“Grazie ai 6,8 milioni di euro destinati al Piemonte dal programma di bonifica ministeriale “siti orfani”, i circa 500 siti inquinati e contaminati dalle attività dell’uomo della nostra regione, potranno essere oggetto di procedimenti di bonifica da parte dei responsabili della contaminazione”. È quanto ha dichiarato l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, rispondendo in aula all’interrogazione del consigliere dei Moderati Silvio Magliano che, nell’ambito dei question time, ha chiesto quali azioni la Regione stia mettendo in campo per tutelare la salute dei cittadini e salvaguardare l’ambiente.
“Terminata la prima fase di segnalazione dei siti orfani da parte delle amministrazioni locali, la direzione regionale ha avviato approfondimenti con Province, Comuni e Arpa Piemonte per l’esame e la risoluzione di problematiche di natura tecnica e amministrativa – ha specificato Marnati – Nei prossimi mesi provvederemo a creare un elenco definitivo dei siti per poter chiedere l’assegnazione di risorse anche nell’ambito del Fondo di sviluppo e Coesione 2021-2027 e del Piano Nazionale di ripresa e resilienza che prevede finanziamenti per Regioni e Province, da destinare a interventi di bonifica dei siti contaminati”.
“Si stringano i tempi nella stesura degli elenchi – questo l’appello del consigliere Magliano alla Giunta regionale -La salute dei piemontesi è l’assoluta priorità e non può attendere lungaggini burocratiche. Intervenire è fondamentale sia per tutelare la salute dei cittadini, sia per restituire le aree inquinate alla fruizione dei residenti”.
Circa il 47% dei siti censiti nell’Anagrafe regionale risulta essere sul territorio della Città Metropolitana di Torino, il 14% è in Provincia di Novara, il 13% in Provincia di Alessandria, il 6% nelle Province di Biella e di Vercelli, il 5% nelle Province di Asti, di Cuneo e del Verbano-Cusio-Ossola. Oltre il 50% delle cause di inquinamento riscontrate sul territorio regionale è riconducibile alla presenza di sostanze contaminanti attribuibili alla cattiva gestione di impianti e strutture; le altre principali cause di inquinamento sono riconducibili alla presenza di sostanze inquinanti dovuta alla scorretta gestione di rifiuti (oltre il 20%), eventi accidentali (17%) e, in ultimo, sversamenti incidentali su suolo e acque (8%).
Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Ivano Martinetti (M5S) su modifiche statutarie Finpiemonte Spa; di Domenico Rossi (Pd) su equità ristori RSA; di Alberto Avetta (Pd) su Pronto Soccorso Cuorgnè: quando saranno ricevuti i sindaci?; di Raffaele Gallo (Pd) su strategie future dell’Amministrazione regionale in ordine a Finpiemonte; di Sarah Disabato (M5S) sul punto nascita del San Biagio di Domodossola: quale futuro in base ai programmi e ai progetti della Giunta Regionale del Piemonte; di Marco Grimaldi (Luv) su vaccinazione obbligatoria per il personale socio-sanitario; di Francesca Frediani (M4o) su Rifiuti speciali pericolosi area Salbertrand.