ARPROMA a sostegno dell’innovazione nel settore agricolo

Programmazione, innovazione e sicurezza. Queste le parole chiave sulle quali il comparto della meccanizzazione agricola – e lo stesso settore agricolo – dovranno concentrarsi nei prossimi anni per affrontare le sfide del futuro».

Così Luca Crosetto, presidente di ARPROMA – Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole, commenta le implicazioni e le ricadute sul comparto del recentemente varato PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Il PNRR – illustra Crosetto – è lo strumento che dovrà dare attuazione, in Italia, al programma Next Generation EU, con lo scopo di rilanciare la nostra economia, duramente provata dalle conseguenze del Covid-19. Tra gli asset strategici del Piano, quelli di digitalizzazione, innovazione e transizione ecologica si sposano perfettamente con necessità e aspettative degli imprenditori del settore delle macchine agricole».

«Occorre ricordare – prosegue Crosetto – che in Piemonte il settore della meccanizzazione agricola conta circa 250 imprese, che danno lavoro a oltre 5.500 addetti. Un fatturato di diverse centinaia di milioni di euro, di cui oltre il 50% realizzato sui mercati esteri. Numeri importanti, che collocano il settore della meccanizzazione agricola piemontese ai vertici nazionali, contribuendo a portare il nostro Paese al secondo posto mondiale, dopo gli Stati Uniti».

«Con queste premesse – spiega Crosetto – come ARPROMA, che a livello nazionale è “braccio operativo” di Confartigianato Imprese per il settore, assieme alle altre associazioni imprenditoriali e agricole, abbiamo contribuito con numerosi spunti e indicazioni alla redazione del PNRR. Per quanto riguarda il “rinnovo del parco macchine obsoleto” sono stati programmati 500 Milioni €, di cui una parte sarà proprio destinata ad “innovazione e meccanizzazione agricola”».

L’obsolescenza del parco macchine agricole italiano e da anni uno dei “freni” del settore. Si stima che anche se si cominciasse a far uscire dal ciclo produttivo i trattori e macchinari con più di 25 anni, si impiegherebbero comunque almeno 65 anni per rinnovarlo completamente (stando ai numeri di immatricolazioni registrati nell’ultimo decennio).

«Altro tema centrale – prosegue Crosetto – riguarda la revisione dei macchinari. “Nodo” sul quale, purtroppo, la situazione è praticamente ferma. Da quasi sei anni stiamo aspettando un decreto attuativo, che dovrebbe definire come e quando si dovrà effettuare la revisione, chi la dovrà fare e con quali attrezzature. Speriamo che il Governo compia gli atti giusti e necessari per non far rimandare oltre questa attività che ci pone come fanalino di coda in Europa”».

«Come imprenditori – aggiunge ancora Crosetto – vogliamo mettere in primo piano la sicurezza sul lavoro per noi, per i nostri dipendenti e per gli utilizzatori delle nostre macchine. Siamo convinti che le opportunità offerte oggi dall’innovazione e dalle nuove tecnologie ci permetteranno sempre più di realizzare macchinari all’avanguardia, sia per quanto riguarda la produttività, sia per quanto concerne la tutela di addetti ed operatori. Chiediamo però a Governo e Istituzioni di sviluppare politiche economiche adeguate che guardino al sostegno e al rilancio del settore, favorendo gli investimenti e incentivando i consumi. Soprattutto, chiediamo che vangano sempre più coinvolte anche le rappresentanze delle PMI del settore della meccanizzazione, oltre che a quelle del comparto agricolo».

«A cominciare – conclude Crosetto – dal livello regionale. Come abbiamo recentemente ribadito durate un incontro con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa e il Consigliere regionale Paolo Demarchi, chiediamo di far sedere al tavolo di progettazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2021-2027 non solo le organizzazioni agricole, ma tutte quelle di categoria che, sotto vari aspetti, hanno un rapporto di lavoro con il mondo rurale».




“Mestieri a cielo aperto – Piccola fiera d’autunno” , Confartigianato Cuneo ha messo in mostra l’eccellenza artigiana

Rinnovata nel nome ma non nello spirito, si è svolta lo scorso 3 ottobre, a Savigliano, la manifestazione “Mestieri a cielo aperto”, ora “Piccola fiera d’autunno”.

Confartigianato Cuneo ha confermato la sua presenza con l’ormai tradizionale “Villaggio Artigiano” in Piazza Santorre di Santarosa.

«La partecipazione a manifestazioni e rassegne – commenta Anna Maria Sepertino, presidente della Zona di Savigliano – rappresenta, soprattutto nell’attuale periodo, una vera opportunità per le imprese che hanno modo di pubblicizzare i propri prodotti di qualità ad un pubblico sempre numeroso ed attento. Le fiere radicate sul territorio costituiscono realmente una vetrina privilegiata per le produzioni di eccellenza, in particolar modo per le piccole e medie imprese artigiane, dal comparto manifatturiero a quello alimentare».

Nell’ambito della rassegna, Confartigianato Cuneo ha organizzato inoltre una speciale “Passeggiata Gourmet”, proseguendo la fortunata serie di escursioni del progetto “Creatori di Eccellenza”, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo e della Fondazione CRC, e con la collaborazione tecnica di Cuneotrekking.

«Il nostro progetto sta raccogliendo grande consenso – aggiunge Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e, al suo terzo anno di vita, è valido testimone di come il “fare sistema” sia vincente per territorio ed imprese. “Passeggiate Gourmet” è un’iniziativa promozionale strategica a sostegno del valore artigiano e del suo ruolo fondamentale nella promozione della terra cuneese. L’abilità dei nostri artigiani, declinata nei vari ambiti economici, risulta un trait d’union essenziale per la creazione di allettanti pacchetti turistici. Dopo il cibo di qualità e i dolci d’autore, con gli itinerari di prossimità abbiniamo alla indiscutibile capacità artigianale le bellezze naturalistiche e storiche della nostra terra, un mix piacevolmente salutare in grado di accontentare turisti e famiglie».

L’escursione organizzata per la giornata di domenica 3 ottobre è stata il “Sentiero sul Maira”. Partendo da Piazza Santorre di Santarosa il percorso ad anello (circa 11 km) ha toccato le sponde del Maira. Un percorso intitolato all’ambientalista Bruno Tortone che percorre la riva destra orografica del Maira e fa parte di un lungo percorso ciclabile che da Villar San Costanzo conduce fino a Racconigi. I partecipanti sono stati accompagnati dalla guida Martha Consolino di Cuneotrekking e a tutti gli iscritti è stato consegnato un simpatico zainetto tecnico brandizzato “Creatori di Eccellenza”, contenente un panino gourmet, una delle tante varietà di birra prodotta localmente e un dolcetto artigianale.




Il numero di imprese straniere in provincia di Cuneo batte la pandemia

Il numero di imprese straniere iscritte a fine 2021 presso il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo è di 4.225 unità, guidate per il 25,7% da donne e per il 20,4% da giovani. Tuttavia, a dispetto di una numerosità in costante aumento all’interno del sistema economico cuneese, occupano un peso inferiore (6,4%) rispetto alla media piemontese (11,4%).

Le imprese straniere in provincia di Cuneo

Anno 2021

  Imprese straniere registrate % sul totale delle imprese Tasso di crescita
Cuneo 4.225 6,4% +5,9%
Piemonte 48.676 11,4% +5,9%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati InfoCamere

 

“Anche nel 2021 la pandemia non ha interrotto la dinamica di crescita dell’imprenditoria straniera nella nostra provincia – sottolinea il presidente Mauro Gola –. Il settore edile ha vissuto un vero e proprio boom e le società di capitale hanno fanno segnare il tasso di crescita più elevato a riprova di una sempre maggiore strutturazione delle imprese straniere che, da presenza marginale, si stanno trasformando in una componente sempre più significativa del tessuto produttivo provinciale”.

Malgrado il protrarsi di condizioni economiche poco favorevoli, la componente straniera del tessuto imprenditoriale locale continua a mostrare una vivacità superiore rispetto al complesso totale delle imprese cuneesi. Nel corso del 2021, a fronte della nascita di 547 attività, si sono registrate 298 cessazioni (valutate al netto di quelle d’ufficio) con un saldo positivo di 249 unità. Il tasso di crescita raggiunto è del +5,9%, molto più elevato rispetto a quello della totalità del tessuto imprenditoriale che ha registrato +0,4%. Esaminando l’andamento dei tassi di crescita degli ultimi cinque anni, si evidenzia come alla dinamica negativa della totalità delle imprese della Granda, fatta eccezione per il 2021, si sia contrapposta la performance di segno “più” delle imprese straniere. L’analisi dei flussi sottolinea un evidente dinamismo sia sul fronte della natalità (+13,0%) che della mortalità (+7,1%), in entrambi i casi superiori ai rispettivi indici calcolati per l’intero universo delle imprese cuneesi (+5,3% e +4,9%).

Anche per il 2021 il settore in cui le aziende straniere sono maggiormente presenti si conferma essere quello delle costruzioni, con 1.354 attività registrate. Il bonus del 110% previsto dal Governo ha contribuito a favorire il comparto edile, la cui variazione dello stock risulta, infatti, molto positiva (+10,1%). Le attività commerciali accolgono quasi un quarto delle 4.225 aziende a conduzione straniera, con un andamento positivo (+3,8%). Quanto alla dinamica esibita dagli altri principali settori di specializzazione, assistiamo all’espansione della base imprenditoriale sia nei servizi di alloggio e ristorazione (+6,0%) sia nell’agricoltura (+2,1%).

I principali settori di attività economica delle imprese straniere

registrate in provincia di Cuneo

Anno 2021

Settore Imprese straniere registrate al 31/12/2021 % imprese straniere sul totale delle registrate % sul totale imprese straniere Tassi di var. % annuale stock
Costruzioni 1.354 15,4% 32,0% +10,1%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 833 7,2% 19,7% +3,8%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 401 10,1% 9,5% +6,0%
Agricoltura, silvicoltura pesca 374 2,0% 8,9% +2,1%
Attività manifatturiere 323 6,0% 7,6% +2,4%

 

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati InfoCamere

 

L’analisi per forma giuridica segnala una maggiore incidenza di ditte individuali nelle realtà guidate da stranieri rispetto al tessuto imprenditoriale provinciale valutato nel suo complesso (rispettivamente il 78,9% rispetto al 61,9% del totale imprese). Le società di capitale si attestano al 10,1%, mentre le società di persone sono l’8,5% delle aziende a prevalente conduzione straniera, quote che salgono rispettivamente al 13,6% e al 22,3% nella media generale. Simile per i due aggregati è la rilevanza residuale delle altre forme, il cui peso si attesta rispettivamente al 2,5% e al 2,2%.

                   

Esaminando i dati relativi alla natimortalità della componente straniera in base alla forma giuridica, emerge una tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: le società di capitale chiudono l’anno con il tasso di crescita più elevato (+15,0%), frutto di una buona natalità (+17,2%) e di una mortalità molto contenuta (+2,2%). Le imprese individuali evidenziano tassi di natalità (+13,8%) e mortalità (+8,0%) con un indice di crescita del +5,8%. Seguono le altre forme che denotano stabilità e le società di persone (-0,6%).

 

 




CNA ha presentato il rapporto sulle micro e piccole imprese

Lunedì 28 novembre, presso la sede regionale di CNA in Via Andrea Doria 15 è stato presentato il rapporto Monitor.

Presenti, oltre alla dirigenza CNA, anche Marco Borgione, Responsabile Sviluppo Nord Ovest di Unicredit (partner dell’iniziativa) e il Prof. Daniele Marini, docente di sociologia dei processi economici dell’Università di Padova, curatore della ricerca

____

«Il 99 per cento del tessuto produttivo italiano è fatto da piccole e piccolissime imprese: dal parrucchiere al falegname fino alla Pmi più strutturata che serve l’industria. Una filiera che garantisce occupazione e crescita a cui però l’establishment del paese guarda poco», spiega Delio Zanzottera segretario di Cna Piemonte che oggi, insieme al Presidente Bruno Scanferla ha presentato alle istituzioni e alle imprese, in partnership con Unicredit, la quinta edizione del Monitor sulle micro e piccole imprese, realizzato da Daniele Marini dell’Università di Padova.

Le tre parole chiave della crescita dei piccoli che emergono dallo studio sugli artigiani sono «discendente», «orizzontale», «pragmatica». Le micro imprese, come tutte del resto, provano a rialzare la testa dopo un ventennio di choc ripetuti: dall’attentato delle Torri Gemelle, alla crisi subprime, fino al Covid e alla guerra russo-ucraina. «Quello che è successo è che una parte considerevole delle nostre imprese, quelle meno strutturate, si trova in “discesa” — spiega Zanzottera — Le ditte più piccole si trovano sotto stress a causa del caro energia e non riescono più a investire in innovazione e così diventano meno competitive».

In Piemonte le imprese artigiane con più di 5 dipendenti sono il 23%, quelle con oltre 10 addetti, il 17%. La maggior parte, quindi, vive nella parte in «discesa». «Ma oggi l’agire da soli non costituisce più un requisito utile per restare sul mercato — continua Zanzottera — La crescita verticale, attraverso fusioni, non è la risposta giusta. Al matrimonio queste imprese preferiscono la convivenza e la collaborazione, in forma di sviluppo orizzontale; quindi fare rete e così aggregarsi».

La terza parola chiave individuata dal Monitor delle micro e piccole imprese è appunto il pragmatismo, legata alla contingenza e non a cambiamenti culturali. Un primo banco di prova è proprio quell’energia. Il caro bollette ha colpito duro il tessuto produttivo dei piccoli. Tanto che più del 90% delle imprese prese a campioni dichiara di dover gestire un aumento considerevole dei prezzi di luce e gas come delle materie prime. La risposta collettiva dei «piccoli» continua il Prof. Daniele Marini, docente di sociologia dei processi economici dell’Università di Padova, curatore della ricerca, “vogliono aggregarsi pur non perdendo autonomia è quella della cooperazione, delle comunità energetiche. Per agevolare questi passaggi serve un cambiamento culturale nelle istituzioni”.

Marco Borgione, Responsabile Sviluppo Nord Ovest di Unicredit: “Noi rappresentiamo un interlocutore di riferimento in Piemonte dove supportiamo 80.000 imprese di cui ben 60.000 sono micro e piccole e 16.000 small business. Perdare il giusto supporto abbiamo lanciato una serie di iniziative tra cui ‘PNRR solutions, una gamma di soluzioni finanziarie a supporto della partecipazione delle PMI ai bandi PNRR”

Da Torino «area di crisi complessa» ai fondi del Pnrr e a quelli del Fesr. Spesso le imprese artigiane rimangono tagliate fuori dai programmi di sviluppo come su digitalizzazione e efficienza energetica. «Questo accade perché molte iniziative finanziano solo grandi progetti e quindi grandi imprese. Chiediamo alla Regione di coinvolgere anche le reti di artigiani», conclude il presidente di Cna Piemonte Bruno Scanferla.

La regione Piemonte ha risposto all’appello degli artigiani. L’Assessore alle attività produttive Andrea Tronzano ha confermato come: “le politiche regionali da sempre sono attente alle istanze del tessuto produttivo ed in particolare alla valorizzazione delle micro e piccole imprese. La formazione, l’informazione più estesa possibile sui bandi, la possibilità di acquisire figure manageriali anche nelle micro imprese e il cambio di alcune convinzioni antiche sono alcuni degli elementi strategici – ha poi concluso l’Assessore Tronzano – che devono garantire quel passaggio culturale necessario e utile per accompagnare le imprese in questo periodo di difficoltà”.




Accordo quadro tra Fondazione Agrion e Confartigianato Imprese Cuneo

Martedì 11 luglio la Fondazione Agrion per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura piemontese, e Confartigianato Cuneo hanno firmato un accordo quadro volto a favorire la collaborazione tra le aziende artigiane e le imprese agricole della regione. Una partnership strategica volta, da un lato, a portare l’agricoltura piemontese a un alto livello di competitività, e, dall’altro, a fornire alle aziende artigiane locali opportunità di sviluppo e di apertura anche al mercato internazionale.

Attraverso questa sinergia, infatti, le imprese artigiane contribuiscono a migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende agricole mettendo a loro disposizione la propria esperienza e competenza nella progettazione di attrezzature agricole di alta qualità, innovative e all’avanguardia. Al contempo la Fondazione Agrion, con il compito di accogliere e testare le macchine agricole, può mettersi al servizio dell’artigianato come vetrina di esposizione e promozione. Un accordo vantaggioso per entrambe le parti, dal momento che le soluzioni di meccanizzazione potranno rappresentare non solo un vantaggio per le aziende agricole, ma anche, come già oggi succede, un importante volano di sviluppo di mercato sia interno che estero.

L’accordo quadro tra Agrion e Confartigianato Cuneo, in definitiva, rappresenta un tassello significativo nella creazione di una rete solida che lavorerà per il progresso dell’agricoltura locale, per affrontare le criticità generate dai cambiamenti climatici e sviluppare un’agricoltura che attraverso la meccanica e l’applicazione di nuove tecnologie riuscirà a essere economicamente competitiva, elevando il suo livello di attenzione per l’ambiente.

Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion, ha dichiarato: “la nostra economia interna deriva già per buona parte dalla combinazione di agricoltura e artigianato, ma grazie a questa collaborazione auspichiamo di ottenere miglioramenti a tutto tondo, tangibili per le nostre aziende. Dobbiamo trovare il modo di integrare nella nostra realtà le nuove tecnologie disponibili, in modo da renderle un supporto concreto alle decisioni degli agricoltori e migliorare l’efficienza delle macchine operatrici. Questa è la sfida per il futuro, e superarla significherebbe innanzitutto risolvere molti problemi dei produttori e, in secondo luogo, avere la possibilità di esportare macchine e tecnologie all’avanguardia. È in nome di queste potenzialità che Agrion accoglie con estremo favore l’opportunità di sviluppare questa sinergia”.

Ma l’apertura di Agrion non è tutta qui: la sinergia con l’artigianato piemontese deve infatti accompagnarsi al rafforzamento della collaborazione con la filiera agroalimentare, dove i produttori agricoli possono incontrare le eccellenze artigiane per offrire a consumatori locali e turisti di tutto il mondo prodotti unici e inconfondibili. Da questo punto di vista la ricerca e l’innovazione dei sistemi produttivi e di trasformazione sono un utile strumento per la valorizzazione dei prodotti del territorio: “devo sottolineare il ruolo fondamentale che molte imprese artigiane rivestono nella trasformazione delle nostre eccellenze agroalimentari” continua Ballari. “Guardiamo al futuro con ottimismo, consapevoli che insieme possiamo rafforzare l’economia del Piemonte, basata su agricoltura e artigianato, rendendola sempre più moderna, sostenibile ed efficiente. Agrion mette volentieri a disposizione le sue competenze nel gestire percorsi di ricerca applicata, i suoi centri sperimentali e l’importante rete di università e centri di ricerca nazionali ed esteri, per lavorare insieme per il futuro di questi due comparti strategici”.

Luca Crosetto, Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo e di ARPROMA (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole), ha commentato: “siamo molto soddisfatti di aver trovato in Fondazione Agrion un partner autorevole e qualificato, pronto ad affiancare le nostre imprese verso la sfida più importante, che è quella di prepararsi al futuro. PMI e aziende artigiane da sempre sono propense all’innovazione, ma è necessario affrontare in modo consapevole e strutturato l’epoca di grandi transizioni e cambiamenti che stiamo vivendo. Nutriamo grandi aspettative e siamo certi che i nostri imprenditori sapranno cogliere le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie, continuando a valorizzare il know-how che ha reso il made in Italy famoso e apprezzato in tutto il mondo, proiettandosi con convinzione verso un futuro in cui produttività e business possono e devono essere coniugati con i grandi temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. E conclude: “auspichiamo che, anche in un’ottica di ampio respiro, ci siano opportunità anche per l’importante settore agricolo piemontese e cuneese. È fondamentale accompagnare gli imprenditori agricoli non solo verso un tanto auspicato rinnovo del parco macchine, per assicurare sempre maggior sicurezza ed efficienza, ma anche fornire strumenti e competenze per sfruttare i vantaggi dell’impresa 4.0, del digitale e dell’automazione”.




CNA Piemonte – I dati ISTAT sull’occupazione sono positivi anche per merito di artigiani e micro e piccole imprese

Il dato ISTAT sull’occupazione indica che aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e rimangono sostanzialmente stabili gli inattivi.

Il numero di occupati ad aprile 2024 supera quello di aprile 2023 del 2,2% (+516mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione in un anno sale di 1,1 punti percentuali.

Anche nella nostra regione, secondo i dati più recenti diffusi da Unioncamere Piemonte, il mercato del lavoro ha registrato una crescita del numero di occupati, una riduzione dei disoccupati e degli inattivi e un miglioramento dei tassi di occupazione e disoccupazione.

Sono dati indubbiamente positivi che evidenziano l’importanza del contributo portato da artigiani e micro e piccole imprese: questo risultato è anche merito del loro lavoro. Meno positivo il dato sui giovani, che dovrebbero essere oggetto di politiche più mirate anche per garantire quel passaggio generazionale auspicato  con forza in tante occasioni da CNA Piemonte. Rimane la nota dolente per quanto riguarda il sentiment di artigiani, micro e piccole imprese: c’è molta preoccupazione per il futuro a causa delle tensioni internazionali e dell’incertezza sulle prospettive di politica economica. Auspichiamo che dopo il voto che a giugno vedrà rinnovate le cariche istituzionali del Piemonte, potremo continuare il dialogo proficuo che ha visto CNA Piemonte sempre in prima fila per proporre e discutere le misure migliori per artigiani e micro e piccole imprese”, afferma Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte. 




Emergenza Coronavirus: le iniziative per l’economia della Regione Piemonte

Al termine di un incontro con le categorie economiche il presidente della Regione ha illustrato le strategie unitarie che si intendono adottare per contribuire al rilancio dell’economia piemontese danneggiata dall’emergenza sanitaria e che saranno messe a punto entro la settimana:

– moratoria dei mutui che le aziende hanno stipulato con Finpiemonte;

– misure straordinarie, previa verifica con il Ministero per lo Sviluppo economico, per aiutare le aziende nel ricorso al credito attingendo dal Fondo di garanzia regionale (che dispone di oltre 50 milioni);

– rimodulazione del Fondo europeo di sviluppo regionale per la predisposizione di un piano di comunicazione straordinario dell’immagine del Piemonte, per invogliare i turisti a sceglierlo per visite e vacanze;

– richiesta al presidente del Consiglio, nel corso di un incontro in programma mercoledì a Roma, di concedere la cassa integrazione in deroga ai dipendenti delle piccole aziende danneggiate dalla situazione, di sospendere il pagamento degli oneri contributivi e previdenziali.

Il presidente si è anche soffermato sull’importanza di chiedere alla Commissione europea la sospensione della normativa sugli aiuti di Stato.

Alla riunione erano presenti gli assessori al Bilancio e Attività produttive, al Lavoro e Istruzione, all’Ambiente e all’Agricoltura.




De Santis (Confartigianato Torino) : “Non siete soli, ecco le azioni di sostegno, tutela e rilancio contro la crisi”

Acconciatori ed estetisti erano stati tra i primi a chiedere la sospensione delle proprie attività di fronte alla diffusione crescente del Coronavirus, lanciando un preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri collaboratori. Poi, con il Decreto dello scorso 11 marzo, sono arrivati i provvedimenti che hanno sancito la chiusura delle attività del benessere e dei servizi alla persona.

 

Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori in Piemonte si registrano 12.449 imprese artigiane del settore dei Servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai circa 30 mila addetti.

Un settore sempre sotto attacco degli irregolari; secondo un recente calcolo sempre di Confartigianato, si stima come in Piemonte “colpiscono” direttamente il 20% delle imprese regolari.

Ed è soprattutto in questo periodo che nel settore del benessere e della cura della persona è allarme per il proliferare abusivi e irregolari che offrono “servizi itineranti e a domicilio” per il taglio dei capelli, manicure e trattamenti estetici.

 

In questo momento in cui le attività devono rimanere chiuse – afferma Giuseppe Falcocchio, referente area benessere di Confartigianato Torino è sconcertante come certe persone si rivolgano clandestinamente ad abusivi e irregolari, che devono essere puntiti severamente insieme a chi li utilizza. Questa emergenza dovrebbe insegnare una volta per tutte che non si rischia con la vita”.

 

Le imprese di acconciatura ed estetica, quelle che non solo oggi, ma sempre, operano nel rispetto delle regole, sia dal punto di vista della formazione obbligatoria, sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei locali, salvaguardando così la salute e i propri clienti, invitano a declinare e rifiutare eventuali proposte di servizi da parte di chi opera abusivamente, e in questo particolare momento, in deroga alle regole. Qualsiasi operatore che offra i propri servizi, presso il proprio domicilio o presso quello del cliente, è un abusivo e una minaccia alla salute di tutti.

 

Il nostro appello – riprende Falcocchio – è quello di tutelare la propria e l‘altrui salute, rispettando alla lettera quanto disposto per il contenimento dell’epidemia da Covid19 e quindi non uscire e non ricevere in casa operatori abusivi. Presto i vostri acconciatori e i vostri estetisti vi accoglieranno offrendovi tutta la sicurezza e la cura di sempre”.

 

Nel frattempo, Confartigianato Imprese Torino lavora per dare sostegno concreto alle imprese, e ai dipendenti, che hanno dovuto fermare l’attività.

 

Le imprese hanno voluto dimostrare che hanno a cuore la salute dei clienti prima ancora della loro bellezza e del lavoro – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – contemporaneamente, come sistema Confartigianato, lavoriamo a livello nazionale e locale, affinché garantiscano, con i prossimi provvedimenti, tutte le necessarie misure a compensazione del danno economico che molte attività stanno subendo in questo periodo”.

 

In questo momento parrucchieri, estetisti e tutti gli altri operatori del settore benessere, e i loro dipendenti, possono usufruire degli ammortizzatori sociali dell’Artigianato.

 

Alle imprese artigiane diciamo che non sono sole. infatti – sottolinea De Santisin caso di sospensione o riduzione del lavoro possono contare sul Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, un fondo nazionale che garantisce supporto economico alle imprese in difficoltà”.

 

Le realtà del settore benessere, obbligate per decreto a sospendere tutte le attività, possono accedere a questi strumenti di sostegno, creati dalle organizzazioni datoriali e sindacali del settore artigiano.

L’obiettivo, condiviso con i Sindacati dei lavoratori – rimarca De Santis – è oggi più che mai quello di offrire una serie di prestazioni a datori e dipendenti, garantendo a questi ultimi un sostegno al reddito, e quindi riducendo licenziamenti e chiusure aziendali, soluzioni sempre dolorose per i nostri artigiani“.

 

Inoltre, ricordiamo come proprio le imprese artigiane del benessere, cura e salute della persona, spesso hanno donato il proprio materiale, come mascherine, guanti, camici, occhialini e disinfettanti, agli ospedali per supportare il lavoro di medici, infermieri e personale non sanitario in questi giorni così difficili di lotta al Coronavirus.

 

Nel momento in cui sarà finita questa straordinaria emergenza – conclude Falcocchio i nostri operatori potranno accogliere la propria clientela offrendo servizi ancora più mirati e novità importanti con entusiasmo e professionalità”.

 




Riparti Piemonte: confronto Regione-Comune di Torino

Il Consiglio ha invitato il sindaco di Torino per un’audizione sulle misure del Riparti Piemonte e per un confronto con il Comune e la Città metropolitana. Così oggi Chiara Appendino ha partecipato alla Prima Commissione per le consultazioni sul Ddl 95.

Un incontro che, come ha spiegato il presidente della Prima Carlo Riva Vercellotti, “si è svolto sulla base del rispetto tra istituzioni e del dialogo. Le osservazioni del primo cittadino e quelle giunte dalle autonomie locali del Piemonte sono molto utili e saranno tenute nella giusta considerazione nel dibattito in corso”.

La sindaca ha ringraziato per la celerità con cui sono stati approvati dal Consiglio regionale i bonus per le categorie economiche, “in un momento complesso per la tenuta sociale dei nostri territori”. Appendino si è detta infatti preoccupata per le nuove povertà e ha espresso il timore “che le città possano trasformarsi in bombe sociali”. Per questo ha chiesto alla Regione di incrementare i fondi nazionali sui “Buoni spesa”, in modo da poter meglio gestire le emergenze che si stanno verificando in molti nuclei familiari. Un problema che riguarda anche il pagamento degli affitti, “e che dobbiamo risolvere se non vogliamo assistere al boom degli sfratti e a dover inserire in un percorso di edilizia pubblica già complicato nuove famiglie”.

Appendino si è detta poi concorde sull’obiettivo di rilanciare l’urbanistica, ma ha manifestato alcune perplessità tecniche sulle norme all’esame del Consiglio regionale. In particolare si è detta preoccupata che la riduzione del costo degli oneri sociali possa scaricarsi sui Comuni, e ha chiesto che si definiscano procedure sull’utilizzo del fondo regionale in grado di scongiurare questa possibilità. Perplessità anche su alcune nuove regole per semplificare gli appalti, “che rischiano di rallentarli perché potrebbero essere oggetto di ricorsi”.

Le procedure delle consultazioni in Commissione non prevedono un dibattito tra consultato e consiglieri, che possono solo fare domande. Il capogruppo di Fi Paolo Ruzzola ha tenuto però a rassicurare la sindaca di Torino sulla volontà di dare risposte nel dibattito consiliare ai temi da lei toccati: “Stiamo verificando con la Cassa depositi e prestiti la possibilità di incrementare le risorse per l’edilizia pubblica”.

Apprezzamento per la concretezza dell’intervento della sindaca di Torino è stato espresso da Alberto Preioni, capogruppo della Lega, che ha auspicato che sia un buon viatico per il confronto in Commissione e in Aula.

Domande sono state poste da Valter Marin (Lega), Mario Giaccone (Monviso), Marco Grimaldi (Luv), Daniele Valle e Diego Sarno (Pd).




Alba: inaugurato il restaurato Centro Collaudi

All’interno dell’immobile adibito a stazione di controllo autoveicoli sono state realizzate alcune strutture in cemento armato ed altre in acciaio come pilastri e rinforzo ai sostegni per consentire l’installazione delle chiusure perimetrali a telo chiesti dalla Motorizzazione di Cuneo.

Oltre a ciò, sono state realizzate opere edili per la sopraelevazione del marciapiede esterno, in modo da adeguare l’area ad uso revisione dei veicoli.

È stata anche sostituita la vecchia tettoia con una nuova in lastre isolanti a profilo grecato, in lamiera di acciaio zincato preverniciata accompagnata da canali di gronda, staffe di ancoraggio e linea vita in copertura. Sono state fatte le chiusure perimetrali dell’area attraverso una struttura metallica. Sono state potate le piante e sistemata l’area verde. Tinteggiata la recinzione e realizzata la segnaletica orizzontale sul piazzale.

Per i lavori sono stati spesi 140 mila euro del Comune, 40 mila euro concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e 43 mila e 400 euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il Centro Collaudi e Revisione Autoveicoli di Alba ospita settimanalmente gli addetti della Motorizzazione Civile di Cuneo per verifiche e prove sia sulle autovetture che sui mezzi pesanti.

È punto di riferimento e servizio per le zone di Alba, Bra, Langhe, Roero e parte dell’Astigiano. All’interno vengono svolte circa 2.500 verifiche all’anno. La struttura costruita nel 1982 era obsoleta e non più a norma di sicurezza e di igiene per i lavoratori. Il complesso, privo di chiusure laterali, era soggetto ad intemperie con notevoli disagi per il personale e gli utenti.

L’immobile proprietà del Comune di Alba è stato concesso dall’ente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’accordo di concessione è stato rinnovato l’8 maggio 2019 e scade il 6 ottobre del 2024.

Il piazzale di fronte è nella piena disponibilità del Comune. Il ministero può utilizzare lo spazio come area di sosta per i veicoli in attesa di collaudo durante la settimana, dal lunedì al venerdì. Il Comune di Alba utilizza l’area in modo esclusivo il sabato, la domenica, in altri giorni festivi ed in occasione di eventi particolari.

«Questa struttura – ha spiegato il sindaco di Alba Carlo Bo – è stata realizzata nel 1982, è stata inaugurata nel 1984. Negli anni sono stati fatti dei lavori di manutenzione nel 2001, nel 2003, nel 2006 e nel 2013, ma questo è l’intervento più importante. Un restauro di circa 223 mila euro realizzato dal Comune in collaborazione con il ministero e con il finanziamento della Fondazione Crc che ringraziamo. Questo è un fiore all’occhiello per la nostra città e punto di riferimento per Langhe, Roero ed Astigiano. Siamo arrivati al rinnovo di questa struttura grazie al lavoro sinergico tra Comune, ministero e Confartigianato grazie al delegato Claudio Piazza.

Quando gli enti lavorano insieme ottengono grandi risultati».
«Siamo impegnati a Roma a dare uno slancio a questo settore – ha sottolineato il sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Roberto Traversi – Oggi è importante inaugurare qualcosa. In questa sede è stato fatto un lavoro di restauro preciso e funzionale. Questo è un vanto anche per l’Amministrazione. Tenere sul territorio determinati servizi è fare un servizio alla popolazione».

«Questa ristrutturazione – ha dichiarato il Direttore Generale della D.G.T. Nord-Ovest del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento per i trasporti la Navigazione gli Affari Generali ed il Personale Giorgio Callegari – è frutto di un dialogo con l’Amministrazione comunale iniziato nel 2015.

Allora era stato emanato un decreto in cui Cuneo veniva accorpata agli uffici della Liguria. Sono venuto qui, ho visto il territorio, ho dialogato con l’Amministrazione, ho fatto mettere a norma le cose più urgenti per la sicurezza dei lavoratori e non vi fu accorpamento. Nel 2019, bisognava rinnovare la convenzione e venni ad Alba con l’idea di chiudere questo Centro, ma parlando con il sindaco di allora, uscii dall’incontro con una decisione completamente diversa.

Ci fu il rinnovo della convenzione e l’impegno da parte di entrambi di restaurare questo centro per renderlo più efficiente. Oggi penso che la presenza di questo servizio in questa zona debba essere incrementata per controlli ancora più accurati e più sicuri».

«Negli anni ho seguito la situazione del Centro Collaudi facendo da tramite e da collante tra l’Amministrazione comunale ed il Ministero – ha spiegato Claudio Piazza delegato nazionale e presidente regionale del settore Gpl metano per autotrazione della Confartigianato – Ho spronato entrambi per il restauro del Centro e poi ho seguito l’andamento dei lavori. Ringrazio il direttore Callegari per la fiducia che mi ha dato come suo delegato sul territorio per seguire questa vicenda. Inoltre, ringrazio l’Amministrazione albese per la fiducia accordatami in questi anni».
All’inaugurazione Centro Collaudi restaurato sono intervenuti anche il senatore Marco Perosino; Daniele Casetta, presidente zona di Alba di Confartigianato; Domenico Visca, vicepresidente di Zona e componente del Consiglio Generale della Fondazione CRC; Daniela Balestra, vicepresidente territoriale Confartigianato Cuneo; Carlo Napoli, segretario Confartigianato Imprese Piemonte; Alessandro Angelone, presidente di Confartigianato Autoriparazione; Flavio Merigo, direttore tecnico di NGV Italy; Renato Rolla, vicepresidente nazionale ANCoS Confartigianato.

Hanno partecipato gli assessori comunali Massimo Reggio, Bruno Ferrero e Marco Marcarino; i consiglieri comunali Elena Alessandria, Daniele Sobrero, Clelia Vezza, Alberto Gatto, Rosanna Martini e Claudio Tibaldi.

Tra i numerosi presenti, anche il consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo Giuliano Viglione.
Ha benedetto i rinnovati locali Don Franco Gallo, parroco di Mussotto.