CCIAA Torino: 2 milioni di euro per le imprese torinesi

 

Scendiamo nuovamente in campo con misure concrete ed immediate per aiutare le nostre micro e piccole aziende alle prese con un’emergenza che dopo un anno è ancora purtroppo estremamente attuale – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – I contributi sono erogati per sostenere quegli investimenti che si sono resi necessari per proseguire l’attività: dalla riorganizzazione degli spazi alla digitalizzazione, che ha radicalmente modificato il nostro modo di lavorare e che costituirà la base per ripartire con maggiore efficienza e velocità”.

 

Chi può presentare domanda e quando

Le richieste di voucher devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere. L’invio della domanda può essere delegato ad un intermediario abilitato alla spedizione delle pratiche telematiche.

 

Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 9 di lunedì 22 marzo 2021, fino alle ore 17 del 30 aprile e saranno valutate in base all’ordine di arrivo. La data di chiusura del bando può essere anticipata a fronte dell’esaurimento delle risorse disponibili.

 

Poiché per completare la registrazione al sistema Webtelemaco possono essere necessari fino a 2 giorni lavorativi, si invitano le imprese interessate ad attivarsi prima del 22 marzo, verificando anche il possesso di tutte le applicazioni necessarie (firma digitale, ecc).

 

I voucher

I voucher, per un importo massimo di 3mila euro ad azienda, sono erogati a copertura del 50% delle spese sostenute e ritenute ammissibili. La spesa minima per partecipare al bando è fissata a 1.000 euro, mentre non è previsto un tetto massimo di investimento, fermo restando che il voucher non potrà superare i 3mila euro ad azienda.

 

Spese ammissibili

Sono ammesse le spese effettivamente sostenute (a fronte di fatture o altri giustificativi di spesa) dal 23 febbraio 2020 alla data di presentazione della domanda, relative all’acquisto di beni e servizi finalizzati a fronteggiare l’emergenza sanitaria, tra cui ad esempio:

      acquisto o affitto di pc, notebook, stampanti, scanner, strumenti di telematizzazione dell’attività, di connettività e di videoconfererenza, servizi in cloud, sistemi VPI, VOIP, sistemi di back up, sistemi di configurazione di reti aziendali, software per lavoro a distanza o per servizi all’utenza, ecc. Sono esclusi i dispositivi di telefonia mobile.

      spese di consulenza e formazione sugli aspetti precedenti e sulla sicurezza

      spese per acquisto di materiale utilizzato per creare barriere separatorie, delimitare gli spazi e le distanze di sicurezza, acquisto di materiale segnaletico e informativo e di strumenti per la misurazione della temperatura corporea. Sono esclusi gli acquisti di DPI e di materiali per la sanificazione.

 

 

 

Il testo integrale del bando

 

 

Il bando Sprint 2020

 

 




Camera di commercio: 1 milione e 700mila euro per finanziare le iniziative di sviluppo del territorio

Al via mercoledì 15 novembre il bando da 1.700.000 euro proposto dalla Camera di commercio di Torino per la realizzazione di iniziative di promozione del territorio. I beneficiari possono essere enti no profit quali associazioni, fondazioni, comitati, enti pubblici, università, centri di ricerca pubblici, consorzi e società consortili a prevalente partecipazione pubblica o agenzie formative.

Con un cospicuo investimento, pari a 1.700.000 euro, rinnoviamo anche quest’anno il nostro impegno per sostenere la realizzazione di iniziative di promozione che abbiano concrete ricadute sul territorio sulla base di specifici requisiti – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Obiettivo per noi incoraggiare la progettazione e la realizzazione di idee nuove per lo sviluppo del sistema economico”.

Le iniziative proposte dovranno riguardare la promozione del territorio e favorire l’attrazione, la qualificazione e il potenziamento del sistema economico provinciale. Tra i requisiti richiesti ci sono, infatti, l’incidenza diretta e duratura sul territorio, l’innovazione, la novità del progetto, l’intersettorialità, l’interdisciplinarità, la sperimentazione, l’inclusione di collaborazioni con enti pubblici e soggetti operanti in altri territori, l’incremento e lo sviluppo del patrimonio di competenze, la capacità di creare partnership, la valorizzazione dell’immagine del territorio, la promozione dell’imprenditorialità anche su mercati internazionali.

Le domande dovranno pervenire all’ente camerale entro giovedì 30 novembre 2023 alle 12.15. Il Disciplinare tecnico che regola l’erogazione dei contributi e le modalità operative per l’invio della richiesta si trovano sul sito della Camera di commercio www.to.camcom.it/contributi-iniziative-di-terzi.




Coronavirus, ecco come fare la domanda per ricevere l’indennità di 600 euro

Il Decreto Cura Italia ha introdotto, tra le altre misure, alcune indennità di sostegno in favore dei lavoratori le cui attività stanno risentendo dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19.

L’Istituto sta provvedendo a mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati, nel più breve tempo possibile, le procedure telematiche per la trasmissione delle domande ai trattamenti previsti.

Qui di seguito si illustrano sinteticamente le diverse prestazioni previste e si forniscono le prime indicazioni operative.

INDENNITÀ COVID 19

Si tratta di indennità previste per il mese di marzo 2020 dell’importo pari ad € 600, non soggette ad imposizione fiscale.

Ai sensi del decreto Cura Italia di seguito l’elenco delle singole indennità e delle categorie di lavoratori destinatari delle medesime:

Indennità liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi

A tale indennità possono accedere:

  •  i liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi ipartecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo di cuiall’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R., iscritti alla Gestione separata dell’INPS;
  • i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS.
    Ai fini dell’accesso all’indennità, le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.Indennità lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoriaA tale indennità possono accedere i lavoratori iscritti alle seguenti gestioni: ✓ Artigiani

    ✓ Commercianti
    ✓ Coltivatori diretti, coloni e mezzadri

Ai fini dell’accesso all’indennità le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata INPS.

Indennità lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali

A tale indennità possono accedere i lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020 (in circolare valuteremo l’opportunità di fare riferimento alle attività dei lavoratori impiegati in settori del turismo e stabilimenti balneari).

Ai fini dell’accesso all’indennità i predetti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

Indennità lavoratori agricoli

A tale indennità possono accedere gli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purché:

– possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente;

– non siano titolari di pensione. Indennità lavoratori dello spettacolo

A tale indennità possono accedere i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:

– almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo;
– che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro;
– detti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

IMPORTANTE

Le indennità di cui sopra non sono tra esse cumulabili e non sono riconosciute ai percettori di reddito di cittadinanza.

COME FARE DOMANDA

I lavoratori, potenziali destinatari delle suddette indennità, al fine di ricevere la prestazione di interesse, dovranno presentare in via telematica all’INPS la domanda utilizzando i consueti canali telematici messi a disposizione per i cittadini e per i patronati nel sito internet dell’Inps, www.inps.it.

Le domande saranno rese disponibili, entro la fine del corrente mese di marzo, dopo l’adeguamento delle procedure informatiche.




Contributi a favore di lavoratrici e lavoratori in disagio economico senza ammortizzatori

Il prezzo più alto della crisi innescata dalla pandemia in corso lo stanno pagando i lavoratori e le lavoratrici rimasti senza reddito, senza ammortizzatori sociali e in forte disagio economico. A questa platea, la Regione Piemonte, di concerto con le parti sociali e in collaborazione con Finpiemonte, dedica un fondo attraverso il quale erogare contributi a fondo perduto.

Un sostegno concreto per quei lavoratori “dimenticati” dal decreto legge del 17 marzo 2020, convertito poi in legge il 24 aprile, che aveva ampliato in modo straordinario il ricorso agli strumenti di sostegno al reddito come la cassa integrazione ordinaria e in deroga.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto una tantum di 600 euro.

Tutte le informazioni sul sito della Regione Piemonte




Emergenza Covid, 7,7 milioni per commercio e turismo

Sono sette milioni e settecentomila euro i fondi previsti dalla seconda attuazione delle misure urgenti connesse all’emergenza epidemiologica per quanto concerne il sostegno al comparto del commercio e del turismo. È quanto prevede la deliberazione della Giunta regionale sulla quale la Terza commissione (presidente Claudio Leone) ha espresso all’unanimità parere preventivo favorevole.

Il provvedimento è stato illustrato dall’assessore Vittoria Poggio. Circa 650mila euro sono destinati alle attività ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, 500mila per i ristoranti e le attività di ristorazione mobile: queste due tipologie di interventi sono in concorso con i ristori a livello nazionale.

Sono poi previsti contributi una tantum di 2mila euro per il noleggio e leasing di articoli sportivi e per il tempo libero e per gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di abbigliamento, e un contributo, sempre una tantum di mille euro per attività delle guide alpine e naturalistiche. Con la deliberazione vengono poi stanziati 1milione e 800mila euro per le attività ricreative di divertimento come le discoteche, e un milione per gli esercizi di vendita al pubblico all’interno dei centri commerciali soggetti a chiusura durante l’emergenza sanitaria da Covid 19. Come ha infine annunciato Poggio, in attesa delle misure statali, sono stati accantonati circa 2milioni e 800mila euro a sostegno delle strutture aeroportuali presenti in Piemonte certificate dall’Ente nazionale dell’Aviazione civile. Il consigliere Sean Sacco (M5s) ha preso la parola per chiedere maggiori delucidazioni.

 

Parassita del riso

Su richiesta di Angelo Dago (Lega), è stata analizzata la proposta di atto deliberativo della Giunta che stanzia per il 2021 210mila euro per le aziende agricole che coltivano e trattano il riso e che sono penalizzate dalle infestazioni parassitarie da nematode galligeno. Per chiedere maggiori informazioni è intervenuto Sacco. Il documento ha quindi ottenuto all’unanimità parere preventivo favorevole.

 

Riempimento dei vuoti di cava

La Regione Piemonte avrà un regolamento per il riempimento dei vuoti di cava. La terza Commissione ha esaminato il documento in attuazione dell’articolo 30 della legge regionale del 2016 in materia di attività estrattive. Il regolamento, i cui punti salienti sono stati illustrati dall’assessore Andrea Tronzano, avrà un ruolo fondamentale per la piena applicazione della norma ponendosi l’obiettivo di tutelare la qualità delle acque sotterranee, scongiurare danni ambientali, garantire la qualità ambientale, tutelare la salute umana, tracciare i materiali conferiti e, ove necessario, la loro localizzazione anche per poter verificare meglio che cosa viene portato in cava e facilitare i controlli di legalità. Sono intervenuti i consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Carlo Riva Vercellotti (FdI), che si sono soffermati sul tema della vigilanza e sulla necessità di un confronto con le Province piemontesi. Ha appoggiato questa richiesta anche Giorgio Bertola (M5s). Dopo Dago,  Paolo Bongioanni (FdI) ha chiesto di rinviare l’approvazione, anche per permettere un ulteriore approfondimento giuridico. La richiesta è stata accolta.

 

La commissione ha poi iniziato l’esame delle proposte di legge di Paolo Ruzzola (Fi) per la promozione e valorizzazione della filiera della birra piemontese, e di Sacco sull’ stituzione del reddito energetico regionale.

 




Assegnati in meno di una settimana i contributi a 300 Comuni per opere pubbliche

La Regione Piemonte ha definito in meno di una settimana la graduatoria con la quale, in base alla l.r. 18/84, vengono assegnati a 300 Comuni 13,2 milioni di euro che consentiranno di coprire la metà della somma necessaria per la realizzazione di opere stradali, cimiteriali, municipali e di illuminazione pubblica.

“Il bando per la richiesta dei contributi è scaduto il 16 giugno – sottolineano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Opere pubbliche Marco Gabusi – e in meno di una settimana abbiamo già assegnato le somme approvate. Dopo tanti anni di attesa circa 300 Comuni sono finalmente in grado di realizzare interventi importanti per il territorio. Questo risultato è anche la dimostrazione che quando le procedure vengono studiate in maniera semplice e pragmatica funzionano. E funzionano rapidamente”. “In questo frangente – aggiunge Gabusi – siamo stati estremamente veloci nel fare il bando e i Comuni prontissimi a rispondere. Un ringraziamento doveroso va anche agli uffici regionali e ai tecnici comunali che hanno lavorato in una situazione non ancora normalizzata, ma hanno fatto le corse per poter dare una risposta più che rapida”».

Alla scadenza del bando sono arrivate 1.068 domande da tutto il Piemonte e ne sono state approvate 296. Il contributo regionale complessivo è di 13,2 milioni di euro, 6,5 per i Comuni con meno di 1000 abitanti per un importo unitario fino a 80.000 euro e 6,7 per i Comuni con più di 1000 abitanti per un importo unitario fino a 160.000 euro.

La suddivisione su base provinciale è la seguente: Alessandria oltre 2 milioni per 60 interventi, Asti più di 2 milioni per 49 interventi, Biella circa 1 milione per 18 interventi, Cuneo 3,5 milioni per 73 interventi, Novara circa 900.000 euro per 15 interventi, Torino 1,5 milioni per 36 interventi, Verbano-Cusio-Ossola circa 700.000 euro per 17 interventi, Vercelli più di 1 milione di euro per 28 interventi.

La l.r. 18/84 prevede, in particolare, contributi per lavori di manutenzione straordinaria, sistemazione e nuova costruzione di strade comunali o intercomunali, ponti, guadi, marciapiedi e parcheggi, per la manutenzione straordinaria, sistemazione, adeguamento, ampliamento e nuova costruzione del luogo dove si svolgono le attività istituzionali del Comune, per la manutenzione straordinaria, sistemazione, ampliamento e nuova costruzione dei cimiteri, per l’adeguamento, rinnovo, ampliamento e nuova costruzione degli impianti di illuminazione pubblica.




Consiglio reginale: Via libera dall’Aula ai 44,5 milioni per le Rsa

Gli aiuti di 44,5 milioni alle Rsa in difficoltà economica per il Covid sono legge. Il Consiglio regionale ha infatti approvato il Disegno di legge 128, “Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche”, licenziato ieri dalla Commissione Sanità e approvato oggi a maggioranza, con la non partecipazione al voto dell’opposizione.

Il provvedimento, presentato per la Giunta dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, stanzia oltre 44,5 milioni di euro per ristori alle Rsa. Si tratta, in particolare, di 30 milioni per integrare le maggiori spese sostenute dalle strutture per sanificare gli ambienti, acquistare Dpi, pagare il personale, smaltire i rifiuti speciali, mettere in sicurezza gli ospiti e gli operatori e migliorare la qualità dell’assistenza; 10,1 milioni ai titolari di autorizzazione al funzionamento non convenzionati con il Sistema sociosanitario regionale delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali; 1,5 milioni per i fornitori accreditati di prestazioni domiciliari sociali e sanitarie e 3 milioni complessivi (uno, rispettivamente, per gli anni 2021, 2022 e 2023) per esentare dall’Irap le Aziende pubbliche di servizi alla persona.

Il disegno di legge è stato illustrato in Aula dai relatori di maggioranza Sara Zambaia (Lega) e di minoranza Monica Canalis (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Sean Sacco (M5s).

“Un provvedimento importante – ha sottolineato Zambaia, dettagliando le somme stanziate – che dimostra la grande sensibilità e attenzione della Giunta e del Consiglio nei confronti delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali che in questo periodo di pandemia hanno sofferto tantissimo. Una dotazione importante non solo per quanto le strutture hanno sopportato in questi duri mesi ma anche per la consapevolezza che ancora una volta è la Regione a sopperire ai danni economici provocati dalla pandemia”.

“Il provvedimento era molto atteso e necessario – ha dichiarato Canalis, annunciando la non partecipazione del proprio gruppo al voto – soprattutto in una regione come la nostra, caratterizzata da una maggioranza di strutture piccole e medio piccole, legate al terzo settore no profit, ma si rivela invece per molti versi tardivo, insufficiente, iniquo e non risolutivo”. “Noi pensiamo che non siano si debbano rimborsare le strutture convenzionate appartenenti a società con interessi economici in altre regioni o nazioni e fatturati consistenti – ha detto Grimaldi – così come quelle che durante l’emergenza non abbiano rispettato i protocolli regionali e dello Stato”. Secondo Sacco, poi, “la pandemia ci ha dimostrato che le grandi strutture con grandi concentrazioni di ospiti non sono il massimo. Il benessere dei nostri anziani deve essere la nostra principale fonte d’ispirazione e l’obiettivo cui tendere”.

Nella discussione generale sono intervenuti i consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Daniele ValleMaurizio Marello (Pd), Mario Giaccone (Monviso) e Francesca Frediani (Misto – 4 ottobre).

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni si è detto soddisfatto “per il risultato e per il lavoro svolto dalla Giunta e dal Consiglio e felice per l’aiuto alle Rsa, comparto che ha pagato molto in questa battaglia. Gli aiuti serviranno a coprire i buchi di bilancio e per un adeguato sviluppo dopo l’emergenza Covid”.

Anche il capogeruppo di Fdi Paolo Bongioanni ha espresso soddisfazione per il fatto che la Regione abbia “recepito il grido d’allarme giunto dalle Rsa piemontesi: la Regione si è fatta interprete di un obbligo morale, sociale e umano fornendo una boccata d’ossigeno a un settore molto provato”.

Anche Silvio Magliano (Moderati), annunciando la non partecipazione al voto, ha sottolineato che il provvedimento rappresenta “un gesto di vicinanza della Giunta per ristorare un settore che necessita di essere riprogrammato anche alla luce dei dati sull’invecchiamento della popolazione”.

Per Alessandra Biletta (Fi) “quanto messo in campo per le Rsa è uno sforzo economico importante per sostenere un intero comparto e per continuare a erogare servizi ai cittadini attraverso le 1.800 strutture che operano in Piemonte”.

Nel corso della discussione sull’articolato l’Aula ha anche esaminato otto emendamenti, tre presentati rispettivamente da Canalis (Pd) e Grimaldi (Luv) e due da Sacco (M5s), senza approvarne nessuno. Ha inoltre respinto i due ordini del giorno collegati, presentati dalla prima firmataria Canalis (Pd), per l’attivazione di nuovi inserimenti in convenzione nelle Rsa piemontesi e per la piena applicazione della legge regionale 10/2010 per i servizi domiciliari alle persone non autosufficienti.




Pnrr: transizione digitale, una task force in aiuto ai Comuni

Migrazione al cloud, modelli per l’implementazione di servizi pubblici digitali, accelerazione per l’identità digitale, rafforzamento del sistema di pagamento pagoPA-AppIO: sono queste alcune delle misure destinate alla digitalizzazione dei comuni italiani previste dal Pnrr. Circa tre miliardi di euro messi a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso una serie di bandi di prossima scadenza previsti sull’asse 1, dedicato alla transizione digitale, del Piano.

Per i Comuni tuttavia non è sempre facile riuscire a capire come partecipare. Per questo la Regione Piemonte ha dato il via al tour “Piemonte digitale 2023” che dopo aver fatto una prima tappa a Novara è approdato oggi lunedì 4 luglio a Torino, nella sede della Città metropolitana, con l’obiettivo di accompagnare i Comuni nell’accesso ai fondi grazie a una task force che vede coinvolti Torino Wireless e Csi per offrire assistenza si sul piano progettuale che procedurale.

“La presenza oggi degli organi della Regione Piemonte in Città metropolitana è il segnale che si può lavorare insieme” ha detto la consigliera delegata allo sviluppo economico e alla pianificazione strategica Sonia Cambursano, salutando gli assessori regionali Matteo Marnati, Maurizio Marrone e Andrea Tronzano. “La mission della Città metropolitana è promuovere lo sviluppo economico e sociale sull’area vasta e infatti già il Piano strategico, approvato nel 2021, prevede una misura specifica sulla transizione digitale per rendere la pubblica amministrazione sempre più accessibile agli utenti”.

“Tuttavia non sempre i nostri Comuni, piccoli e piccolissimi” ha aggiunto la Consigliera “hanno la capacità di individuare le esigenze di transizione e come realizzarle. Ci vuole un lavoro di rete, che coinvolga il nostro Ente, l’Anci, insieme alla task force regionale, affinché i fondi del Pnrr non solo arrivino ai nostri Comuni, ma siano utilizzati nel modo migliore possibile”.

In effetti sinora solo un terzo dei Comuni dell’area metropolitana ha partecipato ai bandi del Pnrr per la transizione digitale: i tempi sono stretti e il rischio è che i fondi vadano ad altre Regioni e amministrazioni, hanno fatto notare gli assessori regionali Marnati e Tronzano.

Per questo entrerà in gioco il supporto di Torino Wireless e Csi che avranno il compito di fornire ai Comuni l’assistenza sia per la parte progettuale, in quei bandi in cui è prevista, sia quella procedurale, perché molti dei bandi dedicati ai Comuni prevedono l’erogazione di un contributo solo al raggiungimento degli obiettivi.




Regione Piemonte: per lo sport un incremento di 10 milioni

Nel 2020 la Regione destinerà allo sport 10 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno: lo ha annunciato in sesta Commissione l’assessore regionale competente, illustrando il Documento di economia e finanza regionale (Defr) e il Bilancio di previsione finanziario 2020-2022.

Le risorse saranno implementate attraverso variazioni sostanziali al bilancio contentute nel maxi emendamento che verrà presentato dalla Giunta: le proposte riguardano nello specifico la promozione di eventi turistici sportivi internazionali (+2,5 milioni nel 2020), i contributi per la conservazione degli impianti olimpici di innevamento programmato e di risalita trasferiti dalla Regione agli enti locali (+500mila euro), i contributi ad enti e società per la promozione della pratica sportiva (+1 milione), gli interventi per garantire la sicurezza delle aree sciabili (+6 milioni), i contributi a favore di federazioni, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive a  sostegno degli sport della pallapugno e della palla tamburello (+200 mila euro).

Sono intervenuti per chiarimenti consiglieri M5s, Pd e Fi.

L’assessore ha poi illustrato il disegno di legge sulla promozione e l’impiantistica sportiva, il cui testo è stato sviluppato in accordo con il Coni, le Federazioni sportive e il Comitato italiano paralimpico (Cip) e che ha tra i suoi obiettivi quello di garantire a tutte le realtà che promuovono la pratica sportiva la possibilità di partecipare ai bandi regionali.

La legge prevede, inoltre, la tutela degli sport tradizionali come la pallapugno e la pallatamburello, l’istituzione della Settimana regionale dello sport e del benessere e della Piemonte Sport Commission, un’agenzia strutturata sul modello di Film Commission, per promuovere il Piemonte come destinazione di turismo sportivo e che si attivi per reperire le risorse necessarie all’organizzazione degli eventi.

La Commissione ha deciso le consultazioni on-line con termine il 6 marzo e ha nominato relatori.

In congiunta con la quinta Commissione del Consiglio comunale di Torino si è poi svolta una seduta di approfondimento sulla situazione della Cavallerizza Reale, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura e dell’assessore comunale all’Urbanistica, nel corso della quale è stata ribadita la volontà della Regione di favorire il recupero dell’area con i fondi dello sviluppo regionale, a fronte di un progetto complessivo di riqualificazione.




Reddito di emergenza: ultimo giorno per la presentazione delle domande

Scade il 15 ottobre, il termine per la presentazione della nuova domanda di Reddito di emergenza prevista dal decreto legge n. 194/2020 (cd. decreto agosto), che riconosce un’ulteriore singola quota del beneficio ai nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Gli intermediari abilitati avranno poi ulteriori quindici giorni, fino al 30 ottobre, per la trasmissione delle domande presentate fino ad oggi.

La domanda può essere presentata direttamente online, accedendo al sito www.inps.it con Pin, SPID, CNS o CIE, oppure tramite i Centri di assistenza fiscale o gli enti di Patronato.