Città Salute Novara, si punta a pagare meno interessi

Un emendamento della Giunta fa passare da 20 a 23 milioni l’importo annuale per pagare il mutuo della Città della Salute di Novara. In questo modo, si punta a ridurre il numero delle rate da 26 a 18, pagando meno interessi e quindi riducendo la somma complessiva che la Regione dovrà sborsare per il completamento dell’opera.

Questa la novità principale, sancita dall’approvazione dell’emendamento, nel corso della seduta odierna di quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco. L’intero testo del Ddl 62, “Norme relative al finanziamento della Città della Salute di Novara”, è stato quindi licenziato per l’Aula con il sì di Lega, Fi, Fdi, il no del M5s e il non voto dei gruppi Pd, Leu e Monviso.

L’esame del Ddl, presentato per la Giunta dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, era iniziato nella seduta del 9 dicembre e nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera universitaria novarese dovrà pagare ogni anno.

Nel corso della discussione sono stati bocciati gli emendamenti proposti dai primi firmatari Domenico Rossi per il Pd e Sean Sacco per il M5s e, come detto, approvato quello presentato dalla Giunta, che prevede – tra l’altro – l’aumento del valore annuo stanziato sul fondo sanitario regionale, che non può eccedere i “23 milioni di euro, oltre all’indicizzazione” (al posto dei 20 originariamente indicati) e non precisa più il numero di rate da corrispondere.

“Un modo – ha spiegato l’assessore – per dare maggior flessibilità all’investimento. Dalle simulazioni di Cassa depositi e prestiti, infatti, se riuscissimo a ridurre a 18 le rate 26 rate originariamente previste, potemmo risparmiare vari milioni sugli interessi”.

Nel corso delle dichiarazioni di voto finali il consigliere Rossi (Pd) ha motivato il non voto del proprio gruppo al fatto che “sia stato respinto il nostro emendamento che chiedeva, nero su bianco, di condizionare l’autorizzazione allo stanziamento della Giunta alla verifica da parte del Consiglio regionale dell’approfondimento economico e finanziario richiesto a Cassa depositi e prestiti. In Aula, naturalmente, il nostro voto sarà sì”.

Sacco (M5s), che ha proposto tipi di finanziamento alternativi al partenariato pubblico privato, quali il leasing finanziario, l’autofinanziamento, l’in house providing e il ricorso all’Inail, ha motivato il no del proprio gruppo con “la convinzione che non si stia perseguendo la via migliore per i piemontesi”.

Federico Perugini (Lega) ha espresso l’assoluto favore del proprio gruppo “per un provvedimento importante e atteso da anni dalla popolazione”.

Dopo che l’Assemblea regionale avrà verificato l’approfondimento economico e finanziario richiesto a Cassa depositi e prestiti il provvedimento passerà all’esame dell’Aula. Relatore di maggioranza sarà il consigliere Riccardo Lanzo (Lega), di minoranza saranno i consiglieri Rossi (Pd) e Sacco (M5s).




Torino, a dicembre il tasso annuo d’inflazione è +0,7%

Nel mese di Dicembre 2019 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 102,7 (Base Anno 2015=100) con una variazione del +0,2% rispetto al mese precedente e con una variazione del +0,6% (tasso tendenziale) rispetto al mese di Dicembre 2018.

 

Il tasso annuo d’inflazione (media anno 2019/media anno 2018) per la Città di Torino è risultato del +0,7%.

 

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano +0,1% sul mese precedente e +0,9% su Dicembre 2018. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +0,4% rispetto al mese di Novembre 2019 e +0,3% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano -0,1% sul mese precedente e +0,8% sull’anno precedente.

 

Nella tipologia di prodotto dei BENI si segnala un aumento su base congiunturale del +0,1% ed una diminuzione del -0,2% su  base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari 0,0 sul mese precedente e +0,6% sull’anno precedente,

Beni Energetici +0,3% sul mese precedente e -2,4% sull’anno precedente,

Tabacchi 0,0 sul mese precedente e +2,9% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,1% sul mese precedente e -0,1% sull’anno precedente.

 

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra un rincaro pari al +0,3% su base congiunturale  e del +1,6% su base tendenziale. Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,1% sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni +0,3% sul mese precedente e -5,6% sull’anno precedente,      Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +0,4% sul mese precedente e +1,6%  sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +0,8% sul mese precedente e +1,5% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,2% sul mese precedente e +3,2% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi subisce una variazione del     +0,2% rispetto al mese precedente  e del +1,0%  come valore tendenziale.

 




Fondo solidarietà comunale: urgente integrazione di risorse

Cambiano le cifre che compongono il Fondo di solidarietà comunale. Nell’aggiornamento di ieri, 8 gennaio, molti Comuni si sono trovati un ulteriore taglio rispetto alla prima comunicazione del 23 dicembre. Poche decine di euro per gli Enti con meno di mille abitanti che fanno parte di continui aggiustamenti da parte del Dipartimento Finanza locale del Ministero dell’Interno. Qui la ricerca Comune per Comune

Calcoli e controcalcoli che è difficile capire anche per i ragionieri più esperti – spiegano Lido Riba e Marco Bussone, Presidenti Uncem regionale e nazionale – Uncem ha denunciato per prima, a Capodanno, i tagli all’FSC, in media del 5 per cento, chiedendo a Governo e Parlamento, oltre che a chi sta facendo i riparti, di colmarli urgentemente. Troppi Comuni hanno sospeso di scrivere il bilancio preventivo perché non sanno quali cifre inserire nelle entrate dell’FSC. Non va assolutamente bene. E ieri, le cifre sono nuovamente cambiate in queste ultime ore“.

Restano da ripartire ai Comuni 100 milioni di euro, in più rispetto al 2019, previsti per “specifiche esigenze di correzione nel riparto del Fondo di solidarietà comunale”, come si legge al comma 849 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2020. “Il Ministero faccia in fretta – evidenzia Bussone – ad assegnarli. È molto urgente i Sindaci e i tecnici conoscano le cifre da mettere a bilancio. In fondo si tratta di integrazione di tagli che i Comuni avevano subito nel 2014. 560 milioni di euro in meno che nei prossimi tre anni finalmente verranno restituiti. Per il 2020 almeno metteranno in archivio i tagli previsti temporaneamente questi primi giorni dell’anno, portando l’FSC a crescere. Aspettiamo dunque le cifre definitive per ogni Comune. Che dovranno essere maggiori rispetto a quelle del 2019”.



Contributi a enti e associazioni

Sono stati pubblicati sul sito dell’Assemblea legislativa il bando pubblico per la concessione di patrocini onerosi a sostegno di progetti e iniziative promossi da Enti pubblici e privati per il 2020 e le graduatorie dei progetti e delle iniziative di enti e associazioni che l’hanno ottenuto per il periodo 1 luglio – 31 dicembre 2019.

Il bando stanzia un importo complessivo di 100mila euro per gli enti pubblici e 320mila euro per le associazioni senza scopo di lucro a  sostegno di progetti e iniziative in ambito culturale, artistico, sportivo, sociale, turistico e promozionale, in attuazione della legge regionale 6/77, “Norme per l’organizzazione e la partecipazione a convegni, congressi ed altre manifestazioni, per l’adesione ad Enti ed Associazioni e per l’acquisto di documentazione d’interesse storico ed artistico”.Le richieste di patrocinio oneroso vengono valutate da una Commissione, sulla base di parametri oggettivi e condivisi, come la rilevanza geografica dell’evento, la valenza culturale, formativa, sociale, sportiva, turistico promozionale dell’iniziativa, l’impatto sull’immagine del Consiglio regionale, l’affidabilità di chi organizza, il rapporto con il territorio e la promozione e valorizzazione in chiave turistica o di valorizzazione del patrimonio culturale del Piemonte.

Per poter essere finanziate, le iniziative devono essere di interesse collettivo, aperte al pubblico e senza scopo di lucro. Non sono ammissibili iniziative la cui previsione di spesa complessiva sia inferiore a 1.000 euro o superiore a 50.000.

Le istanze devono riguardare iniziative che si svolgano tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2020 e devono essere presentate entro le 24 del 27 marzo se si svolgono dal 1° gennaio al 30 giugno o entro le 24 del 26 giugno se si svolgono dal 1 luglio al 31 dicembre.

Nel caso in cui l’attività si svolga a scavalco di due periodi l’istanza deve essere presentata entro le 24 del 26 giugno. Le istanze per le iniziative iniziate nel 2019 e che si concludono nel 2020 possono essere presentate nei termini indicati.

Per le attività non programmabili entro la scadenza del 26 giugno e che siano di nuova istituzione e realizzazione è prevista una scadenza suppletiva alle 24 del 30 settembre. Le iniziative devono svolgersi dal 1 luglio al 31 dicembre. Resta comunque fermo il principio che il patrocinio oneroso non può essere concesso se l’iniziativa si è già conclusa al momento di presentazione dell’istanza.




10 milioni di contributi dalla Regione per i Comuni alluvionati

Apriamo il 2020 con una buona notizia per i Comuni piemontesi colpiti dalle alluvioni: sono infatti ben 10 i milioni di euro che possiamo destinare ai lavori di somma urgenza e di ripristino di opere pubbliche a rischio. A questi si aggiungono i due milioni già stanziati all’indomani degli eventi calamitosi e ulteriori fondi arriveranno nei prossimi mesi.

Un risultato importante, raggiunto con il presidente della Regione Alberto Cirio, che si è impegnato in prima persona per aiutare le popolazioni colpite e per rimettere in sicurezza il territorio.

 Il lavoro fatto sul bilancio in questi primi mesi di mandato ci ha dato la possibilità di realizzare economie che, nell’ultimo assestamento di bilancio, sono state destinate agli interventi di messa in sicurezza del territorio, in relazione sia alle alluvioni recenti sia a quelle passate, colmando le mancanze, anche ventennali, tanto attese dalle amministrazioni comunali.

Lavorando fino all’ultimo giorno del 2019 siamo riusciti ad assegnare agli interventi segnalati dagli Enti locali ulteriori risorse rispetto a quelle previste

Così l’assessore alle Opere pubbliche e Difesa del suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi all’approvazione del programma di contributi da 9.821.056 euro complessivi, previsti dalla determinazione n. 4557 del 31 dicembre per un importo di 5.736.657 euro e la determinazione n. 4538 del 30 dicembre per 4.084.399 euro, ai sensi della legge regionale n. 38/78, che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni qualora, nel caso di calamità naturali, non riescano a fronteggiare, con mezzi e risorse proprie, i danni occorsi al patrimonio pubblico.

«La Regione – spiega l’assessore Gabusi può intervenire concorrendo in tutto o in parte al finanziamento della spesa per l’esecuzione dei lavori necessari alla tutela della pubblica incolumità. Consapevoli di questa opportunità, con un grande lavoro dei tecnici dei nostri uffici decentrati, abbiamo invitato gli Enti locali a segnalare gli elenchi delle opere più urgenti, alle quali destiniamo 7,8 milioni di euro. Abbiamo poi voluto includere in questa tornata anche i contributi per completare interventi già avviati per oltre 2 milioni di euro. I criteri di urgenza e priorità utilizzati per la compilazione degli elenchi hanno determinato la graduatoria dei Comuni beneficiari del contributo per un totale di 117 interventi in tutto il Piemonte con importi variabili da poche migliaia di euro fino a lavori di ripristino di viabilità che arrivano a superare i 200 mila euro».

«Adesso – conclude l’assessore Gabusi – ci aspettiamo la nostra stessa velocità dal Governo per poter erogare tutti i soldi dello stato d’emergenza alla totalità degli enti colpiti».

All’Alessandrino sono destinati più di 3,6 milioni per 74 interventi in 41 Comuni: Alessandria, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Belforte Monferrato, Bistagno, Borghetto di Borbera, Bosio, Cantalupo Ligure, Capriata d’Orba, Carbonara Scrivia, Carrega Ligure, Casale Monferrato, Cassine, Castelnoceto, Castelletto d’Erro, Costa Vescovato, Cavatore, Fabbrica Curone, Frassineto Po, Fresonara, Fubine Monferrato, Garbagna, Gavi, Grondona, Montaldeo, Murisengo, Novi Ligure, Ovada, Pasturana, Ponzone, San Cristoforo, Sarezzano, Sezzadio, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato, Tortona, Vignole Borbera, Viguzzolo, Visone, Volpeglino e Voltaggio.

Vanno all’Astigiano 1,753 milioni per 16 interventi in 14 Comuni: Bubbio, Calamandrana, Coazzolo, Isola d’Asti, Maranzana, Mombaruzzo, Mombercelli, Monastero Bormida, Moncalvo, Roccaverano, Serole, Sessame, Vesime e Vinchio.

Sono invece 5 gli interventi nel Biellese per un importo totale di circa 134 mila euro ad Ailoche, Campiglia Cervo, Candelo, Donato e Valdilana.

Importante il contributo per il Cuneese, che riceve quasi 2,2 milioni destinati a 44 interventi in 31 Comuni: Acceglio, Alba, Alto, Barge, Bergolo, Bernezzo, Camerana, Ceresole Alba, Centallo, Chiusa di Pesio, Crissolo, Frassino, Grinzane Cavour, Gorzegno, La Morra, Manta, Melle, Monesiglio, Montà, Monteu Po,  Novello, Ormea, Pamparato, Pietraporzio, Ponte di Nava, Santo Stefano Roero, Savigliano, Sommariva Perno, Valgrana, Venasca e Verzuolo.

I Comuni lungo la sponda sinistra del fiume Sesia, nel Novarese, ricevono complessivamente 200 mila euro per due interventi, mentre a Moncrivello e a Varallo, nel Vercellese, andranno oltre 61 mila euro.

Per il Torinese sono previsti quasi 900 mila euro per 16 interventi nei Comuni di Borgaro Torinese, Cafasse, Carmagnola, Cercenasco, Chieri, Ingria, Lanzo Torinese, Locana, Mappano, Pinasca, Pramollo Rivara, San Giorgio Canavese, Valperga, Varallo e Viù.

Il Verbano, infine, potrà affrontare 18 interventi in 12 Comuni forte di 985 mila euro di contributi regionali, a Baceno, Bannio Anzino, Baveno, Cerano, Crevoladossola, Crodo, Ghiffa, Gravellona Toce, Montecretese, Varzo, Verbania e Villadossola.




Pronte le linee guida 2020 dell’Osservatorio Usura

L’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento ha individuato le linee guida del Piano di attività 2020, che dovrà essere approvato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Piemonte.Hanno presieduto la riunione i delegati dall’Udp Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza.

In quest’occasione la rappresentante della Fondazione Don Mario Operti ha presentato la candidatura della Fondazione a far parte dell’Osservatorio. Anche perché, ha ricordato, già diversi progetti sono stati portati avanti con l’Osservatorio: ad esempio quelli sulla formazione di coloro che si occupano di persone fragili in difficoltà finanziarie.

“Sono soddisfatto dalle attività svolte fino ad ora da questo organismo consultivo – ha dichiarato Bertola – come la formazione agli operatori che presidiano gli sportelli d’ascolto sul territorio, le conferenze sull’educazione finanziaria e il concorso rivolto alle scuole piemontesi, per citare alcuni interventi svolti. Le proposte emerse oggi per il 2020 mi rendono ulteriormente orgoglioso, prevedo un anno intenso, con attività che metteranno un seme di speranza concreto per contribuire ad estirpare questi drammatici fenomeni sociali”.

“Oggi da politico, ma anche da imprenditore – ha spiegato Gavazza -, vorrei dare il mio contributo per aiutare l’Osservatorio ad individuare le migliori iniziative a sostegno delle persone, ma soprattutto delle piccole e medie imprese che potrebbero ritrovarsi in difficoltà. Ritengo inoltre fondamentale un intervento nelle scuole dove i nostri ragazzi crescono e meglio possono recepire i problemi derivanti dall’usura, dal sovraindebitamento e dal gioco d’azzardo”.

 




Stop al bollo per tre anni e sgravi Irap per le imprese

Ridurre la pressione fiscale verso i cittadini e le aziende piemontesi: è l’obiettivo della Giunta regionale che nella Legge di Stabilità 2020 ha introdotto due misure specifiche   che riguardano il bollo auto e l’Irap per le imprese.
Il documento approvato riguarda le disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2020 e verrà sottoposto all’esame del Consiglio regionale.
«È la prima volta che in Regione viene usato uno strumento come la Legge di Stabilità – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Unascelta che abbiamo fatto per programmare meglio la gestione delle risorse in un quadro di chiarezza politica, definendo le linee guida per la redazione del bilancio».
Due le novità principali che la Giunta introdurrà a partire dal 2020.
Tutti i possessori di un veicolo Euro 0,1,2 che acquisteranno un’auto Euro 6 (sotto i 100 kW) potranno beneficiare dell’esenzione sul bollo per tre anni. Alla misura potranno accedere oltre 500 mila cittadini piemontesi.
In Piemonte sono circa 223 mila i veicoli in classe Euro 0 (7,6%), 58 mila gli Euro 1 (2%) e 237 mila gli Euro 2 (8,1%): circa il 18% del totale dei veicoli circolanti sul territorio regionale. L’introito fiscale complessivo derivante dal bollo è di circa 450 milioni di euro all’anno. 165 euro è il valore medio pagato dai piemontesi per la tassa.
La seconda misura riguarda la riduzione dell’Irap, per cinque anni, per le imprese di nuova costituzione in Piemonte o che trasferiscono un insediamento produttivo sul territorio regionale, o per quelle che assumono o stabilizzano il personale.
Lo sgravio introdotto è dello 0,92%, che corrisponde fino a 1/3 del valore dell’aliquota (attestata oggi in media al 3,9%).
In particolare per le imprese che trasferiranno in Piemonte la propria attività produttiva l’agevolazione si tradurrà in un risparmio complessivo medio, nei cinque anni, di 6 mila euro per quelle con meno di 50 addetti, oltre 30 mila euro per le aziende da 50 a 250 dipendenti e quasi 100 mila euro per quelle con oltre 250 addetti.
Per le nuove imprese,invece,lo sgravio medio complessivo sarà di 1800 euro per quelle  con meno di 50 dipendenti, oltre 90 mila euro da 50 a 250 e 150 mila euro per quelle sopra i 250 addetti.
Sgravio sull’Irap fino a 40 mila euro anche per le aziende che fanno nuove assunzioni o stabilizzano contratti di lavoro, passando da tempo determinato, apprendistato, garanzia giovani e alternanza scuola-lavoro a un contratto a tempo indeterminato.
Un’altra misura introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda i danni provocati dalla fauna selvatica e prevede lo stanziamento di 6 milioni di euro per garantire i risarcimenti alle aziende agricole.
«Questo è uno dei tagli di tasse più impattante realizzato in Piemonte negli ultimi 10 anni – sottolinea il presidente Cirio –. Abbiamo iniziato dal bollo anche per incentivare dal punto di vista ambientale il rinnovo del parco auto circolante che, nel nostro territorio, è più alto della media nazionale. Parliamo di uno sgravio fiscale che potenzialmente raggiunge quasi 520 mila cittadini piemontesi. La seconda misura invece ha un obiettivo duplice: attrarre nuove imprese e dare una ricaduta positiva sull’occupazione, attraverso una agevolazione fiscale sull’Irap per chi sceglierà la nostra regione per insediare un’attività produttiva e per chi assumerà nuovi lavoratori o li stabilizzerà. Abbiamo anche voluto prevedere un intervento specifico per risarcire gli imprenditori agricoli su una delle principali emergenze che riguarda i danni causati della faunaselvatica. Questo è solo l’inizio, il nostro obiettivo è continuare a ridurre la pressione fiscale per tutti i cittadini e le imprese del Piemonte».



Fondi Europei 2021-2027: tour della Regione in tutte le province

Parte la campagna della Regione Piemonte sulla nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027.

Primo momento di preparazione e confronto, questa mattina, presso l’Environment Park di Torino, insieme ai rappresentanti della Commissione Ue e dell’Agenzia nazionale per le Politiche attive sul lavoro sui tre fondi principali per l’agricoltura (Feasr), il sociale (Fse) e lo sviluppo regionale (Fesr).

Un evento fortemente voluto dal presidente della Regione, Alberto Cirio, per avviare un percorso di concertazione e di condivisione operativa su una delle tematiche strategiche per il futuro del Piemonte.

A più di un anno dall’avvio della nuova programmazione ci siamo già attivati per affrontare questa partita fondamentale – ha sottolineato il Presidente nel suo intervento – La discussione a Bruxelles inizierà nella primavera del 2020 e il Piemonte sarà pronto, per la prima volta, a incidere sulle scelte dell’Europa senza doverle subire a posteriori. Per il nuovo settennato 2021-2027 la nostra Regione ha a disposizione complessivamente tre miliardi di euro. È una cifra enorme e dobbiamo fare in modo di usarla per ciò di cui il territorio ha davvero bisogno. Per questo da oggi saremo in tour in tutte le province per incontrare il mondo delle istituzioni e delle categorie sociali e produttive. Costruiremo insieme una  proposta da presentare all’Europa cucita su misura sulle esigenze del Piemonte”.

Presenti all’incontro Jan Dzieciolowski e Francesco de Rose, della Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea, e Marianna D’Angelo, del Coordinamento nazionale del Fondo sociale europeo per l’Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive sul lavoro.

Con loro anche gli esponenti delle istituzioni e delle categorie economico-sociali del territorio e numerosi esponenti della Giunta: il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino (Politiche sociali), Matteo Marnati (Ambiente, Innovazione e Ricerca), Vittoria Poggio (Cultura, Turismo, Commercio), Marco Protopapa (Agricoltura) e Andrea Tronzano (Attività produttive).

La road map presentata dalla Regione punta ad arrivare pronti a maggio del 2020. Fino alla fine di febbraio si svolgeranno gli incontri sul territorio, quattro in programma nella provincia di Torino e uno in ogni altro capoluogo. A marzo la Regione elaborerà il proprio documento, in aprile verranno raccolte le osservazioni esito degli incontri nelle province e a maggio verrà ultimata la proposta da presentare in Europa.

Saremo molto rigorosi sui tempi e chiederemo a tutti concretezza – ha aggiunto il presidente Cirio – Con Bruxelles bisogna essere seri: i fondi hanno un’impostazione che dobbiamo rispettare, ma i parametri sono talmente ampi che, se saremo bravi, riusciremo a inserire ciò che ci serve. Con le risorse dello Stato e della Regione noi possiamo garantire il funzionamento della macchina nell’ordinaria amministrazione, ma non abbiamo fiato per fare politiche di programmazione. Per questo è fondamentale saper usare bene i fondi europei, unica grande risorsa per garantire al Piemonte sviluppo economico e posti di lavoro”.




I 200 milioni di Finpiemonte investiti su tre anni

I 200 milioni frutto del rientro di una quota del capitale sociale di Finpiemonte verranno investiti in tre anni, fino al 2021.

Lo prevede il maxiemendamento della giunta sull’assestamento di bilancio illustrato stamane dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano in prima commissione, presidente Carlo Riva Vercellotti.

Nel bilancio pluriennale 83,6 milioni saranno impegnati entro l’anno corrente, 60,2 entro il 2020, 56,2 entro il 2021. “I 90 milioni di investimenti concertati con le parti sociali sono mantenuti così come erano stati definiti nel confronto”, ha precisato l’assessore.

L’assestamento prevede inoltre di trasferire a Finpiemonte 150 milioni originariamente previsti per l’estinzione di uno dei derivati accesi dalla Regione: “Per farlo in coerenza con la richiesta di economicità prevista dalla legge, occorre procrastinare l’intervento, dato che il mercato dei derivati è in crescita rispetto a un anno fa. Per poterlo fare bisogna utilizzare l’elasticità concessa a FinPiemonte, che ha tempo fino al 2022 per cogliere il momento più vantaggioso per l’operazione finanziaria”, ha spiegato Tronzano.

Il maxiemendamento prevede anche l’iscrizione tra le spese obbligatorie della copertura per le borse di studio in eccesso rispetto alle risorse stanziate.

Altri emendamenti prevedono: 100mila euro alla Città metropolitana per il recupero dell’edificio confiscato alla mafia a San Giusto Canavese; 723 mila per la realizzazione di una rotonda sulla viabilità a Sito Interporto; 1,5 milioni per l’aggiornamento dei servizi informatici della protezione civile;  480 mila euro per la copertura di debiti fuori bilancio; un milione per consulenze specialistiche per il rilancio dei settori tessile, Itc e meccanico.

Nella discussione generale Domenico Ravetti (Pd) ha sostenuto che questo assestamento “è povero di indirizzi politici, e quando tentate di esprimerli, come nel caso della riprogrammazione dei fondi Finpiemonte, offrite al sistema economico un rallentamento evidentissimo. Rinviare l’uso di una parte così importante dei fondi al 2021 è una scelta da rivedere, lo proporremo in aula. Maggiori risorse sono necessarie per gli extra Lea e per il dissesto idrogeologico, come per lo sport. Su questi e altri temi proporremo emendamenti”.

Per Alberto Preioni (Lega), “il bilancio è un lascito che ci siamo trovati, non può essere stravolto, ma nei prossimi mesi attueremo il nostro programma di governo. Ad esempio dall’anno prossimo nei nuovi bandi sullo sport si vedrà chiaramente la nostra volontà politica, come nella redistribuzione delle risorse degli  extra Lea su tutto il Piemonte, in modo da dare maggiore peso alle aree periferiche, alle zone lontane.  Siamo comunque disponibili a ragionare su eventuali modifiche dell’assestamento su proposte di buonsenso, anche aprendo un tavolo di trattativa”.

Una proposta di confronto raccolta da Silvio Magliano (Moderati) “per verificare se si vuole davvero segnare un cambiamento, visto che alcune leve si potevano azionare con più coraggio rispetto a quanto fatto in questo assestamento”. “L’assestamento pone le basi per i successivi cambiamenti”, ha risposto Tronzano.

Sean Sacco (M5s) ha definito “molto timido” il provvedimento proposto dalla giunta: “ Non ci sono stati cambi di passo, vedremo cosa emergerà dalla discussione. Spero che ci sia spazio anche per le opposizioni per fare politica, non c’è tempo per grossi ragionamenti sul 2019. Dal previsionale si capirà di più cosa intende fare la maggioranza”.

Marco Grimaldi (Lev) ha criticato le proposte della giunta: “Presenteremo un emendamento sul salva-mutui e altri emendamenti, alcuni ostruzionistici, altri di merito. Sul dissesto idrogeologico, ad esempio, anche la nostra giunta ha avuto le sue alluvioni e abbiamo dato un segnale. Voi neanche quello”.

Nel dibattito sono intervenuti anche Alessandra Biletta (Fi), Sergio Chiamparino, Monica Canalis, Alberto Avetta, Daniele Valle, Diego Sarno, Raffaele Gallo (Pd), Francesca Frediani (M5s) e Maurizio Marrone (Fdi).




Camera di commercio Torino: 1,5 milioni di euro per il territorio

C’è tempo fino a venerdì 29 novembre 2019 alle ore 12.15 per richiedere alla Camera di commercio di Torino un contributo economico per la realizzazione di specifiche iniziative di promozione del territorio.

Per facilitare e promuovere la realizzazione di progetti che abbiano ricadute sul sistema economico locale, mettiamo a disposizione una cifra pari a 1,5 milioni di euro, incrementata del 50% rispetto all’anno scorso – commenta Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Questi progetti si andranno ad affiancare ai numerosi servizi ed eventi organizzati direttamente dall’ente camerale  nei più svariati ambiti settoriali, a beneficio dello sviluppo del territorio; si tratta di iniziative di promozione economica la cui specificità costituisca fattore di attrazione, qualificazione e potenziamento del sistema economico provinciale”.

I beneficiari dei contributi possono essere enti no profit, quali associazioni, fondazioni, comitati, enti pubblici, università, centri di ricerca, consorzi, società consortili, agenzie formative ed enti non profit.

Tra i requisiti che le iniziative proposte devono poter dimostrare, ci sono l’incidenza diretta e duratura sul sistema socio-economico provinciale, l’innovatività, l’intersettorialità, la capacità di creare partnership, la valorizzazione dell’immagine del territorio, la promozione dell’imprenditorialità, anche su mercati internazionali.