Stanziati 1,5 mln per le strade di montagna

Parere favorevole a maggioranza, in prima Commissione, per l’emendamento alla norma finanziaria 2021-2023, che stanzia per l’anno 2021 1.500.000,00 (500 mila per spese correnti e 1 milione per spese in conto capitale) a sostegno della valorizzazione delle strade di montagna di interesse turistico. Con la votazione della Commissione bilancio, presieduta dal consigliere Carlo Riva Vercellotti (FI)la proposta di legge 60, il cui primo firmatario è il consigliere Paolo Bongioanni (FdI), può ora tornare in aula per la discussione generale.

La proposta di legge intende avviare interventi e progetti dedicati alle strade storiche di montagna che vanno dalla promozione del loro valore culturale, ambientale e turistico, alla loro mappatura, la loro gestione ordinaria, la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, la riqualificazione delle strutture ricettive o degli edifici e dei manufatti di pregio storico che insistono su tali itinerari, la promozione dei servizi turistico-sportivi correlati alla loro fruizione.




55 milioni il totale stanziato dalla Banca d’Italia per l’emergenza coronavirus

dopo un primo stanziamento di 20,9 milioni la Banca d’Italia ha deliberato oggi nuove donazioni del valore complessivo di oltre 34 milio ni di euro, per contribuire a l contrasto dell’emergenza da COVID-19.

Le nuove erogazioni finanzieranno i seguenti progetti, individuati di concerto con le Autorità sanitarie regionali attraverso la Rete territoriale della Banca d’Italia:

• in Calabria, l’allestimento di 75 posti di terapia intensiva e per l’acquisto di materiali e attrezzature per l’ospedale di Catanzaro;

• in Emilia Romagna, l’allestimento di 25 posti letto di terapia intensiva presso l’ospedale di Rimini e per l’avvio di una ricerca epidemiologica sulle popolazioni a maggior rischio;

• in Liguria, l’allestimento di un nuovo padiglione covid-19 e di due laboratori scientifici presso l’ospedale San Martino di Genova;

• nelle Marche, la realizzazione di 100 posti letto di terapia intensiva nell’area di Ancona;

• in Piemonte, l’acquisto di attrezzature scientifiche e arredi per l’allestimento di un ospedale da campo a Torino;

• in Puglia, l’allestimento di strutture temporanee per la terapia intensiva per 48 posti letto complessivi presso gli Ospedali Perrino di Brindisi e Moscati di Taranto;

• in Sardegna, l’acquisto di attrezzature mediche e dispositivi di protezione individuale;
• in Sicilia, l’allestimento di 32 posti letto di terapia intensiva presso il Policlinico di Messina; • in Toscana, l’allestimento di 51 posti letto di terapia intensiva nell’area di Massa e Carrara.

Le risorse provengono dal fondo per le attività di beneficenza e le iniziative di interesse pubblico, le cui disponibilità sono stabilite annualmente dal Consiglio superiore dell’Istituto avvalendosi di una facoltà espressamente riconosciuta dallo Statuto.

La Banca d’Italia continuerà a lavorare al fianco delle autorità in tutte le fasi dell’emergenza.




Dalla Regione un contributo di 2000 euro ad ogni maestro di sci del Piemonte

La Regione Piemonte erogherà un contributo ai maestri di sci, come bonus per compensare i mancati incassi dei 15 giorni delle vacanze natalizie, che per molti di loro vogliono dire anche il 50% del fatturato annuale”: lo ha annunciato il presidente Alberto Cirio ai rappresentanti delle scuole di sci che questa mattina hanno manifestato davanti al Palazzo della Regione per testimoniare le difficoltà che la mancata partenza della stagione invernale, a causa delle misure di contenimento del Covid, sta provocando a un settore che rappresenta in Piemonte il primo prodotto turistico e una industria che dà lavoro a migliaia di persone.

Sono 3000 in Piemonte in maestri di sci iscritti all’albo. La misura della Regione prevede un bonus fino a 2000 euro per i circa 1500 impegnati nella professione a tempo pieno, ma anche un ristoro per chi la esercita in modo saltuario. Nei prossimi giorni verrà definita con la categoria il meccanismo tecnico di attribuzione, in modo da garantire la massima equità al provvedimento.

Il bonus per i maestri di sci è una delle misure del Bonus Montagna predisposto dalla Regione Piemonte a sostegno di tutto il comparto invernale e del suo indotto, che verrà presentato la prossima settimana.

“Lo sci non è solo sport, hobby e divertimento, è anche un mestiere dietro il quale ci sono tante famiglie, tanti posti di lavoro, attività di ristorazione e turistiche che non possono essere dimenticate – sottolineano il presidente Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso con delega alla Montagna -. Se da una parte incalziamo il Governo perché i ristori devono essere certi e immediati, dall’altra abbiamo voluto fare la nostra parte. Abbiamo pronta una misura a sostegno di tutto il comparto che coinvolge i nostri maestri di sci e gli impianti, ma anche migliaia di attività economiche che sono la vita delle nostre montagne. Inoltre, c’è l’impegno di continuare a lavorare sulla possibilità di trovare una modalità in sicurezza per avere da gennaio piste e impianti operativi, perchè stiamo parlando del primo prodotto turistico del Piemonte”.

L’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio aggiunge che “i maestri di sci hanno giustamente richiamato l’attenzione di tutti su un problema vero e reale. La loro attività, con le chiusure imposte, sono fortemente compromesse. In questo periodo dell’anno si basa la metà del fatturato del loro anno. Per questo come Regione abbiamo deciso di sostenerle fortemente con un contributo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca: “Le montagne sono le spiagge del Piemonte. Il comparto invernale, con i suoi sport e il suo turismo, sono uno snodo strategico indispensabile per l’economia del nostro territorio. Per questo chiediamo che il Governo si impegni attivamente per garantire le migliaia di posti di lavoro che gli ruotano intorno”.

“La montagna da sempre è una parte importante dell’economia piemontese – aggiunge l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano -, pensiamo anche a tutte le botteghe artigiane e ai mille e più saperi e tradizioni che albergano nelle nostre vallate e che sono un patrimonio che va tutelato e tramandato”.




Consiglio regionale: Dalla Commissione ok alla proroga dei voucher vacanza

Prorogati i voucher turismo, approvati il piano 2021 e le attività 2020 dell’Agenzia Piemonte Lavoro.

Questo, in sintesi, è quanto è accaduto nella seduta odierna della terza Commissione, presieduta da Claudio Leone.

L’assessore regionale Vittoria Poggio ha illustrato il Ddl 176, che “allinea i tempi di utilizzo dei voucher per favorire la domanda turistica”. Il provvedimento, visto il permanere delle difficoltà di spostamento e soggiorno a causa della pandemia, consente alla Giunta regionale di aggiornare i termini temporali di utilizzo dei voucher.
Verranno così tutelati i potenziali turisti che hanno acquistato i buoni, evitando che scadano prima del loro utilizzo.

Il provvedimento è stato approvato all’unanimità, insieme a un emendamento proposto da Monica Canalis (Pd). Nel corso dei lavori sono anche intervenuti Alberto Preioni (Lega), Alessandra Biletta (Fi) e Marco Grimaldi (Luv).

“Le politiche attuate da Agenzia Piemonte Lavoro vogliono potenziare le reti territoriali e garantire servizi più efficienti, per ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro”. Così si è espressa l’assessore regionale Elena Chiorino, coadiuvata dal direttore dell’agenzia, illustrando il Piano di attività approvato all’unanimità dalla Commissione.

L’agenzia – quindi – continuerà con il rafforzamento della formazione per andare incontro alle esigenze delle imprese con nuove figure professionali.

Nel corso del 2021 Agenzia Piemonte Lavoro, che coordina i 31 Centri per l’Impiego piemontesi, ha continuato a lavorare sugli elementi introdotti in periodo pandemico, come per esempio la remotizzazione dei servizi, che si sono rivelati utili per garantire minori tempi di attesa, migliore efficienza e qualità agli utenti.

Da segnalare anche il piano di potenziamento delle risorse umane dell’agenzia, che ha già portato all’inserimento di 188 persone e che realizzerà, una volta ultimato il piano, l’assunzione di ulteriori 300 unità. Già a partire dal marzo 2022 saranno contrattualizzate 134 unità con contratti di Formazione e Lavoro.




Bonus cultura, da 700 a 1000 euro

Con il parere positivo espresso oggi a maggioranza dalla sesta Commissione, entro la settimana la Giunta dovrebbe approvare la delibera che individua le procedure e i criteri per la concessione del bonus cultura previsto dalla legge 13/2020 a sostegno del comparto duramente colpito dall’emergenza Covid e per l’assegnazione delle risorse per il 2020 mediante i bandi ordinari.

Ad illustrare i criteri individuati dall’assessorato alla Commissione, presieduta in Aula consiliare da Paolo Bongioanni, è stata l’assessore Vittoria Poggio: “Il bonus una tantum a fondo perduto andrà a favore dei soggetti che non hanno accesso ai contributi ordinari previsti dal Testo Unico sulla cultura – ha spiegato -.

Si tratta di 700 euro per lavoratori autonomi e imprese individuali e 1000 per i soggetti costituiti in associazione o altra tipologia di ente non lucrativo di diritto privato o di società, che non hanno accesso ai contributi ordinari e hanno sede in Piemonte. Inoltre imprese e operatori con partita IVA e sede in Piemonte, che operano nell’indotto a supporto delle attività culturali e che rientrano in un elenco di codici Ateco”.

Le risorse complessive sono 3 milioni di euro e il bonus verrà erogato attraverso modalità a sportello dalla data di pubblicazione dell’avviso, prevista entro fine luglio, fino al 31 ottobre 2020.

Gli altri strumenti di sostegno finanziario sono le partecipazioni della Regione in enti culturali definite da specifiche convenzioni e i bandi, studiati però in un’ottica di semplificazione significativa della fase di valutazione delle domande e di definizione degli importi, il cui limite massimo richiedibile non potrà essere superiore a 120 mila euro.

Per quanto riguarda le tempistiche, si è parlato di fine luglio per la pubblicazione dei bandi dedicati ai soggetti che nel biennio 2018/2019 hanno avuto un rapporto di convenzione con la Regione, mentre a settembre usciranno i bandi ordinari.

Per il futuro la Giunta è orientata a limitare in modo significativo i rapporti in convenzione con soggetti culturali di diritto privato che non vedono la partecipazione diretta o il controllo da parte della Regione.

Daniele Valle e Diego Sarno (Pd), pur con una valutazione in linea generale positiva sui criteri proposti, hanno evidenziato una serie di punti critici, primo tra tutti il mancato confronto ai Tavoli della Cultura. I consiglieri hanno anche dato un giudizio negativo rispetto al volontà di eliminare progressivamente le convenzioni, ritenute invece uno strumento che identifica le scelte culturali della Giunta ed hanno espresso perplessità rispetto al limite massimo di contributo di 120 mila euro, che in alcuni casi può risultare penalizzante.

Al contrario Carlo Riva Vercellotti (Fi) avrebbe optato per abbassare il limite massimo previsto per consentire ad una platea più ampia di soggetti di accedere ai contributi.

Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto chiarimenti in merito ai codici Ateco esclusi dal bonus ed ha evidenziato la condizione svantaggiata degli operatori intermittenti.




Per il comparto neve in arrivo 20,5 milioni

Un primo importo dei 20,5 milioni di contributi economici, provenienti da risorse statali, stanziati per gli operatori della montagna danneggiati dalle chiusure per l’emergenza epidemiologica: è quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale, che ha ottenuto all’unanimità il parere preventivo favorevole dalla Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Come ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio, verranno ripartiti “una tantum” 5,3 milioni per i gestori degli impianti di risalita che abbiano garantito, se possibile, una minima apertura e di 1.500 euro per le agenzie di viaggi.

In Piemonte operano oltre 1800 maestri di sci, a loro verrà assegnato un bonus di 2000 euro se hanno effettuato almeno trecento ore di lezione nelle stagioni 2018-2019 e 2019-2020, di 1000 euro se hanno effettuato almeno 150 ore, 200 euro se hanno svolto meno di 150 ore. Come si legge nella delibera, i nuovi maestri che hanno ottenuto l’abilitazione a decorrere dal primo settembre, ma che non sono stati ancora in grado di iniziare l’attività per la chiusura degli impianti o perché non attualmente in organico alle scuole, godranno invece i 600 euro. Poggio ha infine annunciato anche un primo sostegno di 300.000 euro per gli sci club, tramite la Fisi (Federazione italiana Sport invernali).

“La montagna e il sistema invernale della neve sono uno dei pilastri dell’economia turistica del Piemonte, è necessario quindi sostenere il settore” ha affermato l’assessore.

Per delucidazioni e informazioni sono intervenuti nell’ordine Marco Grimaldi (Luv), Mario Giaccone (Lista Monviso), Valter Marin (Lega), Paolo Bongioanni (FdI), Sarah Disabato (M5s), Alessandra Biletta (Fi), Francesca Frediani (M4o) , Maurizio Marello e Monica Canalis (Pd).




CCIAA Cuneo stanzia 260 mila euro per aiutare le imprese a fronteggiare i rincari energetici

L’attuale congiuntura economica, caratterizzata da forti tensioni politiche internazionali, eccezionali rincari energetici e conseguenti aumenti nei prezzi delle materie prime, ha determinato una significativa ripresa dell’inflazione, con crescenti difficoltà finanziarie delle imprese, in particolar modo di quelle meno strutturate e capitalizzate.

La Giunta della Camera di commercio ha tempestivamente recepito la richiesta delle Associazioni di categoria e dei Confidi, esponenti di un tessuto imprenditoriale che quotidianamente deve fronteggiare rincari e incertezze economiche, individuando le risorse necessarie a finanziare un bando volto a sostenere la gestione finanziaria e la liquidità delle imprese della provincia.

“La situazione eccezionale ha reso possibile far convergere sul bando gli intenti degli esponenti di tutti i settori economici rappresentati in Giunta, individuare le necessarie risorse e approvare criteri volti a dare concretezza e attenzione alle imprese da parte dell’Ente camerale, in attesa delle misure più significative che saranno deliberate dal Governo nazionale, anche a seguito delle intese europee – afferma il Presidente Mauro Gola – Tuttavia, siamo consci che i singoli Paesi sono impotenti di fronte al caro energia ed è necessaria un’azione rapida, forte e unitaria da parte dell’Europa.”

È stata condivisa la scelta di sostenere le imprese di minori dimensioni, con fatturato 2021 sino a 500 mila euro, e tra queste le più fragili, ossia quelle che non riescono a fronteggiare l’attuale situazione con risorse proprie ma devono ricorrere al credito.
Il contributo previsto è nella misura del 2,5% sui finanziamenti pari o superiori a 10 mila euro, erogati da Istituti di credito o da Confidi nel secondo semestre 2022, contributo elevato al 3,5% nel caso di linee di finanziamento specifiche per fronteggiare i rincari energetici.
Per focalizzare al meglio i potenziali beneficiari è stata fissata nel 300% la soglia minima di incremento delle bollette del II semestre 2022 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

L’entità massima del contributo a fondo perduto non potrà superare i 2.000 euro.
L’apertura del bando è programmata per giovedì 27 ottobre alle ore 11:00. Il bando e la relativa modulistica di richiesta contributo sono disponibili sul sito camerale alla pagina https://www.cn.camcom.it/bandi




Dai privati 4,3 miliardi di investimenti in Piemonte

Un piano da 4,3 miliardi di euro per la manutenzione e posa delle reti elettriche del gas investiti dai privati in Piemonte. Di questi, 1,8 sono destinati all’ammodernamento della rete gas nei 17 ambiti territoriali minimi (ATEM) dove entro la fine dell’anno saranno avviati i lavori dopo la pubblicazione dei bandi.

Durante la ricognizione degli investimenti destinati alla green economy illustrata questa mattina in giunta dall’assessore regionale all’Energia è stato confermato l’impegno di Irena investire 1 miliardo per la decarbonizzazione entro il 2024 e quello di Terna di 415 milioni per la Rete di Trasmissione Nazionale, di cui 225 per lo Sviluppo e 190 per il rinnovo degli impianti e della Sicurezza.

L’assessore ha confermato l’impegno di Enel di migliorare la rete con 400 milioni e quello di Egea che nei prossimi due anni ha consolidato nel bilancio un investimento di 113 milioni in Piemonte.

Per quanto riguarda le risorse della Regione, Marnati ha ribadito l’impegno di impiegare 600 milioni del Por Fesr per le materie di sua competenza da qui al 2027 nei settore della green economy.

Tra fondi privati e fondi pubblici, la previsione degli investimenti in Piemonte è stimata in circa 4,2 miliardi che secondo l’assessore sbloccheranno i cantieri dando respiro alle aziende e una spinta all’occupazione e alla crescita economica nel medio e lungo periodo.

Per quanto riguarda l’ampliamento della rete gas Marnati ha annunciato di voler avviare un confronto con quegli ambiti territoriali (17 su 19) che dal 2016 ad oggi non hanno ancora pubblicato i bandi di concessione. L’assessore ha fatto sapere che se le gare non saranno avviate entro l’anno, la Regione potrebbe sostituirsi agli ATEM come stazione appaltante.

Le province dove sono attesi i lavori di manutenzione sono Verbania, Alessandria, Cuneo, Asti, Biella, Novara, Vercelli per un totale di 1,2 milioni di utenze. A titolo esemplificativo i lavori di ammodernamento eseguiti in 49 Comuni della provincia di Torino hanno ridotto 100.000 tonnellate di emissioni di co2 e 1.300 tonnellate di polveri sottili in 12 anni.




Torino. Emergenza Covid, nuovi provvedimenti della giunta

Questa mattina la Giunta Comunale – a seguito della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che ha imposto misure restrittive che impattano sull’economia cittadina – su proposta della Sindaca Chiara Appendino ha approvato un provvedimento per agevolare i titolari di rapporti di locazione e concessione di immobili e di impianti sportivi di proprietà del Comune.

Nell’attuale situazione emergenziale la necessità di una revisione dei rapporti concessori e locativi in essere risulta essere estremamente avvertita come strumento per riportare ad equità i contratti di locazione vigenti tra privati e per evitare, quale alternativa spesso inevitabile, la loro risoluzione.

La Città possiede numerosi immobili assegnati a terzi ma, anche quando opera su un piano privatistico, deve sempre tener presente la sua funzione sociale orientata alla promozione del benessere pubblico e alla tutela dell’equità e della giustizia sostanziale dei rapporti di cui è parte. Per questo la delibera di oggi stabilisce due principi importanti che si applicato a tutti i rapporti di concessione e locazione che il Comune ha con enti del terzo settore, aziende, privati, società sportive ecc.

La prima misura è la nuova modalità di dilazione o rateizzazione, senza oneri a carico del debitore, nei casi in cui i richiedenti non si trovino in situazioni di morosità colpevole relative a canoni del periodo pre Covid. La misura riguarda sia i canoni di concessione e di locazione, sia le indennità di occupazione limitatamente ai contratti scaduti e in attesa di rinnovo e, la durata del piano rateale, non potrà eccedere quella contrattuale tranne il caso in cui il richiedente fornisca un’adeguata garanzia fideiussoria di istituti bancari o assicurativi.  In ogni caso l’ammontare di ogni rata mensile non potrà essere inferiore a un quarto del canone mensile e comunque a 100 euro.

La seconda e più articolata misura è legata al riconoscimento di una riduzione per l’utilizzo dell’immobile in relazione al periodo durante il quale l’immobile è stato (a causa di atti provvedimenti del Governo o della Pubblica Autorità) chiuso o comunque inutilizzato. In questo caso si devono considerare due diversi momenti legati alla situazione emergenziale: quello durante il quale le attività si sono totalmente fermate e quello successivo in cui molte attività, pur essendo ripartite, non sono riuscite a tornare a operare a pieno regime.

L’obiettivo è quindi non solo di riconoscere il mancato utilizzo dello spazio nel periodo di chiusura ma di sostenere e accompagnare tutto il periodo emergenziale, che il Governo ha dichiarato a partire dal 1 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020, anche al fine di sostenere una prossima ripartenza.

Nel dettaglio la riduzione verrà concessa a coloro che la richiederanno secondo le seguenti modalità. Relativamente al periodo nel quale le attività si sono totalmente fermate, gli uffici ridurranno le cifre dovute nella misura pari al 90%. Per quanto riguarda invece il periodo successivo e, sino al permanere dello stato di emergenza, sarà applicata una riduzione del 30% nel caso in cui i richiedenti abbiano subito un calo del fatturato mensile pari o superiore al 50% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Per quanto concerne le concessioni stipulate con soggetti senza fini lucrativi appartenenti al Terzo Settore (o a favore di soggetti senza scopo di lucro espressamente designati nella concessione medesima), invece del calo del fatturato saranno considerati i seguenti parametri: straordinaria riduzione delle entrate associative durante i periodi successivi al lockdown, riduzione documentata del numero degli associati, cancellazione documentata di eventi programmati, riduzione delle attività rientranti nell’oggetto sociale e presenza di ulteriori gravi e specifiche circostanze debitamente documentate.

La misura di riequilibrio sarà applicata anche alle realtà sportive che potranno dimostrare una riduzione delle entrate di entità superiore al 50% in relazione ai corrispettivi dovuti per i mesi successivi alla riapertura e antecedenti alla cessazione dello stato di emergenza formalmente dichiarata.

Per coprire nell’esercizio 2020 le minori entrate derivanti dall’applicazione del provvedimento, già state in parte considerate nella deliberazione di assestamento generale del bilancio approvata dal Consiglio Comunale in data 27 luglio 2020, si stimano ulteriori 1 milione di euro che saranno oggetto di assestamento nella prossima variazione di bilancio.

 

Si tratta di uno sforzo straordinario che siamo orgogliosi di essere riusciti a portare a compimento – dichiara la sindaca Appendino -. Ringrazio gli uffici per l’eccezionale lavoro svolto che ci ha permesso, anche in assenza di una chiara normativa nazionale, di mettere mano ai canoni e alle locazioni per gli impianti sportivi, i privati e, soprattutto, il mondo del terzo settore che ha pagato così tanto durante la crisi ma che allo stesso tempo è stato fondamentale nel sostegno alle tante forme di fragilità. Soprattutto in questo momento di grande incertezza e difficoltà, questa azione sia un segnale di speranza e un messaggio alla nostra comunità. Le istituzioni sono presenti e sono pronte a fare tutto ciò che sarà possibile per non lasciare nessuno indietro”.




Delimitate le zone colpite dall’alluvione del 2 e 3 ottobre 2020, domande di aiuto entro il 10 giugno

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 99 del 26 aprile il decreto del ministro delle politiche agricole 20 aprile 2021 relativo alla “Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nei territori della Regione Piemonte dal 2 al 3 ottobre 2020”

Il decreto individua le aree del Piemonte colpite dall’alluvione del 2 e 3 ottobre 2020. Per presentare le domande di aiuto ci sono 45 giorni di tempo, fino al 10 giugno prossimo.
In caso di danni causati alle strutture aziendali ed alle scorte possono essere concessi a titolo di indennizzo contributi in conto capitale fino al 100 per cento dei costi effettivi. Sono esclusi dalle agevolazioni i danni alle produzioni ed alle strutture ammissibili all’assicurazione agevolata.

Nel calcolo della percentuale dei danni sono comprese le perdite derivanti da eventi calamitosi, subiti dalla stessa azienda, nel corso dell’annata agraria, che non siano stati oggetto di precedenti benefici. La produzione lorda vendibile per il calcolo dell’incidenza di danno non è comprensiva dei contributi o delle altre integrazioni concessi dall’Unione europea.

Compatibilmente con le esigenze primarie delle imprese agricole, di cui al presente articolo, possono essere adottate misure volte al ripristino delle infrastrutture connesse all’attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica, con onere della spesa a totale carico del Fondo di solidarietà nazionale.