Obbligo etichettatura ambientale per imballaggi.
 In vigore dal 1° gennaio 2022

Dal 1° gennaio 2022 scatta l’obbligo dell’etichettatura ambientale che prevede l’identificazione in apposita etichetta dei materiali di imballaggio e l’indicazione della corretta gestione a fine vita degli imballaggi destinati al consumatore finale.

In pratica, cosa dice la normativa? Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme UNI applicabili. Lo scopo è quello di dare una corretta informazione ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi, cioè per facilitarne la raccolta e il riutilizzo o riciclaggio. I produttori di imballaggi hanno inoltre l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio. Anche gli utilizzatori – le imprese che utilizzano imballaggi per confezionare (o trasportare) i propri prodotti – sono coinvolti dalla normativa.

Il Ministero della Transizione Ecologica è già intervenuto con una circolare di chiarimenti in merito, ma permangono ancora parecchie difficoltà nell’applicazione degli adempimenti. Si tratta, quindi, di un tema sul quale occorre prestare la massima attenzione.

Per queste regioni Confartigianato Cuneo ha organizzato due incontri:
per le aziende alimentari – giovedì 25 novembre – ore 18.00
per aziende non alimentari – lunedì 29 novembre – ore 18.00

Gli incontri si svolgeranno in modalità web online e “in presenza” presso la Sala Consiglio della Segreteria territoriale (ingresso Via XXVIII Aprile, 24 – Cuneo) con possibilità di partecipazione fino ad esaurimento posti (come previsto dalla normativa vigente, l’accesso in presenza sarà consentito se in possesso di Green-pass / Certificazione Verde in corso di validità oppure con risultato di tampone antigenico negativo nelle 48 ore precedenti).
Nel corso degli incontri saranno innanzitutto analizzati i riferimenti normativi e soggetti obbligati. In seguito, grazie alla collaborazione con uno studio legale specializzato in materia, si affronteranno le “definizioni di imballaggio” e le informazioni che deve contenere l’etichetta ambientale, parlando di responsabilità condivisa, sanzioni e imballaggi di prodotti di importazione.

Poi, un focus su imballaggi multicomponenti (componenti separabili manualmente), imballaggi composti – poliaccopiati e imballaggi compostabili. Infine, un approfondimento su imballaggi di piccole dimensioni, imballaggi neutri (trasporto, preincarti e imballi a peso variabile e, per il settore alimentare, il cosiddetto “banco del fresco”) e sulla stampa dell’etichetta su packaging o su supporto digitale. Concluderanno gli interventi le analisi di casi pratici, con esempi di etichettatura, e la risposta ai quesiti pervenuti (anche trasmettibili in fase di registrazione).




Dighe idroelettriche: consultazioni online entro il 18 marzo

Si tratta della prima forma di autonomia regionale in ambito energetico e di sviluppo di energia rinnovabile.

Così l’assessore regionale all’Energia ha presentato il Disegno di legge per l’assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico. Il provvedimento proposto dalla Giunta regionale è stato incardinato oggi dalle commissioni Terza e Quinta riunite in seduta congiunta.

Le commissioni hanno deciso di effettuare le consultazioni nella forma online, che dovranno terminare entro mercoledì 18 marzo. Il Ddl dovrà essere valutato anche dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) per poi essere approvato entro la fine del corrente mese di marzo per non incorrere nelle procedure di infrazione.

La Regione dovrà riassegnare 67 concessioni che storicamente erano in capo allo Stato, si tratta del primo passo verso la gestione autonoma di dighe e invasi utilizzati per la produzione di energia.

Il dispositivo è composto da 23 articoli destinati a disciplinare il settore dopo il passaggio dal Demanio alle Regioni delle infrastrutture. Saranno però soltanto le concessioni superiori a 3.000 kw quelle da riassegnare con bandi di evidenza pubblica. Undici di queste sono scadute e le procedure di assegnazione dovranno partire entro il 2022, cioè a due anni dall’approvazione del Ddl passato all’esame del Consiglio regionale.

“Il meccanismo di apertura alla concorrenza a cui verrà sottoposta l’assegnazione in concessione della risorsa idrica e delle opere regionali risulta particolarmente innovativo rispetto al passato, in quanto sarà possibile inserire nei bandi specifici criteri di individuazione della migliore offerta” ha spiegato l’assessore.

Si tratta di un programma orientato in modo da ottenere miglioramenti nell’ambito della produzione di energia rinnovabile, della riqualificazione ambientale dei bacini a valle degli invasi, degli interventi di compensazione a beneficio dei territori interessati. La Regione prevede di dare risalto alla possibilità di favorire usi plurimi delle acque, ad esempio associando all’uso idroelettrico quello idropotabile e la rigenerazione dell’acqua mediante impianti di pompaggio.

 




CNA Piemonte con Eugenio in Via Di Gioia, per la sostenibilità

Sostegno e sostenibilità per le imprese. La CNA Piemonte oggi è a fianco degli Eugenio in Via Di Gioia nella piantumazione della foresta di abeti rossi a Paneveggio (TN) proprio per ribadire l’impegno verso la transizione ecologica e la decarbonizzazione nello sviluppo del mondo artigiano e della micro impresa.
“Sostegno e sostenibilità sono i termini che abbiamo scelto per diventare partner della band e della loro iniziativa green. Dal prossimo appuntamento congressuale, il 4 luglio, al Campus delle Nazioni Unite di Torino, vogliamo coinvolgere il nostro mondo imprenditoriale e il sistema CNA nella consapevolezza strategica che proprio la ripartenza passa attraverso queste due linee guida. Anche Eugenio e la sua band saranno con noi, come noi oggi siamo con loro in quel territorio per far rinascere la foresta spazzata via dalla tempesta Vaia. Da sempre, attraverso le mani degli artigiani, il legno, come altri materiali a basso impatto, si trasformano in strumenti musicali o altri oggetti funzionali alle nostre attività e non nocive per il nostro pianeta”, afferma il segretario regionale della CNA Piemonte Delio Zanzottera.



Sanzioni indifferenziata, una franchigia per i Comuni turistici

La Commissione Ambiente, presieduta da Angelo Dago, ha licenziato oggi a maggioranza il disegno di legge 88 che contiene modifiche alla legge regionale 1 del 2018 sulle gestione dei rifiuti. Sul testo sono stati discussi e approvati vari emendamenti, alcuni anche delle opposizioni.

A sottolineare il lavoro proficuo e costruttivo svolto fra maggioranza e opposizioni sono stati il presidente Dago e il vicepresidente Matteo Gagliasso, che ha auspicato un iter simile in aula “perché venga presto approvato un provvedimento fondamentale per il territorio piemontese”.

Fra gli emendamenti, molti dei quali di natura tecnica, presentati dalla Giunta e illustrati dall’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati, la modifica al sistema di applicazione delle sanzioni per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei rifiuti indifferenziati. In particolare, si prevede una “franchigia” per i consorzi con elevata presenza di comuni turistici, nei quali la popolazione effettivamente presente risulta essere superiore a quella residente. La franchigia individuata corrisponde ad un aumento della produzione di rifiuti compatibile con l’incremento di almeno il 5% della popolazione residente.

Un altro emendamento chiarisce ulteriormente che, in merito a criteri e modalità di utilizzo delle risorse a disposizione per finanziare la legge, la Giunta incentiva, fra gli interventi, i consorzi di area vasta che si sono accorpati consensualmente e sostiene quelli per cui ha disposto l’accorpamento a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti.

Approvato inoltre un emendamento del gruppo Pd, primo firmatario, Alberto Avetta, che prevede l’acquisizione del parere obbligatorio della Commissione competente da parte della Giunta regionale al termine del periodo di osservazione e in merito alla valutazione degli obiettivi raggiunti e alle performance conseguite dai consorzi, prima di provvedere a una eventuale ridelimitazione dei sub ambiti di area vasta, allo scopo di allargare il processo decisionale in una complessa fase di transizione.

Durante la discussione sono intervenuti anche i consiglieri Valter Marin (Lega), Sean Sacco (M5s) e Daniele Valle (Pd).




Carburanti sostenibili per l’aviazione, accordo tra Ministero infrastrutture e PoliTo

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e il Politecnico di Torino hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione della durata di tre anni volto ad analizzare e promuovere l’utilizzo di nuovi carburanti sostenibili nel settore dei trasporti, con specifico riferimento al settore dell’aviazione. L’obiettivo è quello di definire, in collaborazione con ENAC, una roadmap nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, la sua integrazione nelle iniziative Internazionali (UN-ICAO) ed europee, e il monitoraggio dello stato di avanzamento delle politiche di settore e della loro implementazione.

In particolare, sul piano tecnologico-industriale, sarà analizzato e monitorato lo stato di sviluppo dei processi nel settore dei biofuels per aviazione (Sustainable Aviation Fuels – SAF), lo sviluppo di possibili scenari per la definizione di una roadmap per l’introduzione a larga scala dei SAF, la valutazione, in ottica del pacchetto europeo Fit for 55 (che contiene proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal), del potenziale di decarbonizzazione del settore, nonché l’analisi dell’evoluzione della normativa tecnica del settore. Sul piano economico, l’analisi riguarderà l’evoluzione dei costi di produzione dei SAF, nonché lo studio di eventuali proposte di policy o regolatorie per favorirne la diffusione e l’utilizzo.

La collaborazione, coordinata per il Politecnico dal professor David Chiaramonti del Dipartimento di Energia (DENERG) e realizzata con il coinvolgimento di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione (DIGEP) diretti dal professor Carlo Cambini, si svilupperà attraverso lo studio delle misure di regolazione nel settore dei carburanti sostenibili per aviazione, sia da un punto di vista tecnico-industriale, sia di policy/regolamentazione ed economico. Il Politecnico metterà a disposizione le proprie competenze multidisciplinari e favorirà l’interazione con soggetti e strutture (accademiche e industriali, nazionali e internazionali) cui lo stesso partecipa o con cui stabilmente collabora e supporterà il Ministero nei rapporti con i principali stakeholders nazionali e internazionali.

“La progressiva decarbonizzazione del settore aereo – nota il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini è un processo complesso che sta mobilitando le imprese del settore, gli enti regolatori e i Ministeri di moltissimi Paesi, in un’ottica di cooperazione internazionale. Con questo accordo il nostro Paese sarà in grado di elaborare e avanzare nei diversi consessi internazionali dove si definiscono le regole comuni proposte basate su solide analisi tecnico-economiche, nonché di definire gli interventi necessari per accompagnare nella trasformazione in atto un settore cruciale per l’economia del Paese”.

 

Secondo il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco: “Il progetto di collaborazione con il MIMS è un importante passo avanti per studiare nuovi strumenti di policy a supporto della decarbonizzazione del settore dei trasporti in primis, così come dell’intero sistema economico Italiano, temi centrali nell’agenda dei prossimi anni del nostro Ateneo e del supporto che intendiamo dare allo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.




Il Piemonte punta su idrogeno, idroelettrico e fotovoltaico

Il Piemonte, di fronte alla situazione climatica e ambientale, punterà su idrogeno, idroelettrico e fotovoltaico e sull’aumento dei fondi europei per migliorare strutturalmente la qualità dell’aria. Lo ha dichiarato l’assessore all’ambiente Matteo Marnati concludendo il dibattito sulla condizione ambientale tenutosi in Consiglio regionale.

Il Consiglio ha approvato tre ordini del giorno della maggioranza: quello di Fdi, primo firmatario Maurizio Marrone, approvato a maggioranza, chiede “lo stato di emergenza climatica e ambientale”, accompagnandolo con una serie di misure regionali concrete per la riduzione degli inquinanti e dell’impatto ambientale delle attività.

Nell’ordine del giorno della Lega approvato a maggioranza, primo firmatario Alberto Preioni, si riconosce ”lo stato di disagio ambientale della nostra regione connesso alle intrinseche caratteristiche geomorfologiche del territorio”, e si chiedono fondi specifici per politiche strutturali di sviluppo ambientale e di miglioramento della qualità dell’aria.

Il terzo ordine del giorno, prima firmataria Alessandra Biletta (Fi), approvato all’unanimità dei votanti, chiede il riconoscimento da parte del governo e dell’Ue della “specificità delle Regioni del bacino padano”, in modo da incrementare le risorse per l’attuazione di un piano interregionale per la riduzione degli inquinanti  e il miglioramento strutturale della qualità dell’aria.

Bocciati invece dalla maggioranza i tre ordini del giorno delle minoranze. Quello del centrosinistra, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), chiedeva lo stato di emergenza climatica e ambientale insieme con una serie di misure strutturali e di risorse aggiuntive regionali, nazionali ed europee per migliorare la qualità dell’aria e l’impatto ambientale anche attraverso il ricambio del parco dei mezzi pubblici e lo spostamento delle merci su ferrovia. Si chiedeva anche l’aumento proporzionale delle tasse per le aziende che inquinano.

I due ordini del giorno del M5s proponevano l’interruzione della realizzazione della Torino-Lione (prima firmataria Francesca Frediani) e la dichiarazione di stato di emergenza climatica e ambientale con conseguenti impegni per contrastare il cambiamento climatico (prima firmataria Sarah Disabato). Tra questi, il confronto con il mondo economico piemontese “per il passaggio da un modello di sviluppo lineare a uno circolare” e la piena attuazione del piano della qualità dell’aria in Piemonte.

“Il Piemonte è una regione virtuosa sul piano ambientale”, ha detto nel suo intervento l’assessore Marnati. “Siamo sul podio in Italia per uso delle energie rinnovabili e degli incentivi ambientali. Ma sul processo di transizione climatico sono necessari tempi lunghi”. Marnati ha ricordato il recente confronto con i rappresentanti della regione francese Rhone-Alp, la loro esperienza sull’idrogeno, “ci scambieremo buone pratiche, loro sono avanti”, la necessità emersa di completare la Torino-Lione, non solo per il suo valore ambientale: “L’incrocio con la Genova Rotterdam porrà il Piemonte in un ruolo centrale per la logistica, porterà sviluppo”.

Secondo l’assessore all’ambiente, oltre che sull’idrogeno “occorre puntare sul fotovoltaico, sull’idroelettrico, anche con nuovi invasi che rappresentano pure occasioni turistiche. All’Europa diamo più di quanto riceviamo; chiediamo all’Ue più risorse per politiche strutturali di abbattimento degli inquinanti, anche con incentivi per l’acquisto di nuovi mezzi da parte dei privati, per cui presto partiranno i bandi”.

Marco Grimaldi, presentando l’ordine del giorno del centrosinistra, ha sostenuto che “occorre mettere al centro la riconversione ecologica della nostra economia. E’ necessario un grande piano di rilancio del trasporto. Oggi le multinazionali non pagano mai i loro disastri climatici. Dobbiamo far pagare una parte della riconversione ecologica a chi ha creato questa situazione”. Presentando poi un proprio ordine del giorno che, in caso di abbonamento al trasporto pubblico locale di un genitore, metterebbe a disposizione un altro gratuito per un figlio sotto i 14 anni, ha parlato di “un modo per abituare i ragazzi ad utilizzare il mezzo pubblico e per i genitori un incentivo ad abbonarsi”. L’Odg sarà votato la prossima settimana.

Maurizio Marrone ha spiegato che “la richiesta di stato di emergenza climatica e ambientale nasce perché non siamo rinchiusi nel palazzo, ma condividiamo la sensibilità per l’ambiente. Abbiamo però inserito nel nostro ordine del giorno impegni concreti su cui la Giunta Cirio sta già dimostrando attenzione, a partire dai fondi europei indirizzati a esperienze di economia circolare, dai piani di rilancio industriale delle aree di crisi ispirati alla mobilità elettrica, dal completamento della Torino-Lione per trasferire i trasporti delle merci dalla gomma alla rotaia”.

Per Alberto Preioni “con i blocchi del traffico, a fronte di un beneficio minimo, andiamo a colpire soprattutto le fasce deboli. Con l’assessore Marnati stiamo invece guardando al futuro con gli autobus elettrici e con i treni ad idrogeno. La nostra Regione porterà avanti una grande lotta alla plastica, ma non ‘a freddo’ come fa il Governo con tassazioni che mettono in crisi le aziende e l’occupazione. Ben vengano le grandi opere e i ragionamenti politici alti, ma stigmatizziamo tutte quelle misure poco utili che vanno a penalizzare i cittadini, soprattutto quelli in difficoltà”.

“Sull’ambiente è importante cambiare strada, forse non per noi, ma per i nostri figli”, ha sostenuto Domenico Ravetti (Pd). “Nei documenti presentati oggi dalla destra vedo una certa rassegnazione e una certa non consapevolezza del problema. Di fronte a quella che noi abbiamo definito “emergenza” voi rispondete con la parola “disagio”. Sembrate non rendervi conto che siamo sulla via del non ritorno. I problemi vanno affrontati e risolti in una dimensione europea, e voi di Europa parlate sempre in negativo”.

Per Alessandra Biletta “esiste il grave problema della qualità dell’aria, vista la collocazione orografica del Piemonte. Si tratta di una questione che riguarda tutto il bacino padano. Chiediamo pertanto al governo e all’Europa di prenderne atto e di finanziare un piano pluriennale e straordinario per la qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni attraverso l’attuazione di misure strutturali definite dalle regioni coinvolte”.

Sarah Disabato ha parlato di “confusione in maggioranza sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento. Ricordo che anche il Veneto ha sottoscritto un accordo in materia di miglioramento della qualità dell’aria e di blocchi del traffico, la maggioranza non può utilizzare questi temi per ricatti politici. Si cerca in questo modo di mettere una pezza a quanto successo lo scorso 15 ottobre in quest’Aula, quando non è stata dichiarata l’emergenza climatica. Noi vogliamo dare una risposta concreta ai cittadini piemontesi su più fronti, dagli incentivi per la sostituzione delle auto inquinanti agli investimenti sulle fonti rinnovabili”.

 

 




Scorie nucleari, i parlamentari piemontesi a fianco dei Comuni

Un emendamento trasversale firmato dai parlamentari piemontesi; un tavolo di concertazione creato da Regione Piemonte per affrontare in modo condiviso il tema dell’eventuale insediamento in Piemonte del sito nazionale unico per il deposito di scorie radioattive; l’impegno di Città metropolitana e Regione Piemonte nell’affiancare i Comuni con il lavoro dei tecnici; la necessità di fare squadra sul territorio per difendere le eccellenze agroalimentari e turistiche sulle quali tanto si è investito negli ultimi anni; infine la presenza di errori ed imprecisioni contenuti nel documento di Sogin e la mancanza di trasparenza sui documenti.

Questi i principali punti emersi dalla videoriunione convocata dal vicesindaco di Città metropolitana di Torino Marco Marocco insieme all’assessore di Regione Piemonte Maurizio Marrone che questa mattina ha collegato i sindaci dei territori potenzialmente interessati con numerosi parlamentari piemontesi: presenti online Alessandro Benvenuto, Jessica Costanzo, Celeste D’Arrando, Silvia Fregolent, Carlo Giacometto, Alessandro Giglio Vigna, Stefano Lepri, Susy Matrisciano, Augusta Montaruli, Lucio Malan, Osvaldo Napoli, Elisa Pirro, Claudia Porchietto e Daniela Ruffino.

Alla videoriunione è intervenuto anche il presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi in rappresentanza dei Comuni alessandrini coinvolti.

Ai parlamentari è stata chiesta da tutti i sindaci maggiore trasparenza da parte di Sogin che sul proprio sito internet non ha pubblicato i documenti necessari, oltre alla necessità di esplicitare i criteri con cui sono stati individuati i siti potenzialmente idonei; in particolare è stato chiesto di attivarsi per ottenere subito il rinvio o la sospensione dei termini per presentare le osservazioni proprio a causa della mancanza della documentazioni tecniche necessarie.

Da Matilde Casa sindaca di Lauriano e portavoce della zona omogenea 10 Chivassese e Ivana Gaveglio sindaca di Carmagnola e portavoce della zona omogenea 11 Chierese Carmagnolese sono state evidenziate le fortissime preoccupazioni del territorio e la presenza di gravi errori materiali nel documento di Sogin: con loro sono intervenuti anche i sindaci dei siti potenzialmente idonei, la sindaca di Caluso Maria Rosa Cena, Marco Formia sindaco di Mazzè e Antonio Magnone sindaco di Rondissone ugualmente preoccupati per le ricadute locali.

Molti parlamentari hanno ricordato di aver già presentato interrogazioni urgenti  e di aver chiesto chiarimenti anche ai Ministri sui criteri e le distanze, tutti hanno ribadito la disponibilità a sostenere la battaglia dei territori criticando il metodo con cui  stata resa pubblica una tematica di livello nazionale così delicata, con un’improvvisa accelerazione dopo anni di attesa e di ritardi; è stato anche richiamato l’impegno per monitorare il rispetto dei tempi del programma di smantellamento del sito nucleare di Saluggia, previsto entro il 2035.

Infine, è stato ribadito dai parlamentari come la procedura di scelta del sito sia in corso e che nessuna decisione è stata assunta: tutti hanno confermato la loro attenzione a questa partita per arrivare a soluzioni di sicurezza verso l’indispensabile creazione di un unico deposito nazionale nel sito più idoneo che presenta le migliori condizioni tecniche.

 




Sviluppo sostenibile: un bando per le scuole medie superiori

Una competizione fra gruppi di studenti, classi o scuole per dare impulso allo sviluppo sostenibile, realizzando buone pratiche scolastiche in materia di risparmio di energia, di acqua, riduzione dei rifiuti, dei consumi e degli sprechi, collaborando al miglioramento della qualità dell’aria.

Riuniti in gruppi (stessa classe, interclasse, classi diverse) chiamati “Green Club” i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado del territorio metropolitano potranno partecipare al concorso “Ci basta un Pianeta”, prima edizione di un bando pubblico promosso dalla Città metropolitana di Torino, in collaborazione con il Museo A come Ambiente e il Politecnico di Torino – Innovation Design Lab del Dipartimento di architettura e design.

L’iniziativa nasce sulla scia dei percorsi educativi già intrapresi a partire dal 2001 dalla divisione Ambiente della Città metropolitana (e prima dalla Provincia di Torino) nell’ambito dell’educazione alla sostenibilità ambientale, come “A scuola camminando” promosso a partire dal 2006 o “Incubatori di Green Education – Il Paesaggio Vien Camminando” dal 2016.

Il concorso “Ci basta un Pianeta” persegue l’obiettivo di sensibilizzare ragazzi e famiglie, docenti, dirigenti scolastici e personale Ata a cambiare le loro abitudini rispetto al risparmio di risorse energetiche e idriche a scuola, alla riduzione della produzione di rifiuti, consumi e sprechi, alla riduzione della produzione di CO2 con spostamenti casa-scuola a piedi e in bicicletta privilegiando la mobilità sostenibile, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, consapevolezza sugli acquisti personali di abbigliamento, “moda sostenibile”, potenziamento di azioni relative a un’alimentazione sana e rispettosa dell’ambiente. Cambiamenti che si traducono in azioni e in buone pratiche scolastiche in tutti i campi per contribuire allo sviluppo di una cultura della sostenibilità nel territorio in cui l’istituito è insediato.

La scadenza del bando è prevista per il 20 aprile 2020. Si richiede alle scuole che intendono partecipare di inviare all’indirizzo labto@cittametropolitana.torino.it una mail per l‘iscrizione, entro il 12 febbraio 2020, con l’indicazione dei referenti dell’iniziativa, che consentirà di organizzare le attività di supporto previste e chiaramente indicate nel Bando stesso. Sarà in ogni caso possibile partecipare al concorso, a prescindere dall’iscrizione, senza, però, fruire delle suddette attività.

Per maggior informazioni: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/educazione-comunicazione/bandi-educazione/ci-basta-un-pianeta >

 




Torino. Dal dizionario dei rifiuti, una corretta raccolta differenziata

Come dare nuova vita ad un vecchio oggetto oppure come disfarsene in modo corretto?

Ci viene in aiuto “il dizionario dei rifiuti” che compare tra le novità della web app che Città metropolitana di Torino ha realizzato per tutti i cittadini interessati a rispettare l’ambiente. Raggiungibile all’indirizzo propone il dizionario dei rifiuti integrato, rinnovato e completato, dove si possono raccogliere spunti per smaltire correttamente oppure allungare la vita dei beni di uso quotidiano.

Un esempio? La tazza in ceramica dove si smaltisce? La web app ci ricorda che si tratta di un oggetto facile da vendere ai mercatini dell’usato, che si può donare oppure essere riutilizzata come vasetto per piantine e fiori.

E gli auricoli del cellulare? La web app ci ricorda che appartengono alla categoria dei R.A.E.E., i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e quindi spiega come possiamo agire.

La web app “La tua differenziata” in rete da alcuni mesi ed è un pratico strumento consultabile da qualsiasi device, pc, tablet o smartphone. Contiene tutte le informazioni sullele fasi della corretta gestione dei rifiuti, a partire dalla prevenzione fino alla raccolta differenziata, fase indispensabile per l’effettivo riciclo nell’ottica di un’economia circolare.
In particolare il dizionario integrato, che proponedi default centinaia di voci, è una guida sicura per capire come dar nuova vita ad un vecchio oggetto o come e dove poterlo gettare.

Prima dell’elenco di voci l’app contiene lo spazio per digitare la tipologia di rifiuto da smaltire.
Il mondo della raccolta differenziata e della prevenzione nella produzione dei rifiuti è in continua evoluzione e se impariamo ad utilizzare strumenti come questa web app saremo sempre aggiornati e daremo una mano all’ambiente.




Qualità dell’aria: semaforo ancora rosso per 33 Comuni

Nel corso della mattinata di oggi, lunedi 20 dicembre, Arpa Piemonte ha aggiornato il livello del semaforo che determina l’applicazione delle misure antismog, valido fino a tutto il 23 dicembre.

Nei 33 comuni dell’agglomerato di Torino (ovvero Alpignano, Baldissero Torinese, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Caselle Torinese, Chieri, Collegno, Druento, Grugliasco, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pianezza, Pino Torinese, Piobesi Torinese, Piossasco, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano) permane il semaforo rosso che prevede, in aggiunta alle limitazioni strutturali, il blocco per veicoli diesel, sia auto che veicoli commerciali, fino alla categoria Euro 5 dalle 8 alle 19, il divieto di spandimento di liquami e fertilizzanti, di utilizzo di stufe e caminetti a legna (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) che non sono in grado di rispettare i valori emissivi previsti per la classe 5 stelle e di combustioni all’aperto.

Il semaforo arancione permane nei comuni di pianura al di fuori dell’agglomerato del capoluogo mentre i comuni collinari sono colorati di verde con limitazioni di livello 1 o permanenti.

Ricordiamo che le limitazioni si applicano anche agli automezzi dotati di dispositivo MOVE IN.
Tutti i dettagli sul funzionamento del semaforo e sui blocchi del traffico su la mappa  e altro link