Agricoltori europei: Massimiliano Giansanti eletto vicepresidente del COPA

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, oggi è stato eletto vicepresidente del Comitato delle organizzazioni agricole europee (COPA), l’organismo che riunisce 60 organizzazioni dei Paesi membri dell’Unione Europea e 36 organizzazioni partner di altri Paesi. Presidente del COPA, per i prossimi due anni, è la francese Christiane Lambert, che succede al tedesco Joachim Rukwied di DBV.

Giansanti, europeista convinto, è stato nominato ai vertici dell’Organizzazione europea in un momento cruciale, in cui si dovranno assumere decisioni chiave, a partire dal prossimo bilancio dell’Unione, dalla futura Politica agricola comune, dalla incertezza dei mercati internazionale, ma anche dal Recovery Found e dalle politiche di sviluppo per fronteggiare l’emergenza economica a causa della pandemia, che richiedono lavoro propositivo e pressing incessante e determinato da parte del Coordinamento degli agricoltori europei.

Giansanti, a nome di Confagricoltura, ha fatto gli auguri di buon lavoro a Christiane Lambert e ringraziato Joachim Rukwied per l’impegno profuso nei tre anni di mandato alla presidenza. “Con Lambert e Rukwied – ha detto – c’è grande sintonia e condividiamo una visione di futuro”.

“Ci troviamo – ha quindi spiegato il Presidente di Confagricoltura – in un momento di resilienza che richiede da parte della UE ogni sforzo per permettere alle imprese agricole, non solo di ripartire e riconquistare le posizioni perdute, ma anche di ammodernarsi e crescere, di andare oltre. Per far diventare il nostro sistema agricolo e agroalimentare più forte di prima. La centralità dell’agroalimentare in Europa è emersa in pieno in questo difficile momento a causa dell’emergenza della pandemia”.

Massimiliano Giansanti, romano, imprenditore agricolo, gestisce aziende agricole – a Roma, Viterbo e Parma – specializzate nella produzione di cereali, kiwi, latte e prodotti zootecnici ed attive sia in ambito agroindustriale e sia agroenergetico, attraverso la produzione di energia elettrica da fotovoltaico. Tra l’altro a Parma produce Parmigiano Reggiano ed a Roma latte bovino di alta qualità per la Centrale del Latte.

Il presidente Luca Brondelli di Brondello con il Consiglio Direttivo, il direttore Cristina Bagnasco con i collaboratori tutti e gli enti collaterali di Confagricoltura Alessandria si congratulano con Massimiliano Giansanti per questo importante traguardo professionale.




PSR, contributi per la lavorazione e la vendita dei prodotti agricoli per contrastare i danni del Covid-19

Entro il 30 settembre 2020 si potranno presentare le domande per ottenere contributi per il bando della misura 4.1.1 del Psr del Piemonte riservato al sostegno delle imprese agricole colpite dai danni della pandemia di Covd-19 che intendano realizzare interventi per lo stoccaggio e per la vendita diretta delle produzioni.

I beneficiari sono gli imprenditori agricoli singoli.

Il sostegno prevede un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa, con un massimo di 40.000 euro. La spesa minima ammessa è di 20.000 euro; quella massima di 100.000 euro.

Gli interventi ammessi a contributo devono essere indirizzati a sostenere prioritariamente la realizzazione di investimenti finalizzati a stoccaggio, lavorazione e vendita di prodotti atti all’alimentazione umana.

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Douja D’Or 2020, Confagricoltura Asti: apprezzamento per la decisione di coinvolgere il territorio provinciale

Confagricoltura Asti esprime grande soddisfazione per l’organizzazione dell’edizione 2020 della Douja d’Or, che nonostante tutti i problemi legati all’emergenza sanitaria ancora in corso, è stata comunque proposta anche quest’anno, in una nuova veste.

La nuova Douja d’Or, rinnovata nella formula, ampliata nel tempo e nello spazio rispetto alle precedenti edizioni (estesa a 4 week-end coinvolgendo Asti e tutto il Monferrato Astigiano) ha puntato su una nuova forma di comunicazione, in cui i temi principali sono: il Vino, il Cibo, la Cultura e il Monferrato.

Apprezziamo molto l’impegno da parte degli organizzatori che quest’anno, nonostante i problemi legati all’emergenza Covid, hanno deciso comunque di puntare su questa manifestazione, da sempre fortemente radicata nella cultura e nelle tradizioni locali”, afferma il direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle.

Una Douja d’Or che non avrà solamente più Asti e i suoi palazzi storici come palcoscenico principale; l’atmosfera della kermesse si respirerà anche sul territorio provinciale, coinvolgendo le aziende vitivinicole, le imprese della ristorazione, dell’accoglienza e del turismo, che operano nel comprensorio, con l’obiettivo di rilanciare l’economia dell’intera filiera enoturistica e gastronomica astigiana e piemontese.

Come affermato dallo stesso presidente della Camera di Commercio di Asti, Erminio Renato Goria, “la Douja è una manifestazione che riguarda la nostra terra, il nostro saper fare e produrre. Obiettivi principali sono la valorizzazione dei prodotti del nostro territorio, la crescita e lo sviluppo della nostra provincia, a maggior ragione dopo i mesi di lock down”.

Confagricoltura Asti – conclude il direttore Baravalle – è fiduciosa del fatto che questa nuova formula che coinvolge tutto il territorio provinciale, possa portare ad una maggiore valorizzazione delle aree rurali, riscoprendo soprattutto l’importanza che l’agricoltura riveste nell’intera progettazione del turismo locale. Ci auguriamo, in caso di successo, che queste nuove iniziative possano essere riproposte negli anni a seguire”.




Sostegni imprenditoria femminile in agricoltura, Allasia: “Interessanti opportunità per imprese condotte da donne”

La Gazzetta Ufficiale del 26 agosto ha pubblicato il decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 9 luglio 2020 relativo alle misure in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura.

Le piccole e medie imprese e le microimprese che intendano presentare progetti per lo sviluppo o il consolidamento delle aziende agricole, con investimenti nel settore primario e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, potranno ottenere mutui agevolati, a tasso zero, della durata minima di 5 anni e massima di 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento, per un importo fino a 300 mila euro.

Auspichiamo che i tempi per l’attivazione della misura non diventino eccessivamente lunghi – afferma Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemontein quanto occorrerà attendere la convenzione tra il Ministero delle Politiche agricole e l’Ismea, ente incaricato dell’istruttoria e gestione delle domande di aiuto”.

Si tratta di un provvedimento importante – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte –  che potrà offrire interessanti opportunità  alle imprese agricole piemontesi condotte da donne. La presenza femminile è importante soprattutto nell’agricoltura di montagna, di collina e nelle aree marginali, dove spesso operano imprese che si dedicano alla produzione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli; qui le donne conducono realtà multifunzionali, dall’agriturismo alle fattorie didattiche. È dunque strategico – dichiara Allasia – garantire l’inclusione, la parità di genere e la formazione, favorendo l’insediamento, la permanenza e la crescita dell’imprenditoria femminile in agricoltura”.

Confagricoltura Piemonte precisa che sul territorio regionale operano 11.505 imprese agricole femminili, il 27,86% del totale, pari a 41.289. “È necessario – dichiara Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte – incentivare lo sviluppo di queste imprese, favorendo anche il ricambio generazionale. Infatti 7.316 imprese femminili, pari al 62,76% della categoria, sono condotte da donne con oltre 55 anni di età, mentre quelle con titolari donne con meno di 25 anni sono soltanto 93, pari allo 0,8%”.

Le iniziative previste dal decreto dovranno riguardare il miglioramento del rendimento della sostenibilità globale dell’azienda agricola, il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, dell’igiene e benessere degli animali, la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.

I progetti non potranno essere attivati prima della presentazione della domanda e concludersi entro 24 mesi dalla comunicazione dell’ammissione al finanziamento. Per ottenere i benefici è necessario che l’impresa sia condotta e amministrata da una donna imprenditore agricolo professionale; nel caso di società la compagine sociale dovrà essere composta e amministrata per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione da donne in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale iscritte nella gestione previdenziale agricola.

 

 




Confagricoltura Piemonte: senza acqua non può esserci agricoltura

Confagricoltura sostiene da tempo che è necessario investire nella costruzione di invasi. “L’attività degli agricoltori –dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – è fondamentale per il corretto mantenimento dell’ambiente e del territorio.

Siamo impegnati per ridurre l’uso dell’acqua, ma dobbiamo tener presente che il settore primario non consuma acqua perché quella impiegata nell’uso irriguo non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale; difatti un’elevata percentuale d’acqua prelevata dalle fonti idriche viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.

Non dimentichiamo inoltre che l’uso dell’acqua in agricoltura è l’unico, tra tutti gli utilizzi produttivi, che serve per ottenere del cibo fondamentale per la nostra sopravvivenza. Già soltanto questo, di per sé, dimostra che l’agricoltura non spreca l’acqua”.

Gli invasi – sottolinea Confagricoltura – sono indispensabili per garantire l’approvvigionamento idrico alle coltivazioni agricole. Quelli ben progettati e ben costruiti sono sicuri e non creano nessun danno dal punto di vista ambientale. Con la loro realizzazione è possibile una maggiore efficacia nell’applicazione delle norme sul deflusso minimo vitale, si possono realizzare sensibili miglioramenti qualitativi nei corpi idrici di falda, si aumenta la disponibilità di acqua a uso idropotabile, si incrementa la produzione di energia idroelettrica, si mitiga l’effetto delle piene, si favoris




Operativo anche per le imprese agricole il Fondo di Garanzia per le PMI

Mediocredito Centrale (di seguito MCC) Gestore del Fondo per le piccole e medie imprese ha confermato l’estensione dell’intervento del Fondo di garanzia alle imprese agricole. Nello specifico, in applicazione dell’articolo 78, comma 2 quinquies, del D.L. 18/2020 (cd. Cura Italia), l’intervento del Fondo di garanzia per le PMI è esteso anche al settore agricolo.

Pertanto è ora possibile trasmettere al Gestore (MCC) sia le richieste di ammissione alla garanzia diretta, sia le richieste di ammissione in controgaranzia/riassicurazione.

Il Gestore segnala, altresì, che in questa prima fase, sarà possibile presentare le sole richieste di garanzia ai sensi delle Misure Temporanee in materia di Aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale 3 emergenza del COVID-19 (art. 13 del D.L. 8 aprile 2020 n. 23_cd. Decreto Liquidità_ come convertito dalla L. 5 giugno 2020 n. 40) – Per individuare i parametri di riferimento per il calcolo dell’importo massimo finanziabile (25% del fatturato o doppio della spesa salariale) occorrerà prendere in considerazione la tabella di raccordo “Legenda modello di rating per le imprese agricole”, presente nella sezione “Modulistica – Modelli di valutazione e relative legende”, scaricabile al link

Seguirà una successiva comunicazione da parte del Gestore (MCC) per informare della possibilità di presentare richieste di garanzia anche ai sensi del regime “de minimis”.




Al via il progetto Gran Piemonte per rilanciare la filiera del frumento tenero piemontese

Parte il progetto di filiera “Gran Piemonte”, con lo scopo di rilanciare la filiera del frumento tenero piemontese.

L’accordo quadro tra Coldiretti Piemonte ed il Consorzio Agrario del Nord Ovest permetterà la creazione di una filiera di produzione con una progettualità innovativa: per la prima volta la miscela di diversi grani avverrà già in campo, la semente sarà certificata in sacchi logati “Filiera Gran Piemonte”, le borse merci di riferimento saranno quelle di Milano e Torino ed il pagamento all’imprenditore agricolo avverrà il 15 di settembre.

Anche le Federazioni Coldiretti di Novara-Vco e Vercelli Biella prendono parte al progetto.

“Il progetto di promuovere una nuova filiera a livello regionale è una nuova sfida che lanciamo in un periodo in cui l’economia globale e del nostro territorio è in ristagno, proprio perchè questa situazione deve essere di ulteriore stimolo per dare una prospettiva di reddito a medio-lungo periodo alle nostre imprese cerealicole” – spiegano Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli-Biella e Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco.

“Con questo importante progetto economico, infatti, le aziende cerealicole del Piemonte associate a Coldiretti che aderiscono all’iniziativa saranno in grado di fornire 300 mila quintali di frumento tenero che, come già contrattualizzato, verrà trasformato da agroindustrie nazionali del settore dolciario per creare, così, prodotti da forno veramente 100% Made in Piemonte e valorizzare il lavoro dei nostri imprenditori che investono e ci credono. Su questa scia, auspichiamo che altre industrie possano in futuro stipulare accordi di questo tipo per garantire tracciabilità ai consumatori.

Come già altri progetti di filiera lanciati negli scorsi anni da Coldiretti Piemonte, questa è una vera scommessa per rilanciare un comparto e dare nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività e un’azione concreta per valorizzare le produzioni locali. Caratteristica anche alla base del successo della campagna #MangiaItaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che, a livello nazionale, ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione”.

“Un orgoglio per noi essere partner di un progetto così ambizioso – afferma Antonio Gai presidente del Consorzio Agrario del Nord Ovest – per cui insieme a tutte le nostre agenzie dislocate in Piemonte ci impegniamo ad offrire supporto tecnico e logistico. Proprio in questo momento sono necessarie operazioni come queste per valorizzare il ruolo dei consorzi agrari e sottolineare ulteriormente il valore del comparto agroalimentare e di filiere tracciabili davvero al 100%, come quella di Gran Piemonte”.




Confagricoltura: “L’autunno caldo si combatte su due fronti: aiutare le famiglie e rafforzare le imprese”

L’autunno della ripartenza si preannuncia difficile dal punto di vista economico. In Italia la povertà continua a crescere. Lo evidenzia l’ultimo rapporto del centro studi di Confagricoltura.

La povertà assoluta, nell’ultimo decennio, è cresciuta del 60%, pur avendo registrato, lo scorso anno, un trend in diminuzione del 9% in confronto al 2018, ma l’effetto Covid, sottolinea l’indagine, fa prevedere un incremento del 30%, rispetto all’anno precedente.

“L’agricoltura – rimarca Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria – ha confermato, nella difficoltà, la sua primaria importanza. E’ il settore che ha licenziato di meno, ricorso in modo minore alla cassa integrazione, offrendo opportunità a chi era rimasto senza lavoro attenuando così, almeno in parte, il disagio sociale. Il terzo e, in particolare, il quarto trimestre dell’anno, assorbono infatti molta manodopera per operazioni come la vendemmia, la raccolta di pomodori, olive e frutta. Ma non basta”.

“E’ fondamentale impegnarsi per la ripresa economica del Paese. Per far questo – continua il Presidente di Confagricoltura Alessandria – occorre agire su più fronti. E’ sacrosanto, come sta facendo il governo, avviare misure immediate per sostenere le famiglie. La tenuta del tessuto sociale, però, va di pari passo con la tenuta di quello produttivo. Occorre investire sulle imprese e sul lavoro, per creare le condizioni per far ripartire economia e occupazione, senza dimenticare l’export”.

“Per evitare che, in autunno, esploda la bomba sociale è indispensabile – conclude Brondelli – il contributo dell’agricoltura che, per quasi per il 90% degli italiani, sarà il motore della ripresa. Ma serve agire presto, accompagnando i provvedimenti tampone a misure che rafforzino le imprese, riducendo gli oneri sociali e riconquistando quote nel commercio mondiale, provato da dazi. Un primo passo è il “piano indigenti” da 250 milioni di euro, contenuto nel decreto rilancio, che da un lato fornirà una risposta ai bisogni primari delle persone, dall’altro aiuterà a riequilibrare un mercato interno asfittico”.




Spighe verdi 2020, cinque Comuni premiati in Piemonte

Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali sono state annunciate da FEE Italia – Foundation for Environmental Education e Confagricoltura questa mattina in conferenza telematica con i sindaci dei Comuni vincitori del concorso.

“Spighe Verdi” è un programma nato nel 2015 in collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, pensato per diffondere tra i Comuni rurali strategie di gestione del territorio virtuose che implementino la sostenibilità e che giovino all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.

Il settore agricolo, mai come in quest’ultima edizione, è stato protagonista sul territorio: durante il lockdown le aziende agricole hanno creato occupazione, assicurato costantemente la presenza sul territorio di cui gli agricoltori sono da sempre custodi e sostentato l’Italia intera con prodotti agroalimentari di qualità.

Il Piemonte, insieme con altre 12 Regioni italiane, ha visto premiato l’impegno di 5 Comuni: Monforte d’Alba (Cuneo) come new entry, e la riconferma di Pralormo (Torino), Volpedo (Alessandria), Canelli (Asti) e Santo Stefano Belbo (Cuneo).

La quinta edizione consegna la bandiera fregio del riconoscimento a 46 località rurali, 4 in più rispetto allo scorso anno.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali quali il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema “Spighe Verdi”, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

Questa quinta edizione conferma ancora una volta quanto sia forte e proficua, nel territorio piemontese, la collaborazione tra amministrazioni locali e settore agricolo” dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “E’ una scelta forte e sottoscritta con orgoglio da molti imprenditori agricoli quella della gestione del patrimonio rurale con consapevolezza che la componente ambientale sia fondamentale nella valorizzazione del patrimonio territoriale. Il turismo, che ha subito una brusca frenata a causa dell’emergenza pandemica da CoViD-19, in Piemonte deve ripartire e può farlo prepotentemente grazie alla valorizzazione dei nostri borghi ricchi di storia, di risorse naturali e culturali e di eccellenze enogastronomiche riconosciute a livello internazionale”.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati.

Le realtà virtuose delle aree rurali italiane premiate oggi con Spighe Verdi – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricolturasono un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la visibilità dell’agricoltura. La pluriennale collaborazione con Fee Italia e le numerose adesioni hanno confermato che il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza, passa proprio attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali. Mi inorgoglisce che, attraverso questo programma, venga anche certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Sono loro che, attraverso le loro attività innovative e sempre più attente alla sostenibilità, la cura e presidio del territorio, hanno contribuito nel corso degli anni ad assicurare una corretta gestione ambientale, riuscendo a conservare e valorizzare questi territori come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica“.

Raggiungere il riconoscimento del Programma Spighe Verdi – ha dichiarato Flaminia Santarelli, Direttore Generale del Turismo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismoè un momento importante per un Comune. Viene premiata infatti una scelta forte di gestione del territorio, in una cornice di sostenibilità e in una prospettiva di conservazione del paesaggio, cha va fino alla corretta gestione dei rifiuti e al miglioramento dell’arredo urbano. Viene premiato un percorso di condivisione, dove tutti diventano soggetti attivi e forte è il contributo dell’agricoltura locale e delle produzioni agroalimentari di qualità. Sono questi elementi che ci vedono in forte condivisione e in totale sintonia con il lavoro che stiamo portando avanti come Ministero”.

 

Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

 

 

FEE Foundation fon Environmental Education, fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit con sede in Danimarca. Agisce a livello mondiale attraverso la propria organizzazione ed è attualmente presente in 77 Paesi nei cinque Continenti. Riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale dei programmi FEE è la diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, attraverso molteplici attività di educazione e formazione in particolare all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. La FEE ha sottoscritto nel marzo del 2003 un Protocollo d’Intesa di partnership globale con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e nel febbraio del 2007 ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’UNWTO l’Organizzazione Mondiale del Turismo (di cui è anche membro affiliato). La FEE Italia, costituita nel 1987, gestisce a livello nazionale i programmi: Bandiere Blu, Eco-Schools, Young Reporters for Environment, Learning About Forest e Green Key.

 

 

 




Recovery Fund, Confagricoltura Alessandria: grande risultato, ma le risorse per l’agricoltura calano in termini reali

Un grande risultato non solo per l’Italia, ma per il rilancio dell’economia europea, il sostegno all’occupazione e per la salvaguardia del mercato unico”.

E’ il commento del presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello, sull’esito del Consiglio europeo che ha approvato il piano straordinario “Next Generation EU” e il bilancio della Ue per il periodo 2021- 2027.

“Per la PAC, le risorse assegnate per il periodo 2021 – 2027 aumentano rispetto alle proposte originarie della Commissione del maggio 2018; rileviamo tuttavia che saranno comunque inferiori, in termini reali, a quelle messe a disposizione per il periodo in scadenza alla fine di quest’anno. L’aspetto negativo dell’intesa raggiunta tra i capi di Stato e di governo – sottolinea il Presidente di Confagricoltura – è costituito dalla conferma del processo di convergenza tra gli importi dei pagamenti diretti erogati nei diversi Stati membri, la cosiddetta ‘convergenza esterna’.

E’ una scelta contraria ai principi dell’economia, perché vengono ignorati i divari esistenti a livello nazionale in termini di costi di produzione e potere d’acquisto”.

“E’ decisamente positiva la scelta che ha accolto le richieste di Confagricoltura di non rendere obbligatorio il taglio dei pagamenti diretti alle imprese di maggiore dimensione che producono per il mercato e più integrate con le altre parti della filiera agroalimentare. Con l’approvazione del bilancio pluriennale – conclude Brondelli – può essere finalizzato il regolamento che rinvia di due anni l’entrata in vigore della nuova PAC.

La proroga dovrà essere finalizzata a verificare quelle che sono le scelte migliori da fare per la sovranità alimentare alla luce del quadro di grandi incertezze che caratterizza le prospettive del settore agricolo: dall’impatto della pandemia, alla situazione del commercio internazionale, fino al futuro delle relazioni commerciali tra la Ue e il Regno Unito”.