Agricoltura e Innovazione sostenibile: accordo tra CNH e il Politecnico di Torino

Il Politecnico di Torino e CNH Industrial Italia S.p.A. – rappresentati dal Rettore Guido Saracco e da Carlo Alberto Sisto, CNH EMEA President) – hanno firmato una lettera di intenti con cui si impegnano, per i prossimi due anni, a collaborare per sostenere lo sviluppo tecnologico del settore agricolo in Italia. Obiettivo dell’accordo, promuovere l’innovazione sostenibile in agricoltura attraverso attività di natura culturale, di formazione e di ricerca. Una cooperazione che guarda al futuro, con l’obiettivo di fornire una risposta concreta ai bisogni di crescita di uno dei settori chiave per l’economia del Paese.

Come azienda globale leader nel campo della produzione e commercializzazione di macchine agricole e movimento terra, CNH conferma tra i propri obiettivi il potenziamento delle tecnologie sostenibili adottate in agricoltura: da qui la volontà dell’azienda a investire nella ricerca scientifica e nella formazione, avvalendosi del supporto delle Università e degli  enti di ricerca specializzati sia italiani, sia internazionali.

La collaborazione tra CNH e il Politecnico di Torino verterà, in primo luogo, sulla formazione accademico-professionale di studenti e laureandi. Oltre allo sviluppo tecnologico nell’ambito del settore agricolo, i temi in rilievo sono quelli della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici con un progetto comune che guarda alle sfide del nostro tempo: promuovere specifiche competenze tecnologiche per la filiera agricola, capaci di guidare uno sviluppo produttivo efficiente e rispettoso dell’ambiente. Proprio per rispondere a queste nuove esigenze del mercato del lavoro, la nuova Laurea Magistrale in AgriTech Engineering promossa dall’Ateneo a partire da questo anno accademico, sarà sostenuta da CNH mediante il coinvolgimento del proprio personale nelle attività didattiche, la visita presso alcuni stabilimenti dell’Azienda, oltre a valutare la possibilità di attivare tirocini rivolti agli studenti iscritti.

Caratterizzato da una spiccata multidisciplinarietà, il percorso di Laurea Magistrale, erogato interamente in lingua inglese, mira infatti a formare ingegneri in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo della Climate-Smart Agriculture. La gestione del corso è condivisa da quattro diverse aree: ingegneria ambientale, ICT (Information & Communication Technologies), ingegneria industriale e ingegneria chimica, che insieme garantiscono l’integrazione di conoscenze e competenze necessarie a preparare gli studenti alle sfide future del settore agricolo.

L’Ateneo e CNH collaboreranno, inoltre, alla definizione di network internazionali e a livello locale, all’organizzazione di eventi istituzionali per promuovere la cultura scientifico-tecnologica e imprenditoriale. Il rapporto con il territorio e il dialogo con i cittadini sono i temi condivisi: dall’individuazione di nuovi modelli per rafforzare il legame con il territorio, alla sperimentazione di innovative forme di comunicazione all’interno del tessuto sociale.

Siamo lieti di consolidare la nostra partnership con il Politecnico di Torino nell’ambito della nuova Laurea Magistrale in AgriTech Engineering – ha dichiarato Carlo Alberto Sisto, CNH EMEA President – Questo corso rappresenta un’opportunità unica per gli studenti che desiderano intraprendere una carriera nell’ambito dell’AgriTech, un settore in rapida crescita che combina agricoltura e tecnologia in maniera innovativa. L’open innovation è il cuore di questa collaborazione: insieme al Politecnico di Torino, stiamo aprendo le porte alla creatività, alla condivisione di conoscenze e alla costruzione di soluzioni sostenibili per l’agricoltura del domani.”

“Grazie alla collaborazione con CNH abbiamo potuto progettare un corso unico nel suo genere, e tra i pochissimi in Italia – ha commentato il Rettore Guido Saracco – che potrà formare figure professionali che ad oggi mancano e di cui c’è già una forte richiesta. Abbiamo anticipato la tendenza ed ora siamo in grado di fornire una preparazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro, che è ciò che deve fare un’università al servizio del territorio e delle aziende”.

La collaborazione andrà però oltre gli ambiti individuati dalla lettera di intenti: CNH torna ad essere Sponsor ufficiale di Biennale Tecnologia 2024, la manifestazione organizzata dal Politecnico di Torino per riflettere sul rapporto tra la tecnologia e la società, promuovendo insieme cultura tecnica e divulgazione scientifica.

Dal titolo “Utopie realiste”, l’edizione di quest’anno avrà luogo dal 17 aprile al 21 aprile 2024, CNH parteciperà condividendo un modello di business e di progettualità sistemica di economia circolare svolto in collaborazione con il Politecnico.




Qualità dell’aria, primo Tavolo tecnico regionale, Confagricoltura Piemonte: “Buon punto di partenza”

Il Piano stralcio agricoltura per la qualità dell’aria è stato trattato questa mattina nel primo Tavolo tecnico convocato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte.

Nei giorni scorsi, infatti, era stato accolto lo stimolo di Confagricoltura Piemonte di istituire e convocare nel breve un tavolo tecnico che, analogamente a quanto già avviene per l’utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici con il Comitato nitrati, analizzi le numerose problematiche tecnico-gestionali e concordi indicazioni operative omogenee per tutti i soggetti coinvolti.

“Non possiamo che essere soddisfatti – ha commentato Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte – che la nostra regione si sia resa conto dell’importanza di attivare questo gruppo di lavoro, il cui primo compito sarà quello di affrontare le due criticità più urgenti relative al Piano per la qualità dell’aria: la gestione delle coperture dei cumuli di letame e la chiusura dei vasconi di stoccaggio dei liquami, e poi periodicamente per superare le criticità che, via via, si presenteranno”.

All’incontro hanno partecipato, oltre ai funzionari dei settori agricoltura e ambiente della Regione, anche esperti dell’Università di Torino che, grazie alle loro specifiche competenze in materia, potranno contribuire ad individuare soluzioni, alternative o complementari a quelle previste dal Piano, più flessibili e adatte alle singole realtà aziendali, sempre nel rispetto degli obbiettivi globali di riduzione previsti dalla direttiva europea.




Rifiuti, nasce l’ Autorità Rifiuti Piemonte

Con la firma davanti al notaio, è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Comune di Torino, Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi.

Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata con la legge regionale 1 del 2018.

Ha personalità giuridica di diritto pubblico, le sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e di controllo da quelle di erogazione dei servizi.

Dal 1 gennaio 2024 la programmazione e l’avvio a trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati,  dei rifiuti organici e del rifiuto ingombrante – finora di competenza dei singoli consorzi – diventeranno di competenza e gestione dell’Autorità rifiuti Piemonte che a quella data sarà pienamente operativa.

La distribuzione delle quote di partecipazione dei diversi enti alla Conferenza d’ambito è basata su differenti parametri, tiene conto di popolazione, estensione territoriale, ma anche di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani: è stata infatti valutata la performance di ogni consorzio rifiuti sulla riduzione nella produzione pro capite di rifiuti urbani indifferenziati e sulla percentuale di raccolta differenziata raggiunta.

Il 76% delle quote è suddiviso tra i consorzi di area vasta e la Città di Torino, il restante 24% tra la Città metropolitana di Torino (il 12.46%) e le altre Province piemontesi.




Alla Triennale di Milano, premiati gli architetti vercellesi dello Studio di Architettura Rosso Fornaro

Si è svolta il 7 luglio nel prestigioso Salone d’Onore della Triennale di Milano la premiazione della settima edizione del premio internazionale CITY’SCAPE AWARD 2023.

Il Premio intende attrarre l’eccellenza della progettazione internazionale nell’ambito dell’Architettura del Paesaggio e premiare i migliori progetti. Il riconoscimento mira a promuovere e a ricercare nuovi possibili equilibri favorendo il dialogo tra architettura e paesaggio per nuove dinamiche territoriali.

Questa edizione ha visto la partecipazione di 122 progetti provenienti da ogni parte del mondo, il 25% dei quali da: Spagna, Israele, Belgio, Cina, Svezia, Messico, Olanda, Stati Uniti, Portogallo, Emirati Arabi, Croazia, Danimarca, Malta, Polonia.

Tutti i progetti saranno esposti al Teatro Agorà della Triennale di Milano.

Dopo un simposio di due giorni, sul tema:” il progetto del paesaggio come strategia nel cambiamento climatico per la resilienza urbana e sociale”, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione.

Agli architetti, Carlo Rosso ed Emanuela Fornaro dello Studio di architettura Rosso e Fornaro di Vercelli, è stato consegnato il 3° premio nella categoria BRAND & LANDSCAPE per il progetto paesaggistico del polo logistico di Amazon MXP3 di Vercelli.

 

L’ autorevole giuria, composta da numerosi architetti paesaggisti, premiando il progetto ha letto la seguente motivazione:

Per aver saputo coraggiosamente preservare all’interno di un grande polo logistico “la memoria identitaria del paesaggio esistente” in armonia per quanto possibile con l’ambiente circostante e per l’attenzione rivolta alla progettazione ambientale degli spazi verdi e architettonica degli edifici che hanno tenuto conto delle caratteristiche fisiche e climatiche dell’area assicurando un’armoniosa continuità con il territorio circostante.

Lo studio di architettura Rosso Fornaro orgoglioso di aver portato a Vercelli la più grande e importante realtà logistica del mondo, che ha garantito alla città più di mille assunzioni, si ritiene onorato del premio ricevuto che conferma la qualità del progetto paesaggistico e lo riconosce a livello internazionale.

Il simposio, organizzato della Triennale di Milano con la Rivista Internazionale di Architettura del Paesaggio TOPSCAPE, promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti e patrocinato dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano ha visto la presenza di un parterre di oltre 50 relatori, provenienti da oltre 10 Paesi, attivi oggi nell’ambito dell’Architettura contemporanea del Paesaggio.




Presentazione del progetto “Car Pooling: viaggiamo insieme per l’ambiente!”

Confindustria Novara Vercelli Valsesia, che dal 2018 ha attiva una convenzione con Bringme per promuovere la mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro, ha coinvolto alcune aziende sue associate con sede sulla direttrice stradale Novara-Vercelli per ampliare la platea dei lavoratori interessati a muoversi tra i due capoluoghi utilizzando un sistema “smart” (la piattaforma e l’app di Jojob-Bringme) di condivisione del mezzo di trasporto privato. A marzo 2023 Marazzato, Sambonet e Comoli Ferrari hanno avviato una fase di sperimentazione del servizio, mettendo a disposizione dei propri dipendenti le informazioni necessarie per utilizzare l’app di Jojob configurata come “community aziendale”. Nei primi due mesi (15 marzo-15 maggio) il progetto ha coinvolto 32 persone di Marazzato e Comoli Ferrari, con un risparmio di 893 km. di percorrenza, 114,4 kg di emissioni di Co2 e 175 euro di spese di trasporto. Il coordinamento tra imprese con attività differenti e lo scambio di informazioni tra i responsabili aziendali sono state le positive premesse per raggiungere l’obiettivo del progetto: la sua estensione a un numero sempre più ampio di aziende ed enti delle due province, in un’ottica di crescente condivisione della responsabilità sociale, tanto d’impresa quanto a livello di collettività.

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Il Gruppo Marazzato, nato nel 1952, si occupa di servizi ambientali con 8 sedi nel Nord Ovest e un raggio d’azione nazionale grazie alle reti d’impresa a cui aderisce. Con 300 dipendenti e un parco mezzi di oltre 250 unità fornisce servizi di gestione, intermediazione e trasporto rifiuti industriali, bonifiche ambientali, rimozione amianto e serbatoi e spurghi civili e industriali. Lo scorso febbraio 2023 il Gruppo ha dato vita alla Fondazione Marazzato, che si occupa di tutte le iniziative legate al mondo della CSR, della sostenibilità ambientale e della preservazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla collezione privata di mezzi storici di oltre 250 esemplari custodita presso lo showroom di Stroppiana.

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Comoli Ferrari, da oltre 90 anni distributore di soluzioni per l’impiantistica, è un’azienda interamente italiana, nata a Novara nel 1929. Oggi è presente su gran parte del territorio nazionale con 112 punti vendita, distribuiti in otto regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia- Romagna, Marche, Toscana e Sardegna) e conta oltre 1.000 dipendenti e collaboratori. Terza generazione alla guida della società, Paolo Ferrari, insieme alle cugine Margherita e Anastasia Ferrari, è Amministratore Delegato unico dal 2016. Ad oggi ha trasformato l’impresa di famiglia in una struttura manageriale, attivando il percorso per un nuovo posizionamento che sta cambiando Comoli Ferrari da distributore di materiali per l’impiantistica in Solution Provider. I settori specialistici a cui Comoli Ferrari si rivolge sono: Energy, e-Mobility, Lighting, Entertainment, Industrial automation, Power distribution, Home and building automation, Indoor air quality, Safety e Security. Ma anche al settore idrotermosanitario e navale. Da sempre focalizzata sull’integrazione di tecnologia e competenza, ha fatto della sostenibilità, dell’innovazione e del coinvolgimento delle persone i fattori chiave per misurare il successo della propria impresa.

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Confagricoltura Piemonte: “La Consulta  per la Promozione del Territorio sia veicolo di tutela”

Confagricoltura Piemonte esprime soddisfazione per la nascita della Consulta per la promozione del territorio delle Aree protette del Po piemontese.

Non siamo stupiti che l’Ente Parco riconosca il ruolo trainante delle Associazioni di categoria e delle realtà economiche, per la promozione del territorio e che con esse cerchi una proficua collaborazione” afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte.

 

Sicuramente come Confagricoltura daremo un contributo fattivo affinché questo organismo svolga un ruolo attivo nelle politiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale del territorio” prosegue il direttore Lella Bassignana.

 

La Consulta sarà chiamata a esprimersi con pareri sul regolamento delle aree protette, per valorizzare e salvaguardare l’interesse economico e turistico di ampie zone caratterizzate da un ecosistema unico e tutelato dall’Unesco: il Delta del Po’ è infatti identificato all’interno del MAB – “Men and the Biosphere”, un programma scientifico intergovernativo riservato alle Riserve di Biosfera, essendo la più grande zona umida d’Italia, senza confini, costantemente ridisegnata dal lento lavorìo delle acque del fiume, in cui la natura esprime un’enorme ricchezza in termini di biodiversità.

 

Per Confagricoltura, la rappresentanza è assicurata da Edoardo Canepa per la provincia di Alessandria e Jacopo Ferraris per la provincia di Vercelli e di Biella.




Carburanti sostenibili per l’aviazione, accordo tra Ministero infrastrutture e PoliTo

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e il Politecnico di Torino hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione della durata di tre anni volto ad analizzare e promuovere l’utilizzo di nuovi carburanti sostenibili nel settore dei trasporti, con specifico riferimento al settore dell’aviazione. L’obiettivo è quello di definire, in collaborazione con ENAC, una roadmap nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, la sua integrazione nelle iniziative Internazionali (UN-ICAO) ed europee, e il monitoraggio dello stato di avanzamento delle politiche di settore e della loro implementazione.

In particolare, sul piano tecnologico-industriale, sarà analizzato e monitorato lo stato di sviluppo dei processi nel settore dei biofuels per aviazione (Sustainable Aviation Fuels – SAF), lo sviluppo di possibili scenari per la definizione di una roadmap per l’introduzione a larga scala dei SAF, la valutazione, in ottica del pacchetto europeo Fit for 55 (che contiene proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal), del potenziale di decarbonizzazione del settore, nonché l’analisi dell’evoluzione della normativa tecnica del settore. Sul piano economico, l’analisi riguarderà l’evoluzione dei costi di produzione dei SAF, nonché lo studio di eventuali proposte di policy o regolatorie per favorirne la diffusione e l’utilizzo.

La collaborazione, coordinata per il Politecnico dal professor David Chiaramonti del Dipartimento di Energia (DENERG) e realizzata con il coinvolgimento di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione (DIGEP) diretti dal professor Carlo Cambini, si svilupperà attraverso lo studio delle misure di regolazione nel settore dei carburanti sostenibili per aviazione, sia da un punto di vista tecnico-industriale, sia di policy/regolamentazione ed economico. Il Politecnico metterà a disposizione le proprie competenze multidisciplinari e favorirà l’interazione con soggetti e strutture (accademiche e industriali, nazionali e internazionali) cui lo stesso partecipa o con cui stabilmente collabora e supporterà il Ministero nei rapporti con i principali stakeholders nazionali e internazionali.

“La progressiva decarbonizzazione del settore aereo – nota il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini è un processo complesso che sta mobilitando le imprese del settore, gli enti regolatori e i Ministeri di moltissimi Paesi, in un’ottica di cooperazione internazionale. Con questo accordo il nostro Paese sarà in grado di elaborare e avanzare nei diversi consessi internazionali dove si definiscono le regole comuni proposte basate su solide analisi tecnico-economiche, nonché di definire gli interventi necessari per accompagnare nella trasformazione in atto un settore cruciale per l’economia del Paese”.

 

Secondo il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco: “Il progetto di collaborazione con il MIMS è un importante passo avanti per studiare nuovi strumenti di policy a supporto della decarbonizzazione del settore dei trasporti in primis, così come dell’intero sistema economico Italiano, temi centrali nell’agenda dei prossimi anni del nostro Ateneo e del supporto che intendiamo dare allo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.




Oggi pomeriggio a Cuneo un workshop sulle nuove frontiere del miglioramento genetico delle piante

Oggi pomeriggio dalle 14.30 alle 18 allo Spazio Incontri della Fondazione CRC (via Roma, 15) a Cuneo, si terrà il workshop “Tecniche di evoluzione assistita (TEA) per il miglioramento genetico delle piante agrarie”, organizzato dal DISAFA, Unità di Genetica vegetale, da Confagricoltura Cuneo e dalla Fondazione Agrion, con l’obiettivo di fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore del miglioramento genetico avanzato delle piante.

Il workshop sarà introdotto da Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo, e sarà moderato da Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte.

Tra i relatori: i professori di genetica agraria, Sergio Lanteri, Andrea Moglia, e Alberto Acquadro, responsabile del progetto PROSPEcT, la presidente della Federazione nazionale proteoleaginose di Confagricoltura Deborah Piovan, Simone Monge del Servizio Tecnico Confagricoltura Cuneo e Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale ortaggi, fragola e piccoli frutti della Fondazione Agrion. L’evento, patrocinato da Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Cuneo, è valido per il riconoscimento dei crediti formativi da parte di Collegio Interprovinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Il workshop, rivolto a tecnici, operatori del settore e studenti, sarà aperto al pubblico fino a una capienza massima di 92 persone. È obbligatoria la registrazione tramite Eventbrite. L’evento si svolge nell’ambito del progetto PROSPEcT – Nuove tecniche di miglioramento genetico per la produzione di genotipi resistenti a patogeni in specie di interesse commerciale per il settore orticolo piemontese, sostenuto dalla Fondazione CRC all’interno del bando Agroalimentare 4.0.

Tutte le informazioni, compreso il programma completo, sono riportate sul sito del progetto PROSPEcT




Neve e ambiente, CCIAA Cuneo: Si va verso modelli più sostenibili

Presentati i primi risultati del progetto europeo Alpimed Clima da cui si partirà per rispondere alle sfide che attendono l’area transfrontaliera tra Italia e Francia

Un risultato che non è un punto di arrivo, ma di partenza. Anzi, di ripartenza, per riprendere slancio dopo due anni resi complicati dall’emergenza sanitaria prima e dal caro energia poi.

È quanto è emerso nel corso dell’evento, tenutosi presso la Camera di Commercio di Cuneo, del progetto europeo Alpimed Clima, promosso insieme agli altri partner italiani e francesi e alle stazioni sciistiche del territorio.

L’incontro si è aperto con i saluti del presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Mauro Gola, che ha sottolineato la volontà di “portare avanti un discorso integrato anche con la parte francese, perché oggi è il momento di essere ancora più sostenibili”.

Loïc Gargari, project manager della Métropole Nice Côte d’Azur, capofila del progetto Alpimed Clima e del Piter Alpimed ha parlato dell’impegno profuso per “migliorare l’utilizzo delle risorse energetiche e idriche. Siamo giunti a risultati che sono condivisi e che possono essere da stimolo per ulteriori azioni in tale direzione”.

A chiudere la parte istituzionale è stato Roberto Gosso, presidente di Cuneo Neve, il quale ha ravvisato la necessità per le stazioni sciistiche di “diventare sempre più green, obiettivo perseguito anche attraverso un innovativo progetto di dematerializzazione degli abbonamenti, che permette una riduzione dei tempi e dei rifiuti prodotti”.

 

 

La Camera di Commercio di Cuneo, per voce di Marilena Luchino, referente del progetto, ha illustrato gli obiettivi e il partenariato di Alpimed Clima, il progetto che coinvolge un totale di 89 comuni – 27 della provincia di Cuneo (delle valli Gesso, Vermenagna e Pesio), 24 della provincia di Imperia e 38 del Dipartimento Alpes Maritimes e che fa parte di Piter Alpimed, attraverso cui si punta ad arrivare alla definizione di una carta climatica transfrontaliera, per facilitare la realizzazione di strumenti di pianificazione territoriale che permettano di replicare le buona pratiche ambientali già attivate in altre parti dell’area.

Con l’intervento di Alessandro Casasso, docente di Ingegneria dell’ambiente del Politecnico di Torino, soggetto attuatore dell’Ente camerale, si è entrati nel vivo dei risultati della ricerca sull’impronta di carbonio delle stazioni sciistiche. “Spesso sui media compaiono titoli allarmanti che sottolineano come lo sci alpino sia uno sport poco sostenibile, in particolar modo a causa del ricorso all’innevamento tecnico, la cosiddetta ‘neve artificiale’. Siamo partiti da questo assunto domandandoci se fosse davvero così. Siamo arrivati a stimare l’emissione di gas serra legato all’attività di un comprensorio sciistico, per ricavare la quantità di anidride carbonica media giornaliera prodotta da ogni sciatore. Un’operazione utile perché permette di paragonare l’attività sciistica ad altre attività umane”, ha spiegato Casasso.

Il dato emerso è che un giornaliero sugli sci produce una quantità di anidride carbonica che va da 3 a 12 kilogrammi, l’equivalente di quanta se ne determina percorrendo da 25 a 100 chilometri in auto.
Oltre alla parametrazione del consumo energico prodotto, la ricerca permette di capire come si possa intervenire per migliorare la situazione.

“Tre sono le macro voci più significative – ha proseguito Casasso -: gli impianti di risalita, l’innevamento programmato e la battitura delle piste. La prima è quella che incide di più a livello di dispendio energetico (dallo skilift, meno dispendioso, passando poi alla seggiovia e alla cabinovia). Per ridurlo si può intervenire regolando la velocità degli impianti, adeguando la portata in base all’affluenza degli sciatori. È quello su cui hanno lavorato i colleghi francesi, riducendo i Kilowattora consumati del 15 per cento nell’arco di qualche anno. Un altro modo per ridurre le emissioni di gas serra consiste nell’introduzione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili: il fotovoltaico, per esempio, si adatta bene agli impianti di risalita”.

 

 

Per quanto riguarda l’innevamento programmato, il docente del Politecnico di Torino commenta: “È una voce abbastanza minima nel fabbisogno energetico di una stazione, se paragonata agli impianti di risalita, perché l’ordine di grandezza
delle potenze impegnate è simile, ma il suo utilizzo nel corso di una stagione è molto più ridotto in termini di ore.

La battitura delle piste richiede mezzi di grandissima potenza che hanno consumi decisamente importanti. Il consumo energetico dipende dalla pendenza delle piste, dalle precipitazioni nevose, ma è determinata anche dall’esperienza dell’operatore che manovra il mezzo. Circa il 75 per cento di anidride carbonica prodotta è legata a impianti di risalita e innevamento, mentre la restante parte alla battitura delle piste, ma è la percentuale su cui è più difficile incidere positivamente”

Andrea Lingua, docente di Ingegneria dell’ambiente del Politecnico di Torino spiega: “Abbiamo provato ad affrontare due questioni: la prima ha permesso di arrivare a un monitoraggio dell’altezza della neve nel tempo attraverso dei droni, per ottimizzare il consumo energetico dei gatti della neve. Il secondo aspetto è legato a una interazione in tempo reale con questi mezzi, per permettere loro di conoscere l’altezza del manto nevoso su cui stanno operando con delle tecniche che non siano costose e dalla precisione elevata”.

Sempre di efficientamento, ma da un altro punto di vista, ha parlato Mauro Danna, responsabile Innovazione di Confindustria Cuneo. L’efficientamento in questione passa attraverso il processo di digitalizzazione che, grazie a Cuneo Neve, riguarda 17 stazioni e 92 impianti di risalita della provincia di Cuneo ed è racchiuso in due applicazioni.
“Con Cuneo Neve Pass abbiamo avviato una sperimentazione che è partita da quello che già c’era prima, una card fisica letta alle casse mediante sistemi Pos, facendola diventare una app. Già a partire dalla stagione invernale 2021-2022 i soci degli oltre 35 sci club che aderiscono a questa iniziativa hanno avuto la possibilità di scaricare l’app, riconosciuta da tutto il circuito Cuneo Neve e accedere alle scontistiche che ogni stazione singolarmente prevede”.

“Grazie anche alla Camera di Commercio di Cuneo si è provveduto a dotare tutte le 47 casse delle 17 stazioni di un tablet che legge queste applicazioni dal telefonino – aggiunge Danna –; il bello di questa soluzione è che si tratta di una piattaforma studiata tenendo conto delle realtà esistente, ma aperta: in futuro potremo caricare altri tipi di servizi, permettendo, per esempio, di utilizzarla per la visita dei musei o dei siti d’interesse del territorio.

 

“Il secondo progetto operativo è Cuneo Neve Store, un portale che consente di effettuare l’acquisto online per tutte le stazioni sciistiche cuneesi, anche quelle piccole, sinora non attrezzate per offrire tale servizio che velocizza la pratica e va incontro alle esigenze degli utenti”.

Sempre nell’ambito del progetto Alpimed Clima sono stati predisposti una guida e un video per illustrare l’impatto delle stazioni sciistiche sull’effetto serra e nei prossimi giorni partirà un corso di Energy Management gratuito.
La parte finale dell’incontro è stata incentrata su Isola 2000, con l’illustrazione delle iniziative intraprese per migliorare l’efficientamento energetico nella località sciistica d’Oltralpe. Una testimonianza che da una parte ha messo in evidenza la tanta strada ancora da fare, ma dall’altra ha reso evidente come sia possibile agire concretamente per opporsi all’impatto dei cambiamenti climatici.

A concludere l’appuntamento sono state le testimonianze delle stazioni di Limone Piemonte e Prato Nevoso, coinvolte direttamente nello studio portato avanti dal Politecnico di Torino. Entrambi gli intervenuti hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e soddisfazione per le prospettive di intervento che i risultati della ricerca lasciano aperti.




Idrogeno: Novara si candida per attuare la strategia regionale

Grazie a imprese di prim’ordine con importanti progetti di sviluppo, a una filiera strategica ad alto valore aggiunto e a una forte intensità di know-how, Novara e il suo territorio hanno tutti i requisiti per candidarsi a ospitare una delle future “Hydrogen Valley” della Regione Piemonte.

È quanto emerso dal convegno “La politica di sviluppo dell’idrogeno in Piemonte: i piani strategici della Regione, dei grandi fornitori di energia e delle aziende del territorio”, organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) il 23 marzo 2022 all’Università del Piemonte Orientale (Upo). «Anche nelle province di Novara e di Vercelli – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – si stanno facendo innovazioni radicali su questo tema, con imprese importanti che sono già collocate operativamente lungo la catena del valore. Il nostro impegno e il nostro sostegno per favorire gli sviluppi di questo sempre più rilevante vettore energetico sono totali».

Dopo i saluti del Rettore dell’Upo, Gian Carlo Avanzi, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha definito «un nostro obiettivo il riuscire a produrre a Novara un combustibile che abbia rendimenti importanti per l’industria. Grazie al Pnrr, Novara vuole raggiungere una maggiore forza anche dal punto di vista della sostenibilità: stiamo infatti mettendo a punto una sorta di “piano regolatore” per la sostenibilità ambientale e vogliamo raggiungere la neutralità climatica prima degli obiettivi del 2030». L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Matteo Marnati, ha poi spiegato che il Piemonte è una tra le prime regioni italiane ad aver sostenuto la creazione della filiera dell’idrogeno e aver messo a punto una strategia ad hoc. «Siamo passati – ha detto – da un’idea nel cassetto a un sogno, e dal sogno a un’opportunità che diventerà ricchezza per il territorio, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il Piemonte punta deciso, e accelera, sull’idrogeno, con l’obiettivo di far diventare la Regione il referente europeo. Tre gli assi portanti della nostra strategia: produzione di idrogeno verde, distribuzione e usi finali, dallo stoccaggio alla mobilità ferroviaria (con la recente segnalazione al Ministero dei trasporti della Novara-Biella come tratta da alimentare a idrogeno, Ndr). I tempi sono maturi, l’ecosistema industriale c’è, anzi: il Piemonte oggi è leader nel comparto delle aziende manifatturiere. Ora bisogna partire, insieme alla ricerca e all’università, e creare un’economia di scala che ci possa portare anche all’indipendenza energetica».

La strategia regionale per l’idrogeno e le prime azioni a supporto della sua attuazione sono state oggetto, per la prima volta in un incontro pubblico, delle relazioni di Stefania Crotta e di Giuliana Fenu, rispettivamente direttore Ambiente, Energia e Territorio e direttore Competitività della Regione Piemonte. La strategia intende valorizzare le competenze qualificando il Piemonte come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno e supportando le filiere industriali; sostenere l’introduzione del vettore idrogeno nel sistema energetico, industriale e dei trasporti, sia per contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione sia come occasione di miglioramento di competitività del territorio; attrarre investimenti e finanziamenti nazionali ed europei e favorire la partecipazione ai network nazionali e internazionali dell’idrogeno. Tra le sue prime indicazioni attuative, in vista della sua approvazione, entro giugno 2022, sono previste l’attrazione di fondi del Pnrr (con un approccio integrato per massimizzare le opportunità delle diverse misure, tra cui quella finalizzata alla produzione e uso di idrogeno elettrolitico nell’industria e nel trasporto locale a partire da fonti di energia rinnovabile utilizzando aree dismesse già collegate alla rete elettrica, che sono in fase di mappatura) e la creazione di un “Team Idrogeno” intersettoriale. Davide Damosso, direttore di Environment Park Spa, attiva da oltre 20 anni sui temi dell’innovazione ambientale e della sostenibilità, ha sottolineato come il Piemonte sia dotato «di un ecosistema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico completo e connesso alle reti europee, in grado di competere sul piano della ricerca e assistere le imprese nella loro crescita competitiva, e un sistema di imprese manifatturiere attive nel campo dell’idrogeno, concentrate in tre filiere, già in grado di produrre sistemi e componenti per i mercati internazionali».

Sono poi seguite due tavole rotonde. Alla prima, con le aziende del territorio che stanno già investendo nella filiera dell’idrogeno, hanno preso parte Marco Sciamanna, Senior Director e Site General Manager della Memc Electronics Materials Spa, Julien Nyst, General Manager Giacomini Benelux e responsabile sviluppo idrogeno della Giacomini Spa, e Marco Tartaglino, Development Manager della Baglioni Spa. «Con l’ampliamento della produzione previsto nel 2023 – ha spiegato Sciamanna – contiamo di passare dalle attuali 130 alle 210 tonnellate annue di consumo di idrogeno. Una produzione “in loco” sarebbe per noi assolutamente strategica: prima di tutto da un punto di vista etico, perché sono appassionato di montagna e padre di due figli che vorrei potessero vedere ancora i ghiacciai nei prossimi decenni, ma anche da un punto di vista economico, perché come General Manager so che l’impatto zero per le emissioni di CO2 sta diventando un requisito di business molto importante già nel breve termine e che chi non si adeguerà perderà quote di mercato». Nyst, ricordando che Giacomini aveva presentato la prima caldaia a idrogeno già in occasione ai giochi olimpici di Torino 2006, ha descritto le enormi potenzialità di questo mercato nei prossimi anni, soprattutto per la sostituzione degli impianti esistenti. «Giacomini – ha precisato – produce da sempre sul suo territorio di appartenenza ed è disponibile a fare networking per trovare i partner più adeguati allo sviluppo di progetti innovativi». Tartaglino, sottolineando il know-how consolidato della partecipata Astra Refrigeranti, ha illustrato le prospettive di sviluppo con la produzione dei grandi silos di stoccaggio e l’attenzione alle certificazioni di prodotto sempre più richieste dai grandi clienti internazionali. «Siamo un gruppo multinazionale – ha concluso – ma a Novara abbiamo qualità, ingegneria e direzione, anche se fatichiamo a trovare personale specializzato, come i saldatori con esperienza. Se ci saranno sviluppi saranno comunque su questo territorio».

Alla seconda tavola rotonda, dedicata alle future politiche per l’idrogeno dei grandi fornitori di energia, hanno partecipato Marco Falcone, direttore Relazioni esterne e istituzionali di Esso Italiana Srl, Lorenzo Ducci, responsabile Hydrogen Commercial Office di Enel Green Power Spa, Andrea Pisano, Head of Hydrogen Initiatives di Eni Spa, Enrico Pochettino, direttore Innovazione di Iren Spa, Cecilia Gatti, Regulatory & Institutional Affairs Director di Axpo Italia Spa e Gabriele Lucchesi, direttore Idrogeno di Edison Spa. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dell’idrogeno come vettore energetico di decarbonizzazione ed evidenziato la necessità del networking per cogliere le opportunità delle scelte strategiche a livello nazionale.