Al via la discussione su Città della Salute di Novara

Con la presentazione di oltre 40 emendamenti depositati dal M5s, è iniziata questa mattina in Aula la discussione della proposta di legge 62, “Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara, licenziato a maggioranza dalla Commissione Sanità il 27 gennaio scorso.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera universitaria novarese dovrà pagare ogni anno. La consultazione di mercato condotta da Cassa depositi e prestiti per conto della Giunta definisce in linea di massima “soddisfacenti” le ipotesi contenute nel Piano economico finanziario 2016 per la realizzazione dell’opera.

Relatori in Aula i consiglieri Riccardo Lanzo (Lega) per la maggioranza e Domenico Rossi (Pd) e Sean Sacco (Pd) per le minoranze.

Lanzo (Lega) ha sottolineato che “si tratta di un importante passo avanti per un progetto di cui si parla da oltre un decennio. È giunto il momento che il Piemonte cambi velocità e la Città della Salute di Novara rappresenta il primo atto importante realizzato da questa amministrazione, insieme a Torino, per attrarre nuove presenze, nuove professionalità e nuovi progetti di ricerca realizzati in sinergia con l’Università e i centri di ricerca”.

Per Rossi (Pd), che è anche primo firmatario di due ordini del giorno collegati al provvedimento, “la consultazione della Cassa depositi e prestiti conferma che quanto operato dalla precedente Giunta era corretto e nell’interesse dei piemontesi. Il partenariato pubblico-privato era l’unica scelta percorribile per non perdere il finanziamento statale e se si fosse deciso di ricorrere all’Inail i tempi di realizzazione dell’opera si sarebbero allungati a dismisura”.

Sacco (M5s) ha annunciato la presentazione di oltre quaranta emendamenti, “legati soprattutto alle perplessità sul tipo di finanziamento scelto, che prevede un forte intervento da parte dei privati. Si sarebbe potuto ricorrere all’Inail risparmiando almeno 200 milioni di euro, come hanno fatto l’Ospedale di Arma di Taggia e il Policlinico di Padova. Sulla consultazione di Cassa depositi e prestiti il giudizio espresso è ‘soddisfacente’, non ‘ottimale’, e inquieta il fatto che la legge non specifichi il numero di rate ma solo l’ammontare”.

Il dibattito generale è stato aperto dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, intervenuto con il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco e il consigliere Federico Perugini, che hanno sottolineato “l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato” e la necessità di pensare, “oltre alle doverose valutazioni economiche, ai pazienti che necessitano di cure e di servizi”.

Per il M5s sono intervenuti Francesca Frediani, Giorgio Bertola, Ivano Martinetti e Sarah Disabato, evidenziando che “più della velocità, in decisioni delicate come il finanziamento di un ospedale, conta l’approfondimento”. Più che sapere chi ha preso le decisioni, hanno aggiunto, “vorremmo sapere chi se ne addosserà il peso: non condividiamo il metodo di finanziamento del nuovo ospedale, che avrà pesanti conseguenze per le tasche dei cittadini”.

Per il Pd sono intervenuti Sergio Chiamparino, Maurizio Marello, Domenico Ravetti e Raffaele Gallo, che hanno evidenziato come “sia la Città della Salute e della Scienza di Novara sia il Parco della Salute di Torino siano decisioni risalenti alla Giunta precedente” sottolineando “l’urgenza d’investire sulle strutture ospedaliere piemontesi, obsolete dal punto di vista edilizio e logistico” e ribadendo la necessità di un nuovo Piano di edilizia sanitaria regionale.

Per Fi Carlo Riva Vercellotti ha espresso il sostegno del proprio gruppo al provvedimento, “per la creazione di un luogo di cura all’avanguardia che sarà in grado di contribuire a contenere la mobilità passiva dei pazienti verso la Lombardia”.

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha espresso “molti dubbi sul partenariato pubblico-privato” auspicando, in un momento in cui il costo del denaro è basso, l’impegno della pubblica amministrazione nel richiedere finanziamenti o nel ricorrere ai Fondi strutturali europei.

L’assessore Icardi ha replicato ripercorrendo l’iter della vicenda legata alla realizzazione della struttura, ribadendo che l’unica forma di finanziamento possibile è il partenariato pubblico-privato e sottolineando che la Giunta “non ha perso tempo e ha agito con la diligenza del buon padre di famiglia, dal momento che rimodulando l’importo delle rate come suggerito da Cassa depositi e prestiti, la Regione risparmierà tra i 90 e i 100 milioni di euro d’interessi.




Si è svolta a Palazzo Lascaris la Giornata contro Bullismo e Cyberbullismo

Riconoscere il bullismo. Non essere indifferenti nei confronti degli atti di bullismo. Non lasciare sola la vittima. Spronare la vittima a reagire. Non lasciare impunito il bullo. Denunciare il bullo. Creare relazioni di amicizia contro il bullismo. Creare un’alleanza educativa tra famiglia e scuola . Imparare l’autocontrollo. Dare il buon esempio.

Sono le 10 regole che i ragazzi della scuola media Meucci di Torino e dell’Istituto Lagrangia di Vercelli hanno esposto oggi in aula a Palazzo Lascaris, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, del presidente della Giunta Alberto Cirio, dei consiglieri e assessori regionali, della garante per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra, del presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, di Elena Ferrara e Maria Cecilia Micheletti dell’Ufficio scolastico regionale e del sostituto procuratore della Procura minorile Marta Lombardi.

Il momento di confronto tra adulti e studenti è stato organizzato dal Consiglio regionale, cosi come previsto dalla legge regionale del 2018 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyber bullismo” in occasione della Giornata nazionale  contro il bullismo e cyberbullismo che si celebrerà il prossimo 7 febbraio.

“Le testimonianze che abbiamo  letto – hanno sottolineato i ragazzi a conclusione del momento celebrativo –  ci dicono che il bullismo è un problema molto grave, che ci riguarda tutti. Per questo abbiamo pensato a che cosa potremmo fare per combatterlo e contrastarlo. Per questo abbiamo preparato un decalogo da condividere tra compagni, con le insegnati e con i genitori”.  Oltre alle 10 regole, i ragazzi hanno letto alcuni brani tratti dal romanzo di Paolo Giordano “La solitudine dei numeri primi”  e  testimonianze reali di carnefici  e vittime di bullismo. Nel pubblico erano inoltre presenti gli studenti dell’Istituto Gae Aulenti di Biella.

“Servono risposte concrete ed efficaci per i cittadini e in particolare per i più deboli, in questo caso bambini e adolescenti – ha ribadito il presidente del Consiglio Stefano Allasia – Le istituzioni hanno il dovere di occuparsi di questi fenomeni sempre e non soltanto quando una drammatica notizia di cronaca riaccende i riflettori sulla questione. Per questo il Consiglio ha approvato nel 2018 una legge tra le più avanzate a livello nazionale,  con l’obiettivo di avere informazioni di contesto e capire gli ambiti di prevenzione e intervento.  Un ruolo fondamentale lo deve esercitare senz’altro la scuola che è, e deve essere, il luogo della solidarietà, dell’inclusione e della condivisione. Ritengo  – ha concluso – sia importante creare quindi percorsi che stimolino lo sviluppo di idee e progetti, per costruire reti di protezione efficaci per i nostri giovani e per dire tutti insieme NO ad ogni forma di bullismo”.

“Meno bulli nelle istituzioni, a scuola, in macchina, sul lavoro e nella propria vita di tutti i giorni – è questo l’appello che il presidente della Giunta Alberto Cirio ha rivolto in aula soprattutto agli adulti – Al decalogo letto dai ragazzi manca un unico punto: che siano i grandi a dare l’esempio.  Dobbiamo tutti farci un esame di coscienza perché tutti, ogni tanto, rischiamo di fare i bulli, tra i banchi del Consiglio regionale, al semaforo o nella vita quotidiana. È importante che in quest’ottica, istituzioni, scuola, forze dell’ordine e di giustizia continuino a collaborare poiché per ogni vittima c’è anche un bullo che è necessario rieducare. Il Piemonte si è dotato di una legge all’avanguardia su questo tema, ma le leggi da sole non bastano se non vengono rese vive dai comportamenti”.




Torino, bando pubblico per assegnazione contributi festa internazionale musica 2020

È stato approvato in Giunta stamattina il ‘Bando pubblico per l’assegnazione di contributi per la realizzazione della Festa Internazionale della Musica per 2020’.

Ogni anno, il 21 giugno, viene celebrata in tutto il mondo la Festa Internazionale della Musica istituita nel 1982 in Francia. A Torino la prima Festa – promossa dal Ministero dei Beni e Attività Culturali, che ha creato un circuito di città italiane, di cui il capoluogo piemontese fa parte – è stata organizzata nel 1996.

Obiettivo della rassegna è coinvolgere gli artisti e il pubblico in una grande kermesse dove si suona e si ascolta musica insieme, per le strade e in spazi non canonici, senza limiti di età, genere sonoro, livello tecnico e professionale.

Il progetto, selezionato con il bando, dovrà prevedere nella giornata del 21 giugno 2020 e nel fine settimana più vicino a tale data, una serie di eventi e iniziative di natura musicale e aggregativa a fronte di un sostegno economico pubblico quantificato fino a un massimo di 20mila euro, contributo che verrà erogato in seguito alla sottoscrizione di una convenzione tra la Città e il vincitore dell’avviso. Il costo totale dell’iniziativa però non potrà essere inferiore a 25mila euro: il proponente, infatti, avrà l’obbligo di sostenere l’evento con un finanziamento in proprio pari ad almeno 5mila euro.

La Festa Internazionale della Musica dovrà valorizzare il ricchissimo tessuto musicale cittadino formativo e performativo (enti territoriali, istituzioni pubbliche, scuole a indirizzo musicale, scuole private, accademie di cultura, etichette discografiche, riviste, case di editoria, emittenti radiofoniche e associazioni) ed essere realizzata in luoghi o quartieri ritenuti ‘strategici’ come spazi pubblici all’aperto, vie, piazze e aree verdi della città. Nella programmazione, inoltre, sarà possibile prevedere attività commerciali accessorie e funzionali purché non prevalenti sulle culturali.

L’evento sarà aperto a tutti: dilettanti e professionisti, associazioni amatoriali (come cori e bande), insegnanti, autori di programmi, deejay, gruppi e solisti e, in generale, a chiunque abbia un progetto o voglia semplicemente condividere la propria passione con altri. L’organizzatore, quindi, si impegnerà a promuovere la pratica musicale dal vivo senza fine e spirito lucrativo. È fondamentale che le esibizioni siano a libero accesso per il pubblico e la partecipazione alla ‘Festa’ dei musicisti sia gratuita.

Chiunque vorrà esprimersi in ambito sonoro e chiederà di aderire al progetto, rispettando le regole organizzative e di sicurezza, avrà diritto a trovare accoglienza nel programma.

 

 

 

Il bando è consultabile sul sito della Città all’indirizzo http://www.comune.torino.it/bandi/. Le proposte dovranno pervenire – utilizzando la modulistica predisposta – entro 45 giorni a partire da oggi (data di pubblicazione).

La valutazione sarà effettuata da una Commissione appositamente costituita – all’interno della Direzione Decentramento, Servizi Culturali e Amministrativi, Area Attività Culturali – che verrà nominata alla scadenza dell’avviso.

 




Al via “Fields”, il più grande progetto formativo europeo per l’agroalimentare

L’Italia si è aggiudicata il coordinamento di “Fields”, l’agenda e la strategia formativa degli agricoltori europei in materia di digitale, bioeconomia e sostenibilità.

Il progetto, coordinato da Confagricoltura e dall’Università di Torino, conta 30 partner di 12 Paesi europei. La prima plenaria si è svolta oggi a Torino presso la l’aula magna Cavallerizza reale dell’ateneo torinese.

“Fields” – ha spiegato Daniele Rossi, delegato di Confagricoltura e presidente della Ricerca ed Innovazione del Copa Cogeca a Bruxelles – è un erasmus plus da 4 milioni di euro dedicato alla formazione avanzata degli imprenditori agricoli europei in materia di sostenibilità, bioeconomia circolare e digitalizzazione.

Per affrontare le sfide del futuro e restare competitivi – ha osservato il prof. Remigio Berruto del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università di Torino – si deve innovare con maggiore coraggio nelle competenze imprenditoriali, nei contenuti e nei metodi formativi in tutta Europa. In questo senso l’impegno per una progettazione formativa innovativa, a livello europeo.

“Fields” si occuperà della definizione delle nuove competenze richieste all’ imprenditoria agroalimentare europea per restare competitiva ed affrontare le sfide del futuro globale, dal climate change alla circolarità, dalla nutrizione personale alla gestione delle risorse naturali.

Verrà elaborato un database delle principali 90 Agenzie educative, un profilo curriculare delle 10 nuove occupazioni prioritarie in Europa, 4 moduli formativi  completi in 7 differenti lingue; verranno quindi preparati 102 docenti formatori, coinvolte 140 organizzazioni professionali e la piattaforma formativa sarà indirizzata a 20 mila utenti.

Quello che viene posto in essere – ha concluso Confagricoltura – è un grande impegno europeo che punta sulla condivisione di una strategia e di un’agenda europea per i prossimi sette anni di programmazione 2021–2027, nell’ottica del quadro politico europeo Food 2030 e del suo piano d’azione.




800 posti in cantieri di lavoro per over58 e detenuti

Sono complessivamente oltre 800 i piemontesi che potranno accedere ai 230 cantieri di lavoroche i Comuni attiveranno a vantaggio di disoccupati con oltre 58 anni oppure di persone sottoposte a regime di restrizione della libertà personale in quanto destinatari dei 6,2 milioni di euro stanziati da un bando emesso dalla Regione.

“Con queste due misure – rileva l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino – si dà una grossa mano ai Comuni che hanno sempre più bisogno di personale e si viene incontro alle esigenze di determinate categorie di persone.

In primo luogo, offriamo la possibilità a chi ha necessità di accumulare contributi pensionistici di poterlo fare percependo anche un reddito, con la dignità che soltanto il lavoro, e non certo l’assistenzialismo pauperista, può garantire.

Allo stesso tempo, veniamo incontro alla impellente necessità dei Comuni, specie di quelli più piccoli, di aumentare il personale, troppo spesso carente o addirittura assente per mancanza di fondi per poterlo assumere.

Molto importante anche la misura che riguarda i detenuti, che potranno riabilitarsi agli occhi della società attraverso i lavori di pubblica utilità aiutando, anche in questo caso, gli enti locali che ne hanno bisogno. La Regione considera il lavoro una priorità assoluta. Mi auguro, per il futuro, di avere la possibilità di rafforzare ed estendere misure di questo tipo”.

Cantieri per over58

I fondi consentiranno la realizzazione di opere di pubblica utilità gestite da Comuni, Unioni di Comuni o altre forme associative e organismi di diritto pubblico con sede in Piemonte.

Saranno utilizzati nel proprio Comune di residenza, per un anno prorogabili al massimo fino a 18 mesi, 761 disoccupati non ancora pensionati, non inserite in altri cantieri di lavoro e che non percepiscono alcun ammortizzatore sociale.

I progetti approvati sono 206, così suddivisi per ambiti territoriali: Città metropolitana di Torino 98 progetti e 415 cantieristi, Biella-Novara-Vercelli-VCO 47 progetti e 152 cantieristi, Alessandria-Asti 41 progetti e 130 cantieristi, Cuneo 20 progetti e 64 cantieristi. Ogni persona percepirà dall’Inps un’indennità lorda giornaliera di 29,70 euro per un massimo di 30 ore di lavoro a settimana. I Comuni dovranno sostenere le spese per la sicurezza nel luogo di lavoro, le coperture assicurative e i costi degli oneri previdenziali, che saranno poi rimborsati dalla Regione.

Cantieri per detenuti

Ammontano a 448.000 euro i fondi destinati a 26 progetti presentati da Comuni e Unioni di comuni piemontesi per realizzare cantieri di lavoro rivolti a 72 persone sottoposte a regime di restrizione della libertà. Gli enti locali titolari di progetto devono mettersi in contatto con l’autorità giudiziaria, che selezionerà i candidati da ammettere, detenuti o persone che stanno scontando la pena all’esterno del carcere.

Nel dettaglio, sono i cantieri saranno attivati a Torino, Borgiallo, Ivrea, Druento, Novara, Cossato, Vercelli, Verbania, Mezzana Mortigliengo, Casalino, Mongrando, Asigliano Vercellese, Villadeati, Asti, Casale Monferrato, Unione Terre del Tartufo, Mondovì, Saluzzo, Costigliole Saluzzo, Busca, Fossano, Centallo, Guarene, Sommariva del Bosco, Manta e Cuneo.

Cosa faranno i cantieristi

Le persone prescelte saranno chiamate ad intervenire negli ambiti ambientale (attività forestali e vivaistiche, di rimboschimento, di sistemazione montana, di tutela degli assetti idrogeologici; valorizzazione del patrimonio pubblico urbano, extraurbano e rurale, compresa la manutenzione straordinaria), dei beni culturali e artistici (attività di salvaguardia, promozione, riordino o recupero di beni librari, archivistici, artistici di interesse storico e culturale), del turismo (presso uffici o sportelli di promozione e informazione turistica, attività di allestimento e custodia di mostre relative a prodotti del territorio organizzate da enti locali), dei servizi di utilità pubblica o sociale (accudimento delle persone




Convegno: “Telemedicina e innovazione in medicina nella sanità regionale”

Le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla teletrasmissione di dati medici sono al centro del convegno “Telemedicina e innovazione in medicina nella Sanità regionale”, che si svolge giovedì 6 febbraio a partire dalle ore 9 nell’Aula di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15, a Torino.

All’evento – promosso dal Consiglio regionale del Piemonte, curato dall’Associazione Sanità del Piemonte Orientale (Aspo) e patrocinato dalla Federazione interregionale degli ingegneri del Piemonte e della Valle d’Aosta (Fiopa), dall’Università del Piemonte Orientale (Upo), dal Politecnico e dall’Ordine degli ingegneri di Torino – interviene un gran numero di professionisti e di “addetti ai lavori” provenienti dall’Italia e dall’estero.

Dopo i saluti istituzionali dei presidenti del Consiglio e della Giunta regionale Stefano Allasia e Alberto Cirio e del presidente e dei vicepresidenti della Commissione consiliare Sanità Alessandro Stecco, Andrea Cane e Domenico Rossi, si susseguono quattro tavole rotonde dedicate rispettivamente alle applicazioni specialistiche e alle buone pratiche, alla telemedicina di territorio, all’adeguamento dei Sistemi sociosanitari nazionale e regionale per le sfide della Sanità digitale e alle risorse necessarie all’innovazione tecnologica e di processo. Non mancheranno focus sul confronto tecnologico di applicazioni nelle varie specialità, sulla loro implementazione nella medicina territoriale, sulla governance della sanità digitale e sull’ingegneria applicata alla medicina robotica.

L’evoluzione della telemedicina – è ormai accertato – permette nuove possibilità per l’erogazione delle prestazioni sociosanitarie e per l’interazione tra le diverse figure professionali e comporta importanti risparmi.

 




Il Massaua Cityplex ospita l’anteprima nazionale del nuovo film di Carlo Verdone

Carlo Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora, a partire dalle ore 20.00 di questa sera saranno al cinema Massaua Cityplex di Torino per presentare agli spettatori in anteprima esclusiva per Torino e il Piemonte “Si vive una volta sola” il nuovo film di e con Carlo Verdone che uscirà in tutte le sale italiane il 26 febbraio.

Una prima visione nazionale riservata al pubblico del Massaua Cityplex che a partire dalle 20.00 e in  altri 4 spettacoli successivi (20.30; 21.00; 21.30; 21.45) incontrerà il regista e il cast presenti in sala per la presentazione del film.

Un importante appuntamento culturale e d’intrattenimento che si inserisce tra gli eventi che il cinema Massaua – in sinergia con Film Commission Torino Piemonte e in collaborazione con l’AGIS Piemonte e Valle d’Aosta, in rappresentanza degli esercenti cittadini – ha intenzione di realizzare per Torino Città del Cinema 2020. Il film, prodotto da Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuitoda Vision Distribution, è la ventisettesima prova da regista del maestro romano e arriva a due anni di distanza da “Benedetta follia”.

In questo caso il racconto si sviluppa intorno ad un quartetto di medici tanto abili in sala operatoria – visto che persino il Papa si affida alle loro cure – quanto inaffidabili, fragili e maldestri nella vita privata e che intraprenderanno uno sconclusionato viaggio on the road verso i mari del sud d’Italia all’insegna dell’amicizia e della gioia di vivere. “Si vive una volta sola” è una irresistibile e beffarda radiografia dei nostri tempi che Carlo Verdone ancora una volta ci regala, mostrando uno spaccato del presente attraverso il suo sguardo acuto,dissacrante e sempre originale.

Tornare a Torino è per me sempre una grande emozione. Qui dove tutto nella mia carriera è partito. E’ una bella città a cui sono molto legato e non a caso abbiamo deciso di fare l’anteprima nazionale assoluta del mio nuovo film proprio qui. Proprio nella Torino città del cinema voglio raccogliere le prime impressioni su questo lavoro. In questa nuova avventura ho avuto la fortuna di lavorare con Chiara Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora che si sono dimostrati fantastici compagni di viaggio”, commenta così Carlo Verdone la sua prima uscita pubblica con il nuovo film.

Abbiamo fortemente voluto questa anteprima. E’ uno dei modi migliori che abbiamo trovato per omaggiare Torino Città del Cinema 2020. Voglio ringraziare Filmauro e Vision Distribution per aver creduto in questa idea e per averla sostenuta. Portare un evento del genere in una parte della città di solito non così interessata da appuntamenti come questi è un modo per affermare con convinzione una visione policentricadi Torino di cui il cinema Massaua è da sempre un convinto sostenitore”, dichiara l’A.D. del Cinema, Simone Castagno.

Secondo Paolo Manera Direttore Film Commission Torino Piemonte: “Torino è Città del Cinema e la città dei cinema, 20 luoghi di cultura, aggregazione e incontro, che da sempre Film Commission Torino Piemonte considera alleati preziosi. Siamo quindi felici di collaborare con il Cinema Massaua per questo evento, e di avere avviato con AGIS e gli esercenti cittadini un nuovo e più strutturato lavoro di squadra che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi per organizzare eventi, presentazioni, anteprime sempre curate e importanti, con l’obiettivo di portare Torino al centro dei tour promozionali dei film in uscita”.

Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città di Torino sottolinea: “Questa anteprima arriva in città grazie all’impegno dello staff del Massaua ed è tra i primi appuntamenti di Torino Città del Cinema 2020, cappello sotto cui la Città promuove e tiene insieme appuntamenti di grande rilievo, masterclass, percorsi, installazioni e occasioni di dibattito intorno alla Settima Arte. Grazie dunque ebuon anno del Cinema a tutti e tutte”.

L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino.




Blocchi traffico: situazione invariata fino al 6 febbraio

Permane il livello di semaforo arancione nel capoluogo e negli 11 comuni della prima cintura: Torino, Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria, per i quali i livelli di inquinamento continuano ad essere sopra i valori soglia.

Livello verde invece nei territori di Caselle, Chivasso, Leinì, Mappano, Pianezza, Volpiano, Carmagnola, Rivalta di Torino, Vinovo, Chieri e Ivrea.

Il forte vento previsto dalla serata di oggi dovrebbe ridurre le concentrazioni degli inquinanti nei prossimi giorni.

Il quadro sarà aggiornato giovedi 6 febbraio e se le misure confermeranno le previsioni, potrebbe tornare ad accendersi il semaforo verde.

Per il primo gruppo di comuni vengono dunque mantenute le limitazioni per i veicoli diesel fino a euro 4 come illustrato nella tabella:

Limitazioni emergenziali di Livello 1 attive a partire dal 01/10/2019 dopo 4 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ (valide tutti i giorni, festivi compresi)
Tipo veicolo Orari Chi non circola
Persone (M1), Merci (N1, N2, N3) 0:00-24:00
  • Benzina, gpl e metano Euro 0

  • Diesel Euro 0 e Euro 1

Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) 0:00-24:00
  • Benzina Euro 0

Persone (M1) 8:00-19:00
  • Diesel Euro 2 e Euro 3

  • Diesel Euro 4

Merci (N1, N2, N3) 8:00-19:00
  • Diesel Euro 2 e Euro 3 nelle giornate dal lunedì al venerdì

Merci (N1, N2, N3) 8:30-14:00 e

16:00-19:00

  • Diesel Euro 2, Euro 3 nelle giornate di sabato e festivi

  • Diesel Euro 4




Cassa depositi e prestiti: “Ok al piano per Città della Salute di Novara”

L’esito della consultazione di mercato condotta da Cassa depositi e prestiti per conto della Giunta regionale definisce in linea di massima “soddisfacenti” le ipotesi contenute nel Piano economico finanziario 2016 per finanziare la Città della Salute e della Scienza di Novara.

Lo ha annunciato questa mattina in quarta Commissione, presieduta dal vicepresidente Andrea Cane, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi.

“Si tratta – ha spiegato l’assessore – del primo atto di valutazione della Cassa depositi e prestiti, necessario per l’approvazione del disegno di legge 62, ‘Norme relative al finanziamento della Città della Salute di Novara’, che dovrebbe approdare domani all’attenzione dell’Aula.

Tutti i parametri sono stati giudicati rispondenti alla media di mercato e questo ci fa pensare di aver agito con la diligenza del buon padre di famiglia. Se riusciremo, come suggerito, ad abbassare il numero di rate da 26 a 20 o 18 per la Regione potrebbe esserci un risparmio sugli interessi di circa 100 milioni di euro”.

Domenico Rossi (Pd), ha domandato che cosa succederebbe se, abbassando il numero delle rate e aumentandone l’importo, l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Novara non riuscisse a effettuare tutti i pagamenti. L’assessore ha risposto che “si tratta comunque di fondi della Regione, cui toccherebbe comunque coprire eventuali disavanzi”.

Sean Sacco (M5s), che ha dichiarato che se si fosse aspettato ancora qualche mese la Regione avrebbe forse potuto risparmiare di più inserendo la Città della Salute e della Scienza di Novara nella nuova programmazione di finanziamenti Inail, l’assessore ha assicurato che “la Regione ricorrerà senza dubbio ai finanziamenti Inail per contribuire a migliorare il patrimonio edilizio della Sanità piemontese”.

All’inizio della seduta Icardi aveva svolto una comunicazione, su richiesta del consigliere Rossi (Pd), sulla carenza di medici specialisti in Piemonte.

A tal proposito l’assessore ha dichiarato che la carenza più forte in Piemonte riguarda gli anestesisti. Tre sono i canali attraverso cui la Regione sta operando per risolvere la situazione: sfruttare le possibilità offerte dalla prossima Legge “mille proroghe”, che consentirà di assumere gli specializzandi già a partire dal terzo anno e di tenere i medici in servizio fino a settant’anni, indipendentemente dall’anzianità lavorativa.

In più, si prevede un intervento strutturale che consenta d’impiegare medici provenienti dalle strutture private che prevedano contratti meno onerosi per il pubblico rispetto alle chiamate “a gettone” e un ulteriore aumento delle borse di studio per gli specializzandi.




Banda ultra larga, entro il 2022 collegati 1000 Comuni

Un team di tecnici della Regione Piemonte e Open Fiber hanno assunto l’impegno di collaborare più a stretto contatto al piano per la posa della banda ultra larga.

La decisione di affidare a un gruppo specifico il monitoraggio della realizzazione delle infrastrutture è stata presa a Roma durante un incontro tra l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati e l’amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa.

Secondo il nuovo cronoprogramma entro il 2022 saranno completati i lavori in 1000 Comuni Piemontesi.

«Abbiamo messo in campo con Open Fiber un team misto per recuperare il tempo perduto e fare in modo di realizzare questo progetto infrastrutturale di rete per le telecomunicazioni che è il più importante dal dopoguerra a oggi. Il ruolo della Regione sarà di agevolare e superare le lungaggini autorizzative – ha spiegato l’assessore all’Innovazione, Matteo Marnati – Vogliamo accelerare. Abbiamo condiviso un piano operativo per ultimare la posa in molti Comuni».

Open Fiber è il concessionario per conto della Stato per la messa in posa delle infrastrutture della Banda Ultra Larga. Prenderanno il via a partire da febbraio una serie di incontri con sindaci e amministratori locali del Piemonte per aggiornare le prospettive di messa in posa delle opere.