Natale in Piemonte: tradizioni e curiosità per un mese di magici eventi

Appena concluso il festeggiamento per la fine di un anno che ha visto il Piemonte tra le destinazioni mondiali numero uno per la classifica “Best in Travel” di Lonely Planet, la regione si è immersa nelle atmosfere natalizie con un cartellone di eventi dedicati al Natale nel più autentico spirito “made in Piemonte” presentato oggi nella Sala Stampa della Regione Piemonte.

Per più di un mese, da dicembre all’Epifania, il Piemonte è animato da un variegato programma di iniziative che attingono alle tradizioni legate al Natale, una delle matrici storico-culturali comuni alle diverse aree regionali, da valorizzare come parte integrante dell’identità del territorio.

Il contributo essenziale alla realizzazione del calendario natalizio piemontese è costituito dalle iniziative dei Comuni, insieme con i diversi soggetti pubblici e privati che hanno aderito all’invito di Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte. Rivolto a tutte le realtà locali con la richiesta di segnalare “cosa fare” durante il periodo natalizio nei rispettivi territori, l’invito ha permesso di raccogliere un’ampia varietà di proposte.

Il nostro territorio è ricco di grandi tradizioni, fra le quali indubbiamente ricoprono un ruolo di rilievo quelle legate al periodo natalizio. Tra suggestivi mercatini, allestimenti di pregio e design, appuntamenti musicali e teatrali dedicati al tema del Natale, antiche rappresentazioni (come la tradizione del Gelindo che un po’ ovunque, nel nostro territorio, ci richiama a una forte autenticità), il Natale in Piemonte si presenta come un momento intenso, ricco di una offerta variegata e di altissima qualità, che non fa altro che porre ancora più in risalto il vasto patrimonio culturale, artistico, storico e paesaggistico di cui disponiamo” – dichiara Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte – . Ecco perché ho ritenuto non solo opportuno, ma doveroso, svolgere un ruolo che credo competa pienamente alla Regione: quello di raccordo, soprattutto in chiave comunicativa, di ciò che di bello e prezioso accade in Piemonte, così da essere cassa di risonanza per territori e comunità. Abbiamo iniziato da questo Natale, ma proseguiremo con analogo modus operandi anche per tutti gli altri periodi rilevanti dell’anno: penso, ad esempio, alla stagione del Carnevale, alle rievocazioni storiche, alle tradizioni per Pasqua e a tutto quanto potrà essere raccontato in modo unitario e sinergico, affinché i territori si arricchiscano l’un l’altro, beneficiando di una comunicazione integrata che non può far altro che accrescere le potenzialità attrattive della nostra regione”.

L’attività di raccolta e organizzazione degli eventi è stata curata da VisitPiemonte – Regional Marketing and Promotion, (la società in-house di Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte per la valorizzazione agroalimentare e turistica del territorio), che si è, inoltre, occupata della realizzazione di un’apposita sezione sul sito di promozione turistica: www.visitpiemonte.com, corredata di tutte le informazioni utili e del programma completo.

Un patrimonio di grande attrattiva che piemontesi e visitatori sono invitati a scoprire per vivere le feste in convivialità e allegria: mercatini tradizionali, suggestive installazioni luminose, concerti e spettacoli teatrali, scintillanti alberi di Natale ed evoluzioni su piste di pattinaggio addobbate a festa. Inoltre, tante occasioni di incontro nella cornice aulica di alcune delle magnifiche Residenze Reali Sabaude, patrimonio mondiale UNESCO, già di per sé affascinanti evocatrici di atmosfere magiche.

Un capitolo a parte merita la tradizione del presepe, che ogni anno si arricchisce di inediti allestimenti artistici nelle varie località piemontesi. Dalle rappresentazioni meccaniche ai presepi storici, dalle Natività in formato gigante ai presepi sull’acqua, fino ai mirabili gruppi scultorei che animano le cappelle di alcuni dei 7 Sacri Monti del Piemonte, patrimonio UNESCO. Quello alla scoperta dei presepi del Piemonte è un vero e proprio “tour” da intraprendere per ammirare almeno alcuni degli esemplari più originali e preziosi.

Tra i tanti appuntamenti non mancano, poi, le esperienze gourmet per gustare prelibatezze dolci e salate della più tipica tradizione natalizia piemontese, golose testimonianze del variegato patrimonio artigianale e culturale del territorio in chiave gastronomica. A fare la parte del leone sono le “dolcezze”, a cominciare dal morbido Panettone Basso Glassato Piemontese (PAT – Prodotti Agroalimentari Tradizionali, del Piemonte), preparato anche nell’insolita – quanto tradizionale – versione alla grappa di Moscato, da accompagnare ad una fumante tazza di cioccolata o di zabaione. Ancora, un tocchetto di torrone, a base di nocciola Tonda Gentile delleLanghe IGP, unica variante inserita dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali tra i (PAT). Infine, il tronchetto di Natale, un trionfo di cioccolato, panna e crema di marroni, versione zuccherina del ceppo che un tempo le famiglie contadine bruciavano nel camino la Notte di Natale, in segno di buon auspicio, aspettando la Messa di Mezzanotte.




Programmi dell’accesso radiotelevisivo, il nuovo bando

C’è tempo fino al 10 gennaio per presentare domanda di partecipazione ai programmi per l’accesso radiotelevisivo regionale. È stato infatti pubblicato sul supplemento del Bollettino ufficiale della Regione n.49 il nuovo avviso che, anche per il primo trimestre del 2020, dà la possibilità alle realtà del terzo settore interessate di produrre gratuitamente trasmissioni autogestite di cinque minuti, poi trasmesse sulle frequenze regionali.

Un’opportunità di comunicazione per soggetti come per esempio le associazioni, le autonomie locali, i gruppi di rilevante interesse sociale, i gruppi etnici e religiosi, i sindacati, i movimenti politici, resa possibile grazie al protocollo d’intesa fra Corecom e Centro di produzione tv Rai.

I programmi devono essere prodotti in lingua italiana e possono essere realizzati in modo autonomo o con il supporto tecnico gratuito della sede regionale della Rai.

Gli spazi televisivi e radiofonici complessivamente messi a disposizione sono di trenta minuti su Raitre il sabato dalle 7.30 alle 8 e di venti minuti su RadioUno in modulazione di frequenza il sabato dalle 23.30 alle 23.50.

Il procedimento di accesso alle trasmissioni radiofoniche e televisive su Rai 3 Piemonte è gestito dal Corecom, che istruisce le istanze, ne valuta l’ammissibilità e svolge, inoltre, l’attività di vigilanza sul rispetto degli impegni assunti dai soggetti ammessi e sull’esecuzione dei piani di messa in onda.

La domanda di ammissione ai programmi può essere inviata a mezzo posta certificata all’indirizzo corecom@cert.cr.piemonte.it, via fax (011 5757.845), per raccomandata con avviso di ricevimento, per cui fa fede la data del timbro postale di partenza, oppure presentata a mano al Corecom Piemonte, in piazza Solferino 22 a Torino (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30).

Il diritto ai programmi per l’accesso è regolato in base alle leggi 103/75 “Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva”, 223/90 e “Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato” e alla legge regionale 1/2001, “Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni”.




Aiuti di Stato: la Commissione approva un sostegno pubblico di 3,2 miliardi di €

La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, un importante progetto di comune interesse europeo (“IPCEI”), notificato congiuntamente da Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia per sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore prioritario comune europeo delle batterie.

I sette Stati membri erogheranno nei prossimi anni finanziamenti fino a circa 3,2 miliardi di € a favore di tale progetto che ci si aspetta possa mobilitare 5 miliardi di € supplementari di investimenti privati. Il completamento del progetto nel suo insieme è previsto per il 2031 (con un calendario diverso per i singoli sottoprogetti).

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva designata per “Un’Europa pronta per l’era digitale” e Commissaria responsabile per la Concorrenza, ha dichiarato: “La produzione di batterie in Europa riveste un interesse strategico per l’economia e la società dato il suo potenziale in termini di mobilità pulita e di energia, creazione di posti di lavoro, sostenibilità e competitività. I nostri importanti progetti di comune interesse favoriscono la cooperazione tra autorità pubbliche e industrie di diversi Stati membri per la realizzazione congiunta di ambiziosi progetti di innovazione con ricadute positive per i settori industriali e le regioni. L’aiuto approvato garantirà che questo importante progetto possa essere realizzato senza falsare indebitamente la concorrenza.”

Maroš Šefčovič, Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: “I nostri sforzi per dare impulso all’innovazione nell’ambito dell’European Battery Alliance si stanno traducendo nella creazione di forti partenariati industriali. Grazie agli intensi sforzi prodigati da sette Stati membri, dall’industria e dalla Commissione, si sta creando il primo grande ecosistema paneuropeo delle batterie, con progetti all’avanguardia in tutti i segmenti di questa strategica catena del valore. Abbiamo trovato la ricetta giusta per la nostra politica industriale del 21° secolo: una forte cooperazione all’interno del settore industriale, un’azione concertata volta ad accelerare l’innovazione dai “laboratori al mercato”, la combinazione di strumenti finanziari provenienti sia dal settore pubblico che da quello privato e un quadro normativo proiettato verso il futuro per sostenere un’economia europea più forte e basata sulla conoscenza”.

Il progetto coinvolgerà 17 partecipanti diretti, per lo più soggetti del settore industriale, comprese le piccole e medie imprese (PMI), alcuni dei quali con attività in più di uno Stato membro. I partecipanti diretti collaboreranno strettamente tra loro e con oltre 70 partner esterni, quali piccole e medie imprese (PMI) e organismi pubblici di ricerca di tutta Europa.

Dopo intense discussioni tecniche, durate tre mesi, tra la Commissione e i soggetti interessati, il progetto è stato formalmente notificato alla Commissione nell’ottobre 2019 ai fini della sua approvazione ai sensi delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato. Dopo la notifica, la Commissione ha completato la sua valutazione e ha adottato rapidamente una decisione per garantire un’attuazione del progetto sollecita e senza intoppi.

 

Il progetto

La transizione verso la neutralità climatica, anche attraverso una mobilità pulita e a basse emissioni, offrirà notevoli opportunità per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo tecnologico. La domanda di batterie dovrebbe crescere molto rapidamente negli anni a venire. Le politiche lungimiranti in materia di ricerca, sviluppo e innovazione avranno un ruolo fondamentale per consentire all’Europa e ai suoi Stati membri di trarre il massimo vantaggio da questa transizione. Alla fine del 2017 la Commissione aveva varato la “European Battery Alliance” con gli Stati membri e i rappresentanti dell’industria interessati e nel maggio 2018 aveva adottato un piano d’azione strategico per le batterie.

Il progetto di oggi, che si iscrive in questa serie di iniziative, sostiene lo sviluppo di tecnologie altamente innovative e sostenibili per le batterie agli ioni di litio (elettrolita liquido e stato solido) che hanno una durata maggiore, tempi di ricarica più brevi oltre ad essere più sicure ed ecologiche di quelle attualmente disponibili. Il progetto comporta attività di ricerca ambiziose e rischiose per realizzare innovazioni che vadano oltre lo Stato dell’arte in tutta la catena del valore delle batterie, dall’estrazione e lavorazione delle materie prime, alla produzione di sostanze chimiche avanzate, alla progettazione di celle e moduli di batterie e alla loro integrazione nei sistemi intelligenti, al riciclaggio e alla ridestinazione delle batterie usate.

Le innovazioni mireranno inoltre specificamente a migliorare la sostenibilità ambientale in tutti i segmenti della catena del valore delle batterie, con l’obiettivo di ridurre l’impronta di CO2 e i rifiuti generati nei differenti processi di produzione e di mettere a punto processi di smantellamento, riciclaggio e raffinamento sostenibili e rispettosi dell’ambiente, in linea con i principi dell’economia circolare.

Più nello specifico, i partecipanti al progetto e i loro partner concentreranno il loro lavoro su quattro settori:

(1)  Materie prime e materiali avanzati: il progetto mira a definire processi innovativi sostenibili per l’estrazione, la concentrazione, la raffinazione e la purificazione dei minerali al fine di generare materie prime di elevata purezza. Per quanto riguarda i materiali avanzati (come catodi, anodi e elettroliti), il progetto si propone di migliorare i materiali esistenti, o di crearne di nuovi, da utilizzare in celle di batterie innovative.

(2)  Celle e moduli: il progetto mira a sviluppare celle e moduli innovativi con l’obiettivo di garantire la sicurezza e le prestazioni necessarie sia per le applicazioni automobilistiche sia per quelle di altro tipo (ad es., accumulatori stazionari di energia, utensili elettrici, ecc.).

(3)  Sistemi di batterie: il progetto ha l’obiettivo di sviluppare sistemi innovativi di batterie, compresi software e algoritmi per la gestione delle batterie e metodi di prova innovativi.

(4)  Ridestinazione, riciclaggio e raffinazione: il progetto ha l’obiettivo di mettere a punto processi sicuri e innovativi per la raccolta, lo smantellamento, la ridestinazione, il riciclaggio e la raffinazione dei materiali riciclati.

 

Valutazione della Commissione

Quadro relativo ai progetti di comune interesse europeo (IPCEI)

La Commissione ha valutato il progetto proposto ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato dell’UE, più in particolare ai sensi della Comunicazione sulla promozione di importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI). Nei casi in cui non possano concretizzarsi iniziative private a sostegno dell’innovazione a causa del considerevole rischio che questo tipo di progetti implica, la comunicazione sulla promozione di importanti progetti di comune interesse europeo permette agli Stati membri di superare tali lacune di mercato e di promuovere la realizzazione di progetti innovativi.

Per poter beneficiare di un sostegno ai sensi della comunicazione sulla promozione di importanti progetti di comune interesse europeo, un progetto deve: i) contribuire agli obiettivi strategici dell’UE; ii) coinvolgere più di uno Stato membro; iii) comportare finanziamenti privati da parte dei beneficiari; iv) avere ricadute positive in tutta l’UE e v) essere altamente ambizioso in termini di ricerca e innovazione, ovvero andare al di là di quello che è generalmente riconosciuto come lo “stato dell’arte” nel settore interessato.

Valutazione dell’IPCEI sulle batterie

La Commissione ha constatato che il progetto di comune interesse europeo sulle batterie è conforme a tutte le condizioni previste dalla sua comunicazione.

In particolare, la Commissione rileva che:

  • la catena del valore delle batterie riveste un’importanza strategica per il futuro dell’Europa, in particolare per quanto riguarda la mobilità pulita e a basse emissioni;
  • il progetto in questione ha un ambito di applicazione ampio che copre l’intera catena del valore delle batterie. Si tratta di un progetto molto ambizioso in quanto mira a sviluppare tecnologie e processi che non sono attualmente disponibili e consentirà di migliorare notevolmente l’efficienza e l’impatto ambientale. Il progetto comporta inoltre significativi rischi tecnologici e finanziari che potrebbero causare fallimenti o ritardi. Il sostegno pubblico è pertanto necessario per incentivare le imprese a realizzare gli investimenti;
  • i risultati del progetto saranno ampiamente condivisi dalle imprese partecipanti che beneficiano del sostegno pubblico con la comunità scientifica e l’industria europee, in un ambito che andrà ben al di là di quello delle imprese partecipanti. Di conseguenza, si avranno ricadute positive in tutta Europa. In ultima analisi, tutte queste attività contribuiranno allo sviluppo di un ecosistema nel settore delle batterie a livello dell’UE;
  • l’attuazione del progetto sarà monitorata tramite una struttura di governance dedicata composta da rappresentanti delle autorità pubbliche dei sette Stati membri partecipanti e dei partecipanti diretti. Anche la Commissione parteciperà alle riunioni della struttura di governance. Ogni anno sarà organizzata una conferenza pubblica aperta a tutti i portatori di interessi allo scopo di presentare i principali risultati delle attività dei partecipanti.

La Commissione ha constatato inoltre che l’aiuto alle singole imprese è necessario, proporzionato e non falsa indebitamente la concorrenza.

Su tale base, la Commissione ha concluso che l’importante progetto di comune interesse europeo nel settore delle batterie, notificato congiuntamente da Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia è conforme alle disposizioni dell’UE in materia di aiuti di Stato.

Si tratta del secondo importante progetto di comune interesse europeo nel settore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione approvato dalla Commissione dall’adozione delle norme pertinenti nel 2014, dopo l’IPCEI nel settore della microelettronica approvato nel dicembre 2018.

 

Beneficiari e importi del finanziamento

Il progetto coinvolgerà 17 partecipanti diretti provenienti dai sette Stati membri, alcuni dei quali saranno attivi in più di uno Stato membro. Il progetto nel suo insieme dovrebbe essere completato entro il 2031 (ma per ciascuno dei singoli sottoprogetti è previsto un calendario specifico).

I partecipanti diretti potrebbero ricevere finanziamenti fino a circa a 3,2 miliardi di €. Più nello specifico, il Belgio ha chiesto l’autorizzazione a concedere finanziamenti per circa 80 milioni di €; la Finlandia per circa 30 milioni di €; la Francia per circa 960 milioni di €; la Germania per circa 1,25 miliardi di €; l’Italia per circa 570 milioni di €; la Polonia per circa 240 milioni di € e la Svezia per circa 50 milioni di €. Tuttavia, una quota significativa degli utili aggiuntivi realizzati dai partecipanti sarà condivisa con i contribuenti mediante un meccanismo di recupero. In altri termini, se i progetti si riveleranno efficaci, generando entrate nette supplementari al di là delle proiezioni, le imprese restituiranno ai rispettivi Stati membri una parte del denaro dei contribuenti ricevuto.

La Commissione ha accertato che il totale degli importi massimi previsti degli aiuti è in linea con i costi ammissibili dei progetti previsti e i loro deficit di finanziamento.

I partecipanti diretti, gli Stati membri che li sostengono e i diversi ambiti del progetto sono i seguenti:

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Contesto

Nel giugno 2014 la Commissione aveva adottato una comunicazione sulla promozione di importanti progetti di comune interesse europeo, che stabiliva i criteri in base ai quali gli Stati membri possono sostenere progetti transnazionali di importanza strategica per l’UE ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Tale quadro mira a incoraggiare gli Stati membri a sovvenzionare progetti che apportino un chiaro contributo alla crescita economica, all’occupazione e alla competitività in Europa.

Il quadro relativo agli importanti progetti di comune interesse europeo, che integra altre normative sugli aiuti di Stato, come il regolamento generale di esenzione per categoria e la disciplina sugli aiuti a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, permette di sostenere progetti innovativi, garantendo al contempo la limitazione delle eventuali distorsioni di concorrenza.

Il quadro di valutazione degli aiuti di Stato indica che oltre il 96 % delle nuove misure di ricerca, sviluppo e innovazione, per le quali la spesa è stata comunicata per la prima volta, è stato concesso a norma del regolamento generale di esenzione per categoria e che potrebbe essere erogato più rapidamente. Le norme previste dal quadro relativo agli importanti progetti di comune interesse europeo sostengono gli investimenti a favore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione nonché gli investimenti per la prima applicazione industriale, a condizione che i progetti che ricevono il finanziamento siano altamente innovativi e non riguardino la produzione di massa o attività commerciali. Esse richiedono inoltre un’ampia diffusione e un impegno a far conoscere le nuove conoscenze in tutta l’UE e una dettagliata valutazione sotto il profilo della concorrenza al fine di ridurre al minimo eventuali distorsioni indebite.

La Commissione ritiene che le batterie rappresentino una catena del valore strategica, in cui l’UE deve accrescere investimenti e innovazione nell’ambito di una strategia di politica industriale rafforzata, volta a costruire una base industriale integrata, sostenibile e competitiva.Alla fine del 2017 la Commissione aveva varato la “European Battery Alliance” con gli Stati membri e i rappresentanti dell’industria interessati e nel maggio 2018 aveva adottato un piano d’azione strategico per le batterie.

 




Voucher libri, lo ottengono ma non lo usano

Su 9.077 nuclei familiari che nel 2016/2017 hanno ottenuto il “voucher” regionale per libri di testo, piano offerta formativa (Pof) e trasporti, 1.154 – ovvero il 12,7% – non ne hanno mai fatto uso: l’importo medio assegnato e non speso è stato di 746 euro. Ci sono inoltre 462 famiglie (pari al 5%), che hanno speso parzialmente il buono, in media 583 euro con un importo residuo inutilizzato di 259 euro.

Per cui su 7.320.606 euro stanziati per l’annualità 2016/17, quasi un milione, precisamente 993.945 euro, non è stato speso (13,5% della cifra).

Discorso simile vale per la borsa “IoStudio” erogata dallo stato per gli studenti delle scuole di II grado: l’11,8% non riscuote il bonifico.

È quanto emerge da uno studio dell’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte (Ires), presentato lunedì 9 dicembre al Comitato per la qualità della normazione del Consiglio regionale (presieduto da Alberto Avetta, in sostituzione di Paolo Bongioanni).

Lo studio fa parte di una serie di indagini conoscitive che ogni anno l’Assemblea può richiedere all’istituto su materie di interesse regionale.

Per quanto riguarda il voucher regionale, chi ha condizioni economiche relativamente migliori ha più propensione a non spendere la cifra. Se il 12,7% del totale dei richiedenti non lo ha mai utilizzato, questa percentuale sale al 15% tra quanti hanno un Isee compreso tra 7.500 euro e 11.979 euro e al 17% tra chi, in questa fascia Isee, ha un figlio unico.

Su un totale di 6,3 milioni di euro spesi sui voucher, il 51% è stato utilizzato per acquisti nel settore dell’elettronica (PC, tablet, lettori e-book, software), mentre circa 2/5 nei supermercati e nelle cartolibrerie.

Un dato che si spiega con l’importo medio nettamente più alto per spese di questo tipo. Nota dolente i trasporti dove, in media, sono stati spesi 148 euro.

In totale il voucher era spendibile in 140 esercizi, il 46% nella provincia di Torino e circa un quarto nella provincia di Cuneo. Decisamente più limitata la possibilità di usufruirne nelle altre province piemontesi.

Un dato che si sposa con l’esiguo numero di società di trasporti convenzionate: solo 7 delle 140 convenzioni sono attive con aziende di trasporti, 89 con Comuni e le restanti 44 con esercizi commerciali abilitati a rilasciare titoli di viaggio (edicole, tabaccherie, cartolibrerie).

Per questo l’istituto di ricerche ha sottolineato l’importanza di un impegno da parte della Regione nei confronti delle aziende.

All’incontro erano presenti i consiglieri Angelo Dago (Lega), Alessandra Biletta (Forza Italia) e Giorgio Bertola (M5S). Da tutte le forze politiche è stata fatta richiesta di un ulteriore approfondimento in materia nell’anno 2020.




Presepi dal mondo in mostra

La magia dei presepi rivive nella mostra di diorami di carta e di vetro provenienti da tutto il mondo, a cura dell’Associazione  nazionale italiana dell’amicizia con il contributo del Consiglio regionale del Piemonte in occasione delle festività natalizie.

L’esposizione “Presepi nella tradizione artistica e popolare del mondo” sarà inaugurata a Torino, mercoledì 11 dicembre 2019, alle ore 17 presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris.

Sarà poi possibile vedere i presepi sino al 15 gennaio 2020 presso l’Urp del Consiglio regionale (via Arsenale 14) e la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” (via Confienza14).

Al “vernissage” interverranno, tra gli altri,  il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, e i curatori della mostra Mara Minasi, storica dell’arte specializzata in archeologia ed iconografia cristiana, e l’architetto Roberto Nivolo.

I presepi esposti sono stati realizzati interamente a mano: veri e propri “quadri tridimensionali” in cui ogni artista proveniente da ogni parte del mondo ha riprodotto i temi legati alla Natività secondo la propria sensibilità e il proprio stile, privilegiando un’ambientazione popolare.

Inoltre, nel porticato d’ingresso di Palazzo Lascaris, sarà possibile ammirare il presepe a dimensioni naturali realizzato dall’artigiano pinerolese Annibale Cappa.

 




Trasporto ferroviario. Il Piemonte vuole risposte da Roma

Un taglio di oltre il 50% delle corse Torino-Venezia è inaccettabile. Così l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi da Roma dopo le audizioni di RFI, ieri, e Trenitalia, oggi, in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che hanno confermato il passaggio dalle attuali 18 Frecce Rosse quotidiane a 8 in corrispondenza del cambio orario invernale.

«Una decisione così drastica – prosegue l’assessore Gabusi – non è certo positiva per un territorio che insiste sul Corridoio Mediterraneo, classificato come ‘prioritario’ per il collegamento che offre all’intero asse europeo est-ovest. La motivazione che è trapelata, di un’eccessiva congestione di treni nella stazione Centrale di Milano, non ci convince; ancor meno le “non” risposte sulla richiesta di ripristinare, proprio a fronte dei tagli, il frecciabianca Torino-Lecce che non incide sul nodo di Milano ma che comunque non viene considerato. Si tratta di un collegamento di lunga percorrenza che consente di servire le aree di Alessandria e Asti con un itinerario alternativo ai Freccia Rossa e particolarmente funzionale ai territori del Basso Piemonte. Le risposte che vengono date non soddisfano, ci lasciano in balia degli eventi. Da un’azienda di Stato come il gruppo FS e dal Ministero ci aspettiamo risposte più consistenti su un tema così cruciale per il Piemonte».

L’annuncio del taglio dei treni ha provocato non poche reazioni nella politica locale e nazionale. «Gli onorevoli piemontesi – ha sottolineato l’assessore Gabusi – sono insorti in difesa del nostro territorio in maniera assolutamente trasversale, con il solo silenzio del mondo pentastellato. Ci battiamo ogni giorno per mantenere il Piemonte collegato con le aree più produttive d’Italia e d’Europa e per mitigare quel gap che ci sta separando dalle realtà più avanzate di noi: lo Stato non può danneggiarci così deliberatamente».

In tema di battaglie prosegue anche quella per la tratta Torino-Ceres e per la Canavesana. «Abbiamo voluto aspettare l’audizione alla Camera di oggi di Trenitalia, dopo quella di RFI di ieri – ha dichiarato l’assessore Gabusi – per avere un quadro chiaro. È stato chiesto anche alla Regione Piemonte a all’Agenzia della mobilità piemontese di andare a riferire in Commissione Trasporti a Roma e ciò che diremo è che certamente apprezziamo lo sforzo fatto per mettere in sicurezza le tratte e per migliorare il servizio. Ma questo non basta: l’orizzonte temporale che ci è stato dato per l’estate è ancora troppo ampio. Gli utenti non possono aspettare così tanto; chiediamo che si intervenga entro la primavera».

«Insieme con l’assessore Gabusi abbiamo vinto la battaglia per mantenere intatte le tratte verso Milano e Roma; non era scontato – ha dichiarato il deputato di Forza Italia Roberto Rosso, componente della Commissione Trasporti a Montecitorio -. Restano però aperti tutti gli altri fronti non meno importanti per l’economia e la mobilità della nostra regione. Solleciteremo il Governo affinché gli AV Torino-Venezia si attestino su Stazione Garibaldi in modo da poter mantenere il numero di corse attuali, così come domanderemo al ministro dei Trasporti di aprire un confronto con Trenitalia affinché riveda i piani aziendali per quanto riguarda i treni a lunga percorrenza da Torino verso il Sud Italia. Ci aspettiamo risposte da un Esecutivo che troppo spesso ha dimostrato scarsa attenzione verso le istanze del nostro capoluogo e della nostra regione, che ricordiamo essere una delle Economie più importanti d’Italia».




CCIAA Torino lancia servizio digitale su etichettatura

Da oggi è a disposizione delle imprese un nuovo strumento completamente digitale che fornisce un supporto per la creazione e l’aggiornamento dell’etichetta alimentare, in una fase in cui la legislazione nazionale ed europea sulla sicurezza dei prodotti è stata arricchita da contributi di difficile comprensione per i non addetti ai lavori che devono però adeguarsi.

“Il Portale nasce dall’esperienza maturata attraverso lo Sportello Etichettatura e Sicurezza Alimentare, un servizio di primo orientamento nato nel 2009 a Torino e in Piemonte e attualmente attivo in più di 60 province italiane – dichiara il Presidente della Camera di commercio di Torino Vincenzo Ilotte La costante crescita dello Sportello ha fatto emergere l’esigenza di offrire alle imprese un supporto digitale ancora più strutturato, fruibile, funzionale e con maggiori contenuti. Il Portale è un progetto di sistema dove sono presenti caratteristiche di digitalizzazione del flusso di lavoro, semplificazione e integrazione dei servizi: un’interfaccia moderna e “user friendly” per l’accesso al primo orientamento e alla consulenza su temi complessi come quello dell’etichettatura dei prodotti”.

“Nel nuovo Portale nazionale dell’Etichettatura ci sono esempi di etichette di prodotti del territorio italiano, normativa in materia di sicurezza ed etichettatura alimentare e numerose FAQ. Le imprese infatti devono garantire la correttezza delle informazioni contenute nell’etichetta, per favorire l’elemento virtuoso che le qualifica e che tutela i consumatori, indipendentemente dall’aspetto normativo, di responsabilità e sanzioni amministrative su cui possono avere ripercussioni” commenta Andrea Talaia, Presidente del Laboratorio Chimico Camera Commercio Torino.

Il progetto è realizzato dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, sotto l’egida di Unioncamere Nazionale e con la collaborazione, ad oggi, di 30 enti camerali che nel Portale mettono a disposizione delle proprie imprese contenuti personalizzati, come schede di prodotti tipici o più rappresentativi. Ciascun ente opera, nell’ambito del Portale, sulla base di un flusso operativo personalizzato secondo modalità concordate con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, che consente di monitorare i quesiti in tutti i passaggi, operativi e amministrativi.

Per accedere al Portale dell’Etichettatura Alimentare le imprese che operano nel settore agroalimentare devono effettuare una registrazione, a seguito della quale potranno poi accedere alla loro area riservata per inserire i quesiti e usufruire delle future funzionalità. Le risposte ai quesiti vengono inserite direttamente sul Portale, in modo che le aziende possano accedere e consultare agevolmente lo storico dei quesiti.

Per le imprese registrate al Portale è poi possibile utilizzare la funzionalità interattiva “Crea la tua etichetta” che consente alle aziende di esercitarsi a creare le proprie etichette utilizzando un modello predefinito, ma non precompilato. L’impresa deve infatti scrivere le indicazioni così come richiesto dalla normativa, come per esempio riportare il termine “Ingredienti” e prestare attenzione al “TMC/data di scadenza”, al lotto, alla Dichiarazione nutrizionale. Il fac-simile dell’etichetta creata può quindi essere inoltrata allo Sportello Etichettatura per richiedere un commento.

L’impresa torinese che richiede un quesito o inoltra un’etichetta al Portale, può ottenere il servizio a titolo gratuito allo Sportello Etichettatura e Sicurezza Alimentare garantito dal Laboratorio Chimico Camera Commercio Torino che fornisce gli strumenti per un corretto approccio alla materia ed il necessario supporto nell’assolvimento degli obblighi di legge.

Consapevole dell’importanza rivestita dal settore agroalimentare per l’economia piemontese, a Torino e in Piemonte vengono offerte informazioni sulla normativa vigente anche tramite lo sportello dell’ente torinese ALPS Enterprise Europe Network che promuove gli operatori locali in Italia e all’estero e assiste imprese e consumatori con azioni volte a garantire la correttezza e la trasparenza delle transazioni commerciali. Solo quest’anno il Laboratorio Chimico torinese ha seguito circa 400 quesiti per oltre 200 aziende, alcuni anche tramite appuntamento presso la sede di Torino oppure via Skype.

Il Portale è accessibile a tutti, compresi i consumatori, per consultare il materiale informativo disponibile, in particolare i riferimenti normativi “orizzontali” di etichettatura, le schede dei prodotti del territorio relative agli Enti che hanno aderito al progetto e le FAQ con le risposte finora elaborate in base all’esperienza di tutti gli Sportelli.

Al momento hanno aderito al Portale 30 enti camerali:

Camera di commercio Alessandria
Camera di commercio delle Marche
Camera valdostana delle imprese e delle professioni
Camera di commercio di Asti
Camera di commercio di Avellino
Camera di Commercio di Bari
Camera di commercio Biella Vercelli
Azienda speciale Camera di commercio Chieti Pescara
Azienda speciale S.E.R.M. della Camera di commercio del Molise
Unioncamere Calabria
Unioncamere Emilia Romagna
Unioncamere Piemonte
Camera di commercio Como Lecco
Camera di commercio di Cuneo
Camera di commercio di Firenze
Azienda speciale Camera di commercio Lecce
Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi
Camera di commercio di Napoli
Camera di commercio di Novara
Camera di commercio di Pisa
Camera di commercio di Pistoia
Camera di commercio di Pordenone Udine
Azienda speciale Camera di Commercio della Basilicata
Camera di Commercio di Sondrio
Camera di Commercio di Trento
Camera di commercio Treviso Belluno
Camera di commercio di Torino
Camera di Commercio di Varese
Camera di Commercio di Verbano Cusio Ossola
Camera di Commercio di Viterbo




Foreste, aperti i bandi PSR

Rimarranno aperti fino al 4 febbraio 2020 i bandi delle misure selvicolturali del Piano di sviluppo rurale che finanziano gli interventi di prevenzione e di ripristino dei danni alle foreste causati da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici e gli investimenti per accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali.

“Questi bandi – ha dichiarato il vicepresidente e assessore con delega alle Foreste, Fabio Carosso – sono molto attesi dal nostro territorio, visti soprattutto gli eventi calamitosi degli ultimi anni, Gli oltre 8 milioni di euro a disposizione rappresentano infatti la principale fonte di finanziamento per intervenire nei boschi che sono stati percorsi dagli estesi incendi dell’autunno 2017 e della primavera scorsa, o che sono stati danneggiati da altre calamità naturali. Inoltre, i finanziamenti possono anche essere utilizzati per interventi nelle aree golenali e riparali dei corsi d’acqua, a condizione che riguardino superfici forestali e che siano interventi selvicolturali e di ingegneria naturalistica finalizzati alla stabilità dei boschi e dei versanti, estremamente importanti quando si verificano eventi alluvionali come quelli a cui abbiamo assistito in queste settimane”.

I bandi finanziano anche gli interventi di prevenzione e quelli che hanno lo scopo di riqualificare e migliorare gli ecosistemi forestali e di valorizzare i boschi in termini di pubblica utilità a fini ricreativi, turistici, didattici e culturali.

Possono beneficiare del contributo i proprietari e/o i gestori di foreste private e/o pubbliche, singoli o associati.




Sì del Cal all’autonomia differenziata

All’unanimità il Consiglio delle Autonomie locali (Cal) ha dato parere favorevole alla proposta di delibera per il riconoscimento di un’autonomia differenziata della Regione Piemonte, in attuazione dell’articolo 116 della Costituzione: la proposta individua nuove materie su cui la Regione intende chiedere ulteriori competenze legislative e amministrative e integra con nuove funzioni quelle già oggetto di richiesta nella delibera approvata nella scorsa legislatura.

Nella seduta odierna, presieduta da Davide Crovella e alla quale è intervenuto il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, l’assemblea, tenuto conto delle osservazioni di Anci, Anpci, Uncem, Città metropolitana e Legautonomie, ha valutato con favore le richieste contenute nel testo presentato dalla Giunta regionale di una maggiore autonomia in ambito sanitario, ambientale, scolastico così come in tema di infrastrutture, che consentirebbe un intervento diretto da parte della Regione e una maggior disponibilità di risorse.

Tra le richieste pervenute in particolare da Anpci, c’è quella di riservare attenzione alle politiche di sviluppo e promozione dei piccoli comuni di tutto il territorio, non solo delle aree montane.

Parere favorevole all’unanimità anche rispetto all’altro punto all’ordine del giorno, la proposta di legge che modifica le attuali disposizioni in tema di servizi necroscopici, introducendo la possibilità di trasportare la salma dal luogo del decesso a quello per il commiato anche in comuni di altre regioni e che il trasporto possa avvenire entro 24 ore dal decesso indipendentemente dell’accertamento di morte, ma comunque con certificazione del medico curante o convenzionato con il sistema sanitario nazionale.




180 milioni di investimenti per migliorare la qualità dell’aria

Gli investimenti regionali 2020 per migliorare la qualità dell’aria ammontano a 180.812.000 di euro: Bollo auto (7 milioni), Controllo Ambientale del traffico (3 milioni di euro), Rinnovo veicoli (8.250.000 di euro) Piano regionale mobilità ciclabile (212.000 di euro), Trasporto pubblico (91.000.000 di euro), Agricoltura (38.100.000 di euro) Efficientamento energetico (31.800.000 di euro) Controllo edifici civili da parte di Arpa (500.000 euro)

LE 47 MISURE DEL PIANO

Per ridurre la presenza di sostanze inquinanti in atmosfera la Regione ha investito prevede di investire 180.812.000 di euro nel 2020.

Lo strumento principale è quello dei bandi che sono 37, di cui:

– 22 per il miglioramento del parco auto pubblico e privato

– 5 per le emissioni industriali

– 2 per la riqualificazione urbana

– 5 in campo agricolo

– 4 per la comunicazione delle azioni delle Regione verso le aziende

– 9 per l’Energia

IL PUBBLICO CAMBIA MOTORE

Per il Trasporto pubblico la Regione Piemonte ha messo a disposizione 13,5 milioni per l’acquisto di autobus elettrici; 70 milioni per l’acquisto di autobus ecologici; 7,5 milioni per le stazioni di ricarica. Sono previsti anche 950.000 euro per il miglioramento del sistema integrato Bip. Il ministero dei trasporti ha messo a disposizione 2,5 milioni per le infrastrutture di ricarica elettrica

L’ELETTRICO PER I PRIVATI

Questo capitolo prevede lo stanziamento di 5,5 milioni a fondo perduto di incentivi per la sostituzione dei veicoli di cui 2,5 per i privati con un bando che sarà pubblicato nell’estate 2020. Un altro bando da 2 milioni per i veicoli aziendali e 1 milione per le flotte pubbliche saranno pubblicati nella primavera 2020.

MENO INQUINI MENO PAGHI

È allo studio un sistema che sfrutta la tecnologia Gps per monitorare il parco auto circolante. Chi è proprietario di un veicolo benzina Euro 0 o diesel Euro 0, 1, 2 e 3 con limiti alla circolazione potrà circolare senza blocchi orari o giornalieri, rispettando un tetto massimo di percorrenza chilometrica annuale, calcolato in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo. Si tratta di un sistema premiale e non punitivo che tra l’altro consentirà di monitorare gli stili di vita degli automobilisti in basi ai quali i sindaci potranno decidere di potenziare le linee di trasporto pubblico.

SE CAMBI AUTO NON PAGHI IL BOLLO

Per unire le esigenze di migliorare la qualità dell’aria e favorire chi è ancora possessore di auto inquinanti la Regione ha stanziato 7 milioni per esentare dal Bollo Auto per tre anni coloro che vendono un veicolo euro 0, 1 o 2 per acquistarne uno euro 6, purché non di lusso, cioè al di sotto dei 100 Kw di potenza: le persone che potrebbero giovarsi dell’esenzione sono 500 mila, e si stima che scelgano di farlo il 10%: quindi circa 50 mila.

ANCHE GLI AGRICOLTORI DARANNO IL LORO CONTRIBUTO

Per ridurre la produzioni di inquinanti in campo agricolo sono stati stanziati 38,1 milioni di cui 23,7 già stati assegnati alle aziende mentre altri 14,4 sono da assegnare. I bandi resteranno aperti fino alla fine del 2021. Sono principalmente tre i «compiti» assegnati agli agricoltori: ridurre le emissioni di ammoniaca; utilizzare concimi organici anziché minerali; fruttare nuove tecniche agronomiche verdi.

RISPARMIARE ENERGIA SIGNIFICA RIDURRE POLVERI SOTTILI E AZOTO

Per consumare meno energia è stato previsto un piano di incentivi di 30,8 milioni per la coibentazione degli edifici (pareti, tetti, solai, piani, piani pilotis, pannelli solari. L’acquisto di tecnologie a basso consumo (lampadine a Led) per illuminare le strade pubbliche e coibentare edifici come le Agenzie territoriali e le Asl, la Regione lancerà diversi bandi per ridurre le emissioni nocive in atmosfera.

COME CI AIUTA L’EUROPA

Per favorire la conversione di impianti inquinanti per il trasporto e per il riscaldamento degli edifici l’Unione europea ha messo a disposizione 1,7 milioni per Slowmove che promuove la mobilità ciclistica ed elettrica, 17,5 milioni per il progetto Life-IP Prepaire, 2,2 per E-Smart dedicato alla mobilità elettrica, 75.000 euro per il progetto Pellet, 75.000 euro per il progetto Legno 2 milioni per il progetto Samba

CONCLUSIONI

Mettendo insieme tutte le misure si prevede che entro il 2030 il PM10 sarà ridotto di 6.973 tonnellate e l’Ossido di Azoto di 9.107.