Fondi Europei 2021-2027: tour della Regione in tutte le province

Parte la campagna della Regione Piemonte sulla nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027.

Primo momento di preparazione e confronto, questa mattina, presso l’Environment Park di Torino, insieme ai rappresentanti della Commissione Ue e dell’Agenzia nazionale per le Politiche attive sul lavoro sui tre fondi principali per l’agricoltura (Feasr), il sociale (Fse) e lo sviluppo regionale (Fesr).

Un evento fortemente voluto dal presidente della Regione, Alberto Cirio, per avviare un percorso di concertazione e di condivisione operativa su una delle tematiche strategiche per il futuro del Piemonte.

A più di un anno dall’avvio della nuova programmazione ci siamo già attivati per affrontare questa partita fondamentale – ha sottolineato il Presidente nel suo intervento – La discussione a Bruxelles inizierà nella primavera del 2020 e il Piemonte sarà pronto, per la prima volta, a incidere sulle scelte dell’Europa senza doverle subire a posteriori. Per il nuovo settennato 2021-2027 la nostra Regione ha a disposizione complessivamente tre miliardi di euro. È una cifra enorme e dobbiamo fare in modo di usarla per ciò di cui il territorio ha davvero bisogno. Per questo da oggi saremo in tour in tutte le province per incontrare il mondo delle istituzioni e delle categorie sociali e produttive. Costruiremo insieme una  proposta da presentare all’Europa cucita su misura sulle esigenze del Piemonte”.

Presenti all’incontro Jan Dzieciolowski e Francesco de Rose, della Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea, e Marianna D’Angelo, del Coordinamento nazionale del Fondo sociale europeo per l’Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive sul lavoro.

Con loro anche gli esponenti delle istituzioni e delle categorie economico-sociali del territorio e numerosi esponenti della Giunta: il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino (Politiche sociali), Matteo Marnati (Ambiente, Innovazione e Ricerca), Vittoria Poggio (Cultura, Turismo, Commercio), Marco Protopapa (Agricoltura) e Andrea Tronzano (Attività produttive).

La road map presentata dalla Regione punta ad arrivare pronti a maggio del 2020. Fino alla fine di febbraio si svolgeranno gli incontri sul territorio, quattro in programma nella provincia di Torino e uno in ogni altro capoluogo. A marzo la Regione elaborerà il proprio documento, in aprile verranno raccolte le osservazioni esito degli incontri nelle province e a maggio verrà ultimata la proposta da presentare in Europa.

Saremo molto rigorosi sui tempi e chiederemo a tutti concretezza – ha aggiunto il presidente Cirio – Con Bruxelles bisogna essere seri: i fondi hanno un’impostazione che dobbiamo rispettare, ma i parametri sono talmente ampi che, se saremo bravi, riusciremo a inserire ciò che ci serve. Con le risorse dello Stato e della Regione noi possiamo garantire il funzionamento della macchina nell’ordinaria amministrazione, ma non abbiamo fiato per fare politiche di programmazione. Per questo è fondamentale saper usare bene i fondi europei, unica grande risorsa per garantire al Piemonte sviluppo economico e posti di lavoro”.




10 milioni di contributi dalla Regione per i Comuni alluvionati

Apriamo il 2020 con una buona notizia per i Comuni piemontesi colpiti dalle alluvioni: sono infatti ben 10 i milioni di euro che possiamo destinare ai lavori di somma urgenza e di ripristino di opere pubbliche a rischio. A questi si aggiungono i due milioni già stanziati all’indomani degli eventi calamitosi e ulteriori fondi arriveranno nei prossimi mesi.

Un risultato importante, raggiunto con il presidente della Regione Alberto Cirio, che si è impegnato in prima persona per aiutare le popolazioni colpite e per rimettere in sicurezza il territorio.

 Il lavoro fatto sul bilancio in questi primi mesi di mandato ci ha dato la possibilità di realizzare economie che, nell’ultimo assestamento di bilancio, sono state destinate agli interventi di messa in sicurezza del territorio, in relazione sia alle alluvioni recenti sia a quelle passate, colmando le mancanze, anche ventennali, tanto attese dalle amministrazioni comunali.

Lavorando fino all’ultimo giorno del 2019 siamo riusciti ad assegnare agli interventi segnalati dagli Enti locali ulteriori risorse rispetto a quelle previste

Così l’assessore alle Opere pubbliche e Difesa del suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi all’approvazione del programma di contributi da 9.821.056 euro complessivi, previsti dalla determinazione n. 4557 del 31 dicembre per un importo di 5.736.657 euro e la determinazione n. 4538 del 30 dicembre per 4.084.399 euro, ai sensi della legge regionale n. 38/78, che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni qualora, nel caso di calamità naturali, non riescano a fronteggiare, con mezzi e risorse proprie, i danni occorsi al patrimonio pubblico.

«La Regione – spiega l’assessore Gabusi può intervenire concorrendo in tutto o in parte al finanziamento della spesa per l’esecuzione dei lavori necessari alla tutela della pubblica incolumità. Consapevoli di questa opportunità, con un grande lavoro dei tecnici dei nostri uffici decentrati, abbiamo invitato gli Enti locali a segnalare gli elenchi delle opere più urgenti, alle quali destiniamo 7,8 milioni di euro. Abbiamo poi voluto includere in questa tornata anche i contributi per completare interventi già avviati per oltre 2 milioni di euro. I criteri di urgenza e priorità utilizzati per la compilazione degli elenchi hanno determinato la graduatoria dei Comuni beneficiari del contributo per un totale di 117 interventi in tutto il Piemonte con importi variabili da poche migliaia di euro fino a lavori di ripristino di viabilità che arrivano a superare i 200 mila euro».

«Adesso – conclude l’assessore Gabusi – ci aspettiamo la nostra stessa velocità dal Governo per poter erogare tutti i soldi dello stato d’emergenza alla totalità degli enti colpiti».

All’Alessandrino sono destinati più di 3,6 milioni per 74 interventi in 41 Comuni: Alessandria, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Belforte Monferrato, Bistagno, Borghetto di Borbera, Bosio, Cantalupo Ligure, Capriata d’Orba, Carbonara Scrivia, Carrega Ligure, Casale Monferrato, Cassine, Castelnoceto, Castelletto d’Erro, Costa Vescovato, Cavatore, Fabbrica Curone, Frassineto Po, Fresonara, Fubine Monferrato, Garbagna, Gavi, Grondona, Montaldeo, Murisengo, Novi Ligure, Ovada, Pasturana, Ponzone, San Cristoforo, Sarezzano, Sezzadio, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato, Tortona, Vignole Borbera, Viguzzolo, Visone, Volpeglino e Voltaggio.

Vanno all’Astigiano 1,753 milioni per 16 interventi in 14 Comuni: Bubbio, Calamandrana, Coazzolo, Isola d’Asti, Maranzana, Mombaruzzo, Mombercelli, Monastero Bormida, Moncalvo, Roccaverano, Serole, Sessame, Vesime e Vinchio.

Sono invece 5 gli interventi nel Biellese per un importo totale di circa 134 mila euro ad Ailoche, Campiglia Cervo, Candelo, Donato e Valdilana.

Importante il contributo per il Cuneese, che riceve quasi 2,2 milioni destinati a 44 interventi in 31 Comuni: Acceglio, Alba, Alto, Barge, Bergolo, Bernezzo, Camerana, Ceresole Alba, Centallo, Chiusa di Pesio, Crissolo, Frassino, Grinzane Cavour, Gorzegno, La Morra, Manta, Melle, Monesiglio, Montà, Monteu Po,  Novello, Ormea, Pamparato, Pietraporzio, Ponte di Nava, Santo Stefano Roero, Savigliano, Sommariva Perno, Valgrana, Venasca e Verzuolo.

I Comuni lungo la sponda sinistra del fiume Sesia, nel Novarese, ricevono complessivamente 200 mila euro per due interventi, mentre a Moncrivello e a Varallo, nel Vercellese, andranno oltre 61 mila euro.

Per il Torinese sono previsti quasi 900 mila euro per 16 interventi nei Comuni di Borgaro Torinese, Cafasse, Carmagnola, Cercenasco, Chieri, Ingria, Lanzo Torinese, Locana, Mappano, Pinasca, Pramollo Rivara, San Giorgio Canavese, Valperga, Varallo e Viù.

Il Verbano, infine, potrà affrontare 18 interventi in 12 Comuni forte di 985 mila euro di contributi regionali, a Baceno, Bannio Anzino, Baveno, Cerano, Crevoladossola, Crodo, Ghiffa, Gravellona Toce, Montecretese, Varzo, Verbania e Villadossola.




I prestiti ISMEA passano da 25 a 30.000 euro

Con la conversione in legge del “decreto liquidità” (legge 40/2020) sono stati apportati correttivi al sistema dei prestiti agevolati per le imprese agricole colpite dalla pandemia di Covid-19 volti ad ampliare la portata della misura che prevede una copertura al 100% del Fondo ISMEA per finanziamenti fino a 25mila euro.

Più precisamente:
– il limite di 25.000 euro è elevato a 30.000 euro;
– la durata è stata allungata da 6 a 10 anni;
– è previsto che l’ammontare del finanziamento possa essere parametrato, alternativamente, al 25% del fatturato o al doppio della spesa salariale;
– la garanzia al 100% è altresì concessa in favore di beneficiari finali che presentano esposizioni che, anche prima del 31 gennaio 2020, sono state classificate come inadempienze probabili o esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, a condizione che le predette esposizioni alla data della richiesta del finanziamento non siano più classificabili come esposizioni deteriorate. La disposizione si applica a tutte le richieste di garanzia pervenute dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto liquidità (7 giugno 2020).

I nuovi modelli per le domande sono disponibili sul portale L25 e sul sito dell’ISMEA




Progetti Integrati di Filiera 2022: domande dal 18 gennaio

La Regione Piemonte, con D.D. n. 431 del 29/12/2021 ha approvato l’Invito a manifestare interesse per l’adesione ai Progetti Integrati di Filiera 2022 e ha stabilito i seguenti  termini per la presentazione delle domande: dalle ore 9.00 del giorno 18 gennaio 2022 alle ore 12.00 del giorno 10 febbraio 2022, salvo eventuali proroghe.

L’obiettivo della Misura consiste nel permettere alle piccole e medie imprese piemontesi, attive da almeno un anno e la cui attività prevalente sia coerente con la/le filiera/e a cui si intende partecipare, di aderire per l’annualità 2022 ai Progetti Integrati di Filiera (PIF), volti a favorire l’incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi regionali, in particolare nelle otto filiere produttive piemontesi di eccellenza: Automotive&Transportation, Aerospazio, CleanTech/GreenBuilding, Abbigliamento-Alta Gamma-Design, Tessile, Agroalimentare, Meccatronica, Salute e Benessere, favorendone la penetrazione organizzata nei mercati esteri e, al tempo stesso, la capacità di presidio da parte delle singole imprese.

Le imprese ammesse potranno accedere alle attività promosse e realizzate dalla Regione Piemonte attraverso Ceipiemonte, riconducibili alle seguenti principali tipologie di azioni:
1) Azioni di animazione/sistema, tramite percorsi collettivi volti alla crescita culturale e competitiva per le imprese che intendono proporsi ed operare sui mercati internazionali e percorsi di supporto all’aggregazione;

2) Azioni di investimento, con la partecipazione in forma collettiva a fiere internazionali, eventi espositivi, business convention, incontri B2B fra aziende piemontesi e straniere; assistenza continuativa individuale.

L’adesione al/ai PIF è gratuita. E’ possibile aderire anche a più PIF, qualora si possiedano i requisiti.
Alle PMI ammesse al/ai PIF sarà concessa un’agevolazione consistente in una riduzione sui costi di partecipazione alle azioni di investimento che saranno proposte nell’ambito delle attività di ogni progetto. La riduzione sarà quantificata  per ogni singola azione a cui le PMI daranno specifica adesione. Il valore massimo dell’agevolazione concedibile è quantificato in 15.000 euro ad impresa per ogni PIF a cui la stessa risulti ammessa per l’annualità stessa e comunque nei limiti di disponibilità de minimis dell’impresa.




Coronavirus, Intesa San Paolo stanzia 15 miliardi, subito a disposizione delle imprese italiane

  • Sostenere le imprese italiane nel fronteggiare l’emergenza globale del Coronavirus, garantire continuità e produttività, porre le basi per il rilancio: questo l’obiettivo di Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni 15 miliardi di euro attraverso misure straordinarie dedicate.

    L’obiettivo è affiancare le imprese di tutti i settori economici, fornendo la liquidità necessaria per superare la fase economica di crisi. Le misure, in particolare, sono finalizzate a consentire alle aziende di far fronte ai pagamenti, nonostante la progressiva riduzione o addirittura assenza di fatturato, e di tutelare così l’occupazione.

    Intesa Sanpaolo mette a disposizione due misure, alternative o cumulabili, per un importo complessivo di 15 miliardi di euro, che prevedono:

  • –  un plafond di 5 miliardi di euro, per nuove linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, della durata di 18 mesi (meno un giorno), di cui 6 di pre-ammortamento, con condizioni favorevoli, a partire dalle spese di istruttoria. Tali linee possono essere concesse a clienti e non clienti che al momento non beneficiano di linee di credito disponibili;
  • –  la messa a disposizione di 10 miliardi di euro di liquidità per i clienti Intesa Sanpaolo, grazie a linee di credito già deliberate a loro favore e ora messe a disposizione per finalità ampie e flessibili, quali la gestione dei pagamenti urgenti.

    Questa nuova iniziativa di Intesa Sanpaolo si aggiunge alla moratoria annunciata il 24 febbraio, con la sospensione per 3 mesi delle rate dei finanziamenti in essere (per la sola quota capitale o per l’intera rata) prorogabile per altri 3/6 mesi in funzione della durata dell’emergenza.

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Le operazioni di finanziamento possono essere richieste – in via transitoria – anche a distanza, tramite un processo di scambio di informazioni e documenti direttamente tra il cliente ed il gestore. Tale processo si applica solo a clientela conosciuta e verificati i consensi privacy.

“In questa fase di estrema emergenza, abbiamo il dovere di impegnare ogni risorsa, per dare il massimo sostegno alle imprese italiane e consentire loro, superate le difficoltà contingenti, di ripartire il prima possibile – commenta Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo. Mettiamo in campo un ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di PIL. Possiamo farlo perché’ Intesa Sanpaolo ha le dimensioni, la solidità e una presenza capillare tali da consentire interventi di dimensioni straordinarie in tutti i territori del Paese, dando supporto a tutte le imprese. Le direzioni regionali grazie alla professionalità delle nostre persone e all’ampia delega di cui dispongono nell’erogazione di credito assicureranno al meglio l’efficacia dell’intervento”.

“Il nostro obiettivo – conclude Messina – è salvaguardare il valore del Made in Italy, l’eccellenza delle filiere produttive, la forza del nostro export. Siamo convinti che le capacità e la resilienza degli imprenditori italiani consentiranno al nostro sistema produttivo di recuperare rapidamente terreno e di riposizionarsi in maniera vincente nello scenario che emergerà dalla crisi”.

 

Intesa Sanpaolo è una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, di gestione del risparmio, asset management e assicurativi. È la principale Banca in Italia con circa 12 milioni di clienti serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali. Le banche estere del Gruppo contano 7.2 milioni di clienti in Est Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo. Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia.

In campo ambientale, ha creato un fondo di € 5 miliardi destinato all’economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per € 1,2 miliardi di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all’estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli e Vicenza.

 




Coronavirus: rimborsi per l’acquisto dei dispositivi

Invitalia pubblica un bando per le imprese che sarà aperto fino al 18 maggio

E’ online il nuovo bando “Impresa sicura”, attivato da Invitalia, che consente alle imprese di ottenere il rimborso delle spese sostenute dalle aziende per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale, finalizzati al contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il bando, aperto da oggi, rimarrà disponibile fino a lunedì 18 maggio 2020.

Tutti i dati per poter inviare domanda di rimborso devono essere caricati nella pagina di Invitalia dedicata alle prenotazioni.

Per maggiori dettagli consulta la scheda informativa “Impresa Sicura”.




Con RipartiPiemonte un pieno di carburante per la ripresa economica e sociale

Tutte le misure necessarie per mettere benzina in questo Piemonte che ha bisogno di ripartire“: il presidente Alberto Cirio ha sintetizzato così i contenuti del disegno di legge RipartiPiemonte, che mette in campo oltre 800 milioni di euro per favorire la ripresa dell’economia e della società con stanziamenti, moltissime a fondo perduto, per aziende, famiglie e lavoratori. “Un piano di cui siamo orgogliosi – ha sottolineato – perché mette soldi nuovi, non spreca quelli già in bilancio e usa al meglio tutte le risorse”.

Due le colonne portanti del corposo provvedimento, composto da più di 60 articoli: la copertura finanziaria di ogni azione e la semplificazione amministrativa.

Essenziale per ottenere i risultati attesi è lo snellimento dei tempi. “Tutte le misure previste – ha affermato Cirio – sono già state attivate o sono in via di assegnazione con bonus o bandi previsti fra maggio e giugno. Per noi infatti contano molto i tempi, sui quali ci giochiamo la sopravvivenza delle nostre imprese e di tutto il sistema Piemonte. Il cronoprogramma prevede l’approvazione definitiva in Consiglio regionale entro metà maggio e lavoreremo tutti i giorni, domeniche comprese, per questo obiettivo”.

Per ottenere questo risultato il disegno di legge sarà subito trasmesso al Consiglio regionale, che costituirà dei gruppi di lavoro per l’analisi delle varie sezioni. C’è la disponibilità, man mano che ne verranno approvate singole misure, a stralciarle per iniziare subito ad erogarle. Per esempio gli 88 milioni del Bonus Piemonte, che non appena avuto il via libera del Consiglio saranno accreditati sui conti correnti dei beneficiari.




Obbligo di iscrizione dell’indirizzo PEC (ora domicilio digitale) entro 1° ottobre

L’art. 37 del DL 76/2020 (Decreto Semplificazione) convertito con la L. 120/2020 pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 14.09.2020 prescrive che tutte le imprese individuali o costituite in forma societaria iscrivano al registro imprese il proprio domicilio digitale entro il 1° ottobre 2020.

Tutte le imprese che non abbiano ancora provveduto devono pertanto ottemperare all’obbligo di comunicazione di una PEC (Posta Elettronica Certificata) valida e al registro imprese.

In difetto di comunicazione entro il 1° ottobre 2020 l’ufficio del Registro delle imprese dovrà procedere all’accertamento dell’omissione elevando la conseguente sanzione, che ai sensi del medesimo articolo 37 del citato decreto risulta triplicata per le imprese individuali e raddoppiata per le società.

In particolare:
· per le società verrà comminata la sanzione disposta dall’art. 2630 c.c., in misura raddoppiata, per ciascun amministratore in carica alla data del 2 ottobre, cioè da 206,00 a 2.064,00 euro;
· per le imprese individuali verrà comminata la sanzione disposta dall’art. 2194 c.c., in misura triplicata, cioè da 30,00 a 1.548,00 euro.




Camera di commercio Torino: 1,5 milioni di euro per il territorio

C’è tempo fino a venerdì 29 novembre 2019 alle ore 12.15 per richiedere alla Camera di commercio di Torino un contributo economico per la realizzazione di specifiche iniziative di promozione del territorio.

Per facilitare e promuovere la realizzazione di progetti che abbiano ricadute sul sistema economico locale, mettiamo a disposizione una cifra pari a 1,5 milioni di euro, incrementata del 50% rispetto all’anno scorso – commenta Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Questi progetti si andranno ad affiancare ai numerosi servizi ed eventi organizzati direttamente dall’ente camerale  nei più svariati ambiti settoriali, a beneficio dello sviluppo del territorio; si tratta di iniziative di promozione economica la cui specificità costituisca fattore di attrazione, qualificazione e potenziamento del sistema economico provinciale”.

I beneficiari dei contributi possono essere enti no profit, quali associazioni, fondazioni, comitati, enti pubblici, università, centri di ricerca, consorzi, società consortili, agenzie formative ed enti non profit.

Tra i requisiti che le iniziative proposte devono poter dimostrare, ci sono l’incidenza diretta e duratura sul sistema socio-economico provinciale, l’innovatività, l’intersettorialità, la capacità di creare partnership, la valorizzazione dell’immagine del territorio, la promozione dell’imprenditorialità, anche su mercati internazionali.




Ritardi pagamenti P.A. I Comuni del Piemonte saldano le fatture a imprese in 39 giorni di media

I Comuni del Piemonte saldano le fatture alle imprese e ai professionisti, con una media di 39 giorni, fuori dai termini di legge, infatti il limite imposto dalla Direttiva Comunitaria sui pagamenti 2011/7/UE – recepita con il decreto legislativo 9 novembre 2012 n.192, impone 30 giorni come termine ordinario di pagamento per tutti i settori della PA.

Analizzando la velocità di pagamento dei Comuni del Piemonte: il 47,2% pagano entro i 30 giorni, il 42,4% entro i 60 giorni, 8,3% arrivano a 90 giorni e 1,9% tocca i 180 giorni e lo 0,2% va oltre i 180 giorni.

Nel I° semestre del 2019, le Amministrazioni Locali piemontesi hanno pagato parcelle per oltre 937milioni di euro.

E’ questo ciò che emerge dall’ultima analisi sui “Tempi di pagamento dei Comuni nel I° semestre 2019”, realizzata dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese, su dati MEF dei primi 6 mesi dell’anno appena concluso.

Secondo Confartigianato Imprese, per il peso dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione verso le imprese fornitrici di beni e servizi, nel 2018 l’Italia detiene il record negativo in Europa, con una quota pari al 3% del PIL, il doppio rispetto all’1,6% della media dei Paesi UE.

La corte di giustizia Ue condanna l’Italia per i ritardi degli enti pubblici nel saldare i propri debiti, a fronte della violazione della direttiva europea del 2011.

“La velocità media dei pagamenti che abbiamo rilevato non rispetta ancora i termini della direttiva comunitaria – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – infatti sono ancora tanti gli imprenditori piemontesi che ricevono i pagamenti oltre i 30 giorni, costringendoli ad attingere da risorse proprie o, peggio, ad indebitarsi con il sistema bancario.”

Al di là del dato regionale che con 39 giorni di media, sfora di 9 giorni il termine massimo previsto per legge per i pagamenti – continua Felici la nostra proposta è chiara: è sempre più necessaria la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese fornitrici della stessa PA”.

Dall’analisi regionale emerge come paghino entro il limite di legge, mediamente, solo la Valle d’Aosta (29 giorni), Friuli-Venezia Giulia (30 giorni), Sardegna (30 giorni) e Veneto (28 giorni). All’opposto i maggiori ritardi nei pagamenti si osservano per Calabria con 56 giorni, Umbria con 48 giorni, Molise 57 giorni,  Marche 41 giorni, Sicilia 45 giorni e Campania con 50 giorni.

Tra le province, sempre a livello nazionale, solo in un quarto di queste si registrano tempi medi di pagamento dei Comuni entro il limite di legge: le più virtuose sono la Provincia Autonoma di Bolzano con 20 giorni, Sondrio 24 giorni, Sassari 24 giorni, Bergamo e Verona con 25 giorni.

Nel I° semestre del 2019 le province del Piemonte: Cuneo ha pagato 136.231 milioni in 30 giorni, Novara 69.928 milioni in 25 giorni, Vercelli 44.073 milioni in 27 giorni, Torino 482.908 milioni in 43 giorni, Biella 34.948 milioni in 40 giorni, Verbano 50.704 milioni in 35giorni, Alessandria 79.078 milioni in 52 giorni e infine Asti 39.387 milioni in 46 giorni.

In un momento di grave crisi, che sta decimando le nostre imprese – conclude Felici – è vitale che la Pubblica amministrazione paghi il dovuto entro i termini stabiliti per Legge. Le micro e PMI artigiane per poter andare avanti e sopravvivere non possono attendere oltre quel limite, anche perché a loro volta devono pagare i fornitori, gli stipendi ai dipendenti e le tasse allo Stato, rispettando rigorosamente le diverse tempistiche”.