Nati mortalità delle imprese 2021: il saldo di fine anno è positivo

Il 2021 si chiude restituendo segnali di crescita per il sistema imprenditoriale della provincia di Cuneo.

 

Nel periodo gennaio-dicembre 2021 la Camera di commercio di Cuneo riporta la nascita di 3.504 nuove iniziative imprenditoriali, 560 in più (+19,0%) rispetto all’anno precedente, e 3.240 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), 112 in meno                  (-3,3%) rispetto al 2020.

Queste dinamiche hanno consegnato un saldo positivo a fine anno di 264 unità, corrispondente a un tasso di crescita del +0,40% (-0,61% nel 2020 e -0,91% nel 2019).

Lo stock di imprese a fine dicembre 2021 è pari a 66.086 sedi, mentre sono 81.049 le localizzazioni (comprensive di unità locali; erano 80.994 a fine 2020).

“A fine 2021 il saldo tra iscrizioni e cessazioni è positivo ed il numero complessivo delle imprese è tornato a crescere. Dobbiamo continuare ad essere ottimisti – afferma il presidente Mauro Gola – anche se il Covid, l’inflazione e, soprattutto, il folle aumento della bolletta energetica rappresentano una seria minaccia per lo sviluppo. Il sistema imprenditoriale ritiene che sia assolutamente indispensabile che la politica adotti misure congiunturali e strutturali per arginare il caro energia. Dalla bontà di queste scelte dipendono la tenuta delle imprese, la loro competitività sui mercati internazionali e la crescita del Paese”.

 

Il tasso di crescita della provincia di Cuneo (+0,40%) risulta più contenuto rispetto a quello regionale (+1,10%) e nazionale (+1,42%).

 

L’analisi dei dati dal punto di vista della forma organizzativa delle aziende ribadisce il rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale provinciale. A evidenziare una sostenuta espansione sono infatti, anche nel 2021, le società di capitale che, con un peso del 13,6% sul totale delle aziende cuneesi, registrano un tasso di variazione del +3,57% a cui seguono le altre forme (in cui confluiscono cooperative e consorzi) con un +1,62%. Appare, invece, negativa la performance delle restanti forme giuridiche. Il risultato meno confortante è riportato dalle società di persone (-0,19%) seguite dalla ditte individuali (-0,10%) che costituiscono il 61,9% delle imprese provinciali.

 

Tra i settori di attività la dinamica più incoraggiante viene registrata dagli altri servizi (+2,22%) seguiti dalle costruzioni (+1,94%) che rappresentano il 13,3% delle aziende di Granda  e dal turismo (+0,83%) che presenta un risultato migliore rispetto a quello regionale (+0,13%), complice una stagione estiva che ha visto numeri incoraggianti soprattutto per l’area alpina e per tutto il comparto legato all’outdoor.

Negativi i trend esibiti dagli altri comparti provinciali. A pagare le maggiori conseguenze è l’agricoltura (-1,12%), seguita dall’industria in senso stretto (-0,69%) e dal commercio (-0,32%).

 




Consiglio regionale: Irap sull’e-commerce, non passa Pdl di Luv

Con 26 voti contrari e 16 favorevoli il Consiglio regionale del Piemonte ha respinto la proposta di legge 123, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), che incrementava l’Irap dello 0,92% per le grandi aziende dell’e-commerce con un valore di produzione netta superiore al milione di euro.

“Anche in Piemonte la pandemia ha avuto effetti quantitativi paragonabili alla grande crisi finanziaria del 2007-2008”, ha detto Grimaldi presentando il provvedimento. ”E’ cresciuto il rischio di povertà per le famiglie e sono anche cresciuti gli utili di alcune aziende. Amazon fa 85 miliardi di euro di utili nel mondo, più di 4,8 solo in Italia, eppure per l’Irap dichiara un valore di produzione di poco più di 18 milioni, che consente al colosso di pagare solo 710.352 euro di IRAP e unicamente in Lombardia. Nel dilagare dell’ingiustizia sociale, vorremmo un po’ di giustizia fiscale. Aumentare l’Irap ad Amazon sarebbe una goccia nel mare dei suoi profitti e un gesto dovuto”.

Motivando il no al provvedimento, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha sostenuto che “l’aumento dell’Irap, così come proposto, colpirebbe anche altre aziende e non avrebbe le caratteristiche di equità. L’Irap è già stata modificata dallo stato ed è in progetto un suo completo superamento. Avendo poi noi approvato una diminuzione dell’aliquota Irap per chi assume, la proposta risulta contraddittoria con la linea politica della maggioranza. L’aumento dell’aliquota nella sostanza colpirebbe solo l’occupazione e non darebbe benefici concreti di fronte a un problema, quello della Webtax, che oggettivamente va trattato nelle sedi europea e nazionale, non a livello locale”.

A favore della proposta di legge, considerata equa, “anche per pareggiare l’aumento dei profitti dell’e-commerce di fronte alla chiusura dei negozi durante il lockdown”, si sono espressi molti esponenti dell’opposizione: Sergio Chiamparino, Domenico Rossi e Maurizio Marello (Pd), Sean Sacco (M5s), Silvio Magliano (Moderati), Mario Giaccone (Monviso).

Esprimendo la sua posizione contraria, Alberto Preioni (Lega) ha sottolineato che “La Regione si è già mossa sul tema, presentando in Parlamento una proposta di legge sulla Webtax. Noi difendiamo davvero il piccolo commercio e le partite Iva, lo abbiamo dimostrato con i bonus durante la pandemia. Ma non possiamo dare segnali contrastanti, dobbiamo essere attrattivi per le aziende”.




Peste suina africana nei cinghiali, Confagricoltura: “Siamo stati inascoltati”

Asti Agricoltura sperava che non si giungesse mai a questo triste epilogo, ma da anni, nel denunciare alle istituzioni questo annoso problema, ha sempre preso in considerazione il fatto che si sarebbe potuto giungere a conseguenze di questo genere.

L’Organizzazione agricola astigiana aveva parlato, già in tempi non sospetti, di peste suina, che si sarebbe potuta scatenare in seguito alla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che negli ultimi anni (complici anche le restrizioni a causa della pandemia) ha raggiunto livelli insostenibili, sia per il comparto agricolo che per la viabilità stradale. Ora che le previsioni sono purtroppo divenute realtà la strada si fa alquanto in salita.

Se originariamente il problema era concentrato quasi esclusivamente all’interno delle zone boschive, negli ultimi anni i cinghiali sono stati avvistati anche nelle aree di pianura, dove hanno distrutto vaste superfici di raccolto. Oltre a questo si è scoperto che i cinghiali potrebbero trasmettere alcune malattie sia ai bovini che ai suini”, con queste parole Enrico Masenga, tecnico specialistico della Confagricoltura di Asti aveva messo in guardia in merito ad una possibile diffusione di malattie per il comparto zootecnico,  nel mese di aprile del 2021.

Ora la situazione è molto grave, come viene avvalorato dal fatto che la Regione Piemonte ha avviato l’insediamento dell’unità di crisi per l’adempimento delle azioni previste dal manuale operativo e dalle norme specifiche in materia, definendo una “zona infetta” e una “zona di sorveglianza”, con le relative prescrizioni.

E’ necessario affrontare il problema in maniera risolutiva con interventi tempestivi, racchiusi in un’azione coordinata e congiunta che coinvolga le istituzioni, le Asl, le associazioni venatorie e quelle di categoria per cercare di reprimere l’insorgenza e lo sviluppo di questo terribile morbo che andrebbe a danneggiare in modo irreversibile le aziende agricole, gli allevatori e tutte gli attori coinvolti nella filiera della carne bovina e suina”, afferma il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle.

E’ doveroso perseguire la strada relativa agli abbattimenti – aggiunge il presidente Gabriele Baldiper limitare la presenza abnorme di cinghiali, tutelando le produzioni agricole ed evitando al tempo stesso la propagazione della Peste Suina Africana. E’ anche in gioco la nostra sicurezza alimentare. Contemporaneamente continuiamo a chiedere adeguati indennizzi per i danni diretti e indiretti subiti dalle aziende agricole, auspicando una semplificazione delle procedure per la valutazione dei danni e del conseguente tempestivo ristoro”.




Marsiaj: “Con il folle rincaro dell’energia elettrica e del gas, il rischio è un nuovo lockdown”

“Questo potrebbe essere l’inverno più freddo da molti anni a questa parte. L’aumento folle dei costi dell’energia elettrica e del gas rischia di bloccare molte delle nostre fabbriche, mentre l’industria è in grande ripresa con ordini ed export che stanno tornando ai livelli pre pandemici.

Già nel secondo semestre del 2021 ci sono stati forti rincari. Adesso molti imprenditori potrebbero essere addirittura obbligati a fermare gli impianti e tener chiuse le fabbriche per non subire perdite disastrose a causa di bollette che lieviteranno nel 2022 rispetto al 2021 del 320% per il gas e del 150% per l’energia elettrica, secondo le previsioni del Consorzio Unionenergia dell’Unione Industriali di Torino. Un costo insostenibile per le imprese, già in difficoltà per il rialzo dei prezzi delle materie prime.

Sarebbe un nuovo lockdown, ma dovuto a speculazioni e a fattori geopolitici, come il blocco del nuovo gasdotto Nord Stream 2. È urgente, quindi, che il Governo intervenga potenziando gli aiuti concreti già inseriti nella Finanziaria, altrimenti l’impatto sulla nostra economia e sulla tenuta sociale dell’intero Paese e del nostro territorio sarebbe disastroso”.




Cabina di regia PNRR, Torino e il Piemonte faranno scuola a livello nazionale

Abbiamo messo intorno al tavolo della Città di Torino e della Città Metropolitana i soggetti territoriali che hanno il compito istituzionale di gestire le risorse del PNRR e i fondi strutturali ordinari dell’Unione Europea.

È un esperimento a livello nazionale, perché siamo la prima realtà territoriale che prova a fare questo lavoro di messa a sistema”: lo ha sottolineato il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo presentando la cabina di regia istituzionale di cui fanno parte l’amministrazione del Comune capoluogo, quella metropolitana, la Regione Piemonte, il Politecnico e l’Università di Torino. La presentazione si è tenuta nella sala auditorium della Città Metropolitana in corso Inghilterra 7, riaperta per l’occasione dopo la lunga fase di chiusura dovuta alla pandemia.

Siamo consapevoli dell’enorme responsabilità che oggi grava sugli amministratori del nostro territorio: programmare, pensare il futuro e utilizzare al meglio le risorse economiche che arriveranno nelle prossime settimane, nei prossimi mesi e nei prossimi anni. – ha aggiunto il Sindaco metropolitano – Siamo qui simbolicamente nella sede della Città Metropolitana perché la dimensione della ripartenza è metropolitana. Anche la Città di Torino trarrà giovamento da questa impostazione”.

Dalla presentazione della cabina di regia è emerso che ammontano ad oltre 4 miliardi di euro le risorse del PNRR e della programmazione comunitaria, che interesseranno Torino e la Città Metropolitana tra il 2022 e il 2029 e che saranno gestite dall’amministrazione del capoluogo, da quella metropolitana, da quella regionale e dai due Atenei: un’occasione unica per rilanciare l’economia locale, superare la crisi economica e sociale generata dalla pandemia, realizzare la transizione ecologica e digitale.

Il Sindaco Lo Russo ha sottolineato che la cabina di regia consentirà sinergie tra i diversi Enti pubblici, gli Atenei e il mondo imprenditoriale, utili evitare duplicazioni, sovrapposizioni e sprechi di risorse. A giudizio di Lo Russo nella dimensione di area vasta della Città Metropolitana si giocheranno le partite più importanti di una delle aree più importanti del Paese, che sta scontando gli effetti della crisi, ma che può, facendo squadra, far ripartire il Piemonte e tutto il Nord Italia.

Il Sindaco non ha nascosto il fatto che Comuni e Città Metropolitana scontano ritardi da colmare nella sostituzione del personale andato in pensione. Lo Russo ha inoltre lanciato un appello a tutti gli amministratori, affinché interpretino al meglio il loro ruolo istituzionale, al di là delle differenze politiche, che devono diventare fattore di ricchezza e non di contrapposizione. “Insieme progettiamo, costruiamo e ripartiamo” è il claim della cabina di regia annunciato dal Sindaco metropolitano, che ha ricordato come sarà importante vigilare sul rispetto della legalità nelle procedure di assegnazione degli appalti e gestione dei lavori. “Amministrare vuol dire assumersi responsabilità e la mia impostazione è proprio quella di assumermi le responsabilità, per fare un salto di qualità nei tempi previsti dal PNRR” ha concluso Lo Russo.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha definito il PNRR un “grande Piano Marshall”, che comporta per tutti gli attori pubblici e privati l’esigenza di condividere le scelte. “Oggi, – ha annunciato Cirio – abbiamo le prime regole d’ingaggio e la cabina di regia inaugura la fase 2 della programmazione del PNRR attraverso la scelta dei progetti”. Il Presidente della Regione ha anche ricordato che nella scorsa primavera erano state censite le esigenze dei territori, nel rispetto delle indicazioni europee, mentre nella seconda fase si dovranno selezionare i progetti che possono rientrare nelle 6 missioni condivise: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.

Su quest’ultima missione il Presidente Cirio ha insistito, sottolineando l’importanza del superamento della pandemia come condizione irrinunciabile per la ripartenza dell’economia. A giudizio del Presidente della Regione la scelta condivisa dei progetti strategici deve avere come obiettivo quello di creare ricchezza e non ulteriore spesa pubblica, perché le risorse dell’Unione Europea dovranno un giorno essere rendicontate e restituite. “Saremo in grado di restituire quelle ricorse se le avremo impiegate per creare ricchezza” ha sintetizzato Cirio.

Per sostenere le amministrazioni locali e il mondo dell’impresa l’unità di missione creata da Città di Torino, Città Metropolitana, Regione e Atenei dovrà essere in grado di informare tempestivamente tutti gli attori sulle opportunità offerte dal PNRR e dai bandi ordinari, contribuire alla semplificazione delle procedure e alla presentazione dei progetti e delle domande di contributo. Tra i progetti strategici citati dal Presidente Cirio nel suo intervento figurano quelli a sostegno dell’area di crisi complessa della Città di Torino, dei territori montani, dell’industria aerospaziale e della conversione ecologica dei trasporti ferroviari e su gomma, anche mediante la diffusione della propulsione ad idrogeno.




Torino. Prezzi al consumo di novembre per l’intera collettività NIC)

Gli indici dei prezzi al consumo di settembre 2021 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

 

Nel mese di Novembre 2021 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 105,3 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,6% rispetto al mese precedente e del +3,0% rispetto al mese di  Novembre 2020 (tasso tendenziale).

 

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,8% sul mese precedente e +3,1% su novembre 2020. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +0,8% rispetto al mese di ottobre 2021 e +4,2% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano -0,1% sul mese precedente e +0,6% rispetto a novembre 2020.

 

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,9% su base congiunturale e +4,0% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,8% sul mese precedente e +0,1% sull’anno precedente,

Beni Energetici +4,4% sul mese precedente e +29,8% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +0,7% sull’anno precedente,

Altri Beni -0,1%  sia sul mese che sull’ anno precedente.

 

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,2% su base congiunturale e +1,6% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione -0,2% sul mese precedente e -0,6% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni +0,1% sul mese precedente e INVARIATO sull’anno precedente,

Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +0,8% sul mese precedente e +2,1% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +0,1% sul mese precedente e +4,4% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,1% sul mese precedente e +1,4% sull’anno precedente.

 

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,2% rispetto al mese precedente e +0,9% rispetto all’anno precedente.

 

 




Confartigianato Trasporti: Claudio Berardo eletto nel Direttivo nazionale

Claudio Berardo, rappresentante territoriale degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo, è stato eletto componente del Direttivo nazionale di Confartigianato Trasporti, l’Associazione maggiormente rappresentativa a livello italiano dell’artigianato e delle piccole e medie imprese del settore trasporti e logistica.

L’elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea congressuale, svoltasi a Roma l’11 dicembre scorso.
Berardo affiancherà nel Consiglio il confermato presidente Amedeo Genedani. Durante i lavori assembleari un particolare saluto e ringraziamento è stato rivolto ad Aldo Caranta, vicepresidente nazionale uscente, per il grande impegno profuso nello svolgimento del suo incarico.
«Ringrazio i Colleghi per la fiducia dimostratami e per l’incarico affidatomi. – commenta Berardo – È un onore e un orgoglio rappresentare un comparto così importante per il sistema economico nazionale che costituisce un nodo strategico per la competitività delle nostre imprese».

«A nome della Confartigianato Cuneo – dichiara Luca Crosetto, presidente territoriale dell’Associazione – non posso che esprimere soddisfazione per il prestigioso incarico conferito a Claudio Berardo e, parimenti, porgere un grande elogio all’operato di Aldo Caranta. Sono molti i dirigenti cuneesi che ricoprono importanti cariche a livello regionale e nazionale: questo è una chiara dimostrazione della capacità e dell’impegno dei tanti artigiani del nostro territorio, i quali non soltanto dimostrano di fare alta qualità nei loro ambiti produttivi, ma mettono a disposizione del comparto con grande volontà l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro e di impegno collettivo».
All’assemblea ha partecipato anche la Viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova.

Approfondimento tecnico sui temi trattati durante l’assemblea
Durante l’assise, il Presidente Genedani, dopo aver riconosciuto il dialogo proficuo e costruttivo avviato dalla Viceministra Bellanova con la categoria, ha fatto rilevare le gravi difficoltà e la crisi di redditività delle imprese, strette tra i pesanti rincari dei carburanti, la carenza di autisti, gli alti costi dei veicoli elettrici e di nuova generazione, la concorrenza sleale dei vettori stranieri. Una situazione molto critica che esige risposte immediate. Sul fronte del caro-energia, il Presidente di Confartigianato Trasporti ha sollecitato crediti d’imposta che consentano di recuperare i maggiori costi sopportati dagli autotrasportatori per i rifornimenti, in particolare di metano e per l’acquisto di AdBlue (l’additivo che abbatte le emissioni inquinanti dei motori diesel Euro6). Sempre in tema di costi e di transizione ecologica, Genedani ha sollecitato misure di sostegno per l’acquisto dei veicoli elettrici il cui prezzo è troppo elevato rispetto a quello dei veicoli tradizionali. Per favorire il reperimento di manodopera, Genedani ha sostenuto la necessità sia di convocare un tavolo ad hoc, sia di aumentare il cosiddetto “bonus patente” per favorire i giovani che intendono svolgere l’attività di autotrasportatore. Infine, il Presidente di Confartigianato Trasporti ha segnalato la necessità di riconvocare al più presto il tavolo delle regole.

Dalla Viceministra Bellanova è arrivata la conferma della sua disponibilità al confronto costante con un “settore come il vostro – ha detto – che svolge un ruolo fondamentale nel Paese e, in particolare durante le fasi più cupe della pandemia, ha permesso a tutti i cittadini di vivere in condizioni di normalità. Ora serve un grande lavoro da fare insieme per consentirvi di continuare ad essere una componente strategica della catena globale dell’approvvigionamento, all’insegna della piena sostenibilità sociale, ambientale, economica”.

La Viceministra ha sottolineato la necessità di sviluppare il settore, rendendolo “attrattivo e inclusivo, competitivo e resiliente, sostenibile, puntando sull’innovazione tecnologica e l’ammodernamento del parco veicoli, sulla tutela del lavoro e portando energie giovani”. A questo proposito ha citato le risorse previste nella Legge di bilancio, pari a 32 miliardi, per nuovi investimenti su infrastrutture e mobilità e ha ricordato gli stanziamenti per il settore di 235 milioni per il 2020-2021, di 55 milioni per il trasporto intermodale e di 70 milioni per il trasporto persone, oltre agli incentivi ferrobonus e marebonus “che – ha detto – intendiamo confermare e rendere strutturali”. Sui rincari dei carburanti, la Viceministra ha annunciato l’intenzione di valutare specifiche misure per abbattere i costi a carico degli imprenditori. Per quanto riguarda la carenza di autisti, ha detto di considerare necessario il coinvolgimento del Ministero dell’Istruzione in un tavolo tecnico per affrontare il tema dell’orientamento e della preparazione dei ragazzi all’ingresso nel mercato del lavoro fin dalla scuola secondaria.

La sburocratizzazione degli iter procedurali è un altro fronte di impegno indicato da Bellanova, così come le misure per contrastare il dumping sociale e tutelare le imprese dalla concorrenza sleale anche con l’attuazione del regolamento Ue sui tempi di guida e di riposo e sull’uso del cronotachigrafo. Proprio su questi aspetti, Confartigianato Trasporti è stata convocata nei prossimi giorni ad un tavolo tecnico al Ministero. Una ulteriore conferma della disponibilità al “lavoro da fare insieme” che la Viceministra Bellanova ha indicato, concludendo il suo intervento, come la parola d’ordine per raccogliere il contributo di chi lavora “in frontiera”, con un ascolto attento della realtà, per poi consentire alla politica di decidere in modo informato e consapevole.

 




Progetto flavescenza dorata della vite 2021, con contributo CCIAA di Alessandria – Asti

La Flavescenza è una fitoplasmosi che viene trasmessa da viti infette a viti sane da un vettore, l’insetto cicadellide Scaphoideus titanus, originario del continente Nord Americano che negli anni ’50 si è diffuso in Francia e quindi in Italia, ove è comparso per la prima volta in Veneto.

Dalla fine degli anni ’90 è presente anche in Piemonte: dai territori vitati del Tortonese in Provincia di Alessandria si è poi insediata in tutta la Regione.

La trasmissione della malattia avviene mediante la suzione della linfa da parte dell’insetto sulle piante infette; il fitoplasma si insedia nelle ghiandole salivarie dell’insetto; nel momento in cui l’insetto, che conserva nel proprio organismo il fitoplasma, si sposta per cibarsi di linfa su piante sane, inietta con la saliva anche l’agente della Flavescenza dorata, infettando una nuova pianta. A causa di questa malattia, la stragrande maggioranza delle piante colpite disseca e muore.

La valutazione dei danni non si deve limitare alla mancata produzione delle uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che qui da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica. Ma non solo: la ricerca della sostenibilità economica e ambientale che tutti i produttori alessandrini stanno cercando, viene ad essere seriamente compromessa.

Questo è dovuto al fatto che la difesa della vite dalla Flavescenza dorata è di tipo indiretto: infatti questa fitoplasmosi non è curabile. L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Per questo motivo in Italia dal 2000 è in vigore un decreto di Lotta obbligatoria che annualmente viene aggiornato dal Settore Fitosanitario Regionale che ha recentemente confermato le modalità in vigore da alcuni anni, fissando in almeno due gli interventi a difesa della vite, uno contro le forme giovanili ed uno contro le forme adulte dell’insetto.

Per ottemperare agli obblighi del decreto di lotta è di basilare importanza il monitoraggio delle popolazioni dell’insetto nei vigneti.
Per questa ragione il Comitato di coordinamento per la difesa fitosanitaria integrata delle colture della Provincia di Alessandria, grazie all’indispensabile contributo finanziario della Camera di Commercio Alessandria – Asti, dal 2013 sta monitorando la diffusione sul nostro territorio dello Scaphoideus titanus.




CNA Ristorazione, presentato a Governo e Parlamento un pacchetto anticrisi

Debutto al tavolo del Governo per il presidente di CNA Ristorazione, il piemontese Giovanni Genovesio. Per cercare di arginare la forte crisi, una delegazione di CNA Ristorazione ha incontrato, nei giorni scorsi, il vice ministro del Ministero dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin e la presidente della 10a commissione Attività produttive, Commercio e Turismo, Martina Nardi, per analizzare quali sostegni fossero necessari per il comparto.

 

“Siamo d’accordo a un rafforzamento delle misure che consentano di ridurre la curva dei contagi. Non ci si può permettere nuove chiusure, l’economia ha bisogno di sicurezza e interventi decisi, per cui conveniamo con l’introduzione di strumenti come il Green Pass rafforzato, rilasciato alle persone vaccinate o guarite dal Covid”. A dichiararlo lo stesso Giovanni Genovesio.

 

Per il presidente di CNA Ristorazione “tutela della salute e salvaguardia delle attività economiche devono procedere appaiate. L’obiettivo del mondo della ristorazione è quello di non subire nuove chiusure e per raggiungerlo si può anche rafforzare il piano delle vaccinazioni. Va considerato, infatti, che il solo effetto annuncio di possibili chiusure per contrastare l’aumento dei contagi ha già provocato numerose disdette di prenotazioni per vacanze nel periodo natalizio. Non possiamo perdere un’altra stagione, pena la chiusura di migliaia di imprese”.

 

I problemi legati più strettamente all’emergenza sanitaria non sono gli unici che continuano a flagellare il comparto.

 

Tra le richieste avanzate dalla CNA, condivise anche dal vice ministro, la reintroduzione dei voucher; l’istituzione della transazione fiscale affinché con l’Agenzia delle entrate e l’Amministrazione pubblica si possa concordare una dilazione di pagamento a favore delle imprese; l’ampliamento del plafond di credito dei 30mila euro, su richiesta, garantito dallo Stato e l’allungamento del periodo di estinzione del debito oltre i 120 mesi; un intervento a sostegno degli affitti, in aggiunta al credito d’imposta attuale, la sospensione della Tosap e la semplificazione degli adempimenti per l’impiego degli spazi esterni, interventi che debbono essere tuttavia garantiti anche alle imprese artigiane che consentono il consumo immediato sul posto dei propri prodotti e che hanno a disposizione spazi esterni.

 

All’incontro hanno partecipato con il presidente di CNA Ristorazione, Giovanni Genovesio; Andrea Borghini dell’Esecutivo e il responsabile di CNA Agroalimentare, Gabriele Rotini.




Confartigianato Imprese Piemonte: Bonus Casa, nuovo DL contro le frodi fiscali

“Abbiamo l’impressione che con l’introduzione dell’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese anche per lo sconto e cessione delle detrazioni edilizie ordinarie, quindi per il bonus ristrutturazioni e quelli dedicati al verde e ai mobili, si sia voluta scrivere la parola “fine” su un sistema di detrazioni che, in 20 anni, ha creato lavoro, economia e ha contributo a risanare e riqualificare il vetusto patrimonio edilizio del Piemonte e nazionale”. 

E’ il giudizio di Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Edilizia, sul Decreto Legge in materia di contrasto alle frodi nel settore dei bonus fiscali, che introduce nuove norme più restrittive per i cosiddetti “bonus edilizi minori”.

 

Per i piccoli lavori edili, in pratica sono state introdotte norme, le asseverazioni, che valevano per il bonus 110% – continua Tanino – condizione che sta mettendo in seria difficoltà le piccole imprese non abituate a tale carico burocratico. Infatti, stiamo già registrando un forte rallentamento nei cantieri, ma anche alcuni fermo attività, a causa sia dell’aumento delle pratiche preliminari, sia dell’incertezza che regna tra le aziende, gli studi professionali e i clienti”.

 

Dal 12 novembre scorso, infatti, per comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito o l’applicazione dello sconto in fattura, sono necessari il visto di conformità e una attestazione di congruità della spesa rilasciata da un tecnico abilitato.

I maggiori dubbi applicativi del decreto si concentrano proprio sulla certificazione della spesa, i cui connotati non sono ancora chiari e i cui parametri si rifanno ad un decreto del MITE ancora da emanare e che potrà/dovrà essere emanato entro 30 giorni.

Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura; il Sistema Casa in Piemonte, infatti, offre lavoro a oltre 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti.

 

Temiamo – prosegue Tanino – che i costi per l’apposizione del visto e per il rilascio dell’attestazione di congruità della spesa, se non detraibili anch’essi, potrebbero rendere non più conveniente la richiesta dello sconto in fattura o la cessione del credito. Chi non ha capienza fiscale e quindi non può utilizzare in alternativa la detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, dovrà probabilmente rinunciare a qualsiasi tipo di beneficio fiscale per i lavori edili di cui si parla”.

 

Sul fronte delle imprese coinvolte nel circuito in quanto esecutrici dei lavori, si registra come diverse di esse si trovino in crisi perché hanno pianificato la propria attività ed il proprio equilibrio finanziario calcolando e facendo affidamento sulle tempistiche di incasso dei crediti fiscali acquisiti e poi ceduti a banche e poste, sulla base delle precedenti regole e prassi. In questa maniera, per diverse di loro il rischio è di dover bloccare i lavori e mettere in cassa integrazione il personale.

 

“Questi i nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e di asseverazione  dei costi – sottolinea Tanino – rischiano seriamente di annullare la convenienza di molte agevolazioni edilizie. Per i lavori di minor entità e con minor percentuale di detrazione, quali il 50 o il 65 per cento, è molto probabile che i nuovi obblighi introdotti dal dl 157/2021 mettano la parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto in fattura”.

 

“La cessione dei crediti fiscali per lavori in edilizia e lo sconto in fattura, in seguito all’emanazione del DL 157/2021, sono, di fatto, sospesi, denuncia Tanino, con gravi ripercussioni sulla liquidità delle imprese che si ritrovano ad aver già eseguito delle commesse per le quali i tempi di incasso del corrispettivo diventano incerti. Sono necessari urgenti chiarimenti, dunque, soprattutto su come gestire le situazioni a cavallo”.

 

A sciogliere qualche dubbio sull’allarme di Confartigianato Imprese Piemonte Edilizia, arriva un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate che, in una nota dei giorni scorsi, chiarisce come “non si applichi l’obbligo di apposizione del visto di conformità se il contribuente, nel caso di interventi relativi al recupero del patrimonio edilizio, ha già ricevuto la fattura e pagato entro l’11 novembre ma non ha ancora trasmesso la comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura”.

 

In particolare nelle Faq pubblicate sul proprio sito internet, l’Agenzia risponde alle sollecitazioni avanzate da Confartigianato su alcuni casi concreti analizzati alla luce delle novità normative introdotte di recente. Ad esempio, in merito ai bonus diversi dal Superbonus, l’Agenzia chiarisce che l’obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione, introdotto dal Dl antifrode n. 157/2021 non si applica ai contribuenti che prima del 12 novembre 2021 (data di pubblicazione in gazzetta ufficiale del Dl n. 157/2021) hanno ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti ed esercitato l’opzione per la cessione o per lo sconto in fattura, anche se la relativa comunicazione non è stata ancora inviata. Con riferimento, invece, ai tecnici, viene chiarito che i professionisti abilitati alla verifica della congruità delle spese per gli interventi ammessi al Superbonus possono rilasciare per lo stesso tipo di intervento anche la nuova attestazione di congruità delle spese sostenute prevista dall’articolo 1 del Dl n. 157/2021.

 

“Pur comprendendo la necessità di porre rimedio a fenomeni di sfruttamento non corretto delle opportunità date da sconto in fattura e cessione del credito – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – urgono dei correttivi alla norma e un immediato documento interpretativo della stessa che li renda nuovamente fruibili, per non penalizzare ulteriormente imprese e cittadini onesti”.