Torino aderisce a “M’illumino di meno”. Monumenti spenti e nuovi alberi

In occasione di “M’Illumino di Meno 2020”, l’iniziativa promossa da Caterpillar – Radio Due per rilanciare, nella Giornata per il risparmio energetico, le buone pratiche quotidiane utili a ridurre i consumi di energia, la Città di Torino spegnerà, dalle ore 19 alle ore 21 di venerdì 6 marzo, le luci decorative della Mole Antonelliana, della chiesa della Gran Madre di Dio e dei ponti Vittorio Emanuele I, Umberto I e Isabella, quale segno simbolico della volontà di Torino di percorrere la strada del risparmio energetico.

Venerdì 6 marzo alle ore 10 al parco Colonnetti (lato strada Castello di Mirafiori) verranno inoltre presentate le iniziative sul fronte della riforestazione urbana.

Quest’anno “M’illumino” invita tutti ad “aumentare gli alberi, le piante, il verde intorno a noi”.




Dove vanno il teatro e la cultura piemontesi?

L‘incontro sul teatro e la cultura piemontese che si è svolto ieri sera al Circolo dei Lettori, è stato promosso dal Consiglio regionale del Piemonte e organizzato dall’associazione Linguadoc, in collaborazione con il Centro Studi Piemontesi – Ca de Studi Piemonteis, Il Circolo dei Lettori, l’Università eCampus, l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Durante l’incontro è stato ricordato il sesto anniversario della scomparsa di Gipo Farassino, noto chansonnier della lingua piemontese che è stato anche consigliere e assessore della Regione Piemonte.

Dopo i saluti istituzionali di Stefano Allasia presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Vittoria Poggio assessore alla Cultura e al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte, Lamberto Vallarino Gancia Presidente Fondazione Teatro Stabile di Torino, sono intervenuti, moderati da Giulio Graglia: Bruno Gambarotta regista scrittore giornalista, Sabrina Gonzatto scrittrice e giornalista, Valerio Liboni musicista e autore, Albina Malerba direttore del Centro Studi Piemontesi – Ca de studi piemonteis, Bruno Quaranta scrittore e giornalista.

“La nuova legislatura del Consiglio regionale, che ho l’onore di presiedere, ha tra i suoi obiettivi principali la promozione della cultura e delle tradizioni piemontesi. Tra le prossime iniziative che abbiamo deciso di promuovere ci sarà il concerto di Natale al Conservatorio di Torino, con musiche e canti tradizionali in lingua piemontese – ha dichiarato il presidente Stefano Allasia – Inoltre, anche per essere più vicini al linguaggio dei giovani, ogni giorno sulle pagine social del Consiglio regionale postiamo detti e proverbi in piemontese che ricordano le nostre tradizioni”.

Nel corso della serata Danilo Bruni ha letto brani tratti da opere di Nino Costa, Beppe Fenoglio, Leo Chiosso, mentre Valerio Liboni ha suonato un brano di musica rap – piemontese, per unire tradizione linguistica e musicalità contemporanea.




Gran Paradiso dal vivo 3° edizione. Il festival del teatro in natura nel parco

Torna con la sua 3° edizione Gran Paradiso Dal Vivo, il festival del Teatro in Natura, ideato e promosso dal Parco Nazionale Gran Paradiso, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e il contributo dell’Unione Montana Gran Paradiso, dell’Unione Montana Valli Orco e Soana e della Fondazione CRT. Dal 27 giugno al 19 luglio il Festival, organizzato da Compagni di Viaggio, offre una occasione unica per gustare 10 spettacoli emozionanti e coinvolgenti nella valli piemontesi del Parco e nei comuni di Alpette, Ceresole Reale, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone, Valprato Soana.

Si apre con sabato 27 giugno alle ore 16,30 presso il Parco Avventura Le vie del lupo – area camper Nusiglie a Locana, con lo spettacolo “Grande Foresta” di Inti, nel quale la compagnia pugliese presenta la storia di un piccolo paese senza nome dove un bambino cresce tra scuola, casa e un grande bosco.

Il bambino va a scuola a piedi, corre, non vuole aspettare: vuole crescere e diventare un cacciatore, come suo nonno. Suo nonno invece gli impone la lentezza, la scoperta del bosco e delle sue regole, di un mondo che si sta estinguendo, ma che – per chi lo sa guardare con pazienza – è immensamente più bello di quello che stiamo costruendo. Nel bosco vicino, misterioso e pieno di vita, si nasconde un lupo, antico come una leggenda. Ma un giorno in paese arriva la paura, si perde l’innocenza e il bambino e il nonno devono mettersi sulle tracce del lupo.

Qualcosa nel bosco, alla fine del tempo, nell’odore del lupo, aspetta tutti e tre. In scena Luigi D’Elia, con la regia di Francesco Niccolini. Una produzione Thalassia – Teatri abitati. Lo spettacolo ha vinto il PREMIO NAZIONALE EOLO AWARDS 2013 per il Teatro Ragazzi come “Miglior Novità”. Lo spettacolo è adatto anche per famiglie con bambini, a partire dai 5 anni. In caso di maltempo il ritrovo è sempre alle 16,30 ma presso Piazza Gran Paradiso a Locana (Casermette) e lo spettacolo avrà luogo nello spazio comunale coperto per spettacoli.
Si prosegue, sempre Sabato 27 giugno ma alle 21 con ritrovo lungo la SP48 a Valprato Soana (strada per Piamprato, consigliato parcheggio in Piazza Unità d’Italia) con il concerto di Olga del Madagascar.

Olga è originaria del Nord-Est del Madagascar, dove ancora sopravvivono bellissime foreste pluviali. Purtroppo, il Madagascar è anche un’isola dalle tante problematiche ecologiche e sociali, nella quale il tasso di deforestazione è oggi fra i più elevati al mondo, con grande sofferenza per la biodiversità e per la sopravvivenza delle persone. Quando Olga ha compreso appieno questa drammatica situazione è diventata una cantante etno-ambientalista: con la sua voce racconta oggi la bellezza del suo paese e racconta al suo popolo e al mondo che è necessario proteggere la natura.

Per questo ha realizzato i suoi tre album, “Bois de rose”, “Ma Nature” e “Le Monde Entier”, nei quali recita il suo amore per l’ambiente e il rispetto per le tradizioni. Le sue canzoni son interpretate nella sua lingua madre, il malagasy, anche se adora esprimersi in francese e in italiano, lingue con cui spesso “contamina” i suoi testi. Le sonorità delle sue canzoni si declinano nei ritmi tradizioni salegy, antsa, basesa e satrahagna – che evocano le magiche atmosfere del Madagascar e derivano dalle canzoni polifoniche animistiche che spesso accompagnano le cerimonie di possessione della cultura malgascia. In caso di maltempo il ritrovo è nello stesso luogo ma il concerto avrà luogo nel Salone della Pro Loco.

Domenica 28 giugno alle ore 16,30 invece l’appuntamento è presso il Centro Visitatori di Ceresole Reale in Borgata Prese, si tratta dello spettacolo itinerante “Il riflesso dell’acqua” di Onda Teatro che avverrà in natura nei pressi del Centro. Sarà una passeggiata teatrale tra storie, fiabe e miti con Francesca Rizzotti e la musica dal vivo di Laura Culver, un percorso teatrale e musicale a tappe per raccontare una risorsa fondamentale: l’acqua. L’acqua è dappertutto.

Nel nostro corpo, in tutti gli alimenti, negli animali. Scorre sotto i nostri piedi, è nell’aria, è nel ghiaccio delle montagne. L’acqua è sempre in movimento: si congela e si scioglie, evapora e cade sotto forma di pioggia. Sembra non finire mai. Fiabe e miti per esplorare insieme il prezioso rapporto tra l’uomo e questo elemento vitale e il racconto di quattro diverse storie: Alice casca in mare di Gianni Rodari, Fiocco di Nube di Marcos, L’acqua di Bumba di Roberto Piumini e Narciso, racconto liberamente tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Lo spettacolo è per tutti, ma adatto anche a famiglie con bambini a partire dai 6 anni. In caso di maltempo non cambia il ritrovo ma lo spettacolo avrà luogo presso il Salone del Gran Hotel.

Gli spettacoli sono gratuiti e saranno a numero chiuso con ingresso riservato ai prenotati. Prenotazione obbligatoria su www.cdviaggio.it/granparadisodalvivo-info-prenotazioni . Per la partecipazione agli spettacoli il pubblico dovrà rispettare alcune semplici regole per la sicurezza e la prevenzione del contagio da covid19, reperibili su www.cdviaggio.it/granparadisodalvivo Gli spettacoli si svolgeranno all’aperto, è dunque necessario dotarsi di abbigliamento e calzature adatte ad escursione in montagna. In caso di maltempo gli spettacoli avranno comunque luogo, alla medesima ora, in uno spazio al coperto.

Ecco gli altri spettacoli in programma
Sabato 4 luglio: ore 21 Alpette, località Musrai con “Miti di stelle” di O Thiasos TeatroNatura®
Domenica 5 luglio: ore 16,30 Santuario di Prascondù a Ribordone. ”Cammin facendo ti racconto” di Faber Teater
Sabato 11 luglio: ore 16,30 Centro visitatori del Parco a Campiglia di Valprato Soana, con “Piccoli Paradisi” di O Thiasos TeatroNatura®
Domenica 12 luglio: ore 4,30 del mattino Rocca arduinica di Sparone, “Tempeste” di O Thiasos TeatroNatura®
Domenica 12 luglio: ore 16,30 presso la Frazione Convento di Ronco Canavese, “Alberi maestri” di Pleiadi
Sabato 18 luglio: ore 17,30 presso l’Albergo La Cascata a Noasca, “Voci nel bosco” di Compagni di Viaggio
Domenica 19 luglio: ore 16,30 Borgata Verné a Locana, “1860: Il Re e la Rosina” di Compagni di Viaggio

 




Regata D’inverno sul Po, l’8 e 9 febbraio a Torino

La 37esima regata internazionale di fondo “D’INVERNO SUL PO”, organizzata dalla Società Canottieri Esperia di Torino insieme ad AIRC (Fondazione italiana per la ricerca sul cancro) con il sostegno del Consiglio regionale, è uno degli appuntamenti inseriti nel calendario delle celebrazioni per i 50 anni della Regione: l’8 febbraio il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia sarà presente all’apertura dei due giorni della manifestazione, che vedrà scendere nelle acque del Po tanti canottieri italiani e stranieri che indosseranno le magliette con il logo del 50esimo.

“Un evento che non poteva mancare per festeggiare un anno speciale per il Piemonte – ha detto Allasia – la ricorrenza del 2020 è un’opportunità di bilancio sul ruolo e le attività svolte fino a oggi dalla Regione e permetterà di ripercorrere lungo tutto l’arco dell’anno gli avvenimenti salienti e riscoprire personaggi e tradizioni che fanno parte della storia e della cultura piemontese.

Lo faremo promuovendo numerosi eventi pubblici in cui saranno coinvolti cittadini, amministratori locali, aziende, associazioni, istituzioni universitarie e scolastiche e media – ha sottolineato il presidente -. Abbiamo pensato anche alla trazionale regata sul Po, un bell’esempio di come lo sport, praticato ad ogni livello, sia ambasciatore di valori positivi e di stili di vita corretti. E’ bene che le istituzioni se ne facciamo promotrici,  affinché sempre più giovani apprendano anche dalla pratica sportiva i principi alla base del vivere comune”.




Il rally città di Torino a Pianezza e nelle valli di Susa e di Lanzo

I numeri in tripla cifra confermano quanto il Rally Città di Torino sia un appuntamento atteso, anche nella trentacinquesima edizione, crocevia importante per la classifica della Coppa Italia Rally di zona. Superano infatti quota 110 gli iscritti alla gara patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino in programma venerdì 11 e sabato 12 settembre.

Le novità dell’edizione 2020 riguardano soprattutto le due tipologie che affiancheranno il rally moderno, aumentando lo spettacolo e l’interesse degli appassionati. Ritorna il suggestivo spazio dedicato alle vetture storiche, con la competizione giunta alla sua decima edizione, che vedrà al via gioielli di un tempo che hanno raccontato la storia e la tradizione di questo appuntamento. Ma la vera novità è l’inserimento della categoria riservata ai concorrenti della Regolarità Sport, una disciplina automobilistica in grande espansione.

La kermesse, che avrà ancora in Pianezza il suo punto nevralgico, inizierà venerdì 11 con le verifiche tecniche e con una prima parentesi spettacolare offerta dallo shakedown. Il cronometro scatterà sabato 12 con la disputa di sei prove speciali, di cui tre da ripetere, su di un percorso che ricalca quello delle passate edizioni fra la Valle di Susa e le Valli di Lanzo.

Dopo il via da Villa Leumann a Pianezza, la sfida inizierà proprio dai sette chilometri e mezzo della prova di Monastero di Lanzo, affrontata la quale i concorrenti saranno impegnati sull’identica distanza nel parziale di Mezzenile, prima di tuffarsi nell’ormai tradizionale passaggio sui quasi quindici chilometri del Col del Lys, percorso in senso inverso, cioè con lo start dopo l’abitato di Viù e il fine prova a Rubiana. Disputate le prime tre prove a Pianezza sono previsti il riordino e il parco assistenza, dopo i quali verranno ripetute identiche le tre prove speciali.

L’arrivo nell’elegante cornice di Villa Leumann è previsto per le 17,12 di sabato 12, dopo 230 chilometri di gara, di cui circa sessanta cronometrati. L’elenco iscritti conferma la presenza dei principali protagonisti saliti sul podio nell’edizione 2019: Jacopo Araldo che fu secondo e il valdostano Chentre che concluse invece terzo. Oltre a loro saranno al via Patrick Gagliasso e Stefano Giorgioni, tutti a bordo di vetture iscritte nella classe R5. Da sottolineare fra le vetture moderne la presenza di una Porsche 997 RGT portata in gara da Fratti e Verna. Sono oltre 30 gli iscritti alla competizione per le vetture storiche, tra cui gli specialisti Musti e Ghezzi con le Porsche, Bertinotti su una Opel Manta e Ferron su una Kadett Gt/e.

 




8 marzo: giornata internazionale della donna

L’8 Marzo, in molte nazioni, ricorre la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.

L’Assemblea delle Nazioni Unite ha voluto così riconoscere il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.

Anche quest’anno la Città, in relazione alle numerose e diversificate attività e iniziative che attua nel campo delle pari opportunità di genere, intende aderire alla Giornata Internazionale dell’8 marzo.

La Città di Torino ha progettato con il CCVD – Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne una serie di incontri di sensibilizzazione che prevede un intervento di 2 ore rivolto a studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado.

L’iniziativa, coordinata dalla Città di Torino, vede la partecipazione attiva di diverse associazioni che fanno parte del CCVD presso le scuole che ne abbiano fatto richiesta.
Gli incontri sono a carattere totalmente gratuito per le scuole. Le tematiche proposte alle scuole tra cui scegliere sono:

Area violenza maschile sulle donne
Area violenza di genere, media e social media
Area stereotipi e ruoli di genere
Area salute e benessere

Questi incontri di sensibilizzazione si inseriscono in un quadro di impegno della Città nel favorire la diffusione della cultura dell’uguaglianza, del contrasto ad ogni forma di discriminazione e della promozione delle pari opportunità, come previsto anche dal Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte che la Città di Torino ha siglato nel 2017 al fine di introdurre e promuovere nella didattica delle scuole queste tematiche.

La Città ha concesso il patrocinio per il convegno organizzato dall’Associazione Giulia (Giornaliste Unite Libere Autonome) “Donne e sport: diritti, comunicazione, deontologia dell’informazione” che si svolgerà il 12 marzo.

Tutte le iniziative organizzate dalla Città e dalle associazioni ed enti della Rete cittadina del CCVD, in occasione della Giornata dell’8 marzo, saranno portate a conoscenza della cittadinanza, attraverso il sito istituzionale della Città e il portale delle Pari Opportunità “I.R.M.A.” l’Area Giovani e Pari Opportunità realizzerà, a questo proposito, un opuscolo informativo on line, che raccoglierà tutte le iniziative che saranno realizzate nel territorio torinese.

Come già lo scorso anno, infine, la Città di Torino esprime il proprio riconoscimento al lavoro fatto dal movimento femminista NonUnaDiMeno e in particolare alla realizzazione del Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e violenza di genere, lavoro che anche quest’anno si tradurrà in manifestazioni cittadine ed eventi l’8 ed il 9 marzo.




Film Commission Torino Piemonte numeri e risultati del 2019 in costante crescita

Un bilancio più che positivo e in costante crescita quello che Film Commission Torino Piemonte presenta al termine di un intenso anno che ha visto la Fondazione impegnata su fronti sempre più ampi e diversificati: dall’attrazione di nuove produzioni nazionali e internazionali, al sostegno del comparto locale attraverso nuove misure d’aiuto e attività industry dedicate, all’organizzazione di numerosi eventi promozionali, alla presenza nei maggiori eventi internazionali.

Se già il 2018 aveva mostrato risultati incoraggianti per il comparto, tanto in termini prettamente numerici quanto in termini di ricaduta sul territorio – con un numero complessivo di 117 produzioni sostenute – il 2019 si chiude con un decisivo incremento quantitativo e qualitativo: sono ben 172 infatti i progetti realizzati a Torino e in Piemonte nel corso dell’anno grazie al sostegno dei vari strumenti d’aiuto e dei fondi messi a disposizione delle società di produzione nazionali e internazionali, dalle serie TV ai lungometraggi, dai cortometraggi al documentario, passando attraverso spot televisivi e progetti crossmediali.

Un traguardo che vede nel Piemonte Film TV Fund uno strumento decisivo, in grado di stabilizzare l’attrazione e garantire una continuità produttiva di grande impatto: proprio grazie alla misura d’aiuto dei Fondi strutturali POS FESR, attivati nel 2018 dalla Regione Piemonte, il 2019 ha visto la produzione di 6 lungometraggi e 3 serie TV che hanno prodotto una spesa stimata sul territorio di all’incirca 5,7 milioni di euro tra spese per il personale (il 50% circa della spesa stimata), forniture di beni e servizi e spese per strutture ricettive. FCTP ha inoltre fornito sostegno ad ulteriori 7 lungometraggi per il cinema e ad ulteriori 3 Serie Tv.

Una continuità produttiva che produce significativi risultati sia per i professionisti piemontesi, chiamati a ricoprire sempre più spesso posizioni di rilievo all’interno delle troupe, sia per la nascita di nuove strutture di servizio: un contesto che stimola lo sviluppo di un sistema industriale che ad oggi vede nella “Production guide” on line di Film Commission Torino Piemonte la presenza di 161 società di produzione, 179 strutture di servizio, 940 singoli professionisti, 195 attrici e attori, collocandosi tra i più virtuosi a livello nazionale.

Oltre ai progetti sopra indicati va segnalato che sono 21 i documentari sostenuti attraverso il bando Piemonte Doc Film Fund, 18 i cortometraggi realizzati nel corso del 2019 (tra cui 2 quelli sostenuti dallo Short Film Fund), e 114 tra spot, Tv format, digital e  videoclip girati sul territorio, che hanno visto la collaborazione di varie società di produzione locali con brand internazionali come Adidas, Mercedes, Easy Jet, Samsung, Lancia, etc…

Un contesto ricco e articolato, che nel 2019, ha inoltre visto l’avvio di un nuovo Fondo, il Piemonte Film Tv Development Fund – dedicato alle imprese di produzione indipendenti locali, con l’obiettivo di fornire un sostegno finanziario già nella fase di sviluppo di un progetto di lungometraggio o serie tv di funzione – bando che ha sostenuto 5 progetti di lungometraggio per il cinema e 1 progetto di serie tv.

Il 2019, a riconferma del consolidamento dell’attrattività della regione, va ricordato anche per l’arrivo in Città di una imponente produzione internazionale come The King’s Man – Le origini, di Matthew Vaughn, che ha realizzato a Torino e dintorni 2 settimane di riprese e 12 settimane di preparazione, impiegando 100 professionisti e 1.400 figurazioni piemontesi, e producendo una ricaduta territoriale e occupazionale stimabile in circa 5 milioni di euro.

“Un anno che affianca solidi dati produttivi alla realizzazione di numerose e articolate attività di promozione, formazione e networking che FCTP organizza e coordina durante il corso dell’anno: dall’arrivo in Piemonte degli Screenings Rai (che saranno nuovamente riproposti nel 2020) fino alla seconda edizione di Torino Film Industry – Production Days”.

Così commenta Paolo Manera, Direttore di FCTP, il successo di questo progetto – coordinato insieme a Torino Short Film Market, TorinoFilmLab e Torino Film Festival – che ha visto raddoppiati gli accreditati nel corso dei 6 giorni di programmazione, aggiungendo che “costituisce un indubbio motivo d’orgoglio e conferma la profonda utilità di attività industry – 17 panel, 9 workshop e più di 500 incontri one to one – a favore dei produttori e professionisti locali, che rappresentano a questo punto un’eccellenza indiscussa e riconosciuta internazionalmente, capace non solo di crescere ulteriormente nelle ambizioni e risultati, ma anche di attrarre in Piemonte nuovi talenti ed energie.”

Secondo il Presidente Paolo Damilano “è fondamentale ricordare che, di pari passo con il sostegno alla produzione che da sempre connota l’operato di FCTP e ne costituisce la mission principale, anche l’attività di promozione e comunicazione della Fondazione ha portato significativi risultati: abbiamo organizzato ben 11 anteprime ed eventi speciali per presentare in città film e serie tv realizzate sul territorio – da “Non Mentire” al recente “Ognuno è perfetto”, da “Bentornato Presidente” a “Se mi vuoi bene” di Fausto Brizzi – e abbiamo avuto l’onore di accompagnare la presenza di nostri progetti in Festival internazionali come Berlino, Cannes e Venezia. E’ infatti essenziale che FCTP produca ricaduta e promuova al contempo il territorio di riferimento, avvicinandosi al pubblico e sfruttando adeguatamente ogni occasione di visibilità a livello internazionale”.

Rispetto al futuro prossimo si segnala infine che sono 4 i progetti (3 lungometraggi e 1 serie TV) che hanno ricevuto il sostegno dell’ultima sessione 2019 del Piemonte Film TV Fund le cui riprese sono previste nel primo semestre 2020, oltre alle riprese della seconda stagione della Serie originale Sky “A Discovery of Witches” che si svolgeranno nei primi giorni di gennaio per una settimana.

Un anno di soddisfazioni il 2019, in cui tuttavia un evento doloroso e una importante perdita hanno segnato la Fondazione e la sua abituale attività: a Paolo Tenna va perciò, anche in questa occasione, il ringraziamento per le energie e l’attivo contributo che per tanti anni lo hanno visto in prima linea per raggiungere insieme ai vertici e allo staff di FCTP i risultati che oggi presentiamo.




Torino. Lockdown, Murarte 2020: gli artisti espongono gli effetti collaterali del confinamento

Oggi pomeriggio sono state presentate le opere della ripartenza del progetto 2020 alla presenza dell’Assessore alle Politiche Giovanili e Periferie Marco Giusta.

E’ la prima opera collettiva della ripartenza del progetto Murarte 2020, che in questa occasione ha scelto di affrontare il tema del lockdown e delle sue conseguenze, e in special modo su chi maggiormente ha subito o subirà i più duri contraccolpi da questa crisi, che da sanitaria è già mutata in economica.

La Città di Torino rilancia così il progetto Murarte sull’arte urbana, che da venti anni promuove , sostiene e accompagna la creatività giovanile. L’intervento si è tenuto in corso Ferrucci angolo via Bixio e inaugura una serie di altri interventi che come sempre contribuiranno a incrementare il patrimonio artistico del “museo a cielo aperto” costituito dagli interventi di street art della nostra città.

Il primo intervento del 2020 che si è potuto organizzare non poteva esimersi dall’affrontare alcuni dei molteplici temi legati al periodo che abbiamo vissuto a causa delle conseguenze della diffusione del virus Sars-CoV2.

Alcuni artisti del circuito di MurArte Torino si sono confrontati per due settimane sul tema delle conseguenze del Lockdown, in modo speciale su chi maggiormente ha subito, o subirà, dei duri contraccolpi da questa crisi che, da sanitaria, rischia di mutare in economica.

Le opere prodotte dagli artisti sono inquadrate in 3 rappresentazioni di elementi architettonici, realizzati da Abel Bael, posti a inizio, a metà e a fine della parete. Questi sono le chiavi di volta per poter uniformemente interpretare lo svolgimento dell’intero intervento.

Ad aprire, a sinistra su C.so Ferrucci, il portale dedicato alla Salute, aspetto che, se avulso da altri veniali elementi, ci accomuna tutti ed è rappresentativo dell’emergenza passata. Da questo emergono i simboli di vita e di morte, come il teschio inclinato per l’estremo saluto verso i cari che abbiamo perso. L’occhio, rivolto alla memoria, insieme alla Chiave e alla Serratura, ci spronano a cercare soluzioni e a non lasciarsi andare.

In centro alla parte i due portali dedicati alla casa, l’unico luogo fisico dove per molti, ma non per tutti, si è svolta la vita quotidiana. Sul lato di C.so Ferrucci la casa è rovesciata, stravolta e mutata rispetto alla consueta condizione di utilizzo. Su V. Bixio, girato l’angolo, la casa cambia nuovamente direzione tornando alla rappresentazione consueta, ma, il Fulmine presente nel cielo, ci ricorda che l’emergenza non è finita.

A destra, a chiudere su V. Bixio, il portale dedicato al lavoro, diritto che sta subendo profonde modifiche spesso a scapito dei più deboli. In un contesto dove si cerca di riconvertire la produzione verso una maggiore attenzione all’ambiente, la salute però rimane spesso a rischio e i lavoratori sono indistinti in un panorama scarno.
Ma la speranza per una rinascita non deve venire meno, come ci ricorda il fiore che cresce dal teschio.

Tra i portali si inseriscono gli interventi degli altri artisti.

Sulla parete di C.so Ferrucci Mr. Fijodor, Nice and the Fox, Droufla e i Wasp, tra i portali della Salute e della Casa. hanno rappresentato le conseguenze del Lockdown legate agli aspetti sanitari e psicologici.

Mr. Fijodor raccoglie nell’”Ambulansia” le paure e ai traumi più profondi e affronta gli aspetti più critici della passata emergenza.

Per Nice and the Fox le paure, che ci fanno mancare il respiro, vanno affrontate con resistenza e resilienza simbolicamente rappresentate dalle incredibili proprietà del Ginkgo.

Nell’opera di Droufla le persone, contrite e chiuse in se stesse dalle conseguenze della privazione del contatto umano, perdono la propria identità e personalità, come ci suggerisce l’assenza di visi e mani nella rappresentazione. La volontà di uscire dall’isolamento si esprime con una proiezione evanescente di due figure che, sullo sfondo, provano ad avvicinarsi, ma senza toccarsi.

Per il duo WASP il passare del tempo ci ricorda che, per garantire un futuro a tutti, è necessario organizzarsi onde evitare di dover scegliere chi può vivere.

Sulla parete di V. Bixio riprendono le opere il duo WASP, seguiti da ShekoOne, Supe e SprayVenom, dove  affrontano gli aspetti più materiali delle conseguenze del LockDown.

A seguire dal portale della Casa, di Abel, si sviluppa la seconda opera dei WASP in cui nella rappresentazione di una stanza dove il tempo scorre incessantemente, si concentrano tutte le attività che precedentemente si svolgevano in altri luoghi. Tra le nuove attività che si svolgono in casa, per ShekoOne, vi è anche il lavoro ma soprattutto lo studio che, senza gli adeguati supporti informatici non può essere portato avanti. Ma, al contempo, l’uso intensivo della tecnologia per ogni aspetto della nostra vita rischia di assorbire ed isolare.

Nell’opera di Supe viene rappresentato chi invece una casa non ce l’ha: un senzatetto che dorme in una tenda di fortuna e immagina di guardare la Tv, quella normalità casalinga a lui negata che cerca di ricostruire con la fantasia. La sua risata è amara, soprattutto per chi non poteva rispondere allo slogan #staiacasa trasmesso senza sosta dai media.

Preannunciando il tema affrontato dal portale finale l’opera di Sprayvenom che mostra il titanico sforzo dei lavoratori nel sostenere da soli il peso portante della cultura, la cui stabilità ed integrità viene compromessa dall’impatto della crisi economica conficcatasi a forza nel duro marmo.

“Su questa necessaria interpretazione da parte degli street artist del periodo che abbiamo vissuto – sottolinea l’Assessore Marco Giusta –  la cosa che emerge con più forza è la possibilità dell’arte, nel nostro quotidiano, ci ponga interrogativi e quesiti. Parlo di quotidiano perché questa è arte pubblica, che tutti possono fruire e vedere. Torino ha più di 20 km di arte pubblica maturata in più di 20 anni di attività con artisti locali, nazionali e internazionali. L’obiettivo che abbiamo come città è quello di rendere maggiormente fruibile questo patrimonio sia da un punto di vista di produzione artistica che da quello di valorizzazione sociale e turistica. Sono opere che insistono soprattutto nelle nostre periferie, e potrebbero diventare appunto un volano per i territori”.




Il Massaua Cityplex ospita l’anteprima nazionale del nuovo film di Carlo Verdone

Carlo Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora, a partire dalle ore 20.00 di questa sera saranno al cinema Massaua Cityplex di Torino per presentare agli spettatori in anteprima esclusiva per Torino e il Piemonte “Si vive una volta sola” il nuovo film di e con Carlo Verdone che uscirà in tutte le sale italiane il 26 febbraio.

Una prima visione nazionale riservata al pubblico del Massaua Cityplex che a partire dalle 20.00 e in  altri 4 spettacoli successivi (20.30; 21.00; 21.30; 21.45) incontrerà il regista e il cast presenti in sala per la presentazione del film.

Un importante appuntamento culturale e d’intrattenimento che si inserisce tra gli eventi che il cinema Massaua – in sinergia con Film Commission Torino Piemonte e in collaborazione con l’AGIS Piemonte e Valle d’Aosta, in rappresentanza degli esercenti cittadini – ha intenzione di realizzare per Torino Città del Cinema 2020. Il film, prodotto da Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuitoda Vision Distribution, è la ventisettesima prova da regista del maestro romano e arriva a due anni di distanza da “Benedetta follia”.

In questo caso il racconto si sviluppa intorno ad un quartetto di medici tanto abili in sala operatoria – visto che persino il Papa si affida alle loro cure – quanto inaffidabili, fragili e maldestri nella vita privata e che intraprenderanno uno sconclusionato viaggio on the road verso i mari del sud d’Italia all’insegna dell’amicizia e della gioia di vivere. “Si vive una volta sola” è una irresistibile e beffarda radiografia dei nostri tempi che Carlo Verdone ancora una volta ci regala, mostrando uno spaccato del presente attraverso il suo sguardo acuto,dissacrante e sempre originale.

Tornare a Torino è per me sempre una grande emozione. Qui dove tutto nella mia carriera è partito. E’ una bella città a cui sono molto legato e non a caso abbiamo deciso di fare l’anteprima nazionale assoluta del mio nuovo film proprio qui. Proprio nella Torino città del cinema voglio raccogliere le prime impressioni su questo lavoro. In questa nuova avventura ho avuto la fortuna di lavorare con Chiara Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora che si sono dimostrati fantastici compagni di viaggio”, commenta così Carlo Verdone la sua prima uscita pubblica con il nuovo film.

Abbiamo fortemente voluto questa anteprima. E’ uno dei modi migliori che abbiamo trovato per omaggiare Torino Città del Cinema 2020. Voglio ringraziare Filmauro e Vision Distribution per aver creduto in questa idea e per averla sostenuta. Portare un evento del genere in una parte della città di solito non così interessata da appuntamenti come questi è un modo per affermare con convinzione una visione policentricadi Torino di cui il cinema Massaua è da sempre un convinto sostenitore”, dichiara l’A.D. del Cinema, Simone Castagno.

Secondo Paolo Manera Direttore Film Commission Torino Piemonte: “Torino è Città del Cinema e la città dei cinema, 20 luoghi di cultura, aggregazione e incontro, che da sempre Film Commission Torino Piemonte considera alleati preziosi. Siamo quindi felici di collaborare con il Cinema Massaua per questo evento, e di avere avviato con AGIS e gli esercenti cittadini un nuovo e più strutturato lavoro di squadra che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi per organizzare eventi, presentazioni, anteprime sempre curate e importanti, con l’obiettivo di portare Torino al centro dei tour promozionali dei film in uscita”.

Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città di Torino sottolinea: “Questa anteprima arriva in città grazie all’impegno dello staff del Massaua ed è tra i primi appuntamenti di Torino Città del Cinema 2020, cappello sotto cui la Città promuove e tiene insieme appuntamenti di grande rilievo, masterclass, percorsi, installazioni e occasioni di dibattito intorno alla Settima Arte. Grazie dunque ebuon anno del Cinema a tutti e tutte”.

L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino.




Da Ciabot a punto immagine e degustazione del Ramie

Domenica 18 ottobre a Pomaretto è in programma l’inaugurazione del restaurato “ciabot” che sarà il punto immagine e degustazione del Vino Ramìe. Nei pressi del “ciabot” sarà anche inaugurata la panchina gigante che consentirà di ammirare dai vigneti il panorama della bassa Valle Germanasca e della Val Chisone.

Il programma della giornata, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prevede il ritrovo alle 10 nella piazza del Municipio e la salita a piedi al punto degustazione e alla panchina gigante. Il saluto delle autorità è previsto per le 10,30. Seguirà la presentazione dei progetti di recupero e valorizzazione dei vigneti del Ramìe. L’accesso al punto degustazione e alla panchina gigante si svolgerà a gruppi per evitare assembramenti. È obbligatorio l’uso della mascherina. Per partecipare al pranzo con menù tipico occorre chiamare i numeri telefonici 320-1833725 o 349-4124057. A coloro che parteciperanno al pranzo si consiglia di parcheggiare presso gli impianti sportivi.

Il Ramìe di Pomaretto è uno dei prodotti più tipici della vitivinicoltura “eroica” di montagna e, insieme ad altre vere e proprie perle enologiche di Piemonte, Valle d’Aosta e Savoia, è stato valorizzato dal progetto europeo ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, di cui è capofila la Città Metropolitana di Torino. Il progetto sta consentendo al Comune di Pomaretto di dar vita ad un vero e proprio itinerario di turismo enologico, grazie allo spazio di accoglienza panoramico lungo il Sentiero del Ramìe. Il recupero di alcuni “ciabot”è stato progettato dall’architetto Gioacchino Jelmini e, per la parte strutturale, dall’ingegner Michele Ughetto.

I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Futur Garden. Nella primavera del 2021 verrà avviata la gestione della struttura, che sarà a disposizione dei produttori locali per eventuali degustazioni riservate ai loro clienti. I ciabot che si stanno recuperando a Pomaretto, alcuni dei quali fino a poco tempo fa completamente diroccati e coperti dalla vegetazione, si trovano in un’area i cui appezzamenti fino al 2013 erano abbandonati. Grazie ad un bando del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte e all’impegno del Gal Escartons Valli Valdesi i vigneti abbandonati sono stati ripuliti dalla vegetazione infestante e, almeno in parte, trasformati in un nuovo vigneto didattico di circa 1.500 metri quadrati, dove sono state impiantate le barbatelle di quatto vitigni che caratterizzano il vino Ramìe: l’Avana, l’Avarengo, il Becuet e il Chatus.

LA STRADA DEI VIGNETI ALPINI

Valorizzare nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali: è questo l’ambizioso obiettivo del progetto della Strada dei Vigneti Alpini che, dopo un lavoro preparatorio durato due anni, dal marzo 2017 è entrato in una fase operativa che non si è ancora conclusa, coinvolgendo amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde, che hanno candidato il progetto al sostegno da parte dell’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg Alcotra 2014-2020.
L’Asse 3 del programma riguarda in particolare l’attrattività del territorio e uno degli obiettivi da perseguire è l’incremento del turismo sostenibile. La Strada dei Vigneti Alpini intende proporre un itinerario turistico tematico transfrontaliero, che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale.

UNA VITIVINICOLTURA CHE È TRADIZIONE E DIFESA DEL TERRITORIO

Nonostante la crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi dodici anni, quella della riscoperta e valorizzazione del Ramìe nelle valli Chisone e Germanasca è la storia di una piccola iniziativa economica di successo. Le vigne da cui proviene l’uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco. All’imbocco della Val Germanasca è impossibile non notare le vigne che incombono sulla strada di fondovalle, quasi “strappate” alla montagna, sul versante pietroso esposto a meridione. La tradizione vinicola locale risale all’epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della fillossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Tanto che Luigi Veronelli scrisse a proposito di quello che però chiamò erroneamente “Ramiè”, che aveva un “colore rosso rubino e delicato profumo. Sapore giustamente asciutto, fine, gustoso”. Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione Doc nell’ambito della famiglia “Pinerolese” risale al 1996. I “profeti” della ricoperta del Ramìe sono stati Daniele Coutandin e l’agriturismo La Chabranda, che furono i primi promotori, insieme all’assessorato all’agricoltura e montagna dell’allora Provincia di Torino, che finanziò nel 2003 la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia, riprendendo il modello già applicato con successo nelle Cinque Terre. Dal 2009 il Comune di Pomaretto ha promosso la costituzione di un consorzio tra i piccoli contadini che ancora coltivavano le terrazze. Il nome ufficiale della Doc è “Pinerolese Ramìe”, per un prodotto che scaturisce prevalentemente dalla fermentazione delle uve di un vitigno particolare e di estrazione montana come l’Avarengo. A queste uve possono essere aggiunte minori quantità di Neretto di Bairo e Avanà. La vinificazione è stata condotta per tre anni in maniera sperimentale a Chieri, presso l’Istituto Bonafous della Facoltà di agraria dell’Università di Torino. Successivamente il consorzio ha trasferito il processo di trasformazione delle uve in vino all’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana. La collaborazione con l’Università ha consentito al consorzio di migliorare la qualità del vino e di aumentare progressivamente la produzione da 1000 a 4000 bottiglie. Il consorzio si occupa della gestione collettiva della vendita del vino e dell’accesso a finanziamenti per la manutenzione dei muri a secco e delle vigne. Oggi il Ramìe è proposto nei bar, nelle osterie e nei ristoranti delle valli Chisone e Germanasca e offre ai turisti un’esperienza aggiuntiva di conoscenza delle eccellenze del territorio. Per i giovani di Pomaretto, forse, vivere esclusivamente di vitivinicoltura non sarà mai possibile, ma il Ramìe può costituire un’interessante integrazione al reddito e l’occasione per realizzare una manutenzione del territorio che fa bene sia all’ambiente che all’economia locale. Lo testimonia il giovane che recentemente ha preso in gestione alcuni vigneti e sta progettando il ripristino della coltura su terrazzamenti in abbandono.