I 50 anni di CNA Piemonte: un’Assemblea dedicata all’inclusione e al futuro

In occasione del 50° anniversario, CNA ha celebrato oggi, lunedì 4 novembre, la sua Assemblea presso l’UniCredit University di Torino. L’evento ha avuto come tema centrale ‘Visione, Dedizione, Futuro’, ribadendo l’impegno dell’Associazione a guardare avanti e a prepararsi per le sfide dei prossimi anni.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’Assessore regionale alle attività produttive Andrea Tronzano, della Vice Presidente del Senato Anna Rossomando, di Michela Favaro, Vicesindaca della Città di Torino e della Regional Manager Nord Ovest UniCredit Paola Garibotti è stato presentato in anteprima il VII Rapporto dell’Indagine Monitor Piccole Imprese intitolato ‘Donne e uomini titolari d’impresa: DIS-SIMILI’ a cura del professor Daniele Marini.

A seguire ha avuto luogo una tavola rotonda che ha visto la partecipazione delle Onorevoli Chiara Appendino, Chiara Gribaudo, Augusta Montaruli e Claudia Porchietto.

Hanno chiuso i lavori Claudio Giovine, Direttore della divisione Economica di CNA e Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte.

Giovanni Genovesio, Presidente Regionale di CNA Piemonte, dichiara: “Celebrare il 50° anniversario della nostra associazione non è solo un momento per riflettere sulla nostra storia, ma soprattutto l’occasione di porre le basi di un futuro prospero e sostenibile per le nostre imprese. Il tema di quest’anno, ‘Visione, Dedizione, Futuro’, riflette il nostro impegno a rimanere un punto di riferimento per le aziende artigiane e le microimprese che rappresentiamo“.

Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte, aggiunge: “Il nostro Osservatorio annuale ‘Monitor’ quest’anno si focalizza su temi di grande attualità come l’imprenditoria femminile e il contributo essenziale delle nuove generazioni. Questi sono elementi chiave per garantire la competitività e l’innovazione delle nostre imprese in un contesto economico in continua evoluzione“.

L’evento ha rappresentato un momento fondamentale di confronto e riflessione per la definizione delle strategie future che guideranno CNA Piemonte e i suoi associati.




Sicurezza informatica: webinar di Cnvv, Confindustria e Agenzia per la cybersicurezza nazionale  sulla Direttiva Ue “NIS 2”

Mercoledì 13 novembre 2024, alle 10, Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), in collaborazione con Confindustria e con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), organizza un webinar dedicato agli adempimenti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (cosiddetta “NIS 2”), che modifica profondamente la precedente del 2016 aumentando i requisiti di applicazione della cybersecurity per settori ritenuti essenziali o importanti e aiutando le infrastrutture critiche a contrastare le minacce informatiche.
La direttiva, in vigore dallo scorso 16 ottobre, amplia notevolmente il numero e la tipologia di aziende coinvolte, che dovranno rispettare requisiti più rigorosi in termini di sicurezza informatica, con l’adozione di piani puntuali sulla gestione dei rischi e sul controllo delle attività. La NIS 2 si applica, in via prioritaria, alle grandi e medie imprese con almeno 50 dipendenti o un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro, ma siccome in diversi settori deve essere applicata indipendentemente dalle dimensioni dell’organizzazione sono necessari un approfondimento e alcuni chiarimenti applicativi.
Il programma dei lavori prevede gli interventi di Michele D’Ambrosio, Digital Advisor di Confindustria (“Cybersecurity: il punto di Confindustria”), e di Nicolò Rivetti di Val Cervo, Capo Divisione NIS del servizio regolazione dell’Acn (“La direttiva NIS 2: inquadramento normativo”), a cui seguirà una sessione di domande e risposte. Per partecipare al webinar è necessario iscriversi indicando nome, cognome e indirizzo e-mail a politiche.industriali@cnvv.it




Annata Agraria 2023 – 2024: dati non confortanti per le produzioni agrarie e il settore zootecnico

Durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina (5 novembre) nella sede di Confagricoltura Piemonte, il presidente regionale Enrico Allasia, il direttore regionale Lella Bassignana e il vicepresidente nazionale Luca Brondelli di Brondello hanno analizzato i principali comparti produttivi dell’agricoltura piemontese, partendo dalla considerazione che il cambiamento climatico e l’insorgenza di nuove fitopatie e zoonosi sono una realtà con la quale occorre sempre più fare i conti.

 

Sulla scorta delle informazioni elaborate per Confagricoltura Piemonte dal Dott. Federico Spanna, del Settore Fitosanitario, Sezione Agrometeorologica, che ha eseguito un monitoraggio sul territorio piemontese dei fenomeni atmosferici, agricoli e fitosanitari, è stata elaborata l’analisi dell’andamento del settore primario regionale.

Ne è emerso un quadro non sufficientemente confortante.




Cnvv, ciclo di seminari su Direttiva europea “CSRD” e indicatori di rendicontazione per il Bilancio di sostenibilità

Inizierà lunedì 4 novembre 2024 un ciclo di quattro webinar organizzati da Confindustria Novara Vercelli Valsesia e Kpmg per aiutare le imprese che sono coinvolte dalla direttiva europea “Corporate Sustainability Reporting Directive” (UE) 2022/2464, cosiddetta “CSRD”, entrata in vigore il 25 settembre scorso. La Direttiva fissa, per determinate imprese, l’obbligo di redigere un “Bilancio di sostenibilità” con cui vengono comunicati a clienti, produttori, fornitori, investitori e dipendenti le azioni di sostenibilità economica, ambientale e sociale realizzate e si definiscono gli obiettivi di miglioramento per il futuro.
Il suo campo di applicazione segue una linea temporale iniziata a gennaio 2024, che impone alle imprese con più di 500 dipendenti la presentazione del primo report di sostenibilità nel 2025, relativamente all’anno finanziario precedente. Dal 1° gennaio 2025 saranno coinvolte anche le grandi imprese dell’UE che hanno più di 250 dipendenti o un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un attivo di bilancio superiore a 25 milioni, che dovranno presentare il report nel 2026, relativamente all’anno finanziario 2025. Dal 2026 l’ambito si allargherà, con le stesse modalità, anche alle Pmi quotate e dal 2028 coinvolgerà le società non europee che generano più di 150 milioni di euro di fatturato nella Ue e che hanno nei suoi Paesi una filiale o una succursale significativa.
L’obbligo di rendicontazione richiede che le aziende seguano gli “European Sustainability Reporting Standards” (ESRS), specifici indicatori di performance ESG sviluppati dall’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group), e siccome è frequente che grandi aziende sottoposte alla Direttiva richiedano alla propria catena di fornitura una rendicontazione di sostenibilità conforme alla CSRD può essere utile, per molte imprese che ne fanno parte, adottare una “rendicontazione volontaria di sostenibilità” che ne garantisca l’affidabilità anche su questi temi.
Il calendario dei webinar, che si svolgeranno dalle 15.30 alle 17 e saranno coordinati dagli esperti di KPMG Sustainability & Climate Changes Services Lorenzo Solimene, Riccardo Donadeo, Vincenzo Iacomo e Silva Randazzo, è il seguente: 4 novembre 2024: “La nuova direttiva CSRD: obblighi e opportunità”; 19 novembre 2024: “Indicatori di rendicontazione ESRS per i temi ambientali” (relativi a cambiamento climatico, inquinamento, acque e risorse marine, biodiversità ed ecosistemi, uso delle risorse ed economia circolare); 26 novembre 2024: “Indicatori di rendicontazione ESRS per i temi sociali e di Governance” (relativi a forza-lavoro propria, lavoratori nella catena del valore, comunità interessate, consumatori e utilizzatori finali, condotta delle imprese); 21 gennaio 2025: “Linea guida per la rendicontazione volontaria di sostenibilità delle Pmi”.




Legge di Bilancio taglio di 4,6 miliardi all’automotive: CNA Piemonte lancia l’allarme

La decisione del governo di ridurre di 4,6 miliardi i fondi destinati al settore automotive rappresenta un duro colpo per un comparto che sta già affrontando sfide complesse e che si trova in una fase critica di trasformazione. Le micro e piccole imprese piemontesi, che costituiscono la spina dorsale della filiera automobilistica attraverso forniture e sub-forniture alle grandi case automobilistiche, rischiano di pagare il prezzo più alto di questo taglio. Queste realtà, già provate dalle sfide legate all’elettrificazione e dalla pesante crisi del settore in atto, non dispongono delle risorse né dei tempi necessari per adeguarsi al ritmo imposto dalla transizione verde.

Giovanni Genovesio, Presidente regionale di CNA Piemonte, evidenzia l’urgenza di rivedere le decisioni, sottolineando i pericoli per la tenuta economica del territorio: “Questo taglio delle risorse rappresenta una minaccia per la sostenibilità dell’intera filiera automotive, che conta migliaia di imprese e lavoratori. Se non si interviene tempestivamente si rischia di mettere in crisi un settore fondamentale per l’economia del Piemonte e del Paese. Le micro e piccole imprese della filiera non possono sostenere da sole il peso di una transizione verso l’elettrico, soprattutto in assenza di infrastrutture adeguate che facilitino l’acquisto e l’uso dei veicoli elettrici da parte dei consumatori”.

Delio Zanzottera, Segretario regionale di CNA Piemonte, esprime preoccupazione per l’obiettivo del 2035 di un settore automobilistico interamente elettrico, considerandolo irrealizzabile nelle condizioni attuali: “Le imprese del territorio si trovano di fronte a sfide enormi. L’assenza di un supporto concreto da parte del governo non fa che aggravare la situazione di imprese già in grave difficoltà di adattamento alle nuove tecnologie e ai processi produttivi. Il 2035 è una scadenza irrealistica se non viene accompagnata da misure strutturali che permettano al settore di evolversi senza essere sacrificato. Senza infrastrutture adeguate e senza incentivi reali stiamo chiedendo l’impossibile alle imprese del territorio”.

Il taglio al settore automotive rischia non solo di compromettere gli obiettivi di sostenibilità, ma anche di lasciare indietro migliaia di micro e piccole imprese che rappresentano un valore strategico per l’innovazione e l’occupazione in Piemonte e in Italia. CNA Piemonte chiede dunque un intervento immediato e un ripensamento delle priorità, affinché la transizione ecologica non diventi un freno per le aziende che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia.




UPO: Celebrata a Vercelli la cerimonia di passaggio dell’ermellino tra i Rettori

L’Università del Piemonte Orientale ha celebrato il “Passaggio della consegne” tra il rettore uscente, professor Gian Carlo Avanzi, e il rettore eletto, professor Menico Rizzi. La cerimonia si è tenuta martedì 29 ottobre 2024 presso il Teatro Civico di Vercelli di fronte a quasi 500 persone tra autorità del territorio e componenti della comunità accademica UPO.

La conclusione del mandato rettorale del professor Avanzi e l’inizio di quello del professor Rizzi – fissato formalmente al 1° di novembre – è stata l’occasione per tracciare un bilancio del posizionamento di UPO nel panorama universitario nazionale di fronte alle autorità e alla comunità accademica.

Il rettore Menico Rizzi, eletto lo scorso 26 giugno, rimarrà in carica fino al 31 ottobre 2030. Menico Rizzi è professore ordinario di Biochimica, è stato delegato del Rettore per la Ricerca. Ha presieduto il Nucleo di Valutazione, è stato consigliere direttivo dell’Anvur, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione delle Università e della ricerca e componente di numerosi tavoli ministeriali. Esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è membro del Consiglio di amministrazione della Coara, la coalizione mondiale per l’Advancing Research Assessment e dell’unità operativa per lo sviluppo della African Union – European Union Innovation Agenda.

Oltre a quello del professor Avanzi si è concluso anche l’incarico da direttrice generale della dottoressa Loredana Segreto. Dopo tre anni di attività presso UPO – il suo mandato era cominciato alla fine del 2021 – dal 1° novembre la dottoressa Segreto guiderà la gestione amministrativa della “Sapienza”, a Roma.

L’evento ha segnato anche il commiato della comunità accademica UPO ai professori prossimi al pensionamento: oltre al rettore uscente Gian Carlo Avanzi, dal 1° novembre saranno collocati a riposo il professor Paolo Garbarino, già rettore dell’UPO dal 2004 al 2012 e professore ordinario di Diritto romano presso il Dipartimento di Studi umanistici, il professor Francesco Della Corte, ordinario di Anestesiologia presso il Dipartimento di Medicina traslazionale, direttore dei centri interdipartimentali Crimedim e Simnova, già consigliere di amministrazione di Ateneo, direttore del Dipartimento di Emergenza e della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Anestesiologia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’AOU “Maggiore della Carità” di Novara e il professor Claudio Rosso, ordinario di Storia moderna presso il DISUM. Non presente per conferenze programmate da tempo, anch’egli a riposo dagli impegni accademici dal 1° novembre, il professor Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia medievale presso il DISUM.

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Confartigianato Cuneo: Aggiornamento normativo e Opportunità per le aziende del settore

Aggiornamento normativo e Opportunità per le aziende del settore Benessere

Confartigianato Cuneo organizza un incontro rivolto a Estetisti, Tatuatori e Acconciatori

Come gestire i dati dei clienti in un centro estetico, un laboratorio di tatuaggi o un salone di acconciature? Quali pratiche posso mettere in atto e quali informazioni devo comunicare ai clienti per migliorare la trasparenza e tutelare la mia attività? Quali strumenti si possono utilizzare? Quali funzioni posso sfruttare per migliorare il business e la comunicazione con la clientela?

Confartigianato Imprese Cuneo organizza un incontro gratuito dedicato ad approfondire queste tematiche lunedì 11 novembre 2024, alle ore 17.00, presso gli Uffici della Zona di Bra (Via G. Arpino, 35).

Dopo i saluti iniziali interverranno sul tema “La gestione dei dati personali nei servizi alla persona: dal consenso informato alla privacy” la Dott.ssa Pinuccia Carena, Data Protection Officer (DPO) ASLCN1 e AO S.Croce e Carle – Cuneo, e l’Avv. Massimo Murgia, Legale specializzato in materia di consenso informato e controversie in materia di responsabilità derivante da trattamenti alla persona.

In seguito, si svolgerà una presentazione su nuove soluzioni di registratori telematici con sistemi software dedicati per la gestione delle prenotazioni e delle comunicazioni con i clienti.

Seguirà buffet.




Fine anno all’insegna del pessimismo per l’industria delle province di Novara e di Vercelli

Per l’industria delle province di Novara e di Vercelli si annuncia una fine d’anno all’insegna del pessimismo. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2024 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a -4 punti (rispetto ai precedenti 4) nel Novarese e a -22,2 punti (rispetto ai precedenti -13,6) in provincia di Vercelli, con una media regionale che scende da -0,1 a -1,9 punti.
I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri passano, rispettivamente, da 1,6 a -8,8 e da 2 a zero punti in provincia di Novara, da -17 a -22,2 e da -7,4 -14,7 punti in provincia di Vercelli (a fronte di una media piemontese che cala, rispettivamente, da -1,1 a -5 e da -7,2 a -8,8 punti). Continuano a crescere, invece, le previsioni di investimenti “significativi”, che passano dal 35% al 36,7% tra le imprese novaresi e dal 17,4% al 24,7 % in provincia di Vercelli (con la media regionale in calo dal 25,9% al 23,5%), mentre quelli “sostitutivi” salgono dal 41% al 41,7% nel Novarese e scendono dal 50% al 39,3% nel Vercellese e in Valsesia (la media regionale è in crescita dal 46,1% 48,4%).
«In questa fase di forti tensioni geopolitiche – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – l’incertezza è in aumento e la cautela diventa d’obbligo. L’aumento delle previsioni di investimenti significativi è comunque un segnale di fiducia nei confronti del futuro da parte delle nostre imprese, che contano di poter beneficiare in modo significativo delle misure del Piano “Transizione 5.0” per poter continuare a innovare e ad accrescere la loro competitività».
A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 8,9 a 4,8 punti in provincia di Novara e rimane stabile, a -1,1 punti, in provincia di Vercelli (in calo da 7,3 a 5,1 punti la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione sale dal 6,6% al 9,8% nel Novarese e dal 16,7% al 21,6% in provincia di Vercelli, con una media piemontese in aumento dal 10,4% all’11,5%. «Le preoccupazioni per il futuro – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – si riverberano sul mercato del lavoro, che rimane comunque ancora caratterizzato da un forte scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata».
La percentuale di imprese che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti sale dal 14,3% al 15,7% in provincia di Novara e cala dal 24,1% al 22,6% in quella di Vercelli, a fronte di una media regionale in aumento dal 22% al 25,2%.
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano un netto peggioramento per attese di produzione e di ordini nel metalmeccanico, nella rubinetteria-valvolame e nel tessile-abbigliamento, una relativa stabilità nel comparto chimico, e un ulteriore miglioramento in quello alimentare.
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Dichiarazione del presidente di Confindustria Piemonte
«Una maggioranza più larga del solito delle imprese interpellate – commenta il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto – in questa indagine non si esprime, non sono né ottimiste, né pessimiste. Assumono in maniera ridotta e ricorrono limitatamente alla cassa integrazione, investono con ritmi più contenuti del solito. Prevale una prudente attesa, non tanto verso i contenuti della manovra economica, quanto verso uno scenario mai così instabile. Il voto americano alle porte è solo l’ultima variabile geopolitica, che si innesta su una twin transition che sta frenando a livello europeo e globale, colpendo anche i Paesi che sono i nostri principali partner. Tutto ciò non incide sulla competitività presente e futura delle nostre imprese, che già guardano al piano Industria 5.0 con interesse, così come dimostrato dalla crescita del settore ICT e dei servizi alle imprese. Uno sforzo che dovrebbe portare a una ripresa sia del mercato interno che dell’export verso i molti mercati dove il Piemonte è già presente, ma soprattutto laddove i margini di crescita non sono ancora stati completamente esplorati».



Nati-mortalità delle imprese piemontesi

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel III trimestre 2024 il tessuto imprenditoriale piemontese abbia mostrato una certa stabilità, scaturita da dinamiche fortemente eterogenee a livello territoriale, settoriale e di natura giuridica.

Sono 4.434 le nuove realtà imprenditoriali che, nel periodo luglio-settembre 2024, si sono iscritte ai registri imprese territoriali, 217 in più rispetto al dato del III trimestre 2023 (+5,1%). La numerosità delleimprese che, nello stesso periodo, hanno invece cessato la propria attività è stata pari a 3.84190 unità in più nel confronto annuale (+2,4%). Il saldo tra i due flussi è, dunque, positivo per 593 unità, in miglioramento rispetto a quello registrato nel periodo luglio-settembre 2023 (+466 unità).

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine settembre 2024 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 421.020 realtà imprenditoriali, il 7,1% delle imprese nazionali.

“Tiene ma non decolla il tessuto imprenditoriale piemontese. Nonostante una spiccata resilienza delle nostre imprese non si registra uno scatto in avanti, frutto di politiche e strategie in grado di attrarre nuova imprenditorialità. È necessario continuare a lavorare per migliorare questi risultati e per rafforzare la competitività delle nostre imprese anche sui mercati globali. In questo contesto, le istituzioni sono chiamate a un ruolo sempre più attivo, offrendo alle imprese gli strumenti e il supporto necessari per affrontare le sfide del futuro” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita debolmente positivo (+0,14%), di poco superiore rispetto a quello registrato nel III trimestre del 2023 (+0,11%), ma peggiore di quello messo a segno, tra luglio e settembre 2024, dal tessuto imprenditoriale a livello complessivo nazionale (+0,26%).

Il dato piemontese sintetizza dinamiche territoriali divergenti tra loro. Le province di Asti (+0,33%) e Biella(+0,27%) registrano uno sviluppo delle rispettive basi imprenditoriali prossimo ai tre decimi di punto percentuale; appaiono migliori della media regionale anche i risultati concretizzati da Cuneo (+0,24%), Alessandria (+0,21%) e Novara (+0,19%). Il saldo tra aperture e chiusure di imprese è positivo, seppur di poco, anche nei territori di Torino (+0,08%) e Vercelli (+0,05%), mentre nel Verbano C.O. (-0,05%) la numerosità di aziende che hanno cessato la propria attività è superiore alle nuove iscrizioni.

Tra le forme giuridiche, il segmento delle società di capitale, che a fine settembre 2024 è giunto a rappresentare il 22,0% delle oltre 421mila imprese registrate in Piemonte, è ancora una volta quello più dinamico, con un tasso di crescita del +0,71%. Il bilancio tra aperture e chiusure è positivo anche per le altre forme (+0,28%), appare sostanzialmente in pareggio per le imprese individuali(+0,01%), mentre è negativo per le società di persone (-0,12%).

Scendendo nel dettaglio settoriale, le attività dei servizi diversi dal commercio e turismo hanno registrato la performance migliore (altri servizi+0,50%, frutto soprattutto dello sviluppo delle attività professionali, scientifiche e tecniche e di quelle artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento), seguite dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,42%) e dal comparto edile (+0,37%); lo stock delle imprese che a fine settembre 2024 svolge la propria attività nel settori dell’industria in senso stretto (+0,03%) è risultato sostanzialmente invariato, mentre flettono le basi imprenditoriali del commercio (-0,08%) e dell’agricoltura(-0,14%).




Voucher per la transizione ecologica: si apre il bando della Camera di commercio di Torino

Da giovedì 10 ottobre al via alle candidature per partecipare al bando proposto dalla Camera di commercio di Torino alle micro, piccole o medie imprese del torinese (MPMI). Un contributo concreto per incentivare la transizione ecologica attraverso la razionalizzazione del consumo di energia e l’adozione di criteri ESG e certificazioni ambientali.

Grazie al proprio Punto Impresa Digitale, l’ente camerale mette a disposizione voucher fino a 5.000 euro ad azienda come contributo a fondo perduto per coprire al 50% eventuali spese sostenute per servizi di consulenza e formazione rivolti alla sostenibilità ambientale. Sono ammissibili numerosi interventi, dall’adozione di criteri ESG e certificazioni ambientali all’introduzione di fonti di energia rinnovabile, da azioni per migliorare l’efficienza energetica con riduzione dei consumi e delle emissioni a studi di fattibilità per la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Prima di inoltrare la domanda, ogni impresa dovrà necessariamente compilare il Report “SUSTAINability”, per un’autovalutazione gratuita dell’azienda in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Il bando chiude venerdì 29 novembre, salvo esaurimento anticipato delle risorse.