Un bando per condomini a risparmio energetico

Condomini con maggior risparmio energetico. Per migliorare la situazione in Piemonte, arriva un bando dalla Regione che aiuterà anche economicamente chi vorrà rendere i propri appartamenti meno dispersivi. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati che nel corso della seduta pomeridiana della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, ha evidenziato i punti più importanti dell’assestamento al Bilancio.

Ci sarà anche un bando riservato, ai Comuni in forma singola o associata e agli Enti gestori delle aree protette, per il rinnovo delle flotte dei mezzi a disposizione dell’amministrazione.

Previsti inoltre stanziamenti per i Comuni sede d’impianto di discarica o inceneritori e per gli accordi di programma per attività di recupero e servizio idrico ambientale in Val Bormida e per attività di bonifica amianto di Balangero.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri del M5s Giorgio Bertola e Sean Sacco e del Pd Domenico Rossi, per chiedere alla Giunta chiarimenti relativamente a un possibile nuovo progetto per finanziare i consorzi e consenta di raggiungere gli obbiettivi fissati in ambito di raccolta differenziata, a interventi per la rimozione di manufatti pubblici e privati di amianto e all’eco bonus per la sostituzione dei veicoli inquinanti.

L’assessore ha risposto che sulla raccolta differenziata si procederà in fase di bilancio preventivo, che sull’amianto la Giunta ha in cantiere un Piano strategico straordinario della durata di cinque anni che coinvolgerà l’intera regione e che, a differenza di quanto previsto dal precedente esecutivo, l’eco bonus non sarà riservato solo alle attività lavorative ma esteso ai privati cittadini.




Agricoltura, più risorse per i danni dei selvatici

Il fondo per il risarcimento dei danni prodotti dai selvatici alle colture agricole verrà incrementato di 875 mila euro; potrà quindi contare nel 2019 su 1,875 milioni di euro.

Un altro milione di euro verrà utilizzato per accrescere le risorse per i sistemi informatici del settore, il Siap, in modo da velocizzare l’attuazione del Psr (Programma sviluppo rurale). Lo ha comunicato l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa nella seduta odierna sull’assestamento di bilancio della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Gli incrementi sui due capitoli non prevedono oneri aggiuntivi, ma sono stati realizzati riequilibrando le spese del settore.

L’assessore Protopapa ha parlato dei danni provocati dai selvatici come di una vera emergenza: “Un problema che peggiora col passare del tempo, con situazioni drammatiche, difficili da prevedere in queste dimensioni, non solo per le colture, ma anche per gli incidenti stradali”. I danni alle colture rendicontati ammontano a 8,2 milioni fino al 2018, la loro copertura totale è prevista nel bilancio pluriennale 2019-2021.

Chiarimenti e richieste di dati sul fenomeno sono venuti da molti consiglieri:  Angelo Dago (Lega) ha chiesto il dato complessivo sui danni dei selvatici di competenza dei diversi assessorati. Riva Vercellotti (Fi) ha chiesto il dato storico dei rimborsi negli ultimi 10 anni, “anche legandolo alle minori risorse destinate alle province per il contenimento dei selvatici”. Impegni per il contenimento dei selvatici sono stati chiesti da Sarah Disabato (M5s), che ha sottolineato come aumentino i costi dei risarcimenti mentre non vengono finanziati i capitoli per la prevenzione. Sul contenimento l’assessore ha garantito impegno e risorse. Chiarimenti sul tema sono stati richiesti anche da Alberto Avetta (Pd).

Domenico Ravetti (Pd) ha espresso all’assessore il consenso del suo gruppo alle sue proposte d’assestamento in agricoltura: “Non abbiamo rilievi da fare, è una impostazione utile per affrontare i diversi problemi”.

Ivano Martinetti (M5s) ha chiesto sostegno per le enoteche regionali, penalizzate in assestamento.

L’assessore ha spiegato che il calo delle risorse (-50 mila euro) rientra nel riequilibrio dell’assestamento. La minore assegnazione di fondi alle enoteche può essere in parte compensata dalle risorse messe a disposizione sulla misura 16.4 del PSR, che è in avanzata fase di istruttoria, sulla quale sono stati presentati 32 progetti per un massimo di 100.000€ per progetto stesso.

Nel dibattito sono anche intervenuti Sean Sacco (M5s) e  Riccardo Lanzo (Lega).




Aperte le iscrizioni a “Piemonte Fabbriche Aperte” 2019

Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2019 di “Piemonte Fabbriche Aperte”, che si terrà l’8 e il 9 novembre.

Per visitare i 120 luoghi della produzione aderenti c’è tempo fino alle ore 12 del 7 novembre: collegandosi al sito www.piemontefabbricheaperte.it si può consultare l’elenco e una breve descrizione delle attività, ottenere le informazioni di tipo logistico, conoscere le richieste particolari per poter effettuare la visita. In alcuni casi, ad esempio, è sufficiente indicare il proprio nominativo, in altri è necessaria anche un’età minima per partecipare. Ogni specificità è comunque ben spiegata nelle schede, in modo da avere tutti i dettagli utili per programmare la visita che meglio si adatta alle proprie esigenze e ai propri interessi.

Diverse e variegate le proposte: tutti i principali settori industriali del Piemonte sono ben rappresentati, con una forte presenza di meccanica e automazione industriale dell’automotive e del comparto agroalimentare, ma anche di tessile, aerospazio, chimica, ICT ed elettronica, prodotti di design, logistica, servizi avanzati.

In questa nuova edizione – evidenziano gli assessori regionali alle Attività produttive, Andrea Tronzano, e alla Ricerca e Innovazione, Matteo Marnativiene ulteriormente amplificato il concetto della fabbrica come luogo di produzione di valore, elemento strategico e identitario della tradizione industriale del Piemonte nel passato, nel presente e nel futuro. L’apertura straordinaria dei vari siti, concentrata in un unico evento e su scala piemontese, intende accendere i riflettori sulla manifattura di eccellenza e sull’innovazione tecnologica mediante la dinamica esperienziale delle visite agli stabilimenti. In questo modo il pubblico può rendersi conto direttamente del ricco patrimonio industriale del Piemonte, che vanta eccellenze a livello internazionale, ed avere l’opportunità di conoscere alcuni dei Poli creati per favorire la diffusione dell’innovazione e lo scambio di competenze tra Atenei, centri di ricerca e imprese”.

Quest’anno “Piemonte Fabbriche Aperte” si raccorda con il primo Festival della Tecnologia, organizzato dal Politecnico di Torino dal 7 al 10 novembre. Il Politecnico, in occasione del 160° anno di attività, e la Regione Piemonte hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per massimizzare le sinergie tra le due manifestazioni, unite dall’obiettivo di posizionare Torino e il Piemonte come “motore” dell’innovazione, della ricerca e conseguentemente della produzione industriale avanzata.

“Piemonte Fabbriche Aperte” rientra fra le attività di comunicazione istituzionale della Regione Piemonte riguardanti i programmi operativi dei fondi strutturali europei 2014-2020, perché dà la possibilità di verificare direttamente gli effetti delle politiche regionali di sostegno all’innovazione, alla sostenibilità, alla produzione intelligente e alla ricerca, in particolare quelle legate al Fondo europeo di Sviluppo regionale. Molte fra le aziende che partecipano alla manifestazione, infatti, sono coinvolte in progetti di ricerca e sviluppo e di investimento sostenuti con il Fesr.




Irap e bollo auto, il Consiglio chiede le esenzioni

Niente Irap regionale per cinque anni alle imprese che apriranno o trasferiranno una nuova attività in Piemonte e niente bollo auto per un triennio a favore di chi compra una nuova auto.

È quanto si chiede alla Giunta con due ordini del giorno presentati dalla maggioranza e dal gruppo dei Moderati, primo firmatario di entrambi il capogruppo di Fi Paolo Ruzzola, approvati oggi dall’Assemblea regionale.

Esenzione Irap regionale

Il primo documento – licenziato all’unanimità dei votanti – mira “a prevedere l’adozione da parte della Giunta di una misura che valuti l’esenzione del pagamento della quota regionale dell’Irap, per i primi cinque anni di vita per le imprese che apriranno in Piemonte una nuova attività o che vi trasferiranno l’attività da altre regioni o stati esteri”. Impegna inoltre l’esecutivo “a intervenire nei confronti del Governo perché valuti analoga soluzione per la quota Irap di spettanza dello Stato”.

Nel corso del dibattito i consiglieri Paolo Bongioanni Maurizio Marrone (Fdi) hanno sottolineato l’importanza di sostenere il mondo produttivo delle imprese “aprendo una finestra in direzione di una maggiore equità fiscale” e di predisporre opportunità “soprattutto in un momento in cui si lamenta la fuga di cervelli e imprese verso l’estero, di far nascere nuove imprese locali e nuovi posti di lavoro soprattutto nelle zone più periferiche”.

I consiglieri Diego Sarno e Raffaele Gallo hanno annunciato il voto favorevole del Pd al documento proponendo eventuali incentivi anche per le aziende che s’impegnino a impiegare lavoratori locali d’area vasta.

Silvio Magliano (Moderati) ha auspicato che la Regione preveda a stanziare le risorse necessarie all’attuazione del provvedimento già in fase di assestamento di bilancio, mentre Sean Sacco (M5s) ha evidenziato che un intervento sull’Irap regionale “è poca cosa ma può indubbiamente rappresentare un buon segnale soprattutto per le piccole imprese”.

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha proposto di sostituire un’esenzione totale e generalizzata dell’Irap con una sua rimodulazione in base a criteri diversi.

Per il consigliere Carlo Riva Vercellotti (Fi) il provvedimento potrà servire anche a convincere i giovani imprenditori a non scappare dall’Italia e ad investire nella nostra regione.

Esenzione tassa automobilistica

Il secondo documento – licenziato con 25 sì della maggioranza – mira a “rimodulare la tassa automobilistica, verificando la possibilità di prevedere l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica per tre anni, nella misura massima di un mezzo per nucleo famigliare, per i cittadini piemontesi che provvedano all’acquisto di una nuova automobile Euro 6b massimo di cilindrata 2.0 in sostituzione di una categoria fino ad Euro 4”. Impegna inoltre la Giunta “ad avviare un percorso con il Governo, attraverso la Conferenza delle Regioni, teso alla predisposizione di voucher ambientali con cui garantire un riconoscimento economico alle regioni nel cui territorio si registrano importanti livelli diu sostituzione del parco veicolare e conseguenti miglioramenti della qualità dell’aria grazie alle riduzioni emissive”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti – per il M5s – i consiglieri Giorgio BertolaSacco e Sarah Disabato che, esprimendo alcune perplessità, hanno sottolineato l’importanza di esenzioni per le auto elettriche e per il rinnovo del parco dei mezzi pubblici e denunciato il fatto che il documento non specifichi come la Regione recupererà i mancati introiti.

Anche Gallo (Pd), Magliano (Moderati) e Grimaldi (Sel) hanno evidenziato la necessità di comprendere quanto verrà a costare alla Regione l’attuazione di un simile provvedimento, dal momento che il bollo auto rappresenta la seconda entrata per le casse piemontesi.

Per Riva Vercellotti (Fi) e Andrea Preioni (Lega) la proposta ha il doppio merito di migliorare l’ambiente combattendo l’inquinamento prodotto dalle emissioni delle auto più vecchie e di contribuire a ridurre le tasse per i cittadini piemontesi.

Nel corso della seduta sono anche stati respinti due ordini del giorno presentati rispettivamente dai primi firmatari Domenico Rossi (Pd) e Francesca Frediani (M5s) per far fronte alla carenza di medici e aumentare le borse di specializzazione in Medicina.




Borse di studio sanità, l’assessore Luigi Icardi: “Diciamo no alle provocazioni di PD e M5S”

Quello che abbiamo bocciato oggi in Consiglio regionale non è che un maldestro e pretestuoso tentativo di Pd e M5S di intestarsi un grande risultato della nostra Amministrazione, che in pochi mesi di attività è riuscita ad ottenere dal Ministero 129 borse di studio in più rispetto all’anno scorso, più le 15 finanziate quest’anno direttamente dalla Regione e le nuove 35 dai privati.

In totale 169 borse in più rispetto allo scorso anno: un record, un risultato mai visto prima che continueremo ad incrementare fino a raggiungere il fabbisogno del Piemonte.

Il Pd che oggi voleva sollecitarci ad aumentare le borse di studio, negli ultimi cinque anni di legislatura era riuscito a metterne in piedi appena 10. Se poi il Pd vuole scaricare la colpa sulla Giunta Cota, allora sarebbe il caso che ci parlasse della Giunta Bresso.

La Sanità piemontese non ha bisogno di queste sterili polemiche, sarebbe ora che almeno la Salute rimanesse fuori dalle strumentalizzazioni.

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, sulle polemiche dei consiglieri regionali Pd Domenico Ravetti e Domenico Rossi, dopo la bocciatura degli odg di Pd e M5S oggi in Consiglio regionale.




Attacchi hacker, il Csi difende le Pa piemontesi

Lunedì scorso il Csi Piemonte ha sventato un attacco informatico di oltre 2 milioni di chiamate in 5 minuti ai siti istituzionali di Regione Piemonte, Comune Torino, GTT.

È uno dei temi emersi dall’incontro tra il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, e il consigliere segretario, Giorgio Bertola, con i vertici del Csi Piemonte, la società in-house piemontese per l’informatica.

Innovazione, servizi per la Pa, sanità digitale, cybersecurity e gestione dati gli altri ambiti di cui si è discusso.

“I dati confermano che il percorso intrapreso dal Consorzio negli ultimi anni è positivo, l’auspicio è che sia sempre più vicino ai cittadini e alle imprese, per migliorare e ottimizzare i servizi a loro dedicati, in modo da semplificare il lavoro e la vita quotidiana dei piemontesi, andando ad intercettare tutte le possibili occasioni di innovazione”, è il commento del presidente Allasia.

Per Giorgio Bertola “la visita al CSI-Piemonte è per me un momento sempre di grande interesse. Una realtà  all’avanguardia nel settore dell’innovazione, di cui soprattutto mi colpiscono le molte iniziative che vengono portate avanti per migliorare i servizi rivolti ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni, come l’applicazione i-react che ingloba le preziose segnalazioni delle persone per la protezione civile in caso di necessità di interventi e l’applicazione rivolta alle ASL per monitorare le liste d’attesa”.

Attualmente il Csi gestisce, tra i vari servizi, più di 900 km di fibra ottica in Piemonte, 40 milioni di ricette elettroniche all’anno e garantisce la sicurezza dei sistemi da circa 150 mila attacchi “malevoli” al giorno.

Sono due i data center presenti in Piemonte, Torino e Vercelli, 2500 mq di impianti nel capoluogo che ospitano 2000 servizi della PA piemontese, con una grande attenzione per l’efficienza energetica e la sicurezza informatica. Gli impianti hanno 20 sistemi di supervisione per monitorare costantemente 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno il funzionamento degli impianti, della sicurezza e dei servizi.




Maltempo: la Protezione civile della Regione monitora la situazione.

La Protezione civile della Regione Piemonte annuncia che sta sorvegliando con attenzione la situazione derivante dalle forti piogge che stanno interessando il territorio e che dalle ore 24 verrà aperta la Sala operativa di corso Marche per svolgere le opportune operazioni di monitoraggio e raccolta dati dalla diverse aree.

La decisione è stata assunta in seguito all’ultimo bollettino meteo emesso da Arpa Piemonte, che prevede allerta arancione su Verbano e Biellese, allerta gialla sulle pianure orientali, sulle zone montane del Canavese e al confine con la Liguria.

Le precipitazioni potrebbero provocare incrementi dei livelli dei corsi d’acqua e dei laghi Maggiore e d’Orta e l’attivazione di frane.

 




Al via Garanzia Giovani in Piemonte; nuove chances per avvicinare i giovani al mondo del lavoro

Riparte Garanzia Giovani in Piemonte, il programma dedicato ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, che potranno accedere ai servizi di politica attiva erogati da Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro accreditate con la Regione. L’iniziativa europea volta a favorire l’occupazione giovanile si avvia in Piemonte con un investimento complessivo di 37 milioni di euro.

Diverse le attività previste per avvicinare gli under 30 al mondo del lavoro: orientamento specialistico (colloqui individuali e laboratori di gruppo), servizi di identificazione e validazione delle competenze, accompagnamento al lavoro e tirocini extracurricolari della durata di sei mesi a tempo pieno.

«Il fenomeno dei cosiddetti NEET, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, non è da sottovalutare ma, al contrario, da comprendere a fondo e da affrontare con misure efficaci e produttive, ma anche con un’importante azione “culturale” – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Elena ChiorinoSecondo i dati Istat aggiornati al 2016 in Piemonte i NEET in età compresa fra i 15 e i 34 anni erano 185mila, poco meno di un quinto dei giovani della stessa età: la percentuale più alta fra le regioni industrializzate del centro Nord e noi non possiamo accettarlo.

Per prima cosa dobbiamo far comprendere alle famiglie e a quei ragazzi che, in molti casi – non tutti ovviamente – decidono di non lavorare per scelta e non per mancanza di un’offerta, troppe volte ritenuta inadeguata alle loro aspettative, che soltanto partendo “dal basso” o perfezionandosi negli studi con fatica e dedizione si può imboccare la strada per arrivare al successo, alla realizzazione dei propri sogni e delle proprie legittime ambizioni». «Sappiamo bene – prosegue Chiorino – che, in Italia, il più importante ammortizzatore sociale è rappresentato dalle famiglie.

Ma quanto può durare, nel lungo periodo, questa situazione? Bisogna pensare al futuro e non adagiarsi su un presente senza reali prospettive. Occorre quindi evitare qualsiasi misura di stampo assistenzialista e puntare sulle politiche attive, proprio come Garanzia Giovani Piemonte, rafforzando e rendendo ancora più efficace, come stiamo facendo, l’orientamento scolastico, la formazione e l’apprendistato, in modo da poter offrire a questi ragazzi la possibilità di inserirsi virtuosamente nel sistema produttivo. Dobbiamo fare in modo – conclude Chiorino – che per i giovani piemontesi il futuro non rappresenti più un’incognita che spaventa, ma un’opportunità da vivere da protagonisti».

Per aderire alle attività proposte, il giovane deve iscriversi al portale nazionale Garanzia Giovani, completare la registrazione su un portale regionale dedicato e prendere appuntamento con il proprio centro per l’impiego, dove viene preso in carico e riceve un primo orientamento; può quindi scegliere l’operatore accreditato che erogherà le misure di orientamento specialistico e di politica attiva del lavoro. Il primo passo per accedere, però, è il possesso delle credenziali SPID.

La precedente edizione di Garanzia Giovani ha permesso la presa in carico di 88.317 giovani, l’85% dei quali ha avuto almeno un avviamento in impresa, nel 68% dei casi con un contratto di almeno tre mesi (in particolare: 22.762 sono stati inseriti con contratto di apprendistato; 16.611 con contratto a tempo determinato di durata 3-6 mesi; 15.401 con contratto a tempo indeterminato; 15.516 con contratto a tempo determinato di durata superiore a 6 mesi; 43.410 in tirocinio).

 




Rifiuti, verso una modifica della legge

La Giunta regionale intende modificare la legge regionale 1 sulla gestione dei rifiuti. Lo ha annunciato oggi l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, illustrandone lo stato di attuazione su richiesta di Sarah Disabato (M5s) in quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago.

Di fronte ai ritardi nell’accorpamento dei consorzi di gestione dei rifiuti in una struttura di area vasta, previsto dalla norma regionale, l’assessore ha dichiarato la sua volontà di modificarla, introducendo “la scelta da parte dei consorzi se accorparsi o no, per venire incontro alle difficoltà espresse da diversi sindaci. È necessario introdurre criteri per premiare il consorzio che raggiunge gli obbiettivi e commissariare quello che non li raggiunge”. L’assessore ha anche ipotizzato la presentazione della nuova proposta entro un mese.

Contrarie le minoranze: Alberto Avetta (Pd) ha ricordato che la legge vigente “è il frutto di un lungo e complesso confronto, è difficile trovare modalità tecniche che la migliorino senza ignorare il lavoro di tanti mesi”.

Per Sean Sacco (M5S)” rivedere la legge è una sconfitta, l’area vasta permette una visione omogenea della gestione dei rifiuti e di generalizzare le buone pratiche”. Contro si sono espressi anche Giorgio Bertola (M5s) e i consiglieri Pd Diego Sarno e Monica Canalis.

La maggioranza ha confermato il sostegno all’assessore Marnati. Per Claudio Leone (Lega) bisogna accettare le critiche che vengono dai sindaci: “La scelta dell’assessore è quella giusta. La norma nazionale lascia aperture, non obbliga agli accorpamenti”.

Per Paolo Ruzzola (Fi) “se ci sono tante resistenze ci sarà un motivo. Non sono state ascoltate le periferie, se si fosse fatto si sarebbe riscontrata la contrarietà dei sindaci a rendere obbligatorio l’accorpamento nell’area vasta”.  Carlo Riva Vercellotti (Fi) ha chiesto il coinvolgimento delle Province nella gestione dei rifiuti.

In precedenza era stato audito in Commissione il direttore generale dell’Arpa Angelo Robotto sullo stato dell’aria in Piemonte. Nella sua relazione ha evidenziato che il livello di inquinamento è in costante calo, ma su 12 sostanze esaminate, 5 sono ancora sopra il livello di guardia: benzo(a)pirene, biossido di azoto, PM2.5, PM10 e ozono.

Robotto ha sottolineato come gli agenti inquinanti derivino dal traffico veicolare, dall’industria, dall’agricoltura e dal riscaldamento, in particolare da quello a legna, i cui prodotti arrivano fino a Torino, come riscontrato dai rilevamenti: “Perché l’inquinamento rientri nei limiti fissati dall’Unione europea entro il 2030 occorre attuare tutti gli interventi previsti dal piano regionale di qualità dell’aria”.

Successivamente l’assessore Marnati ha illustrato lo stato di attuazione di quel piano. Nel dibattito sono intervenuti Marco Grimaldi (Luv), Disabato, Riva Vercellotti, Andrea Cane (Lega).




Negozi nemici del clima: Legambiente fa appello a commercianti, Comuni e Regione

Che sia una strategia di marketing vincente è tutto da dimostrare ma non ci sono invece dubbi sullo spreco energetico che ne deriva.

Il fenomeno delle porte dei negozi aperte tutto l’anno, estate e inverno, con i condizionatori o il riscaldamento in funzione, appare quanto di più in contrasto con le politiche di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

“Uno spreco energetico assurdo che deve terminare –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. E’ inconcepibile che dopo mesi di mobilitazione globale, sempre più pressante e incisiva dal basso che vede protagonisti in primis i giovani, tantissimi negozi continuino a scegliere di tenere le porte aperte credendo che questo inviti più clienti ad entrare all’interno del negozio. Vista la coscienza ecologista crescente potrebbe semmai essere vero l’opposto!”.

Oltre alle motivazioni di carattere ambientale Legambiente ricorda che spesso sono i dipendenti degli stessi esercizi commerciali a lamentare un disagio, durante il loro lavoro, per le condizioni di confort termico degli ambienti destinati alla vendita. Come nel caso dell’outlet di Vicolungo, le porte dei negozi rimangono infatti aperte su precisa indicazione della proprietà con conseguente scambio termico tra l’ambiente interno e esterno.

“Facciamo appello -prosegue il presidente regionale di Legambiente- alle associazioni di categoria affinché avviino una campagna di sensibilizzazione rivolta agli esercenti finalizzata ad accrescere la consapevolezza a proposito dei comportamenti da adottare per contenere i consumi energetici prodotti dagli impianti termici di climatizzazione estiva ed invernale, importante fonte emissiva di CO2”.

La richiesta di Legambiente arriva nei giorni in cui la maggioranza in Consiglio Regionale ha bocciato l’ordine del giorno che proponeva, analogamente a quanto fatto da diverse istituzioni in tutta Italia, di dichiarare l’emergenza climatica e ambientale in Piemonte.

“Dopo la pessima pagina scritta nei giorni scorsi dai partiti di maggioranza in Consiglio Regionale che sono riusciti a negare l’emergenza climatica -conclude Dovana- mettiamo alla prova concreta la Giunta e il presidente Cirio con una proposta puntuale e concreta: la Regione, coerentemente con gli impegni derivanti dall’Accordo di Parigi, promuova un lavoro di coordinamento dei Comuni affinché approvino delibere ed ordinanze che impongano di mantenere chiuse le porte di ingresso degli esercizi commerciali verso l’esterno o verso altri locali non climatizzati, ad eccezione del tempo necessario all’entrata e all’uscita dei clienti e del personale”.