Il cashback di Natale è la misura ideata dal Governo per consentire ai cittadini italiani di recuperare il 10% di quanto speso con l’utilizzo di una carta di pagamento, fino a un massimo di 150 euro. SOStariffe.it ha analizzato i costi e le caratteristiche delle principali carte commercializzate in Italia nel mese di dicembre 2020, mettendo in evidenza i relativi vantaggi e svantaggi.
Tra le misure messe in atto dal Governo per combattere l’evasione fiscale, incentivando l’utilizzo dei pagamenti digitali, spicca il bonus cashback, in partenza dall’8 dicembre 2020, in via sperimentale, con il cosiddetto “cashback di Natale”. Il principio alla base di tale incentivo consiste nella possibilità di ricevere un rimborso pari al 10% degli acquisti effettuati, fino a un massimo di 150 euro, pagando con una carta di pagamento in sostituzione dei contanti.
Gli italiani sono noti per essere il popolo europeo a utilizzare meno le carte di pagamento elettroniche, alle quali, da sempre, preferiscono il contante, soprattutto in caso di cifre esigue. L’obiettivo del Governo è quello di fare in modo che gli strumenti di pagamento digitale vengano utilizzati con una frequenza maggiore, anche per le piccole transazioni.
Per andare incontro alle esigenze dei consumatori che non dispongono ancora di una carta di pagamento e che vorrebbero approfittare del cashback di Natale, SOStariffe.it ha preso in esame i costi e le caratteristiche delle migliori carte e messo a punto alcuni consigli su come scegliere la forma di pagamento digitale più adeguata rispetto ai propri bisogni.
Cosa considerare prima di scegliere una carta di pagamento digitale: 5 domande utili
Le carte di pagamento digitali non sono tutte uguali: per questo motivo è bene essere informati su quelle che sono le caratteristiche che le contraddistinguono in modo tale da essere orientati al meglio nella scelta. Una prima domanda che bisognerebbe porsi è relativa all’eventuale presenza di limiti di spesa, che si basa sull’analisi del plafond e di limiti giornalieri.
In secondo luogo, ci si dovrebbe chiedere quali sono i costi principali legati alla carta, in particolare quelli relativi alla sua emissione, al canone annuo e alle eventuali commissioni di ricarica. Si potrà poi valutare se attivare una carta di credito, che potrà essere a saldo o a rate, una carta di debito o una ricaricabile, chiamata anche carta prepagata.
Altri due elementi ai quali prestare grande attenzione sono la possibilità di utilizzare la carta dal proprio smartphone, e pagare in negozio con l’utilizzo delle app di pagamento, senza dover portare la carta con sé, e se sarà possibile gestire la carta da mobile, tramite l’utilizzo dell’home banking o del mobile banking.
I parametri dello studio condotto
Lo studio condotto da SOStariffe.it ha messo a confronto le condizioni contrattuali delle principali carte di pagamento disponibili in commercio nel mese di dicembre 2020 e per ognuna di esse ha tracciato quelli che sono i punti di forza e di debolezza.
Sono stati presi in considerazione il canone mensile, il contributo di attivazione, il prelievo presso l’ATM della stessa banca, e quello presso altre banche, all’estero in zona Ue e non Ue, oltre che i prelievi gratuiti inclusi nel singolo mese.
È stato incluso anche il costo delle commissioni presso i POS in Italia, Europa e negli Stati fuori dall’Europa, la massimale del prelievo e il plafond. A essere oggetto dello studio sono state le carte conto provviste di IBAN, le carte di credito a rate, le carte di credito a saldo, le carte di debito e le ricaricabili.
Le carte conto IBAN, ovvero le carte simili ai conti correnti
Il principale vantaggio legato all’utilizzo di una carta conto con IBAN è rappresentato delle funzionalità simili a quelle di un conto corrente. Essendo dotate di IBAN, queste carte consentono, ad esempio, di effettuare e ricevere bonifici, di domiciliare le utenze domestiche, di accreditare lo stipendio o la pensione.
Il canone mensile medio è pari a 3,71 euro, per l’attivazione sono necessari 0,91 centesimi, 0,41 per il prelievo presso l’ATM della stessa Banca e 0,60 per i prelievi all’estero in zona Ue, che sono pari a 1,86 euro (più una commissione dell’1,85%) in zona non Ue. Sono inclusi 5,5 prelievi gratuiti al mese.
Le commissioni per l’utilizzo del POS in Italia e in Europa sono assenti, mentre è previsto uno 0,69% in zona extra Ue. Il massimale del prelievo è pari a 442 euro, mentre il plafond raggiunge in media i 26.500 euro: si tratta del valore più alto fra tutti.
Nonostante le commissioni siano particolarmente ridotte o del tutto assenti, tra le debolezze di questa carta si possono annoverare i limiti bassi per il prelievo e i costi di gestione, che in alcuni casi possono essere elevati.
La differenza tra le carte di credito a rate e quelle a saldo
Le carte di credito possono essere a rate o a saldo: le prime convengono perché danno la possibilità di dilazionare le spese, mentre le seconde presentano plafond e vantaggi che possono essere personalizzati. Di contro, le carte di credito a rate possono prevedere tassi di interesse e commissioni elevati. Per le carte a saldo bisogna considerare commissioni elevate sul prelievo.
Il canone delle carte di credito a rate si aggira intorno ai 4,45 euro, mentre l’attivazione è pari a 3,18 euro circa. Sono previsti dei costi sui prelievi, che in Italia vanno da 1,38 euro con una commissione del 3,63%, mentre all’estero sono pari a 2,10 euro con una commissione del 3,79%. Sono inclusi 23 prelievi gratuiti al mese. Le commissioni per i pagamenti tramite POS sono presenti solo nei Paesi extra Ue e ammontano all’1,25%. Il massimale del prelievo è di 450 euro, mentre il plafond raggiunge i 2,687 euro.
Per quanto riguarda le carte di credito a saldo, invece, il canone mensile è più alto, ovvero pari a 6,23 euro, mentre l’attivazione è pari a 2 euro.
I prelievi in Italia sono pari a 1,38 euro e hanno un costo di commissione del 3,74%. In Europa si pagano 2,35 euro con commissioni del 3,74%, mentre in zona extra Ue i prelievi costano 2,90 euro, con commissioni del 2,81%. Sull’utilizzo del POS in zona extra Ue c’è una commissione dell’1,60%, il massimale del prelievo è di 637 euro, mentre il plafond ammonta a 4.056 euro.
I vantaggi e gli svantaggi delle carte prepagate
Le carte prepagate sono strumenti di pagamento molto interessanti, caratterizzate da un plafond di 11.588 euro e da un massimale del prelievo di 569 euro: possono essere attivate da tutti, anche dai minorenni e da chi non ha un conto corrente.
Il canone mensile è molto basso, pari a 0,41 centesimi, mentre per l’attivazione sono necessari 5,34 euro. Le commissioni per i prelievi vanno da 0,41 euro a 1,89 euro e sono maggiori nei Paesi extra Ue, nei quali è previsto un costo di 3,93 euro e una commissione dell’1,69%.
Sono inclusi 6 prelievi gratuiti al mese, mentre sui pagamenti con POS nei Paesi extra Ue viene applicata una commissione dell’1,47%. Tra gli svantaggi rientrano l’eventuale presenza di commissioni più elevate rispetto ad altri prodotti e l’assenza dell’IBAN.
Perché scegliere una carta di debito
Le carte di debito sono strumenti di pagamento digitali che prevedono costi di gestione e prelievo molto bassi, ma che devono essere collegate direttamente al conto corrente, quindi non possono essere attivate da tutti.
Il costo medio del canone è di 1,76 euro, mentre l’attivazione ammonta a 1,77 euro. I costi sui prelievi vanno da un minimo di 0,28 centesimi a un massimo di 2,27 euro, e quello delle commissioni per l’uso del POS in zona extra Ue è pari all’1,27%. Queste carte hanno in media un plafond di 5.679 euro e un massimale del prelievo di 1.368 euro.