Dal Piemonte arriva la frutta con i colori del Natale

Il periodo natalizio è arrivato e in tavola non mancano le mele dai colori rosso e porpora e dalla polpa bianca, che allietano l’occhio e deliziano il palato.

 

Sono veri e propri “doni” della natura. Dietro tanta bontà c’è l’impegno dei professionisti dell’agricoltura, come i melicoltori dell’ OP JOINFRUIT, una delle più importanti realtà piemontesi che ogni anno si impegnano per portare ai consumatori frutta di qualità, bella, buona e sana.

 

Il territorio del cuneese ai piedi del Monviso con un’appendice nel torinese, vocato alla produzione di questi frutti d’eccezione, ha permesso ai produttori di fregiare il proprio prodotto con il marchio di Indicazione Geografica Protetta “Mela Rossa Cuneo IGP”. Un riconoscimento europeo a tutela delle caratteristiche uniche che legano il prodotto all’ambiente geografico.

 

Un microclima molto particolare, quello dell’altopiano cuneese tra i 280 e i 650 metri slm, grazie al quale le mele di varietà rossa riescono a raggiungere un elevato standard qualitativo. In particolare, quest’anno le mele si sono avvantaggiate di forti sbalzi termici, che hanno conferito loro una colorazione rosso brillante davvero impareggiabile. Le mele comprese nell’Indicazione Geografica Protetta “Mela Rossa Cuneo IGP” sono i gruppi Gala, Red Delicious, Fuji e Braeburn.

 

Precisa il Direttore dell’OP JOINFRUIT, Bruno Sacchi: “è appurato che la Mela Rossa Cuneo IGP ha una consistenza e una croccantezza particolari, ha una serbevolezza più lunga e ha una pienezza ed una brillantezza di colore straordinari. Il territorio conferisce sicuramente delle caratteristiche tipiche al prodotto, per una questione pedoclimatica; il colore s’intensifica particolarmente, quando c’è un’escursione termica significativa tra il giorno e la notte, e tutto ciò intorno ai 600 metri di altezza e con l’aerazione fornita da una serie di valli che sboccano sul territorio”.

 

Le Mele Rosse Cuneo, grazie alle moderne tecniche di conservazione, si trovano in vendita tutto l’anno, ma è in questa stagionale che il nostro organismo ha bisogno di tutti i suoi nutrienti. La mela, infatti, è un prodotto dal punto di vista nutrizionale molto bilanciato. Contiene un ricco cocktail di acidi organici e Sali minerali, nonché preziosi antiossidanti (polifenoli) e vitamine. È una ricca fonte di fibre (pectina), soprattutto se consumata con la buccia, è diuretica e possiede un ridotto apporto calorico (circa 55 kcal per 100 g)[1], nonostante il buon contenuto zuccherino. Si tratta principalmente di fruttosio, uno zucchero semplice, naturale della frutta, immediatamente disponibile per l’organismo e di rapida assimilazione. Questa caratteristica rende la mela lo snack ideale nei casi di stanchezza fisica o mentale.

 

La mela possiede anche un basso indice glicemico e può essere inserita tranquillamente nell’alimentazione di chi ha problemi di diabete, degli anziani e dei bambini, specie in età di svezzamento.

La mela produce un senso di sazietà e stimola la produzione di succhi digestivi e gastrici che fa cessare o diminuire il desiderio di mangiare. In questo periodo di golose tentazioni, magari una mela fuori pasto ci aiuterebbe a limitare gli eccessi e a mantenerci in forma.

[1] Fonte CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione




Alessandria, apertura della Galleria Crenna Opera

Aperta oggi al traffico la nuova galleria della Crenna, una delle opere più importanti realizzate nell’ambito dei lavori di adeguamento delle viabilità del Terzo Valico.

Gli interventi, finanziati da RFI (società del Gruppo FS Italiane) ed  eseguiti da Cociv (Consorzio  guidato da Salini Impregilo), General Contractor per la realizzazione e la progettazione del Terzo Valico, hanno interessato la nuova galleria compresa tra i comuni di Serravalle e Gavi.

L’opera rientra nel piano di adeguamento e miglioramento dell’attuale viabilità della Strada Provinciale 161 di collegamento tra i Comuni Serravalle Scrivia e Gavi e le frazioni più montane della Val Lemme.

Contestualmente ai lavori della galleria è stata allargata  la sede stradale, da 6 a oltre 10 metri, consentendo di alleggerire il traffico di questo tratto strategico per i collegamenti provenienti dalla Val Lemme e diretti verso la rete autostradale, in entrambe le direzioni, migliorando gli standard di sicurezza della viabilità. La nuova galleria, lunga circa 200 metri, è stata concepita secondo moderne soluzioni ingegneristiche con elevatissimi standard costruttivi.

All’interno della galleria e in prossimità degli imbocchi è previsto un sistema di illuminazione permanente per una maggiore visibilità e sicurezza sia di giorno che di notte e sarà installato un sistema di rilevazione incendi che invia in automatico,  ai centri di controllo, eventuali segnali di allarme permettendo così, in caso di necessità, un rapido pronto intervento.

L’attivazione odierna permette il ripristino della regolare viabilità sulla Strada Provinciale 161 che era stata provvisoriamente deviata sulla strada comunale “Salita Crenna” per consentirne le attività realizzative.

L’opera del valore di circa 8,5 milioni di euro è stata consegnata oggi alla Provincia di Alessandria da RFI, insieme a Cociv e Italferr (società di Ingegneria del Gruppo FS Italiane) che ha effettuato la direzione lavori e l’Alta Sorveglianza,. Raggiungono così il 90 per cento, circa, gli investimenti realizzati per la viabilità all’interno della Regione Piemonte su un totale di investimenti complessivi pari a circa 100 milioni di euro.




Bonus treno da un millione e mezzo per i trasporti piemontesi

Ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro il ‘bonus treno’ deliberato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti Marco Gabusi. La copertura è assicurata dal bilancio regionale del 2020 ed è destinata a finanziare sconti e servizi per gli utenti piemontesi del servizio ferroviario di Trenitalia.

«Stiamo realizzando un percorso molto articolato – ha sottolineato l’assessore Gabusi – che intende migliorare sia l’offerta sia il servizio ferroviario di tutto il Piemonte. Si incardina in questo percorso l’individuazione di misure economiche a favore dei pendolari abbonati al servizio regionale e un piano di nuovi servizi rispetto agli anni passati. Abbiamo infatti impegnato le risorse nel bilancio regionale del 2020 non solo per confermare la Carta Tutto Treno e il Bonus Pendolari, ma anche per mitigare determinati disservizi e aggiungere servizi per la stagione estiva. Un tassello importante per far sentire il nostro impegno nei confronti degli utenti».

Numerose le diposizioni contenute nella delibera. A partire dalle risorse per finanziare per la Carta Tutto Treno per il 2020, per un ammontare di 500 mila euro. La Carta Tutto Treno, insieme all’abbonamento regionale, consente ai residenti in Piemonte di viaggiare in seconda classe su una relazione coincidente o compresa in quella dell’abbonamento, sui treni Frecciabianca (inclusi treni Italia-Svizzera in tratta interna), IC, ICN, senza dover pagare alcuna differenza di prezzo.

Individuate e destinate anche le risorse per il ‘Bonus Pendolari 2018’, a partire da fine febbraio 2020: 414 mila euro, a cui si sommano 286 mila euro già erogati in passato, per un importo complessivo di 700 mila euro, a copertura degli sconti applicati sulla vendita di abbonamenti mensili e plurimensili. Gli sconti sono differenziati a seconda della tariffa di partenza: 3% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona Pin; 5% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona e tratte, Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, 10% per i mensili Piemonte Integrato e Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Regionale Piemonte con applicazione Sovraregionale Trenitalia.

Grazie alle risorse individuate di 575 mila euro partirà inoltre il nuovo progetto ‘Treni mare anno 2020’ per rinforzare il servizio per Savona e ponente Ligure nei fine settimana estivi. Viene anche introdotta la prenotazione obbligatoria sui treni storicamente molto affollati.

Come annunciato nelle scorse settimane è confermato anche il bonus una tantum per gli anni 2018 e 2019 per i pendolari del Chierese che utilizzano il Servizio Ferroviario Metropolitana SFM1, a titolo di rimborso per i disagi subiti in questi anni: i residenti e i lavoratori che utilizzano la tratta Torino-Chieri  possono infatti chiedere il rimborso una tantum pari ad un mese di abbonamento (circa 58 euro di media) da fine dicembre 2019 a fine febbraio 2020 esclusivamente alla stazione Torino Lingotto.

Sempre per la SFM1 gli utenti della tratta Torino-Rivarolo continuano ad ottenere il bonus, finché sono presenti i disservizi, che prevede una media di 5 euro al mese per gli abbonamenti mensili e lo sconto di 30 euro per il rinnovo degli annuali.

La delibera stabilisce inoltre che le eventuali risorse non utilizzate siano trasformate in un anticipo del finanziamento dei servizi minimi previsti per il 2020-21. La gestione delle iniziative, infine, viene lasciata all’Agenzia della Mobilità Piemontese sotto il controllo della Direzione competente.

 




Dove vanno il teatro e la cultura piemontesi?

L‘incontro sul teatro e la cultura piemontese che si è svolto ieri sera al Circolo dei Lettori, è stato promosso dal Consiglio regionale del Piemonte e organizzato dall’associazione Linguadoc, in collaborazione con il Centro Studi Piemontesi – Ca de Studi Piemonteis, Il Circolo dei Lettori, l’Università eCampus, l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Durante l’incontro è stato ricordato il sesto anniversario della scomparsa di Gipo Farassino, noto chansonnier della lingua piemontese che è stato anche consigliere e assessore della Regione Piemonte.

Dopo i saluti istituzionali di Stefano Allasia presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Vittoria Poggio assessore alla Cultura e al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte, Lamberto Vallarino Gancia Presidente Fondazione Teatro Stabile di Torino, sono intervenuti, moderati da Giulio Graglia: Bruno Gambarotta regista scrittore giornalista, Sabrina Gonzatto scrittrice e giornalista, Valerio Liboni musicista e autore, Albina Malerba direttore del Centro Studi Piemontesi – Ca de studi piemonteis, Bruno Quaranta scrittore e giornalista.

“La nuova legislatura del Consiglio regionale, che ho l’onore di presiedere, ha tra i suoi obiettivi principali la promozione della cultura e delle tradizioni piemontesi. Tra le prossime iniziative che abbiamo deciso di promuovere ci sarà il concerto di Natale al Conservatorio di Torino, con musiche e canti tradizionali in lingua piemontese – ha dichiarato il presidente Stefano Allasia – Inoltre, anche per essere più vicini al linguaggio dei giovani, ogni giorno sulle pagine social del Consiglio regionale postiamo detti e proverbi in piemontese che ricordano le nostre tradizioni”.

Nel corso della serata Danilo Bruni ha letto brani tratti da opere di Nino Costa, Beppe Fenoglio, Leo Chiosso, mentre Valerio Liboni ha suonato un brano di musica rap – piemontese, per unire tradizione linguistica e musicalità contemporanea.




Nashi: dal Piemonte la pera giusta per i giovani

Il territorio del cuneese alle falde del Monviso è da anni specializzato nella coltivazione delle pere che grazie ad un microclima particolare, permette di ottenere un elevato standard qualitativo dei frutti.

Secondo un sondaggio (Agri2000), i consumatori over 50 sono quelli che apprezzano di più il sapore e la varietà delle pere, ma tra i più giovani non raccoglie consensi, tanto che la consuma solo la metà dei under 50.

 

C’è una storica realtà produttiva in Piemonte associata all’Organizzazione di Produttori JOINFRUIT che è convinta di poter avvicinare al consumo di pere anche la fascia più giovane. La carta vincente è rappresentata dal Nashi, che sembrerebbe rispondere ai gusti giovanili: dolce e croccante, ideale per snack e aperitivi.

 

Il Nashi, frutto noto anche come “pera asiatica”, è una varietà di pera nata nella Cina centrale ed arrivata in Europa negli anni ’80. Fin da subito destò grande interesse, ma le difficoltà nella messa a punto della coltivazione portò molti a desistere. Non fu così per i coltivatori piemontesi di JOINFRUIT: a partire dalla fine degli anni 80, hanno creduto nelle potenzialità di questo frutto, trasformandosi in uno dei punti di riferimento del settore frutticolo del “Nashi made in Italy”.

 

Il Nashi lo si riconosce facilmente perché ha una tipica forma tondeggiante, un pò appiattita, la buccia di colore bronzato-arancio, è liscia e delicata e la polpa è molto croccante e succosa. La pera Nashi è un toccasana per il nostro benessere: ha un basso apporto calorico – solo 40 Kcal per 100 g –,  contiene vitamine del gruppo B e C, sali minerali (soprattutto potassio, fosforo e magnesio) e un’alta dose di acqua e di fibre.

 

Il Nashi è un ingrediente ideale di antipasti, insalate, macedonie. È ottimo da abbinare, fresco di frigorifero,  con i crostacei, con i formaggi a pasta dura e con il prosciutto crudo.

 

Precisa il Direttore di JOINFRUIT, Bruno Sacchi: “il Nashi è il fiore all’occhiello della nostra Organizzazione e ci auguriamo che i consumatori specie i giovani sempre alla ricerca di sapori nuovi, possano apprezzarne la bontà e la versatilità in ogni momento della giornata.  Fa sorridere, la conclusione di una ricerca australiana secondo la quale consumare 220 ml di succo di nashi prima di bere bevande alcoliche aiuterebbe a ridurre i postumi di qualche bicchiere di troppo…noi vi invitiamo a limitarvi al solo succo di Nashi che è proprio un vero sballo!!”.

 




Esportazioni novaresi: stabili le vendite all’estero nei primi 9 mesi dell’anno

Andamento sostanziale stabile per le esportazioni novaresi nei primi nove mesi dell’anno: tra gennaio e settembre le vendite all’estero dei prodotti made in Novara hanno superato complessivamente i 3,8 miliardi di euro, registrando una variazione annua pari a -0,2%.

Sul fronte dell’import il Novarese registra un calo del -3,6% nel periodo gennaio-settembre 2019, attestandosi, in termini di valore delle merci, a 2 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene dunque positivo, superando 1,7 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«L’andamento delle nostre vendite all’estero, dopo l’incremento del +1,3% concretizzato nei primi tre mesi dell’anno, ha manifestato un progressivo rallentamento nel corso del 2019 – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – risentendo anche delle tensioni sui dazi che caratterizzano lo scenario internazionale.

La variazione delle esportazioni vede Novara collocarsi al terzo posto nella classifica delle province piemontesi, dopo Vercelli e Cuneo, unici territori in crescita a livello regionale. Il risultato novarese, improntato alla stabilità, appare dunque più favorevole della media piemontese, che complessivamente registra un calo del -2,9%, e meno sostenuta di quella nazionale, pari al +2,5%.

La lettura dei dati relativi al saldo commerciale tra export ed import restituisce inoltre un saldo positivo e in lieve crescita rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2018». Il risultato novarese discende principalmente dall’andamento delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati eterogenei per i diversi comparti.

Analizzando l’export delle principali attività economiche si osserva infatti una flessione, pari al -1,2%, per macchinari e apparecchiature (in cui risultano inclusi rubinetteria e valvolame), che si confermano comunque il comparto più rilevante, con un’incidenza del 28% sull’export provinciale.

Lievemente positivo il risultato messo a segno dalle sostanze e prodotti chimici (+0,6% su base annua), che si trovano al secondo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, con un’incidenza del 16,6%.

Decisamente brillante la performance del tessile abbigliamento, che concretizza un +29,7%, raggiungendo un’incidenza del 12,9% e confermandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, seguito dal comparto dei prodotti alimentari, bevande e tabacco, per il quale si registra un incremento convincente, pari al +7,8%.

In deciso aumento appare anche il comparto della gomma-plastica, che cresce del +8,1%, mentre si accentua la flessione registrata in corso d’anno per i mezzi di trasporto che, complice il calo della componente aerospazio, evidenzia una variazione del -37,4%. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’Unione Europea si conferma la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota pari al 63% dell’export. La performancedei mercati comunitari appare positiva e più favorevole della media provinciale, registrando una crescita delle esportazioni del +0,5%.

Guardando ai singoli Paesi si riscontra un discreto aumento, pari al +2,7%, delle vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese. Aumentano, seppur debolmente, anche le esportazioni verso la Francia (+0,2%), secondo mercato di riferimento, con variazioni positive anche per Regno Unito (+1,1%), Paesi Bassi (+11,2%) e Repubblica Ceca (+11,1%), mentre flettono quelle verso Spagna (-5,6%), Polonia (-1,1%) e Belgio (-1,4%).

In merito alle vendite dirette verso i Paesi extra-UE si registra, a livello complessivo, un calo moderato, pari al -1,3%. In particolare continua il trend di incremento dell’export verso la Svizzera (+29,7%) sostenuto dalla crescita degli articoli di abbigliamento e maglieria, che superano il 40% delle vendite dirette al mercato elvetico, dovuta probabilmente anche alle scelte rilocalizzative compiute recentemente da alcuni gruppi della moda presenti nel Novarese.

Fortemente in calo appaiono, invece, le esportazioni rivolte al mercato americano (-30,8%), che risentono della contrazione significativa dell’aerospazio, componente che rappresenta poco meno di quinto delle vendite con destinazione U.S.A. Performance in calo anche per la Russia (-3,2%), mentre crescono le vendite verso la Cina (+17,5%), mercati posizionati rispettivamente all’undicesimo e dodicesimo posto nella classifica di incidenza decrescente dei singoli Paesi sul totale dell’export provinciale.




A Torino la presentazione degli EcoAttori del Mab Unesco

Potranno essere singoli cittadini, imprese, operatori del territorio, professionisti, giovani, adulti, studenti o lavoratori, associazioni e istituzioni.
Tutti uniti nel firmare la Carta di impegno della Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso. Potranno farlo tutti, apporre la loro firma sulla Carta, a partire dal 18 dicembre quando la possibilità di candidatura verrà presentata in Consiglio regionale a Torino.
Alle 15 di mercoledì 18 dicembre  si terrà infatti una conferenza stampa di lancio della Carta d’impegno della Riserva. “Uno strumento di valorizzazione di questo territorio e dei suoi attori, green e smart. Intelligenti e ecologicamente sostenibili. Non da soli ma uniti. Il sottoscrittore di questa Carta, persona fisica o giuridica, s’impegna a favore dello sviluppo sostenibile e della sua attuazione nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso.

Una missione preziosa”, spiega Gianfranco Marengo, Presidente del Parco. Sarà lui a presentare la Carta e le modalità di adesione insieme con i tecnici del Parco che seguono il percorso e accompagneranno l’iniziativa e con i Presidenti del MaB France e della Riserva della biosfera.
Un’azione importante che muove i suoi passi nell’ambito del progetto Terres Monviso, Piter – progetto integrato territoriale transfrontaliero – che nasce grazie a Interreg Alcotra 2014-2020, il piano di lavoro congiunto tra Regioni alpine francesi e italiane.
Il Parco, con tutti gli Enti locali territoriali e le imprese dell’area saluzzese, è attore protagonista del Piter, promotore delle azioni insieme con il Comune di Saluzzo e anche con Uncem, ‘soggetto attuatore’ per la comunicazione e la relazione con le Unioni montane. È proprio con le Unioni che verrà promossa la Carta.
Il firmatario della Carta si sente parte della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso e dimostra la sua volontà di divenirne un ambasciatore. “Il sottoscrittore riconosce l’importanza di indirizzare le attività umane verso un maggior rispetto dell’ambiente e il raggiungimento dell’equità sociale, nel rispetto delle comunità locali e dei loro saperi”, precisa Marengo.

Una rete di persone e soggetti privati, oltreché pubblici, istituzionali, che dovrà crescere. Parte da mercoledì e dovrà contagiare tutti: aderendo alla Carta, il sottoscrittore contribuisce con le sue attività alla conservazione della biodiversità, all’acquisizione di competenze e alla sperimentazione dello sviluppo sostenibile sul suo territorio, all’educazione, alla sensibilizzazione del pubblico e alla disseminazione di saperi ed esperienze.
“Non una mera azione di firma – sottolinea Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – ma impegni veri che ciascuno assume, nella cornice della lotta ai cambiamenti climatici, della resilienza, del protagonismo comunitario. dell’ecologia integrata che ci insegna Papa Francesco nella Laudato Si.
Mercoledì lo diremo con forza, con il Parco, i partner francesi, il sistema di Enti locali. Anche a questo serve la cooperazione transfrontaliera. A costruire un’Europa più coesa capace di vincere le sfide di domani, cerniera dell’Unione che ci aiuta a uscire dalle mere logiche della globalizzazione, per ‘glocalizzarci’, immersi nel territorio, proiettati nel quadro europeo da protagonisti. Questa è la carta del MaB e questi sono gli Eco-Attori”.



Il Programma di sviluppo rurale del Piemonte: tra i primi in Italia

Rispetto alla media nazionale che si attesta al 39% di spesa, il Piano di sviluppo rurale del Piemonte ha raggiunto al 30 novembre una performance di spesa pari al 45% del dotazione finanziaria complessiva.

Negli ultimi due mesi (ottobre e novembre) attraverso Arpea (Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura) sono stati erogati contributi relativi al Programma Regionale di Sviluppo Rurale per un importo complessivo di oltre 67 milioni di euro a favore di oltre 18 mila beneficiari, che hanno compreso i pagamenti dell’anticipo sulle domande delle misure a superficie e animali.

In particolare, in merito all’erogazione dell’anticipo comunitario del PSR secondo le regole previste, sono state liquidate oltre 13 mila domande per un importo complessivo di oltre 40 milioni di euro, così suddivisi:

  • oltre 28 milioni di euro per finanziare i premi agro-climatico-ambientali a superficie e capo animale (misura 10)
  • più di 4 milioni di euro sono stati pagati per l’agricoltura biologica (misura 11)

a poco più di 8 milioni di euro ammontano le indennità compensative per le aree svantaggiate di montagna e collina (misura 13)

I pagamenti proseguiranno anche nel mese di dicembre, tenuto conto che l’Assessorato regionale all’agricoltura si è prefissato importanti obiettivi che prevedono l’effettuazione dei saldi delle misure agroambientali entro il 30 giugno del 2020.

La collaborazione e il continuo e costante confronto tra laDirezione Agricoltura, Arpea i CAA e il CSI Piemonte hanno permesso di gestire le difficoltà e di adottare tutti quegli interventi correttivi e migliorativi per superare le criticità ed assicurare il rispetto delle tempistiche di pagamento previste.

Tutti i soggetti coinvolti intensificano i propri sforzi per garantire l’erogazione di una prima cospicua tranche di pagamenti dei saldi già entro Natale anche in considerazione del fatto che l’assegnazione di contributi giunge in un periodo complicato a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli e dall’eccezionalità degli eventi atmosferici che hanno messo a dura prova gli imprenditori agricoli del Piemonte.

 

La distribuzione, sul territorio della Regione delle risorse della Domanda unica, è riportata nella tabella seguente.

PROVINCIA NUMERO BENEFICIARI ANTICIPO DU 2019 EROGATO
CUNEO 12.163 € 49.465.220,75
TORINO 7.297 € 36.293.177,42
VERCELLI 1.571 € 31.912.501,97
ALESSANDRIA 4.600 € 25.231.506,09
NOVARA 1.180 € 17.130.413,23
ASTI 3.417 € 9.069.782,88
BIELLA 753 € 4.132.023,89
VERBANO CUSIO OSSOLA 257 € 1.032.896,61
Sede Legale fuori Regione 131 € 1.954.129,57
     
Totale: 31.369 176.221.652,41

 




Parte il progetto “Adotta un medico”, finanziate 50 borse di studio

La carenza di medici è il principale problema che la sanità, non solo piemontese, si trova ad affrontare, risultato di anni di mancata programmazione nazionale.

La Regione, consapevole dell’urgenza del problema, ha deciso di finanziare con risorse proprie 15 borse di studio aggiuntive per i medici specializzandi e di coinvolgere le Fondazioni del territorio, con il progetto “Adotta un medico”, con l’auspicio che finanzieranno ulteriori 35 borse di studio.

Come annunciato fin dai primi giorni dal nostro insediamento, si tratta di un atto fondamentale per garantire la continuità del servizio sanitario nazionale, che oggi si trova ad affrontare carenze di organico drammatiche che mettono a rischio l’attività di interi reparti e strutture” – hanno detto il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi.

Erano presenti il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, professor Avanzi e il professor Albera per l’Università di Torino.

Sono felice che anche il mondo dell’Università definisca questa iniziativa “straordinaria”. La Regione Piemonte inizia il programma per risolvere il problema della carenza dei medici e lo fa in un modo molto semplice: con le risorse dei piemontesi e con l’aiuto delle fondazioni e dei privati pagheremo le specializzazioni dei medici che vengono a studiare in Piemonte, vincolandoli a svolgere poi per cinque anni il servizio della loro attività medica sul nostro territorio. In questo modo riusciremo ad avere nell’arco di qualche anno una iniezione di medici giovani, freschi e preparati, che vinceranno il concorso nazionale e quindi saranno anche bravi, e che presteranno il loro servizio negli ospedali del Piemonte. Ringrazio tutte le Fondazioni che hanno già cominciato a sostenere questo progetto” – ha detto il Presidente Cirio.

I vincoli del bilancio approvato dalla Giunta precedente ci consentono di aggiungere solo 5 borse di studio rispetto alle dieci già finanziate. Contiamo con il prossimo bilancio di integrare ulteriormente il numero, viste le necessità di incremento. Il precedente governo ha finanziato 511 contratti, 129 in più rispetto ai 382 dell’anno accademico 2017-2018. Ad oggi i contratti totali assegnati (statali + aggiuntivi regionali) per l’anno accademico 2018-2019 sono 531, mentre il fabbisogno per l’anno accademico 2019-2020 è di 672, con un differenziale di 141 contratti. Dunque, ci sono gli spazi per incrementare” – ha detto l’assessore Icardi.

La Giunta ha approvato gli schemi di convenzione con le Università di Torino e del Piemonte Orientale, con i quali la Regione finanzia- con 1.920.000 euro- 15 contratti di formazione medico specialistica aggiuntivi a decorrere dall’anno accademico 2018/19 e per tutti i cinque anni del ciclo formativo.

I 15 contratti finanziati direttamente dalla Regione riguardano Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva e del dolore (2 Torino e 1 Piemonte orientale), Medicina d’emergenza-urgenza (2 Torino e 2 Piemonte orientale), 4 Ortopedia e Traumatologia (tutti ai Torino) e 4 Pediatria (2 Torino e 2 Piemonte orientale).

I requisiti previsti per accedere ai contratti aggiuntivi per i medici specializzandi sono:

  • iscrizione ad uno degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del Piemonte alla data di sottoscrizione del contratto di formazione medico specialistica;
  • residenza in Piemonte per almeno cinque anni negli ultimi 12 anni antecedenti la data di scadenza del bando di concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione;
  • sottoscrizione dell’impegno dello specializzando, prima dell’immatricolazione alla Scuola, a prestare 5 anni di lavoro effettivo, a decorrere dalla data di conseguimento del diploma di specialità o dalla data di prima assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso un’azienda sanitaria del Piemonte.

Nel caso in cui il medico specializzando che ha fruito del contratto aggiuntivo finanziato non rispetti l’impegno di lavorare nelle strutture del servizio sanitario piemontese, la Regione chiederà al medico stesso di “restituire” le somme percepite.

Il primo soggetto privato che ha risposto alla chiamata della Regione è stata la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra che nel corso di un evento benefico lo scorso mese di novembre ha raccolto la somma di 154.000 euro.

Altre Fondazioni (Cassa di Risparmio di Torino, Cassa di Risparmio di Cuneo, Cassa di Risparmio di Vercelli, Compagnia di San Paolo) hanno già manifestato il loro interesse alla proposta della Regione.




Minori: rischio aumento povertà ed esclusione

In Piemonte il 13% dei minori versa in situazione di povertà relativa mentre salgono al 27,9 quelli a rischio di povertà ed esclusione sociale. Il dato, che si riferisce all’ultima rilevazione del 2017, è stato fornito in occasione del convegno “Dialoghi sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a trent’anni dalla Convenzione Onu”, che si svolge oggi alla Cavallerizza Reale di Torino.

“Ogni volta che si parla di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dovremmo chiederci se la società riesca a offrire il meglio di sé ai propri bambini. È un interrogativo che interpella sia la nostra coscienza di uomini – di padri e di madri – sia il nostro impegno di cittadini. Di cittadini italiani, che si preoccupano del futuro delle nuove generazioni e di cittadini del mondo, che pensano alle condizioni dell’infanzia nei Paesi in cui vengono calpestati e violati i diritti più elementari dei piccoli”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia portando il saluto dell’Assemblea

L’evento – occasione per fare il punto sull’attuazione della Convenzione di New York con particolare riguardo alla situazione del Piemonte – è realizzato dal Consiglio regionale del Piemonte con l’Ufficio della garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino.

La garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Ylenia Serra, a pochi giorni dalla nomina, ha sottolineato come “la Regione Piemonte per prima si sia dotata di un Assessorato specifico per le Politiche sociali dei bambini e della casa per rendere ancor più effettiva la tutela dell’infanzia” e che tra i temi che le stanno più a cuore c’è quello dei minori disabili. “Tanto bisognerà fare – ha aggiunto – per rendere davvero effettiva l’inclusione e dare sostegno alle famiglie anche attraverso un’attenzione particolare al territorio che consenta di diffondere in maniera capillare la cultura educativa”.

La relazione introduttiva è stata svolta dalla garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza emerita Rita Turino, che ha presentato una sorta d’istantanea sulle condizioni dei bambini e dei ragazzi in Piemonte dall’inizio del suo mandato, avvenuto nel 2016. Tra i principali dati emersi, spicca il continuo calo della natalità, che non sembra invertire la rotta: “Dei circa 4,4 milioni di abitanti del Piemonte all’inizio del 2019 – ha dichiarato – solo il 15% sono minori, mentre l’età media della popolazione è di 47 anni. La popolazione straniera incide sul totale per il 9,8%, il cui 21,3% è costituita di minori provenienti da 124 paesi extraeuropei e 44 europei, in prevalenza rumeni, marocchini e albanesi”.

Le famiglie, a fine 2017, erano 2 milioni, con una media di due componenti per gruppo familiare. Di queste, solo il 29,3% ha figli di minore età e l’11,6% è costituita da un solo genitore (madri nel 77,3% dei casi; padri nel 22,7). I minori stranieri non accompagnati che hanno soggiornato in Piemonte sono stati 971 nel corso del 2018, in calo di 36 unità rispetto all’anno precedente. Dei 664.300 bambini e ragazzi residenti sul territorio regionale, l’8,5% sono stati seguiti nel corso del 2017 dai servizi sociali e l’1,2% è portatore di una qualche forma di disabilità. Sono stati 1.131 i minori inseriti in strutture residenziali: 38,6% di questi di cittadinanza straniera e di questi 343 minori stranieri non accompagnati. A questo numero si aggiungono 112 giovani adulti tra i 18 e i 21 anni e 426 bambini accolti in struttura con un genitore maggiorenne. Si tratta complessivamente di 1.669 minori, pari allo 025% della popolazione. Altri 1.397 sono stati accolti in affidamento familiare: 314 stranieri (22,5%) e 99 minori stranieri non accompagnati.

Nel 2017 sono stati circa 50.000 minori seguiti da equipe di neuropsichiatria infantile, per un totale complessivo di circa 400.000 prestazioni, cui vanno aggiunti 2.500 minori seguiti dai servizi di psicologia. Complessivamente si tratta dell’8,2% della popolazione.

15.000 hanno certificazione di disabilità che richiede sostegno specifico in ambito scolastico. La percentuale di allievi con disabilità è pari al 13,7% e rimane invariata negli ultimi anni. Si concentra però nell’alveo della Città metropolitana.

I lavori del convegno continuano nel pomeriggio con un focus su contenuto e limiti del diritto d’ascolto del minore nel processo civile penale.