Sostegno alle imprese, prorogata la scadenza del bando

La Regione ha prorogato al 30 settembre il termine per accedere ai finanziamenti del bando “Sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l’ammodernamento e innovazione dei processi produttivi”.

Il differimento è stato disposto per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo e, in particolare dell’artigianato e del commercio, provati da questo difficile periodo di emergenza. I fondi disponibili ammontano a 33 milioni di euro.

La misura può essere utilizzata dalle imprese anche per sostenere gli investimenti necessari a modificare i propri processi produttivi e di lavoro, per adeguarli alle esigenze di sicurezza e distanziamento sociale derivanti dall’emergenza sanitaria e alle necessità legate all’attivazione e al rafforzamento dello smart working.

“Sappiamo benissimo – commenta l’assessore regionale alle Attività Economiche e Produttive, Andrea Tronzano – che il futuro del nostro territorio passa dalla capacità dei nostri settori produttivi, artigianali e del commercio di potersi rimettere in carreggiata dopo il blocco determinato dall’emergenza sanitaria. Siamo consapevoli che le risorse che abbiamo messo in campo non abbiano la potenza di quelle dell’Unione Europea, ma aiutano e affiancano in modo adeguato e in questo caso servono soprattutto per la sicurezza e per il rafforzamento dello smart working. Presto daremo vita ad altre misure, che stiamo completando di concerto con le forze produttive, per dare l’aiuto concreto per ripartire con fiducia”.

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La determina di proroga
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Decreto liquidità, online il modulo per richiedere la garanzia fino a 25 mila euro

A seguito della pubblicazione del Decreto liquidità in Gazzetta ufficiale, il Ministero dello Sviluppo economico si è adoperato per rendere immediatamente attuative le misure approvate in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti.

Per ridurre i tempi di attuazione era stata già inviata alla Commissione Ue, ancor prima dell’approvazione del decreto legge, la notifica con la quale era stata richiesta l’autorizzazione ad adottare questi nuove regole di aiuti di stato e che oggi ha ricevuto il tempestivo via libera da Bruxelles.

Il MiSE e Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di Garanzia, stanno inoltre lavorando insieme all’Associazione bancaria italiana e ai principali istituti di credito per rendere attivi e disponibili, in tempi brevi, tutti i sistemi informatici e la modulistica necessaria alla richiesta di garanzia per i beneficiari delle misure, che si prevedono numerosi.

È già disponibile on line sul sito “fondidigaranzia” il modulo per la richiesta di garanzia fino a 25mila euro, che il beneficiario dovrà compilare e inviare per mail (anche non certificata) alla banca o al confidi al quale si rivolgerà per richiedere il finanziamento.

Allo stesso tempo si sta lavorando per accelerare le istruttorie bancarie con l’obiettivo di ridurre a pochissimi giorni il tempo di attesa tra la richiesta di finanziamento e l’accredito delle somme richieste sul proprio conto corrente.

 

Documenti




Liquidità imprese. Il vademecum dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia illustra le disposizioni contenute nel decreto legge n. 23 dell’8 aprile 2020 che ha previsto misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, interventi in materia di salute e lavoro e proroga di termini amministrativi e processuali.

La presentazione ha scopo puramente esemplificativo e potrà essere oggetto di modifiche e adeguamento dei contenuti

Vademecum sul decreto “Liquidità Imprese” – pdf




Covid19, la Regione tutela Turismo e Cultura

Nuove opportunità a sostegno del sistema turistico piemontese: la Regione ha già dato corso e sta mettendo a punto misure di credito e finanziarie per potenziare quanto previsto dal decreto Cura Italia”: lo ha riferito nella seduta congiunta della terza e della sesta commissione consiliare di questa mattina, presieduta da Paolo Bongioanni, l’assessore al Turismo e alla Cultura Vittoria Poggio.

“In particolare abbiamo approvato l’adesione agli interventi di moratoria dei prestiti bancari concessi con il concorso di risorse regionali alle imprese piemontesi da parte degli intermediari finanziari, un’azione che riguarda circa 110 milioni di euro di finanziamenti agevolati e 150 milioni di euro di operazioni sostenute da garanzie regionali – ha spiegato l’assessore – e abbiamo impegnato 54 milioni di euro per costituire una Sezione speciale all’interno del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese per potenziare l’intervento dello strumento nazionale su scala regionale, prevedendo interventi sia in garanzia diretta da parte delle banche, che in controgaranzia attraverso il sistema dei Confidi”.

Sul fronte cultura, la proposta è su due interventi: da una parte ampie deroghe in tema di rendicontazione dei contributi regionali per i progetti beneficiari di contributi nel 2019, dall’altra rivedere per il 2020 in via eccezionale il sistema dei bandi e dei contributi, spostando l’attenzione di progetti ai soggetti e dando priorità alla tenuta delle strutture culturali e dei lavoratori del comparto : “Nelle more dell’approvazione del Programma Triennale della Cultura – ha concluso Poggio – stiamo pensando ad una legge speciale che tenga conto dello stato di particolare sofferenza dell’intero comparto culturale”.

Tornando al Turismo, è stato previsto uno stanziamento iniziale di 4 milioni di euro di contributi a fondo perduto per sostenere l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese piemontesi che hanno esigenze di liquidità per far fronte agli oneri connessi al credito e per sostenere l’attivazione di tali operazioni da parte delle banche e dei Confidi. Uno stanziamento che consentirà di fornire velocemente ed in forma anticipata contributi compresi tra i 3 mila e i 7,5 mila euro per impresa, a seconda dell’importo dell’operazione finanziaria di riferimento.

Previste anche modifiche temporanee alla legge 34/04 “Sostegno al sistema di garanzie in favore delle PMI piemontesi attraverso l’integrazione dei fondi rischi dei Confidi”, per consentire ai Confidi selezionati di utilizzare i fondi trasferiti anche per l’erogazione veloce e snella di credito diretto ai propri associati su importi di piccolo taglio e per esigenze di liquidità.

L’assessore ha sottolineato che si stanno valutando modifiche alle misure specifiche sul turismo già previste prima della crisi sanitaria, a sostegno degli investimenti per l’offerta turistica e ricettiva, delle iniziative di promozione e promo commercializzazione.

“Vogliamo rendere più coerente all’attuale scenario il fondo rotativo a favore delle micro piccole e medie imprese che al momento ha una dotazione di oltre 5 milioni – ha detto – e mettere in campo misure di contributi a fondo perduto attuate con bando, a favore di enti pubblici e associazioni senza scopo di lucro, ATL e Consorzi di operatori turistici.  Stiamo anche definendo le modifiche ai contenuti tecnici dei bandi, rispetto alle precedenti annualità, e si è provveduto a differire le date di rendicontazione dei bandi 2019 per venire incontro ai beneficiari.

La Regione metterà anche a punto un programma straordinario di promozione e promo-commercializzazione per il rilancio turistico, in collaborazione con VisitPiemonte e il sistema delle Aziende turistiche locali, in raccordo con i Consorzi degli operatori e in coordinamento con l’Enit: l’8 aprile è stato convocato un tavolo di lavoro con Regione e Atl.

Le risorse disponibili sono quelle del bilancio regionale a sostegno della promozione turistica, gestite direttamente dalla Regione, circa 2 milioni di euro, a cui si aggiungono, almeno in quota parte,  quelle assegnate  alle attività di Visit Piemonte (circa altri 2 milioni).

Sono intervenuti per porre domande il presidente della sesta Commissione Paolo Bongioanni e i consiglieri Daniele Valle (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Valter Marin (Lega).

In precedenza si era svolta l’audizione delle Atl. “Il nostro è un comparto oggi totalmente chiuso, con il fatturato ormai pari a zero. Sarà difficile riavviarlo, perché riaprire le strutture non vorrà dire garanzia di riportare i turisti, visto che non possiamo nemmeno sapere come sarà gestita la mobilità. Stiamo vivendo una forte crisi di liquidità” ha puntualizzato Mauro Carbone, direttore dell’ Ente turismo Alba Bra Langhe Roero.

Concetti ribaditi da Mauro Bernardi, il presidente dell’Atl di Cuneo, che ha aggiunto: “Ci troveremo davanti ad uno scenario completamente diverso, che metterà in discussione anche gli standard occupazionali. Pure l’offerta sportiva è al collasso, se pensiamo alla stagione sciistica azzoppata e al rinvio di grandi eventi come il Giro d’Italia, per non parlare dei contraccolpi che sta già patendo tutto lo sport dilettantistico”.

“Oggi ci sono tante incertezze, ma dovremo essere pronti con strategie coordinate. Noi abbiamo avviato un Osservatorio per stare vicini ai nostri operatori, ma dopo Pasqua saremo purtroppo costretti alla cassa integrazione al cinquanta per cento per i nostri dipendenti” ha dichiarato Daniela Broglio, direttrice di Turismo Torino.

Da Pier Luigi Prati, dell’Agenzia turistica della Provincia di Alessandria, è giunto un esplicito invito alla defiscalizzazione e alla sburocratizzazione, “inoltre dobbiamo dare vita ad un coordinamento tra tutte le Atl”.

Dall’Atl di Novara, presente in audizione la presidente Maria Rosa Fagnoni, è stata avanzata la richiesta di un “accesso immediato agli incentivi economici”. Ribadendo il concetto di avere l’unità e la compattezza di tutti gli attori pubblici e privati, Bruna Cernusco, funzionaria dell’Atl Valsesia Vercelli, è ritornata sull’importanza del Tavolo strategico di lavoro.

Francesco Gaiardelli del Distretto dei Laghi, si è concentrato sulla necessità, ad emergenza terminata, di dare il via ad azioni di promozione e di promo-commercializzazione realizzate in partnership con tutti gli operatori.

La richiesta alla Regione di prevedere anche una grande campagna di comunicazione per rilanciare e riaffermare il brand Piemonte su tutti i mercati nazionali ed internazionali, è stata uno degli argomenti ricorrenti anche nei successivi interventi dei consiglieri che sono intervenuti: Maurizio Marello, Daniele Valle, Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Paolo Ruzzola e Carlo Riva Vercellotti (Fi) Valter Marin (Lega) e Ivano Martinetti (M5s).




Coronavirus, chiudono banche (e bancomat) nei comuni montani

Le banche chiudono gli uffici nei Comuni montani. Tante, troppe le segnalazioni a Uncem. Che oggi ha scritto ai Prefetti e ai vertici delle Istituzioni regionali del Piemonte e di altre Regioni, all’ABI, agli ad di Unicredit e di altri Istituti, chiedendo di evitare ogni smantellamento di filiali, di non chiudere uffici senza manco informare preventivamente i Sindaci e i clienti, di mantenere bancomat e altri servizi territoriali.

Per la montagna sono determinanti in questa fase, nella quale si devono limitare gli spostamenti tra Comuni. “Perosa Argentina ed esempio, dove Unicredit ha già chiuso la filiale senza informare il Sindaco Nadia Brunetto – evidenzia Bussone – e tantissime altre situazioni in Piemonte e in Italia.

È grave perché va saputo anche dai Prefetti che moltissimi esercizi commerciali nei piccoli Comuni purtroppo non hanno il Pos e non accettano pagamenti digitali. Così, per qualche contate da prelevare per fare la spesa, senza bancomat vicini nel Comune ci si deve spostare, fare chilometri. Non va bene. Le banche devono avere un altro atteggiamento. Poste ad esempio ha interessato i Prefetti e il Governo prima di modificare gli orari degli uffici. E ci hanno informati, così abbiamo fatto comunicazioni come Uncem ai Sindaci”.

La preoccupazione dei Sindaci – che invitano sempre e comunque a restare a casa, salvo urgenze per lavoro e spesa, da limitare – è che le chiusure delle filiali bancarie non siano temporanee, ma permanenti. Su questo Uncem ha chiesto ai Prefetti di intervenire su Abi e anche ai rappresentanti politici di monitorare la situazione.

Stesse richieste Uncem ai Prefetti e ai rappresentanti istituzionali rispetto ai prezzi dei prodotti alimentari: si sono alzati troppo in particolare nella media e grande distribuzione. “Ringrazio i Prefetti e le forze dell’ordine che stanno incrementando i controlli in queste ore, stanando anche chi aumenta fino al 200 per cento i prezzi di beni alimentari – sottolinea Bussone – Assurdo, gravissimo. Servono più controlli.

E serve buon senso nei confronti di chi vive nei piccoli Comuni dove i negozi non ci sono, 200 paesi in Italia, o non hanno tutto il necessario. Penso a pannolini e altri beni per bambini. Ci si deve obbligatoriamente spostare in Comuni nei quali siano presenti esercizi commerciali più grandi.

Questo per urgenze è consentito. Meglio un giorno solo la settimana e un solo componente della famiglia, per un minimo di spesa da fare. Occorre buon senso delle forze dell’ordine, capacità di dimostrare e individuare urgenza in quegli spostamenti autocertificati. Fiducia che deve essere ben riposta nei cittadini, in chi vive nelle zone montane. Buon senso serve da parte loro, cittadini, da parte di tutti. Restare in casa è la regola che spingiamo con tutti e facciamo nostra sempre”.




Coronavirus, Intesa San Paolo stanzia 15 miliardi, subito a disposizione delle imprese italiane

  • Sostenere le imprese italiane nel fronteggiare l’emergenza globale del Coronavirus, garantire continuità e produttività, porre le basi per il rilancio: questo l’obiettivo di Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni 15 miliardi di euro attraverso misure straordinarie dedicate.

    L’obiettivo è affiancare le imprese di tutti i settori economici, fornendo la liquidità necessaria per superare la fase economica di crisi. Le misure, in particolare, sono finalizzate a consentire alle aziende di far fronte ai pagamenti, nonostante la progressiva riduzione o addirittura assenza di fatturato, e di tutelare così l’occupazione.

    Intesa Sanpaolo mette a disposizione due misure, alternative o cumulabili, per un importo complessivo di 15 miliardi di euro, che prevedono:

  • –  un plafond di 5 miliardi di euro, per nuove linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, della durata di 18 mesi (meno un giorno), di cui 6 di pre-ammortamento, con condizioni favorevoli, a partire dalle spese di istruttoria. Tali linee possono essere concesse a clienti e non clienti che al momento non beneficiano di linee di credito disponibili;
  • –  la messa a disposizione di 10 miliardi di euro di liquidità per i clienti Intesa Sanpaolo, grazie a linee di credito già deliberate a loro favore e ora messe a disposizione per finalità ampie e flessibili, quali la gestione dei pagamenti urgenti.

    Questa nuova iniziativa di Intesa Sanpaolo si aggiunge alla moratoria annunciata il 24 febbraio, con la sospensione per 3 mesi delle rate dei finanziamenti in essere (per la sola quota capitale o per l’intera rata) prorogabile per altri 3/6 mesi in funzione della durata dell’emergenza.

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Le operazioni di finanziamento possono essere richieste – in via transitoria – anche a distanza, tramite un processo di scambio di informazioni e documenti direttamente tra il cliente ed il gestore. Tale processo si applica solo a clientela conosciuta e verificati i consensi privacy.

“In questa fase di estrema emergenza, abbiamo il dovere di impegnare ogni risorsa, per dare il massimo sostegno alle imprese italiane e consentire loro, superate le difficoltà contingenti, di ripartire il prima possibile – commenta Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo. Mettiamo in campo un ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di PIL. Possiamo farlo perché’ Intesa Sanpaolo ha le dimensioni, la solidità e una presenza capillare tali da consentire interventi di dimensioni straordinarie in tutti i territori del Paese, dando supporto a tutte le imprese. Le direzioni regionali grazie alla professionalità delle nostre persone e all’ampia delega di cui dispongono nell’erogazione di credito assicureranno al meglio l’efficacia dell’intervento”.

“Il nostro obiettivo – conclude Messina – è salvaguardare il valore del Made in Italy, l’eccellenza delle filiere produttive, la forza del nostro export. Siamo convinti che le capacità e la resilienza degli imprenditori italiani consentiranno al nostro sistema produttivo di recuperare rapidamente terreno e di riposizionarsi in maniera vincente nello scenario che emergerà dalla crisi”.

 

Intesa Sanpaolo è una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, di gestione del risparmio, asset management e assicurativi. È la principale Banca in Italia con circa 12 milioni di clienti serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali. Le banche estere del Gruppo contano 7.2 milioni di clienti in Est Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo. Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia.

In campo ambientale, ha creato un fondo di € 5 miliardi destinato all’economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per € 1,2 miliardi di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all’estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli e Vicenza.

 




Torino avvia agevolazioni per il mondo no-profit

La Città di Torino è attraversata da centinaia di realtà, associazioni ed enti no profit che svolgono un lavoro quotidiano nel sociale, nella cultura, nello sport, nell’aggregazione.

In questo momento di grande difficoltà deve essere prioritario riuscire a dare loro gli strumenti per poter sopravvivere alla necessaria chiusura concedendo agevolazioni immediate.

 

Per questo oggi la Giunta Comunale, su proposta di Marco Giusta, Assessore alle Politiche Giovanili, Alberto Iaria, Assessore al Patrimonio, Francesca Leon, Assessora alla Cultura, Sonia Schellino, Assessora al Welfare e Roberto Finardi, Assessore allo Sport, ha approvato una delibera che attua una prima concreta  azione a favore di Associazioni e di Enti no-profit concessionari di beni di proprietà della Città di Torino, accordando, viste le circostanze eccezionali del momento, la possibilità di chiedere dilazioni di pagamento sui canoni concessori da corrispondere alla Città.

Sono pertanto autorizzati gli uffici, in caso di documentate difficoltà nella corresponsione di corrispettivi di concessione di immobili di proprietà comunale destinati all’associazionismo e più in generale alla realtà del no-profit, a definire modalità di dilazione, senza ulteriori oneri, che dovranno comunque garantire il pagamento dell’intero dovuto entro l’esercizio corrente.

 

“È responsabilità della politica raccogliere esigenze, ascoltare il territorio, ma anche dal particolare ricavare un quadro generale. Per questa ragione a seguito di confronti con gli spazi culturali della città e dopo aver raccolto le necessità che i mondi della cultura, dello sport e del sociale hanno in questo specifico momento, abbiamo deciso di rispondere con urgenza applicando una possibilità di agevolazione a tutto il mondo no-profit della città” dichiara Marco Giusta, Assessore alle Politiche Giovanili della Città di Torino, “Con due delibere oggi la giunta ha deciso di autorizzare gli uffici competenti, centrali e circoscrizionali, a definire con i soggetti concessionari di spazi di proprietà comunale dilazioni dei canoni senza ulteriori spese; inoltre, abbiamo istituito con l’Assessora alla Cultura Francesca Leon un Tavolo di confronto Giovani e Produzione culturale”.

 

Le due delibere approvate oggi rappresentano un aiuto concreto e rapido per venire incontro alle esigenze di chi opera per garantire le attività culturali di base della nostra città. L’Amministrazione cittadina è in ascolto e pronta a farsi carico delle richieste dell’indotto culturale per superare insieme questa emergenza” Francesca Leon, Assessora alla Cultura Città di Torino

 

La Città di Torino ha un’anima creativa, costituita non solo dalle grandi istituzioni culturali e dai grandi eventi, ma anche da una proposta culturale più giovane e fortemente votata alla prossimità ai cittadini e cittadine e a nuovi modelli di rigenerazione urbana. La capacità della Città di pensare e produrre cultura è cambiata, dialoga anche con spazi e realtà “minori”, sostenendone la creatività, l’imprenditorialità e condividendone la progettualità, come per esempio, ma non solo, nel caso dei Centri del Protagonismo Giovanile, di spazi musicali storici come Spazio211, Hiroshima, Blah Blah, Jazz Club, e molti altri che rendono vivo il tessuto artistico e culturale cittadino.

 

Proprio per riconoscere questa energia cittadina l’anno scorso la Città di Torino e in particolar modo Marco Giusta e Francesca Leon, hanno lanciato il progetto Torino Creativa, che ha riunito enti ed istituzioni del territorio per costituire una cabina di regia che possa rispondere fattivamente alle istanze provenienti da un confronto continuo sui temi della creatività, dell’arte, del design, dell’imprenditoria giovanile e culturale. Proprio in questi giorni i canali social di Torino Creativa saranno cassa di risonanza di tutte le iniziative culturali che stanno emergendo in città, attraverso le dirette su Instagram, Facebook, o altre attività che gli spazi di produzione culturale e i/le singole artiste/i stanno costruendo.

 

Spinti dalla necessità di affrontare una sfida come quella attuale, Marco Giusta e Francesca Leon oggi hanno istituito il tavolo consultivo “Giovani e Produzione Culturale”, per favorire comunicazione, confronto e progettualità tra i soggetti aderenti.

 

Parliamo di produzione culturale perché spesso questo mondo non viene correttamente rappresentato. Professioni con tipologie contrattuali atipiche, molto spesso con partita iva, contratti a tempo determinato, a chiamata , a progetto, sono la norma nel mondo dello spettacolo e culturale, due settori sempre più attivi in Italia e centrali a Torino a seguito della sua riconversione.

E’ molto difficile da parte della Città stimare quante siano le perdite fino a qui avute, quali le conseguenze, quante persone avranno bisogno di aiuto e soprattutto quale sarà il sostegno più indicato, ma questa situazione offre alla Città stessa la possibilità di confrontarsi per elaborare proposte da portare ai tavoli di concertazione regionali e nazionali sul valore delle nuove professioni e l’esigenza di avere ammortizzatori sociali in grado di garantirne la sopravvivenza.

 

Il tavolo sarà costituito dai rappresentanti e dalle rappresentanti designati dalle organizzazioni che avranno fatto richiesta di aderirvi e che potranno mandare richiesta presso l’Area Giovani della Città di Torino, ad esso possono aderire gli enti profit e no profit che gestiscono uno spazio con attività culturali, aggregative ed artistiche con particolare attenzione alle realtà giovanili.

 




Psr 2014-2020 Piemonte: proseguono i pagamenti da parte di Arpea

L’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura – Arpea – sta liquidando un ulteriore tranche di 3.611.455 euro di contributi, finanziati tramite il fondo europeo Feasr e relativi alle misure del Programma di sviluppo regionale 2014-2020 che andranno a beneficiare 112 aziende piemontesi.

“In un momento di grande difficoltà per il Piemonte, per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che si ripercuote anche sul comparto agricolo piemontese, è importante saldare nei tempi previsti i pagamenti dell’anno 2019 a favore delle aziende agricole piemontesi, compresi i pagamenti di anni pregressi che presentavano criticità .

Grazie al lavoro di collaborazione tra Arpea e Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, i Caa – Centri di accoglienza agricola, nel mese di marzo la Regione eroga un’ulteriore tranche di contributi che andranno alle nostre imprese”.

In allegato tabella dei pagamenti suddivisi per provincia

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900 milioni di euro per sostenere il Piemonte e farlo ripartire

Dopo la riunione in teleconferenza con i capigruppo in Regione svoltasi, giovedì 12 marzo – dichiara il presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – sono orgoglioso di potervi informare degli interventi economici che abbiamo già messo in atto per il Piemonte:

  • 1 miliardo come annunciato dal Presidente Cirio per l’emergenza Corona virus;
  • 200 milioni per anticipare i tempi di erogazione dei contributi e dei finanziamenti dovuti agli Enti e alle Associazioni;
  • 110 milioni per la sospensione del pagamento delle rate dei mutui che 1000 aziende piemontesi hanno in corso con Finpiemonte;
  • 54 milioni, disponibili da venerdì 13 marzo, quando si potrà ricorrere al Fondo di garanzia per aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà a pagare gli interessi che hanno nei confronti delle banche e ad accedere a nuove forme di credito che potranno servire, per esempio, a pagare gli stipendi dei dipendenti.
  • 550 milioni di fondi invece previsti nel Piano della Competitività predisposto dalla Giunta.

Sommando tutto questo superiamo i 900 milioni di euro a disposizione del Piemonte per sostenerlo e farlo ripartire.

Il Gruppo della Lega in Regione lavora instancabilmente per cercare nuove soluzioni. Vogliamo assolutamente ridurre l’impatto economico dell’#emergenzacoronavirus sulle attività lavorative, altri provvedimenti sono allo studio a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle grandi e piccole imprese”.

Così in una nota il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni.




Fondo di garanzia, estensione automatica garanzia per finanziamenti oggetto di moratoria

Il Fondo di garanzia per le PMI estende la garanzia già concessa sui finanziamenti in essere al 31 gennaio 2020 che rientrano nell’applicazione dell’Addendum all’Accordo per il Credito 2019 sottoscritto, in data 6 marzo 2020, dall’ABI e dalle Associazioni imprenditoriali in considerazione dell’emergenza COVID-19.

Per i finanziamenti per i quali sia comunicata dalle banche o dai confidi la variazione in aumento del piano di rientro del debito, connessa alla sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti a medio e lungo termine o all’allungamento della durata ai sensi di quanto previsto dall’Accordo per il Credito, sarà, pertanto, confermata d’ufficio la garanzia del Fondo senza una nuova valutazione del merito di credito delle PMI e dei professionisti beneficiari.

La medesima procedura sarà applicata anche ai finanziamenti cui siano riconosciute condizioni di maggior favore per le imprese rispetto a quelle previste nell’Accordo per il credito, ovvero per i quali la sospensione o l’allungamento della durata sia accordata da soggetti non firmatari del predetto Accordo.