Rc auto: i piemontesi vedranno peggiorare la propria classe di merito nel 2020

Il nuovo anno si apre con una brutta notizia per più di 96.400 piemontesi; tanti sono gli automobilisti che, secondo l’osservatorio Rc auto di Facile.it, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2019 dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito e, di conseguenza, un premio RC auto più caro rispetto a quello pagato l’anno prima.

In termini percentuali si tratta del 4,04% del campione analizzato (oltre 32.600 preventivi di rinnovo RC auto raccolti in Piemonte a dicembre 2019 tramite le pagine di Facile.it); il valore non solo risulta essere superiore a quello nazionale (3,76%), ma è anche in lieve aumento rispetto al dato regionale rilevato nel 2018, quando la percentuale degli automobilisti piemontesi che ha fatto i conti con un peggioramento della classe di merito era pari al 4,01%.

Buone notizie, invece, per gli automobilisti virtuosi; a dicembre 2019, secondo l’osservatorio RC auto di Facile.it, per assicurare un veicolo a quattro ruote in Piemonte occorrevano, in media, 507,63 euro, vale a dire il 6,98% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Il dato è stato calcolato sulla base di 525.064 preventivi di rinnovo RC auto e relative migliori offerte medie disponibili online*.

L’andamento provinciale
Analizzando il campione su base provinciale emerge che Torino è la provincia che ha registrato la percentuale più alta di automobilisti che hanno denunciato all’assicurazione un sinistro con colpa (4,37%) e che, per questo motivo, vedranno peggiorare la propria classe di merito e, con essa, salire il costo dell’RC auto. Segue nella graduatoria la provincia di Cuneo, dove la percentuale di chi ha dichiarato un incidente con colpa è pari al 4,33%.
Valori inferiori alla media regionale, invece, per le province di Novara (3,63%), Verbano-Cusio-Ossola (3,27%) e Alessandria (2,95%). Chiudono la classifica regionale Asti (2,93%), Vercelli e Biella, aree dove la percentuale di coloro che hanno denunciato un incidente con colpa è pari, rispettivamente, al 2,80% e al 2,57%.

Il profilo di chi vedrà peggiorare la classe di merito
Guardando più da vicino il profilo degli automobilisti piemontesi che hanno dichiarato alle assicurazioni un sinistro con colpa, la prima differenza che emerge è legata al sesso; fra gli uomini la percentuale è pari al 3,92%, mentre nel campione femminile sale al 4,27%.
Analizzando il campione in base alle professioni dichiarate in fase di preventivo emerge che al primo posto si posizionano gli insegnanti; sono loro la categoria che, in percentuale, ha dichiarato più sinistri con colpa (6,41%). Al secondo posto si trovano i pensionati, con una percentuale pari al 5,92%, mentre gli artigiani si posizionano al terzo posto con il 4,80%.
Nel senso opposto, invece, si trovano i disoccupati (2,99%), il personale medico (3,15%) e i commercianti (3,26%).




Nomine: riapertura dei termini per la Commissione di Garanzia

Sono iniziate le procedure per la riapertura dei termini per le candidature a diversi enti, come la Commissione di garanzia, il Cda della Azienda pubblica di servizi alla persona “Casa benefica”, il Consorzio di bonifica “Associazione irrigazione Est Sesia” di Novara e la Commissione per il patrimonio speleologico.

La data ultima per la presentazione delle candidature è quindi stabilita per il 7 febbraio, in particolare per:

  • Commissione di garanzia: elezione di un componente in sostituzione di Paolo Cattaneo;
  • Un membro del Consiglio di amministrazione della Azienda pubblica di servizi alla persona Casa Benefica;
  • Un rappresentante al Consorzio di irrigazione e bonifica “Associazione Irrigazione Est Sesia” di Novara – Assemblea dei Delegati;
  • 3 rappresentanti per la Commissione tecnico consultiva per la tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte.

L’istanza di candidatura deve essere sottoscritta e presentata al Presidente del Consiglio regionale inviandola all’indirizzo pec unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore.

Sono mantenute valide le candidature già pervenute che, quindi, non dovranno essere ripresentate.

I bandi e tutte le informazioni necessarie per eventuali candidature per i garanti o per gli altri organismi in scadenza, sono disponibili presso gli uffici della Commissione consultiva per le nomine e nell’area dedicata ai comunicati della Commissione nomine, sul sito istituzionale del Consiglio regionale.




Giorno della Memoria 2020

Un fitto calendario di appuntamenti pubblici per ricordare la tragedia della Shoah con uno sguardo rivolto al presente e al futuro. Questo il senso delle iniziative per il Giorno della Memoria 2020 promosse e organizzate dal Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e dal Polo del ‘900.

Un programma che coinvolgerà attivamente i giovani con l’obiettivo di una “staffetta generazionale” che sappia garantire la continuità delle conoscenze e comprendere, sino in fondo, il significato delle tragedie della storia e il dovere della memoria.
Alcuni momenti pubblici daranno il senso generale del calendario che interesserà Torino e tutte le province piemontesi.

Lunedì 27 gennaio dalle ore 10, Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale (via Alfieri 15, Torino) diventerà il “palazzo della memoria” con incontri, letture, proiezioni, immagini.
Per un’intera mattinata verranno coinvolti gli studenti di varie classi, dai più giovani ai giovanissimi, in un percorso interattivo che, partendo proprio dal racconto di quanto avvenuto 75 anni fa, li avvicini a quanto accade nel mondo ai giorni nostri e li faccia riflettere su cosa oggi voglia dire deportazione, prevaricazione, abuso, ingiustizia.

Suddivisi in gruppi gli studenti parteciperanno a  diversi incontri:
– con gli storici dell’Istoreto che illustreranno (con le immagini cartografiche sui conflitti nel mondo) il concetto di genocidio;
– con le foto scattate da Paolo Siccardi, photoreporter con all’attivo un’intensa attività di reportage internazionali che proporrà un parallelo di immagini tra i lager nazisti e le nuove guerre, discriminazioni e violenze contemporanee e tra i disegni di Thomas Geve che raccontano i lager di Auschwitz e Buchenwald e quelli realizzati dai bambini di Sarajevo durante l’assedio nei primi anni ’90.

Parteciperanno da protagonisti delle letture e dei vari momenti d’incontro che si svolgeranno anche nell’aula del Consiglio regionale dove saranno ospitati:
– l’intervento dell’avv. Bruno Segre, testimone delle leggi razziali e dell’antifascismo;
– la presentazione a cura dell’Ufficio Scolastico regionale del Piemonte di un trailer del film “La stella di Andra e Tati”, il primo cartone animato rivolto ai ragazzi che racconta la Shoah;
– l’omaggio alla memoria della Shoah del pattinaggio artistico e della danza su ghiaccio, con Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo internazionale che presenterà i filmati di alcune esibizioni sulle note di Schindler’s List e La vita è bella;
– la performance del cantautore Carsico, con canzoni attinenti al tema della Giornata della Memoria.

Il Consiglio regionale ha concesso il patrocinio al concerto che si terrà la sera del 25 gennaio alle 21 al Conservatorio “G. Verdi” di piazza Bodoni a Torino, dedicato a Primo Levi e Elie Wiesel: “Un contrappunto a due voci: musica dall’abisso”.

Lunedì 27 gennaio, nell’Area spazi OFF TOPIC (via Pallavicino 35, Torino), una serie di iniziative sostenute dal Comitato Resistenza e Costituzione:
– l’installazione della mostra fotografica su un viaggio realizzato nel 2019 alla ricerca delle rovine d’Europa fra Buchenwald e Stare Jarozowice;
– l’incontro – dibattito in collaborazione con Goethe Institut, Istoreto e Museo Diffuso della Resistenza sui campi di sterminio e la figura di Imre Kertész, scrittore sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti e Premio Nobel per la letteratura nel 2002;
– la performance teatrale di video, arte e musica dal vivo “Jedem Das Seine” che riprende la storia del campo di concentramento di Buchenwald.

Il Polo del ‘900 ha elaborato un programma di attività che avrà come baricentro il Polo stesso (Via del Carmine,14) e i luoghi della memoria della deportazione. Dai percorsi in città come quelli intorno alle pietre d’inciampo ai laboratori per bambini in collaborazione con le Biblioteche civiche, dagli appuntamenti per le scuole come la rassegna la “Cineteca della Deportazione” al teatro e alla musica, fino al 6 febbraio.

Il mattino del 27 gennaio si apre con una proiezione rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Sullo schermo la storia di Funny Ben-Ami, la tredicenne che riuscì a guidare un gruppo di altri bambini ebrei dalla Francia alla Svizzera, scappando dalla persecuzione nazista dell’Olocausto.

Per tutta la giornata, apertura straordinaria del Museo Diffuso della Resistenza. Il percorso multimediale interattivo dell’allestimento permanente conduce il visitatore in un viaggio virtuale di Torino nel decennio che va dall’approvazione delle norme antiebraiche alla promulgazione della Costituzione.

Due gli spettacoli teatrali serali. Con “Il caso Kaufmann”, ispirato alla vera storia di Lehmann Katzenberger, in scena al Polo del ‘900 le conseguenze dell’odio e del pregiudizio razziale attraverso la storia di un uomo ebreo condannato a causa di una falsa accusa. Le pietre d’inciampo prendono vita, invece, al Teatro Vittoria e raccontano, fra musica e parole, la storia dei deportati italiani.

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione

“Come ogni anno il Comitato Resistenza e Costituzione, che mi onoro di presiedere, sosterrà le numerose iniziative promosse dai partner e dai sei Istituti storici della Resistenza e della Società contemporanea del Piemonte.
Si tratta di un fitto calendario di incontri con studenti e testimoni delle leggi razziali, conferenze, mostre, dibattiti, presentazioni di libri.
Tutto questo programma fa parte dell’impegno e dello sforzo necessario per garantire “una staffetta generazionale” per garantire la continuità delle conoscenze, affinché si possa comprendere, sino in fondo, il significato della Shoah e il dovere della memoria, il non dimenticare mai quanto accadde allora, la lotta contro l’indifferenza e il torpore della memoria”.

Sergio Soave, presidente Fondazione Polo del ‘900

“Il Giorno della memoria dovrebbe essere un giorno di profonda riflessione, perché la memoria di quel periodo tragico della storia dell’uomo, per quanto riguarda sia i sommersi che i salvati, da sola non basta perché lascia tuttavia aperta non solo la domanda sul come quelle orribili manifestazioni del comportamento umano siano potute accadere, ma sul perché qualcosa di simile potrebbe nuovamente succedere (e infatti succede) ancora oggi, a ottant’anni e più di distanza, per responsabilità, come allora, di singoli politici – certo -, ma assai più di un coscienza collettiva distratta, reticente o complice”.

Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino

“Sono oltre 50 le organizzazioni  – associazioni, Istituzioni, Musei, Biblioteche, Case del quartiere – che hanno contribuito a creare il fitto programma di iniziative culturali per la Giornata della Memoria 2020.
Gli appuntamenti si susseguiranno fino a marzo offrendo ai cittadini momenti di riflessione e ricordo su un periodo fondamentale della nostra Storia: circa 70 appuntamenti tra spettacoli, conferenze, presentazioni di libri, incontri e proiezioni con il coordinamento della Città di Torino.
Il Giorno della Memoria rappresenta ogni anno un invito forte a non dimenticare mai quello che è stato e ribadisce con forza la necessità di difendere i valori di democrazia e uguaglianza per cui milioni di persone hanno sacrificato la propria vita”.

Dario Disegni, presidente Comunità Ebraica Torino

“A vent’anni dall’istituzione della legge sul Giorno della Memoria, è nostro compito evitare i rischi di assuefazione o di ritualizzazione di un evento che mantiene tutta la sua importanza in un momento di crisi di valori nella nostra società.
Assistiamo infatti in questi ultimi tempi a una inquietante recrudescenza di fenomeni di antisemitismo, di razzismo e di odio nei confronti dei diversi.
Occorre pertanto fare fronte all’ignoranza e al pregiudizio con un’incessante azione culturale ed educativa, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, trasmettendo la memoria degli orrori della Shoah, ora che i testimoni diretti di quella tragedia stanno uno dopo l’altro scomparendo, per stimolare un forte impegno civile contro ogni forma di intolleranza.
Non solo il 27 gennaio, ma 365 giorni all’anno”.

Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900

“Le iniziative dedicate al Giorno della Memoria sono state realizzate grazie al lavoro congiunto e all’impegno di tutti gli Enti del Polo del ‘900, per fornire alla cittadinanza momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione collettiva, al Polo del ‘900 e fuori dal Polo, per grandi e piccoli. Per parlare alle nuove generazioni e superare un approccio formale e meramente celebrativo di questa ricorrenza abbiamo pensato di utilizzare nuovi linguaggi e strumenti che possano piuttosto attivare le coscienze civili e portare a una comprensione profonda dei fatti in riferimento agli accadimenti più attuali. In programma tanti spettacoli teatrali, laboratori per ragazzi, musica, passeggiate in città, letture per bambini e cinema con particolare attenzione al mondo della scuola. Gli appuntamenti intorno al Giorno della Memoria hanno avuto inizio il 14 gennaio e si concludono il 6 febbraio”.




Ricominciano il 26 gennaio le escursioni del progetto “Sentiero verde” in Piemonte e Liguria

Con il nuovo anno sono ripartite le attività dell’associazione di promozione sociale “Camminare Lentamente” di Villanova d’Asti, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, in particolare per quanto riguarda l’iniziativa “Sentiero Verde 2020. Il programma prevede nell’anno appena iniziato ben 31escursioni, di cui 8 a Torino e nel territorio metropolitano torinese.

Conoscere il tuo pianeta è un passo verso il proteggerlo”, scriveva l’esploratore e oceanografo francese Jacques-Yves Cousteau: con questo spirito, l’associazione, da quest’anno affiliata all’ENDAS-Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale, valorizza una concezione della vita in armonia con la natura, che promuove la lentezza come valore sociale e la sostenibilità come unica strada verso un futuro sano per il pianeta.

Le attività di “Sentiero Verde” iniziano domenica 26 gennaio con la passeggiata “Borghi tra i boschi” a Passerano Marmorito (Asti), e proseguiranno fino al 10 novembre.

Il primo appuntamento sul territorio metropolitano è previsto per domenica 19 aprile: l’escursione “Cammino del Romanico” partirà alle 9,30 da Andezenoe durerà tutto il pomeriggio. A seguire gli appuntamenti a Meana di Susa domenica 24 maggio, a Montaldo Torinese sabato 20 giugno, giovedì 16 luglio a Pecetto Torinese, sabato 19 settembre a Chieri in occasione della manifestazione “Puliamo il mondo!”, domenica 4 ottobre a Castiglione Torinese, domenica 25 ottobre a Cambiano e domenica 8 novembre a Torino.

Le escursioni proposte da “Camminare lentamente” da un lato stimolano la sensibilità naturalistica e ambientale dei partecipanti e dall’altro valorizzano il patrimonio storico, artistico e architettonico piemontese. La proposta dell’associazione si estende anche alle generazioni più giovani: dopo il successo delle edizioni 2018 e 2019, si replica il progetto di sensibilizzazione “A piccoli passi”, rivolto ai bimbi da 0 a 6 anni accompagnati dai genitori o dai nonni, con cinque passeggiate ed escursioni su misura per i più piccoli, previste nei venerdì 3 aprile a Pessione, 8 maggio a Chieri, 22 maggio alla Madonna della Scala di Chieri, 18 settembre a Chieri e 9 ottobre a Cambiano. “A piccoli passi” è un’iniziativa ideata dall’associazione Camminare Lentamente in collaborazione con l’asilo nido Cucciolo di Chieri. Le passeggiate sono a partecipazione gratuita e iniziano alle 17.

Il programma completo, la descrizione dei percorsi e tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.camminarelentamente.it




Quattro Carnevali storici a Palazzo Lascaris

Per una serata insolita Palazzo Lascaris si è aperto al pubblico di visitatori animato dai suoni di pifferi e tamburi e delle Maschere tradizionali di quattro Carnevali storici del Piemonte, Borgosesia, Chivasso, Ivrea e Santhià che si sono trovati per la prima volta insieme per festeggiare l’inizio delle celebrazioni del 50° della Regione Piemonte.

Una ricca mostra intitolata “Tradizione e storia del grande carnevale piemontese” rimarrà aperta al pubblico fino al 25 febbraio nelle due sedi espositive a Torino: la Biblioteca della Regione Piemonte in via Confienza 14 e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico in via Arsenale 14G.

La mostra presenta numerose testimonianze storiche dei quattro Carnevali: dalla maschera degli aranceri con la Feluca del Generale di Ivrea, al tipico mestolo in legno (il cassù) del Mercu Scurot di Borgosesia, dalla divisa del Corpo dei Pifferi e dei Tamburi di Santhià, al collare con il medaglione dell’Abbà di Chivasso, oltre alle tante foto storiche che testimoniano le tradizioni centenarie dei carnevali piemontesi.

“Il Consiglio regionale con questa manifestazione e con l’interessante mostra dei cimeli e delle fotografie contribuisce a preservare e valorizzare le antiche tradizioni storiche dei nostri Carnevali – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – momenti di festa molto legati al contesto territoriale e culturale piemontese. Oltre gli aspetti di spettacolo e al folklore, i grandi Carnevali regionali rappresentano anche un’importante occasione di promozione del territorio piemontese, oltre che un momento di coesione e aggregazione sociale delle comunità locali che li organizzano per mesi con molta cura”.

All’incontro hanno partecipato le Maschere tradizionali ed i rappresentanti dei quattro Carnevali storici che hanno spiegato al pubblico storie e tradizioni delle loro manifestazioni, invitando tutti a partecipare ai loro Carnevali: Davide Chiolerio presidente della Pro Loco Chivasso “L’Agricola”, Marco Canuto presidente del Comitato Carnevale Borgosesia, Alessandro Caprioglio vicepresidente Associazione Turistica Pro Loco di Santhià, Piero Gillardi presidente della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea.

Numerosi i consiglieri regionali presenti alla manifestazione: Gianluca Gavazza, Giorgio Bertola, Michele Mosca, Carlo Riva Vercellotti, Andrea Cane, Angelo Dago. 

La mostra sui Carnevali rimane aperta fino al 25 febbraio presso la Biblioteca della Regione Piemonte in via Confienza 14 e presso l’Urp in via Arsenale 14G a Torino.

Martedì 18 febbraio alle ore 21 a Santhià (VC), al PalaCarvè, Gran Gala delle Maschere e dei Personaggi: un momento di festa aperto anche alle Maschere dei Carnevali dell’intero Piemonte.




Nel Defr 535 milioni per i trasporti

È confermato lo sforzo della Regione Piemonte di circa 55 milioni per i fondi destinati al settore dei trasporti – ha spiegato oggi l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi in seconda Commissione – per poter mantenere l’ammontare di 535 milioni di euro di cui 235 appannaggio del solo trasporto su ferro.

Nella seduta presieduta da Mauro Fava, Gabusi ha spiegato e illustrato il documento finanziario ed economico 2020-21 relativamente alle materie di sua competenza.

Nel corso della relazione l’assessore ha definito come obiettivo prioritario quello di giungere all’espletamento delle gare per il trasporto su gomma senza dover ricorrere a deroghe.

Su sollecitazione di Carlo Riva Vercellotti (Fi), l’assessore ha anche ricordato la necessità di migliorare le linee cosiddette minori, d’incrementare il numero dei treni intercity e di prevedere fermate a Chivasso (To) e Novara da parte dei treni ad alta velocità come avvenuto per altre Regioni.

Maurizio Marello (Pd) ha auspicato che la visione del sistema ferroviario piemontese dev’essere inquadrata in chiave regionale e non solo locale, sostenendo un Piemonte attualmente “Torinocentrico” e a due velocità, a discapito delle periferie.

Giudizio condiviso da Ivano Martinetti (M5s) secondo il quale è importante sviluppare, attraverso un sistema moderno ed efficiente di trasporto, il turismo e le imprese senza dimenticare l’accessibilità per i disabili.

Nella stessa seduta è stato rimandato in Commissione Urbanistica l’esame di modifica alla normativa regionale di due proposte di legge in materia urbanistica, sulla tutela e il riuso del suolo che erano state inserite all’ordine del giorno. Motivo del rinvio, la richiesta poi accolta, da parte di Maurizio Marello (Pd) di inserire un’analoga proposta in materia, di cui è primo firmatario Daniele Valle (Pd).

Nel frattempo, si è deciso di procedere all’avvio delle consultazioni on line, con scadenza oltre la metà del mese di febbraio, su tutti e tre i provvedimenti.

La conclusione dei lavori ha visto – dopo il parere positivo espresso dalla Commissione Bilancio sulla norma finanziaria che riduce da 130mila a 13mila euro annui la spesa sulla navigazione sul Po – licenziato il disegno di legge numero 43 “Intesa Interregionale tra le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte, per l’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di navigazione interna sul fiume Po e idrovie collegate”.

Il risparmio è in ragione di un’attività commerciale che è certamente interessante ma che al momento non è ancora implementabile.

La norma consente di ridurre a un decimo la spesa annuale a carico della Regione mentre per il pagamento delle quote sospese, del triennio 2017-2019, oltre a quella dell’anno in corso, lo stanziamento previsto per l’esercizio 2020 è di 44mila euro mentre nel biennio 2021-2022 sarà di 13mila euro.

Il provvedimento è stato licenziato con i voti favorevoli di Forza Italia, Lega e Partito Democratico.

 




Industrie a rischio di incidente rilevante

Riprendono dal 23 gennaio al 4 febbraio le esercitazioni dei Piani di emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante situate sul territorio metropolitano.

Si tratta di esercitazioni, coordinate dalla Prefettura di Torino che ha dato atto a una sollecitazione del Ministero dell’Interno, che avvengono per “posti di comando” e hanno preso il via nell’autunno del 2018.

Gli stabilimenti che testeranno i loro piani di emergenza fra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2020 sono “Rivoira spa” di Chivasso, Albesiano Sisa Vernici di Trofarello, Cia Technima Sud Europa di Roletto, Cartiera Giacosa di Front Canavese.

In particolare, Rivoira Gas produce e miscela numerose varietà di gas per uso medicale, industriale o civile; Albesiano produce e miscela vernici per il settore automotive e per l’elettroisolamento, Cia produce bombolette spray mediante riempimento con gas propellente; Cartiera Giacosa produce carta, resine fenoliche e melamminiche e carta impregnata con tali resine.

A cavallo fra l’autunno 2018 e l’inverno 2019 erano stati testati i Piani di emergenza di Ahlstrom Munskjo di Mathi, Eni di Robassomero, Esso Italiana di Chivasso, Carmagnani Piemonte di Grugliasco, Liquigas, Autogas Nord, Eni e Butangas nel Comune di Volpiano. L’obiettivo è testare in fasi successive i piani di emergenza di tutti gli stabilimenti del territorio metropolitano.

Stabilimenti a rischio “incidente a rischio rilevante”: la legge ‘Seveso’

Per aumentare il livello di sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, oltre ai controlli e alle autorizzazioni, la normativa comunitaria di riferimento (tre direttive europee c.d. “Seveso”, recepite, in ultimo, dal d.lgs. n. 105 del 26 giugno 2015, che sostituisce il d.lgs. 334/99) individua come essenziale la predisposizione, da parte delle autorità competenti, di strumenti di pianificazione dell’emergenza idonei a gestire con tempestività e organizzazione le fasi immediatamente successive ad un evento.

I principali obiettivi della pianificazione sono:

  • predisporre e testare uno schema di allertamento efficace che consenta di venire tempestivamente a conoscenza dell’evento comunicato, di norma, dal gestore dello stabilimento;

  • isolare un’area convenientemente scelta con posti di blocco stradali, in modo da diminuire il numero di persone soggette agli effetti dell’evento e da favorire le operazioni di soccorso e dei Vigili del Fuoco;

  • indicare le modalità di allarme e il comportamento da seguire in caso di emergenza;

  • pianificare le azioni di competenza di ciascun Soggetto preposto;

  • fornire e mantenere aggiornato un quadro conoscitivo dell’attività a rischio e del

  • territorio circostante.

Nascono così i Piani di emergenza esterni, la cui emanazione, obbligatoria – salvo particolari e motivate eccezioni – per tutti gli stabilimenti soggetti al d.lgs. 105/2015, è di competenza della Prefettura di Torino.

La Città metropolitana di Torino per i Piani d’emergenza

La Prefettura ha incaricato, mediante un decreto prefettizio la Città metropolitana di Torino per mezzo delle strutture della Direzione Rifiuti, bonifiche e sicurezza dei siti produttivi, con il mandato di:

  • provvedere alla raccolta dati e alla redazione dei Piani di emergenza esterni (Pe);
  • partecipare al gruppo di lavoro tematico del quale fanno parte anche: Regione Piemonte (Settore grandi rischi ambientali), Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Torino, Arpa Piemonte (Dipartimento Piemonte Nord Ovest). Partecipano inoltre la Protezione Civile della Città metropolitana, la Protezione Civile della Regione e di volta in volta i Comuni territorialmente interessati; il gruppo definisce gli elementi fondamentali della pianificazione sulla base dei dati tecnici disponibili.

Il Pee è condiviso in una riunione “plenaria” con la partecipazione dello stabilimento e di tutti gli enti e società coinvolte a vario titolo, e in seguito emanato con decreto dal Prefetto di Torino e trasmesso ai destinatari.

 




Competitività e innovazione: un piano d’azione comune per sostenere lo sviluppo delle imprese

Con il nuovo anno riprende il percorso di confronto tra amministrazione regionale e sistema delle imprese con l’obiettivo di mettere insieme competenze e azioni nei diversi ambiti di attività.

Dopo infrastrutture e turismo, il nuovo incontro ha coinvolto gli Assessori regionali Matteo Marnati (Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca) e Andrea Tronzano (Bilancio, Programmazione Economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle PMI) e il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, sui temi relativi a competitività e innovazione e le sfide che l’industria del futuro, anche in Piemonte, si trova ad affrontare.

Oltre che sugli specifici ambiti, è stata condivisa dai presenti la necessità di lavorare su tematiche trasversali – quali digitalizzazione ed economia circolare – che vanno a coinvolgere i vari settori. Nell’occasione, Confindustria Piemonte ha ribadito la propria disponibilità nel dare il massimo supporto al Piano per la competitività regionale attualmente in corso di definizione.

La velocità del cambiamento cui è chiamata oggi l’impresa è esponenziale – ha sottolineato il Presidente Ravanelli Innovazioni dirompenti, nuove tecnologie, nuovi mercati e, allo stesso tempo, l’emergere di sensibilità diffuse, quali la crescente attenzione alla tutela del pianeta, condizionano i piani strategici e impongono mutamenti rapidi nei modelli di business. L’azienda, per competere, deve quindi essere necessariamente innovativa, digitalizzata, interconnessa e sostenibile e va supportata in questo suo percorso con azioni mirate ed efficaci. Per questo accolgo con favore la disponibilità dell’amministrazione regionale a un confronto costruttivo, utile a tracciare insieme le linee di intervento necessarie al tessuto produttivo in una visione di medio periodo”.

Un partner importantissimo a fianco della Regione per lavorare insieme alla ripresa del sistema economico piemontese – ha commentato l’Assessore Matteo Marnati – Stiamo lavorando con Confindustria per raccogliere le nuove istanze del mondo industriale, dalla banda larga, all’economia circolare fino alla digitalizzazione dei processi delle imprese piemontesi”.

Abbiamo sin dall’inizio del nostro mandato dichiarato che volevamo lavorare insieme al parternariato per il rilancio dell’economia della nostra Regione – conferma l’Assessore Andrea Tronzano – la nostra intenzione è di condividere un percorso che consenta di recuperare PIL e occupazione e riporti il Piemonte ad essere una Regione traino del nostro Paese. Questa sfida, che certamente è ambiziosa, richiede una forte coesione e condivisione delle scelte strategiche. Se tutti insieme andiamo nella stessa direzione anche le imprese recupereranno fiducia e slancio nonostante le difficoltà che affrontano quotidianamente”.

È un percorso complesso che necessita di misure di sostegno e sviluppo, attualmente in fase di definizione o revisione: la nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027, la ridefinizione delle strategie di specializzazione intelligente S3, la nuova policy per i cluster e i poli di innovazione regionali, la sostenibilità e l’economia circolare sono temi prioritari su cui Confindustria Piemonte conferma la sua disponibilità a fornire competenze e supporto, in un’ottica di piena collaborazione con la Regione per la definizione di un piano d’azione comune.

Un ultimo focus dell’incontro ha riguardato il comparto automotive – la più importante filiera industriale del Piemonte per storia, fatturato, occupati, tecnologie – che sin dal 2008 sta attraversando una difficile fase di riposizionamento, ulteriormente complicata dalle correnti rivoluzioni tecnologiche (auto elettrica, connessa, guida autonoma) e dalla situazione globale. Confindustria e Regione Piemonte stanno comunque lavorando da tempo, anche a livello nazionale e internazionale, per ridare impulso al settore, con l’obiettivo primario di non disperdere la ricchezza industriale accumulata in più di un secolo e di conservare, e se possibile incrementare, i livelli occupazionali.

È assolutamente prioritario che le iniziative in atto da parte di Imprese, Atenei ed Enti di ricerca, Amministrazione Regionale e Associazioni delle Imprese proseguano in modo coordinato e integrato, al fine di rafforzare l’attrattività del territorio piemontese come hub del settore al fine di sviluppare e mantenere una visione unitaria dell’obiettivo complessivo cui il territorio guarda: una nuova filiera automotive.




La Regione in difesa dei lavoratori Auchan

Evitare i licenziamenti dei lavoratori Auchan. Questo l’obiettivo dichiarato dall’assessore regionale  al lavoro Elena Chiorino, oggi in aula, interrogata dalla consigliera del M5S Francesca Frediani, sul futuro dei punti vendita Auchan di Rivoli e di tutto il Piemonte, dopo l’acquisizione del gruppo da parte di Conad.

L’assessorato – ha specificato Chiorino –  è in contatto con le parti coinvolte  e ha seguito e segue la vicenda sia a livello regionale sia a livello nazionale. Siamo ora in attesa di verificare il pronunciamento dell’Autorità Antitrust che definirà il perimetro delle acquisizioni da parte di CONAD e che dovrebbe avvenire entro la fine di gennaio. Dal provvedimento dell’Antitrust dipenderà anche la sorte delle sedi più grandi (in Piemonte Torino, Venaria e Cuneo) e  la perimetrazione delle possibili acquisizioni da parte di CONAD” .

Il programma di ristrutturazioni delle sedi ex AUCHAN è in capo a Margherita Distribuzione, la società partecipata Conad che ha acquisito tutte le attività che in Italia facevano capo ad AUCHAN, per mettere in sicurezza l’azienda e di intervenire sulla realtà aziendale, profondamente in crisi, attraverso interventi di risanamento e ristrutturazione, con razionalizzazione dei costi e rilancio delle attività commerciali. Margherita Distribuzione, nel corso dell’incontro svoltosi al MISE lo scorso dicembre 2019, ha confermato che il 60% della rete AUCHAN è transitato o transiterà in CONAD, con l’acquisizione di 112 PDV, mentre il restante 40% sarà affidato ad operatori terzi fermo restando l’impegno di CONAD ad aprire trattative con questi ultimi al fine di negoziare al meglio le clausole per la tutela dei livelli occupazionali.

“La situazione più critica riguarda il punto vendita di Rivoli  – ha ribadito nella sua interrogazione la consigliera Francesca Frediani del M5S – dove le serrande sono ormai abbassate per il riallestimento ed i 177 lavoratori sono in cassa integrazione. Prospettive non positive anche per gli altri punti vendita di Torino (Corso Romania), Venaria Reale (TO) e Cuneo sui quali pende il pronunciamento dell’Autorità Antitrust che sta esaminando il programma di ristrutturazione aziendale. La Giunta si attivi per capire se ci siano esuberi all’orizzonte almeno per quanto riguarda Rivoli e scongiurare questa prospettiva aprendo un dialogo con la proprietà. Inaccettabile che le acquisizioni nella grande distribuzione vengano fatte sulla pelle dei lavoratori”.

Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Domenico Rossi (Pd) sulle aree protette dall’Ente parco del Ticino e del Lago Maggiore; di Silvio Magliano (Moderati) sull’inaccessibilità ai pubblici uffici dell’Asl To di via Cavezzale; di Domenico Ravetti (Pd) sull’emanazione del bando sulla ricerca; di Paolo Bongioanni (FdI) sulla chiusura della strada provinciale 239 di Cuneo; di Monica Canalis (Pd) sull’estensione dell’accesso all’edilizia residenziale pubblica; di Sean Sacco (M5S) sull’inconferibilità delle nomine della Giunta regionale in ATC; di Marco Grimaldi (LUV) sugli esuberi lavoratori della Martor; di Sarah Disabato (M5S) sulla nomina dei presidenti degli enti di gestione delle aree protette.




Navigazione sul Po, verso la riduzione di spesa per il Piemonte

Espresso parere positivo sulla norma finanziaria del Ddl che ridurrà la spesa per la navigazione sul Po da 130mila a 13mila euro annui. La votazione, all’unanimità, si è svolta nella seduta odierna della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

In rappresentanza della Giunta regionale era presente l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi. Motivo della riduzione? Il fatto che nel tratto subalpino, il Po non è utilizzato per la navigazione commerciale.

Il provvedimento è intitolato “Intesa Interregionale tra le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte, per l’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di navigazione interna sul fiume Po e idrovie collegate. Ratifica ai sensi dell’articolo 117, comma ottavo della Costituzione”.

La norma consente di ridurre la spesa annuale a carico della Regione Piemonte appunto a un decimo, da 130mila a 13 mila euro. Per il pagamento delle quote, sospese, del 2017, 2018 e 2019, oltre che quella del 2020, lo stanziamento previsto per l’esercizio 2020 è di 44 mila euro. Lo stanziamento previsto sia per il 2021 che per 2022, è di 13 mila euro.

Il Ddl 43 ritornerà, quindi, in seconda Commissione per l’approvazione definitiva.

Nella seduta è iniziata anche la discussione generale della proposta di legge 5 “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 2011, n. 15 (Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali). Modifiche della legge regionale 31 ottobre 2007, n. 20 (Disposizioni in materia di cremazione, conservazione, affidamento e dispersione delle ceneri”. La discussione è stata sospesa per consentire nei prossimi giorni la riunione di un gruppo di lavoro informale per sciogliere i nodi tecnici emersi nel dibattito.