Voucher vacanze: prenotazioni prorogate al 31 dicembre 2020

I voucher vacanze della Regione Piemonte potranno essere prenotati fino al 31 dicembre 2020: la decisione è stata assunta dall’assessorato al Turismo alla luce del grande successo ottenuto fino ad oggi.

Sono già oltre 16.000 i voucher venduti attualmente, che corrispondono, considerando come parametro la camera doppia, a oltre 30.000 turisti e, grazie all’operazione 3×1, a più di 90.000 pernottamenti. Più della metà sono stati già utilizzati.

L’iniziativa che consente di trascorrere 3 notti in Piemonte pagandone solo una, in quanto le altre sono offerte una dalla Regione Piemonte e l’altra dalla struttura ricettiva, è gestita dai 14 consorzi che hanno aderito al progetto inserito nel piano Riparti Turismo, lanciato dalla Regione per sostenere il settore turistico dopo i mesi di lockdown. Lo stanziamento complessivo è di 5 milioni di euro, di cui 2 già utilizzati.

Il presidente della Regione e l’assessore al Turismo hanno commentato che questa formula ha avuto una risposta e un consenso oltre le aspettative, ed è per questa ragione che si è deciso di estendere la possibilità di prenotare dal 31 agosto al 31 dicembre 2020. La prima fase è stata usata come test, ed ora si proseguirà fino all’esaurimento della somma a disposizione.

Piemonte Incoming, la federazione dei consorzi turistici, ha calcolato che il costo medio del voucher è di circa 115 euro, ma la ricaduta economica turistica-commerciale nonché culturale avrà un valore complessivo di oltre 45 milioni di euro. Tra i territori in cui si è registrato il maggior numero di voucher venduti vi sono i laghi, le colline Unesco di Langhe, Roero e Monferrato, le montagne cuneesi, oltre a Torino con le sue valli olimpiche. Il 30% dei turisti che hanno scelto di acquistare il voucher arriva dall’estero, in particolare da Germania, Francia ed Europa settentrionale, il 40% dal Piemonte e il resto dalle altre regioni italiane.




Dieci milioni per progetti di ricerca anticovid

Nel 2021 dieci milioni di euro sono destinati al potenziamento dei laboratori e della ricerca sul Covid, per finanziare progetti a breve termine da utilizzare nella lotta alla pandemia. Lo ha annunciato l’assessore Matteo Marnati oggi pomeriggio in sesta Commissione, presieduta da Paolo Bongioanni, nel corso della discussione sul bilancio previsionale 2021-2023.In tema di lotta al Covid, l’assessore ha anche detto che ci sono le risorse per il raddoppio dell’Mbc, il centro di ricerca per le biotecnologie molecolari dell’università di Torino, in via Nizza.

Università e Istruzione

In mattinata l’assessore Elena Chiorino aveva relazionato su diritto allo studio universitario e istruzione. Confermati i 26,4 milioni di euro del 2020 sul diritto allo studio universitario, mentre ammontano a 1,5 milioni i trasferimenti a Edisu Piemonte per il rimborso dei canoni dei contratti di locazione degli studenti fuori sede per il periodo dello stato di emergenza Covid. 200 milioni andranno invece a cofinanziare progetti per lo sviluppo delle strutture universitarie.

Sui capitoli destinati all’istruzione l’assessore ha confermato gli importi degli scorsi anni per i voucher scuola: 4,3 milioni per gli assegni di studio per iscrizione e frequenza, e 6,5 per libri di testo, offerta formativa e trasporto, cui vanno aggiunti i trasferimenti statali, che quest’anno sono incrementati di 1,3 milioni. Un nuovo fondo di 350 mila euro sarà destinato alle famiglie che intenderanno iscrivere i figli alle scuole paritarie.

Hanno posto domande i consiglieri Marco Grimaldi (Luv), Sarah Disabato (M5s), Diego Sarno, Daniele Valle e Domenico Rossi (Pd), Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre) e Silvio Magliano (Moderati). In particolare, Luv e Pd hanno contestato le cifre relative al voucher scuola, parlando di tagli che lascerebbero oltre 50 mila domande senza risposta.

300 mila euro per la Sport Commission

In Commissione sono anche intervenuti gli assessori Fabrizio Ricca su sport, politiche giovanili e internazionalizzazione e Maurizio Marrone sulla cooperazione internazionale.

Ricca ha annunciato l’incremento delle risorse sulla promozione di eventi sportivi di carattere internazionale (+2 milioni di euro) e l’istituzione di un nuovo capitolo di 300 mila euro per la neonata Piemonte Sport Commission. “E’ nostra intenzione implementare le risorse del settore per le ricadute positive che ha sulla salute dei cittadini e anche come volano turistico-economico”, ha spiegato Ricca. Dall’opposizione Sarah Disabato, Diego Sarno, Daniele Valle e Marco Grimaldi hanno criticato il taglio di oltre un milione di euro agli enti e alle associazioni sportive per la promozione della pratica. L’assessore Ricca ha legato la diminuzione di risorse alla situazione contingente e confermato la volontà di confrontarsi con gli enti sportivi e le associazioni sul loro utilizzo.

Infine Marrone ha sottolineato l’aumento dei contributi ai comuni per bandi sui progetti di cooperazione internazionale – in tutto 421 mila euro – e per le iniziative di pace, cooperazione e solidarietà internazionale, passati da 50 mila a 400 mila euro: “E’ il segno di quanto crediamo, pure in momenti di crisi internazionale come questi, alla solidarietà e alla cooperazione con i popoli in difficoltà. Anche per garantire loro il diritto a non emigrare”.




100 mila euro l’anno per promuovere il Valore Alpino

La Regione destinerà 100 mila euro l’anno per il triennio 2022-2024 per iniziative che promuovano il significato del valore alpino: lo prevede la legge istitutiva della Giornata regionale, che ricorrerà il 16 gennaio di ogni anno.

Per l’occasione oggi, al termine della seduta d’Aula dedicata alla celebrazione di questa ricorrenza, il presidente del Consiglio Stefano Allasia, l’assessore ai Rapporti con il Consiglio Maurizio Marrone e il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) Gian Mario Gervasoni hanno presentato alla stampa il senso dell’iniziativa e gli obiettivi per il futuro.

“Ci saranno eventi e attività – ha detto Allasia – organizzati in collaborazione con le sezioni territoriali, i gruppi dell’ANA e gli Organismi Consultivi del Consiglio, con la partecipazione volontaria di altri enti o associazioni. Il prossimo Salone del Libro, che si terra a maggio, sarà la vetrina di queste iniziative, espressione dei più alti valori e della cultura di pace che caratterizza gli Alpini. Un patrimonio che vogliamo far conoscere alle giovani generazioni, perché possano trarne esempio”.

“Ancora una volta viene riconosciuto il prezioso contributo di ANA alla conoscenza della cultura e della storia degli Alpini – ha precisato Gervasoni –, l’impegno sociale e l’attenzione ai temi della montagna e ai problemi dello spopolamento, della mancanza di servizi e del clima”.

“Le Associazioni d’Arma custodiscono un bagaglio valoriale da trasmettere ai più giovani – ha concluso l’assessore Maurizio Marrone –. La Giunta sta quindi lavorando per portare nelle scuole la conoscenza della storia e dell’operato degli Alpini, in particolare il sostegno alla popolazione civile in situazioni di emergenza e la presenza nelle missioni di pace all’estero”.

L’ANA, fondata nel 1919, è l’associazione d’Arma più grande al mondo: conta 80 sezioni in Italia, con oltre 4000 gruppi e circa 322.500 iscritti, e 30 all’estero. In Piemonte gli iscritti sono 56.700, distribuiti tra le 19 sezioni (Acqui Terme, Alessandria, Asti, Biella, Casale M.to, Ceva, Cuneo, Domodossola, Intra, Ivrea, Mondovì, Novara, Omegna, Pinerolo, Saluzzo, Torino, Valsesiana, Susa, Vercelli).

Gli Alpini che operano nell’ambito della Protezione Civile sono 14.000, di cui 1800 del 1° Raggruppamento, che fa capo a Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Tra le principali attività svolte nel 2022, il supporto per l’emergenza in Ucraina, con il trasporto ambulanze in Romania e la gestione dei flussi in Italia, l’organizzazione degli hub vaccinali Covid, gli aiuti per l’alluvione nelle Marche e l’emergenza a Stromboli.

Sempre nel 2022, per la prima volta, sono stati istituiti i campi scuola nazionali, cui hanno partecipato circa 550 giovani: anche il Piemonte ha partecipato, con il campo suola di Vinadio (CN).

Nel 2021 l’Associazione ha raccolto e donato quasi 3 milioni di euro.

 




Il Gruppo CALEFFI dona 1 milione di euro per far fronte all’emergenza COVID-19

Il gruppo CALEFFI con le proprie aziende Caleffi Hydronic Solutions, Cristina Rubinetterie, Pressco e RDZ, scende in campo contro il COVID-19 per sostenere gli ospedali nella lotta contro l’epidemia.

A fronte dell’attuale situazione, la proprietà ha deciso di donare 1 milione euro suddivisi fra: Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Ospedale SS. Trinità di Borgomanero.

L’importo viene equamente devoluto tra le due strutture per le seguenti finalità:

  • L’Ospedale SS. Trinità di Borgomanero riceve dei macchinari indispensabili per rispondere all’emergenza sanitaria;
  • L’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – Unità operativa di malattie infettive – riceve la donazione da impiegare per le cure mediche e assistenza necessarie ai pazienti nonché per la ricerca contro il virus.

    “Speriamo che questa nostra iniziativa sensibilizzi le persone in Italia e all’estero, sull’emergenza nella quale siamo tutti coinvolti”, spiega il Presidente Marco Caleffi.

    L’obiettivo è sostenere le strutture ospedaliere e dare un aiuto concreto a tutto lo staff di medici, infermieri ed operatori sanitari in prima linea.




A.R.PRO.M.A. dona 5.000 euro alla Confartigianato Cuneo Onlus

Un segnale concreto di vicinanza a chi, in questo momento non facile, ha bisogno di supporto e aiuto. Non solamente un sostegno dal punto di vista economico, ma un modo per infondere un po’ di speranza».

Così, Luca Crosetto, presidente di A.R.PRO.M.A. (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole), commenta la decisione di devolvere 5.000 € in beneficenza per aiutare chi, a causa delle conseguenze dovute al Coronavirus, sta affrontando un momento problematico.

«Essere imprenditori e artigiani racchiude in sé molti significati pregnanti e valori fondamentali: uno di questi è sicuramente il sentimento della solidarietà verso chi necessita di aiuto. – continua Crosetto – Come A.R.PRO.M.A. ci siamo sentiti in dovere, verso il territorio piemontese e il collegato tessuto sociale, di compiere un piccolo gesto di fratellanza. Per rendere fattivo il nostro contributo, devolveremo l’importo alla Confartigianato Cuneo Onlus, la no-profit nata in seno a Confartigianato Cuneo per aiutare chi è in difficoltà, che implementerà le più opportune azioni di sostegno».

«L’Associazione Onlus – spiega la presidente Daniela Minetti – rappresenta un anello forte della catena di solidarietà che in questi anni ha attivato Confartigianato Imprese Cuneo per dare sostegno a persone e famiglie bisognose. La Onlus, peraltro, è soggetto destinatario del 5 per mille in sede di dichiarazione dei redditi (codice fiscale 96077150041) e riceve sostegno attraverso numerose donazioni liberali. Nel 2019, per esempio, abbiamo raccolto ed elargito oltre 20 mila euro attraverso numerose attività solidaristiche. Ringraziamo A.R.PRO.M.A. per l’importante donazione. Ora individueremo le forme più consone per destinare il prezioso contributo».

«Oltre alla nostra donazione – conclude Crosetto – avvieremo una campagna di raccolta fondi destinata a tutti gli imprenditori della meccanizzazione agricola, associati e non. Chi volesse aiutarci con un piccolo contributo può effettuare una erogazione liberale direttamente sul conto della Confartigianato Cuneo Onlus – IT29R0311110201000000032461 – causale “Donazione pro Confartigianato Cuneo Onlus – ARPROMA” entro il 15/12/2020».




Pandemia e crisi economica, Chieri stanzia 30mila euro a favore di piccole imprese e lavoratori autonomi

Il Comune di Chieri ha stanziato un contributo di 30mila euro per favorire l’accesso al credito delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi presenti sul proprio territorio, aderendo alla nuova linea di finanziamento attivata dal Fondo di solidarietà “SO.RRI.SO” (Solidarietà che riavvicina e sostiene), progetto della Fondazione Don Mario Operti.

Lo scorso anno il Comune di Chieri aveva stanziato complessivamente 35mila euro a favore del Fondo di solidarietà SO.RRI.SO”, al fine di attivare micro-prestiti sociali a favore di persone e nuclei familiari residenti sul proprio territorio e che si trovassero in situazioni di difficoltà economica e lavorativa a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Questa nuova misura è finalizzata all’erogazione di prestiti d’impatto destinati a piccole imprese (fino a 5 dipendenti), lavoratori autonomi o partite IVA, con sede operativa nel territorio di Chieri, che si trovano in momentanea difficoltà a causa dei blocchi periodici delle attività e delle restrizioni antipandemiche e che fanno fatica ad usufruire dei ristori e sostegni pubblici, ed è resa possibile dalla nuova convenzione che la Fondazione don Mario Operti ha stipulato con Intesa Sanpaolo, che si affianca a quella con Unicredit, che rimane orientata alla concessione di prestiti sociali a persone e famiglie.

«La Fondazione Operti, attraverso Intesa Sanpaolo, favorisce l’erogazione di un prestito fino a 20mila euro, allo scopo di favorire la ripartenza o la riapertura delle attività-spiega l’assessore alle Politiche sociali Raffaela VIRELLI-il prestito andrà restituito in 6 anni, con un tasso di interesse dello 0,4%.

L’importo complessivo delle erogazioni effettuate dalla banca è pari al triplo delle risorse messe a disposizione, quindi il contributo di 30mila euro del Comune di Chieri consentirà di attivare prestiti per 90mila euro. Inoltre, viene superato il vincolo della residenza che era richiesto per i microprestiti a persone e famiglie, in questo caso basta che l’attività si svolga sul territorio di Chieri.

Non solo, ma visto che il nostro obiettivo è quello di non lasciare per strada nessuno, è prevista l’erogazione di un prestito fino a 5mila euro anche per quelle microimprese che non danno piena garanzia di solvibilità, in quanto inadempienti o con sofferenze già note (protesti, pignoramenti, sconfinamenti, ecc.).

Siamo assolutamente consapevoli della grave situazione in cui si sono venuti a trovare piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi.

Tutte realtà che hanno sempre vissuto del loro lavoro, contribuendo alla ricchezza della comunità, che ora si trovano in difficoltà temporanea e che hanno bisogno di essere aiutate a ripartire. Anche alla luce di quanto discusso in Consiglio comunale, riteniamo che il meccanismo del prestito d’impatto sia un modo utile e concreto per dare sostegno a piccoli imprenditori e lavoratori autonomi, genera un effetto moltiplicatore, preferibile a regalie di qualche cent




“Riparti Piemonte”, ai Comuni 14 milioni per la sicurezza del territorio

Prosegue in prima Commissione il confronto con gli assessori sul cosiddetto “Riparti Piemonte”, il disegno di legge sugli interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza Covid 19 che stanzia 800 milioni di euro per sostenere il sistema economico e sociale della regione.

Nella seduta del mattino (presieduta dal vice Sean Sacco) è stata la volta dell’assessore alle Opere Pubbliche, Marco Gabusi, e l’assessore a Lavoro e Istruzione, Elena Chiorino.

Sulle modalità dei pagamenti negli appalti pubblici e il sostegno ai lavoratori senza ammortizzatori sociali o con retribuzione ridotta, Gabusi ha spiegato che “quella della liquidità è la principale problematica da affrontare, modificando il sistema dei pagamenti”. Il provvedimento prevede l’erogazione del novanta per cento delle somme alle stazioni appaltanti con un avanzamento dei lavori del cinquanta per cento.
Ai Comuni andranno 14 milioni di contributo per la manutenzione del territorio e per la messa in sicurezza delle opere pubbliche in tutto il Piemonte.

“Il contributo verrà concesso ai Comuni attraverso un bando, che prevede due sezioni: una per gli interventi fino a 100 mila euro e uno tra 100 e 200 mila euro. Abbiamo sfruttato la possibilità di cofinanziamento dei lavori pubblici dei Comuni fino all’80% e, nell’ambito delle linee di sburocratizzazione del ‘Riparti Piemonte’, abbiamo accelerato il più possibile l’iter previsto. Inoltre, abbiamo voluto legare a questa delibera la ripresa del comparto edile locale: per poter accedere al finanziamento i Comuni dovranno affidare i lavori ad imprese aventi sede legale e operativa nel territorio piemontese” ha concluso Gabusi.

Sono intervenuti per approfondimenti i consiglieri Ivano Martinetti (M5s), Raffaele Gallo, Alberto Avetta e Maurizio Marello (Pd) e Valter Marin (Lega), che si sono soffermati sul rapporto con le normative nazionali al fine di evitare possibili ricorsi, anche da parte dei soggetti privati.

Durante il suo intervento Chiorino ha illustrato gli interventi della Regione sull’erogazione della cassa integrazione in deroga e sull’istituzione di un fondo di garanzia per coloro che non rientrano negli ammortizzatori sociali, o che hanno salari ridotti come gli operatori delle mense.

Previsti inoltre lo stanziamento di 15 milioni a sostegno delle famiglie con minori nella fascia 0-6 anni, 4 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, 5 milioni per le famiglie più fragili – soprattutto per il pagamento degli affitti -, 5 milioni per la didattica online e attenzione al microcredito per i soggetti non bancabili.
“Rispetto a una prima proposta, abbiamo voluto equilibrare le cifre, prevedendo 400 euro per i circa 22 mila bambini fino a tre anni e 231 euro per i minori da tre a sei anni” ha aggiunto Chiorino.

Nel dibattito sono poi intervenuti Silvio Magliano (Moderati), Francesca Frediani (M5s), Paolo Ruzzola (Fi), Daniele Valle, Raffaele Gallo, Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Letizia Nicotra (Lega) e Marco Grimaldi (Lev).




Consiglio regionale: Ddl ristori Rsa, la Commissione licenzia il provvedimento

Aiuti alle Rsa in difficoltà economica per il Covid, in arrivo oltre 44,5 milioni: la Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, ha licenziato per l’Aula il disegno di legge 128, “Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche”. Voto favorevole della maggioranza, astenuti i partiti di opposizione e voto contrario di Luv.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, stanzia circa 44,5 milioni di euro per ristori alle Rsa. Si tratta, in particolare, di 30 milioni per integrare le maggiori spese sostenute dalle strutture sostenute per sanificare gli ambienti, acquistare Dpi, pagare il personale, smaltire i rifiuti speciali, mettere in sicurezza gli ospiti e gli operatori e migliorare la qualità dell’assistenza; 10,1 milioni ai titolari di autorizzazione al funzionamento non convenzionati con il Sistema sociosanitario regionale delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali; 1,5 milioni per i fornitori accreditati di prestazioni domiciliari sociali e sanitarie e 3 milioni complessivi (uno, rispettivamente, per gli anni 2021, 2022 e 2023) per esentare dall’Irap le Aziende pubbliche di servizi alla persona.

Sono previste inoltre altre agevolazioni, tra cui l’accesso al Fondo di garanzia sui finanziamenti a tasso fisso e variabile per Rsa e strutture sociosanitarie autorizzate e accreditate dal Servizio sanitario regionale.

Nel corso della discussione l’assessore Caucino ha accolto questa mattina due emendamenti proposti per il Pd dalla prima firmataria Monica Canalis, entrambi approvati all’unanimità, per prevedere lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per i fornitori accreditati di prestazioni domiciliari sociali e sanitarie e per consentire l’accesso al Fondo di garanzia anche per i finanziamenti ai tassi variabili. Per la maggioranza Matteo Gagliasso (Lega) ha espresso soddisfazione nei confronti della Giunta per avere accolto l’emendamento, dal momento che “sposa una battaglia sulla domiciliarità che vogliamo portare avanti per il bene del Piemonte”. Sono stati respinti, invece, due emendamenti proposti da Luv.

È intervenuta per dichiarazioni di voto Sara Zambaia (Lega) che ha sottolineato l’impegno profuso dalla Giunta e dai consiglieri di maggioranza e di opposizione per licenziare “un provvedimento assai atteso dalle Rsa in un momento davvero difficile”.

Prima dell’approvazione finale il Disegno di legge ha effettuato un passaggio in Commissione Bilancio, in cui sono state esaminate la norma finanziaria e l’emendamento a favore degli operatori dell’assistenza domiciliare.

Al termine è proseguita la discussione generale sulla Proposta di legge 82, “Misure di sostegno per gli anziani vittime di delitti contro il patrimonio”, del primo firmatario Raffaele Gallo (Pd) e del Disegno di legge 127, “Sviluppo delle forme associative della Medicina generale”, presentato per la Giunta regionale dall’assessore Luigi Icardi. Entrambi verranno analizzati nelle prossime sedute.




Consiglio regionale: 4 milioni e mezzo per le aziende in crisi

Venticinque milioni e 700mila euro per le attività produttive, compreso l’artigianato, nel 2022, a cui va aggiunto il miliardo e mezzo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr): è quanto ha annunciato in Terza commissione l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano in occasione dell’esame – per l’espressione del parere consultivo – del Bilancio di previsione 2022-2024.

Lo stesso Tronzano ha poi anticipato lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro per le imprese che vogliono acquisire le aziende in crisi, in maniera tale che si possano finanziare le domande che sinora erano state escluse per mancanza di fondi.

“Manteniamo tutti gli stanziamenti destinati agli artigiani rispetto al 2021, così come per l’editoria locale e per quanto riguarda i voucher per la partecipazione a eventi come ‘Restructura’ e  ‘Artigiano in Fiera’. Seppur in un bilancio difficile, pertanto, non abbiamo apportato tagli” ha spiegato l’assessore.

Per delucidazioni sono intervenuti Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

La commissione, presieduta da Claudio Leone, esaurito l’esame degli assessori per quanto riguarda le varie materie di competenza, ha espresso a maggioranza parere consultivo favorevole al Bilancio.




La Regione cofinanzia una nuova struttura alberghiera a Stresa

La prima Commissione, in sede legislativa, ha approvato a maggioranza  il disegno di legge di variazione del bilancio che stanzia 750 mila euro come contributo per un importante intervento imprenditoriale nel settore turistico a Stresa.

Le opere comprese fanno parte di un contratto di sviluppo tra la società privata Siav srl, titolare del progetto, il Ministero dello sviluppo economico, Invitalia e la Regione Piemonte. L’investimento totale, di quasi 55 milioni di euro, prevede la realizzazione di una struttura  alberghiera di 138 camere, con il recupero di tre dimore storiche, che valorizzerà l’area interessata e avrà riflessi anche sull’occupazione, con la creazione di 66 nuovi posti di lavoro, in gran parte stagionali.

Presentando il ddl il capogruppo della Lega, relatore del provvedimento, ha parlato di un progetto che dà una boccata di ossigeno a un settore che ha vissuto grandi difficoltà per il Covid, in una zona, quella del lago Maggiore, che rappresenta storicamente una eccellenza del turismo piemontese.

Dall’opposizione (Pd, M5s, Luv) sono venute richieste di chiarimenti sulla composizione della società privata titolare del progetto, su altri accordi di programma e contratti di sviluppo in essere in Regione, e sugli impatti paesaggistici che avranno le nuove opere. Per l’assessore regionale al patrimonio non verranno realizzate opere in contrasto con la qualità paesaggistica della zona.

La prima Commissione, in sessione ordinaria, ha poi rinviato alla prossima settimana per gli approfondimenti necessari il  parere sulla delibera che la Giunta regionale intende assumere in applicazione alla legge regionale di stabilità che prevede riduzioni dell’Irap per l’insediamento di nuove imprese in Piemonte e per la stabilizzazione del personale a tempo determinato o l’assunzione di personale a tempo indeterminato. Per l’assessore al bilancio è una misura che dà segnali su come il Piemonte intende attrarre nuove imprese e incentivare l’occupazione.

La Commissione ha infine avviato le consultazioni sul progetto di legge del Pd per promuovere la parità di retribuzione per le donne.