Confartigianato Cuneo a confronto con il vicepresidente Commissione Ue Dombrovskis

Le risorse europee per il rilancio delle economie nazionali saranno distribuite in tranche e versate solo quando saranno raggiunti obiettivi di riforma e di investimento. La rapidità di erogazione e l’assenza di oneri burocratici inutili sono fondamentali e restano una priorità per l’UE».

Lo ha detto il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, rispondendo oggi alle sollecitazioni di Confartigianato, nel corso dell’Assemblea Generale di SMEunited, l’Organizzazione europea di rappresentanza dell’Artigianato e delle MPMI di cui Confartigianato Imprese è membro fondatore.

Durante l’Assemblea, cui è intervenuto Luca Crosetto, Delegato per l’Europa di Confartigianato Imprese e Vicepresidente per le Politiche d’Impresa di SMEUnited, Dombrovkis ha illustrato le azioni messe in campo dalla Commissione Europea per rispondere alla crisi scaturita dalla pandemia da Covid 19 e ha sottolineato come i Governi nazionali giochino un ruolo primario per la realizzazione dei piani le cui risorse saranno messe a disposizione man mano che i progetti di riforma saranno implementati.

«Le risorse europee vanno prese in considerazione nella loro totalità, senza preconcetti, e vanno finalizzate a realizzare quelle riforme che consentano all’economia e al sistema imprenditoriale di dispiegare le proprie potenzialità, di ricominciare a correre, trasformandosi da crisalide in farfalla. – dichiara Luca Crosetto, commentando le dichiarazioni di Dombrovskis – Mai come oggi l’Unione europea è fondamentale per dare risposte efficaci alle aspettative delle imprese. Ma tutti dobbiamo fare la nostra parte e Confartigianato è impegnata proprio ad accompagnare le micro e piccole imprese fuori dalla crisi».

Tra le priorità per restituire slancio all’economia, Confartigianato indica la necessità di ridurre le diseconomie esterne alle imprese, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e immateriali che consentono il collegamento e lo scambio tra persone, merci, dati. Nella competizione globale, disporre di un ambiente competitivo fa la differenza. Su questo fronte abbiamo molto da recuperare per raggiungere gli standard di infrastrutture dell’Unione europea.

Altri obiettivi indicati dall’Associazione, la valorizzazione della piccola impresa diffusa di territorio, punto di forza del nostro sistema produttivo, modello capace di coniugare la sostenibilità ambientale, economica e sociale e che ci ha consentito di rimanere il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda, dal legno-arredo alla meccanica.




Domenico Massimino confermato vice presidente nazionale di Confartigianato Imprese

Confermata la rappresentanza cuneese ai vertici di Confartigianato Imprese con Domenico Massimino che ottiene per il secondo mandato il ruolo di vice presidente nazionale e con Luca Crosetto, nominato componente effettivo nella Giunta nazionale. A loro va ad aggiungersi un altro cuneese, Giorgio Felici, che partecipa all’esecutivo in quanto presidente di Confartigianato Piemonte.

L’elezione è avvenuta nell’ambito dell’Assemblea Generale dell’Associazione che ha indicato quale presidente per il prossimo quadriennio Marco Granelli, di Parma, titolare di un’impresa nel settore delle costruzioni e da lungo tempo impegnato nell’attività associativa con diversi incarichi di vertice.

Granelli sarà affiancato, dai vice presidenti, oltre a Domenico Massimino, Eugenio Massetti (Vicario) e Filippo Ribisi. Nella squadra del nuovo Presidente entra anche Vincenzo Mamoli il quale, a seguito delle dimissioni di Cesare Fumagalli, assume l’incarico di Segretario Generale.

«È un riconoscimento importante per il territorio piemontese e per la nostra provincia di Cuneo – commenta il presidente Crosetto – che va a sottolineare l’impegno sempre profuso dalla nostra Associazione nel fare rete con i vari livelli del Sistema nazionale affiancando e sostenendo lo sviluppo delle PMI. Stiamo vivendo un periodo di grave crisi economica e sanitaria, dalla quale potremo uscire soltanto con uno sforzo eccezionale di responsabilità da parte di tutti. Occorre uno scatto di coraggio, con il quale osare di più nel formulare richieste e proposte idonee ad una ripresa rapida e concreta della produzione e dei consumi. Dobbiamo fare leva sul valore espresso dagli artigiani e dalle piccole imprese che rappresentano il 98% delle aziende italiane. A fronte del nostro impegno di rappresentanza e di servizio al fianco degli imprenditori chiediamo però a chi guida il Paese altrettanto impegno deciso e concreto nel costruire un contesto favorevole alle potenzialità imprenditoriali dei nostri territori, puntando su competenze, innovazione, sostenibilità, fattori indispensabili per irrobustire il tessuto produttivo e migliorarne la capacità competitiva».




Prosegue la rassegna “Esperienze Artigiane sul Palco”

Saranno Clara Mousseigne e Nicola di Vico, primi ballerini dell’Opera di Parigi, i protagonisti del prossimo appuntamento di “Esperienze Artigiane sul Palco”, in programma per domenica 1° ottobre alle ore 18.00, presso la falegnameria RBB Mobili di Brossasco (Via Provinciale, 18).

L’iniziativa, varata da Confartigianato Cuneo per proseguire nel solco dei Creatori di Eccellenza le attività promozionali del comparto artigiano cuneese, in questa edizione si arricchisce di ulteriori contenuti, andando ad aggiungere alle molteplici iniziative in programma – partecipazione a fiere ed eventi e l’ormai tradizionale “guida” edita da Nino Aragno Editore – un calendario di eventi realizzati direttamente nelle imprese, durante i quali arte e musica si coniugano ad un tema di stretta attualità sul nostro territorio: la sicurezza sul lavoro.

Domenica 1° ottobre, ancora una volta, le Esperienze Artigiane saliranno quindi “sul palco” per intrattenere ed ammaliare il pubblico con le note di uno dei più grandi musicisti jazz contemporanei, fornendo inoltre l’opportunità di visitare direttamente l’impresa ospitante e di apprezzarne l’impegno nel garantire la massima sicurezza nelle fasi lavorative.

La rassegna, organizzata da Confartigianato in collaborazione con l’associazione musicale “La Croma” e “Ad eventi”, ha ottenuto il sostegno della Camera di commercio di Cuneo, della Fondazione CRC e della Fondazione CR Saluzzo e il patrocinio di Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, Provincia di Cuneo, Inail-Direzione regionale Piemonte, Ufficio Scolastico provinciale, ASL CN1 e ASL CN2, Atl del Cuneese e Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero.

«Con questo progetto desideriamo aprire le porte del nostro mondo artigiano – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e invitare il pubblico non soltanto a seguire in un contesto insolito le esibizioni di importanti star internazionali, ma a conoscere le nostre imprese al loro interno, per comprenderne direttamente le dinamiche produttive e apprezzarne quell’atmosfera di valori umani e di attenzione alle regole che da sempre contraddistingue l’artigianato del nostro territorio».

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.creatoridieccellenza.it




Coronavirus, una task force di Confartigianato Cuneo
 per affiancare le imprese nel “dopo emergenza”

Nel nostro Paese, nonostante il lockdown, c’è una parte significativa del mondo produttivo che la mattina continua ad alzarsi per andare al lavoro. A dirlo è l’Istat, che ha analizzato la situazione alla fine del mese di marzo.

Sono però in prevalenza grandi realtà o servizi privati che afferiscono alla categoria dei lavori cosiddetti “essenziali”. E ciò avviene a prescindere dal fatto che le realtà produttive risultino formalmente chiuse, perché spesso si lavora a ranghi molto ridotti o in modalità smart working. Esiste poi, un’altra soluzione per “tirare avanti”, unita ad una buona dose di versatilità imprenditoriale, quella che spinge tanti imprenditori del comparto alimentare verso il commercio on line e le consegne a domicilio.

C’è infine la realtà più numerosa della nostra economia, quella delle piccole imprese e delle partite IVA, che si ritrova ora inattiva e con gravi problemi di liquidità, ed è assalita da mille incertezze sulla ventilata ripartenza. A queste aziende, eccellenze riconosciute del made in Italy, sta fornendo sostegno e supporti concreti Confartigianato attraverso il suo Sistema confederale e una vera e propria task force di professionalità specifiche, creata appositamente per l’emergenza.

«È indubbiamente uno dei momenti più critici della nostra storia – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e per affrontarlo come Associazione abbiamo messo in campo la nostra “artiglieria pesante”: un’azione sindacale forte ed incisiva nel chiedere al Governo misure straordinariamente consistenti e rapide per le nostre imprese e un poderoso paniere di servizi di consulenza per alleggerire le incombenze necessarie all’accesso alle misure di sostegno. In gioco c’è la sopravvivenza di interi comparti produttivi e la strada per uscire dal tunnel dell’emergenza è ancora molto confusa».

Tra le tante perplessità che emergono in questo tempo “sospeso”, senza i consueti rumori del lavoro in progressione, una riguarda le tempistiche di applicazione del decreto “Cura Italia”, varato dal Governo per sostenere imprese e famiglie.

«In questo frangente non servono proclami, ma azioni veloci e concrete. – prosegue il presidente Crosetto – Non si può chiedere alle imprese di adattarsi ai tempi della nostra burocrazia. Confartigianato, proprio per supplire ai ritardi del settore pubblico, in soccorso dei lavoratori del comparto artigiano ha attivato il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (FSBA), costituito nel 2014 insieme alle altre Confederazioni degli artigiani e a tutte le maggiori organizzazioni sindacali dei lavoratori, attraverso il quale già entro la prima settimana di aprile è partita la liquidazione delle prestazioni di sostegno al reddito».

«Pur con gli uffici chiusi, – sottolinea ancora Crosetto – il personale di Confartigianato Cuneo, sia nelle sedi provinciale e zonali, sia in formula di smart working, sta continuando ad assistere con la massima professionalità le imprese associate nell’espletamento delle varie incombenze per l’accesso alle agevolazioni. Finora, grazie all’impegno dei nostri funzionari e dipendenti, sono già state evase oltre 3750 pratiche per la richiesta del bonus di 600 euro previsto dal decreto governativo. Inoltre, per quanto riguarda le misure in materia creditizia, oltre all’attività consolidata del nostro Confidi, è pienamente operativa al nostro interno l’Area di Assistenza al Credito e Finanza Agevolata come supporto per ogni esigenza delle imprese.

Mai come adesso, gli imprenditori hanno bisogno di un affiancamento professionalmente qualificato per la richiesta di moratoria dei finanziamenti in corso o per l’applicazione delle altre misure previste dal decreto “Cura Italia”. Essendo l’accesso al credito da sempre un problema per le PMI, abbiamo anche stipulato una convenzione con il Medio Credito Centrale che eroga finanziamenti con garanzia pubblica gratuita, a tutte le imprese, comprese le start-up, senza vincoli di apertura di un nuovo conto corrente bancario».

E attraverso l’utilizzo della tecnologia, Confartigianato Cuneo ha pensato anche a quelle imprese del settore alimentare che, pur chiuse, possono dirottare la loro produttività verso le ordinazioni on line e le eventuali consegne a domicilio. È stato creato sul portale, lanciato dall’Associazione lo scorso anno per promuovere il progetto dei Creatori di Eccellenza, lo spazio web “ScelgoArtigiano”, uno “shop-online” facilmente accessibile all’indirizzo http://creatoridieccellenza.it/scelgo-artigiano.
Attraverso un’interfaccia intuitiva, il consumatore può ricercare gli esercizi sulla base di categoria e parola chiave. Ogni azienda è presente con la sua pagina dove espone tutti i prodotti in vendita.
«Abbiamo ideato per i nostri associati una modalità interattiva agile e innovativa – puntualizza Crosetto – in grado di aiutare tutte le imprese, anche quelle più piccole che non hanno ancora un sito internet o non dispongono di un e-commerce, a raggiungere i propri clienti e vendere i propri prodotti. In tal modo, si è cercato di orientare i nostri artigiani e piccoli imprenditori verso la futura “ripartenza”. Seguendo le nuove disposizioni che regolamentano gli accessi agli esercizi e ai negozi, questo shop online permette di evitare code e assembramenti».

Ci sono poi, le tante imprese artigiane dei cosiddetti “Servizi alla persona”, dall’acconciatura all’estetica, che in questo momento sono in stallo, e per le quali le regole di distanziamento sociale determineranno alla riapertura un mutamento sostanziale nell’operatività. Anche per loro Confartigianato, dopo un confronto costruttivo con i rappresentanti della categoria, sta approntando un facile sistema digitale (app), sul quale i clienti potranno agevolmente prenotare le prestazioni.

«Insomma, – conclude Crosetto – abbiamo iniziato fin da subito a rimboccarci le maniche e a lavorare per dare impulso al nostro sistema economico locale e al nostro territorio e per affrontare insieme il tempo di una nuova ripresa».




Ripartenza, innovazione, contributi, legami con Enti e Istituzioni, 
l’Assemblea di ARPROMA guarda al futuro

Si è svolta lo scorso 18 luglio l’annuale assemblea di ARPROMA – Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole.

Nata nel 1992 per “difendere, tutelare e valorizzare la produzione delle macchine e delle attrezzature agricole prodotte dalle aziende italiane”, ARPROMA conta oggi oltre 50 aderenti. Organizzazione di riferimento per il settore a livello nazionale per Confartigianato Imprese, l’Associazione vanta un’ampia rete di partner, tra cui ENAMA – Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricoltura e di CNR IMAMOTER – Consiglio nazionale di ricerca – Istituto per le macchine agricole e movimento terra. Da sempre offre un concreto supporto alle imprese attraverso un ampio ventaglio di servizi, consulenze, opportunità vantaggi.

«Il comparto della meccanizzazione agricola – spiega Luca Crosetto, presidente di ARPROMA e presidente di Confartigianato Cuneo – riveste grande importanza per la nostra economia. L’Italia è, per volumi, il secondo paese produttore di macchinari per l’agricoltura e trattrici dietro agli USA, con un fatturato che supera gli 11 miliardi di euro, di cui ben 7,5 destinati ai mercati esteri. Le imprese di questo comparto in Piemonte sono circa 250 con un fatturato di 350 milioni di euro e circa 3.500 addetti».

«Anche il nostro settore, – prosegue Crosetto – ha risentito della crisi conseguente all’emergenza Covid19. È tardata anche l’apertura di tante nostre attività, situazione poi sanata anche grazie al nostro intervento presso Politica e Istituzioni. Ora è il momento di pensare alla ripartenza, mettendo al centro la sicurezza, certo, ma soprattutto ragionando su iniziative e provvedimenti che siano di reale sostegno per le piccole e medie imprese, da sempre asse portante del sistema produttivo locale e nazionale».

Tra i temi trattati nell’assemblea, inevitabilmente, aspettative e criticità della ripartenza dopo il “lockdown” del Corona Virus. Poi, un focus sull’impatto che il PSR, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per le aziende agricole, può avere per il settore della meccanizzazione. Infine, uno sguardo all’innovazione e ai vantaggi che le nuove tecnologie possono apportare alle macchine.

Sono interventi, tra gli altri: Amilcare Merlo, Presidente del Gruppo Merlo; Eugenio Cavallo e Renato Delmastro, CNR IMAMOTER; Andrea Coletti, presidente dell’Ente Manifestazioni di Savigliano; Giorgio Stirano, ingegnere esperto di design; Costanzo Rinaudo, Docente e Project Manager presso CEMI-Centro Europeo Modellismo Industriale- Agenform; Claudio Bogetti e Mario Perosino, funzionari Direzione Agricoltura della Regione Piemonte; Andrea Chiabrando, Direttore tecnico STA Engineering Srl; Davide Merlino, consigliere Fondazione CRC; Joseph Meineri, direttore generale Confartigianato Cuneo.

Coinvolto duranti i lavori assembleari anche il CNOS-FAP Regione Piemonte – Fossano, istituto che – anche grazie alla collaborazione con ARPROMA e Confartigianato Cuneo – è ente erogatore dell’unico corso riconosciuto a livello nazionale per “meccanici su macchine agricole”.

Il CNOS-FAP, nelle persone di Gianluca Dho (responsabile territoriale per l’area di Cuneo del CNOS-FAP), Paolo Mellano (responsabile del corso sulla meccanizzazione agricola) e Alessio Tallone (tutor del corso sulla meccanizzazione agricola), ha donato a ARPROMA e Confartigianato due “frontali” di Fiat 500 restaurati dai ragazzi frequentanti i corsi, a suggello della duratura collaborazione che lega le Associazioni e l’ente formativo. Alla realizzazione del “frontale” hanno collaborato anche Alessandro Marcon e Irene Salomone di FabLab Cuneo.

Ha concluso i lavori l’intervento di Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura e al Cibo della Regione Piemonte, collegato in videoconferenza per tutta la durata dell’assise. L’Assessore, già in passato coinvolto e informato sulle attività di ARPROMA, ha avuto modo di meglio conoscere la realtà associativa e le attività in favore delle imprese.

«Plaudo – ha commentato l’assessore Protopapa – al grande impegno di ARPROMA in favore di un settore legato indissolubilmente al comparto agricolo. Ringrazio l’Associazione per essere anche stimolo prezioso con suggerimenti e approfondimenti che riguardano la definizione dei piani attuativi del prossimo PSR e confermo fin d’ora la disponibilità regionale nel collaborare per strutturare soluzioni e progetti utili a agricoltura, meccanizzazione e territorio».




Davide Sciandra eletto nuovo presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Mondovì

Si avviano al termine le Assemblee degli Associati delle Zone di Confartigianato Cuneo, primo “passo” dell’iter di riunioni elettive propedeutiche al rinnovo dei Dirigenti Artigiani.

Nelle votazioni per la Zona di Mondovì, svoltesi il 17 e 18 giugno, in seguito all’Assemblea degli Associati – organizzata il 16 maggio in modalità “on-line” – è stato eletto quale presidente di Zona Davide Sciandra, acconciatore, contitolare de “I Capelli Free Style” di Mondovì.

Succede a Paolo Manera e sarà affiancato, come vicepresidenti, da Roberto Ganzinelli (vicario) e Silvio Turco. Sciandra è da anni attivo componente della vita associativa di Confartigianato Cuneo e in passato è stato anche vicepresidente di zona, nonché impegnato nelle attività della Categoria. Ganzinelli, marmista di Mondovì, già presidente di zona, è attualmente anche vicepresidente della Alpifidi, la cooperativa di garanzia recentemente nata dalla “fusione” tra la cuneese Confartigianato Fidi Cuneo e la valdostana Valfidi. Turco, edile di Vicoforte, ha ricoperto in passato incarichi zonali per la sua categoria.

«Ringrazio i colleghi per la fiducia accordatami – commenta il neopresidente Sciandra – e mi impegno ad affrontare con dedizione questo ruolo, importate collettore tra le esigenze e le problematiche delle imprese del territorio. Con i miei vicepresidenti intendiamo coinvolgere il più possibile la nuova squadra del Consiglio direttivo zonale, che si andrà presto a costituire, per sviluppare progetti e iniziative in favore del comparto artigiano locale. In particolare, intendiamo tutelare le aziende contro una piaga che colpisce in modo trasversale il settore artigiano: quello del lavoro abusivo».

Durante l’Assemblea sono intervenuti Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, e Luca Robaldo, assessore della Città di Mondovì, che hanno evidenziato ruolo e azione di Confartigianato Cuneo in supporto delle imprese, ponendo l’accendo sul dialogo costruttivo sviluppatosi con Enti e Amministrazioni pubbliche.

Nell’ambito delle votazioni, per il “Gruppi di opinione”, Roberta Ballocco è stata eletta delegata del Movimento Donne Impresa.

Prossimo “step”, propedeutico alla formazione del Consiglio della Zona di Mondovì, sarà l’elezione dei rappresentanti zonali di categoria, che avverrà in modalità on-line, attraverso una piattaforma web dedicata.

«Con il proseguire delle Assemblee zonali – ha concluso il presidente territoriale Luca Crosetto – continua un importante processo di democrazia, che esprime al meglio la trasparenza del nostro Sistema e dà valore alla partecipazione e all’impegno dei tanti imprenditori che mettono a disposizione della nostra Associazione competenze, passione e orgoglio di rappresentare l’artigianato e le PMI cuneesi».

 




Giovani artigiani, con il lockdown il fatturato più che dimezzato

Fatturato più che dimezzato, mancati pagamenti raddoppiati, crisi di liquidità. Sono solo alcuni dei più gravi effetti dell’emergenza Covid-19 sulle imprese guidate dai giovani under 40. Li ha rilevati Confartigianato in un sondaggio condotto ad aprile su un campione di 566 imprenditori in tutta Italia, con una prevalenza degli artigiani del Nord.

Il lockdown ha costretto alla chiusura il 74% delle imprese guidate dai giovani artigiani e ha causato un calo generalizzato degli incassi: per il 58% degli intervistati la sospensione dell’attività ha provocato nei primi giorni di marzo una riduzione di oltre il 50% del fatturato rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Per il 21% delle imprese il fatturato è diminuito addirittura di oltre il 90% rispetto a marzo 2019. Per far fronte alla crisi di liquidità, il 32% dei giovani imprenditori ha dovuto riorganizzare i costi aziendali e i pagamenti ai fornitori e il 18% ha attivato le misure di sospensione o allungamento delle rate di mutui e prestiti previste dalla moratoria Abi.

Il crollo del fatturato non è l’unica conseguenza del lockdown: per il 58% degli imprenditori i mancati pagamenti e gli insoluti sono raddoppiati rispetto all’anno scorso. Un effetto combinato che ha condotto il 61% dei giovani imprenditori a ricorrere a risorse creditizie superiori a 25 mila euro.

«In questa situazione, – commenta Francesca Nota, imprenditrice braidese nel settore dei serramenti e presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Cuneo – a preoccuparci maggiormente è una crisi di liquidità senza precedenti: le nostre imprese a fronte di ricavi pari a zero continuano a sostenere i costi “normali”, cui si aggiungono quelli dovuti alla condizione emergenziale. Purtroppo, non sempre le banche rispondono positivamente alle nostre richieste di credito».

«Inoltre, con la fase 2 appena iniziata, – aggiunge Daniele Casetta, fabbro di Montà e vicepresidente nazionale del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato – si unisce la preoccupazione per la gestione burocratica della prevenzione in azienda, nonché per gli ulteriori costi da sostenere per assicurarne la sanificazione. Vogliamo riaprire in sicurezza e salvaguardare tutti i posti di lavoro ai nostri collaboratori.

Solo così, una volta che l’emergenza sanitaria sarà conclusa, potremo ripartire più forti e motivati di prima».

Ed è proprio la progressiva carenza di liquidità a spaventare il 18% degli intervistati, insieme al timore, indicato dal 31% dei giovani imprenditori, per il carico di burocrazia nella gestione delle norme di prevenzione e diffusione del virus e la sicurezza in azienda. Tra le preoccupazioni più grandi degli intervistati, i costi da affrontare per la sanificazione periodica (19%) e per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale (19%), la riduzione degli ordini (17%).

Per ripartire, a emergenza conclusa, i piccoli imprenditori under 40 confidano soprattutto nella riduzione della pressione fiscale, indicata dal 22% degli intervistati, nella semplificazione delle procedure di accesso al credito (22%), e nell’aumento delle settimane di cassa integrazione utilizzabili dall’impresa (18%).




Lockdown natalizio? l’incertezza sta causando un calo della produzione del 30%

Secondo un sondaggio effettuato su un campione di associati di Confartigianato Torino, l’incertezza sul futuro in vista del Natale determina una minor produzione del 30% dei dolci natalizi artigianali (panettoni, ecc.), che si scaricano su circa 1.600 pasticcerie e gelaterie, di cui 1.200 sono imprese artigiane, circa il 76% del settore (dato regionale).

 

“Siamo preoccupati per l’escalation di provvedimenti restrittivi che ricadono o che potrebbero ricadere sulle nostre attività. Molte imprese artigiane del settore dolciario e gastronomico stanno lavorando in vista del Natale con una spada di Damocle sulla testa, per via di un futuro economico e sociale pieno di incognite.Non possiamo permetterci nessun lockdown e nessuna chiusura, neanche parziale o temporanea.

Una malaugurata serrata nelle settimane pre-natalizie, costerebbe troppo a Torino e al Piemonte: novembre e dicembre sono mesi chiave per la nostra economia e non possiamo permetterci passi falsi”: questo è l’accorato appello che il Presidente di Confartigianato Imprese Torino, Dino De Santis, lancia alle istituzioni che nei prossimi giorni potrebbero essere chiamate a scelte ancora più restrittive.

L’impennata di contagi registrata in questi giorni a Torino e nel Piemonte preoccupa le aziende per le ripercussioni che potrebbero impattare negativamente sul sistema sanitario regionale come su quello economico.

 

L’ufficio studi di Confartigianato ipotizza che nel secondo semestre dell’anno 2020 a Torino si registrerà una diminuzione di imprese artigiane pari a -209 unità.

A Torino l’occupazione nell’artigianato al 31 dicembre 2019 si attestava sulle 122.880 unità lavorative di cui 70.796 autonomi e 52.084 dipendenti.

 

“Il nostro messaggio è rivolto soprattutto ai decisori istituzionali e di Governo – continua De Santis – Le nostre realtà hanno sofferto pesantemente nei mesi di chiusura totale ma hanno anche investito tante risorse per garantire la massima sicurezza nei propri locali in vista della ripresa delle attività. Per questo motivo è necessario che le autorità di controllo vigilino sugli assembramenti esterni alle attività produttive e commerciali che, purtroppo, da tempo registrano numerose criticità”.

 

Confartigianato Torino con le proprie imprese, oltre a tentare di rispettare i protocolli anti-Covid-19 nei luoghi di lavoro, ritengono opportuno e doveroso sollecitare l’attenzione dei lavoratori, delle loro famiglie e dei cittadini in generale, affinché adottino comportamenti, anche nella vita privata, conformi ai protocolli con lo stesso rigore adottato dalle aziende.

“Purtroppo – sottolinea De Santis – non è diffuso, come dovrebbe, il convincimento che solo l’adozione di comportamenti responsabili, in ogni momento della vita sociale come nei luoghi della vita privata, consenta la riduzione della diffusione della pandemia. Abbiamo toccato con mano che questo virus non si diffonde solo nei luoghi di lavoro, che sono più tutelati e vigilati rispetto ad altri e quindi più sicuri. Le criticità sono i trasporti e gli assembramenti nei luoghi e momenti della socialità. Siamo imprenditori ma siamo anche cittadini, e sentiamo doppiamente il peso delle responsabilità. Allo stesso modo chiediamo alla politica maggiore tutela, se non si vuole cancellare definitivamente intere filiere di imprese artigiane.”

 

“Le nostre aziende artigiane – conclude De Santis – hanno subìto, mediamente, durante il lockdown un calo del fatturato del 60 per cento ma in caso di nuova serrata l’asticella si alzerà ulteriormente. Per un’impresa su tre questo si tradurrà in un colpo da ko. Bisogna evitare a tutti i costi un nuovo stop alle attività produttive e potenziare al contrario le altre limitazioni capaci di abbassare la curva”.

 

 




Rincari energia, Felici (Confartigianato Imprese Piemonte): “Non ‘spegnete’ le Pmi

“Non ‘spegnete’ le PMI italiane! Paghiamo il prezzo dell’energia più alto d’Europa, superiore del 33,5% rispetto alla media dei Paesi Ue.

A noi piccole imprese l’elettricità costa 4 volte di più rispetto a una grande industria a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta e che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le nostre piccole imprese”.

L’allarme lo lancia Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte che propone: “una rapida e drastica revisione della struttura della bolletta per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia.

Si tratta di ‘estrarre’, almeno parzialmente, dalla bolletta gli oneri generali di sistema, trasferendo alla fiscalità generale le componenti tariffarie destinate a finanziare le agevolazioni per gli energivori e il bonus sociale. Serve anche la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica. Serve anche rafforzare gli strumenti di accompagnamento delle Pmi nei processi di efficientamento e autoproduzione dell’energia”.

 

Da un dossier realizzato da Confartigianato Imprese emergono i pesanti squilibri nella struttura della bolletta energetica che penalizzano i piccoli imprenditori. Il peso degli oneri di sistema è distribuito in maniera sperequata tra le diverse categorie di utenti, poichè non è allineato all’effettivo consumo di energia. Le piccole aziende in bassa tensione, infatti, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, sono costrette a pagare il 49% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica, pari ad una somma di 4,7 miliardi di euro. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, le Pmi devono finanziare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e i bonus sociali.

 

“Si tratta – continua Felici  – di una iniqua distribuzione del carico contributivo sugli utenti non domestici che vede le micro e piccole imprese fortemente penalizzate a fronte di consumi energetici contenuti, mentre le utenze industriali in alta o altissima tensione pagano oneri molto bassi nonostante siano responsabili di alti consumi energetici e quindi di alti livelli di emissioni. A questi problemi strutturali si aggiungono i pesanti rincari del prezzo dell’energia che in alcuni casi hanno fatto addirittura triplicare la bolletta delle piccole imprese”.

 

“Occorre riequilibrare e alleggerire il costo dell’energia pagato dalle piccole imprese. Anche se nella legge di Bilancio il Governo riuscisse a reperire 2-3 miliardi di euro per calmierare i rincari – conclude Felici – bloccare il rialzo non sarà facile. Dal primo gennaio le bollette elettriche potrebbero segnare un rialzo tra il 17 e il 25%. Senza contare che in molti casi il conto dell’energia è così esoso che in questo frangente può anche capitare di non riuscire a pagarlo alla scadenza, così da rischiare il distacco della fornitura. Questo purtroppo è il risultato delle privatizzazioni di questi decenni”.

 




Confartigianato Torino, De Santis: “Risposte concrete a problemi comuni”

Posso continuare a lavorare o devo chiudere?. “Posso consegnare le merci o devo fermarmi?”. “Posso proseguire la mia attività senza ricevere i clienti”? “Sono un decoratore: come devo comportarmi?” inoltre: “Quali sono le restrizioni per la mobilità?”.

Sono queste alcune delle centinaia richieste di aiuto, informazioni, consigli e anche sostegno psicologico, che gli uffici di Confartigianato Torino, stanno ricevendo dopo l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio.

Gli uffici e i consulenti dell’Associazione sono costantemente raggiunti da telefonate da parte di imprenditori che chiedono delucidazioni sull’applicazione delle prescrizioni e aiuto sui comportamenti da adottare per la sicurezza negli ambienti di lavoro e per salvaguardare il personale.

“È un modo per stare vicini alle imprese anche in questo momento in cui i nostri uffici sono chiusi al pubblico – continua Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – e per far sapere che stiamo lavorando per loro e per non lasciarli soli nei dubbi e nelle incertezze di questa situazione molto difficile. Un servizio di risposte ai loro dubbi e alle loro problematiche, affinché possano continuare a lavorare rispettando le indicazioni del Decreto”.

Tutto ciò, nello stesso tempo, offre una panoramica dell’incertezza che vive il sistema produttivo piemontese e della drastica riduzione di ricavi e di commesse, rilevata sin dall’inizio della crisi provocata dalla diffusione del Virus. Attraverso tali canali, infatti, arrivano anche sempre più numerose le segnalazioni di un sistema produttivo che comincia a rispondere con difficoltà sempre maggiori.

Con sempre maggiore frequenza, infatti, Confartigianato Torino rileva come in alcuni settori ci sia un rallentamento delle consegne dei materiali ordinati o addirittura la mancanza direttamente dalle aziende produttrici.

L’Associazione evidenzia, inoltre, anche una frenata dei pagamenti fra la pubblica amministrazione e le imprese, dovuta, per lo più, in questo momento anche alla mancanza del personale addetto all’amministrazione e alla certificazione dei vari passaggi burocratici propedeutici al saldo delle fatture.

“Stiamo rispettando i provvedimenti via via adottati – prosegue De Santis – perché in gioco c’è la salute di tutti. Ora è il momento della responsabilità. Poi faremo i conti dei danni”.

“Crediamo che rimanere uniti sia il vero valore di questo momento – conclude De Santis – per questo stiamo lavorando, per avere risposte immediate e concrete a problemi comuni e per sostenere tutti i settori, quelli che hanno subito danni immediati e palesi e gli altri che li subiscono in modo meno evidente o con effetti più duraturi. Continuiamo ora per ora, giorno per giorno, a seguire la situazione e il suo evolversi, cercando per tutte le nostre imprese di contenere i danni e porre le condizioni per una ripresa poi”.