Posta elettronica certificata: obbligo di comunicazione al registro delle imprese entro il 1° ottobre

Nessuna comunicazione è dovuta se l’impresa ha già iscritto un indirizzo PEC valido, attivo e nella sua disponibilità esclusiva

Conto alla rovescia per la regolarizzazione della Posta elettronica certificata delle imprese. Entro il 1° ottobre tutte le aziende devono comunicare telematicamente al Registro delle imprese il proprio domicilio digitale (PEC) attivo e univocamente riconducibile all’impresa.

A stabilirlo è il Decreto Semplificazioni convertito nella Legge n. 120 dell’11 settembre 2020. Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la Pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese, ora invece può comportare una multa compresa tra i 206 e i 2.064 euro per le società, tra i 30 e i 1.548 euro per le imprese individuali.

Per le imprese che dopo la scadenza del termine risulteranno prive di Pec, oltre al pagamento della sanzione amministrativa, è prevista l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale da parte della Camera di commercio.

La comunicazione del domicilio digitale è esente da imposta di bollo e diritti di segreteria. Può essere effettuata dal titolare o legale rappresentante dell’impresa direttamente dal sito ipec-registroimprese.infocamere.it oppure nelle altre modalità indicate sul sito della Camera di commercio, all’indirizzo www.cn.camcom.it/domiciliodigitale

Ricordiamo che se l’impresa ha già iscritto al Registro imprese un indirizzo PEC valido, attivo e nella sua disponibilità esclusiva non deve presentare nessuna ulteriore comunicazione.




Le misure del MiSE approvate dal Consiglio dei Ministri per sostenere le imprese

Il Consiglio dei Ministri riunito ieri sera ha approvato il decreto legge nel quale è stato inserito, su iniziativa del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il primo pacchetto di misure che hanno l’obiettivo di sostenere tutte le imprese nelle zone rosse. Si tratta di misure frutto del continuo confronto portato avanti dal MiSE in questi giorni con le categorie produttive del Paese.

Il Ministro Patuanelli è già impegnato a definire, insieme con tutto il Governo, un secondo pacchetto di misure che verrà approvato prossimamente e che conterrà nuovi interventi per fronteggiare l’impatto economico, diretto e indiretto, del sistema imprenditoriale e delle filiere coinvolte da questa emergenza.

Di seguito le misure approvate:

  • rafforzamento dell’intervento del Fondo di garanzia per le PMI: potenziamo il fondo portandolo fino a 750 milioni di euro e diamo priorità automatica di accesso alle imprese site all’interno della zona rossa, riconoscendo il massimo della garanzia concedibile (80%) e prevedendo la gratuità degli oneri della pratica. La misura si applicherà anche alle PMI ubicate in aree limitrofe alla zona rossa ovvero a quelle appartenenti ad una filiera produttiva particolarmente colpita dall’emergenza;
  • sospensione fino al 30 aprile 2020 dei pagamenti dei premi assicurativi;
  • sospensione fino al 30 aprile 2020 dei pagamenti di bollette elettriche, idriche, gas e dei rifiuti;
  • sospensione fino al 30 aprile 2020 del diritto annuale e delle sanzioni amministrative dovuti alla Camera di Commercio;
  • proroga fino al 15 febbraio 2021 dell’entrata in vigore delle procedure di allerta stabilite dal Codice delle crisi d’impresa per tutte le PMI;
  • sospensione fino al 31 dicembre 2020 dei pagamenti dei mutui agevolati concessi da Invitalia, relativi soprattutto a imprenditoria giovanile e femminile;
  • proroga di tutti i bandi aperti per l’accesso alle misure incentivanti del Ministero dello Sviluppo Economico.



Allasia: La transumanza, occasione per rilanciare la montagna

La transumanza, uno degli eventi tradizionali e insieme spettacolari della montagna piemontese, torna ad essere protagonista e occasione per il rilancio dei nostri territori montuosi.

Il recupero dei sentieri e delle aree della transumanza e la loro valorizzazione sono al centro di un accordo di partenariato siglato con l’Agenzia per lo Sviluppo Rurale Moli Gal da alcuni Consigli regionali su iniziativa della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali.

L’intesa, “Parchi, pastori, transumanze e grandi vie delle civiltà”, è inserita all’interno del ‘Programma delle Terre rurali d’Europa’ nell’ambito della programmazione europea Agenda 2030 ed è stata presentata oggi in una conferenza stampa online tenuta dai Presidenti dei Consigli regionali di Piemonte, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Marche e Veneto.

L’importanza dell’adesione del Piemonte all’accordo di partenariato è stata illustrata dal Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia: “Questo progetto servirà ad ampliare, attraverso interventi integrati di sistemazione, recupero ed accessibilità dei sentieri destinati alla transumanza, le opportunità di promozione e valorizzazione di molte aree rurali e di montagna”.

In Piemonte la transumanza, anche se meno diffusa rispetto ad una volta a causa degli allevamenti intensivi, rappresenta sempre un evento straordinario, un momento di festa per celebrare le antiche usanze e tradizioni dei pastori piemontesi, e può diventare un veicolo importante di rilancio del territorio montuoso.

“Promuovere e sostenere iniziative come quella odierna per recuperare e riqualificare quel patrimonio storico, culturale della civiltà agropastorale, è di vitale importanza per creare opportunità in grado di favorire quelle condizioni necessarie per generare sviluppo” ha aggiunto Allasia.

“Occorre contrastare la marcata tendenza all’invecchiamento  della popolazione, lo spopolamento, la fragilità idrogeologica delle nostre montagne. Modificarne il destino e la percezione, da territori a volte trascurati a spazi da rivitalizzare mantenendo  identità e vocazioni, rappresenta la vera sfida che  non ci possiamo permettere di perdere nei prossimi anni”.

 




CCIAA Torino: tre strumenti contro la violenza sulle donne e la loro discriminazione sul lavoro

La Camera di commercio celebrerà il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, con il webinar gratuito on line (su Webex) dalle 16 alle 17.30, il cui titolo sarà “L’occupazione e l’imprenditoria femminile: strumenti contro la violenza e la discriminazione sul lavoro”, e dove si parlerà di tre importanti iniziative camerali.

 

“Giro d’Italia in rosa 2020

Durante il webinar è prevista l’inaugurazione del roadshow “Giro d’Italia in rosa. L’Italia che riparte è più donna”, promosso da Unioncamere italiana in collaborazione con i CIF – Comitati per l’Imprenditoria Femminile presso le Camere di commercio. Se ne parlerà con Tiziana Pompei, vice Segretario Generale di Unioncamere Italiana, mentre con le Presidenti del CIF di Torino Cristina Tumiatti e del CIF di Milano Marzia Maiorano si parlerà del manifesto “L’Italia che riparte è più donna”, redatto dai loro Comitati. Il manifesto vuole dare ampio risalto al ruolo, alle capacità, alle competenze ed ambizioni che le donne possono avere nel promuovere la rinascita e lo sviluppo dell’economia nazionale, in una situazione di crisi provocata dalla pandemia.

 

Il Protocollo d’intesa

Sempre durante il webinar, il Presidente della Camera di commercio Dario Gallina presenterà il Protocollo d’intesa sul rilancio dell’occupazione femminile concordato con la Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Torino Gabriella Boeri.

Il Protocollo è aperto a tutti gli enti e associazioni che operano nel settore – commenta Dario GallinaI dati afine 2019 davano già un calo del 1,2% delle posizioni imprenditoriali riconducibili alle donne e ora, nel pieno della pandemia, saranno peggiori. Dobbiamo quindi pensare subito a concretizzare un rilancio dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, anche attraverso la formazione digitale che può dare maggiori sicurezze alle donne, anche nella lotta contro le discriminazioni sul lavoro”.

 

La sottoscrizione del Protocollo è un chiaro impegno a realizzare iniziative congiunte allo scopo di tutelare e sostenere le donne occupate, a promuovere le loro imprese, ad incentivare le giovani imprenditrici, in una prospettiva di crescita inclusiva e di cambiamento di paradigma culturale – afferma Gabriella Boeri – Il risultato atteso è quello di un evidente incremento del numero delle donne lavoratrici, favorendo il loro inserimento e/o reinserimento nel mondo del lavoro anche attraverso “azioni positive” che mettano in valore tutte le risorse disponibili sui nostri territori”.

  

Con il Protocollo triennale verranno formate le ragazze delle scuole in modo da stimolare l’interesse per il digitale e fornire loro uno strumento competitivo per l’entrata nel mondo di lavoro; saranno favorite le misure per strutturare lo smart working; verranno realizzate campagne di formazione culturale per l’emancipazione lavorativa delle donne, azioni di formazione e sensibilizzazione sulla violenza domestica e le molestie e discriminazioni di genere sul lavoro; verrà incentivata, tra le imprese femminili, la condivisione di strumenti di welfare e di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa; infine verranno promosse misure di accesso al credito facilitate.

  

Inaugurazione di 2 Panchine rosse a Palazzo Affari e Palazzo Birago (foto in allegato)

CONTRO LA VIOLENZA SEMPRE

“Non chiedo favori per il mio sesso, chiedo solo che smettano di calpestarci” Ruth Baden Ginsburg

Il progetto nasce dall’adesione della Camera di commercio di Torino all’iniziativa “Panchine rosse”, promossa dal movimento “Stati generali delle donne” che struttura in maniera permanente iniziative e progetti sulla violenza contro le donne, le molestie e le discriminazioni sul lavoro, in collaborazione con tutte le associazioni rappresentante nel Comitato imprenditoriale femminile e con altri enti, istituzioni e associazioni, tra cui il CUG Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, dell’ente camerale.

La panchina rossa è il simbolo della lotta contro il femminicidio. Trae origine da “posto occupato”, una campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne destinata a ricordare che quel posto – al cinema, a teatro, a scuola – sarebbe stato occupato da una donna che, a causa di un tragico attacco di violenza ora non c’è più.

Le due panchine, saranno visibili nella sala d’attesa di Palazzo Affari e nel cortile di Palazzo Birago: vogliono ricordare tutte queste vittime per combattere la violenza di ogni grado e ad ogni livello, e rendere nota l’importanza del numero verde 1522.

     

 

 




Transizione energetica e comunità energetiche: 
Confartigianato Cuneo ne parla in un convegno

Nel solco di una sempre maggiore, e non rimandabile, attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, perseguimento di risparmio energetico e diminuzione dell’inquinamento – ma anche tutela del territorio, sviluppo di asset innovativi e sostegno del tessuto produttivo – Confartigianato Cuneo sta avviando un percorso di studio e progettualità per approfondire le tematiche collegate alle “comunità energetiche”.

In questo contesto, l’Associazione organizza, in collaborazione con Radio Parlamentare, un convegno lunedì 18 luglio, a partire dalle ore 18.00, a Cuneo presso l’Auditorium “Il Varco” (Via Carlo Pascal, 5C).

«Per combattere i cambiamenti climatici e affrontare l’emergenza in atto – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo – c’è bisogno di obiettivi concreti: a partire dallo sviluppo di un nuovo modello energetico basato sull’uscita dalle fonti fossili e su una strategia di adattamento e rigenerazione che parta “dal basso”: cittadini, imprese, collettività».

Sempre più interessanti, in questo senso, le possibilità offerte dalle “comunità energetiche”: soggetti giuridici, senza scopo di lucro che hanno la possibilità di installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di auto-consumarla, decidendo nello scambio di energia le tariffe di “compravendita”. Introdotte in Italia dalla la Legge Milleproroghe del 2020, nascono dalla direttiva Red II (2018/2001/UE) e sono di fatto uno strumento nato per consentire a cittadini, imprese, amministrazioni di condividere e scambiarsi energia all’interno di un determinato distretto.

«Il pacchetto di misure, definite dall’Europa, – aggiunge Michele Quaglia, vicepresidente di Confartigianato Cuneo – rende centrale il ruolo dei consumatori finali dei singoli Stati Membri nei mercati dell’energia, offrendo loro l’opportunità di scegliere le fonti di approvvigionamento, di produrre e vendere energia autonomamente. Per la prima volta viene riconosciuto non solo il ruolo del singolo attore (in qualità di auto consumatore o di cliente attivo), ma anche l’intervento collettivo per il raggiungimento di risultati ambientali e sociali che possano favorire la transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili».
Questi e altri argomenti collegati alla transizione energetica saranno quindi affrontati nel convegno, gratuito e libero a tutti, moderato da Cristina Del Tutto, direttore di Radio Parlamentare.

Interverranno: Mariagrazia Midulla (Responsabile clima ed energia del WWF Italia; “Cambiamenti climatici e l’impatto sulla società”); Cristian-Silviu Buşoi (Presidente Commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento Europeo; “La visione europea in tema di transizione energetica”); Senatore Gianni Pietro Girotto (Presidente Commissione industria commercio e turismo del Senato; “Le comunità energetiche in Italia: profili normativi”); Massimiliano Dutto (Geometra – Membro comitato di pilotaggio comunità energetica; “Costituire una comunità energetica. L’esperienza in Valle Maira e Grana”); Andrea Alfieri (Referente sviluppo locale e innovazione della Fondazione CRC; “Il Bando Nuove Energie”); Senatore Cristiano Anastasi (Membro Commissione industria, commercio e turismo del Senato; “Le comunità energetiche: un’opportunità per l’economia”).
Termine previsto per i lavori: ore 19.30. Seguirà aperitivo.
L’evento è realizzato con il patrocinio di Provincia di Cuneo, Ordine dei Periti Industriali della Provincia di Cuneo e Fondazione CRC e la partecipazione di Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Cuneo.




Cal, un sì condizionato per il Collegato alla legge di stabilità 2020

Parere favorevole a maggioranza, ma condizionato allo stralcio delle disposizioni in tema di formazione professionale e di caccia, materie su cui è stato chiesto un ulteriore confronto in sede di Osservatorio Regione – enti locali: così si è espresso oggi il Consiglio delle Autonomie locali (Cal) in assemblea plenaria, presieduta da Davide Crovella, sul Collegato alla legge di stabilità 2020, un disegno di legge che interviene su una serie di materie politicamente sensibili e di forte impatto sui territori, dalla sanità al welfare, dalla caccia alle attività estrattive, a formazione professionale, commercio e turismo.

Il relatore Emanuele Ramella, vice presidente vicario di Anci Piemonte, ha riportato il favore delle associazioni rispetto ad un provvedimento che attua una semplificazione forte in molti settori, ma che presenta numerose criticità, in particolare su temi divisivi come appunto la caccia di selezione, per la quale prevedrebbe un maggior periodo di apertura, e la formazione professionale, che si vorrebbe portare in capo alla Regione sottraendola alla competenza della Città metropolitana e delle Province e scollegandola dalla materia istruzione.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha preso atto delle richieste di stralcio delle materie e si è impegnato a portare alla Giunta le istanze e le osservazioni pervenute.




Calderini riconfermato Presidente del Comitato per l’imprenditorialità sociale

Si è insediato ieri pomeriggio il CIS – Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino, il cui Presidente, Mario Calderini, è stato riconfermato dalla Giunta camerale.

Il professor Calderini, infatti, ha lavorato fin da subito con il Comitato per creare e sostenere Torino Social Impact, l’ecosistema per l’imprenditorialità e gli investimenti a impatto sociale della città.

Con la riunione di ieri, il Comitato ha ribadito quanto già definito nel suo primo mandato, ovvero il piano strategico di Torino Social Impact, che si sviluppa in azioni di rafforzamento e di promozione dell’ecosistema e che ha già portato a risultati importanti. Torino sta diventando infatti un modello a livello internazionale, grazie all’esperienza della piattaforma di condivisione ed alla proliferazione di iniziative e progetti per l’economia sociale, che anche nei documenti europei sta conquistando un ruolo centrale per l’uscita dalla crisi.

Il 2021 vedrà impegnato il CIS a consolidare la posizione raggiunta nello scenario nazionale ed internazionale: Torino ospiterà a maggio il prossimo summit mondiale sull’impact investing, mentre a novembre il summit internazionale di Ashoka, la più grande rete al mondo di imprenditori per l’innovazione sociale, che crea alleanze trasversali capaci di cambiare interi sistemi e che seleziona, mette in rete e forma oltre 3.500 imprenditori sociali, attivi in diversi settori e nel mondo.

Sempre nella riunione di ieri, il CIS ha dichiarato di proseguire i proprio impegno su alcuni filoni progettuali:

–      la Borsa sociale, un prototipo di mercato organizzato, dedicato interamente all’impatto sociale

–      il Centro di misurazione dell’impatto sociale, che ha realizzato il primo corso universitario sulla valutazione dell’impatto e si propone per l’immediato futuro di creare una struttura per gestire le richieste di misurazione che arrivano dal territorio

–      Tech4good, un sistema di concrete soluzioni tecnologiche per il terzo settore.

Infine, il 2021 sarà per Torino l’anno dell’impact economy, grazie al lavoro congiunto di tutti gli attori di Torino Social Impact.

Fanno parte del Comitato i rappresentanti dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico di Torino, del terzo settore dell’area metropolitana torinese, come le centrali cooperative di Confcooperative Piemonte Nord e di Lega Coop Piemonte, del Centro Servizi Volontariato e del mondo del lavoro e sindacale.

 

 




Aumento prezzi carburante. Confagricoltura: “Situazione insostenibile”

Doccia fredda di inizio anno sul fronte carburante: dal 1° gennaio infatti i prezzi di gasolio e benzina hanno subito una vertiginosa impennata. Fino alla fine di dicembre infatti i prezzi sono rimasti calmierati in quanto, tramite una decisione da parte del Governo, era stata deliberata una proroga del taglio delle accise. Con l’inizio del 2023 è scaduta la proroga e decaduta l’agevolazione e quindi si è tornati all’applicazione normale delle accise a cui va aggiunta l’Iva. Inoltre, dal 1° gennaio è anche aumentato, seppur lievemente il listino prezzi del barile. Ecco spiegato il balzo di circa 20 centesimi in più al litro.

Un aumento che ovviamente interessa anche il mondo agricolo in quanto questo aumento va ad incidere notevolmente sui costi di produzione. Particolarmente penalizzate le aziende vivaistiche che nel periodo invernale consumano parecchio carburante per il riscaldamento delle serre, oppure chi detiene stalle e ricoveri zootecnici.

Confagricoltura lamenta questa ennesima situazione che sta nuovamente danneggiando pesantemente tutto il comparto e lancia un appello al Governo e a tutte le istituzioni, chiedendo un intervento risolutivo.

Tutti gli esperti indicano che il 2023 sarà un anno particolarmente difficile per le forniture energetiche – affermano presidente e direttore della Confagricoltura di AstiGabriele Baldi e Mariagrazia Baravalle. “E’ da tre anni che le aziende agricole si trovano in forte difficoltà: prima la pandemia e poi l’aumento dei costi di produzione derivanti dallo scoppio del conflitto russo-ucraino hanno letteralmente messo in ginocchio tutto il comparto. Apprezziamo le misure presenti all’interno della Legge di Bilancio, tra queste anche quella relativa all’estensione del credito di imposta del 20% per l’acquisto di gasolio e benzina, ma non basta”. “E’ necessaria una task force coordinata dal Governo insieme all’Unione Europea che operi in un’ulteriore riduzione delle accise, almeno per tutta la durata di questo anno, in modo tale da alleggerire i costi e ridare dignità alle nostre imprese”, continuano i vertici della Confagricoltura di Asti.

In altri Paesi europei – concludono Baldi e Baravalle – sono stati previsti interventi a favore di famiglie e imprese per tutto il 2023, mentre in Italia le misure a favore delle imprese sono previste solo per il primo trimestre. Senza una solida iniziativa comune, rischiamo il collasso del mercato unico europeo”.




Omnibus, raggiunto un accordo tra maggioranza e opposizione

Raggiunto un accordo sulla discussione e votazione dell’Omnibus, collegato al Riparti Piemonte. Lo ha annunciato nel Consiglio regionale in videoconferenza lo stesso presidente della Giunta Alberto Cirio, che ha anche ringraziato il presidente del Consiglio Stefano Allasia, i capigruppo di maggioranza e opposizione, nonché gli assessori interessati, per il lavoro di mediazione svolto.

“I programmi vanno naturalmente realizzati di concerto con l’attività d’Aula, non con l’accordo di tutti, ma nel rispetto delle prerogative di chi governa e di chi rappresenta la minoranza. L’intesa si è trovata con un compromesso di metodo che ci permette di far tutti il nostro lavoro al meglio”, ha spiegato Cirio. Il presidente ha parlato di un metodo di lavoro condiviso, “che rispetti il ruolo delle opposizioni, ma anche quello della maggioranza che deve portare avanti il suo programma elettorale secondo il mandato degli elettori”.

L’assessore Maurizio Marrone ha precisato che “rispetto ai temi più divisivi si è giunti allo stralcio di otto specie cacciabili, si è ridotto l’orario di tiro notturno e altro. Si è ritirato l’emendamento sul gioco legale, pur ribadendo la volontà politica di rivedere questa norma con maggior approfondimento”. Marrone ha annunciato anche il ritiro dell’emendamento 13 su Arpa e un passaggio importante, quello che riguarda l’emergenza sanitaria Covid-19. “Si conferma l’indagine conoscitiva in quarta Commissione, ma con la disponibilità di delegare la direzione dei lavori a un esponente che sarà indicato dalla minoranza”.

Come conseguenza, gli oltre 5.700 emendamenti presentati dalle opposizioni dovrebbero essere man mano ritirati o si converrà una votazione rapida. In ogni caso, il Consiglio resta convocato martedì (solo pomeriggio), mercoledì e giovedì sino alle 20 e si ritiene che la votazione finale slitterà comunque alla settimana ancora successiva.

Martedì mattina è convocata in sede legislativa la terza Commissione. Si voterà direttamente per far diventare legge la possibilità di anticipare i saldi, visto il periodo eccezionale. Di fatto, è stato ritirato l’emendamento dell’omnibus che prevedeva “in casi straordinari legati a gravi eventi calamitosi per i quali è stato decretato lo stato di emergenza, la Giunta regionale, sentite le associazioni del settore commercio più rappresentative a livello regionale, può adottare provvedimenti di deroga” per i periodi delle vendite straordinarie. Il testo sarà ribaltato in un Disegno di legge.

Giorgio Bertola (M5s) ha ringraziato “Cirio e Marrone per l’opera di dialogo. È doveroso rendere pubblico quanto avvenuto nei colloqui di questi giorni. Il nostro compito come consiglieri di opposizione, oltre al controllo, è anche quello di portare qualcosa del nostro programma o quantomeno di riduzione di ciò che noi riteniamo negativo. Quindi abbiamo pensato di operare nel senso della riduzione del danno e in quest’ottica ritengo che la salvaguardia di ben otto specie dalla caccia, sia un buon risultato”. Più critico il capogruppo M5s Sean Sacco, intervenuto successivamente.

Il presidente del Pd Raffaele Gallo ha spiegato che “ci siamo confrontati, ma abbiamo vissuto una brutta pagina. Mi auguro che d’ora in poi si possa lavorare in modo normale, portando i provvedimenti in Commissione e facendo fare a ciascun partito la sua parte. Bene il ritiro degli emendamenti, bene l’avvio di un confronto in Commissione, sia sul tema del gioco, sia sul tema dell’attività venatoria. Il confronto sarà serrato, ma è così che deve essere”.

Per la maggioranza sono intervenuti i capigruppo Paolo Bongioanni (Fdi) e Paolo Ruzzola (Fi) esprimendo soddisfazione per il lavoro di regia e di mediazione svolto da Cirio. Critici Mario Giaccone (Monviso) e Marco Grimaldi (Luv) che ha sottolineato: “Ci sono tanti motivi per cui resta il dissenso. Per esempio decidere con le opposizioni un giorno in cui il provvedimento sarà votato non ha senso. È legittimo che per ottenere qualcosa si ritirino degli emendamenti, ma per quanto ci riguarda non siamo nemmeno soddisfatti della sottocommissione Sanità proposta dalla Lega”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha a sua volta espresso soddisfazione per l’accordo trovato: “Sappiamo che abbiamo l’onere e l’onore di governare, ma anche che ci sono dei momenti nei quali vada trovata la sintesi con l’opposizione”.




Il novarese Giuseppe Ferraris confermato presidente del gruppo di lavoro europeo del riso

Giuseppe Ferraris, novarese di Casalbeltrame, è stato confermato presidente del gruppo di lavoro Riso del Copa-Cogeca – il coordinamento delle organizzazioni professionali e delle cooperative europee – per il prossimo biennio.

Giuseppe Ferraris, attuale vicepresidente di Confagricoltura Novara Vco (di cui in passato è stato presidente), è ai vertici della cooperativa per l’acquisto di mezzi tecnici per l’agricoltura AgriNovara.

Conduttore di un’azienda agricola risicola di 200 ettari a Casalbeltrame, Ferraris coltiva anche riso da seme.

Nel programma del presidente c’è l’impegno alla collaborazione con tutta la filiera riso per difendere al meglio gli interessi della risicoltura europea. Ferraris ha indicato quali priorità del suo mandato: la Pac e le questioni ambientali che coinvolgono la risicoltura; la Brexit e le conseguenze sulle importazioni di riso nell’UE; la possibilità di continuare ad utilizzare la clausola di salvaguardia per frenare le importazioni da Cambogia e Myanmar non solo di riso Indica ma anche della varietà Japonica. “Vogliamo dedicare particolare attenzione – ha dichiarato Ferraris – alla politica di promozione dell’Unione europea, ai fini di aumentare il consumo di riso europeo sul mercato interno e di informare i consumatori sul fatto che le nostre coltivazioni rispettano elevati standard europei di produzione e tracciabilità”.