Confartigianato fa sfilare l’alta sartoria artigiana

Lo stile e l’unicità dell’alta sartoria maschile tornano alle origini, ma guardano al futuro, sabato 17 luglio 2021, con la sfilata “Moda Uomo a Sanremo” organizzata nella cornice di Piazza Borea D’Olmo, davanti al Teatro Ariston di Sanremo da Confartigianato Imprese in collaborazione con Confartigianato Piemonte Confartigianato Imperia.

 

Cristiano Gatti, Presidente di Confartigianato Biella e promotore dell’iniziativa ha partecipato ai lavori di coordinamento del Comitato organizzatore dell’evento e sarà il conduttore della sfilata.

La kermesse vedrà sfilare le creazioni realizzate da 11 imprese artigiane provenienti da tutta Italia, di cui 3 sono Piemontesi: Sartoria Perrera (NO), Lino Spina (BI) e Franco Ferraro (VC).

L’evento vuole rievocare e rendere omaggio allo storico Festival dedicato ai capi sartoriali di linea maschile la cui prima edizione si è tenuta proprio a Sanremo nel 1952 ed è stata, per quasi un trentennio, il palcoscenico d’elite della moda uomo alto di gamma.

Al défilé, la cui chiusura sarà riservata ad alcuni modelli di Carlo Pignatelli, sfileranno le più belle produzioni dei Maestri Sartori, provenienti da tutta Italia: Carlo Donati, Silvano Stevanella, Perrera, Franco Ferraro, Callisto, Lino Spina, Latorre, Italiano, Franco Puppato, Franco Bassi ed Emanuele Maffeis.

 

“Confartigianato Imprese vuole restituire lustro ad un settore che per anni ha continuato ad eccellere, pur senza la luce dei riflettori, valorizzandone lo straordinario esempio del ‘su misura’ e del “sartoriale” che devono assolutamente rappresentare la risposta italiana all’omologazione delle produzioni in serie, esasperate nella distribuzione e nella commercializzazione durante la pandemia” commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, “compito di Confartigianato è essere più che mai elemento essenziale di sensibilizzazione per il rilancio e lo sviluppo dell’alta sartoria maschile, per troppi anni dimenticata e restituirle, finalmente, il giusto spazio”.

 

“La voglia di ricominciare dei nostri stilisti artigiani, di riaprire i laboratori e riprendere a creare è tanta, così come tanta è la volontà di riavviare gli atelier, riaccendere le cucitrici, organizzare sfilate, lavorare per le cerimonie, riconquistare i mercati, nazionali e internazionali. – commenta Daniela Biolatto, Presidente Moda di Confartigianato Imprese Piemonte – E l’adesione di tre artigiani piemontesi, le cui creazioni di capi sartoriali maschili sfileranno nella splendida cornice di Piazza Borea D’Olmo di Sanremo, è la conferma che la loro creatività non si è smarrita in questo lungo periodo di quiescenza forzata. Segno che l’artigianalità, in equilibrio tra passato e futuro, la creazione manuale, il pezzo unico confezionato a regola d’arte, sono valori etici ed estetici che sopravvivono alle burrasche esterne, perché sono l’espressione del dna del Made in Italy”.

 

Il programma della giornata, ricco ed all’insegna della celebrazione delle produzioni tailor made, sarà aperto dalla conferenza stampa di presentazione che si svolgerà presso il Teatro del Casinò e dall’inaugurazione della mostra dedicata ai Maestri Sartori “Festival della Moda Maschile 1952-1990 – La Grande Bellezza dei Maestri Sartori” visitabile presso il Casino di Sanremo fino al 17 Agosto e promossa dal Casinò di Sanremo, Confartigianato Imprese, il Comune di Sanremo, con il Patrocinio del Ministero della Cultura, la collaborazione degli Annali della Moda del 900, del periodico Arbiter e dei “sartori e drappieri” che esaltarono ed esaltano il Made in Italy tra cui: Attolini, Gallo, Litrico, Drago, Fondazione Zegna e Piacenza 1733. In contemporanea, sulla scalinata del Casinò, si svolgerà lo shooting fotografico con i venti modelli che sfileranno al défilé serale.

 




Stop scuole, Confartigianato Cuneo: “Non si dimentichino imprese artigiane”

Un’economia senza la tutela della salute sarebbe inevitabilmente senza futuro. Condividiamo quindi, come Associazione imprenditoriale, i timori della Regione Piemonte per la recrudescenza sul nostro territorio dei contagi da Covid 19 e la scelta di mettere in campo tutte le misure necessarie per frenare la diffusione del virus.

Comprendiamo però, anche le criticità organizzative che emergono per migliaia di piccole imprese, le quali oltre ai problemi economici scaturiti dalla pesante crisi emergenziale, devono aggiungere la difficile conciliazione tra lavoro e famiglia».

Questo il commento di Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo a seguito della notizia di un nuovo possibile stop per due settimane alle lezioni in presenza nelle scuole cuneesi.

La pandemia in questi ultimi giorni ha ripreso a mordere, portandosi dietro nuove preoccupazioni e la necessità di rimettere in campo misure drastiche di contenimento della diffusione del virus. Tra queste, il ritorno alla DAD (didattica a distanza) per le scuole, che purtroppo, soprattutto per le imprese artigiane, genera problematiche gestionali non facilmente superabili.

«Per molte famiglie con figli in età scolare – sottolinea Crosetto – la didattica a distanza significa dover ricalibrare i ritmi lavoro- famiglia degli adulti, magari optando per un’alternanza in modalità “smartworking”. Per la maggior parte delle nostre imprese artigiane, questa scelta diventa ulteriormente complessa. I lavori manuali, dai servizi alla persona fino all’edilizia, richiedono la presenza fisica dei lavoratori e quindi per la gestione dei figli in caso di DAD, si profilano ulteriori sacrifici anche di tipo economico. Anche a questo proposito, Confartigianato Cuneo, tramite i suoi livelli regionali e nazionali di Sistema, sta sollecitando presso le sedi competenti l’erogazione tempestiva di adeguati ristori che possano alleviare alle imprese i disagi profondi causati dal perdurare dell’emergenza sanitaria».




Confartigianato Cuneo a confronto con il vicepresidente Commissione Ue Dombrovskis

Le risorse europee per il rilancio delle economie nazionali saranno distribuite in tranche e versate solo quando saranno raggiunti obiettivi di riforma e di investimento. La rapidità di erogazione e l’assenza di oneri burocratici inutili sono fondamentali e restano una priorità per l’UE».

Lo ha detto il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, rispondendo oggi alle sollecitazioni di Confartigianato, nel corso dell’Assemblea Generale di SMEunited, l’Organizzazione europea di rappresentanza dell’Artigianato e delle MPMI di cui Confartigianato Imprese è membro fondatore.

Durante l’Assemblea, cui è intervenuto Luca Crosetto, Delegato per l’Europa di Confartigianato Imprese e Vicepresidente per le Politiche d’Impresa di SMEUnited, Dombrovkis ha illustrato le azioni messe in campo dalla Commissione Europea per rispondere alla crisi scaturita dalla pandemia da Covid 19 e ha sottolineato come i Governi nazionali giochino un ruolo primario per la realizzazione dei piani le cui risorse saranno messe a disposizione man mano che i progetti di riforma saranno implementati.

«Le risorse europee vanno prese in considerazione nella loro totalità, senza preconcetti, e vanno finalizzate a realizzare quelle riforme che consentano all’economia e al sistema imprenditoriale di dispiegare le proprie potenzialità, di ricominciare a correre, trasformandosi da crisalide in farfalla. – dichiara Luca Crosetto, commentando le dichiarazioni di Dombrovskis – Mai come oggi l’Unione europea è fondamentale per dare risposte efficaci alle aspettative delle imprese. Ma tutti dobbiamo fare la nostra parte e Confartigianato è impegnata proprio ad accompagnare le micro e piccole imprese fuori dalla crisi».

Tra le priorità per restituire slancio all’economia, Confartigianato indica la necessità di ridurre le diseconomie esterne alle imprese, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e immateriali che consentono il collegamento e lo scambio tra persone, merci, dati. Nella competizione globale, disporre di un ambiente competitivo fa la differenza. Su questo fronte abbiamo molto da recuperare per raggiungere gli standard di infrastrutture dell’Unione europea.

Altri obiettivi indicati dall’Associazione, la valorizzazione della piccola impresa diffusa di territorio, punto di forza del nostro sistema produttivo, modello capace di coniugare la sostenibilità ambientale, economica e sociale e che ci ha consentito di rimanere il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda, dal legno-arredo alla meccanica.




Acconciatori ed Estetisti: “Il nostro lavoro in sicurezza è essenziale per il benessere delle persone”

Nel timore di nuove chiusure programmate, generate dalla recrudescenza dei contagi da Covid 19, acconciatori ed estetisti, rappresentanti due categorie già pesantemente colpite dal precedente lockdown del marzo scorso, richiamano l’attenzione sul loro ruolo essenziale di “dispensatori” di benessere alle persone, sensazione più che mai necessaria in questo frangente di criticità sanitaria.

«Non vorremmo che nella programmazione di nuove chiusure a causa della grave emergenza sanitaria, si considerasse “superfluo” il nostro lavoro. – puntualizza Enrico Frea, rappresentante provinciale e regionale degli Acconciatori di Confartigianato Cuneo e membro della Camera Italiana della Cosmesi – Migliorare l’aspetto fisico significa appagare l’anima attraverso i sensi e per questo non può essere considerato un atto superfluo. Sentirsi in ordine, e quindi in pace con se stessi, diventa un importante sostegno al proprio equilibrio psicologico, anche se si è costretti tra le mura domestiche. Dopo la prima ondata della pandemia, ognuno di noi ha investito tempo e denaro nell’attrezzarsi per rispettare pienamente le regole di sicurezza ed oggi opera con massima attenzione, tutelando sia il cliente che i lavoratori».

Una voce, quella del comparto dei “Servizi alla Persona” che rappresenta un tassello importante a livello imprenditoriale nel nostro territorio. Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in Piemonte si contano 12.449 imprese artigiane operanti nei settori acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici, con circa 22 mila addetti. In provincia di Cuneo questa realtà imprenditoriale è rappresentata da oltre 1.200 aziende.

«Dando per scontato che la salute è il nostro bene più prezioso e va in ogni modo tutelata, – aggiunge Luca Crosetto, presidente di Confartigianato imprese Cuneo – le nostre imprese che operano nel comparto dei servizi alla persona nei mesi scorsi si sono scrupolosamente attrezzate per garantire sicurezza ed igiene alla clientela e in questo momento di grave incertezza rappresentano un supporto importante al benessere collettivo. Auspichiamo quindi che nelle prossime strategie di contenimento del contagio, non si vadano a colpire nuovamente le imprese che in modo responsabile si sono attenute alle regole».




Luca Crosetto, vicepresidente SMEunited: “Emergenza da affrontare e vincere uniti”

In uno dei periodi più duri del nostro tempo, SMEunited può e deve agire in maniera strategica in qualità di partner sociale per garantire l’aggiornamento e l’adattabilità delle misure europee e nazionali a salvaguardia della liquidità delle MPMI. Affrontiamo insieme questa sfida. Vinciamo uniti, o cadiamo insieme.

Così durante un recente Board dei Direttori di SMEunited – Associazione europea dell’artigianato e delle PMI, di cui Confartigianato Imprese è membro fondatore – il Vicepresidente di SMEunited con delega alle Politiche per le Imprese Luca Crosetto, anche presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, ha esordito valorizzando l’importanza delle Associazioni di categoria europee e nazionali nell’individuare le misure necessarie per aiutare le imprese artigiane e le micro e piccole imprese in tempi così difficili.

Crosetto ha evidenziato l’importanza del ruolo che l’Unione Europea è chiamata a svolgere in questo periodo e come sia necessario parlare con una sola voce sia a livello europeo sia in ogni singolo Paese avendo come “Stella Polare” i principi della solidarietà, della coesione e della convergenza.

«All’inizio della diffusione – prosegue Crosetto – l’Italia era percepita come una minaccia. Alcuni Stati europei hanno chiuso le frontiere, hanno evitato ogni contatto. Però noi in quanto europei, ed in quanto organizzazioni che rappresentano gli imprenditori, abbiamo ora la responsabilità di mostrare la nostra unità, la nostra forza e i nostri sforzi per allineare le politiche e le misure economiche ai reali bisogni delle nostre aziende».
Le necessità delle imprese e le azioni finora messe in campo sono state oggetto del Board – che si è svolto in video conferenza – per contrastare a crisi economica e sociale causata dall’epidemia COVID-19.

Tra i temi più rilevanti emersi nel confronto, sicuramente la garanzia di liquidità, necessaria per mantenere in vita le imprese. In merito a questa sfida, SME United ha ribadito che talvolta le PMI incontrano comportamenti scorretti da parte delle banche, che applicano tassi di interesse elevati, commissioni elevate per le pratiche e richieste di prestito complesse. Bisogna semplificare e velocizzare la messa a disposizione di liquidità alle imprese. Semplicità e velocità devono essere le parole d’ordine.

La liquidità delle MPMI è resa ulteriormente fragile dai ritardi nei pagamenti da parte delle PA così come nei contratti tra privati. Anche su questo sarà necessario intervenire per assicurare la liquidità delle imprese.

In vista della revoca delle misure di restrizione e le conseguenti strategie d’uscita, SME United ha inoltre sottolineato l’importanza di stabilire misure sanitarie valide e efficienti, ma, allo stesso tempo, sostenibili dal punto di vista economico.
Infine, è stata poi evidenziata l’importanza dell’innovazione e della digitalizzazione per la crescita e la sostenibilità delle PMI, oltre che la necessaria attenzione che le piccole e medie imprese devono avere in relazione all’impatto del rimborso sui prestiti assunti sulla capacità d’investimento.




L’appello di Felici: (Confartigianato Imprese Piemonte): evitare il Credit Crunch

Con l’entrata in vigore in Europa dal prossimo primo gennaio della nuova definizione di default, il cosiddetto ‘Credit Crunch’, si creeranno forti criticità economiche a milioni di famiglie e imprese, a meno che la regolamentazione non venga rivista alla luce della complessa situazione economia attuale fortemente segnata dal prolungarsi della pandemia.

 

I nuovi limiti previsti per il default sono: 1% di sconfinamento sulla singola linea di credito per più di 90 giorni, con franchigie di 100 euro per le esposizioni al dettaglio di famiglie e Pmi non superiori a un milione di euro e di 500 euro per le esposizioni superiori. In sostanza un artigiano con un affidamento di 10.000 euro che sconfinasse di 102 euro per più di 90 giorni dovrà essere classificato tra i ‘Non Performing Loans’.

 

Ci sono inoltre due altre componenti cruciali nella nuova definizione di default: il primo elemento è la ‘riduzione dell’obbligazione finanziaria’, che si applica per tutte le operazioni di rinegoziazione (moratorie) dei prestiti, di rifinanziamento o consolidamento relative a posizioni che siano in difficoltà finanziaria e per le quali il valore attuale dopo la rinegoziazione sia inferiore di più dell’1% rispetto al valore iniziale; in questi casi il credito deve essere segnalato in ‘Non Performing Loans’. Pertanto con tale regola, in questo particolare momento, molti crediti finirebbero in NPL, con ancor maggiore difficoltà e restrizioni operative per imprese e famiglie.

 

Il secondo elemento problematico è l’‘uniformità di applicazione della definizione di default’ che consiste nell’estensione del default da uno a più soggetti: per esempio, se una cointestazione è inserita in default, anche i singoli cointestatari dovranno esserlo, così come altre cointestazioni con soggetti terzi.

 

I quattro milioni di micro e piccole imprese italiane – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – che lottano tutti i giorni per continuare le attività non possono e non devono avere vincoli insostenibili. In Piemonte le imprese artigiane sono 117.500 ed occupano tra titolari e dipendenti oltre 250.000 persone. Queste regole sul credito forse sarebbero accettabili per economie in crescita e non possono essere applicate senza importanti correzioni in presenza della difficile situazione pandemica attuale. È piuttosto evidente la mancanza di sostegno alle piccole e piccolissime imprese, volontà che si intravede in quasi tutte le direttive europee che da dieci anni a questa parte i nostri governi sono pronti a recepire a piene mani”.

 

La tutela del tessuto delle piccole imprese – conclude Felici – deve essere una priorità per le nostre istituzioni, anche per quanto riguarda il credito. Avendo rinunciato ad ogni autonomia sul piano economico e monetario è quindi necessario un pronto intervento sull’Autorità Bancaria Europea (EBA) affinché  – in coerenza con le iniziative prese nella prima fase della pandemia e scadute lo scorso 30 settembre – sospenda almeno di un anno e riveda i provvedimenti in questione, anche per rendere pienamente attuabili le proroghe delle moratorie italiane”.

 

 

 




CNA Piemonte: sul codice appalti c’è grande stupore per l’assenza di riferimenti ai consorzi artigiani

In merito alla discussione sull’esame definitivo del codice degli appalti in sede di Consiglio dei ministri CNA manifesta tutto il suo stupore per l’assenza di riferimenti ai consorzi artigiani.

Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte: “Ieri ad Alessandria, durante l’evento organizzato da CNA Piemonte che ha visto la partecipazione di più di cento imprenditori, abbiamo affrontato il tema insieme ai Parlamentari piemontesi, agli imprenditori e agli amministratori locali e ai funzionari responsabili dei dipartimenti delle Politiche Industriali e delle Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi di CNA Nazionale: la burocrazia è un vero e proprio Everest per le piccole imprese. Siamo molto preoccupati per l’assenza delle istanze degli artigiani nel dibattito politico, ed ancora una volta dobbiamo sottolineare che piccola impresa ed artigianato costituiscono l’ossatura del sistema produttivo del Paese.

Mi associo quindi all’allarme lanciato dai vertici nazionali di CNA sottolineando che senza il ruolo dei consorzi artigiani di fatto viene meno la possibilità di partecipare agli appalti pubblici alle imprese artigiane, che in tal modo perdono definitivamente la possibilità di crescere e di competere in questa fetta importantissima di mercato. Avevamo sottolineato l’importanza della suddivisione degli appalti in lotti quale elemento facilitatore della partecipazione delle piccole imprese, la presenza nei bandi di elementi premiali per valorizzare la partecipazione delle imprese del territorio e la presenza nei bandi di indicazioni specifiche per promuovere le forme aggregative come i consorzi artigiani. Vista l’attenzione trasversale dimostrata dai partiti e dagli esponenti politici nei confronti delle piccole e medie imprese e delle istanze sollevate da CNA, siamo quindi a richiedere che il testo sia modificato prima dell’entrata nel Consiglio dei Ministri.




Decreto “Cura Italia”, Confartigianato Cuneo: occorre maggiore attenzione per artigianato e piccole imprese

DDifficile giudicare il reale impatto del “Cura Italia” su artigianato e PMI: non siamo ancora riusciti a leggere, ed analizzare, il testo finale del Decreto.

Queste le parole di Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto-legge con le misure economiche per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

«Riconosciamo l’impegno e lo sforzo del Governo. – aggiunge Crosetto – Del resto stiamo parlando di una manovra da 25 miliardi di euro, sicuramente da implementare in futuro, costruita in pochi giorni. Tuttavia, moltissimo resta da fare, soprattutto per quanto concerne il settore dell’artigianato e delle piccole e medie imprese».

In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, Confartigianato commenta alcuni punti del provvedimento resi pubblici nelle ultime ore.

«In primis – commenta Crosetto – il rinvio dei versamenti al 16 aprile appare insufficiente, in quanto è purtroppo facile prevedere che a quella data saremo ancora in grave stato di necessità. L’indennità di 600 euro, importo tutto sommato “irrisorio” se considerato il contesto, sembra prevista solo per i lavoratori autonomi e professionisti.

E le nostre ditte che in questo periodo hanno dovuto chiudere per il bene collettivo, come pettinatrici ed estetiste? E poi ancora: perché il credito d’imposta sugli affitti è solo per i negozi di “categoria C1” e non anche per le botteghe e i laboratori degli artigiani? Ancora una volta il nostro comparto sembra “dimenticato”.

Anche sui tributi locali non sono state date indicazioni: auspichiamo invece un “indirizzo” anche in questo senso. Infine: sembra che siano state sospese le verifiche fiscali, per poi estendere di due anni i termini di accertamento. Ci sembra poco rispettoso dei tanti imprenditori che in questo momento stanno facendo un grande sforzo per il bene collettivo».
«Confermiamo – conclude Crosetto – il nostro massimo impegno in sede di conversione attuativa attivando un dialogo con tutte le forze politiche per implementare misure “ad hoc” per micro, piccole e medie imprese, ad oggi poco considerate. Nel prossimo decreto, previsto per aprile, ci aspettiamo più attenzione e misure specifiche: in questo senso ci affidiamo a Giorgio Felici, presidente regionale, e Domenico Massimino, vicepresidente nazionale, per il loro importante ruolo di rappresentanza attraverso il quale, in questi giorni, stanno significando con determinazione, ai rispettivi livelli di competenza, le ragioni del settore. All’impulso dell’economia reale e più attenzione all’aspetto fiscale, peraltro da sempre uno dei “nodi” che attanagliano il nostro comparto. Meno tasse, più semplificazione e misure che facciano ripartire il tessuto produttivo e il lavoro dell’artigianato e delle PMI. Interventi che, con coraggio e speranza, guardino al futuro. Ecco quello di cui il Paese ha bisogno».
«Assicuriamo – chiosa Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo – con i nostri 12 uffici sul territorio massima vicinanza alle imprese, con un supporto costante per quanto riguarda l’affiancamento nell’accesso al credito, gli ammortizzatori sociali e le ulteriori misure che verranno attivate in favore del comparto. Per restare sempre aggiornati contattate i nostri uffici al 0171.451111 e visitate il nostro sito internet cuneo.confartigianato.it».




Confartigianato Imprese Cuneo ha presentato il suo Bilancio Sociale

I cambiamenti legati alla pandemia in ambito socio economico, le difficoltà oggettive di dare risposte ad un’emergenza dalla doppia faccia, sanitaria e produttiva, l’utilizzo del Mes e l’accesso al Recovery Fund per dare futuro al Paese. Queste le principali tematiche che hanno fatto da contorno all’evento di presentazione del Bilancio Sociale 2019 di Confartigianato Imprese Cuneo.

Un appuntamento fortemente voluto da Confartigianato Cuneo in questo periodo delicato per sottolineare la volontà di guardare avanti con positività, insieme al tessuto imprenditoriale cuneese, illustrando numeri, attività e peculiarità del settore. 

L’incontro svoltosi in streaming sulla piattaforma del quotidiano La Stampa, ha ospitato tra i relatori Enrico Letta, già presidente del Consiglio e attualmente direttore della Scuola di Affari internazionali dell’Istituto di Studi Politici di Parigi; Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo e vice presidente di SME United; Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese; Cesare Fumagalli, direttore generale di Confartigianato nazionale; Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo; Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC e Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo.

«Il Bilancio Sociale significa per Confartigianato Cuneo un modo per guardarsi “dentro” – ha dichiarato il presidente Crosetto – ed offre quindi uno spaccato più che mai esauriente di quello che rappresenta per i suoi Associati, per il territorio e per il benessere collettivo. Si tratta di un documento prezioso, attraverso il quale viene narrato un nuovo capitolo della storia imprenditoriale della nostra provincia di Cuneo, evidenziando l’importanza che riveste nell’ambito produttivo quel “valore artigiano” da sempre promosso e sostenuto dalla nostra Associazione».

Dopo l’introduzione, il direttore Meineri ha illustrato il Bilancio Sociale 2019 di Confartigianato Imprese Cuneo, evidenziando i punti di forza dell’Associazione che la collocano al secondo posto a livello nazionale.

«La presentazione del Bilancio Sociale – ha spiegato è un momento di grande trasparenza dell’operato della nostra Associazione, la quale attraverso informazioni e dati illustra il suo percorso di un anno di attività. Nel 2019 tre sono stati gli asset su cui abbiamo concentrato il nostro impegno: innovazione, sostenibilità ed eccellenza. Per ognuno abbiamo fornito alle imprese risposte concrete, dal nuovo portale impresadigitale.eu per la fatturazione elettronica, ai processi di mantenimento e gestione sostenibili, fino al viaggio nelle peculiarità gastronomiche con il progetto “creatori d’eccellenza”. Al centro di ogni nostro lavoro c’è sempre stato il “valore artigiano”, quel fattore distintivo che rende i prodotti delle nostre aziende unici ed irripetibili».

A seguire, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Il futuro nelle nostre mani, tra sostenibilità e ripartenza” moderata da Paolo Griseri, vicedirettore del quotidiano La Stampa. Il dibattito è partito dal senso generale di incertezza nel quale l’umanità si sta muovendo di fronte alla grave emergenza sanitaria e dai nuovi modi di interpretare la quotidianità che potrebbero trasformarsi in opportunità per una ripartenza futura.

«Indubbiamente stiamo vivendo un periodo di sospensione – ha commentato Letta – che però non deve trasformarsi in inerzia. Dobbiamo usare questo tempo per prepararci alla ripartenza che avverrà presumibilmente con l’arrivo del vaccino anti Covid e sarà rapida. Il nostro Paese a livello internazionale ha oggi un’opportunità “unica” ed “irripetibile”, che arriva dopo lunghi anni di crisi e contenimento delle spese a causa del suo pesante debito pubblico. In questi ultimi decenni non ha potuto fare grossi investimenti strutturali e di ammodernamento delle sue strutture principali a causa dei vari vincoli di stabilità. Ora, con la situazione di emergenza tutto questo è cambiato e quindi, se si metteranno in campo delle buone progettualità, con i fondi europei, penso ad esempio al Mes rivisto nelle sue finalità, si potrà dare impulso ad opere moderne ed innovative, ricalibrando così il ruolo del nostro Paese nell’ambito Ue». 

Letta si è poi anche espresso riguardo alle recenti elezioni negli Stati Uniti. «La nomina a presidente di Joe Biden per l’Italia e l’Europa non può che essere una buona notizia. Trump ha sempre avuto nei confronti del vecchio continente, ed in particolare del nostro Paese, un atteggiamento di sfida. Dunque non c’è mai stato quel feeling necessario a fare scelte condivise. Ora con Biden questo percorso sarà più facile e sono certo che anche con i paesi asiatici, tipo la Cina, si potranno aprire dialoghi costruttivi di più ampia collaborazione». 

E su come potranno gli imprenditori artigiani cogliere le opportunità di questa fase di transizione verso nuove modalità operative e di mercato, è intervenuto il segretario generale di Confartigianato nazionale Fumagalli.

«In questo periodo i gravi problemi generati dalla pandemia – ha sottolineato – cercano soluzioni a tempi brevi, ma per dare sostegno alle imprese bisogna superare il carpe diem e guardare al domani. Pur avvertendo la straordinarietà dell’oggi, dobbiamo impegnarci a valorizzare i punti di forza del Sistema italiano rimuovendone le criticità. Non dimentichiamo che l’impresa diffusa sul territorio è una grande forza del nostro Paese e proprio in questo periodo sta dando una grande prova di resilienza. D’altra parte, la sostenibilità sociale e ambientale scaturisce proprio dall’essere parte attiva del territorio su cui si opera e le PMI ne sono una ottima dimostrazione. Ben vengano quindi le nuove misure del Governo per il rilancio del settore Costruzioni: bonus facciate, Ecobonus e Sismabonus rappresentano nuovi sistemi per dare sviluppo contestuale al territorio e alle imprese artigiane. Il tutto con l’obiettivo di ottenere un buon livello di benessere collettivo». 

Agganciandosi al tema dello sviluppo del settore edile ed immobiliare, ha preso la parola il vicepresidente nazionale di Confartigianato Massimino. 

«Abbiamo apprezzato le recenti misure messe in campo dal Governo – ha sottolineato – che vanno ad attutire le difficoltà delle nostre imprese a causa della recrudescenza della pandemia. Tuttavia, riteniamo necessario che ci sia un impegno maggiore nella programmazione del futuro. I provvedimenti coraggiosi dell’Ecobonus 110% , sicuramente utili a far ripartire il Paese, soffrono di limiti temporali che dovrebbero essere superati, tenendo conto del fatto che la nuova emergenza contagi sta rallentando i lavori e che i fabbricati possono accedere al provvedimento solo se perfettamente in regola con le misure catastali dei comuni. Questo richiede tempi lunghi di accertamento ponendo un freno agli interventi. Sarebbe necessaria quindi una proroga almeno fino al 2023/2024. Naturalmente, a sostenere questa importante misura c’è poi il sistema bancario e finanziario che oggi svolge un ruolo strategico nella cessione del credito e con il quale è importante collaborare».

Ad interpretare la voce autorevole del mondo bancario che opera sul nostro territorio e l’attenzione che questo pone nei confronti della sostenibilità, il direttore interregionale di Intesa Sanpaolo Testa 

«Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è reso disponibile a finanziare con 50 miliardi di euro di nuovi crediti la realizzazione del green deal europeo nel nostro Paese. Fin dal 2015 ha aderito alla Ellen MacArthur Foundation, principale organizzazione che promuove il modello circolare e ha istituito un plafond dedicato alla circular economy di 5 miliardi di euro, allargato ora a 6 per poter includere la rete di UBI Banca. Le linee di credito supportano la transizione green delle aziende in modo più ampio, non solamente progetti di circular economy. In Piemonte ad oggi ne hanno beneficiato 15 progetti per un ammontare di oltre 15 milioni di euro. Proprio nel Cuneese abbiamo lavorato con imprese all’avanguardia, già pienamente coinvolte in questo fondamentale processo di cambiamento. Per accompagnare le PMI nell’acquisire maggiore consapevolezza e investire in progetti di sostenibilità, Intesa Sanpaolo ha inoltre creato un Circular Economy Lab, che agevola l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni circolari. Va in una direzione analoga la grande opportunità offerta dall’Ecobonus per rinnovare in chiave sostenibile il nostro patrimonio edilizio a beneficio del risparmio energetico e dell’eredità che lasceremo alle generazioni future. La Banca continuerà a garantire piena operatività e supporto creditizio nonostante il peggioramento delle condizioni legate all’emergenza sanitaria, permettendo tra l’altro di richiedere i finanziamenti a distanza, senza doversi recare in filiale. Finanziamenti che da inizio anno, misure Covid comprese, hanno toccato la cifra di 2 miliardi di euro per il Piemonte, 300 milioni per il Cuneese, e certamente riusciremo a fare ancora di più unendo le forze con la rete UBI».

Sul tema del benessere diffuso come percorso di sviluppo di una territorialità collaborativa e proiettata al futuro si è espresso il presidente di Fondazione CRC Genta.

«Le Fondazioni bancarie pur non erogando direttamente risorse alle imprese, possono tuttavia creare le condizioni per far sì che esse crescano insieme al territorio. Uno degli obiettivi che si prefigge la nostra Fondazione è quella di creare i presupposti per un benessere diffuso che possa contribuire a migliorare la qualità di vita dell’intera comunità. Lavoriamo però affinché il nostro sostegno non diventi semplicemente una “mano di bianco” per apparire migliori, ma generi interventi strutturali che guardino al lungo periodo. Inoltre, proprio per affiancare lo sviluppo imprenditoriale che passa attraverso competenze di livello, abbiamo puntato molto sulla formazione a tutti i livelli, partendo dalla “città dei talenti” che permette di individuare e sviluppare la creatività dei bambini dai 7 ai 13 anni per evitare la dispersione scolastica fino alla formazione universitaria. Ci siamo impegnati nella riapertura del Politecnico a Mondovì e collaboriamo con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. La provincia di Cuneo deve essere un territorio coeso, in grado di affrontare con maggiore forza anche le eventuali criticità. Prendiamo ad esempio la recente alluvione. In quel caso erano urgenti risorse immediatamente utilizzabili e su questo fronte siamo intervenuti. Ci vogliono poi progettualità efficaci per ottenere i finanziamenti europei. Anche in questo caso ci siamo proposti come partner di coprogettazione con tutti gli altri attori territoriali. È importante che nel momento in cui ci sarà lo “start” del rilancio la nostra provincia non si faccia trovare impreparata».

A chiudere la tavola rotonda le considerazioni del presidente Crosetto.

«In questo periodo abbiamo più che mai bisogno di fiducia e di guardare non soltanto al domani, ma al dopo domani con nuove progettualità. I tanti spunti emersi da questo incontro sono indubbiamente forieri di pensieri nuovi e costruttivi. La nostra Associazione ritiene fondamentale la coesione sul territorio e da sempre si impegna perché si possa lavorare “insieme” e “facendo rete”. In questi anni con le nostre iniziative abbiamo dimostrato di essere attivi, attenti alle esigenze del mondo produttivo che ci onoriamo di rappresentare, e pronti a cogliere tutte le opportunità che si profilano all’orizzonte per dare impulso alla crescita imprenditoriale, sociale e sostenibile del territorio cuneese. La sostenibilità è intrinsecamente resilienza, competitività e riduzione del rischio, un asset essenziale per uscire dalla crisi economica scatenata dalla pandemia. E a proposito di innovazione e sistemi digitali, sui quali abbiamo puntato, ad esempio con l’app “Scelgo Artigiano” per dare alle nostre imprese un’ulteriore apertura di mercato on line, permettetemi di fare un appunto riguardo ai grandi colossi del web. Oggi subiamo la concorrenza di realtà commerciali che operano su Internet senza pagare un euro di tasse nel nostro Paese. Gli sforzi delle nostre imprese per sopravvivere in questo momento sono pesanti, crediamo sarebbe doveroso che il Governo regolamentasse meglio questo tipo di concorrenza».




Daniele Casetta eletto presidente della Zona di Alba di Confartigianato

Nel corso dell’assemblea l’Associazione ha anche illustrato alle imprese albesi 
strumenti e opportunità per affrontare il post Covid-19

Intervenuta l’amministrazione comunale albese
che ha presentato i progetti per sostenere economia e territorio

Daniele Casetta, classe 1980, fabbro di Montà, e il nuovo presidente della Zona di Alba di Confartigianato Cuneo. Lo ha eletto l’Assemblea degli Associati riunitasi, ovviamente secondo tutte le prescrizioni dei vigenti protocolli di sicurezza, lo scorso 25 giugno presso la sala “Beppe Fenoglio” di Alba.

Casetta, succede a Domenico Visca, presidente di Zona per tre mandati, dimessosi per incompatibilità con la recente nomina a consigliere della Fondazione CRC. Visca affiancherà Casetta quale vicepresidente di Zona.

Il vicepresidente vicario sarà Claudio Piazza, anche presidente ANCoS (Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive) Cuneo e rappresentante provinciale, regionale e nazionale degli Installatori GPL/Metano.

«Ringrazio i colleghi per la fiducia accordatami – commenta il neo presidente Casetta, che nell’ambito del sistema Confartigianato riveste anche il ruolo di vicepresidente nazionale del Movimento Giovani Imprenditori – e mi impegno ad affrontare con dedizione questo ruolo, importate collettore tra le esigenze e le problematiche delle imprese del territorio».
«In questi anni – commenta il presidente uscente Visca – si è riusciti a fare molto, grazie all’impegno dei dirigenti artigiani, che costituiscono componente fondamentale ed essenziale della nostra Associazione.

Ringrazio quindi colleghi e personale della struttura Confartigianato per il grande supporto ricevuto e confermo il mio impegno nel nuovo incarico che, su designazione dell’Associazione, andrò a rivestire nella Fondazione CRC».
Durante la serata Confartigianato Cuneo ha presentato anche strumenti e opportunità per affrontare il post Covid-19.

Grazie agli interventi di Joseph Meineri, direttore generale, e Diego Mozzali, vicedirettore e responsabile area fiscale, si sono illustrati i recenti provvedimenti governativi e gli strumenti messi a disposizione dalla Confartigianato Cuneo.

Giorgio Felici, presidente regionale e vicepresidente territoriale vicario Confartigianato Cuneo, ha spiegato il grande impegno che in questi mesi l’associazione ha profuso per ottenere dei risultati in favore del comparto, grazie al dialogo costante, soprattutto a livello piemontese, con la Regione Piemonte.

«Importante – ha commentato Felici – l’intervento del sistema bilaterale piemontese che, grazie ai contributi EBAP, ha permesso e sta permettendo a tante imprese di resistere. Continueremo con costanza e impegno a mettere in campo tutte le misure possibili per permettere al tessuto economico dell’artigianato e delle PMI di riprendersi e tornare a lavorare».

All’incontro hanno preso parte anche Bruno Ferrero e Emanuele Bolla, rispettivamente Assessore alla Programmazione e Bilancio e Assessore al Turismo del Comune di Alba, che hanno illustrato i progetti dell’amministrazione comunale per sostenere imprese, cittadini e territorio.

Intervenuta all’incontro, inoltre, Daniela Minetti, presidente Confartigianato Cuneo Onlus, che, nel descrivere le attività dell’organizzazione benefica nata in seno a Confartigianato Cuneo, ha ricordato come sia possibile supportarla destinando il 5 per mille in sede di dichiarazione dei redditi inserendo nella apposita casella del Mod. UNICO, o Mod. 730 o nel Mod. CUD il codice fiscale 96077150041.

Nelle conclusioni, Daniela Balestra, vicepresidente territoriale Confartigianato Cuneo, ha ricordato «il grande impegno dell’Associazione che in questi mesi di emergenza si è confermata partner di riferimento per le imprese, fornendo assistenza e informazioni costanti. Grande il lavoro della struttura che, o fisicamente nei 18 uffici sul territorio provinciale o in modalità di telelavoro, ha assicurato continuità nel supporto alle aziende. Importante l’impegno dei tanti dirigenti del sistema che hanno continuato ad operare ai vari livelli per rappresentare le istanze del comparto.

Questa situazione emergenziale si è verificata proprio in occasione del 75° anniversario di fondazione della nostra Associazione: con lo stesso spirito dei fondatori di Confartigianato Cuneo intendiamo guardare con fiducia e speranza al futuro, sempre al fianco delle nostre imprese, interpreti e sostenitori del “Valore Artigiano”».