Confagricoltura, necessaria una revisione immediata della PAC

Siamo sempre stati critici nei confronti di questa Pac, sin dalla sua prima redazione“. Lo ha affermato Vincenzo Lenucci, direttore delle Politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di Confagricoltura, in audizione alla commissione Agricoltura della Camera dei deputati, in merito allo stato di attuazione della Pac 2023 -2027 e sui negoziati relativi alle eventuali modifiche che saranno proposte in sede europea. Lenucci ha sottolineato come questa riforma sia stata impostata introducendo più vincoli e oneri per gli imprenditori agricoli. Impostazione che Confagricoltura ha criticato da subito.

Maggiori oneri da un lato, ma meno risorse dall’altro, rispetto al periodo di programmazione precedente: un’equazione – ha spiegato il rappresentante di Confagricoltura – che non tutela la competitività delle imprese, piuttosto la penalizza.
Occorre orientare nuovamente la politica agricola comune verso obiettivi più ambiziosi e competitivi, per un reale rafforzamento del settore primario.
Il 26 febbraio scorso Confagricoltura ha presentato a Bruxelles un Manifesto contenente dieci proposte per una revisione della PAC, alcune delle quali sono già state accolte. È indubbio che siano stati fatti dei passi avanti rispetto ad allora, ma non sono ancora sufficienti.
Per Confagricoltura è opportuno che la Commissione europea approvi tempestivamente il regolamento in materia di semplificazione, con valenza retroattiva, in modo da attuare le nuove disposizioni a partire dal primo gennaio scorso. E’ anche importante che il regolamento venga recepito in tempi rapidi a livello nazionale e che a riguardo venga fatta un’adeguata campagna d’informazione.
Lenucci ha inoltre ricordato come vadano altresì previste delle modifiche migliorative ai cosiddetti ecoschemi e alle misure di condizionalità rafforzata, ma anche per lo sviluppo rurale e le misure settoriali, come quelle per le OCM (Organizzazioni comuni del mercato) del vino, dell’olio e dell’ortofrutta.
Oltre alla sostenibilità ambientale, è fondamentale tutelare anche quella economica, nonché la produttività delle aziende.

Manifesto di Confagricoltura 10 proposte sulla PAC

 




Il Politecnico di Torino come supporto alla crescita del territorio di Novara e Vercelli

Mercoledì 17 aprile è in programma un importante incontro, che vedrà protagonista il neo Rettore del Politecnico, Stefano Corgnati. Transizione energetica, nuove tecnologie, concertazione delle attività di sviluppo tra pubblico e privato: i temi del dibattito, organizzato dal Consorzio Univer in collaborazione con Confindustria Novara Vercelli Valsesia

L’occasione è di quelle da non perdere: l’opportunità di incontrare e dialogare col Prof. Stefano Corgnati, recentemente insediatosi in qualità di Magnifico Rettore del Politecnico di Torino. L’incontro, aperto al pubblico, si terrà mercoledì 17 aprile nella sala conferenze di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), in via Lucca 6 a Vercelli, con inizio alle 9.
I temi legati alla transizione energetica sono oggi prioritari nell’agenda di ogni soggetto amministrativo, di carattere pubblico o privato. Proprio sulla collaborazione tra impresa, pubblica amministrazione e mondo accademico si concentrerà l’intervento del Prof. Corgnati, il quale, oltre a vantare un’acclarata credibilità in ambito accademico, conosce alla perfezione le potenzialità e le risorse di un territorio nel quale è nato e cresciuto (proviene da Livorno Ferraris, dove tuttora risiede). Non a caso, dal momento della sua nomina, il Prof. Corgnati ha dichiarato di puntare fortemente sul dialogo con il sistema produttivo piemontese ponendo la didattica d’eccellenza del Politecnico di Torino al servizio del territorio. Tecnologia, ricerca e innovazione come driver per lo sviluppo di aziende locali che fanno squadra, in un’ottica di crescita sistemica.
Nel corso dell’evento, interverranno anche Davide Vidotto, direttore del Consorzio Univer, che si soffermerà sul nuovo assetto e sulle finalità operative del Polo di Innovazione Clever, e Giovanni De Santi, Direttore Sustainable Transition Initiative del Politecnico, che illustrerà i cambiamenti in atto nel panorama energetico a livello europeo e le conseguenti opportunità per le aziende.
L’incontro, che verrà introdotto da Carlo Piazza, Presidente del Consorzio Univer, e da Gianni Filippa, Presidente di Cnvv, sarà gratuito e fruibile online e in presenza (fino a esaurimento dei posti disponibili). Per entrambe le modalità, è comunque necessaria la prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite, al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/il-politecnico-di-torino-come-supporto-e-veicolo-per-lo-sviluppo-e-la-cresc-tickets-875970660827




“Torino al futuro. La cultura d’impresa, la cultura dell’innovazione”

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano dal 14 aprile al 29 settembre 2024, la mostra ad accesso libero sulla storia produttiva della città, organizzata da Unione Industriali Torino nell’ambito del programma di Capitale della cultura d’impresa

 

È un percorso alla scoperta della storia dell’industrializzazione cittadina, che parte dalle sue origini e si conclude offrendo ai visitatori una visione dell’avvenire, quello proposto dalla mostra “Torino al futuro. La cultura d’impresa, la cultura dell’innovazione” ospitata dal 14 aprile al 29 settembre al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano e organizzata da Unione Industriali Torino nell’ambito del programma di attività che celebrano il titolo assegnato alla città di Capitale della cultura d’impresa 2024.

Le sale del Museo riservate all’esposizione, ad accesso libero, offrono al pubblico la possibilità di approfondire l’evoluzione del sistema produttivo torinese attraverso un itinerario multimediale e grafico che si sviluppa lungo otto tappe cronologiche: sette capitoli dedicati alla narrazione del passato con l’ausilio di altrettanti filmati, ciascuno della durata di circa dieci minuti, a cui si aggiunge una sezione conclusiva caratterizzata da una “multivisione immersiva” che conduce nella Torino industriale del futuro. Impreziosisce inoltre l’allestimento l’esposizione dinamica di 64 manifesti pubblicitari storici che, appesi alle volte della sala, danno forma a una suggestiva scenografia.

Il cammino prende avvio dal 1864, quando la decisione di trasferire nell’anno successivo la capitale d’Italia a Firenze, unitamente alle tragiche manifestazioni di piazza che ne seguirono, diede avvio a un processo che ebbe un forte contraccolpo economico per Torino. Trauma da cui la città seppe però risollevarsi, reinventandosi: fu infatti proprio quella la “scintilla” che la portò a diventare un luogo di sperimentazione, capace di anticipare le grandi sfide del tempo, trasformandosi in un terreno fertile per la nascita della manifattura in Italia. Un dinamismo produttivo che da quel momento in poi ha rappresentato un tratto distintivo del territorio e le cui conseguenze vengono raccontate da “Torino al futuro” in base ad avvenimenti simbolici e caratterizzanti di ogni epoca. Quali, ad esempio, le grandi esposizioni organizzate al Valentino nel 1884, nel 1898 e nel 1911, oppure i due conflitti mondiali del secolo scorso, il boom economico, fino ad avvenimenti recenti come le Olimpiadi invernali del 2006.

 

 

Testimoni scelti per approfondire ciascun periodo, sono le imprese succedutesi nel tempo nel ruolo di protagoniste della scena produttiva torinese di ieri, di oggi e di domani: centosei quelle di cui la mostra propone immagini e documenti d’archivio che ne illustrano la nascita, lo sviluppo e le vicende più importanti fino ai giorni nostri. Realtà che hanno segnato la storia non soltanto di Torino ma dell’intero del Paese, operando nei settori più disparati, dal tessile al cinema, dall’energia alle telecomunicazioni, dall’automobile all’alimentare ecc.

Con loro la città è diventata quel laboratorio di innovazione tecnologica, professionale, culturale e sociale che conosciamo e vediamo tuttora all’opera, come rivela l’area immersiva che chiude il percorso mostrando le prospettive di sviluppo legate alle tecnologie più avanzate, al settore aerospaziale, alle life sciences, alle energie rinnovabili e alla transizione ecologica, alla mobilità sostenibile, all’Intelligenza Artificiale, alla logistica. Attività frutto di nuove energie, differenti rispetto al passato, ma espressione di quel Dna torinese antico generato dall’unione fra lo spirito imprenditoriale e la passione per le cose fatte bene, integrate dall’attenzione divenuta imprescindibile per le tematiche dell’inclusione e della sostenibilità.

Spiega Giorgio Marsiaj, presidente di Unione Industriali Torino: “La mostra “Torino al futuro” è un tassello fondamentale nel quadro delle iniziative che abbiamo voluto mettere a disposizione della comunità cittadina nell’ambito del programma della Capitale della cultura d’impresa 2024. Lo è certamente per la valenza culturale e divulgativa insita nel progetto espositivo, ma anche perché qui sono racchiusi tutti gli elementi che spiegano cosa sia la cultura d’impresa e perché essa rappresenti un elemento chiave dell’identità torinese e piemontese. A rivelarlo è una sapiente successione di immagini capaci di accendere emozioni, sollecitare ricordi, stimolare curiosità, costruire contesti, portandoci nei luoghi della produzione e del lavoro, parte essenziale del nostro paesaggio economico e sociale. Spazi di relazione tra pensieri e prodotti, metodi e organizzazioni del lavoro, costruzioni di oggetti e strutture dei servizi, che rivelano come la nostra “civiltà delle macchine” si sia nutrita e si nutra ancora di sapienza e intelligenza”.




Le aziende del territorio cercano giovani caldaisti: a Novara un corso di formazione con lavoro garantito

Un percorso formativo che consente di ottenere un lavoro qualificato e ben retribuito nelle imprese del territorio: è quanto propone Foraz, l’agenzia formativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, con il corso di “preparazione all’abilitazione per la conduzione di generatori di vapore di 2° grado” la cui prossima edizione si svolgerà a partire dal 6 maggio 2024. Il corso ha una durata complessiva di 460 ore, di cui 320 ore di pratica, ed è obbligatorio per l’ammissione agli esami per il conseguimento del “patentino” da caldaista (valido ovunque fino a 70 anni di età). Le lezioni (riservate, per questa edizione, a un massimo di 18 partecipanti) si svolgeranno nella sede Foraz di C.so Cavallotti 25, a Novara, con orario 16.30-19.30. La formazione è ridotta a 70 ore di teoria e 160 ore di pratica a chi ha già il patentino di 3° grado e un diploma di scuola superiore. Un altro corso, sempre con inizio il prossimo 6 maggio, è dedicato al conseguimento del relativo patentino di 1° grado.
«Il corso – spiegano dal Foraz – è rivolto ai diplomati di scuola secondaria di secondo grado che vogliono conseguire la patente per “Conduttore di generatori di vapore di 2° grado”, una figura professionale molto richiesta dalle aziende del territorio.
Chi fosse interessato ci contatti direttamente al numero 0321.620145 o visiti il nostro sito www.foraz.it per avere ulteriori informazioni sugli argomenti delle lezioni e sulle modalità di iscrizione. Esiste, infatti, la possibilità di lasciare i propri recapiti per venire ricontattati in caso vengano programmati corsi analoghi per il conseguimento di patentini da caldaisti con livelli di specializzazione differenti o per altre tipologie di professioni di cui le imprese hanno particolare bisogno».



GAL e Camera di commercio di Torino: insieme per lo sviluppo rurale

260 imprese finanziate, per un impatto generato pari a oltre 13,5 milioni di euro finanziati dalle Strategie di Sviluppo attraverso i fondi LEADER dell’Unione Europea: è questo il risultato del triennio di attività dei tre GAL torinesi (GAL Valli del Canavese, GAL Valli di Lanzo Ceronda e Casterone, GAL Escartons e Valli Valdesi), grazie al contributo della Camera di commercio di Torino, sulla base di un Piano Operativo 2021-2023 sottoscritto dagli stessi GAL e dall’ente camerale torinese.

Tra i progetti già portati a compimento: iniziative di turismo sostenibile, come monitoraggio dei dati turistici, rilevazione del grado di soddisfazione dei visitatori, attività di formazione su turismo sostenibile, accessibile e cicloturismo; attività di creazione di filiere e reti, come accompagnamento per ottenere certificazioni ambientali e realizzazione di docufilm sui prodotti tipici; creazione di nuovi servizi per il territorio attraverso azioni come mappatura e report delle principali carenze, progettazione partecipata di spazi ibridi multiservizi, realizzazione e aggiornamento di database di libera consultazione; promozione della nuova imprenditoria, con sportello informativo e monitoraggio delle microimprese attive o potenziali, anche in collegamento con i servizi camerali.

Alla luce di quanto già realizzato, oggi si dà il via al nuovo piano 2024-2026 che prevede, grazie ad un rinnovato finanziamento, ulteriori attività in termini di turismo sostenibile, smart village, digitalizzazione e sostenibilità sulla base dei criteri ESG.

Non ci può essere una crescita complessiva del territorio senza una crescita anche delle aree rurali, dove la nascita di una nuova impresa o l’offerta di un nuovo servizio o di una nuova opportunità di insediamento può fare realmente la differenza tra lo spopolamento e lo sviluppo – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo abbiamo voluto rinnovare il nostro contributo per il prossimo triennio, con la convinzione che solo realtà ben radicate sul territorio, come i GAL, possono individuare correttamente dove investire e in quali direzioni”.

Come ribadito da Marco Bonatto, Presidente del GAL Valli del Canavese: “Tre anni fa abbiamo concordato insieme alla Giunta Camerale di strutturare questo rapporto attraverso un articolato protocollo triennale su tematiche strategiche per Camera, legate allo sviluppo di imprese e sinergiche alle attività previste dalle Strategie di sviluppo locale dei tre GAL. Il progetto “protocollo d’intesa” ha riscontrato un ottimo successo tanto che lo abbiamo implementato e rinnovato per altri tre anni”.

L’importante contributo della Camera – prosegue Claudio Amateis, Presidente del GAL Valli di Lanzo Ceronda Casternone – ha permesso ai nostri tre GAL di sviluppare alcune tematiche legate all’innovazione e alla sostenibilità a favore delle imprese che operano nei nostri territori rurali. Abbiamo attivato e implementato un sistema di mappatura digitale delle imprese e delle risorse territoriali su Open streetmap, così come abbiamo organizzato sessioni formative sui servizi innovativi per il turista e – attraverso il nuovo protocollo triennale – lavoreremo per l’introduzione di certificazioni semplificate sugli ESG per le imprese turistiche rurali”.

Patrizia Giachero, Presidente del GAL Escartons e Valli Valdesi, conclude affermando che “il supporto alla creazione e sviluppo delle imprese è ritenuto dai GAL un elemento centrale per i propri territori; di concerto con Camera di commercio in questi anni abbiamo attivato servizi di assistenza alla nuova microimprenditorialità, sostegno alle reti di imprese esistenti, accoglienza ai neo insediati e nuovi residenti attraverso sportelli di aiuto ed indirizzo. Attraverso l’informazione si mira a sensibilizzare le microimprese anche ad ospitare progetti formativi di alternanza scuola/lavoro e ad incentivare l’autoimprenditorialità, promuovendo il ricambio generazionale e l’innovazione sociale: la capacità di crescita del tessuto imprenditoriale di un territorio montano passa anche dalla conoscenza delle opportunità offerte dal territorio stesso”.

 

Storie di impresa

GAL VALLI DI LANZO CERONDA CASTERNONE

L’azienda agricola GISOLO ENRICO di Lanzo Torinese effettua lavorazioni in bosco (sia di proprietà privata che pubblica), acquistando e gestendo lotti boschivi in piedi, al fine di realizzare legname da opera, legna da ardere e cippato di legno. Negli ultimi anni si è specializzata nella produzione e fornitura di cippato di legno di provenienza locale, biocombustibile legnoso adatto alla produzione di energia termica per il riscaldamento degli edifici.

Grazie all’azione di accompagnamento del GAL (sostenuta con i fondi della Camera di commercio di Torino), l’azienda è stata supportata nell’effettuazione di tutti i passaggi necessari per ottenere la certificazione di qualità del cippato di legno (ISO 17225-4 e BiomassPlus). Con questa certificazione, ottenuta da ENAMA nel gennaio 2024, l’azienda può soddisfare la richiesta di fornitura di calore per impianti nuovi ed efficienti, rispettando tutti i requisiti normativi in termini di qualità dell’aria e di contenimento delle emissioni.

GAL VALLI DEL CANAVESE

La struttura ricettiva Chalet Palù (www.chaletpalu.it/) nasce con l’idea di rivalutare il patrimonio edilizio alpino rurale della famiglia con l’obiettivo di portare al turista la conoscenza del territorio e fornire a quest’ultimo nuove risorse per consentirne la rivalutazione edilizia e paesaggistica e l’autosostenibilità. L’impresa offre chalet in diverse località e punta ad investire e riqualificarne altri sul territorio, che abbiano un’importanza storica e siano collocati in contesto ambientale dalla forte connotazione paesaggistica, nell’intento di realizzare una catena di ‘boutique hotel’ caratterizzati da una forte identità. Ad oggi hanno attivato 3 strutture con circa 20 posti letto e 3 collaboratori fissi impiegati e per il 2024 e 2025 sono già state identificate 2 nuove location, che porteranno l’azienda a raddoppiare i posti letto ed i posti di lavoro.

GAL ESCARTONS E VALLI VALDESI

L’impresa 19.Coop in rete con altre aziende ha realizzato Territorio per Tutti (TxT) (territoriopertutti.it), un progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte) per la creazione di un’impresa di comunità rivolta all’inclusione di categorie svantaggiate con coinvolgimento attivo di operatori e imprese del territorio, in un percorso di sviluppo di turismo sostenibile e di prossimità accessibile a tutte e tutti. Il progetto TxT è un progetto di innovazione sociale, nel quale la comunità si organizza per rispondere a un insieme di bisogni, utilizzando una forma di cooperazione comunitaria per darne risposta in modo economicamente oltre che socialmente sostenibile nel tempo. Tra gli obiettivi: rispondere alle esigenze crescenti della popolazione anziana, a partire dalle situazioni in cui vi siano persone con svantaggio cognitivo o demenza; far crescere e divenire strutturali le capacità di accoglienza verso persone con svantaggio cognitivo, anche non residenti, che in questo territorio possano trovare contesti che permettano a loro, alle loro famiglie o ai caregivers di fruire di una pluralità di servizi e di opportunità di leggerezza; intervenire su alcuni spazi attualmente in disuso per riprogettarli e metterli al servizio della comunità (spazi generativi) e creare lavoro a partire dalla presa in carico di bisogni riconosciuti.

Attività future

Il nuovo Piano Operativo 2024-2026 si concentrerà su temi quali turismo sostenibile, Smart Village, digitalizzazione. Verranno sostenute diverse iniziative relative ad analisi sui fattori che influiscono sulle relazioni e sul comportamento degli attori a livello locale, oltre che su nuove forme di microimprenditorialità e relative reti e buone pratiche esistenti. Previste anche indagini dinamiche e iterative sui fabbisogni delle microimprese attive e sulla possibilità di insediamento in ambito montano e rurale da aree urbane e periurbane, servizi di informazione, formazione e sensibilizzazione alle microimprese, creazione e gestione di network territoriali, sviluppo e completamento di piattaforme digitali, sostegno alla realizzazione di spazi per la crescita di progetti imprenditoriali e incubatori di innovazione.

I tre GAL intendono, inoltre, attivare un’iniziativa comune fortemente innovativa che porti alla sperimentazione di un nuovo modello da sviluppare e diffondere in tutto il territorio che riguarda la valutazione delle performance ambientali, sociali e di governance (ESG) delle PMI. L’obiettivo è quello di permettere alle microimprese del territorio di misurare, dopo una formazione mirata, le proprie prestazioni ESG, valutando l’impatto e la responsabilità ambientale e sociale, e puntando a migliorare la propria sostenibilità.




PSA, Confagricoltura Piemonte alla Regione Piemonte: “Massimo sforzo e azioni comuni per arginare ed eradicare il problema”

È della scorsa settimana la notizia del ritrovamento di un esemplare di cinghiale colpito dal virus della Peste Suina Africana, nel Comune di Mombaruzzo, in provincia di Asti, e di alcuni nuovi casi in provincia di Alessandria.

Si allarga così l’area tra Piemonte e Liguria in cui la patologia che colpisce i suinidi sta facendo più vittime. Salgono a 146 i Comuni nelle due regioni confinanti, con almeno una positività dall’inizio dell’epidemia, scoppiata a fine dicembre 2021.

I casi totali rilevati dall’Istituto Zooprofilattico sono 1.410, di cui 759 in Liguria e 651 in Piemonte.

Secondo il Bollettino epidemiologico nazionale sulla Psa del Ministero della Salute, il numero di animali positivi per regione e provincia, dal 1° gennaio 2022 al 16 gennaio 2024, sarebbero di 1399 casi nei cinghiali e di 21 focolai nei suini.

 

L’epidemia di peste suina africana si sta sempre di più diffondendo e sta mettendo a rischio una filiera essenziale del nostro agroalimentare con i suoi 11 miliardi di euro di valore complessivo tra produzione agricola e industriale nazionale e a livello regionale, circa 3 mila aziende, con un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200mila capi destinati ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale” evidenzia Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “Come purtroppo Confagricoltura Piemonte aveva paventato sin dalla sua origine ormai a gennaio di due anni or sono, è necessario attuare nel nostro Paese una strategia efficace, in particolare per quanto riguarda il contenimento della presenza del cinghiale nelle nostre aree, a difesa dei nostri allevatori” sottolinea infine Allasia.

 

Confagricoltura Piemonte, come già evidenziato a maggio dello scorso anno, sostiene che per garantire il successo delle strategie messe in atto, l’attuazione delle misure di prevenzione, il controllo e l’eradicazione della malattia, si debba prevedere uniformità a livello nazionale e il massimo sforzo nell’azione comune per applicare nel modo più efficace possibile i Piani di contenimento.

 

Siamo consapevoli che mai come oggi non possa mancare il deciso contributo delle amministrazioni locali a tutti i livelli affinché si lavori in maniera coesa con le linee guida del Governo e secondo le azioni da esso programmate” e conclude il presidente “Abbiamo invitato quindi le Istituzioni regionali ad un’azione ancora più incisiva a supporto della strategia nazionale posta in essere con rinnovato vigore”.




CNA Piemonte – Bonus edilizi: dal Governo un colpo durissimo a tutto il comparto edilizia

La disordinata exit strategy dal Superbonus rischia di gettare nuovamente il settore delle costruzioni in una crisi ancora più grave.

L’esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del settore delle costruzioni, generando caos e incertezza per le imprese e i committenti oltre che per i cittadini. La nuova stretta avrà pesanti effetti sul settore che si stava adeguando alle residue opportunità previste nell’ultima Legge di Bilancio. In mancanza del testo del provvedimento è impossibile conoscere se, a esempio, contratti già firmati potranno continuare a utilizzare l’opzione della cessione del credito.

Il provvedimento inoltre va a colpire gli interventi che riguardano gli enti del terzo settore e quelli di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti. Si tratta di lavori che hanno un elevato valore sociale e un limitato impatto sui conti pubblici, per cui è incomprensibile la decisione del Consiglio dei ministri.

La decisione presa dal Governo rappresenta un ostacolo significativo per il nostro settore, mettendo a rischio non solo la stabilità economica delle imprese costruttrici ma anche il benessere di innumerevoli famiglie italiane. L’incertezza generata da queste normative restrittive minaccia seriamente la ripresa del settore delle costruzioni, appena iniziata dopo anni di difficoltà. È fondamentale che il Governo riconsideri la sua posizione, prendendo in considerazione l’importanza vitale dei bonus edilizi per la ripresa economica del paese e per il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica delle nostre abitazioni. Da parte nostra, siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni eque che salvaguardino il futuro del settore edilizio e contribuiscano positivamente all’economia nazionale” afferma Andrea Talaia, Presidente di CNA Costruzioni Piemonte




Caporalato, Confagricoltura Asti: “La nostra organizzazione è da sempre impegnata a questo fenomeno”

La stragrande maggioranza del tessuto produttivo agricolo astigiano è costituito da imprese sane, che nulla hanno a che fare con il fenomeno del caporalato”. Lo chiarisce subito Gabriele Baldipresidente della Confagricoltura di Asti.

L’imprenditore agricolo” afferma Baldi “spesso si trova pressato da un lato dal mercato che scandisce tempi, regole e prezzi, dall’altro dai cicli biologici naturali che dettano i tempi delle lavorazioni agricole. Questo può metterlo in difficoltà nel




Scuola di politica per giovani cittadini” ed è completamente gratuito

La Città metropolitana di Torino – con il contributo di Compagnia di San Paolo – organizza un percorso di formazione rivolto a 50 giovani interessati a conoscere ed approfondire alcune nozioni utili per intraprendere un’azione politica attiva e consapevole. 

Il corso si chiama “Politikè. Scuola di politica per giovani cittadini” ed è completamente gratuito.

La presentazione domani sabato 23 marzo a partire dalle ore 9 nella sede di Città metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7 

“La formazione parlerà di parità di genere, impegno civile, ambiente, cittadinanza europea, sociale e comunicare in pubblico” spiega Valentina Cera, consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili, che ha voluto avviare questo progetto con una presentazione ufficiale nella quale illustra anche le tappe già previste: un incontro al prossimo Salone internazionale del Libro di Torino il 13 maggio, preceduto in aprile da una passeggiata sui sentieri resistenti del Colle del Lys, e infine uno stage residenziale presso la Certosa 1515 di Avigliana.
Il corso principalmente è rivolto a giovani fino ai 40 anni che stanno già svolgendo un ruolo politico amministrativo (assessore comunale, consigliere comunale), ma anche a chi sta frequentando corsi universitari a tema, a chi svolge o a chi è interessato a svolgere attività politica. In autunno si terranno lezioni frontali con esperti, mentre al termine del percorso i partecipanti elaboreranno un documento di azione politica.

I ragazzi e le ragazze interessati possono ancora iscriversi qui online https://bit.ly/3ThRsF




Previsioni occupazionali: 29.690 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi per marzo 2024

Sono circa 29.690 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per marzo 2024, valore che sale a 87.330 se si considera l’intero trimestre marzo-maggio 2024.

Il trend appare positivo sia a livello mensile (+1.870 entrate rispetto a marzo 2023, per una variazione tendenziale del +6,7%), sia su base trimestrale (+7.120 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), in analogia rispetto a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+7,1% su marzo 2023 e +8,7% rispetto a marzo-maggio 2023).

 

Le entrate ipotizzate in Piemonte a marzo 2024 rappresentano il 21,6% delle 137.700 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,6% del totale di quelle nazionali (447mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 29 gennaio-12 febbraio 2024.

Il 75,7% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 14,9% lavoratori somministrati (in netta diminuzione rispetto alle previsioni di febbraio 2024), l’1,8% collaboratori e il 7,6% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro anche a marzo 2024 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 59% delle entrate programmate (in linea rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 31% dei casi (in crescita di un punto rispetto a febbraio 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 8% delle entrate (in debole diminuzione), mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 2% del totale complessivo regionale.

Delle 29.690 entrate previste in Piemonte nel mese di marzo 2024 il 16% è costituito da laureatiil 28% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 35% e il 19%.

Considerando i dati del trimestre marzo-maggio 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 57.500 entrateil 65,8% del totale (5.290 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 29.830 entrate, generando il 34,2% della domanda totale e segnando un aumento di circa 1.820 unità rispetto al periodo marzo-maggio 2023.

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 87.330 entrate previste nel trimestre marzo-maggio 2024 è il turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 12.420 ingressi (14,2% del totale), seguito dal commercio, con 11.940 entrate e una quota del 13,7% del totale e dai servizi alle persone, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.010 assunzioni (il 12,9%).

All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile, con 8.270 entrate previste nel periodo in esame, e le industrie meccaniche ed elettroniche, con 6.820 assunzioni nel trimestre e una quota del 7,8% del totale.

Il 24% delle entrate previste a marzo 2024 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 21% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.

Circa un’assunzione su tre (33%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 63,5% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 25,6% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 14,7% coordinerà altre persone.

Il 45% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 17% nelle aree commerciali e della vendita, il 15% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà L’11% circa delle assunzioni programmate per il mese di febbraio 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota del 6%.

Appare ancora elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a marzo infatti, la quota di assunzioni di difficile reperimento è pari al 49,9%, sostanzialmente in linea sia con il dato del mese precedente (49,5%), sia con quello di un anno fa (a marzo del 2023 la difficoltà di reperimento riguardava il 49,6% delle assunzioni). A livello nazionale la quota di entrate di difficile reperimento è del 47,8%.

Le difficoltà sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (32,4%, in lieve aumento rispetto a febbraio 2024), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (13,3%, in lieve calo rispetto al mese precedente).

 

Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di marzo 2024

 

Entrate previste

di cui difficoltà di reperimento

Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica

810

83,7

Tecnici della distribuzione commerciale

130

80,6

Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni

790

80,5

Fabbri ferrai costruttori di utensili

790

80,4

Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni

550

78,6

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

890

76,8

Totale

29.690

49,9

Fonte: Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, 2024

Scendendo nel dettaglio delle singole figure professionali, si segnalano difficoltà di reperimento particolarmente elevate per fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica, per cui le imprese segnalano criticità nella ricerca dell’83,7% delle 810 unità previste in entrata. La ricerca di tecnici della distribuzione commerciale (80,6%), operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (80,5%) e fabbri ferrai costruttori di utensili (80,4%) risulta problematica per una quota prossima agli 80 punti percentuale. Le imprese segnalano complessità superiori alla media anche nel reperimento di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (78,6%), oltre che di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse/mobili (76,8%).

Passando ai titoli di studio, la ricerca di personale laureato sarà difficoltosa per una quota superiore a quella media regionale (51,8%, a fronte del 49,9%). Nel dettaglio, le criticità maggiori riguarderanno il reperimento di laureati negli indirizzi di scienze matematiche, fisiche e informatiche (74,5%), sanitario e paramedico (72,5%), ingegneria civile ed architettura (67,1%) e chimico-farmaceutico (63,0%).

Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 72,7%, in forte aumento rispetto al mese di febbraio 2024 – 62,0%-).

livello secondario si riscontrano nel complesso problematicità nel reperimento di candidati di poco inferiori rispetto alla media regionale (47,7%); le imprese segnalano, tuttavia, difficoltà elevate nella ricerca di diplomati negli indirizzi produzione e manutenzione industriale e artigianale (69,7%), meccanica, meccatronica ed energia (67,8%) e informatica e telecomunicazioni (67,5%).

Per quanto riguarda, infine, la qualifica di formazione o diploma professionale (la difficoltà di reperimento media del titolo di studio è del 52,3%), i problemi maggiori si segnalano per gli indirizzi impianti termoidraulici (84,1%), elettrico (81,0%) e riparazione dei veicoli a motore (73,9%).