Le imprese aspettano ancora gli aiuti, ma lo Stato chiede i contributi entro il 16 luglio

Gli effetti del Covid-19, già pesanti finora, purtroppo si faranno ancora sentire a lungo, soprattutto a partire dall’autunno. Confagricoltura Piemonte, che rappresenta le imprese del settore primario che non hanno mai cessato la loro attività nel lockdown per assicurare il sostegno alimentare ai cittadini, torna a chiedere interventi per fronteggiare l’emergenza economica generata dal Coronavirus.

“Finora abbiamo assistito a una serie di misure tampone – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – ma adesso è necessario intervenire con un piano strategico per uscire dall’emergenza.

La prima scadenza che abbiamo di fronte è quella del 16 luglio, data entro la quale gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti dovranno versare la prima rata dei contributi obbligatori per Inps e Inail.

Premesso che da una prima verifica dei dati disponibili nel cassetto previdenziale degli autonomi in agricoltura molti conteggi risultano errati, è chiaro che saranno tante le imprese che non riusciranno a rispettare la scadenza, essendo ancora in attesa degli aiuti promessi e non ancora erogati dal governo.

Per questo ci aspettiamo che il governo annulli la scadenza, compensando il pagamento di quanto dovuto con i contributi annunciati e non ancora erogati. Inoltre ribadiamo che per quest’anno occorre uno sgravio contributivo totale: questo vale per tutti i comparti produttivi e in particolare per quelli che non hanno ancora ricevuto nessun tipo di sostegno, per esempio l’ortofrutta”.

Confagricoltura Piemonte evidenzia che la crisi economica, che ha colpito duramente imprese e lavoratori, sta spingendo i consumatori a privilegiare i prodotti alimentari a basso prezzo, favorendo l’incremento delle importazioni: questo sta avvenendo nel comparto della carne, dei prodotti lattiero caseari e anche dell’ortofrutta.

“Se non si varerà con urgenza un piano strategico in autunno le conseguenze saranno pesantissime – sostiene Ercole Zuccaro direttore di Confagricoltura Piemonte – perché con la fine della cassa integrazione e le imprese già provate dalla crisi, aumenteranno a dismisura le situazioni di difficoltà, con il rischio di tensioni sociali difficili da gestire”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia precisa che “non si tratta di una richiesta soltanto per il mondo agricolo, ma per il Paese: dobbiamo puntare al rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture materiali e immateriali, quali quelle digitali, avviare un programma di semplificazioni per incentivare gli investimenti; garantire incentivi all’occupazione, con uno sgravio sui contributi, proseguendo anche sugli obiettivi di riduzione del cuneo fiscale, rilanciare il sistema Paese a livello culturale ed enogastronomico – conclude Allasia – per attrarre nuovamente turisti nazionali ed esteri, facendo leva sul piano di promozione del made in Italy”.




Non solo nel nostro giardino! Petizione di Confagricoltura Piemonte su change.org

In Piemonte ci sono già 3 siti dove hanno sede 4 impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: impianto ex FN-SO.G.I.N. di Bosco Marengo, impianto EUREX-SO.G.I.N. di Saluggia, Deposito Avogadro di Saluggia e Centrale Nucleare “E. Fermi” – SO.G.I.N. di Trino.

Per Confagricoltura Piemonte è opportuno che per nuovi siti di stoccaggio di scorie nucleari si guardi altrove. Non si tratta di una chiusura pregiudiziale, ma oggettiva, per cui ci sentiamo pienamente legittimati a dire: non solo nel nostro giardino! Non possiamo pensare di tutelare l’agricoltura di qualità e la memoria del paesaggio trasformando il nostro territorio in area vocata allo smaltimento di scorie nucleari. Sostieni le ragioni dell’ambiente, dell’agricoltura e della salute, firma anche tu su change.org      firma la petizione




Graziano Giacosa confermato presidente della Federazione dell’impresa familiare di Confagricoltura Piemonte

Graziano Giacosa, imprenditore agricolo di Savigliano, titolare di un’azienda frutticola a indirizzo biologico, è stato confermato presidente della Federazione dell’impresa agricola familiare di Confagricoltura Piemonte per il prossimo triennio.

L’elezione è avvenuta ieri, nella riunione on-line dei presidenti provinciali dell’organizzazione che rappresenta oltre 9.000 imprese agricole familiari su un totale di 12.000 imprese aderenti a Confagricoltura in Piemonte.

Giacosa, 51 anni, consigliere di Confagricoltura Cuneo, è anche vice presidente del Consorzio di difesa dalle avversità atmosferiche della provincia di Cuneo.

 

 

 

 




Confagricoltura e CIA Alessandria incontrano i politici del territorio

Questa mattina, lunedì 21dicembre,le organizzazioni agricole Confagricoltura e CIA Alessandria hanno convocato, a seguito dell’incontro con il prefetto Iginio Olita dello scorso lunedì, i politici del territorio in videoconferenza per esporre loro le argomentazioni di maggiore criticità del periodo.

Per la Cia –Agricoltori ItalianiAlessandria erano presenti il presidente Gian Piero Ameglio, lavice presidente Daniela Ferrandoedil direttore Paolo Viarenghi; per Confagricoltura Alessandria il presidente Luca Brondelli di Brondello edil direttore Cristina Bagnasco.

Hanno risposto all’invito la europarlamentare Tiziana Beghin, gli onorevoli Susy Matrisciano, Massimo Berutti, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, il consigliere regionale Domenico Ravetti edil presidente della Provincia Gianfranco Baldi.Tra i temi esposti dalle due Organizzazioni agricole: interventi urgenti relativamente agli animali selvatici con particolare riferimento agli ungulati, alla presenza del lupo e alla minaccia della peste suina; alluvioni sempre più frequenti in provincia; crisi conseguenti alla pandemia da Covid-19 nei comparti agriturismo, vitivinicolo, florovivaismo e zootecnia.

“In questo anno difficile per l’economia del Paese e del mondo intero, la nostra agricoltura ha continuato a produrre per cibare la popolazione. Ci sono però alcuni comparti che hanno sofferto particolarmente le conseguenze dei lockdown. Occorre intervenire con urgenza,per cui chiediamo un appoggio dei politici locali”hanno asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli ed il presidente di CIA Alessandria Gian Piero Ameglio.I rappresentanti delle istituzioni hanno ascoltato le istanze delledue Associazioni agricole e si faranno portavoce ciascuno nel proprio ruol




Confagricoltura Piemonte: “Le imprese aspettano ancora gli aiuti, ma lo Stato chiede i contributi entro il 16 luglio”

Gli effetti del Covid-19, già pesanti finora, purtroppo si faranno ancora sentire a lungo, soprattutto a partire dall’autunno. Confagricoltura Piemonte, che rappresenta le imprese del settore primario che non hanno mai cessato la loro attività nel lockdown per assicurare il sostegno alimentare ai cittadini, torna a chiedere interventi per fronteggiare l’emergenza economica generata dal Coronavirus.

Finora abbiamo assistito a una serie di misure tampone – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte –  ma adesso è necessario intervenire con un piano strategico per uscire dall’emergenza. La prima scadenza che abbiamo di fronte è quella del 16 luglio, data entro la quale gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti dovranno versare la prima rata dei contributi obbligatori per Inps e Inail. Premesso che da una prima verifica dei dati disponibili nel cassetto previdenziale degli autonomi in agricoltura molti conteggi risultano errati, è chiaro che saranno tante le imprese che non riusciranno a rispettare la scadenza, essendo ancora in attesa degli aiuti promessi e non ancora erogati dal governo. Per questo ci aspettiamo che il governo annulli la scadenza, compensando il pagamento di quanto dovuto con i contributi annunciati e non ancora erogati. Inoltre ribadiamo che per quest’anno occorre uno sgravio contributivo totale: questo vale per tutti i comparti produttivi e in particolare per quelli che non hanno ancora ricevuto nessun tipo di sostegno, per esempio l’ortofrutta”.

Confagricoltura Piemonte evidenzia che la crisi economica, che ha colpito duramente imprese e lavoratori, sta spingendo i consumatori a privilegiare i prodotti alimentari a basso prezzo, favorendo l’incremento delle importazioni: questo sta avvenendo nel comparto della carne, dei prodotti lattiero caseari e anche dell’ortofrutta. “Se non si varerà con urgenza un piano strategico in autunno le conseguenze saranno pesantissime – sostiene Ercole Zuccaro direttore di Confagricoltura Piemonteperché con la fine della cassa integrazione e le imprese già provate dalla crisi, aumenteranno a dismisura le situazioni di difficoltà, con il rischio di tensioni sociali difficili da gestire”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia precisa che “non si tratta di una richiesta soltanto per il mondo agricolo, ma per il Paese: dobbiamo puntare al rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture materiali e immateriali, quali quelle digitali, avviare un programma di semplificazioni per incentivare gli investimenti; garantire incentivi all’occupazione, con uno sgravio sui contributi, proseguendo anche sugli obiettivi di riduzione del cuneo fiscale, rilanciare il sistema Paese a livello culturale ed enogastronomico – conclude Allasia – per attrarre nuovamente turisti nazionali ed esteri, facendo leva sul piano di promozione del made in Italy”.

 

 




Ucraina, Confagricoltura Alessandria: bene l’informativa di Patuanelli

Il presidente di Confagricoltura Alessandria e componente della Giunta nazionale, Luca Brondelli di Brondello, esprime apprezzamento per l’informativa del ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, al Consiglio dei Ministri, con le misure richieste a livello nazionale ed europeo per affrontare i danni di medio periodo scatenati dal conflitto in Ucraina.

Restano da stabilire, a Bruxelles, gli interventi più urgenti per contrastare l’emergenza attuale. Confagricoltura, a riguardo, ritiene che sia necessario un allentamento dei vincoli esistenti sull’estensione di alcune coltivazioni, in primis quelle cerealicole.
“Un intervento europeo in questa direzione – afferma Brondelli – permetterebbe di incrementare in tempi brevi il potenziale produttivo nazionale già dei prossimi raccolti, per i quali le semine sono previste a breve”.

In questo periodo è emersa con chiarezza la necessità di ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime destinate al settore primario.
“Dare maggiore respiro a colture fondamentali, come quelle cerealicole e dei semi oleosi, indispensabili anche per zootecnia, – conclude il Presidente di Confagricoltura Alessandria – va proprio in questo senso: ridare all’Italia maggiore capacità produttiva e autosufficienza alimentare”.




La Regione Piemonte sostiene il comparto agricolo piemontese

La Regione Piemonte sostiene il comparto agricolo piemontese tramite l’Agenzia Piemonte Lavoro e i suoi Centri per l’impiego.

Con il portale web sarà dato supporto alle aziende nella ricerca di candidati disponibili a svolgere attività stagionali urgenti, quali la raccolta di fragole, asparagi e primizie, le operazioni di primavera nelle vigne e l’avvio delle colture estive, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità.

Possono candidarsi disoccupati, inoccupati e quanti intendono integrare il proprio reddito. Chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi o il reddito di cittadinanza potrà mantenere il proprio status e non subirà decurtazioni nei limiti e nelle modalità previste dalla legge.

L’assessore al Lavoro Elena Chiorino la considera “un’iniziativa particolarmente significativa, assolutamente in linea con quanto vado sostenendo da settimane, cioè che per salvare i nostri raccolti occorre puntare prima di tutto sui tanti italiani e piemontesi che hanno perso il lavoro e che sarebbero ben disponibili a reinventarsi in questo settore e anche sui tanti i beneficiari del reddito di cittadinanza che, al momento, non hanno ancora trovato sbocco occupazionale”.

Per l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa “è uno strumento utile per questa emergenza ma pratico anche per la futura gestione del lavoro in agricoltura, che permetterà di trovare e offrire lavoro superando molti ostacoli burocratici. L’obiettivo è presentare opportunità lavorative e al tempo stesso rispondere alle richieste urgenti di manodopera pervenute dalle aziende agricole piemontesi”.




La Regione Piemonte per l’emergenza siccità in agricoltura

La Regione Piemonte è al fianco degli agricoltori e degli enti che si occupano della rete irrigua per trovare rapide soluzioni alla situazione di emergenza che la prolungata siccità sta provocando alle colture.
La conferma è arrivata dagli interventi che il presidente Alberto Cirio e gli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa e all’Ambiente Matteo Marnati hanno svolto nel Teatro Civico di Vercelli nel corso del convegno “100 anni di bonifica. L’acqua tra disponibilità, sostenibilità e sicurezza, quali infrastrutture per una miglior gestione”, organizzato da Anbi nazionale, Anbi Piemonte e Ovest Sesia come momento di confronto tra diversi portatori di interessi e rappresentanti istituzionali al quale hanno presenziato anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

“Per un territorio che lo scorso anno è stato il meno piovoso d’Europa – ha evidenziato il presidente Cirio – abbiamo 300 milioni di euro in corso di spesa per aiutare gli agricoltori, di cui 55 nel nuovo Programma di sviluppo rurale per costruire meccanismi consortili per il mantenimento dell’acqua nelle vasche, investimenti dello Stato e del Pnrr per mantenere l’acqua negli invasi in montagna. Inoltre, abbiamo finanziato le progettazioni dei consorzi irrigui per attuare quegli interventi da 3 miliardi di euro che oggi chiediamo allo Stato. E la presenza di due ministri ci dimostra che non siamo soli. Vogliamo che l’agricoltura continui ad essere fonte di ricchezza, e non pensiamo minimamente a cambiare colture: qualcuno dice di passare a mango e avocado, che hanno necessità di minore acqua, io voglio che in Piemonte si continui a produrre riso e vino di pregio facendo come ci ha insegnato Cavour. Siamo pronti, le idee sono chiare: dobbiamo fare squadra tutti insieme e sono certo che il Governo ci finanzierà”.

L’assessore Protopapa ha rimarcato che “sicuramente è essenziale, in base alla disponibilità di concrete risorse idriche, trovare equilibrio con le esigenze dei vari territori. Il termine sostenibilità su questo argomento suona come un monito dove nessuno può rimanere indifferente. Ed è per questo che servirà il massimo sforzo da parte della politica insieme alle strutture tecniche. Bisogna essere pronti ad agire, investire nella manutenzione delle opere già esistente di modo che possano essere il più funzionali possibile. Ma bisogna pensare a quello che manca, infrastrutture innovative ma non di difficile realizzo, concrete e risolutive, con particolare riferimento al nostro Piemonte. Bisogna concepire progetti pilota che si rivolgano al principio dei micro invasi, ritenuti necessari e più adatti ad essere estesi sui vari territori. Questo sarebbe anche un modo per aiutare le piccole amministrazioni ad essere pronte ad utilizzare future risorse economiche”.

“Le avvisaglie di quello che poi si sarebbe manifestato la scorsa estate, con la siccità e la conseguente carenza idrica, si erano palesate già quattro anni fa – ha dichiarato l’assessore Marnati – e già da allora avevamo già proposto che la strada maestra era quella di invasare l’acqua per colmare la carenza di neve e la storia ci ha dato ragione. Bisogna agire subito – già l’anno scorso avevamo creato una cabina di regia per unire le forze – per salvaguardare il nostro territorio, per mettere in sicurezza sia il settore agricolo che idropotabile e quello idroelettrico. Ci sono 349 progetti, dei quali 23 riguardano i grandi invasi per la cui realizzazione occorrerebbero 3 miliardi e mezzo di euro; noi abbiamo finanziato la progettazione, il Piemonte è pronto per realizzarli e utilizzare i primi fondi disponibili che arriveranno dall’Europa e dal Governo e servono normative snelle e chiare. Dobbiamo dunque, da una parte contrastare lo spreco della ‘risorsa acqua’, dall’altra invasarla per salvaguardare tutti i nostri comparti. Ma abbiamo bisogno di partire subito perché il clima non cambierà nei prossimi anni e rischiamo di pagare in futuro pesantemente le conseguenze. Fondamentale poi il principio della solidarietà, e cioè distribuire la risorsa in modo solidale, che abbiamo normato assieme alle province, per il monitoraggio automatico dei prelievi, attraverso investimenti tecnologici, come ripartitori o contatori. Il Piemonte è pronto”.

Le azioni della Regione

A dicembre 2022 la Regione ha supportato attivamente presso il Ministero delle Infrastrutture la candidatura per il finanziamento del progetto del nuovo invaso Valle di Lanzo (nell’ordine di 50 milioni di mc/anno) ad uso plurimo (idropotabile, irriguo e di produzione di energia rinnovabile). Il modello di acquedotto di valle che deriverà dal nuovo invaso sarà il terzo in Piemonte, dopo l’acquedotto della Valsusa, recentemente entrato in esercizio, e quello della Valle Orco, in via di realizzazione.

È stato istituito nel mese di giugno 2022 il “Tavolo di Coordinamento Siccità”, per monitorare e affrontare la situazione di emergenza, coordinato dall’Assessore all’Ambiente.

È in fase di emanazione un nuovo provvedimento per promuovere un solidale utilizzo delle acque e miglioramenti gestionali.

Da giugno 2023 sono previsti bandi per infrastrutture verdi, utilizzando i fondi Fesr 2021-2027 per circa 22 milioni di euro di contributi.

La Regione Piemonte ha promosso nel 2022 la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la coltivazione del riso”.

A dicembre 2022 è stato effettuato il riparto di 2,4 milioni tra i 26 Consorzi irrigui per il bando riguardante progetti definitivi o esecutivi riguardanti interventi infrastrutturali di miglioramento irriguo.

Nel Psr ci sono 55 milioni per migliorare la gestione irrigua del Piemonte: 12 per l’efficientamento dei sistemi di irrigazione e acqua piovana, 12 per estendere l’irrigazione a colture tradizionalmente non irrigate, 10 per ridurre la dispersione, 21 per accumulare acque stagionali nelle risaie.

Nel corso del 2022 sono stati approvati da diversi Ministeri vari progetti riguardanti l’efficientamento irriguo ed il miglioramento delle infrastrutture per quasi 140 milioni di euro, in particolare il potenziamento dell’invaso di Pianfei.




45,6 milioni di euro per l’insediamento di giovani agricoltori. Confagricoltura Piemonte: “Favorire il patto generazionale”

Da oggi si possono presentare le domande di contributo per l’insediamento di giovani agricoltori collegate a piani di miglioramento aziendale per favorire il rendimento globale e la sostenibilità .

La Regione, spiega Confagricoltura Piemonte, ha infatti attivato un bando, cofinanziato con fondi europei, per favorire l’inserimento di giovani nel settore primario, con uno stanziamento di 45,6 milioni di euro. Potranno partecipare al bando giovani agricoltori che al momento della presentazione della domanda abbiano un’età compresa tra 18 anni (compiuti) e 41 anni (non compiuti) e siano già titolari di un’azienda agricola da non più di 24 mesi.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 20 dicembre 2021.

È un provvedimento importante – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia che potrà offrire a oltre 500 giovani piemontesi l’opportunità di misurarsi imprenditorialmente insediandosi per la prima volta in agricoltura o assumendo la titolarità delle imprese di famiglia. È necessario prestare la massima attenzione alle opportunità di investimento –  aggiunge Allasia – e per questo con i nostri tecnici impegnati nelle Unioni Agricoltori del Piemonte siamo a disposizione dei giovani per fornire loro gli strumenti necessari per l’elaborazione dei progetti e la definizione dei business plan”.

Nella nostra regione (elaborazioni Confagricoltura su dati Regione Piemonte) le imprese agricole condotte da giovani di età inferiore a 41 anni sono 5.811 su un totale di 42.652.

I giovani rappresentano solo il 13,6% degli occupati nel settore primario a livello imprenditoriale, mentre gli ultra sessantacinquenni sono 13.741, pari al 32,2% del totale. Per questo – afferma Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonteè necessario favorire un patto che agevoli il ricambio tra vecchie e nuove generazioni di imprenditori agricoli. Non è facile partire da zero e inventarsi agricoltori: Confagricoltura segue le nuove imprese con un percorso di tutoraggio aziendale anche dopo il periodo di primo insediamento, formando e sostenendo i giovani imprenditori e indirizzandoli verso un’agricoltura capace di guardare al futuro nel rispetto delle tradizioni, tenendo sempre presente l’obiettivo di garantire redditività perché l’iniziativa sia economicamente sostenibile”.

 




PSR, più spazio ai giovani piemontesi

L’assessore all’agricoltura Marco Protopapa nell’ultima riunione della Giunta Regionale guidata dal presidente Alberto Cirio si è fatto promotore della proposta di una serie di importanti modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020.

In attesa del varo del nuovo ciclo di programmazione 2021 – 2027 abbiamo deciso di apporre una serie di modifiche al Psr attualmente in vigore per favorire le attività imprenditoriali dei giovani agricoltori piemontesi – spiega l’assessore Protopapa.

In pratica abbiamo incrementato la dotazione finanziaria relativa alla misura 6.1 riguardante l’insediamento giovani agricoltori per un ammontare di un milione e 550 mila euro.

Per i giovani agricoltori di età compresa tra i 18 e 41 anni che decideranno di dare vita a nuove aziende agricole nel territorio regionale, verrà data la possibilità di ottenere il relativo contributo d’insediamento in un arco temporale di 24 mesi dall’attivazione dell’azienda stessa invece del termine perentorio attuale che è fissato in 12 mesi.

La nostra attenzione è stata rivolta anche all’agricoltura di montagna dove operano molti giovani, con l’apporto di nuove risorse che permetterà di aumentare la dotazione dell’indennità compensativa per le zone montane per un ammontare complessivo di 15 milioni di euro per il bando 2019 – conclude Protopapa”.

Le proposte approvate dalla Giunta Regionale sono state inviate ai competenti servizi della Commissione Europea per l’approvazione definitiva.

Per quanto riguarda più in generale l’andamento complessivo del Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020 vi è da registrare che nell’ultima riunione del Comitato di sorveglianza è stata approvata la relazione annuale relativa all’anno 2018, dalla quale emerge il raggiungimento degli obiettivi di pagamento ed allo stesso tempo anche dell’obbiettivo di performance, che prevedeva il soddisfacimento di diversi target di tipo finanziari e fisici, tra i quali il numero delle aziende beneficiarie ed il numero di ettari coperti.

Tale raggiungimento di performance ha permesso di sbloccare la riserva prevista che ammonta a 64 milioni di euro che verrà quindi messa nuovamente a disposizione per ulteriori bandi a favore degli agricoltori piemontesi.