Il cordoglio del presidente Stefano Allasia per la scomparsa di Jole Santelli

A nome del Consiglio regionale del Piemonte desidero esprimere profondo cordoglio per la scomparsa di Jole Santelli, prima donna presidente della Regione Calabria.

Persona generosa, appassionata e combattiva, da sempre stimata da tutti, è stata un’amministratrice fortemente legata alla propria terra.

Sincera vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari in questa triste giornata.




Lettera minatoria all’assessore Icardi, la solidarietà del presidente Stefano Allasia

“A nome del Consiglio regionale desidero esprimere solidarietà e vicinanza all’assessore Luigi Icardi per la lettera minatoria ricevuta nella serata di ieri. Sono gesti inaccettabili che vanno condannati affinché venga fermata ogni forma di intimidazione nel rispetto della democrazia. Spero che si tratti di uno stupido mitomane, in una situazione di emergenza come quella attuale, sarebbe grave che qualcuno cercasse di generare panico.”




Solidarietà all’ex Pm Rinaudo dal Presidente del Consiglio regionale

Apprendo con sconcerto e preoccupazione la notizia del grave atto intimidatorio nei confronti dell’ex pm Antonio Rinaudo: la violenza e le minacce sono inaccettabili, una busta con proiettili rappresenta un atto ripugnante e infame.

Nell’esprimere la mia totale solidarietà e vicinanza, auspico che i responsabili vengano assicurati quanto prima alla giustizia.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, dopo aver saputo che è stata indirizzata al magistrato in pensione Antonio Rinaudo una busta con un biglietto con la minaccia “Ex pm Memento mori”, cioè “ricordati che devi morire” e un proiettile calibro 6.35.

La lettera era priva di mittente e di timbro postale. Il proiettile e il foglio, con la frase scritta in stampatello con un normografo, sono stati acquisiti dagli investigatori della Digos, che indagano sull’accaduto. E’ stato aperto un fascicolo per minacce aggravate.




DDL Concorrenza: una bomba per il comparto del Trasporto persone

Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti chiede lo stralcio dell’articolo 8 del DDL Concorrenza in quanto è  un duplicato della delega già in essere per la riforma del trasporto pubblico locale non di linea ed esprime preoccupazione per assetti di mercato che potrebbero compromettere le prospettive di accesso al mercato degli operatori e alcuni dei principi cardine del nostro ordinamento anche in contrasto con la Costituzione, che riconosce e tutela il valore dell’artigianato e della cooperazione.

 

Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina proprio le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo e mutualisticamente organizzato delle attività di trasporto di persona non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”. Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio come già sperimentato in altre nazioni nelle quali si sta tornando all’assetto precedente. Deve essere marcata la differenza tra intermediazione e interconnessione, per evitare che si verifichi un vero e proprio attacco al lavoro che privilegi pericolosamente strumenti che lo intermediano anziché produrlo. Occorre tutelare il lavoro, non l’intermediazione del lavoro.

 

“La libertà d’impresa – sottolinea Carlo Baglione, Presidente Confartigianato Imprese Trasporti Taxi – non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, non può recare danno alla sicurezza, alla liberta e alla dignità umana, come previsto dall’art. 41 della Costituzione, nell’ottica dell’interesse collettivo che nel nostro settore deve essere sempre garantita, in quanto servizio pubblico, e il provvedimento non può prescindere dalla difesa dell’artigianato e della cooperazione – settori tutelati dall’art. 45 della Costituzione. Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato”.

 

Per tali ragioni Confartigianato Imprese proclama, mercoledì 24 novembre alle ore 11.00  la “Giornata Nazionale di agitazione della categoria”: una assemblea nazionale degli iscritti in videoconferenza con i rappresentanti delle istituzioni .

 

Confartigianato Imprese considera che, in questo momento, l’adesione al fermo nazionale è una prematura forzatura che in questa fase, in considerazione del prevedibile iter parlamentare del provvedimento, rischia di compromettere la strada di una responsabile interlocuzione con le Istituzioni.

 

La collettività o le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo.

 

“Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, e per contrastarne gli effetti hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini – conclude Baglione –  ed hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, hanno svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Una situazione che ha comportato una seria minaccia per l’equilibrio finanziario e la sopravvivenza di un importante numero di imprese nell’intero territorio regionale e nazionale. Per tutto ciò ci attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori”.

 

Per questi motivi e nell’interesse generale della collettività e delle imprese, Confartigianato Imprese:

 

  • proclama lo stato di agitazione degli associati;
  • chiede lo stralcio dell’art. 8 del DDL Concorrenza e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con Parlamento e Governo per riattivare quel processo di riforme previsto con l’approvazione della legge 12/2019, mai portato a termine;
  • non prenderà parte alla manifestazione nazionale del 24 p.v. per le motivazioni in premessa;
  • attende che la richiesta di incontro al Governo, formulata per le vie brevi, sia accolta per rispetto del contributo che le categorie hanno dato durante la pandemia come segno di comprensione delle difficoltà ancora oggi sostenute;
  • si riserva – in futuro e in ragione del proseguo della vertenza – di mettere in campo eventuali ulteriori iniziative di rivendicazione e lascia liberi gli associati sul territorio, in merito al comportamento da tenere, il 24 p.v.;
  • organizza, per il giorno 24 alle ore 11.00, in videoconferenza, la assemblea nazionale degli iscritti, invitando rappresentanti delle Istituzioni.

 

 

 




Digiuno per la pace in Ucraina

L’Ufficio di presidenza del Comitato regionale per i Diritti umani e civili, composto dal presidente dell’Assemblea, Stefano Allasia, dalla consigliera Sara Zambaia e dall’ex consigliere Giampiero Leo, aderisce all’appello di papa Francesco per una giornata di digiuno per la Pace in Ucraina, il 2 marzo, in concomitanza con il mercoledì delle ceneri.

“Abbiamo deciso di raccogliere l’appello di papa Francesco – ha affermato il presidente Allasia – e come Udp del Comitato per i Diritti umani, di fronte alla guerra e alla inaccettabile violazione della sovranità di un Paese libero e indipendente, abbiamo già condannato l’invasione militare. Stiamo appoggiando le misure di aiuto al popolo ucraino previste dalla Regione. Anche la dimensione spirituale diventa importante di fronte ad avvenimenti di così grande gravità e portata”.




Stefano Allasia: Ennio Morricone, genio assoluto che con le sue note ha fatto sognare l’Italia e il mondo intero

Addio a un grande poeta della musica, un genio assoluto che, con le sue note ha saputo emozionare e far sognare l’Italia e il mondo intero. L’Italia perde oggi uno dei suoi simboli più alti e apprezzati nel mondo.

Diversi i concerti diretti nel capoluogo piemontese e sempre accolti con grande entusiasmo dal pubblico torinese. Ricordo ancora il suo memorabile concerto nel 2018 a Torino per i suoi sessant’anni di attività.

Arrivederci maestro, grazie ai tuoi capolavori vivrai per sempre.




Incidenti Tav, Gay: atti di violenza intollerabili, solidarietà ai lavoratori

Atti di violenza come quelli che si sono verificati questa notte nei confronti dei lavoratori della Torino-Lione impegnati nel cantiere del nuovo autoporto di San Didero sono intollerabili e non possono essere giustificati in nessun modo.
Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle persone coinvolte negli incidenti e condanniamo fermamente quanto accaduto.
La Torino-Lione non è in discussione. È un’opera assolutamente prioritaria per lo sviluppo del territorio e del Paese, sancita da accordi internazionali e decreti che ne dichiarano la pubblica utilità.



Detriti sulla Sp 255 della Val Clarea, strada momentaneamente chiusa

È momentaneamente chiusa al traffico la strada provinciale 255 della Val Clarea, che congiunge Giaglione con il fondovalle. Le forti piogge di ieri hanno causato una colata detritica che dall’alveo di un rio laterale si è riversata sulla strada. I mezzi della Città metropolitana di Torino e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per aprire un varco e consentire il passaggio, al momento necessariamente limitato, ai mezzi di servizio. In queste ore stanno intervenendo i tecnici della Viabilità della Città metropolitana per verificare la situazione. 




Il presidente Stefano Allasia condanna le violenze ed esprime solidarietà alle forze dell’ordine

Ferma condanna per le violenze e devastazioni di ieri sera nelle vie del centro di Torino.

Desidero esprimere la mia massima solidarietà e gratitudine alle forze dell’ordine impegnate ad arginare teppisti e criminali infiltrati nella pacifica protesta di commercianti e lavoratori.

E’ stata un’ inaccettabile violenza che nulla ha a che vedere con le comprensibili ragioni di chi è preoccupato per le ripercussioni economiche della pandemia e delle misure per contenere la diffusione del contagio.

Torino non merita uno scempio del genere, mi auguro che gli autori di queste devastazione vengano assicurati quanto prima alla giustizia con pene severe ed esemplari.




Alberto Cirio come Aldo Moro, la solidarietà e la ferma condanna del presidente del Consiglio regionale

A nome del Consiglio regionale del Piemonte esprimo totale solidarietà e vicinanza ad Alberto Cirio e ferma condanna per la vile e spregevole minaccia ricevuta.

I manifesti ignobili che raffigurano il presidente della Regione Piemonte come Aldo Moro ostaggio delle Br, sono un atto gravissimo e ripugnante che va condannato in modo perentorio. Non possiamo accettare rigurgiti di violenza che si rifanno a periodi oscuri  come quelli del terrorismo.

Mi aspetto la condanna unanime contro l’inaccettabile escalation di messaggi eversivi. Mi auguro che gli autori di questa infame azione vengano assicurati al più presto alla giustizia.