Revisione PAC, Confagricoltura: semplificazione significativa a vantaggio delle imprese

L’approvazione da parte del Consiglio UE della parziale revisione della PAC è un grande risultato per le imprese agricole che imprime un’accelerazione importante verso un’incisiva semplificazione, riducendo i vincoli all’attività produttiva. Sebbene ci sia ancora molto da fare, questo è un primo traguardo, ottenuto grazie al documento presentato a febbraio dal Governo italiano alla Commissione, che includeva le proposte di Confagricoltura annunciate durante l’Assemblea straordinaria a Bruxelles”. Ha così commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aggiungendo: “Ottima la retroattività a partire dall’inizio dell’anno in corso”.
Il presidente ringrazia il Governo, e in particolare il ministro Lollobrigida, per il lavoro essenziale e positivo svolto in ambito europeo. Occorre ora procedere a livello nazionale alla modifica del Piano strategico per l’applicazione della PAC. A livello comunitario, intanto, proseguono le iniziative per la revisione della direttiva sulle pratiche sleali e per rafforzare il ruolo dell’agricoltura all’interno della filiera.
Resta comunque indispensabile una profonda riforma della PAC, più attenta alla produzione, alla competitività e alla tutela dei redditi”, ha concluso il presidente Giansanti.




Asparagi e tinca gobba dorata. Prodotti d’eccellenza delle Terre del Pianalto di Poirino

Nonostante la variabilità del meteo e la difficoltà a seguire l’andamento stagionale, la natura segue il suo corso e … siamo in primavera. Come da tradizione ormai, Confagricoltura Torino, ha organizzato una cena dedicata alla stagione che, dopo l’inverno, vede risvegliarsi il mondo vegetale e la tavola arricchirsi dei sapori, profumi e colori di mille piante che diventano tripudio di ricette e sanciscono il matrimonio tra l’uomo e i prodotti della terra. Una tavolozza visiva e gustosa che segna la fine del grigiore e del freddo, in cui trionfano verdure e frutti che nascono negli orti.

L’asparago è il re incontrastato di questo periodo dell’anno e trova terra d’elezione in Piemonte con circa 240 ha di cui più di 90 in provincia di Torino. Quello di Santena e delle Terre del Pianalto di Poirino è stato riconosciuto dal 1999 quale PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale), storicamente legato a Camillo Benso, conte di Cavour che lo definì senza riserve la “sorgente della prosperità di Santena“.

Le cultivar sono riconducibili agli ecotipi Marte, Eros, Gijmlin ottenuti da ricerche e studi effettuati in Italia e in Europa e a un ecotipo locale chiamato asparago santenese legato a una selezione di Précoce d’Argenteuil ottenuta negli anni ’50 -’60 sul territorio interessato.

L’asparago di Santena e delle Terre del Pianalto è verde con sfumature violacee; i turioni hanno l’apice appuntito grazie al terreno ricco, alla maturazione fuori serra e all’utilizzo di concimi organici. Il sapore è dolce e delicato. Ha una lunghezza media di 22 cm e la parte colorata comprende circa il 65% della lunghezza totale.

Non solo orticole, il Pianalto è anche la culla di un particolare tipo di allevamento ittico, quello della tinca e nello specifico della tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino che dal 2008 ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta. Il disciplinare di produzione circoscrive minuziosamente il territorio del Pianalto e, come tutti I disciplinari approvati dall’Unione Europea, dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Regione Piemonte, definisce nei particolari le regole di allevamento.

La tinca gobba dorata è una variante della tinca comune, presenta una livrea dalla colorazione prevalentemente giallo-rossiccia dovuta alle terre rosse, caratteristiche del Pianalto di Poirino, costituito da argille rosse pleistoceniche. Un’altra caratteristica del pesce del Pianalto è la presenza di una gibbosità all’altezza delle prime vertebre cervicali. La tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino è apprezzata per le carni magre, leggere e compatte, proteiche e con poche spine. Inoltre, contrariamente a quanto avviene in altre zone, anche del Piemonte, in questa zona si usa pescare pesci piccoli, tra i 70 e i 120 grammi.

Abitudine che deriva da quando per sfoltire le acque, alla prima pescata, a maggio, si pescavano anche le piccole tinche che a 10 – 11 mesi misuravano 12 – 15 cm.

Peraltro, da un punto di vista culinario si adattano meglio all’assorbimento dei vini e dell’aceto usati per i carpioni che sono uno dei modi più adatti per consumarle.

Asparago e tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino Dop, partner di eccezione di una cena preparata dallo chef Lorenzo Bechis, titolare della Rosa Bianca di Chieri e che, lunedì 13 maggio, ha riunito autorità e comunicatori per celebrare un abbinamento enogastronomico all’insegna della primavera e del territorio del Pianalto di Poirino. I due protagonisti della serata, presenti in quasi tutti i piatti, hanno deliziato i convenuti che hanno gustato le tinche fritte in aperitivo insieme alle foglie di salvia e ai fiori di zucca e nel ragù che era eccelso condimento dei plin ripieni di asparagi. I verdi turioni si ritrovavano anche nell’insalata di baccalà, soncino e pomodori e, come portata principale, spadellati in cocottina con fonduta e uovo in camicia. Gabriele Piovano, agricoltore di Trofarello, specializzato in orticoltura e frutticoltura, aveva fornito la materia prima di cui alcuni mazzi erano posti in bella mostra nella sala ristorante.

Un menu d’autore che terminava con le delizie dello chef. La proposta dei vini strizzava ancora l’occhio all’appena concluso anno del vitigno Erbaluce per la Regione Piemonte e abbinava al percorso gastronomico le tre tipologie di Erbaluce di Caluso Docg della Cantina La Masera.

Maria Luisa Cerale, direttore di Confagricoltura Torino e Alessandro Felis, direttore della comunicazione, erano i padroni di casa incontrastati.

Il presidente di Confagricoltura TorinoTommaso Visca, ringraziando i partecipanti al convivio, ha sottolineato quanto “l’agricoltura piemontese, torinese nello specifico, sia diversificata e offra eccellenze in ogni periodo dell’anno. Pesce d’acqua dolce e ortaggi sono da sempre presenti nella cucina subalpina e, insieme alla carne Piemontese, ai cereali e a molti altri ortaggi e frutti, concorrono a una tavolozza gastronomica che ci proietta a vette qualitative difficili da uguagliare. Il tutto con garanzie di genuinità, di controlli dal produttore al consumatore che è difficile riscontrare altrove. Dobbiamo essere fieri del made in Italy, in Piemonte, nel Torinese.”

DATI COLTIVAZIONE ASPARAGO – PIEMONTE 2023

(fonte Regione Piemonte)




Vinitaly 2024, Confagricoltura Torino: programma attività

Ogni anno la Regione Piemonte nomina una varietà di uva “vitigno dell’anno” allo scopo di mettere in risalto i vini e le cantine legate a quella data uva. La proclamazione avviene, come da tradizione, a cura dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte durante il Vinitaly e così è stato per l’Erbaluce nell’edizione 2023 della rassegna veronese. Il vitigno a bacca bianca, simbolo del territorio torinese, è stato, dall’aprile 2023, sotto i riflettori e oggetto di numerosissimi eventi organizzati da istituzioni, consorzi e privati.

Confagricoltura Torino ha inserito le tre tipologie di vini contemplati dalla Docg Erbaluce di Caluso ogni qualvolta possibile, in tutti gli eventi svoltisi nel 2023, con visibilità non solo territoriale, ma anche nazionale e internazionale come in occasione delle Nitto ATP Finals che per il terzo anno consecutivo hanno avuto Torino come palcoscenico.

A chiusura dell’anno solare e in considerazione del fatto che i produttori di Erbaluce di Caluso Docg, la denominazione principale legata al vitigno, sono quasi tutti associati a Confagricoltura Torino, la nostra Confederazione ha organizzato nel cuore della capitale sabauda l’Erbaluce Day “Un giorno con l’Erbaluce a Torino”. La manifestazione, lunedì 6 novembre 2023, ha portato nel centro cittadino, le cantine canavesane. Alle bancarelle allestite dai produttori sono confluite più di 200 persone – molti ristoratori – che hanno potuto assaggiare le tre tipologie di vino contemplate dalla Docg. La degustazione era stata preceduta da una conferenza stampa che, alla nutrita rappresentanza di autorità e giornalisti presenti, aveva presentato i dati produttivi definitivi della vendemmia 2022 e di quelli previsionali del 2023.

È pertanto doveroso chiudere l’anno della celebrazione del vitigno bianco torinese con un evento di rilevante risonanza dal nome “Erbaluce di Caluso, la DOCG torinese”, laddove è iniziato questo percorso di promozione, al Vinitaly. Presso lo stand istituzionale di Confagricoltura, al Vinitaly 2024 (Padiglione D, Stand G – H – I; Sala Polifunzionale) dalle ore 11.00 alle ore 12.00 di lunedì 15 aprile 2024 si svolgerà una presentazione del territorio dove è coltivata l’uva Erbaluce e una degustazione guidata di Erbaluce di Caluso Docg nelle tre tipologie indicate nel disciplinare di produzione: fermo, spumante Metodo Classico e passito. Condotto da Alessandro Felis, direttore di Cronache dell’Agricoltura di Confagricoltura Torino, l’incontro vedrà la partecipazione di Gian Luigi Orsolani, vicepresidente di Confagricoltura Torino e presidente della sezione vitivinicola della Confederazione  e del direttore Maria Luisa Cerale, oltre a Bartolomeo Merlo, presidente del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione della Docg di Caluso e delle Doc Carema e Canavese e Corrado Scapino, presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.

Una sola uva, eclettica, le cui peculiari caratteristiche permettono di ottenere tre tipi di vini completamente diversi tra di loro ma sempre con risultati eccellenti. Cinque saranno i campioni in degustazione*, forniti dalle cantine di Confagricoltura Torino presenti alla rassegna scaligera, in quanto oltre allo spumante e al passito, il fermo sarà declinato in classico, criomacerato e affinato un anno in vasche di acciaio.

Per partecipare all’incontro “Erbaluce di Caluso, la DOCG torinese”, è indispensabile prenotarsi:

339 209 24 37 – c.bonfante@upatorino.it

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ALCUNI DATI SULL’ERBALUCE DI CALUSO

  • Riconoscimento Doc nel 1967 (primo bianco piemontese)
  • Riconoscimento Docg nel 2010

Tre tipologie di Erbaluce di Caluso o Caluso Docg:

  • Erbaluce di Caluso o Caluso Docg (fermo)
  • Erbaluce di Caluso o Caluso Docg spumante (Metodo Classico)
  • Erbaluce di Caluso o Caluso Docg passito

Produzione 2022 (dati Consorzio di Tutela)

  • Fermo: 5 517 hl – 735 600 bottiglie
  • Spumante: 569, 85 hl – 75 980 bottiglie
  • Passito:190, 94 hl – 38 188 mezze bottiglie da

La vendemmia 2023 è stata buona, adeguata l’acidità e gradazioni più basse rispetto a quelle eccezionali del 2022, caratterizzata da una estate molto siccitosa. Le produzioni, nel Calusiese, hanno pagato la grandinata primaverile con un meno 20% circa in alcune zone.

Produzione 2023 (dati Consorzio di Tutela)

  • Fermo: 6 298, 27 hl – 839 769 bottiglie
  • Spumante: 747, 55 hl – 99 673 bottiglie
  • Passito: 124,70 hl – 24 940 mezze bottiglie

*Vini presentati

Erbaluce di Caluso Docg Spumante Metodo Classico San Giorgio – Cieck

Erbaluce di Caluso Docg La Rustia – Orsolani

Erbaluce di Caluso Docg Fiordighiaccio – Cantina Produttori Erbaluce di Caluso

Erbaluce di Caluso Docg Kin – Tappero Merlo Domenico

Erbaluce di Caluso Docg passito – Giacometto Bruno




Confagricoltura, necessaria una revisione immediata della PAC

Siamo sempre stati critici nei confronti di questa Pac, sin dalla sua prima redazione“. Lo ha affermato Vincenzo Lenucci, direttore delle Politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di Confagricoltura, in audizione alla commissione Agricoltura della Camera dei deputati, in merito allo stato di attuazione della Pac 2023 -2027 e sui negoziati relativi alle eventuali modifiche che saranno proposte in sede europea. Lenucci ha sottolineato come questa riforma sia stata impostata introducendo più vincoli e oneri per gli imprenditori agricoli. Impostazione che Confagricoltura ha criticato da subito.

Maggiori oneri da un lato, ma meno risorse dall’altro, rispetto al periodo di programmazione precedente: un’equazione – ha spiegato il rappresentante di Confagricoltura – che non tutela la competitività delle imprese, piuttosto la penalizza.
Occorre orientare nuovamente la politica agricola comune verso obiettivi più ambiziosi e competitivi, per un reale rafforzamento del settore primario.
Il 26 febbraio scorso Confagricoltura ha presentato a Bruxelles un Manifesto contenente dieci proposte per una revisione della PAC, alcune delle quali sono già state accolte. È indubbio che siano stati fatti dei passi avanti rispetto ad allora, ma non sono ancora sufficienti.
Per Confagricoltura è opportuno che la Commissione europea approvi tempestivamente il regolamento in materia di semplificazione, con valenza retroattiva, in modo da attuare le nuove disposizioni a partire dal primo gennaio scorso. E’ anche importante che il regolamento venga recepito in tempi rapidi a livello nazionale e che a riguardo venga fatta un’adeguata campagna d’informazione.
Lenucci ha inoltre ricordato come vadano altresì previste delle modifiche migliorative ai cosiddetti ecoschemi e alle misure di condizionalità rafforzata, ma anche per lo sviluppo rurale e le misure settoriali, come quelle per le OCM (Organizzazioni comuni del mercato) del vino, dell’olio e dell’ortofrutta.
Oltre alla sostenibilità ambientale, è fondamentale tutelare anche quella economica, nonché la produttività delle aziende.

Manifesto di Confagricoltura 10 proposte sulla PAC

 




Caporalato, Confagricoltura Asti: “La nostra organizzazione è da sempre impegnata a questo fenomeno”

La stragrande maggioranza del tessuto produttivo agricolo astigiano è costituito da imprese sane, che nulla hanno a che fare con il fenomeno del caporalato”. Lo chiarisce subito Gabriele Baldipresidente della Confagricoltura di Asti.

L’imprenditore agricolo” afferma Baldi “spesso si trova pressato da un lato dal mercato che scandisce tempi, regole e prezzi, dall’altro dai cicli biologici naturali che dettano i tempi delle lavorazioni agricole. Questo può metterlo in difficoltà nel




Confagricoltura Piemonte: “Pacchetto giovani”, posticipata la scadenza al 24 aprile

Esprime soddisfazione Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte dopo aver appreso della proroga al 24 aprile prossimo per il Bando integrato SRD01 – investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole e SRE01 – Insediamento giovani agricoltori.

Il ricambio generazionale assume un ruolo prioritario nell’agenda politica comunitaria e Confagricoltura Piemonte si era subito mossa a tutela della categoria quando sono sorte le prime difficoltà nel rispettare le tempistiche imposte dai bandi.

 

È stata infatti iniziativa di Confagricoltura Piemonte chiedere alla Regione per gli imprenditori agricoli, giovani under 41, la possibilità di differenziare la scadenza del bando, evidenziando alcune criticità che si stanno via via risolvendo.

 

Apprezziamo il fatto che la Regione abbia accolto la nostra proposta di posticipare la scadenza dei bandi, fornendo alcuni doverosi chiarimenti a quanto evidenziato durante gli incontri tecnici” sottolinea Allasia. Si tratta di aiuti importanti per le nostre aziende: una maggiore presenza di giovani in agricoltura è fondamentale per la competitività e per la sostenibilità del sistema e per il contrasto allo spopolamento delle aree rurali e montane; quindi, l’accesso ai bandi deve essere facilitato, anche con una tempistica adeguata” conclude il presidente.

 

Le aziende under 41 mostrano una maggiore propensione all’innovazione, gestiscono aziende di dimensioni maggiori rispetto alla media e in una condizione economica migliore se confrontate con quelle condotte da agricoltori più anziani. I nostri giovani agricoltori, però, lamentano, rispetto ai colleghi europei, maggiori difficoltà in tema di accesso al credito e alla consulenza aziendale, oltre che una eccessiva burocrazia.




Bandi strategici per l’agricoltura, Confagricoltura Piemonte: “Necessaria una sospensione”

Il 23 gennaio scorso, su sollecitazioni di Confagricoltura Piemonte e di altre Organizzazioni agricole, la Regione Piemonte con il Settore Agricoltura, ha convocato un incontro tecnico, in videoconferenza, per fornire alcuni chiarimenti in merito ai bandi dello Sviluppo rurale 2023 – 2027, riservati ai giovani agricoltori e ai piani di miglioramento per il settore primario.

In primo luogo, il bando aperto l’11 dicembre 2023 senza una consultazione preventiva del testo, ha richiesto, fin da subito, più interventi sulle funzionalità dell’applicativo fino alla prima decade di gennaio” evidenzia il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia una volta raccolte specifiche informazioni dai tecnici delle sedi territoriali piemontesi.

 

Nonostante ci siano stati forniti alcuni chiarimenti in uno specifico incontro tecnico, due aspetti rimangono problematici e da superare con soluzioni diverse da quelle prospettate dagli uffici assessorili” sottolinea Allasia.

Il primo è legato all’insediamento del giovane nei tre mesi successivi alla presentazione della domanda di sostegno. La procedura individuata, diversa da quella che è stata adottata nelle programmazioni precedenti, non prevede più la costituzione di un fascicolo temporaneo in cui inserire terreni e allevamenti provenienti dall’azienda cedente o dalle aziende cedenti. Pertanto, il giovane che si insedia nei 90 giorni successivi, presenta una domanda di sostegno priva o quasi della produzione standard e ciò comporta l’impossibilità di acquisire i 3 punti di priorità relativi al principio di selezione P05 – Dimensione economica dell’operazione, discriminando di fatto il suo progetto rispetto agli altri in quanto acquisirà una posizione in graduatoria più bassa e quindi, con ogni probabilità, non finanziabile.

 

L’altro elemento molto critico è, invece, costituito dal fatto che, contrariamente a quanto avveniva in passato, la cessione dell’azienda tra famigliari nella misura del 30% al giovane (il 70% rimane al cedente per evitare eccessivo frazionamento) si applica esclusivamente nel caso in cui avvenga tra padre e figlio ed è invece impedito con gli altri gradi di parentela.

Si tratta di un limite che, in numerosi casi, impedisce la costituzione di nuove aziende da parte dei giovani” precisa il presidente della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi che prosegue sottolineando come un altro limite molto restrittivo sia quello che impedisce, per un’erronea interpretazione, di accedere ai sostegni previsti dagli interventi strutturali agli allevamenti in soccida.

Anche su questo aspetto vogliamo un chiarimento” afferma Allasia che conclude invitando la Regione a verificare se sia possibile sospendere temporaneamente il bando in attesa che, tramite apposite riunioni con le Organizzazioni agricole, si riescano a ridefinire in modo diverso questi aspetti, essenziali per la buona riuscita del bando, tenendo anche conto che sarebbe quanto mai opportuno prevedere una congrua proroga dell’attuale scadenza, fissata al 14 marzo prossimo.




Saggezza ed esperienza: questi i valori dei Pensionati di Confagricoltura

La saggezza e l’esperienza degli anziani sono preziose risorse per le giovani generazioni”: è questo il messaggio principale che è stato espresso nella giornata di domenica 22 ottobre durante l’incontro Anpa l’associazione nazionale dei Pensionati della Confagricoltura che quest’anno ha fatto tappa nell’Astigiano, presso il ristorante “Da Mariuccia” a Tigliole.

La riunione annuale dell’ANPA è da sempre un’occasione ricca di significato e un importante confronto su tematiche interessanti per tutti coloro che vivono e sono coinvolti in agricoltura, di qualunque età”, ha affermato il direttore Confagricoltura della di Asti Mariagrazia Baravalle che ha coordinato e moderato l’intero dibattito. “Siamo contenti che questi incontri siano ripresi dopo la sosta forzata a causa del Covid e siamo altrettanto felici che quest’anno l’incontro sia qui nell’Astigiano”, ha detto il presidente dell’Anpa di Asti Franco Matta.

Il convegno ha visto la presenza di numerose autorità appartenenti sia al mondo confederale che politici locali come il sindaco di San Damiano Davide Migliasso, nella veste anche di consigliere provinciale con delega ad Agricoltura Caccia e Pesca.

Ringrazio di cuore tutto lo staff della Confagricoltura di Asti per l’organizzazione della giornata”, ha affermato Angelo Santori Segretario nazionale Anpa, in collegamento da remoto. “Si parla spesso di anziani e di terza età, ma non sempre si riesce a comprendere a fondo gli innumerevoli problemi che affliggono questa categoria, soprattutto per quanto riguarda le fasce non più autosufficienti. Eppure gli anziani sono dispensatori di amore e pilastri insostituibili del welfare familiare. La politica dovrebbe impegnarsi di più in tal senso”. “La vostra è una generazione che ha molto da dire ma che parla poco e che ha dimostrato con i fatti di avere a cuore questo territorio. Siete per me e per tutti un esempio per i giovani agricoltori e a voi va un sentito ringraziamento per tutto ciò che avete fatto e che state ancora facendo”, ha dichiarato Gabriele Baldi, presidente della Confagricoltura di Asti. E se Ernesto Balma, presidente di Anpa Piemonte sostiene che “è necessario cedere il testimone ma al tempo stesso dare consigli ai giovani per aiutarli a crescere”, Luca Brondelli di Brondello, membro di giunta di Confagricoltura afferma che, “è importante avere radici solide e quelle radici sono rappresentate da voi pensionati che ci ricordate più con l’esempio che con le parole che cosa vuol dire l’attaccamento all’Organizzazione”.

Successivamente l’incontro è entrato nel vivo con gli interventi dei due relatori: Roberta Evangelisti, di “Nutrilamente”, consulente alimentare,  ha affrontato l’argomento “Mangiare sano: che cosa significa” e ha parlato di quanto sia importante nutrirci di cibi semplici utilizzando materie prime che ci crescono intorno: “viviamo in un territorio con prodotti ricchi di alimenti nutritivi che ci permettono di mantenere in equilibrio in nostro sistema psicofisico, rispettando al tempo stesso l’equilibrio dell’ambiente circostante”, ha affermato Evangelisti.

Sandro Marenco, esperto di comunicazione e “social prof” si è invece occupato del tema “Generazioni a confronto sui social”. Marenco ha evidenziato, con esempi molto chiari, come le persone anziane possano rappresentare una risorsa per il mondo dei social network. Anche coloro che non sono iscritti a queste piattaforme.

Le conclusioni del convegno sono state affidate a Antonio Zampedri, vicepresidente nazionale Anpa: “Gli anziani sono uno “strumento” di cui la società può disporre per  educare le nuove generazioni. E’ necessario che avvenga un patto fra generazioni affinché la saggezza degli anziani possa essere di aiuto all’intraprendenza dei giovani. Tuttavia gli anziani non vanno lasciati soli. Ci sono tante persone che vivono nella più completa solitudine e avrebbero solo bisogno della compagnia di qualcuno. Non disperdiamo questo patrimonio autentico”.

Al termine del convegno è seguito il consueto pranzo sociale, a base di prodotti tipici astigiani, che è stato allietato da piacevole musica con la splendida voce della cantante Sonia De Castelli.

 




Assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte: a Novarello una tavola rotonda sull’agricoltura del futuro

Si è svolta il 30 giugno, all’Hotel Novarello Resort & Spa di Granozzo con Monticello, l’assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte, organizzata con la partecipazione dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e di SpinEnergy – Agrovoltaico.

 

Le risaie novaresi sono dunque servite da sfondo per fare il punto sulla situazione della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi guidata dal presidente Enrico Allasia. “Sono stati due mandati intensi, ricchi di eventi imprevedibili che ci hanno obbligato molte volte a ripensare, anche in modo radicale, al nostro modo di fare agricoltura” ha affermato all’apertura dei lavori Allasia, che a dicembre, dopo sei anni alla presidenza terminerà il suo incarico.

 

Dopo una prima parte riservata ai soci, la mattinata è proseguita con una tavola rotonda aperta al pubblico dal titolo “Verso l’agricoltura del futuro: un nuovo concetto di prodotto, processo e risorsa”, condotta da Gianfranco Quaglia, giornalista della Stampa, con gli interventi dell’assessore alla Ricerca e Ambiente Matteo Marnati, dell’assessore all’Agricoltura Protopapa e con le relazioni della dott.ssa Eliana Baici e della dott.ssa Cinzia Mainini, rispettivamente docente di Politica economica e ricercatrice, del DiSSTE (Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica) dell’Università del Piemonte Orientale. “Per far fronte ai cambiamenti climatici sempre più frequenti, l’agricoltura deve collaborare con i settori strategici dell’economia: non possiamo pensare che l’attore principale del benessere ambientale non si interfacci con il tessuto industriale e con il settore terziario dei servizi, che sul territorio hanno impatti importanti a tutti i livelli” ha affermato la dott.ssa Baici.

 

Il concetto di sostenibilità economico ambientale, di tutela e di salvaguardia dei prodotti tipici è stato sviluppato anche dal direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, in collegamento per l’occasione da Roma. “Conosco bene le criticità che interessano la regione Piemonte e mi auguro che le autorità presenti ascoltino la voce degli agricoltori in sala, che ogni giorno affrontano i rincari energetici, la minaccia della PSA, la crisi idrica o per contro, alluvioni inaspettate” ha concluso il direttore generale.

 

In collegamento dal Giappone, infine, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sottolineato quanto il settore primario sia fondamentale per gli equilibri e la stabilità di un Paese. “Come per gli altri settori produttivi, il futuro dell’agricoltura è legato alle innovazioni. È necessario, quindi, guardare con fiducia, senza pregiudizi, ai risultati della ricerca scientifica, utilizzando tutte le innovazioni disponibili, comprese quelle dell’ingegneria genetica”.

 

Il presidente ha anche voluto ricordare come la PAC sia nata nel 1960 con l’obiettivo di tutelare il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare dei cittadini europei. “E’ importante continuare a lavorare per questo, così come è importante che la PAC rimanga una politica economica, anche per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica, per le quali occorreranno sicuramente ulteriori fondi dedicati”.

 




Confagricoltura Piemonte: il futuro dell’agricoltura grazie alla scienza  

“Il settore primario piemontese si trova di fronte a nuove sfide e confidiamo che la scienza possa esserci d’aiuto nell’affrontarle”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte riguardo al disegno di legge sulla sperimentazione in campo delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea), portata avanti dal Governo negli ultimi giorni.

“La maggior parte degli alimenti acquistati al supermercato è frutto di un miglioramento genetico portato avanti a livello internazionale, in linea con le esigenze dei consumatori moderni” evidenzia Allasia.

Si tratta di un settore in particolare fermento quello delle tecniche di miglioramento genetico che, peraltro, sono valse il premio Nobel a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. “Probabilmente trent’anni fa non avremmo immaginato di trovarci a parlare di genetica ma l’impegno nella ricerca, applicata all’agricoltura, ha dato esiti eccellenti: i genetisti sono in grado di ottenere nuove varietà resilienti ai cambiamenti climatici, agli attacchi dei patogeni, riducendo l’uso dei fitofarmaci, con performance estremamente elevate in termini di produttività e caratteristiche tecnologiche sicure per l’uomo” prosegue Allasia.

 

Confagricoltura sostiene da tempo l’utilità delle nuove tecniche di miglioramento genetico. Il disegno di legge sulle Tea – in discussione nella IX Commissione del Senato – potrebbe dare un forte impulso alla ricerca scientifica. Si potrà iniziare la sperimentazione in campo di varietà vegetali, già pronte in laboratorio e capaci di adattarsi ai nuovi scenari del settore, mantenendo qualità e salubrità dei prodotti finali, oltre al fatto che garantirebbero la produttività necessaria per rispondere alla crescente domanda mondiale di cibo.

 

“La realtà agricola del Piemonte è permeata di valori, economia e innovazione e,  conclude il presidente – gli imprenditori agricoli della nostra Regione sono costantemente attivi nella tutela del territorio, nella salvaguardia e nella valorizzazione di ciò che la terra piemontese offre al mondo”.

Confagricoltura Piemonte, l’associazione che tutela i diritti degli imprenditori sul territorio piemontese, sottolinea inoltre che la moderna agricoltura avrà bisogno della scienza per continuare a produrre reddito, dando seguito alle richieste alimentari in aumento, garantendo a tutti i livelli, dal campo alla tavola, qualità e sicurezza alimentari.