Rincari generalizzati dei costi : a rischio gli investimenti strutturali del PSR

Confagricoltura Piemonte, pur apprezzando l’impegno della Regione Piemonte finalizzato a ampliare la platea dei beneficiari delle misure Psr di sostegno agli investimenti strutturali attraverso gli scorrimenti delle graduatorie dei relativi bandi, ha già manifestato da tempo la forte preoccupazione che i progetti di ammodernamento e miglioramento presentati recentemente dalle aziende agricole non vengano realizzati nella loro interezza a causa dei forti rincari dei materiali da costruzione.

Per questo Confagricoltura invita la Regione a mantenere alta l’attenzione affinchè sia garantito il più ampio utilizzo delle risorse europee da parte delle imprese agricole, anche rendendo meno restrittive le percentuali di realizzazione dei progetti sia in termini di spesa sostenuta sia in termini di investimenti portati a termine, senza incorrere nella revoca del finanziamento.

“Nonostante l’approvazione di molte iniziative di investimento aziendale, a causa degli aumenti delle materie prime e della sempre più ridotta liquidità delle aziende – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – si corre il concreto rischio che i lavori non vengano poi realizzati o eseguiti solo in parte, determinando l’applicazione di forti penalità e di conseguenza il successivo disimpegno delle risorse non spese e la loro restituzione a Bruxelles. Di fronte a questo, per ora, ipotetico, ma non auspicabile, scenario invitiamo dunque la Regione a monitorare attentamente lo stato di avanzamento dei lavori e soprattutto a rendere più elastiche le regole di decadimento dei progetti qualora questi ultimi non venissero realizzati in maniera perfettamente aderente a quanto approvato con l’ammissibilità a finanziamento.

“Siamo fiduciosi – conclude Allasia – che la Regione farà del suo meglio per non lasciarsi sfuggire risorse finanziarie fondamentali al rilancio del comparto agricolo e per sostenere quelle aziende che hanno necessità di continuare a programmare il loro futuro, ancor più in un momento come l’attuale che le vede strette nella morsa di costi di produzione ed energetici in rialzo e generalizzate difficoltà di mercato”.

 




In chiusura della Campagna Agraria 2021/2022 Confagricoltura fa il punto sui dati dell’annata

Le condizioni atmosferiche hanno condizionato pesantemente l’andamento delle colture ma il sistema agrario provinciale ha tenuto. Asti Agricoltura: “Chiediamo interventi rapidi per la valorizzazione delle nostre produzioni”

 

Siccità estrema e temperature elevate: sono i due elementi che hanno dominato lo scenario meteorologico di quest’anno con gravi conseguenze sulle colture. È quanto è emerso lunedì mattina a Torino, presso il Circolo del Design, durante la conferenza stampa del bilancio dell’annata agraria 2021-2022, organizzata da Confagricoltura Piemonte. Ospite d’eccezione, il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, collegato in videoconferenza.

L’annata agraria 2021/2022, che si concluderà nella giornata di domani, sarà ricordata principalmente per lo straordinario andamento climatico, caratterizzato da una perdurante assenza di piogge che ha sottoposto a un pesante stress tutte le coltivazioni, causando una sensibile riduzione della produzione di mais, prative e foraggere. Hanno tenuto meglio le produzioni cerealicole invernali, quali grano e orzo; leggermente in calo, ma non in modo significativo, i raccolti di frutta, nocciole e uva, che hanno fatto registrare livelli qualitativi buoni, con punte di eccellenza.

Il comparto agricolo sta vivendo un periodo di forte difficoltà – ha affermato il presidente Giansanti – dopo aver superato la pandemia da Covid, ha dovuto subire le conseguenze del conflitto russo ucraino che ha portato ad un incremento vertiginoso dei prezzi. E’ nostro compito sensibilizzare le istituzioni ad una politica sempre più orientata verso le imprese, trasmettendo al Governo il valore territoriale dell’agricoltura, per fare in modo di aumentare produttività e competitività“.

Gli effetti del cambiamento climatico – afferma Federico Spanna del Settore Fitosanitario Regione Piemonte –   mai come quest’anno si sono manifestati sul territorio padano, ed in particolare su quello piemontese, con grande intensità e persistenza. Siccità estrema e temperature elevate sono i due elementi che hanno dominato uno scenario meteorologico che ha ben pochi riscontri nel passato e che non accenna a rientrare in parametri più ordinari neanche nella stagione autunnale”.

Il bilancio complessivo – ha dichiarato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteè positivo, ma il futuro è incerto per quanto riguarda la tenuta dei prezzi agricoli all’origine. L’aumento dei costi energetici preoccupa le imprese, soprattutto quelle zootecniche, che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti”.

Stesso andamento ma con risultati meno pesanti anche per la provincia di Asti, territorio in cui i seminativi e tutte le colture foraggere hanno sofferto parecchio gli effetti della siccità, ma dove, stante la maggiore diffusione di vite (14.165 ettari) e nocciolo (6.105 ettari), che hanno parzialmente resistito alle condizioni meteo sfavorevoli, gli effetti sono stati complessivamente meno devastanti. Per quanto riguarda la vite si è registrato un calo della produzione rispetto all’anno scorso a causa della siccità che ha influito in modo sensibile sulla maturazione delle uve, anche se la qualità è rimasta soddisfacente. Anche per quanto concerne il comparto corilicolo c’è stata una produzione di qualità, con poco “cimiciato” e con una pezzatura solo leggermente inferiore alla norma.

Crisi totale invece per quanto riguarda il settore zootecnico che ha sofferto maggiormente il vertiginoso incremento dei prezzi derivanti dallo scoppio del conflitto russo ucraino. Dall’aumento del prezzo dei cereali – alla base di tutti i mangimi animali – deriva un innalzamento dei costi di alimentazione che si attestavano già su valori elevati. Ne consegue quindi una perdita netta per ogni capo allevato e una forte difficoltà da parte delle aziende a sostenere i costi di allevamento. Su questo punto l’Assessore  all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa, intervenuto a chiusura della conferenza stampa ha tenuto a precisare: “Abbiamo avviato un percorso di valorizzazione della carne piemontese che passerà attraverso precisi e rigorosi impegni da parte della GDO e la ristorazione”.

Il dato a livello regionale che preoccupa maggiormente è la vertiginosa riduzione delle imprese agricole: negli ultimi cinque anni infatti si è registrata una contrazione delle attività di circa il 13%, passando da 46.667 unità del 2018 a 40.866 di quest’anno; anche in provincia di Asti, solo nell’ultimo anno, si sono perse 197 aziende! Crescono invece in Piemonte gli addetti agricoli, che a giugno di quest’anno erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede gli occupati del settore primario in diminuzione.

Con il miglioramento delle produzioni, l’innovazione tecnologica e la ricerca di nuovi mercati – affermano il presidente e il direttore della Confagricoltura di Asti, Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravallele imprese agricole piemontesi si stanno impegnando ogni giorno per contrastare questa congiuntura sfavorevole. Alla politica chiediamo interventi rapidi, procedure snelle e un contributo coordinato per la valorizzazione delle nostre produzioni, per consentirci di superare la crisi nell’interesse dell’agricoltura e del territorio”.




La Zona di Bra di Confartigianato Cuneo ha premiato la “Fedeltà Associativa”

“Le CER sono uno strumento innovativo, attraverso il quale fornire nuova vitalità energetica alle imprese in un contesto di crisi profonda economico, sociale ed ambientale, qual è l’attuale”. Una realtà che stimola la cooperazione tra aziende, cittadini ed istituzioni e porta anche “in dote” una importante capacità attrattiva verso i fondi del PNRR”.
Questa, in sintesi, la fotografia della cosiddetta “Comunità energetica” emersa durante la tradizionale cerimonia di consegna dei riconoscimenti della “Fedeltà Associativa” di Confartigianato Cuneo – Zona di Bra.

L’evento, svoltosi lo scorso 5 novembre presso il ristorante “La Porta delle Langhe” di Cherasco, ha inteso sottolineare il valore dell’imprenditoria locale sul territorio ed il senso di appartenenza all’Associazione da parte del mondo produttivo braidese.

In apertura, i saluti istituzionali dell’assessore alle Attività produttive del comune di Cherasco Umberto Ferrondi, del Sindaco di Bra Gianni Fogliato, del Sen. Giorgio Maria Bergesio, Luigi Capocchia, presidente della zona braidese di Confartigianato Cuneo, affiancato dai vicepresidenti Maurizio Fantino e Paolo Campigotto, nel suo discorso di saluto alla platea ha rammentato l’impegno della Confartigianato a fianco delle imprese e rimarcato come la cerimonia di consegna dei riconoscimenti sia «un appuntamento importante, che sottolinea l’operosità e la capacità degli artigiani braidesi. Un’occasione, inoltre, per confrontarsi sulla situazione economica del nostro territorio. Il sistema produttivo del nostro Paese, che si fonda proprio sulle piccole e medie imprese, in questo periodo viene messo a dura prova dal succedersi delle crisi: economica, sanitaria, politica ed infine energetica. Per riacquistare maggiore fiducia nel futuro c’è urgente bisogno di segnali concreti da parte delle istituzioni, affinché le imprese possano orientarsi sempre più verso ragionamenti di sostenibilità, internazionalizzazione ed innovazione».
A seguire, l’intervento del presidente di Confartigianato Imprese Cuneo Luca Crosetto, il quale ha illustrato in rapida sequenza i servizi e le molteplici iniziative sviluppate da Confartigianato per sostenere le imprese associate nell’affrontare nuovi percorsi verso uno sviluppo innovativo.
Ed è stata la transizione energetica il tema al centro dell’approfondimento, realizzato con il contributo della CCIAA di Cuneo, tenutosi dall’ingegner Sergio Olivero dell’Energy Center del Politecnico di Torino.
«C’è sempre più bisogno di energia pulita, – ha spiegato l’ing. Olivero – accessibile a tutti, condivisa e creata in modo orizzontale. Le comunità energetiche sono la giusta risposta alle necessità di un mondo che va veloce sulla tecnologia ed è però richiamato con forza ad una maggiore salvaguardia dell’ambiente. Con le CER si dà una risposta competitiva al fabbisogno energetico incentivando la nascita di nuovi modelli socioeconomici caratterizzati dalla circolarità».
«Gli eventi della “Fedeltà associativa” rappresentano uno dei momenti d’incontro importanti anche per confrontarsi su problematiche e scenari economici. – ha commentato Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – Pur in un frangente di grave crisi su vari fronti, la nostra Associazione invita le imprese a non demordere, ma a guardare con impegno al futuro, investendo su sostenibilità e nuove tecnologie. Il focus sulle Comunità energetiche, rivolto alle aziende artigiane che da sempre compongono l’asse portante del nostro sistema economico, ha voluto quindi essere un chiaro stimolo a guardare avanti con determinazione e spirito collaborativo. C’è poi il significato più profondo di questa premiazione, uno speciale ringraziamento a queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono rimaste a presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale. A loro, che rappresentano per le nuove generazioni esempi virtuosi a cui ispirarsi, va la nostra gratitudine e ammirazione».

Elenco premiati

50 ANNI
Scarzello Mario & C. snc – Autotrasporti Conto Terzi – Bra

35 ANNI
Agrò Angelo – Serigrafie – Bra
Bariggi Costanzo – Autotrasporto Conto Terzi – Bra
Carrieri Piero – Autotrasporto Conto Terzi – Bra
Chiesa Renato – Riparazione e vendita cicli e motocicli – Bra
Fogliato Giovanni Bartolomeo – Edili – Ceresole d’Alba
C.M.S. di Verre salvatore & Galatà Antonio s.n.c. – Carpenteria Metallica – Sommariva del Bosco
RG2 di Racca Giacomo e Giuseppe s.n.c. – Edile – Bra
Italtermica s.n.c. – Termoidraulici – Bra
La Meridionale di Cavallaro Loredana & C. s.n.c. – Panificatori – Bra
For Auto Bra s.n.c. – Meccatronica – Bra
Valerioti Pasquale – Edile – Bra

Premio speciale START UP
Larushku Artan – Decoratori – Bra
Myzyri Artur – Decoratori – Bra
Gjoni Zef – Edili – Bra
G.B. Painters di Capriolo Giorgio – Edili – Pocapaglia
Working Service di Pellicone Giuseppe – Procacciatore d’affari Bra

Premio speciale “Artigiani senza confini”
ELCAT SRL – Meccanica e Subfornitura – Sanfrè

Premio speciale Artigian d’Or
Valter Manzone – ex direttore Cnos-Fap – Bra




Annata agraria 2021 – 2022: la presentazione dei dati al Circolo del Design

L’annata agraria 2022, secondo il bilancio tracciato da Confagricoltura Piemonte in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine campagna, sarà ricordata principalmente per lo straordinario andamento climatico, caratterizzato da una perdurante assenza di piogge che ha sottoposto a un pesante stress e tutte le coltivazioni, causando una sensibile riduzione della produzione di mais, prative e foraggere. Hanno tenuto meglio le produzioni cerealicole invernali, quali grano e orzo; leggermente in calo, ma non in modo significativo, i raccolti di frutta, nocciole e uva, che hanno fatto registrare livelli qualitativi buoni, con punte di eccellenza.

Gli effetti del cambiamento climatico – dice Federico Spanna Settore fitosanitario Regione Piemonte –   mai come quest’anno si sono manifestati sul territorio padano, ed in particolare su quello piemontese, con grande intensità e persistenza. Siccità estrema e temperature elevate sono i due elementi che hanno dominato uno scenario meteorologico che ha ben pochi riscontri nel passato e che non accenna a rientrare in parametri più ordinari neanche nella stagione autunnale”.

Le quotazioni di quasi tutte le produzioni agricole, in particolare dei cereali e del riso, hanno fatto registrare aumenti significativi, ma nel contempo i rincari dei costi dei mezzi tecnici e dell’energia, quali corrente elettrica, gas e carburanti, sono stati particolarmente pesanti.

Il bilancio complessivo – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteè positivo, ma il futuro è incerto per quanto riguarda la tenuta dei prezzi agricoli all’origine. L’aumento dei costi energetici preoccupa le imprese, soprattutto quelle zootecniche, che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti”.

Timori anche per i bilanci delle imprese frutticole, con i costi di produzione che superano i prezzi dei prodotti all’origine e gli oneri di frigoconservazione in continuo aumento.

Ancora in calo le imprese agricole, che negli ultimi cinque anni hanno fatto registrare una contrazione delle attività di circa il 13%, passando da 46.667 unità del 2018 a 40.866 di quest’anno; di conseguenza è aumentata la superficie media aziendale, che ora si assesta a 22,5 ettari.

Crescono invece gli addetti agricoli, che a giugno di quest’anno erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede gli occupati del settore primario in diminuzione. Stabile il numero dei giovani agricoltori: nel 2021 i giovani sotto i 41 anni di età rappresentavano il 13,7% del totale dei titolari delle imprese agricole, mentre quest’anno sono il 14% (6.041 aziende).

Continuano purtroppo a essere irrisolti i problemi dell’eccessiva proliferazione dei selvatici – aggiunge Enrico Allasia – ai quali si è aggiunta la peste suina africana: l’epidemia, fortunatamente confinata per il momento, preoccupa le imprese suinicole, che vedono il loro futuro incerto. Alle istituzioni chiediamo una presa di posizione forte, che ci rassicuri sull’effettiva volontà di contrastare l’abnorme diffusione dei cinghiali”.

La nuova politica agricola comunitaria, che impone vincoli ambientali sempre più stringenti, il conflitto russo ucraino, l’aumento dei costi produttivi e il peso degli oneri energetici in forte aumento, gli aumenti del costo del gasolio, dei fertilizzanti e delle materie prime mettono in difficoltà il settore primario piemontese, caratterizzato da produzioni di qualità che richiedono importanti apporti di manodopera.

Con il miglioramento delle produzioni, l’innovazione tecnologica e la ricerca di nuovi mercati – conclude Allasia – le imprese agricole piemontesi si stanno impegnando ogni giorno per contrastare questa congiuntura sfavorevole. Alla politica regionale chiediamo interventi rapidi, procedure snelle e un contributo coordinato per la valorizzazione delle nostre produzioni, per consentirci di superare la crisi nell’interesse dell’agricoltura e del territorio”.

 

L’agricoltura oggi si trova ad affrontare sfide molto serie per le quali servono strumenti nuovi – sottolinea Lella Bassignana Presidente AGRIPIEMONTEFORM, ente per la formazione professionale (che ha elaborato i dati dell’annata agraria) e direttore di Confagricoltura di Piemonte  – La popolazione del pianeta è in aumento, mentre la terra coltivabile diminuisce a causa della cementificazione e i cambiamenti climatici riducono le produttività e le rese.

Negli ultimi decenni le politiche europee hanno chiesto agli agricoltori di produrre di meno: oggi dobbiamo tornare a produrre di più: siamo il primo settore dell’economia del Paese e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare con politiche che incentivino la produzione nel rispetto della salute del consumatore e dell’ambiente.

Il mondo agricolo ha bisogno di:

investire in ricerca (Enti di ricerca, Università, aziende) per varietà resistenti alla siccità e alle fitopatologie promuovendo nuove forme di miglioramento genetico;

avviare velocemente la fase operativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per una rete idraulica in grado di rispondere ai cambiamenti climatici, per incrementare la percentuale di acqua piovana che oggi riusciamo a trattenere in bacini con funzioni di riserva idrica e limitare le perdite dei canali;

potenziare percorsi di formazione per la qualificazione e la specializzazione del personale e corsi di aggiornamento per dirigenti agricoli”.

Le Tecniche di Evoluzione Assistita, e in particolare l’editing del genoma – afferma nella sua relazione il Prof. Andrea MogliaDipartimento DISAFA Università di Torino offrono straordinarie opportunità per l’agricoltura italiana nell’ottica di sviluppare strategie di miglioramento genetico al servizio di una produzione sostenibile in un contesto di cambiamenti climatici”.

 




Continuano i rincari su luce e gas: spese triplicate per le famiglie. Aumenta il risparmio garantito dal Mercato Libero

Cresce il costo di luce e gas: per le famiglie, dal 2020 al 2022, si è registrata una crescita senza precedenti del prezzo unitario dell’energia che, inevitabilmente, si riflette su bollette molto più alte che negli anni passati

La spesa annuale stimata per una famiglia media italiana, nel confronto tra il primo trimestre del 2021 e il terzo trimestre del 2022 è più che triplicata, sia per l’energia elettrica (da 616 € a 1.963 €) che per il gas naturale (da 1.428 € a 4.400 €);
Dal secondo trimestre del 2022 scompaiono gradualmente le offerte a prezzo bloccato. Oggi le sole offerte disponibili sono a prezzo indicizzato: cioè tariffe dove i consumatori pagheranno un prezzo diverso di mese in mese al variare del costo dell’energia e del gas nel mercato all’ingrosso

Il Mercato Libero si conferma la strada migliore per ridurre i costi ma è importante capire il meccanismo del costo variabile: secondo l’ultima analisi di SOStariffe.it e Segugio.it, passando dalla Tutela a una delle migliori offerte di energia elettrica sul Mercato Libero si può risparmiare nell’ultimo trimestre 2022 più del 30% sulla spesa energia, ciò a patto che il costo dell’energia all’ingrosso (PUN) si mantenga sui livelli attuali (Ottobre 22)

Bollette in aumento: il costo medio dell’energia è in aumento costante
La crisi energetica continua ad essere uno dei temi di maggiore attualità, con evidenti conseguenze sull’economia italiana. Famiglie e imprese, infatti, devono fare i conti con un costo dell’energia in costante aumento. Le rilevazioni dell’Osservatorio SOStariffe.it e Segugio.it fotografano la crescita continua dei prezzi di luce e gas al dettaglio nel corso degli ultimi due anni. Tra il 2021 e il 2022, infatti, il costo unitario dell’energia elettrica e del gas naturale è aumentato in modo notevole. Per quanto riguarda l’elettricità, come confermano i dati raccolti dall’indagine, si è passati da una media di 0,07 €/kWh registrata nel primo trimestre del 2021 ad una media di 0,33 €/kWh nel terzo trimestre del 2022, con una punta di 0,41 €/kWh nel corso del secondo trimestre dell’anno in corso. Anche restringendo l’analisi al costo minimo dell’energia, accessibile con l’attivazione dell’offerta più vantaggiosa del momento, la crescita dei costi è evidente. In questo caso, infatti, si passa da un costo di 0,03 €/kWh (primo trimestre del 2021) a 0,26 €/kWh (terzo trimestre del 2022). Nel corso del secondo trimestre del 2022 si è registrato il picco massimo di 0,28€/kWh. In meno di due anni, il costo più basso disponibile per l’energia elettrica è aumentato di oltre 8 volte.

Gli aumenti riguardano anche il gas naturale. Il costo unitario del gas è passato da 0,15 €/Smc a 1,11 €/Smc nel confronto tra il primo trimestre del 2021 e il terzo trimestre del 2022. Limitando l’analisi al costo minimo del gas ottenibile con le migliori offerte del Mercato Libero, invece, si è passati da 0,09 €/Smc a 0,89 €/Smc. In questo caso, l’aumento è stato elevatissimo. Il prezzo più basso disponibile sul mercato per il gas è, infatti, aumentato di circa 12 volte nel periodo considerato.

Quarto trimestre 2022: il Prezzo Energia ARERA per la Tariffa in Tutela è il più alto di sempre quasi 8 volte quello di Aprile 2021 e due volte e mezzo quello dello stesso periodo dell’anno scorso.

Contemporaneamente il Prezzo Unico Nazionale (PUN), ovvero il valore di riferimento a cui sono agganciate le migliori tariffe variabili del libero, è finalmente in calo dopo l’esplosione degli ultimi mesi. Se questo andamento del PUN rimarrà stabile sarà possibile risparmiare nettamente passando al Mercato Libero.

Paolo Benazzi, Business Leader Gas&Power di Gruppo MutuiOnline, sottolinea: “Le offerte per famiglie e imprese oggi sono sostanzialmente solo a prezzo variabile, ciò significa che quanto spenderemo in bolletta dipenderà dall’andamento del Prezzo all’ingrosso. Il passaggio al Mercato Libero può garantire un risparmio concreto a patto che si scelga attentamente una tariffa competitiva, che rivenda l’energia al prezzo all’ingrosso con un basso ricarico per il fornitore. A Ottobre il prezzo di riferimento è rientrato rispetto ai picchi estivi perciò, se il valore sarà stabile da qui a fine anno, il Mercato Libero sarà molto più conveniente della tariffa in Maggior Tutela, che presenta un prezzo più caro nell’ultimo trimestre.”

Una famiglia media oggi spende più del triplo per luce e gas 
Gli aumenti registrati dal costo dell’energia elettrica e del gas naturale si traducono in un sostanziale incremento della spesa per le forniture energetiche domestiche. In particolare, per una famiglia media (consumo annuo di 2.800-3.000 kWh di energia elettrica e 1.800-2.000 Smc di gas), l’aumento stimato della spesa annuale è notevolissimo. Il confronto tra i dati del primo trimestre del 2021 e quelli del terzo trimestre del 2022 non lasciano spazio a interpretazioni. Una famiglia, infatti, registra oggi una spesa annuale stimata di 1.963 euro. Si tratta di un dato sensibilmente superiore rispetto a quanto registrato nel corso del primo trimestre del 2021 quando la spesa annuale stimata per la famiglia media italiana era di 616 euro per l’energia elettrica. La spesa media, quindi, che una famiglia deve sostenere per la fornitura di energia elettrica è più che triplicata.

Dati analoghi vengono registrati anche per la fornitura di gas naturale. In questo caso, infatti, con le quotazioni del terzo trimestre del 2022, è necessario mettere in conto una spesa di circa 4.400 euro all’anno per la famiglia media italiana. Nel primo trimestre del 2021, invece, il dato relativo alla spesa annuale stimata per il gas naturale era di appena 1.428 euro. Anche in questo caso, la spesa è più che triplicata.

Le bollette aumentano anche per Single e Coppia

A dover fare i conti con l’aumento delle spese per le forniture energetiche sono anche altre tipologie di cliente. Profili di consumo come la Coppia (consumo annuo compreso tra 1.800 kWh e 2.000 kWh per l’energia elettrica e 1.000 e 1.200 Smc per il gas) e il Single (consumo annuo inferiore a 1.800 kWh per l’energia elettrica e a 1.000 Smc per il gas) non riescono ad evitare gli aumenti dell’ultimo anno. Anche chi consuma poco, infatti, non è esente dall’aumento della spesa. I dati dello studio fotografano al meglio la questione. Per una Coppia si passa da 451 euro a 1.367 euro per l’elettricità e da 863 euro a 2.589 euro per il gas. Per il Single, invece, si registra un incremento da 317 euro a 1.023 euro per l’elettricità e da 480 euro a 834 euro per il gas. Nel passaggio dal secondo al terzo trimestre del 2022, il Single fa segnare un leggero calo della spesa annuale stimata per il gas, attestandosi, in ogni caso, su di un importo quasi doppio rispetto ai dati del primo trimestre del 2021.

Il Mercato Libero oggi conviene ma è importante capire il meccanismo del costo variabile
Tra le conseguenze della crisi energetica c’è anche un’evidente modifica degli equilibri tra il Mercato Libero e il Mercato Tutelato. Il primo garantisce ai clienti di poter scegliere la tariffa (ed il costo dell’energia) analizzando le offerte disponibili e individuando l’opzione più conveniente. Il secondo, invece, prevede che sia ARERA, l’Autorità italiana di riferimento per il settore energetico, a stabilire e aggiornare periodicamente i prezzi. Con la recente quotazione del prezzo di Tutela da parte di ARERA si registra un aumento del risparmio ottenibile scegliendo le migliori offerte luce e gas del Mercato Libero.

Lo scenario energetico attuale ha avuto l’effetto, tra gli altri, di rendere molto complicata per il consumatore la valutazione della convenienza del Mercato Libero rispetto al Mercato di Tutela. Passare a una delle migliori offerte del Mercato Libero rimane oggi, guardando i numeri, una scelta conveniente. Il calcolo del risparmio effettivo ottenibile nel primo anno di fornitura è, però, meno immediato che in passato. Fino al 2021 il Mercato Libero offriva centinaia di offerte a prezzo fisso ed era molto semplice confrontare i costi al kWh e al metro cubo di gas con il costo della Tutela e stimare così il risparmio annuale. Oggi tutte le tariffe del Libero Mercato (con rarissime eccezioni) sono a prezzo variabile: significa che il fornitore rivenderà la tariffa al prezzo all’ingrosso e applicherà il suo ricarico. Quando si parla delle migliori tariffe del Mercato Libero questa cifra extra applicata è davvero minima.

La tariffa di Tutela, contemporaneamente, restituisce un prezzo che cambia ogni 3 mesi e per quantificare quanto si risparmierebbe ad abbandonarla, è necessario confrontare questo prezzo con il costo dell’Energia e del Gas all’ingrosso. Nessuno, in questa fase, può sbilanciarsi sull’andamento dei prezzi del prossimo anno, ciononostante negli ultimissimi giorni osserviamo sicuramente un disallineamento tra il costo all’ingrosso, ovvero quello su cui si basano le migliori offerte del Mercato Libero, e il prezzo di ARERA.

Nel dettaglio:

il Mercato Tutelato vende l’energia, per il trimestre Ottobre -Novembre-Dicembre, a 0,501 €/kWh di contro, il prezzo all’ingrosso dell’energia (detto PUN, “Prezzo Unico Nazionale”), a cui sono agganciate le migliori offerte del Mercato Libero, è in Ottobre sotto quota 0,300€/kWh, e risulta in discesa

Questo significa che con l’attuale costo dell’energia all’ingrosso il Mercato Libero è nettamente più conveniente della Tutela.

La seguente simulazione, in particolare, ipotizza per l’ultimo trimestre dell’anno in corso un consumo di 500 kWh (pari a circa 2.000kWh/anno, coerente con una famiglia media) e mette a confronto la spesa per l’energia in regime di Tutela con quella che si otterrebbe con una delle offerte più competitive del Libero Mercato. Questa comparazione si basa sul prezzo dell’energia (PUN) di Ottobre 2022: se il PUN dovesse calare ulteriormente nel trimestre la tariffa del Mercato Libero sarebbe sempre più conveniente, al contrario se il PUN dovesse crescere il risparmio si ridurrebbe (nelle ultime settimane il PUN risulta in discesa, ma rimane molto volatile).

Il PUN attuale permette di acquistare l’energia con una delle migliori offerte Variabili del Libero Mercato in modo molto più vantaggioso rispetto al prezzo bloccato per il trimestre in Tutela.

La comparazione delle offerte come strada per il risparmio: cresce il confronto online tra Under 45 e utenti del Nord Italia

Per sfruttare la convenienza del Mercato Libero, rispetto al regime di Maggior Tutela, è necessario individuare l’offerta giusta ovvero la soluzione che garantisce l’accesso al costo più basso dell’energia. Per raggiungere quest’obiettivo è possibile affidarsi alla comparazione online delle offerte. I dati raccolti dall’Osservatorio SOStariffe.it e Segugio.it confermano come la comparazione sia sempre più diffusa tra gli Under 45. Tra gli effetti della crisi energetica, infatti, c’è anche un rinnovato interesse per il risparmio e per la comparazione come strumento per raggiungere quest’obiettivo. Le rilevazioni confermano come, rispetto ai dati pre-pandemia, la percentuale di contratti per luce e gas attivati da Under 45 sia crescita di 5,5 punti percentuali toccando il 37,5% del totale. La necessità di massimizzare il risparmio in bolletta è particolarmente sentita nel Nord Italia. Nel terzo trimestre del 2022, infatti, la percentuale di contratti luce e gas attivati da utenti del Nord Italia è stata del 54,3%. Si tratta del dato più alto registrato dal primo trimestre del 2020. A pesare su questo risultato potrebbe aver influito in modo significativo anche il maggior consumo di gas che caratterizza le regioni dell’Italia settentrionale durante i mesi invernali. Un consumo maggiore comporta, infatti, una spesa significativamente superiore e, quindi, la necessità di sfruttare tutte le risorse disponibili per massimizzare il risparmio.




Sostegno alla pastorizia in Piemonte

Riconoscere il pubblico interesse delle attività dei pastori, dell’alpeggio e della transumanza, quali presìdi del territorio, per salvaguardare l’ambiente e il paesaggio, in particolare i territori montani e collinari. È l’obiettivo che si pone la Proposta di legge di Angelo Dago (Lega), che ha iniziato l’iter di approvazione in Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Come ha spiegato Dago, l’articolo 8 dello Statuto dispone che la Regione riconosca la specificità dei territori montani e collinari con politiche di intervento a loro favore, anche nella prospettiva di contrastare lo spopolamento. Questa Pdl, che prevede l’istituzione di un tavolo regionale dedicato a queste attività agro-zootecniche, si prefigge anche di diffondere i valori culturali e ambientali di questa tipologia di allevamento.

Per delucidazioni sono intervenuti i consiglieri Carlo Riva Vercellotti (FdI) e Valter Marin (Lega). Le consultazioni dei soggetti interessati saranno aperte sino alla data del prossimo 23 novembre, mentre i relatori designati sono Dago per la Maggioranza, Monica Canalis (Pd) e Francesca Frediani (M4o) per l’Opposizione.

 

Filiera d’eccellenza della birra piemontese

In Commissione è poi stato espresso a maggioranza parere favorevole alla Pdl di Paolo Ruzzola (Fi) per valorizzare la filiera brassicola d’eccellenza piemontese.

Come è emerso nella discussione sugli otto articoli, di fronte ad un mondo sempre più globale, è cambiata la sensibilità dei consumatori che vogliono sempre maggiori garanzia per l’identificabilità immediata dei prodotti legati al proprio territorio.

Questo provvedimento – ha aggiunto Ruzzola – nasce per dare risposta alla difesa di tutto il mondo produttivo che ruota intorno alla birra: dagli operatori che coltivano materie prime come il luppolo, malto e orzo in Piemonte, ai microbirrifici che popolano e animano la vita dei nostri Comuni.

La Proposta di legge, in particolare, prevede un sostegno per la produzione della birra regionale, la promozione delle coltivazioni made in Piemonte delle materie prime legate al comparto, l’istituzione di un registro dei microbirrifici con stabilimento nel nostro territorio regionale, la possibilità di attivare uno spaccio nelle imprese agricole e un sostegno per l’innovazione dei processi produttivi degli stabilimenti.

I consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Domenico Ravetti (Pd) e Frediani hanno espresso in generale parere favorevole ai contenuti della Pdl, che dovrà essere valutata dalla Prima commissione in merito alla norma finanziaria.

Per l’approdo in Aula, sono stati designati i relatori: Ruzzola per la Maggioranza, MaglianoRavetti e Frediani per i Gruppi di Opposizione.

 




I sette poli di innovazione piemontesi “Insieme per far crescere il territorio”

Presentato il 25 ottobre il Sistema Poli Piemonte
. L’ecosistema è formato da oltre 1200 imprese e organismi di ricerca
Marnati: “Passo importante per dare continuità attraverso un lavoro di sinergia”

“Questa è per noi una giornata emozionante: dopo un periodo segnato da varie problematiche finalmente si riparte, e si riparte con la nuova programmazione e quindi con nuovi obiettivi da raggiungere. Di lavoro ne è stato fatto molto, i poli sono ben radicati sul territorio e ora, con il lancio del “sistema” è stato compiuto un passo importante per dare continuità attraverso un lavoro di sinergia.

Sono molte le cose che abbiamo in mente di realizzare con la nuova programmazione, molti dei bandi che partiranno saranno dedicati alle imprese, che attraversano una fase difficile e che hanno bisogno di ripartire. Quello che faremo insieme sarà un viaggio proficuo che ci porterà al raggiungimento di molti risultati”. Con queste parole Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte ha aperto la presentazione del Sistema Poli Piemonte, una rete di oltre 1200 imprese, di cui il 70% sono Pmi, enti di ricerca e università del territorio, con circa 1300 progetti realizzati in 13 anni di attività e 100 progetti europei con aziende aderenti ai Poli, in totale oltre diecimila realtà coinvolte.

Il Sistema Poli ha l’obiettivo di valorizzare le competenze settoriali acquisite dal 2009 dai sette Poli (Agrifood, BioPmed, CGreen, Clever, Mesap, Pointex e Ict) e va al di là delle singole specializzazioni verticali, facendo dello scambio e della contaminazione il punto di forza di un modello di supporto all’innovazione unico, organizzato e sostenibile. Il lavoro insieme non eliminerà le specificità di ognuno ma aiuterà a mettere a fattor comune ciò che serve per affrontare e sfide della transizione industriale. C’è bisogno di cross-settorialità, secondo tre principali traiettorie individuate dalla Regione Piemonte nella Strategia di Specializzazione Intelligente (S3): trasformazione digitale, transizione ecologica e del benessere delle persone e della comunità.

Carlo Piazza, presidente del Consorzio Univer di Vercelli, Gestore in Ats con Environment Park del Polo CLEVER, sottolinea: “Siamo coinvolti da oltre 10 anni sul Polo di innovazione, per agevolare le imprese e il territorio nello sviluppo di percorsi di innovazione. Ora le nostre azioni – in particolare, di raccordo tra mondo produttivo e mondo della ricerca, di supporto e orientamento verso opportunità di finanziamento – si rafforzano ulteriormente con la partecipazione al Sistema dei Poli piemontesi. Il Consorzio, attraverso il Polo, è attivo sulla traiettoria dedicata alla Transizione ecologica ed è operativo nel recepire idee progettuali delle imprese, che potranno accedere alle offerte che la Regione Piemonte e il PNRR mettono a disposizione per la ricerca e l’innovazione”.

I Poli svolgono attività di animazione e networking, comunicazione, formazione e supporto al trasferimento tecnologico, e d’ora in poi avranno una maggiore attenzione a promuovere lo sviluppo e l’innovazione trasversale a più settori e sistematizzare dati e competenze per creare azioni ancora più efficaci. Ciò garantirà sempre più attività di scouting e di collaborazione tra le imprese, in una logica di rete.

Il Sistema Poli si concentra anche sulle opportunità del Pnrr. Tra queste opportunità c’è Nodes (Nord Ovest Digitale E Sostenibile), uno degli undici Ecosistemi dell’Innovazione finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che è stato presentato durante l’incontro. Nodes tramite il Pnrr porterà 110 milioni di euro tra Piemonte, Valle d’Aosta e le province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia. Il Politecnico e l’Università di Torino, insieme a una rete di 24 partner pubblici e privati, puntano a creare in tre anni filiere di ricerca e industriali nei settori legati alle vocazioni del nostro territorio. Delle risorse già individuate 54 milioni di euro saranno impiegati in “bandi a cascata” per accrescere le competenze, valorizzare la ricerca e trasferimento tecnologico.
Maggiori informazioni sul Sistema Poli e sui singoli Poli di Innovazione sono online sul sito: https://sistemapolipiemonte.it/




CCIAA Cuneo stanzia 260 mila euro per aiutare le imprese a fronteggiare i rincari energetici

L’attuale congiuntura economica, caratterizzata da forti tensioni politiche internazionali, eccezionali rincari energetici e conseguenti aumenti nei prezzi delle materie prime, ha determinato una significativa ripresa dell’inflazione, con crescenti difficoltà finanziarie delle imprese, in particolar modo di quelle meno strutturate e capitalizzate.

La Giunta della Camera di commercio ha tempestivamente recepito la richiesta delle Associazioni di categoria e dei Confidi, esponenti di un tessuto imprenditoriale che quotidianamente deve fronteggiare rincari e incertezze economiche, individuando le risorse necessarie a finanziare un bando volto a sostenere la gestione finanziaria e la liquidità delle imprese della provincia.

“La situazione eccezionale ha reso possibile far convergere sul bando gli intenti degli esponenti di tutti i settori economici rappresentati in Giunta, individuare le necessarie risorse e approvare criteri volti a dare concretezza e attenzione alle imprese da parte dell’Ente camerale, in attesa delle misure più significative che saranno deliberate dal Governo nazionale, anche a seguito delle intese europee – afferma il Presidente Mauro Gola – Tuttavia, siamo consci che i singoli Paesi sono impotenti di fronte al caro energia ed è necessaria un’azione rapida, forte e unitaria da parte dell’Europa.”

È stata condivisa la scelta di sostenere le imprese di minori dimensioni, con fatturato 2021 sino a 500 mila euro, e tra queste le più fragili, ossia quelle che non riescono a fronteggiare l’attuale situazione con risorse proprie ma devono ricorrere al credito.
Il contributo previsto è nella misura del 2,5% sui finanziamenti pari o superiori a 10 mila euro, erogati da Istituti di credito o da Confidi nel secondo semestre 2022, contributo elevato al 3,5% nel caso di linee di finanziamento specifiche per fronteggiare i rincari energetici.
Per focalizzare al meglio i potenziali beneficiari è stata fissata nel 300% la soglia minima di incremento delle bollette del II semestre 2022 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

L’entità massima del contributo a fondo perduto non potrà superare i 2.000 euro.
L’apertura del bando è programmata per giovedì 27 ottobre alle ore 11:00. Il bando e la relativa modulistica di richiesta contributo sono disponibili sul sito camerale alla pagina https://www.cn.camcom.it/bandi




Premiata la Fedeltà Associativa della zona di Cuneo di Confartigianato

Un riconoscimento significativo alla fedeltà associativa, a cui si è affiancato anche un focus sull’intraprendenza giovanile per coniugare, durante la celebrazione della longevità imprenditoriale, i due aspetti fondanti del “valore artigiano”: tradizione ed innovazione.
Con questo programma si è festeggiata la Fedeltà Associativa della zona di Cuneo di Confartigianato nell’ampio salone del Varco di piazza Foro Boario a Cuneo.
In apertura la relazione del presidente di Confartigianato – zona di Cuneo Valerio Romana, alla quale sono seguiti i saluti della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e le riflessioni sulla difficile situazione attuale da parte del vicepresidente di Confartigianato Imprese Cuneo Michele Quaglia.
A seguire, la testimonianza di quattro imprenditori “giovani”, Alessio Giordanengo titolare della Iron Make di Peveragno che produce tavoli e arredo in legno, ferro e resina, Mattia Maccaferri contitolare di Mek Phoebe Tatoo – studio di tatuaggi, Gabriele Fronzè titolare di Elemento Modular Cloud – nuove soluzioni digitali, e Rossella Campisi titolare di Pas de Mots, sarta specializzata in Kimono, tutti e tre di Cuneo. Dalle loro parole sono emersi passione, creatività e sguardo fiducioso verso il futuro, sentimenti che hanno offerto anche alle generazioni precedenti una visione prospettica di grande speranza. A chiusura di questa parentesi “under 40” sono intervenuti Omar Garino presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Cuneo e Gabriele Druetta presidente del Fab Lab, realtà innovativa interna all’Associazione.
La mattinata si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti per i 35 e i 50 anni di Fedeltà Associativa.
«È un appuntamento importante – ha dichiarato Valerio Romana – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. È stato anche un’occasione per richiamare l’attenzione su tematiche più che mai attuali e con le nuove generazioni lanciare uno sguardo speranzoso verso il futuro. Non dimentichiamo, infine, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo due anni di ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona».
«L’iniziativa – ha concluso Michele Quaglia – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Di particolare rilievo, poi, gli interventi dei giovani imprenditori, attraverso i quali è emersa con chiarezza la grande vitalità che sta alla base dell’imprenditoria locale. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

Elenco imprese insignite della “Fedeltà Associativa”

35 ANNI
Aime Olga – Acconciatori – Castelletto Stura
Alpiservice srl – Meccatronica – Peveragno
Autonoleggio F.lli Menardi di Valter & Silvio Menardi snc – Autonoleggiatori – Cervasca
B.G. di Barale G. & C. snc – Meccanica e Subfornitura – Cuneo
Baiocco Daniele – Elettricisti – Cuneo
Barale Valter – Orafi/ lavorazione metalli preziosi – Cuneo
Brignone Ghio Pellegrino di Ghio Ilario & C. snc – Edili – Cuneo
C.D.E. snc di Diego Ronchetto Salvana & C. – Antennisti – Cuneo
Edilscavi srl – Scavi e movimento terra – Cuneo
Ferreri Pier Mario – Carrozzieri – Villafalletto
Fulcheri Marco & C. snc – Carpenteria Meccanica – Cuneo
Gioielli Tassone di Tassone Cinzia e Flavia sas – Orafi/lavorazione metalli preziosi – Cuneo
Giordano Claudio – Elettricisti – Cuneo
Grosso Serramenti srl – Produzione porte e serramenti – Peveragno
Pellegrino Car Service snc – Carrozzieri – Cuneo
Piumatti Gilberto – Corniciai – Cuneo
R.C.M. srl – Carpenteria Meccanica – Villafaletto
Riba Aurelio – Meccatronica – Boves
Romana Danilo – Acconciatori – Cuneo
S.H.D. di Bassignana Enrico &C. srl – Elettronica industriale – Cuneo
Shado Acconciature Donna di Galaverna Stefania – Acconciatori – Cuneo
Shado By di Brignone Anna Emanuela – Acconciatori – Cuneo

50 ANNI
Armando Renato – Trasporto Merci – Cervasca
Baudino Adriano & Figli snc – Serramenti e infissi – Boves
Colombero snc di Colombero S. & Magnabosco N. – Termoidraulici – Cuneo
Dutto Sebastiano & C. snc – Meccanica e subfornitura – Cuneo
Idrotermo sanitaria di Demarchi Fulvio & C. snc – Termoidraulici – Cuneo
Ma.Ri.Cu. di Gatti Bruno & C. snc – Ascensoristi – Cuneo
Pellegrino macchine Agricole di Pellegrino Vincenzo & C. snc – Riparazione macchine agricole – Cuneo
Pellicceria Ceratto snc – Pellicce – Cuneo
TI.PI. Tipografia Piemonte Editrice di Carlo & Giorgio Felici sas – Tipografi – Cuneo




Approvato “Allontanamento zero” – Il provvedimento stanzia 44.5 milioni nel biennio 23-24 a sostegno delle famiglie in difficoltà

Con 29 sì della maggioranza e 14 no della minoranza è stato approvato questa mattina il Disegno di legge “Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti dal nucleo famigliare d’origine”.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore Chiara Caucino, stanzia complessivamente 44,5 milioni di euro per il biennio 2023-2024 (22,3 milioni per il 2023 e 22,2 per il 2024) per interventi di sostegno alla genitorialità e prevenire così l’allontanamento dei minori dalla famiglia d’origine.

Si prevede, in particolare, che l’allontanamento di un minore dal nucleo famigliare di origine per cause di fragilità o di inadeguatezza genitoriale non possa essere praticato prima della messa in atto di un Progetto educativo familiare (Pef), della durata minima di sei mesi, che coinvolga i servizi sociali, la famiglia e i minori. In caso di affidamento, è privilegiato quello famigliare entro il quarto grado di parentela. Vengono potenziati i progetti di affido flessibili e modulabili sulle necessità della famiglia d’origine e contenuti gli inserimenti nelle strutture, in particolare per quanto riguarda i minori di cinque anni.

Particolare attenzione viene riservata ai minori con disabilità o disturbi del comportamento. Sono previsti aiuti economici per le famiglie d’origine in difficoltà, interventi tra titolari delle funzioni socioassistenaziali per servizi sanitari, per il lavoro e per la casa e il coinvolgimento dei Comuni per i casi d’indigenza economica, sfratto per morosità e mancanza di sistemazione abitativa.

Tra gli altri provvedimenti, spiccano la redazione del Piano triennale regionale di interventi per l’infanzia e l’adolescenza e l’Osservatorio regionale sugli allontanamenti.

Prima della votazione si sono svolte le dichiarazioni di voto.

Raffaele Gallo, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e Monica Canalis, ha rimproverato alla maggioranza di non aver voluto ascoltare le istanze di quei sindaci, associazioni, sindacati e di tutti coloro che chiedevano di ripensare il provvedimento. “Da oggi – ha concluso – in Piemonte le famiglie sono più sole, l’affido è sotto attacco e la regione torna indietro di cinquant’anni”.

Silvana Accossato (Luv), annunciando il voto negativo del proprio gruppo, ha accusato il Disegno di legge di essere viziato da un pregiudizio di fondo “dove la famiglia è sempre rappresentata come il luogo migliore e le situazioni economiche paiono essere la sola causa all’origine dei problemi delle famiglie”.

Alberto Preioni (Lega) ha definito la votazione del provvedimento “importante, perché dirà un secco no al ripetersi di fatti che sono avvenuti anche in Piemonte”. Una “vittoria di civiltà che dedico alla memoria dei genitori che hanno subito allontanamenti ingiusti e non sono più tra noi”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha dichiarato che “questa legge mira a superare le difficoltà legate all’indigenza economica in un contesto in cui l’ultimo rapporto Caritas sulla povertà, reso noto da pochi giorni, ci dice che in Italia ci sono 5,6 milioni di persone in difficoltà, di cui 1,4 milioni sono minori”.

Paolo Bongioanni (Fdi), ha definito l’iter del provvedimento “un lungo percorso costruito attraverso il dialogo e l’ascolto con le famiglie. Il nostro sì di oggi andrà a influenzare e a beneficiare migliaia e migliaia di minori, se è vero che i numeri dicono che nel 2020 oltre l’80% dei casi di allontanamento sarebbe stato superabile”.

Mario Giaccone (Monviso) ha rivendicato la serietà dell’opposizione, “che ha svolto un dibattito serio e motivato, entrando nel merito delle questioni. Il polverone creato intorno al provvedimento ha purtroppo contribuito a sfiduciare e mettere in cattiva luce le figure che si occupano di allontanamenti. Si è scelto di semplificare con uno slogan un tema complesso”.

Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato “il lavoro svolto in Commissione e in Aula per portare proposte ed evidenziare criticità” e ha espresso rammarico per la mancata approvazione “degli emendamenti che miravano a eliminare lo slogan ‘Allontanamento zero’ dal titolo della legge”.

L’assessore Caucino ha replicato che la legge “non ha un colore politico ma va nell’esclusivo interesse dei minori e introduce un preciso dettato legislativo di supporto alle famiglie di origine, rispettando il diritto naturale dei minori a poter vivere nel nucleo originario”.