Regione Piemonte: le richieste al Governo per lavoro e agricoltura

Più soldi per la cassa in deroga, sostegno al reddito per i lavoratori intermittenti, coinvolgimento dei disoccupati italiani e di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza per far fronte alle necessità del comparto agricolo, soprattutto in vista della stagione della raccolta: è quanto chiedono gli assessori regionali al Lavoro, Elena Chiorino, e all’Agricoltura, Marco Protopapa ai ministri Nunzia Catalfo (Lavoro) e Teresa Bellanova (Agricoltura).

“In primo luogo – spiega Chiorino – ho segnalato che dai dati ad oggi in nostro possesso e considerata anche l’assegnazione prevista nel secondo riparto, il Piemonte ha ancora risorse per soli 15 giorni lavorativi ai ritmi attuali di presentazione delle domande per la cassa in deroga. Gli stessi dati dimostrano che, per garantire le 9 settimane di copertura, al Piemonte mancano 141 milioni di euro per coprire il fabbisogno totale di 315. Ho inoltre sottolineato la necessità di avere maggiore chiarezza per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito per i lavoratori intermittenti, che pare siano coperti solo in parte in base alle normative vigenti.

Essendo una categoria di lavoro precario, ritengo vadano sostenuti in modo completo e senza lasciare indietro nessuno”. “Urgente esigenza – rileva l’assessore Protopapa – è inoltre quella, da parte del comparto agricolo italiano, di circa 250.000 lavoratori necessari per fronteggiare la stagione della raccolta. Durante un incontro svoltosi con il ministro Bellanova, è emersa l’opportunità di valutare il coinvolgimento di tutti quei cittadini italiani che si sono trovati improvvisamente senza occupazione e che, in alcuni casi, non possono godere nemmeno delle tutele e del supporto necessario per far fronte al periodo di chiusura”.




UI Torino: offendere il nostro sistema produttivo danneggia il made in Italy

L’Inps opera per conto dello Stato, a livello europeo è tra gli enti previdenziali più grandi e complessi, ha un bilancio che è il secondo dopo quello dello Stato ed i fruitori principali dei suoi servizi sono lavoratori e imprese. Chi ha l’onore di rappresentare questo istituto deve necessariamente avere il senso di responsabilità delle sue azioni e delle sue dichiarazioni.

Le accuse di pigrizia ed opportunismo alle imprese italiane, da parte del presidente dell’Istituto previdenziale nazionale Pasquale Tridico, sono ingenerose ed offendono l’impegno, il lavoro e a fatica che ogni giorno migliaia di imprenditori profondono.

Insultare – in modo del tutto immotivato –  il sistema imprenditoriale italiano significa danneggiare l’immagine del Made in Italy all’estero, ovvero indebolire quell’eccellenza che oggi permette all’economia italiana di evitare il collasso.

Gli imprenditori sono stati gli eroi nascosti di questa emergenza nell’affrontare, con impegno e determinazione, situazioni nuove ed eccezionali, nel tenere vivo il tessuto economico e produttivo italiano con modelli e strategie mai attuati prima, riconvertendo la propria attività e accettando, laddove necessario, costi e responsabilità nuove.

È gravissimo che in un momento in cui bisognerebbe essere uniti e apprezzare lo sforzo di tutti, alle proposte e alle soluzioni si preferisca un linguaggio conflittuale. Ci auguriamo che all’ondata di indignazione suscitata dalle parole di Tridico segua anche un moto di orgoglio da parte del Governo e del Parlamento nei confronti del sistema produttivo italiano.




Allasia: “E’ necessario rivedere a 360 gradi il regolamento dell’assemblea legislativa”

Credo che sia necessario un nuovo regolamento del Consiglio regionale in modo che ci siano tempi certi nel processo legislativo.

L’attuale Regolamento è anacronistico e non concede alla maggioranza di governare con tempi certi. Chi ha vinto le elezioni invece deve potersi assumere la responsabilità di portare avanti il suo progetto, e deve poterlo fare in tempi che non siano infiniti.

Non è possibile che un solo consigliere possa bloccare  l’intera attività d’aula,  questo è inconcepibile in una democrazia moderna. Non si tratta di mettere il bavaglio alle minoranze, ma di avere tempi certi e chiari nelle discussioni. Chi vince le elezioni deve avere la possibilità di governare senza il continuo compromesso con le opposizioni.




Usura: “Rafforzare l’Osservatorio e finanziare la legge”

Incrementare le funzioni dell’Osservatorio e finanziare la legge regionale contro l’usura. Queste, in sintesi, le proposte dei consiglieri delegati dall’Udp, Gianluca Gavazza e Giorgio Bertola, nel corso della riunione dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento, tenutasi questa mattina.

Del resto, anche in Piemonte, dopo il Covid aumentano le famiglie in difficoltà economica: a livello nazionale sono ormai quasi il 60 per cento quelle che faticano ad arrivare a fine mese, mentre prima del lockdown erano il 46%, come rivelato da un’indagine Doxa commissionata dall’Ania, citata durante i lavori.

Dalla ricerca emerge anche che le famiglie con migliore formazione finanziaria sono quelle che riescono ad affrontare meglio una spesa improvvisa.

Dati che sottolineano la crisi economica ed evidenziano l’urgenza di contrastare le situazioni che possono favorire la ricerca di risorse economiche – per pagare debiti e pendenze varie – nella direzione sbagliata, con il rischio di cadere nella trappola dell’usura. Senza dimenticare che le imprese e le aziende stanno vivendo momenti finanziariamente molto difficili.

Secondo Gavazza, “è il momento di ripartire con le attività dell’Osservatorio per accompagnare la ripresa dell’economia dopo la pandemia. Bisogna fare quadrato con le Forze dell’ordine affinché i cittadini percepiscano di non essere ‘soli’, siano essi già vittime o lo stiano per diventare.  Va intrapreso un percorso informativo capillare soprattutto verso i piccoli imprenditori che sono riusciti a resistere nonostante il lockdown e che oggi sono i soggetti più esposti. L’Osservatorio, oltre alla necessaria formazione, può indicare, attraverso le associazioni che lo costituiscono, la strada per un aiuto economico lecito. Le fondazioni antiusura e gli altri enti offrono un aiuto concreto avvalendosi del quadro normativo regionale e nazionale, rappresentando così un vero e proprio riferimento per gli imprenditori, oggi più che mai, in balìa di un mare in burrasca.”.

“Viviamo in tempi difficili – ha osservato Bertola -. Usando la metafora dell’esperto in materia di sovraindebitamento, Antonio Cajelli, in questo momento è come se stessimo passeggiando sulla spiaggia dopo che si è ritirato il mare: ancora non ci rendiamo conto dell’ondata che deve arrivare, ma è bene stare in allerta e muoversi per tempo per affrontare l’imminente tsunami economico. Per questo bisogna fare delle riflessioni importanti sulla legge regionale 8 del 2017 contro usura, estorsione e sovra indebitamento, non solo perché venga adeguatamente finanziata, come da me richiesto al presidente Cirio grazie al supporto di tutto l’Ufficio di presidenza, ma dobbiamo riflettere anche sui provvedimenti attuativi, affinché la legge abbia un impatto effettivo per la vita dei piemontesi. Sarà questo il mio spunto di lavoro per i prossimi mesi come delegato presidente dell’Osservatorio Usura”.




Recovery Fund: il Piemonte chiede oltre 13 miliardi

Ammontano a 13,14 miliardi di euro le richieste avanzate dalla Giunta regionale al governo sull’impiego delle risorse europee del Recovery Fund per il Piemonte. La cifra è stata resa nota oggi pomeriggio, nel corso della discussione sul tema in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Le proposte regionali sono contenute nelle schede inviate dalla Regione lo scorso 5 novembre, scadenza fissata da Roma, e ora all’esame della Conferenza Stato-Regioni che sta discutendo proprio di Recovery Fund.

Le richieste riguardano alcune macroaree, sulla scorta delle linee guida della Commissione europea e del governo: circa 8 mld per la rivoluzione verde e la transizione economica, 1,7 miliardi per la salute, 1,34 mld per istruzione, formazione, ricerca e cultura, 1,22 per le infrastrutture per la mobilità, 736 milioni per la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, 24 milioni per l’equità sociale e territoriale.

“Sono richieste che derivano dal nostro piano per la competitività e dal confronto con i territori”, ha spiegato l’assessore al bilancio Andrea Tronzano. “Parliamo di risorse molto importanti, che possono cambiare volto al Piemonte e permettergli di tornare a essere quella locomotiva che ha rappresentato nel passato”. Tronzano si è detto interessato al confronto con l’opposizione: “I tempi per la presentazione erano molto stretti, ma siamo ancora all’inizio. Le schede non sono la Bibbia, sono modificabili, migliorabili, per questo è utile confrontarsi”.

Dall’opposizione, che da tempo chiedeva di poter discutere sul Recovery Fund, sono state avanzate molte critiche. Per i consiglieri di Pd, M5s e Luv c’è assenza di visione, solo una pluralità di interventi che rischiano di spezzettare le risorse invece di orientarle su precise priorità capaci di rilanciare lo sviluppo. È stata anche contestata la disparità di trattamento di alcune province rispetto ad altre e l’assenza di alcuni temi importanti per la nostra regione.

Soddisfazione invece nella maggioranza, con Alberto Preioni (Lega) che ha anche annunciato la definizione di un pacchetto di misure per il VCO, tra cui la tangenziale di Verbania.

In prima Commissione si è parlato poi di alluvione e sostegno alle imprese vittime del maltempo. La proposta avanzata da Raffaele Gallo (Pd), attraverso un emendamento all’assestamento, di destinare 5 milioni di euro per contributi in conto interessi alle aziende colpite dall’ultima alluvione, sarà ripresa nel bilancio di previsione 2021-2023. L’assessore Tronzano ha mostrato attenzione e si è detto disponibile a cercare le risorse, al massimo un milione di euro, per finanziare la misura nel prossimo bilancio.
In precedenza l’assessore Maurizio Marrone aveva relazionato sulla situazione del protocollo con il Tribunale per l’applicazione della legge sul contrasto all’usura e il sostegno alle vittime.




CNA Piemonte e UNCEM: Pandemia, le sfide delle imprese e dei territori montani. Lettera aperta a Giunta regionale e Parlamentari 

CNA Piemonte e UNCEM hanno spedito oggi, 9 febbraio, una lettera appello indirizzata ai Parlamentari piemontesi, al Presidente Alberto Cirio e ai componenti della Giunta regionale per chiedere una “discriminazione positiva” delle aree montane.

 

Scrivono nel documento CNA Piemonte e UNCEM: “Indichiamo alcuni elementi che a nostro giudizio rappresentano linee di lavoro per definire una diversa gestione e parametrazione per i territori montani:

 

1. Densità abitativa: distinguere tra alta e bassa, quindi in questa chiave trattare in maniera diversa e meno restrittiva i sistemi vallivi, in cui la possibilità già prevista di mobilità di 30 km per i residenti di Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti rappresenta un elemento positivo, ma che da solo non è sufficiente a mitigare i problemi che si segnalano;
2. Mobilità e trasporti pubblici: assumere la prevalenza del trasporto privato come elemento di maggior mitigazione dei contatti e dei contagi, a differenza di quanto avviene con l’utilizzo inevitabilmente più massiccio dei mezzi pubblici nelle aree urbane e metropolitane;
3. Profilazione del rischio delle specifiche attività: si pensi agli uffici pubblici o di utilità collettiva (es. banche e uffici postali), ai pubblici esercizi. In questo quadro è possibile considerare percorsi e flussi nei piccoli centri meno complessi e più gestibili che nelle aree urbane. In questo ambito risulta incomprensibile la serrata alle ore 18.00 dei pubblici esercizi che invece devono avere la possibilità di operare anche oltre le ore 18.00 alle stesse condizioni previste durante la giornata, fermo restando il rispetto del cosiddetto orario di coprifuoco. Il tema della revisione degli orari (uniforme e coerente) dei pubblici esercizi è peraltro necessario anche per il resto del territorio;
4. Residenti e aventi titolo seconda casa: sono i beneficiari di questo modello di gestione specifico vallivo anche nel caso in cui la nostra Regione sia inquadrata come “zona arancione”.

 

“Ci sono oggi una sofferenza e un disagio sia di natura economica sia sociale nelle valli perché le restrizioni hanno messo in forte difficoltà anche una minima e adeguata quotidiana vivibilità su quei territori; dove, come noto, il periodo invernale è per sua natura particolarmente rigido. La CNA Piemonte è stata doppiamente sollecitata, dai suoi imprenditori e dagli amministratori locali a partire dalle valli torinesi, per esprimersi a sostegno di questa specificità dei territori montani – ha spiegato il presidente regionale della CNA Piemonte Fabrizio Actis -. Vogliamo che, con lo stesso principio arcobaleno con il quale l’Italia è stata divisa in colori diversi, adesso si scenda nella specificità delle singole regioni, perché è chiaro che non si possa regolare la vita dei cittadini, delle imprese, dei pubblici esercizi, dei commercianti, degli albergatori e dei lavoratori a Torino come a Pragelato”.

 

“L’appello di CNA e UNCEM al Governo e alla Regione per individuare opportunità di organizzazione differenziate delle attività economiche nelle aree montane, è particolarmente attuale in vista dei nuovi decreti che il Governo dovrà varare. Dobbiamo riequilibrare una situazione di sperequazione che oggi penalizza le valli piemontesi. La montagna ha bisogno di interventi differenziati”, ha aggiunto il presidente regionale di UNCEM  Roberto Colombero.




SUAP, aumentano i Comuni che aderiscono alla piattaforma camerale di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola

Nuove adesioni dei Comuni al SUAP della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola: da gennaio 2021 Adorno Micca, Cellio con Breia, Tavigliano e Vigliano Biellese si aggiungono alle realtà comunali che già utilizzano la piattaforma del sistema camerale per svolgere le funzioni dello Sportello Unico Attività Produttive.

Complessivamente hanno scelto di aderire al SUAP camerale il 78% dei Comuni della provincia di Vercelli, il 53% di quelli di Novara, il 39% del Verbano Cusio Ossola e il 32% di Biella, per un totale di 164 realtà.

Le funzioni del SUAP, l’interfaccia telematica tra cittadini e Pubblica Amministrazione in materia di attività produttive, vengono esercitate dai Comuni singolarmente o in associazione con altri: la gestione dello sportello, oltre che in proprio, può avvenire in delega alla Camera di Commercio, che in questo caso si occupa anche dell’accreditamento presso il Ministero dello Sviluppo Economico, oppure in convenzione con essa.

In entrambi i casi i Comuni, grazie all’utilizzo della piattaforma camerale, alimentano in maniera automatica il fascicolo d’impresa, un servizio delle Camere di Commercio che consente a tutte le Pubbliche Amministrazioni di accedere a documenti e atti delle imprese in maniera diretta, senza doverne richiedere copia alle imprese stesse, così da facilitare l’avanzamento dei relativi adempimenti. «Siamo soddisfatti che sempre più Comuni decidano di utilizzare la piattaforma “Impresa in un giorno” per supportare il funzionamento dei SUAP – commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola – Il portale egli altri strumenti informatici ad esso correlati nascono con l’obiettivo di rendere più semplice ed efficace il lavoro di tutti i soggetti coinvolti, grazie ad un’interfaccia e a una modulistica unica a livello nazionale, garantendo una connessione con il Registro delle Imprese. Grazie al cassetto digitale, inoltre, l’imprenditore può monitorare il flusso delle pratiche presentate ed accedere ad informazioni costantemente aggiornate».

L’adesione del Comune di Vigliano Biellese, in particolare, è avvenuta in convenzione e maturata nell’ambito dell’iniziativa Agenda Digitale di Biella.

Cristina Vazzoler, Sindaco di Vigliano Biellese, commenta: «La piattaforma messa a disposizione dalla Camera di Commercio comporta indubbi vantaggi: si tratta di uno strumento collaudato ed efficacemente testato da un grande numero di enti di medie e grandi dimensioni, di semplice utilizzo e che, operando all’interno del sistema camerale, assolve direttamente alcuni obblighi di trasferimento dati al Registro Imprese. L’obiettivo di piena uniformità delle procedure viene raggiunto in modo snello e senza costi per l’ente, coniugando quindi i principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa».

Fulvia Zago, presidente di Agenda Digitale Biella, aggiunge: «Abbiamo lavorato a braccetto con la Camera di Commercio per questo risultato nella convinzione che uniformare il territorio, da Ailoche a Zumaglia, attorno ad un’unica piattaforma digitale di livello non può che agevolare i professionisti e gli imprenditori nello svolgimento delle pratiche burocratiche e nell’accesso alle informazioni.

Digitalizzazione deve sempre fare rima con semplificazione». La piattaforma camerale è disponibile all’indirizzo www.impresainungiorno.gov.it; ulteriori informazioni possono essere richieste al Servizio Registro Imprese della Camera di Commercio (registro.imprese@pno.camcom.it).




Lavoratori Embraco: subito un Consiglio regionale aperto

Un Consiglio regionale aperto, una lettera al Governo e anche una  mobilitazione forte e coesa di tutto il territorio presso le istituzioni centrali.

Questo in sintesi quanto richiesto dalla delegazione dei sindacati e dei lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri, ricevuta nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris dal presidente Stefano Allasia, dai vicepresidenti Mauro Salizzoni e Francesco Graglia e dai componenti dell’Udp Gianluca Gavazza e Michele Mosca.

La delegazione, in attesa dell’incontro con la Giunta regionale, ha illustrato la preoccupazione dei lavoratori di fronte alla apparente mancanza di soluzioni da parte del Governo.

Normalizzazione del prolungamento della cassa integrazione fino a fine anno, un periodo – hanno puntualizzato i componenti della delegazione – “che deve essere utilizzato per trovare una soluzione industriale, altrimenti risulterebbe solo un prolungamento dell’agonia”.

“Scriveremo subito – ha detto il presidente Allasia – al presidente del Consiglio e ai ministri dello sviluppo economico e del lavoro per richiamare ancora una volta la massima attenzione. Le istituzioni piemontesi, e in particolare il Consiglio regionale, sono sempre state vicine ai lavoratori e continueranno a farlo ancora in questo passaggio così delicato”.




Confartigianato Trasporti: Claudio Berardo eletto nel Direttivo nazionale

Claudio Berardo, rappresentante territoriale degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo, è stato eletto componente del Direttivo nazionale di Confartigianato Trasporti, l’Associazione maggiormente rappresentativa a livello italiano dell’artigianato e delle piccole e medie imprese del settore trasporti e logistica.

L’elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea congressuale, svoltasi a Roma l’11 dicembre scorso.
Berardo affiancherà nel Consiglio il confermato presidente Amedeo Genedani. Durante i lavori assembleari un particolare saluto e ringraziamento è stato rivolto ad Aldo Caranta, vicepresidente nazionale uscente, per il grande impegno profuso nello svolgimento del suo incarico.
«Ringrazio i Colleghi per la fiducia dimostratami e per l’incarico affidatomi. – commenta Berardo – È un onore e un orgoglio rappresentare un comparto così importante per il sistema economico nazionale che costituisce un nodo strategico per la competitività delle nostre imprese».

«A nome della Confartigianato Cuneo – dichiara Luca Crosetto, presidente territoriale dell’Associazione – non posso che esprimere soddisfazione per il prestigioso incarico conferito a Claudio Berardo e, parimenti, porgere un grande elogio all’operato di Aldo Caranta. Sono molti i dirigenti cuneesi che ricoprono importanti cariche a livello regionale e nazionale: questo è una chiara dimostrazione della capacità e dell’impegno dei tanti artigiani del nostro territorio, i quali non soltanto dimostrano di fare alta qualità nei loro ambiti produttivi, ma mettono a disposizione del comparto con grande volontà l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro e di impegno collettivo».
All’assemblea ha partecipato anche la Viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova.

Approfondimento tecnico sui temi trattati durante l’assemblea
Durante l’assise, il Presidente Genedani, dopo aver riconosciuto il dialogo proficuo e costruttivo avviato dalla Viceministra Bellanova con la categoria, ha fatto rilevare le gravi difficoltà e la crisi di redditività delle imprese, strette tra i pesanti rincari dei carburanti, la carenza di autisti, gli alti costi dei veicoli elettrici e di nuova generazione, la concorrenza sleale dei vettori stranieri. Una situazione molto critica che esige risposte immediate. Sul fronte del caro-energia, il Presidente di Confartigianato Trasporti ha sollecitato crediti d’imposta che consentano di recuperare i maggiori costi sopportati dagli autotrasportatori per i rifornimenti, in particolare di metano e per l’acquisto di AdBlue (l’additivo che abbatte le emissioni inquinanti dei motori diesel Euro6). Sempre in tema di costi e di transizione ecologica, Genedani ha sollecitato misure di sostegno per l’acquisto dei veicoli elettrici il cui prezzo è troppo elevato rispetto a quello dei veicoli tradizionali. Per favorire il reperimento di manodopera, Genedani ha sostenuto la necessità sia di convocare un tavolo ad hoc, sia di aumentare il cosiddetto “bonus patente” per favorire i giovani che intendono svolgere l’attività di autotrasportatore. Infine, il Presidente di Confartigianato Trasporti ha segnalato la necessità di riconvocare al più presto il tavolo delle regole.

Dalla Viceministra Bellanova è arrivata la conferma della sua disponibilità al confronto costante con un “settore come il vostro – ha detto – che svolge un ruolo fondamentale nel Paese e, in particolare durante le fasi più cupe della pandemia, ha permesso a tutti i cittadini di vivere in condizioni di normalità. Ora serve un grande lavoro da fare insieme per consentirvi di continuare ad essere una componente strategica della catena globale dell’approvvigionamento, all’insegna della piena sostenibilità sociale, ambientale, economica”.

La Viceministra ha sottolineato la necessità di sviluppare il settore, rendendolo “attrattivo e inclusivo, competitivo e resiliente, sostenibile, puntando sull’innovazione tecnologica e l’ammodernamento del parco veicoli, sulla tutela del lavoro e portando energie giovani”. A questo proposito ha citato le risorse previste nella Legge di bilancio, pari a 32 miliardi, per nuovi investimenti su infrastrutture e mobilità e ha ricordato gli stanziamenti per il settore di 235 milioni per il 2020-2021, di 55 milioni per il trasporto intermodale e di 70 milioni per il trasporto persone, oltre agli incentivi ferrobonus e marebonus “che – ha detto – intendiamo confermare e rendere strutturali”. Sui rincari dei carburanti, la Viceministra ha annunciato l’intenzione di valutare specifiche misure per abbattere i costi a carico degli imprenditori. Per quanto riguarda la carenza di autisti, ha detto di considerare necessario il coinvolgimento del Ministero dell’Istruzione in un tavolo tecnico per affrontare il tema dell’orientamento e della preparazione dei ragazzi all’ingresso nel mercato del lavoro fin dalla scuola secondaria.

La sburocratizzazione degli iter procedurali è un altro fronte di impegno indicato da Bellanova, così come le misure per contrastare il dumping sociale e tutelare le imprese dalla concorrenza sleale anche con l’attuazione del regolamento Ue sui tempi di guida e di riposo e sull’uso del cronotachigrafo. Proprio su questi aspetti, Confartigianato Trasporti è stata convocata nei prossimi giorni ad un tavolo tecnico al Ministero. Una ulteriore conferma della disponibilità al “lavoro da fare insieme” che la Viceministra Bellanova ha indicato, concludendo il suo intervento, come la parola d’ordine per raccogliere il contributo di chi lavora “in frontiera”, con un ascolto attento della realtà, per poi consentire alla politica di decidere in modo informato e consapevole.

 




Transizione energetica e comunità energetiche: 
Confartigianato Cuneo ne parla in un convegno

Nel solco di una sempre maggiore, e non rimandabile, attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, perseguimento di risparmio energetico e diminuzione dell’inquinamento – ma anche tutela del territorio, sviluppo di asset innovativi e sostegno del tessuto produttivo – Confartigianato Cuneo sta avviando un percorso di studio e progettualità per approfondire le tematiche collegate alle “comunità energetiche”.

In questo contesto, l’Associazione organizza, in collaborazione con Radio Parlamentare, un convegno lunedì 18 luglio, a partire dalle ore 18.00, a Cuneo presso l’Auditorium “Il Varco” (Via Carlo Pascal, 5C).

«Per combattere i cambiamenti climatici e affrontare l’emergenza in atto – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Cuneo – c’è bisogno di obiettivi concreti: a partire dallo sviluppo di un nuovo modello energetico basato sull’uscita dalle fonti fossili e su una strategia di adattamento e rigenerazione che parta “dal basso”: cittadini, imprese, collettività».

Sempre più interessanti, in questo senso, le possibilità offerte dalle “comunità energetiche”: soggetti giuridici, senza scopo di lucro che hanno la possibilità di installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di auto-consumarla, decidendo nello scambio di energia le tariffe di “compravendita”. Introdotte in Italia dalla la Legge Milleproroghe del 2020, nascono dalla direttiva Red II (2018/2001/UE) e sono di fatto uno strumento nato per consentire a cittadini, imprese, amministrazioni di condividere e scambiarsi energia all’interno di un determinato distretto.

«Il pacchetto di misure, definite dall’Europa, – aggiunge Michele Quaglia, vicepresidente di Confartigianato Cuneo – rende centrale il ruolo dei consumatori finali dei singoli Stati Membri nei mercati dell’energia, offrendo loro l’opportunità di scegliere le fonti di approvvigionamento, di produrre e vendere energia autonomamente. Per la prima volta viene riconosciuto non solo il ruolo del singolo attore (in qualità di auto consumatore o di cliente attivo), ma anche l’intervento collettivo per il raggiungimento di risultati ambientali e sociali che possano favorire la transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili».
Questi e altri argomenti collegati alla transizione energetica saranno quindi affrontati nel convegno, gratuito e libero a tutti, moderato da Cristina Del Tutto, direttore di Radio Parlamentare.

Interverranno: Mariagrazia Midulla (Responsabile clima ed energia del WWF Italia; “Cambiamenti climatici e l’impatto sulla società”); Cristian-Silviu Buşoi (Presidente Commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento Europeo; “La visione europea in tema di transizione energetica”); Senatore Gianni Pietro Girotto (Presidente Commissione industria commercio e turismo del Senato; “Le comunità energetiche in Italia: profili normativi”); Massimiliano Dutto (Geometra – Membro comitato di pilotaggio comunità energetica; “Costituire una comunità energetica. L’esperienza in Valle Maira e Grana”); Andrea Alfieri (Referente sviluppo locale e innovazione della Fondazione CRC; “Il Bando Nuove Energie”); Senatore Cristiano Anastasi (Membro Commissione industria, commercio e turismo del Senato; “Le comunità energetiche: un’opportunità per l’economia”).
Termine previsto per i lavori: ore 19.30. Seguirà aperitivo.
L’evento è realizzato con il patrocinio di Provincia di Cuneo, Ordine dei Periti Industriali della Provincia di Cuneo e Fondazione CRC e la partecipazione di Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Cuneo.