Confronto costruttivo e obiettivi comuni al tavolo sulla qualità dell’aria

E’ stato un incontro molto proficuo con la Regione, i Comuni, l’Arpa ed i tecnici delle varie amministrazioni. Abbiamo adottato un metodo comune di lavoro non solo sulle misure da prendere ma anche, cosa importantissima, sulla comunicazione che deve raggiungere direttamente o attraverso i mezzi di comunicazione tutti i cittadini, i quali devono sapere che cosa stiamo facendo per la loro salute, questo deve essere l’obiettivo principale del Tavolo.

E’ quando ha dichiarato Barbara Azzarà, consigliera con delega all’ambiente della Città metropolitana di Torino a margine della seduta del Tavolo di coordinamento sulla qualità dell’aria che si è svolto oggi pomeriggio in corso Inghilterra.

Sono intervenuti l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto e i rappresentanti dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese.

Vi hanno preso parte sindaci e amministratori di buona parte dei 33 comuni che rientrano nel protocollo dell’accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano, ovvero Alpignano, Beinasco, Borgaro, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Druento, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto, Pianezza, Pino Torinese, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Torino (per il quale era presenta l’assessore Unia), Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano.


L’incontro è stato l’occasione per un confronto diretto con l’assessore regionale Marnati e la discussione ha preso il via dopo una breve illustrazione a cura dell’Arpa sui primi dati dei rilevamenti effettuati nel corso del 2019, un totale di due milioni di dati ricavati da 25 mila campioni d’aria raccolti su tutto il territorio metropolitano.


“Il tavolo è compatto e in grado di prendere le giuste iniziative rispetto all’ambiente e alla salute della popolazione – ha aggiunto Barbara Azzarà – Stiamo ragionando sui dati e sui grafici predisposti dai tecnici, anche in vista dei prossimi importanti incontri che si svolgeranno a livello di macro regioni, lavoriamo insieme per poter dar vita a misure valide su tutto il territorio. Abbiamo iniziato anche il confronto sul tema del riscaldamento e ragionato sulle possibili soluzioni che saranno oggetto di approfondimento a partire dalla prossima seduta”.


Nel prossimo incontro, già programmato per il mese di marzo, si approfondiranno i temi legati all’evoluzione del protocollo padano per l’inverno 2020-2021, all’avvio della limitazione strutturale dei veicoli diesel euro 4 ed il conseguente adeguamento delle misure emergenziali.

Saranno approfonditi i temi legati all’applicazione del divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori a “tre stelle” e della campagna di comunicazione sulla corretta gestione degli impianti termici.

La Città metropolitana ha una propria competenza in materia di impianti termici, una questione complessa se si pensa che sono stati censiti su tutto il territorio ben 432 mila impianti. In proposito è stata avviata di recente una campagna di comunicazione destinata ai cittadini attraverso la distribuzione di opuscoli di facile consultazione, inserzioni sulle principali testate giornalistiche e apposite pagine sul web istituzionale.




Smaltimento illegale di rifiuti non pericolosi in riva alla Dora a Torino

Non disponeva dell’autorizzazione allo smaltimento e ha abbandonato alcune decine di metri cubi di rifiuti non pericolosi in modo del tutto illegale sulla sponda destra della Dora a Torino la ditta denunciata all’autorità giudiziaria dalla Polizia locale metropolitana, a seguito di un controllo effettuato lunedì 25 gennaio. Il personale della Polizia metropolitana è intervenuto per verificare il ripristino dello stato dei luoghi dopo l’abbandono di rifiuti, a seguito di una segnalazione da parte delle Guardie Ecologiche Volontarie, che sono dipendenti onorari della Città Metropolitana di Torino.

Gli agenti della Polizia Metropolitana sono riusciti ad individuare sia la società che aveva prodotto i rifiuti sia quella che li aveva abbandonati in riva alla Dora. Le ditte sono state denunciate in concorso all’autorità giudiziaria e dovranno pagare una contravvenzione di 6.500 euro ciascuna, oltre ad accollarsi le spese per il ripristino dello stato dei luoghi. In caso contrario dovranno subire un processo per il reato di abbandono di rifiuti commesso da persona giuridica. I rifiuti non pericolosi recuperati in riva alla Dora sono stati avviati alle operazioni di recupero in un impianto specializzato in possesso dell’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Torino.

“Le GEV e la Polizia Metropolitana continuano in tutto il territorio della Città Metropolitana di Torino il monitoraggio per verificare che non si ripetano abbandoni abusivi di rifiuti. – sottolineano il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e la Consigliera delegata all’ambiente e vigilanza ambientale Barbara Azzarà – In questa come in altre operazioni si rivela essenziale la collaborazione e la sinergia tra la Polizia locale metropolitana e le Guardie Ecologiche Volontarie, a cui il nostro Ente deve riconoscenza e considerazione per l’impegno profuso”.




Qualità dell’aria: scatta il livello viola. Bloccati tutti i veicoli euro 5

Proseguono le limitazioni al traffico: dopo più di venti giorni di superamenti consecutivi scatta per la prima volta il livello di allerta viola, nei territori dei comuni di Torino, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria.


A partire da domani venerdi 17 fino a lunedi 20 gennaio (giorno in cui sarà disponibile la prossima valutazione di Arpa Piemonte), sarà pertanto attivo il blocco per tutti i veicoli diesel fino alla categoria Euro 5, compresi quelli immatricolati dopo il primo gennaio 2013 e per quelli a benzina fino alla categoria Euro 1.
La fascia oraria delle limitazioni è estesa per tutti i veicoli a 13 ore consecutive, dalle 7 alle 20.

Rimane in vigore il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti per la classe 4 stelle; l’introduzione del limite di 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie negli edifici; il divieto di ogni tipologia di combustione all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…); infine il divieto di spandimento dei liquami zootecnici.
Le concentrazioni di PM10 che hanno raggiunto giovedi 9 gennaio valori particolarmente elevati di 105 microgrammi al metro cubo, contro un limite di 50 microgrammi al metro cubo, nella centralina di piazza Rebaudengo, si mantengono su valori estremamente elevati ma non mostrano significativi peggioramenti.
Proseguono inoltre le limitazioni del livello arancione nei comuni di Carmagnola, Chieri, Rivalta di Torino e Vinovo.

Nelle tabelle seguente si riporta lo schema dettagliato delle limitazioni veicolari.

ATTIVE DA VENERDÌ 17 GENNAIO FINO A LUNEDÌ 20 GENNAIO LE LIMITAZIONI EMERGENZIALI DI LIVELLO 3 NEI COMUNI di Torino, Beinasco, Borgaro T.se, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro T.se, Settimo T.se, Venaria

il livello viola, attivato dopo 20 giorni consecutivi della soglia di 50 µg/m3 di PM10, è stato definito a livello metropolitano per contenere il costante innalzarsi delle concentrazioni degli inquinanti nei periodi di perdurante stabilità atmosferica.

Tipo veicolo

Orari

Chi non circola

Persone (M1), Merci (N1, N2, N3)

0:00-24:00

  • Benzina, gpl e metano Euro 0

  • Diesel Euro 0 e Euro 1

Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7)

0:00-24:00

  • Benzina Euro 0

Persone (M1), Merci (N1, N2, N3)

7:00-20:00

  • Diesel Euro 2, Euro 3

  • Diesel Euro 4, Euro 5

  • Benzina Euro 1

Limitazioni emergenziali di Livello 1 attive a partire dal 01/10/2019 dopo 4 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ (valide tutti i giorni, festivi compresi)

Tipo veicolo

Orari

Chi non circola

Persone (M1), Merci (N1, N2, N3)

0:00-24:00

  • Benzina, gpl e metano Euro 0

  • Diesel Euro 0 e Euro 1

Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7)

0:00-24:00

  • Benzina Euro 0

Persone (M1)

8:00-19:00

  • Diesel Euro 2 e Euro 3

  • Diesel Euro 4

Merci (N1, N2, N3)

8:00-19:00

  • Diesel Euro 2 e Euro 3 nelle giornate dal lunedì al venerdì

Merci (N1, N2, N3)

8:30-14:00 e

16:00-19:00

  • Diesel Euro 2, Euro 3 nelle giornate di sabato e festivi

  • Diesel Euro 4

Tutti i dettagli sui provvedimenti di limitazione delle emissioni in atmosfera sono disponibili sul sito della Città metropolitana di Torino alla pagina:

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico




Concorso “ci basta un pianeta”: premiati online studenti e green club

Sono stati assegnati oggi pomeriggio con una cerimonia on line presentata dal divulgatore scientifico Andrea Vico i premi agli studenti vincitori della prima edizione del concorso “Ci basta un pianeta” indetto da Città metropolitana di Torino e rivolto alle scuole secondarie di secondo grado del territorio.

Tre le categorie in gara: Rifiuti – Risorse – Riciclo sulle quali si sono cimentati gli studenti che hanno creato veri e propri green club nelle loro classi per lavorare sui temi dell’agenda 2030 e dell’innovazione ambientale.

Particolarmente apprezzato il loro impegno dalla consigliera metropolitana delegata all’ambiente e all’istruzione Barbara Azzarà che ha sottolineato il valore di questo bando soprattutto in periodo di didattica a distanza, perchè ha coinvolto centinaia di studenti su tematiche di pianificazione ambientale gettando le basi per un approfondimento costante in tema ambientale nonostante le difficoltà detatte dal pandemia da covid.

Ecco la graduatoria dei vincitori che si sono cimentati sui temi della raccolta differenziata, sulla riduzione degli sprechi ed una alimentazione più sana

    • GREEN CLUB delle RISORSE– Ridurre i consumi e gli sprechi – Premio “Risorse” – Meno consumi più risorse (il più brillante):

1° Premio: Green Club “ECOnvitto” – Convitto Nazionale Umberto I di Torino

2° Premio:Green Club “Green Fields” –IIS Dalmasso di Pianezza

    • GREEN CLUB del RICICLO– Potenziare la raccolta differenziata e il riutilizzo dei materiali PREMIO “4 R RIFIUTI” – Ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare (il più oculato):

1° Premio: Green Club “BiraGoCircular” – IPSIA Birago di Torino

2° Premio ex aequo: Green Club “ECOBERTI – progetto Differenziamoci” –  Liceo Berti di Torino

2° Premio ex aequo: Green Club “ECOVOLTA” – Liceo Volta di Torino

3° Premio ex aequo: Green Club “Ricicliamo il mondo” – IIS Curie-Vittorini di Grugliasco

3° Premio ex aequo: Green Club “Dottori Ecologici” – IIS Baldessano-Roccati di Carmagnola

    • GREEN CLUB  dell’ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE– Promuovere un’alimentazione sana e rispettosa dell’ambiente a scuola –  PREMIO “100% naturale” – W il cibo sano (il più salutare):

1° Premio: Green Club “InFORMA CON GUSTO” – Liceo Volta di Torino

2° Premio: Green Club “ECOCUOCO” – IPSSEOA Colombatto di Torino

Il concorso è stato gestito da Città metropolitana di Torino in collaborazione con il Museo A Come Ambiente e con il Politecnico di Torino: si lavorerà ora alla seconda edizione “ma soprattutto coinvolgeremo gli studenti nella definizione dell’agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile, un importante azione in corso” conclude soddisfatta la consigliera Barbara Azzarà.

 




L’impatto del Politecnico di Torino su città e comunità sostenibili ai primi posti delle classifiche internazionali

Ottimi risultati per il Politecnico di Torino nel THE Impact Ranking, la classifica mondiale delle università che valuta il loro impatto economico e sociale, in base ai Sustainable Development Goals dell’ONU (SDGs nell’acronimo inglese), approvati nel 2015 dalle Nazioni Unite.

L’Ateneo si posiziona nel quartile più elevato sia per il SDG – Sustainable Developing Goal 11 – Sustainable Cities and Communities sia per il SDG 13 – Climate Action, in cui si è presentato per la prima volta.

Un balzo in avanti importante nella classifica mondiale per il SDG 11 – Sustainable Cities and Communities: il Politecnico raggiunge la 17° posizione al mondo su 470 università partecipanti – lo scorso anno si era posizionato al 29° posto su oltre 290 università – a testimonianza del forte impegno che il Politecnico svolge sul territorio come attore fondamentale nella trasformazione urbana e nella valorizzazione del patrimonio culturale, nella creazione della cultura e nello stimolo allo sviluppo di una comunità inclusiva e attenta alle tematiche di sostenibilità.

Per quanto riguarda il SDG 13 – Climate Action, per il quale si tratta della prima partecipazione dell’Ateneo alla classifica, il Politecnico si è posizionato all’ 88° posto al mondo su oltre 375 università partecipanti. Anche in questo caso confermando l’impegno che l’Ateneo ha intrapreso ormai da anni per sostenere le azioni di contrasto al cambiamento climatico, non solo con la ricerca, ma anche con le linee guida interne e le azioni concrete nei Campus che porteranno nei prossimi mesi alla impostazione operativa del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima del Politecnico di Torino proposto dal Green Team.

Il ranking, giunto alla sua seconda edizione, è stato pubblicato oggi da Times Higher Education, il periodico londinese che ogni anno stila classifiche internazionali su università e istituti di istruzione superiore.

La Prorettrice, coordinatrice del Green Team di Ateneo e Presidente della RUS nazionale – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile, Patrizia Lombardi, che ha seguito in particolare la tematica, commenta:

“Questi risultati confermano l’impegno che l’Ateneo ha profuso in tutti questi anni nel campo dello sviluppo urbano sostenibile, della valorizzazione della ricerca scientifica e della condivisione della conoscenza, sottolineandone il ruolo sociale.

Il percorso che l’Ateneo ha avviato per accrescere una visione sostenibile del territorio, sia all’interno del campus sia favorendo la creazione di azioni sinergiche con gli enti locali è stato premiato dall’ottimo posizionamento raggiunto in questo ranking, che ci aiuta a documentare e valorizzare il nostro impegno sui temi delle città sempre più inclusive, sicure, e sostenibili e sulle nostre iniziative volte a minimizzare l’impatto ambientale, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento della nostra comunità nei confronti della crisi climatica.”




Deposito nazionale di rifiuti nucleari, avviato il confronto

Ieri pomeriggio in modalità video c’è stato un primo confronto informativo, promosso dalla Regione Piemonte, per illustrare la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti nucleari.

I rappresentanti di Sogin (la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) e Isin hanno illustrato la Carta e i criteri che sovrintendono all’individuazione delle aree. Le istituzioni locali e i rappresentanti delle categorie – per Confagricoltura è intervenuto il direttore regionale Ercole Zuccaro – hanno approfondito gli aspetti ambientali ed economici della questione.

Segnaliamo, tra gli altri, gli interventi del sindaco di Castelletto Monferrato Gianluca Colletti (posizionare il timer a 1:59:50), del professor Vincenzo Gerbi presidente dell’Autorità d’Ambito n. 5 Astigiano-Monferrato (2:19:10), del sindaco di Caluso Maria Rosa Cena (2:37:00) e del direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro (2:43:35).
Al link che segue trovate il video della riunione

 




Neve e ambiente, CCIAA Cuneo: Si va verso modelli più sostenibili

Presentati i primi risultati del progetto europeo Alpimed Clima da cui si partirà per rispondere alle sfide che attendono l’area transfrontaliera tra Italia e Francia

Un risultato che non è un punto di arrivo, ma di partenza. Anzi, di ripartenza, per riprendere slancio dopo due anni resi complicati dall’emergenza sanitaria prima e dal caro energia poi.

È quanto è emerso nel corso dell’evento, tenutosi presso la Camera di Commercio di Cuneo, del progetto europeo Alpimed Clima, promosso insieme agli altri partner italiani e francesi e alle stazioni sciistiche del territorio.

L’incontro si è aperto con i saluti del presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Mauro Gola, che ha sottolineato la volontà di “portare avanti un discorso integrato anche con la parte francese, perché oggi è il momento di essere ancora più sostenibili”.

Loïc Gargari, project manager della Métropole Nice Côte d’Azur, capofila del progetto Alpimed Clima e del Piter Alpimed ha parlato dell’impegno profuso per “migliorare l’utilizzo delle risorse energetiche e idriche. Siamo giunti a risultati che sono condivisi e che possono essere da stimolo per ulteriori azioni in tale direzione”.

A chiudere la parte istituzionale è stato Roberto Gosso, presidente di Cuneo Neve, il quale ha ravvisato la necessità per le stazioni sciistiche di “diventare sempre più green, obiettivo perseguito anche attraverso un innovativo progetto di dematerializzazione degli abbonamenti, che permette una riduzione dei tempi e dei rifiuti prodotti”.

 

 

La Camera di Commercio di Cuneo, per voce di Marilena Luchino, referente del progetto, ha illustrato gli obiettivi e il partenariato di Alpimed Clima, il progetto che coinvolge un totale di 89 comuni – 27 della provincia di Cuneo (delle valli Gesso, Vermenagna e Pesio), 24 della provincia di Imperia e 38 del Dipartimento Alpes Maritimes e che fa parte di Piter Alpimed, attraverso cui si punta ad arrivare alla definizione di una carta climatica transfrontaliera, per facilitare la realizzazione di strumenti di pianificazione territoriale che permettano di replicare le buona pratiche ambientali già attivate in altre parti dell’area.

Con l’intervento di Alessandro Casasso, docente di Ingegneria dell’ambiente del Politecnico di Torino, soggetto attuatore dell’Ente camerale, si è entrati nel vivo dei risultati della ricerca sull’impronta di carbonio delle stazioni sciistiche. “Spesso sui media compaiono titoli allarmanti che sottolineano come lo sci alpino sia uno sport poco sostenibile, in particolar modo a causa del ricorso all’innevamento tecnico, la cosiddetta ‘neve artificiale’. Siamo partiti da questo assunto domandandoci se fosse davvero così. Siamo arrivati a stimare l’emissione di gas serra legato all’attività di un comprensorio sciistico, per ricavare la quantità di anidride carbonica media giornaliera prodotta da ogni sciatore. Un’operazione utile perché permette di paragonare l’attività sciistica ad altre attività umane”, ha spiegato Casasso.

Il dato emerso è che un giornaliero sugli sci produce una quantità di anidride carbonica che va da 3 a 12 kilogrammi, l’equivalente di quanta se ne determina percorrendo da 25 a 100 chilometri in auto.
Oltre alla parametrazione del consumo energico prodotto, la ricerca permette di capire come si possa intervenire per migliorare la situazione.

“Tre sono le macro voci più significative – ha proseguito Casasso -: gli impianti di risalita, l’innevamento programmato e la battitura delle piste. La prima è quella che incide di più a livello di dispendio energetico (dallo skilift, meno dispendioso, passando poi alla seggiovia e alla cabinovia). Per ridurlo si può intervenire regolando la velocità degli impianti, adeguando la portata in base all’affluenza degli sciatori. È quello su cui hanno lavorato i colleghi francesi, riducendo i Kilowattora consumati del 15 per cento nell’arco di qualche anno. Un altro modo per ridurre le emissioni di gas serra consiste nell’introduzione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili: il fotovoltaico, per esempio, si adatta bene agli impianti di risalita”.

 

 

Per quanto riguarda l’innevamento programmato, il docente del Politecnico di Torino commenta: “È una voce abbastanza minima nel fabbisogno energetico di una stazione, se paragonata agli impianti di risalita, perché l’ordine di grandezza
delle potenze impegnate è simile, ma il suo utilizzo nel corso di una stagione è molto più ridotto in termini di ore.

La battitura delle piste richiede mezzi di grandissima potenza che hanno consumi decisamente importanti. Il consumo energetico dipende dalla pendenza delle piste, dalle precipitazioni nevose, ma è determinata anche dall’esperienza dell’operatore che manovra il mezzo. Circa il 75 per cento di anidride carbonica prodotta è legata a impianti di risalita e innevamento, mentre la restante parte alla battitura delle piste, ma è la percentuale su cui è più difficile incidere positivamente”

Andrea Lingua, docente di Ingegneria dell’ambiente del Politecnico di Torino spiega: “Abbiamo provato ad affrontare due questioni: la prima ha permesso di arrivare a un monitoraggio dell’altezza della neve nel tempo attraverso dei droni, per ottimizzare il consumo energetico dei gatti della neve. Il secondo aspetto è legato a una interazione in tempo reale con questi mezzi, per permettere loro di conoscere l’altezza del manto nevoso su cui stanno operando con delle tecniche che non siano costose e dalla precisione elevata”.

Sempre di efficientamento, ma da un altro punto di vista, ha parlato Mauro Danna, responsabile Innovazione di Confindustria Cuneo. L’efficientamento in questione passa attraverso il processo di digitalizzazione che, grazie a Cuneo Neve, riguarda 17 stazioni e 92 impianti di risalita della provincia di Cuneo ed è racchiuso in due applicazioni.
“Con Cuneo Neve Pass abbiamo avviato una sperimentazione che è partita da quello che già c’era prima, una card fisica letta alle casse mediante sistemi Pos, facendola diventare una app. Già a partire dalla stagione invernale 2021-2022 i soci degli oltre 35 sci club che aderiscono a questa iniziativa hanno avuto la possibilità di scaricare l’app, riconosciuta da tutto il circuito Cuneo Neve e accedere alle scontistiche che ogni stazione singolarmente prevede”.

“Grazie anche alla Camera di Commercio di Cuneo si è provveduto a dotare tutte le 47 casse delle 17 stazioni di un tablet che legge queste applicazioni dal telefonino – aggiunge Danna –; il bello di questa soluzione è che si tratta di una piattaforma studiata tenendo conto delle realtà esistente, ma aperta: in futuro potremo caricare altri tipi di servizi, permettendo, per esempio, di utilizzarla per la visita dei musei o dei siti d’interesse del territorio.

 

“Il secondo progetto operativo è Cuneo Neve Store, un portale che consente di effettuare l’acquisto online per tutte le stazioni sciistiche cuneesi, anche quelle piccole, sinora non attrezzate per offrire tale servizio che velocizza la pratica e va incontro alle esigenze degli utenti”.

Sempre nell’ambito del progetto Alpimed Clima sono stati predisposti una guida e un video per illustrare l’impatto delle stazioni sciistiche sull’effetto serra e nei prossimi giorni partirà un corso di Energy Management gratuito.
La parte finale dell’incontro è stata incentrata su Isola 2000, con l’illustrazione delle iniziative intraprese per migliorare l’efficientamento energetico nella località sciistica d’Oltralpe. Una testimonianza che da una parte ha messo in evidenza la tanta strada ancora da fare, ma dall’altra ha reso evidente come sia possibile agire concretamente per opporsi all’impatto dei cambiamenti climatici.

A concludere l’appuntamento sono state le testimonianze delle stazioni di Limone Piemonte e Prato Nevoso, coinvolte direttamente nello studio portato avanti dal Politecnico di Torino. Entrambi gli intervenuti hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e soddisfazione per le prospettive di intervento che i risultati della ricerca lasciano aperti.