estero degli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale della SAA.

Un’operazione voluta dai firmatari allo scopo di promuovere e sostenere le attività formative incrementando l’interazione tra il mondo accademico e le aziende del territorio, che contempla inoltre il coinvolgimento dell’Area Education dell’Unione Industriali Torino: il documento siglato prevede infatti anche azioni dirette all’attivazione di un osservatorio sulle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nei processi didattici, nonché la realizzazione di alcuni interventi migliorativi degli spazi didattici del corso di laurea in Business Administration.

Siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti di questo nuovo inizio e potenziamento di una storica e mai interrotta collaborazione con importanti realtà del territorio quali la Fondazione SIA e l’Unione Industriali di Torino, che ne è anche socio fondatore” dichiara la professoressa Elisa Mongiano, presidente di SAA Scarl “gli obiettivi condivisi e comuni sono infatti una garanzia di successo”.

Condividiamo progetti ambiziosi e mettiamo in campo risorse importanti a favore dei nostri studenti e delle nostre studentesse, per migliorare le loro capacità e per premiarne il merito, una strada che ci è stata indicata e iniziata anche dal compianto collega Valter Cantino e che vogliamo continuare e migliorare” aggiunge Francesca Culasso, direttrice del Dipartimento di Management.

Per Gianfranco Carbonato l’accordo è un importante tassello nella missione della Fondazione SIA da lui presieduta: incentivare, valorizzare e premiare i giovani che scelgono percorsi di studio di pieno interesse e importanza strategica per le imprese. “L’accordo con la SAA e il Dipartimento di Management è una delle principali attività nella direzione che riteniamo prioritaria: attenzione verso i giovani SAA, realizzata con significativi premi per merito, ma anche con occasioni di crescita personale ed esperienze. Si sente sempre più spesso dire (sovente con ragione) che l’Italia “non è un Paese per giovani”. Per contrastare questo trend, siamo tra i pochi enti che “finanziano” direttamente gli studenti meritevoli di materie d’interesse delle imprese. Con circa 150.000 € complessivi per borse di studio e ulteriori iniziative in favore degli studenti SAA e altrettanti per gli studenti di lauree STEM, siamo tra i maggiori finanziatori privati in Italia per borse di merito e abbiamo piani di crescita e di raccordo con altre realtà che condividano le nostre motivazioni”.

Il presidente dell’Unione Industriali Torino, Marco Gay, sottolinea infine l’importanza dell’iniziativa per la sua organizzazione: “Investire nel percorso formativo e nello sviluppo delle competenze di chi sta per affrontare il proprio cammino professionale nel mondo dell’impresa è un impegno fondamentale per consentire alle aziende di essere sempre più performanti e competitive. Le attività sviluppate con la Fondazione SIA e le collaborazioni come questa rappresentano per l’Unione Industriali Torino preziose opportunità attraverso cui far emergere i giovani talenti, affinché possano contribuire alla crescita del nostro sistema economico e produttivo”.




Assessore Gallo: Per ora nessuna nuova miniera in Piemonte

“È prematuro parlare di apertura di miniere e di concessioni, siamo ancora in una fase preliminare e il compito della Regione è quello di monitorare”. Lo ha detto in Terza commissione (presidente Claudio Sacchetto) l’assessore regionale alle Attività estrattive Marco Gallo, nell’informativa sulla disciplina della ricerca delle materie prime di interesse strategico per il territorio piemontese.

“In merito alla richiesta dei permessi di ricerca per uranio nel Cuneese, la Regione ha sospeso l’istruttoria in attesa che il progetto venga sottoposto all’esame del Ministero. Per quanto riguarda invece le richieste presentate lo scorso mese di agosto nelle Province di Biella e Vercelli, riguardanti cobalto, nichel, rame e altri metalli associati le stesse stanno proseguendo il loro iter, ma come detto è prematuro parlare di possibili aperture di punti estrattivi proprio perché non sono noti i risultati delle indagini sull’effettiva esistenza di giacimenti certi, che siano poi economicamente coltivabili”, ha aggiunto l’assessore.

Per delucidazioni sono intervenuti Domenico Rossi e Monica Canalis (Pd).

Piano regionale delle attività estrattive

I lavori della commissione sono proseguiti con la seconda informativa di Gallo sul Piano regionale delle attività estrattive (Prae).

“Il Piano è stato realizzato dalla precedente Giunta, a noi spetta il compito di portarlo in approvazione, incominciando con il primo comparto, quello che riguarda le pietre di cava,  e con il  terzo, quello dei materiali industriali, poi toccherà al secondo, quello che riguarda le pietre ornamentali. Siamo in una fase decisiva, che culminerà poi con l’esame finale in Consiglio” ha spiegato l’assessore.

Sono intervenuti Domenico RossiCanalis Mauro Calderoni (Pd) e Alice Ravinale (Avs).

Tartufi

Nella Terza commissione si è infine discusso anche di tartufi, vere e proprie eccellenze piemontesi.

La conservazione del patrimonio tartufigeno regionale avviene mediante la concessione di un’indennità ai proprietari, ai possessori di terreni e alle associazioni di raccoglitori che li conducano per la conservazione delle piante di riconosciuta capacità tartufigena, permettendo nel contempo la libera raccolta dei tartufi su detti terreni.

I commissari hanno espresso all’unanimità parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione che concede ai Comuni una deroga di trenta giorni sui sessanta previsti per ultimare le istruttorie. In tutto il Piemonte sono circa duecento le amministrazioni comunali interessate.

Sempre all’unanimità, via libera all’aumento di 10 euro della tassa annuale sulle concessioni regionali per l’abilitazione alla ricerca e alla raccolta dei tartufi, che passa da 150 a 160 euro. Le risorse introitate, circa 530 mila euro annuali, vengono investite per la difesa e la promozione del patrimonio tartufigeno.

Infine è stato espresso a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi di opposizione, parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione per il rinnovo della Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale, presieduta dallo stesso assessore Gallo, titolare anche della delega alle Foreste.

La Consulta è composta anche da altri 14 soggetti designati tra i consiglieri delle Province di Alessandria, Asti, Cuneo e della Città Metropolitana di Torino, dall’Unione delle Associazioni dei raccoglitori dei tartufi del Piemonte, dal Centro nazionale di studi sul tartufo, dal Consiglio nazionale delle ricerche, dalle associazioni agricole e dal Coordinamento regionale tartuficoltori associati piemontesi.

Domenico Ravetti (Pd) aveva chiesto di rinviare la trattazione in quanto tra pochi giorni le Province di Alessandria e Cuneo saranno chiamate a rinnovare i propri rappresentanti. Sono poi intervenuti Canalis e Alberto Unia (M5s).




Industria calzaturiera: nel primo semestre export in valore in aumento

Il settore calzaturiero nazionale archivia un primo semestre con una flessione sia nel fatturato (-9,1%) che nell’export (sceso del -8,5% in valore e del -6,8% in quantità nei primi 5 mesi). In forte calo anche l’indice Istat della produzione industriale (-19,5%). Questa la fotografia del comparto scattata dall’ultimo report realizzato dal Centro Studi Confindustria Accessori Moda per Assocalzaturifici, che rileva inoltre un decremento degli acquisti delle famiglie italiane (-2,1% sia in volume che in spesa).

A livello regionale, nel primo semestre in Piemonte export in valore in aumento del +25,2%. Le prime 5 destinazioni dell’export piemontese, che coprono il 62% del totale, sono risultate: Francia (+19,1%), Germania (+11,6%), Cina (+189,3%), Spagna (+35,9%) ed Emirati Arabi (+6,7%). Il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, un calo di -4 aziende sullo scorso dicembre, tra industria e artigianato, accompagnato da un saldo negativo di -26 addetti. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da INPS nella prima metà dell’anno per le imprese piemontesi della filiera pelle, si registra un aumento del +1,3% rispetto allo stesso periodo del 2023: sono state autorizzate quasi 190mila ore, un numero superiore del +485% rispetto alla situazione pre-Covid dei primi 6 mesi del 2019.

Giovanna Ceolini, Presidente di Assocalzaturifici commenta il quadro nazionale: “La fase di debolezza della domanda, frenata da una minor propensione all’acquisto da parte dei consumatori, dal rallentamento di diverse economie (non solo quella cinese) e dall’incertezza legata alle turbolenze geopolitiche in diverse aree del pianeta, ha fortemente penalizzato gli ordinativi, non risparmiando neppure il lusso. La congiuntura negativa sta avendo forti ripercussioni sui ritmi produttivi delle aziende, che hanno amplificato il ricorso alla cassa integrazione. Crescono inoltre i saldi negativi nel numero di addetti ed imprese attive rispetto allo scorso dicembre”.

Gli effetti più significativi si sono avuti nell’interscambio con l’estero. “A soffrire, in primis, – continua Ceolini – sono state le esportazioni, da sempre il traino del comparto, visto che viene venduto fuori dai confini nazionali l’85% delle paia prodotte in Italia. A seguito della contrazione delle vendite estere (-8,5%), il saldo commerciale settoriale, pur in attivo per 2,34 miliardi di euro, denota un calo del -4,7%, malgrado il ridimensionamento delle importazioni (-11,6%)”.

Anche sul fronte dei consumi interni i dati non sono positivi: nei primi 6 mesi gli acquisti delle famiglie italiane sono scesi del -2,1%, sia in volume che in spesa. Analizzando la tipologia di calzature, i cali più marcati hanno interessato le scarpe da uomo (-5,7% in quantità e -4,6% in spesa), mentre quelle per donna e per bambini/ragazzi evidenziano riduzioni nell’ordine del -3%, sia nelle paia che in valore. Le “sportive e sneakers” mostrano le contrazioni meno pesanti (-1% in volume e -0,6% in valore). La pantofoleria, infine, cede l’1,7% in quantità (malgrado la tenuta di quella per donna), con un -0,7% in spesa. Se gli acquisti delle famiglie mostrano un’evoluzione poco premiante, buone notizie provengono invece nuovamente dallo shopping degli stranieri in visita in Italia, grazie all’aumento di arrivi e presenze dei turisti stranieri nel Belpaese, dopo la crescita sostenuta del 2023.

Per quanto riguarda il sentiment, le attese degli operatori per la seconda parte dell’anno escludono grandi miglioramenti nel breve periodo. Dalla survey condotta tra le aziende associate, emerge che la quota di chi si attende nel terzo trimestre in corso un fatturato in calo sugli analoghi mesi 2023 risulta ancora maggioritaria (56% del panel). E, con riferimento alle previsioni per l’intero anno, 3 imprenditori su 4 ritengono che il 2024 per la propria azienda sarà peggiore dell’anno precedente.