Canoni idrici: 18 milioni alle province montane
Alle altre province piemontesi andranno circa 500 mila euro a testa l’anno, un riequilibrio di fronte ai grandi problemi finanziari che stanno vivendo. Le risorse saranno destinate soprattutto alla viabilità montana e provinciale.
E’ quanto prevede la legge approvata oggi dal Consiglio regionale sulla specificità montana del Vco e sugli interventi a favore dei territori montani e delle altre province.
Il provvedimento originario, incentrato soprattutto sul Vco, è stato modificato con una serie di emendamenti firmati da tutti i capigruppo, cui si è giunti dopo un lungo confronto all’interno della maggioranza e con le minoranze. Resta anche in vigore la legge sulla specificità montana del Vco, approvata nella scorsa legislatura, che prevede competenze e risorse aggiuntive per quella provincia.
Apprezzamento per la nuova legge è stato espresso dal presidente del Consiglio regionale, secondo cui è un riconoscimento ai territori montani, che nel corso degli anni hanno subito anche grandi limitazioni. Vivere in montagna comporta difficoltà pratiche che influenzano le prospettive e qualità di vita, come ad esempio l’assistenza sanitaria e i trasporti. Per il presidente del Consiglio tale consapevolezza è presente anche nel nostro Statuto regionale che prevede espressamente politiche di intervento per la montagna, in modo da assicurarne le opportunità di sviluppo.
Per il capogruppo della Lega e primo firmatario della pdl originaria, che chiedeva appunto l’utilizzo dei canoni idrici nei territori di produzione, la legge salva il Vco dal dissesto e lo fa sentire pienamente parte del territorio piemontese, dopo la vicenda del referendum.
Soddisfazione piena è stata espressa da quasi tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, nei numerosi interventi che si sono succeduti, per il complesso lavoro comune compiuto al fine di dare un riconoscimento e le risorse necessarie alla montagna piemontese e un ulteriore sostegno alle province.