Assessore Gallo: Per ora nessuna nuova miniera in Piemonte

“È prematuro parlare di apertura di miniere e di concessioni, siamo ancora in una fase preliminare e il compito della Regione è quello di monitorare”. Lo ha detto in Terza commissione (presidente Claudio Sacchetto) l’assessore regionale alle Attività estrattive Marco Gallo, nell’informativa sulla disciplina della ricerca delle materie prime di interesse strategico per il territorio piemontese.

“In merito alla richiesta dei permessi di ricerca per uranio nel Cuneese, la Regione ha sospeso l’istruttoria in attesa che il progetto venga sottoposto all’esame del Ministero. Per quanto riguarda invece le richieste presentate lo scorso mese di agosto nelle Province di Biella e Vercelli, riguardanti cobalto, nichel, rame e altri metalli associati le stesse stanno proseguendo il loro iter, ma come detto è prematuro parlare di possibili aperture di punti estrattivi proprio perché non sono noti i risultati delle indagini sull’effettiva esistenza di giacimenti certi, che siano poi economicamente coltivabili”, ha aggiunto l’assessore.

Per delucidazioni sono intervenuti Domenico Rossi e Monica Canalis (Pd).

Piano regionale delle attività estrattive

I lavori della commissione sono proseguiti con la seconda informativa di Gallo sul Piano regionale delle attività estrattive (Prae).

“Il Piano è stato realizzato dalla precedente Giunta, a noi spetta il compito di portarlo in approvazione, incominciando con il primo comparto, quello che riguarda le pietre di cava,  e con il  terzo, quello dei materiali industriali, poi toccherà al secondo, quello che riguarda le pietre ornamentali. Siamo in una fase decisiva, che culminerà poi con l’esame finale in Consiglio” ha spiegato l’assessore.

Sono intervenuti Domenico RossiCanalis Mauro Calderoni (Pd) e Alice Ravinale (Avs).

Tartufi

Nella Terza commissione si è infine discusso anche di tartufi, vere e proprie eccellenze piemontesi.

La conservazione del patrimonio tartufigeno regionale avviene mediante la concessione di un’indennità ai proprietari, ai possessori di terreni e alle associazioni di raccoglitori che li conducano per la conservazione delle piante di riconosciuta capacità tartufigena, permettendo nel contempo la libera raccolta dei tartufi su detti terreni.

I commissari hanno espresso all’unanimità parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione che concede ai Comuni una deroga di trenta giorni sui sessanta previsti per ultimare le istruttorie. In tutto il Piemonte sono circa duecento le amministrazioni comunali interessate.

Sempre all’unanimità, via libera all’aumento di 10 euro della tassa annuale sulle concessioni regionali per l’abilitazione alla ricerca e alla raccolta dei tartufi, che passa da 150 a 160 euro. Le risorse introitate, circa 530 mila euro annuali, vengono investite per la difesa e la promozione del patrimonio tartufigeno.

Infine è stato espresso a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi di opposizione, parere preventivo favorevole alla proposta di deliberazione per il rinnovo della Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale, presieduta dallo stesso assessore Gallo, titolare anche della delega alle Foreste.

La Consulta è composta anche da altri 14 soggetti designati tra i consiglieri delle Province di Alessandria, Asti, Cuneo e della Città Metropolitana di Torino, dall’Unione delle Associazioni dei raccoglitori dei tartufi del Piemonte, dal Centro nazionale di studi sul tartufo, dal Consiglio nazionale delle ricerche, dalle associazioni agricole e dal Coordinamento regionale tartuficoltori associati piemontesi.

Domenico Ravetti (Pd) aveva chiesto di rinviare la trattazione in quanto tra pochi giorni le Province di Alessandria e Cuneo saranno chiamate a rinnovare i propri rappresentanti. Sono poi intervenuti Canalis e Alberto Unia (M5s).




CNA Piemonte – Crisi Automotive: CNA Piemonte chiede interventi urgenti a sostegno di artigiani e PMI

Il settore automotive in Piemonte sta vivendo una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. I dati pubblicati recentemente dall’ISTAT indicano una contrazione del 35% nella produzione di automobili nel mese di luglio, con un calo annuo del 3,3%. Questa tendenza negativa, che prosegue da 18 mesi consecutivi, ha colpito duramente l’intera filiera produttiva, in particolare artigiani e micro e piccole imprese che rappresentano il cuore pulsante dell’economia regionale.

La crisi del settore automobilistico non è una novità per il Piemonte, una regione che vanta una lunga tradizione in questo comparto. La delocalizzazione di Stellantis e la chiusura di stabilimenti storici hanno creato un vuoto pericoloso, dissipando competenze ingegneristiche e capacità produttive uniche . La situazione è ulteriormente peggiorata a causa della riduzione della domanda interna e delle esportazioni, soprattutto verso la Germania, un mercato chiave per molte imprese piemontesi .

In base alla recente analisi di Unioncamere Piemonte nel primo semestre del 2024, il valore delle merci esportate dal Piemonte è diminuito del 46%, un calo preoccupante che riflette l’impatto della crisi su tutto il tessuto produttivo . Le piccole imprese, già in difficoltà a causa della pandemia e delle tensioni geopolitiche, stanno lottando per sopravvivere in un contesto sempre più incerto e competitivo.

Di fronte a questa emergenza, CNA Piemonte lancia un appello alle istituzioni locali e nazionali per un intervento immediato e coordinato a sostegno delle piccole e medie imprese del settore automotive. “Le micro e piccole imprese, che costituiscono la spina dorsale del nostro tessuto economico, non possono essere lasciate sole in questo momento critico”, dichiara Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte. “Chiediamo alla nuova Giunta regionale e ai Parlamentari piemontesi un confronto urgente per pianificare strategie concrete per la ripresa, a partire dalla Transizione 5.0 e dall’accesso agevolato al credito ”.

Le proposte di CNA Piemonte includono misure specifiche per incentivare l’innovazione, la digitalizzazione e la formazione professionale delle imprese, oltre a semplificazioni burocratiche e un rinnovato supporto all’internazionalizzazione. “Le imprese piemontesi hanno dimostrato resilienza e capacità di adattamento, ma senza un sostegno concreto rischiano di vedere disperse competenze e posti di lavoro. In questo contesto, CNA Piemonte sottolinea anche l’importanza di sostenere la transizione ecologica. Gli incentivi legati alla produzione sostenibile e alla promozione del “Made in Europe” possono rappresentare una leva fondamentale per rilanciare il settore automotive regionale. Tuttavia, è necessario agire rapidamente per sfruttare appieno le opportunità offerte dai nuovi eco-bonus previsti per il 2025” dichiara Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte.

Il Piemonte ha tutte le competenze e le risorse per continuare a essere un polo di eccellenza nel settore automotive, ma per farlo è necessario che le istituzioni intervengano con urgenza. CNA Piemonte chiede un piano d’azione immediato che coinvolga tutti gli attori della filiera produttiva per garantire il futuro di migliaia di imprese e lavoratori che dipendono da questo settore.




Spin off di Comau, la Regione è in contatto con il ministero

“La Regione è informata del percorso di spin off, di Comau da Stellantis? E il governo non intende esercitare il golden power, annunciata dal ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso?”. Queste le domande poste da Alice Ravinale (Avs) all’assessore Elena Chiorino. L’occasione è stata la discussione dei primi question time della legislatura, presieduti dal consigliere segretario dell’Udp, Fabio CarossoRavinale ha aggiunto che “la questione è importante anche ai fini di tutelare i lavoratori e le lavoratrici e la loro continuità occupazionale”.

Chiorino ha risposto che “la Giunta regionale non solo è informata ma è in costante contatto con il ministro Urso per lavorare a supporto del mantenimento delle eccellenze del nostro territorio. Lavoriamo per richiamare alle proprie responsabilità Stellantis anche rispetto ai finanziamenti pubblici ricevuti. La Comau rappresenta un patrimonio industriale di grande valore, non solo per la nostra regione, ma per l’intero automotive italiano. La Giunta è impegnata per tutelare le eccellenze professionali e industriali, per non disperdere le competenze ed evitare la perdita di competitività del nostro territorio”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di: Nadia Conticelli (Pd) sui pagamenti dei finanziamenti per la lotta alla tratta di esseri umani e al caporalato; Alberto Unia (M5s) sulle azioni per affrontare l’emergenza casa; Sarah Disabato (M5s) sulla carenza di infermieri in Piemonte; Giovanna Pentenero (Pd) sulla diffusione del virus della “lingua blu”; Giulia Marro (Avs) sulla verifica della applicazione dell’ordinanza sulle limitazioni del lavoro nelle ore calde; Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa) sulla situazione degli studenti che alloggiano nelle residenze Edisu Piemonte nel periodo delle Universiadi 2025; Monica Canalis (Pd) sui tagli agli ausili per l’incontinenza delle persone non autosufficienti.




Istat: Le competenze professionali nel mercato del lavoro italiano

L’Istat diffonde i principali risultati del modulo ad hoc sulle competenze professionali inserito nella Rilevazione sulle forze di lavoro condotta nel corso del 2022. Il modulo è stato compilato dalle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni, occupate o non occupate da meno di due anni, alle quali è stato chiesto di indicare il tempo dedicato a una serie di attività facendo riferimento alla situazione abituale nel lavoro principale.

Si tratta, in particolare, di informazioni sulla quantità di tempo dedicato all’utilizzo di strumentazione digitale, alla lettura di documentazione tecnica o all’effettuazione di calcoli complessi, ad attività fisiche impegnative o che richiedono destrezza e precisione, alle relazioni comunicative e formative e ad alcuni aspetti che caratterizzano la modalità di conduzione del lavoro, quali il grado di autonomia, la ripetitività dei compiti e il rigore nelle procedure lavorative.

La misura del tempo dedicato allo svolgimento di una determinata attività è stata utilizzata come proxy di una specifica skill. La capacità di svolgere alcune attività è stata quindi osservata nella prospettiva dell’output, ovvero ciò che realmente viene praticato nell’esercizio del proprio lavoro.

Prospetto 1. le competenze professionAli DEGLI OCCUPATI per grado Di utilizzo.  Anno 2022.
Valori percentuali.

TIPOLOGIA DI SKILL(a)

Alto

Basso

Assente

Non sa

Totale

TECNOLOGICHE

Utilizzo strumenti digitali (digitali)

37,1

27,9

32,9

2,1

100,0

COGNITIVE

Lettura documentazione tecnica (lettura)

13,8

49,2

34,2

2,8

100,0

Esecuzione calcoli complessi (calcolo)

10,0

34,4

53,0

2,7

100,0

FISICO-MOTORIE

Utilizzo della forza fisica (forza)

37,4

26,2

34,3

2,2

100,0

Uso preciso delle dita (destrezza)

23,2

22,1

52,1

2,6

100,0

RELAZIONALI

Comunicazione interna (com. interna)

36,1

49,1

12,0

2,9

100,0

Comunicazione esterna (com. esterna)

28,6

44,6

24,0

2,9

100,0

Consulenza, formazione (formazione)

17,4

35,9

43,6

3,1

100,0

AUTONOMIA

Autonomia nella sequenza dei compiti (aut. ordine)

44,7

39,0

13,4

2,9

100,0

Autonomia nella definizione dei contenuti (aut. contenuti)

38,8

42,1

16,1

3,0

100,0

GESTIONE

Esecuzione compiti ripetitivi (ripetitività)

44,2

44,8

8,2

2,8

100,0

Rispetto di procedure rigorose (procedure)

42,5

36,5

17,7

3,2

100,0

(a) Tra parentesi sono indicati i nomi sintetici delle competenze utilizzati nel seguito.

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, 2022.

Le competenze considerate nel modulo sono state organizzate per aree o ambiti tematici; ad esempio, le competenze di lettura e calcolo rientrano nell’area più generale delle abilità cognitive, intese come processi attraverso cui un individuo registra, mantiene, recupera e usa informazioni. Similmente, la forza fisica e la destrezza rientrano nell’area delle abilità fisico-motorie (Prospetto 1).

L’illustrazione si concentra principalmente sui risultati riferiti agli occupati e fa riferimento alle aree di abilità, iniziando dalle competenze tecnologiche, cognitive e fisico-motorie e proseguendo poi con le competenze relazionali e, infine, con le modalità di svolgimento del lavoro nelle tre dimensioni dell’autonomia, della ripetitività e del rispetto di procedure fortemente standardizzate. L’analisi prende in esame sia le caratteristiche socio-demografiche del lavoratore (età, sesso, titolo di studio, cittadinanza) sia la professione svolta, utilizzando la classificazione delle professioni (CP2011) a livello di grande gruppo e scendendo a livello di gruppo nei casi di particolare interesse.

Il paragrafo finale è dedicato agli ex-occupati, che hanno smesso di lavorare da meno di due anni, e mette in luce le differenze con gli occupati.

Quasi i due terzi degli occupati utilizza digital skill

Nel modulo ad hoc le competenze tecnologiche vengono rilevate tramite il tempo impiegato nell’uso di strumenti digitali. Le digital skill fanno riferimento all’insieme delle abilità tecnologiche che consentono di individuare, utilizzare, condividere e creare contenuti mediante tecnologie informatiche e Internet, potendo spaziare dalle competenze di base – come l’uso del computer – a quelle più specifiche ed evolute, come la scrittura di codici o lo sviluppo di sistemi software per l’intelligenza artificiale.

Il 37,1% degli occupati svolge attività che richiedono l’utilizzo di apparecchiature digitali per almeno la metà del tempo di lavoro (nella media dei paesi Ue la percentuale è del 41,2%), mentre il 32,9% non utilizza mai tali apparecchiature (27,5 in media europea).

Le percentuali più basse di utilizzo delle digital skill si riscontrano tra gli stranieri (7,8%) e le persone meno istruite (9,1%). A utilizzare maggiormente la strumentazione digitale per svolgere l’attività lavorativa sono gli occupati di 30-44 anni, mentre nella classe 15-29 anni si registra la percentuale più alta di coloro che non utilizzano affatto questa competenza (36,5%). Nel complesso degli occupati la percentuale di donne che utilizzano strumentazione digitale per almeno metà del tempo di lavoro è decisamente più alta rispetto a quella degli uomini (42,1 e 33,4%, rispettivamente).

L’uso massiccio della strumentazione digitale – sia per operazioni basilari (come ad esempio spedire email, occuparsi dei canali social e della comunicazione) sia per attività più complesse basate sull’utilizzo di software o applicativi gestionali – caratterizza in particolar modo l’attività degli impiegati (Figura 1), che nell’80,9% dei casi dedicano almeno la metà del tempo lavorativo ad attività di tipo digitale, soprattutto se addetti alle funzioni di segreteria, ai movimenti di denaro o all’assistenza clienti. Tra gli impiegati le quote più elevate si riscontrano tra le donne (88,5%) e i laureati (89,1%) e un elevato utilizzo di competenze digitali si riscontra anche tra coloro che svolgono professioni intellettuali e scientifiche o tecniche: per entrambi, circa i due terzi dichiarano di utilizzare per la maggior parte della giornata lavorativa pc, tablet e smartphone. Tra le professioni intellettuali e scientifiche, la quota di quanti dedicano almeno la metà del tempo lavorativo ad attività di tipo digitale, è elevata per gli uomini (74,2%) e per i laureati (67,4%), sfiorando il 90% per gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, per gli ingegneri e gli architetti. Tra le professioni tecniche, la quota supera l’80% per coloro che lavorano nell’organizzazione, nell’amministrazione e nelle attività finanziarie e commerciali.

L’utilizzo delle digital skill è abbastanza diffuso anche tra i legislatori, imprenditori e l’alta dirigenza, che in oltre la metà dei casi le utilizzano per almeno la metà del tempo di lavoro: la percentuale sfiora il 60% tra le donne e arriva al 77,6% tra chi possiede un titolo di studio terziario. Scendendo nel dettaglio, tuttavia, i comportamenti sono diversi tra i gruppi professionali: i corpi legislativi, i dirigenti dell’amministrazione pubblica così come gli imprenditori, gli amministratori e i direttori di grandi aziende ricorrono frequentemente alle digital skill in oltre il 75% dei casi, quota che tra gli imprenditori e i responsabili di piccole aziende scende al di sotto del 40%. Peraltro, il 13,8% di questi ultimi dichiara di non usare mai le tecnologie digitali nello svolgimento del proprio lavoro. Similmente un uso raro o nullo caratterizza gli operai specializzati o semi-specializzati, gli artigiani, gli agricoltori, i conduttori di mezzi o macchinari e coloro che svolgono professioni non qualificate; oltre il 90% dichiara, infatti, di usare poco o mai pc, tablet e smartphone nello svolgimento del proprio lavoro.




CNA Piemonte: produzione industriale in Piemonte: preoccupante battuta d’arresto

Sono stati presentati oggi i dati della 210ª ‘Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera’ realizzata in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di commercio provinciali.

La flessione della produzione industriale (-0,4%) è stata accompagnata da un andamento ancora lievemente positivo sia degli ordinativi interni (+0,6%) che degli ordinativi provenienti dal mercato estero (+0,4%).

I mezzi di trasporto (-0,2%) e il legno e il mobile (-0,1%) hanno conseguito una variazione della produzione industriale pressoché nulla rispetto all’analogo periodo del 2023. Il comparto alimentare, con una variazione tendenziale della produzione del -0,4%, ha segnato un risultato in linea con quello medio regionale. Le imprese dell’elettricità ed elettronica e quelle dei metalli hanno registrato entrambe una contrazione della produzione dello 0,9%, mentre la meccanica (-1,1%) ha subìto un calo di poco superiore al punto percentuale. La performance più preoccupante riguarda le aziende del tessile e abbigliamento la cui produzione è diminuita del 6,8% rispetto al I trimestre 2023.

Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte dichiara: “La lettura di questi dati ci preoccupa, perché ancora una volta constatiamo un rallentamento della produzione industriale che in parte è dovuta dall’incertezza del contesto economico internazionale, ma che segnala le crescenti difficoltà che artigiani e micro imprenditori stanno attraversando anche a causa della burocrazia soffocante e dalla mancanza di politiche attive nei confronti di accesso al credito, ricambio generazionale e fabbisogno formativo”.

 

Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte: “CNA Piemonte chiede da tempo misure a sostegno delle micro e piccole imprese che hanno registrato ancora una volta un calo(-0,2%), mentre le realtà di piccole dimensioni (10-59 addetti) hanno evidenziato ancora un debole incremento della produzione (+0,8%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Auspichiamo che il prossimo governo regionale metta in atto rapidamente azioni mirate alla ripresa, al sostegno ed allo sviluppo dei settori produttivi piemontesi già fortemente segnati dall’andamento negativo e dalle previsioni al ribasso dettate dalla crisi del settore manifatturiero legato al comparto dell’automotive”. 




Comitato per l’imprenditorialità sociale: confermato Calderini alla Presidenza

Si è insediato ieri pomeriggio il nuovo CIS – Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino, il cui Presidente, Mario Calderini, è stato riconfermato dalla Giunta camerale.

Il Comitato, nato formalmente nel 2016, raccoglieva l’eredità del lavoro costruito nel decennio precedente dall’Osservatorio sull’Economia Civile, voluto per conoscere in maniera organica la struttura e le dinamiche del Terzo Settore. Il lavoro svolto dal Comitato in questi anni ha contribuito ad animare il dibattito sulle nuove forme di imprenditorialità a impatto sociale, anche a fronte del decreto di riordino sul Terzo Settore, sull’importanza della misurazione dell’impatto, sulla finanza a impatto sociale, anche grazie all’adesione dell’ente camerale alla Social Impact Agenda per l’Italia.

Una delle più importanti iniziative proposta e promossa dal Comitato nel suo primo mandato, grazie all’impegno del Prof. Calderini, è stata nel 2017 la nascita della piattaforma progettuale di Torino Social Impact, finalizzata alla promozione dell’ecosistema metropolitano torinese dell’imprenditorialità sociale, dell’innovazione sociale e della finanza a impatto sociale e al posizionamento di Torino sulla mappa degli ecosistemi internazionali sulla economia sociale. La piattaforma conta oggi oltre 300 partner (erano 100 nel 2020 e 12 nel 2017): soggetti pubblici e privati, profit e non profit riuniti in un vasto ecosistema che rappresenta un cluster di competenze, attività e servizi per rafforzare e promuovere il territorio.

Per dare continuità al lavoro svolto e proseguire nel sostegno delle attività avviate e di quelle future a vantaggio dell’imprenditorialità a impatto sociale e allo sviluppo del suo ecosistema, ma anche per poter monitorare al meglio l’andamento di queste realtà, si è reso necessario procedere al rinnovo delle nomine dei componenti e del suo Presidente, secondo quanto stabilito dallo specifico Regolamento.

La nuova composizione del Comitato, insediatosi ieri, è la seguente:

Mario Calderini, Presidente

Federico Michele Bellono, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali in seno al Consiglio dell’ente camerale

Giuseppe D’Anna, in rappresentanza di AGCI Piemonte

Irene Bongiovanni, in rappresentanza di Confcooperative Piemonte Nord

Paolo Petrucci, in rappresentanza di Lega Coop Piemonte

Paolo Biancone, in rappresentanza dell’Università degli Studi di Torino

Francesca Montagna, in rappresentanza del Politecnico di Torino

Silvio Magliano, in rappresentanza del mondo del Volontariato.

AGCI Piemonte entra per la prima volta all’interno del CIS con il Presidente D’Anna. La dott.ssa Bongiovanni e la prof.ssa Montagna sono invece nuovi membri del Comitato, rappresentanti per Confcooperative Piemonte Nord e Politecnico di Torino.

Il Comitato, attraverso Torino Social Impact, proseguirà ora le attività delineate nel precedente Master Plan, che si articolano principalmente in 3 aree:

– finanza e procurement sociale

– digitalizzazione dell’economia social e Social Tech

– misurazione dell’impatto sociale e formazione dei misuratori.

Continua inoltre, con credibilità sempre crescente, l’attività di lobbying internazionale sulle politiche europee di sostegno all’economia sociale: nel febbraio 2024 Torino Social Impact è stata invitata ad intervenire alla Conferenza Europea Economia Sociale di Liegi nell’ambito della Presidenza belga del Consiglio dell’U. Si è trattato del riconoscimento di un percorso di dialogo iniziato nel 2021, in linea con l’EU Social Economy Action Plan, l’Eu Transition pathway on proximity and social economy, fino all’EU Council Reccommendation on developing social economy framework conditions del 2023.




CNA Piemonte – I dati ISTAT sull’occupazione sono positivi anche per merito di artigiani e micro e piccole imprese

Il dato ISTAT sull’occupazione indica che aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e rimangono sostanzialmente stabili gli inattivi.

Il numero di occupati ad aprile 2024 supera quello di aprile 2023 del 2,2% (+516mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione in un anno sale di 1,1 punti percentuali.

Anche nella nostra regione, secondo i dati più recenti diffusi da Unioncamere Piemonte, il mercato del lavoro ha registrato una crescita del numero di occupati, una riduzione dei disoccupati e degli inattivi e un miglioramento dei tassi di occupazione e disoccupazione.

Sono dati indubbiamente positivi che evidenziano l’importanza del contributo portato da artigiani e micro e piccole imprese: questo risultato è anche merito del loro lavoro. Meno positivo il dato sui giovani, che dovrebbero essere oggetto di politiche più mirate anche per garantire quel passaggio generazionale auspicato  con forza in tante occasioni da CNA Piemonte. Rimane la nota dolente per quanto riguarda il sentiment di artigiani, micro e piccole imprese: c’è molta preoccupazione per il futuro a causa delle tensioni internazionali e dell’incertezza sulle prospettive di politica economica. Auspichiamo che dopo il voto che a giugno vedrà rinnovate le cariche istituzionali del Piemonte, potremo continuare il dialogo proficuo che ha visto CNA Piemonte sempre in prima fila per proporre e discutere le misure migliori per artigiani e micro e piccole imprese”, afferma Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte. 




A Grinzane Cavour Confartigianato – Zona di Alba ha premiato la Fedeltà Associativa

Al Castello di Grinzane Cavour, in una delle location più suggestive della Granda, nel cuore delle Langhe, sabato 25 maggio si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti per la Fedeltà Associativa della Zona di Alba di Confartigianato Imprese Cuneo.

L’evento, organizzato con il sostegno della Banca d’Alba, ha premiato 14 imprese con 35 e 50 anni di iscrizione all’Associazione, sottolineandone la capacità e l’operosità artigianale unite ad un virtuoso presidio territoriale.

Dopo l’introduzione del presidente della Zona di Alba Daniele Casetta e del presidente di Confartigianato Imprese Cuneo Luca Crosetto, presente all’evento insieme al direttore Joseph Meineri e ai vicepresidenti Daniela Balestra e Michele Quaglia, i saluti del sindaco di Grinzane Cavour Gianfranco Garau e del direttore di Banca d’Alba Enzo Cazzullo.

In seguito, si è svolta la presentazione del volume “Storie d’impresa. Il valore artigiano” realizzato da Confartigianato Imprese Cuneo e edito da Nino Aragno Editore.

La pubblicazione raccoglie le storie imprenditoriali di 38 aziende artigiane della provincia di Cuneo, scritte da un parterre qualificato di giornalisti locali, attraverso le quali emerge il valore artigiano quale legame indissolubile tra tradizione manifatturiera, innovazione, sostenibilità, territorio e comunità.

Ad illustrare il volume erano presenti: Nino Aragno editore, Sergio Soave presidente della Fondazione “Polo del ‘900”, dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo e Provincia, nonché curatore dell’opera, e Bruno Murialdo fotografo e giornalista.

Un focus particolare è stato riservato al radicamento del valore artigiano nella terra albese, rappresentato dalle storie, contenute nel libro, delle seguenti imprese: Silvia Visca (Montà d’Alba) eccellenza nel settore moda; Balbosca (Santo Stefano Belbo) dal 1987 factoring auto da rally; Pizzeria del Corso (Alba) pizza da asporto; Marco Giacosa (Neive) Pasta d’autore; Scavino Moto (Castiglione Falletto) dal 1993 l’unica concessionaria Harley Davidson; Sette Ottavi (Corneliano d’Alba) il gin di Bambù.

«In questa giornata – spiegano il presidente territoriale Crosetto e il presidente zonale Casetta– ad emergere ancora una volta è stato il valore artigiano che da sempre costituisce l’essenza delle nostre imprese associate e della stessa nostra Associazione. Il “valore” del senso di appartenenza alla nostra realtà associativa insieme alla passione e perseveranza che diventano ispirazione per i racconti contenuti nella pubblicazione.  Se oggi le nostre imprese producono ricchezza, generano occupazione, presidiano i territori, salvaguardano tradizioni, sviluppano innovazione, lo devono alla loro storia e alle persone della loro famiglia che nei tempi passati hanno creduto fermamente nel lavoro e nella possibilità di contribuire in modo efficace allo sviluppo del territorio».

Insigniti della Fedeltà Associativa

35 anni di Fedeltà Associativa

  • R.P.S. Gavuzzi s.r.l. – Realizzazione Installazione Manutenzione Impianti di Sicurezza – Alba
  • Icardi Bruno & Ricca Luigi snc – Meccatronici – Castagnito
  • Distilleria Valverde s.r.l. – Produzione Liquori e Grappe Artigianali – Cortemilia
  • Capello Angelo – Panetteria e Pasticceria – Cossano Belbo
  • Piano & Forte di Fontana Daniele – Falegnameria – Cravanzana
  • Grimaldi snc di Grimaldi Alessandro & C. – Carrozzieri – Grinzane Cavour
  • Borio Claudio – Impresa Edile – Mango
  • Gianolio Teresa – Parrucchiere – Montà – “alla memoria”
  • Fogliati sas di Fogliati Secondo & C. – Impresa Edile – Neive
  • Falegnameria F.lli Cordero snc – Falegnameria – Priocca
  • Delsanto Mauro – Meccatronico – Vezza d’Alba

50 anni di Fedeltà Associativa

  • G.R.T. srl – Creazioni di Alta Corsetteria Femminile – Alba
  • Veglio srl – Meccatronici – Alba
  • Prunotto Tarcisio – Meccatronico – Guarene



Torino, mercato immobiliare: prezzi in lieve aumento, domanda abitativa vivace

Secondo le ultime analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, la città di Torino ha messo a segno un aumento dei prezzi dell’1,1% nella seconda parte del 2023 rispetto al primo semestre 2023.

La macroarea del centro ha registrato un incremento dei valori dell’1,3%. Valori invariati in centro città, in via Lagrange e limitrofe, dove c’è attesa per il completamento di una scuola americana che porterà in città numerosi studenti e quindi impatterà sugli affitti. Continuano ad esserci operazioni di cambio d’uso da uffici ad abitazioni spesso destinate ad affitti turistici. Il centro città quindi si sta orientando sempre più verso una vocazione residenziale più che terziaria. Il fenomeno delle case vacanza non si è arrestato ma continua ancora nonostante la maggiore imposizione fiscale. Ci sono imprenditori che ristrutturano immobili e realizzano B&B e casa vacanza e talvolta li vendono anche con questa finalità. Su via Roma e via Lagrange il nuovo arriva a 7000 € al mq mentre l’usato viaggia intorno a 4800 € al mq.  Parliamo sempre di una zona che offre abitazioni signorili di fine ‘600 con soffitti a cassettoni oppure a botte con mattoni a vista. Continua il processo di dismissione degli uffici della ex Generali e la riconversione dell’intero edificio in abitazioni residenziali. La corsa a realizzare casa vacanza ha sottratto offerta alle locazioni residenziali: un bilocale in ottimo stato e arredato costa intorno a 700 € al mese.

Nell’area di piazza Madama Cristina, nel quartiere San Salvario, il secondo semestre 2023, ha evidenziato un ulteriore aumento dei valori immobiliari. Il mercato è alimentato sia da acquirenti di abitazione principale sia da investitori che puntano ad affittare a studenti universitari. La zona, infatti, presenta un’offerta abitativa differenziata che spazia da 1300 € al mq per le abitazioni popolari presenti in via Nizza fino ad arrivare a punte massime di 3500 € al mq per le soluzioni signorili ristrutturate, con spazio esterno vista Parco Valentino. È in quest’area, infatti, che si concentra l’offerta più prestigiosa. Su corso D’Azeglio ci sono immobili anni ’70 che hanno spese condominiali elevate e i cui prezzi si aggirano intorno a 2500 € al mq. L’area più richiesta è compresa tra piazza Madama Cristina e il Parco del Valentino. In aumento gli investitori che acquistano per fare affitti brevi sottraendo locazioni al segmento residenziale.

Comportamento antitetico per i quartieri di Bramante e Crocetta-Borgo San Secondo nella seconda parte del 2023. A Crocetta-Borgo San Secondo, quartiere che si sviluppa intorno a Porta Nuova acquistano coloro che desiderano restare in centro ma poter acquistare a prezzi contenuti. Ci sono immobili d’epoca degli anni ’40-’60 che si acquistano a prezzi medi di 3000-4000 € al mq se in buono stato e 2500 € al mq se da ristrutturare (via Caboto e via Ferraris). Gli acquirenti sono quasi sempre professionisti che impiegano capitali propri. La vicinanza alla stazione ha determinato un forte aumento di richieste di chi acquista per realizzare B&B o casa vacanza. La domanda di locazione è elevata ma si scontra con la bassa offerta e i canoni di locazione di un bilocale si aggirano intorno a 750 € al mese.

Crescono dell’1,6% i valori delle case nella macroarea di Borgo Vittoria-Barriera di Milano. Tra i quartieri che hanno registrato un leggero aumento dei valori c’è Madonna di Campagna-Barriera- Lanzo, numerose le compravendite realizzate in contanti anche da investitori che hanno acquistato palazzine intere da ristrutturare e poi rivendere e affittare. Non ci sono nuove costruzioni, le più recenti risalgono ai primi anni 2000 e sorgono presso “Allianz Stadium Juventus” e si vendono intorno a 1800-1900 € al mq. Si apprezza in modo particolare la presenza del riscaldamento autonomo. Infatti, l’offerta abitativa del quartiere è prevalentemente economica, con immobili dotati di riscaldamento centralizzato. Sorge al confine con Venaria, si è sviluppata prevalentemente negli anni ‘60-’70 che si vendono intorno a 1000 € al mq. Da segnalare il miglioramento dei collegamenti con le principali stazioni ferroviarie di Torino.

In salita dello 0,4% i valori delle case nella macroarea di Santa Rita-Mirafiori Nord, dove il quartiere di Santa Rita-Stadio ha messo in evidenza un leggero aumento dei prezzi. Apprezzato soprattutto dalle famiglie per il tipo di immobili offerti, dalle metrature ampie, per la tranquillità e la presenza dei servizi, ha visto una domanda in crescita nella seconda parte del 2023. La maggioranza degli immobili risale agli anni ‘70 e, ristrutturata, ha prezzi medi di 2000 € al mq mentre le soluzioni da ristrutturare si aggirano intorno a 1200 € al mq. Presenti anche investitori che comprano per affittare a studenti oppure con affitti brevi. Non lontano infatti sorge la facoltà di Economia e la zona è anche ben collegata con la sede di Ingegneria. Un bilocale si affitta a 450-500 € al mese.

Crescono dello 0,3% i valori delle case nell’area di Francia-San Paolo, in particolare nel quartiere di Parella-Fabrizi a causa della bassa offerta di immobili con le caratteristiche qualitative richieste dal cliente, buono stato interno e presenza di ascensore, poco diffuso in zona. Infatti, l’offerta abitativa risale agli anni ’30-’50 con alcune sporadiche costruzioni degli anni 2000. Il nuovo si aggira intorno a 2900 € al mq mentre l’usato costa 1300 € al mq. I prezzi contenuti e la presenza di due fermate della metropolitana hanno determinato una buona domanda per investimento da destinare all’affitto studentesco. Non lontano, infatti, sorge il Politecnico che è anche facilmente raggiungibile. I canoni di locazione sono più contenuti attirando studenti in zona. Un bilocale si può acquistare anche con 50-60 mila €.  In controtendenza il quartiere di Cit Turin con una contrazione dei prezzi sulle tipologie da ristrutturare, su cui si nota anche un aumento dei tempi di vendita. Si segnala una contrazione delle richieste da parte di milanesi che acquistano in questa zona, una tipologia di cliente che era cresciuta negli ultimi tempi. Tengono invece bilocali e trilocali, richiesti anche dagli investitori che affittano a studenti del vicino Politecnico, a coloro che lavorano presso il grattacielo San Paolo e la Cittadella Giudiziaria. Un bilocale si affitta intorno a 450-500 € al mese per arrivare anche a 800 € al mese.  La zona offre prevalentemente tagli ampi, oltre i 100 mq, soprattutto tra le tipologie in stile liberty, spesso firmati da architetti e caratterizzati da affreschi, bow window, parquet in stato originario, vetri cattedrali. Per queste soluzioni si toccano anche punte di 4000 € al mq. Chi acquista predilige tipologie posizionate ai piani alti e dotate di ascensore, meglio se con doppia esposizione.  Verso via Racconigi i prezzi scendono a 1800-2000 € al mq per le soluzioni da ristrutturare degli anni ’50-’70. Uno dei punti di forza del quartiere è la presenza di quattro fermate della metropolitana (Porta Susa, Principi d’Acaja, Bernini e Racconigi).

La macroarea di Nizza Lingotto Mirafiori Sud evidenzia un calo dei prezzi dello 0,6%.

In ribasso i valori degli immobili nel quartiere Bramante, confinante con il quartiere Crocetta ma spostato in zona più periferica e per questo con un’offerta in parte anche popolare su via Vespucci. Su corso Bramante si vende a prezzi medi di 2000 € al mq. Comprano prevalentemente coloro che abitano nel quartiere.  Sono stabili i prezzi delle case nella zona di Nizza-Millefonti-piazza Bengasi. Ultimati i lavori della metropolitana e completato il palazzo della Regione vanno avanti alcuni interventi di nuova costruzione in classe “A” che si vendono a 3000 € al mq. Continua l’interesse anche da parte degli studenti universitari che stanno considerando questa zona grazie ai collegamenti potenziati e alla maggiore facilità con cui si raggiunge il centro città. Allo stesso modo si registra un maggiore interesse da parte di investitori che decidono di fare affitti turistici.  In piazza Bengasi l’usato si conferma a prezzi medi di 1800 € al mq. Sono stabili i valori anche a Borgo Filadelfia, dove si trasferiranno qui anche alcune facoltà universitarie. La zona è interessata anche dalla riqualificazione dell’ex Villaggio Olimpico e del Palazzo del Lavoro, abbandonato da tempo e che adesso dovrebbe essere riqualificato per lasciare spazio a una Galleria commerciale, al Museo dei Musei, ma anche una cittadella dell’innovazione.  La zona al confine con Grugliasco beneficia della conversione di un’ex area industriale in commerciale, con la nascita di supermercati che hanno accresciuto l’appetibilità della zona.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa




Assemblea Ordinaria Separata dei soci area Piemonte sud e Liguria

Il Consiglio di Amministrazione di Alpifidi S.c. ha convocato l’Assemblea Ordinaria Separata dei soci dell’area Piemonte sud e Liguria per giovedì 23 maggio 2024 alle ore 18,00, presso la Sala Riunioni del Palazzetto dello Sport di Strada Polveriera – Mondovì Piazza a Mondovì (CN).

La suddetta Assemblea sarà preceduta dall’Assemblea Separata dell’Area Valle d’Aosta e Piemonte Nord, che si terrà il 22 maggio, mentre l’Assemblea Ordinaria Generale, a cui parteciperanno i soci delegati nominati da ciascuna assemblea separata, si terrà lunedì 27 maggio.

Alpifidi S.c., nata il 1° gennaio 2021 dalla fusione tra Confartigianato Fidi Cuneo – confidi operante sul nostro territorio da alcuni decenni – e Valfidi – confidi operante in Valle d’Aosta, conta oggi oltre 8.400 soci; gli stessi soci saranno chiamati ad approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 e a rinnovare il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale per il triennio 2024-2026.

Con la relazione del Consiglio di Amministrazione, il Presidente Stefano Fracasso e il Vice Presidente Roberto Ganzinelli presenteranno ai soci le attività svolte nel corso dell’esercizio appena chiuso e quelle programmate per l’anno 2024, che saranno dirette a sostenere e agevolare l’accesso al credito alle micro, piccole e medie imprese ed alle attività professionali operanti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, offrendo, oltre alle garanzie, credito diretto e consulenza mirata in materia finanziaria e nuovi prodotti e servizi.

Nel corso dell’anno 2023, Alpifidi ha concesso nuove garanzie per 33 milioni di Euro, sviluppando un volume di oltre 56 milioni di Euro di nuovi finanziamenti e linee di credito erogati dalle banche; ha inoltre erogato oltre 5 milioni di Euro di finanziamenti diretti alle imprese, principalmente per investimenti, ma anche per liquidità.

Lo stock affidamenti complessivo (garanzie + credito diretto) al 31/12/2023 ammonta a poco meno di 128 milioni di Euro.

L’occasione sarà utile per fare il primo punto sull’andamento dell’attività del confidi, che ormai opera a livello interregionale, sulle prospettive del confidi nel breve e medio termine e sulle strategie future.