Confagricoltura Piemonte: sostegno alla liquidità delle imprese

In considerazione del perdurare della pandemia da COVID 19 e della recente proroga del Temporary Framework è prevista, con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento “Sostegni bis”, l’estensione al 31 dicembre 2021 delle misure del “DL Liquidità” relative alle coperture SACE, del Fondo di Garanzia PMI e di ISMEA, con alcune rimodulazioni.

In particolare:
– Con riferimento alla “Garanzia ITALIA” di SACE si prevede l’innalzamento della durata massima dei finanziamenti garantibili a 10 anni, previa notifica e autorizzazione alla commissione Europea, e la possibilità, su richiesta delle parti, di estendere fino a 10 anni la durata dei finanziamenti già garantiti da SACE. Si ricorda che la garanzia di SACE è concessa per le Grandi Imprese come definite dalla regolamentazione europea e per le Piccole e Medie Imprese, anche agricole, dopo che queste ultime abbiano esaurito la loro capacità verso i Fondo delle PMI, soggetto gestore Mediocredito Centrale, nonché ISMEA.

– Con riferimento alle Garanzie del Fondo per le PMI e dell’ ISMEA si prevede l’innalzamento della durata massima dei finanziamenti garantibili a 10 anni, previa notifica e autorizzazione della Commissione Europea. È inoltre prevista la possibilità per i finanziamenti già garantiti di estendere la durata fino a 10 anni con allungamento della garanzia di pari durata.
– Con riferimento alla moratoria per le PMI è prevista la proroga al 31 dicembre 2021, per la quota capitale, dei finanziamenti per le PMI, già ammesse alle misure di moratoria straordinaria, previa comunicazione entro il 15 giugno alla banca Finanziatrice.




Unioncamere Piemonte: la produzione manifatturiera torna a crescere

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 198ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2021 e ha coinvolto 1.796 imprese manifatturiere piemontesi, per un numero complessivo di 89.530 addetti e un valore pari a circa 49 miliardi di euro di fatturato.

Il 2020 è stato un anno terribile a causa dell’esplosione della crisi sanitaria. A livello d’industria manifatturiera regionale il calo medio produttivo per l’intero anno è stato del 5,9%, ancora contenuto rispetto alle difficoltà che il tessuto imprenditoriale ha dovuto affrontare. Già alla fine del I trimestre 2020, per contenere gli effetti della pandemia, è stato infatti imposto a livello nazionale il fermo delle attività, scelta che, sebbene inevitabile, ha comportato già nel periodo gennaio-marzo 2020, una contrazione della produzione manifatturiera piemontese del 5,7%. Nell’analizzare i risultati positivi di questo primo trimestre del 2021 va quindi ricordato che l’intensità della crescita degli indicatori deve essere letta anche alla luce del periodo con il quale viene effettuato il confronto.

Nel periodo gennaio-marzo 2021 torna il segno più per la produzione manifatturera regionale. L’output si incrementa a livello medio piemontese del 5,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Si tratta di un incremento frutto dei risultati positivi evidenziati dalla maggior parte dei settori e delle realtà territoriali. A livello di dimensione di impresa la crescita caratterizza tutte le classi dalle micro alle grandi aziende.

 

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “Il Piemonte ha tutte le carte in regola per affrontare con coraggio e capacità di innovazione questo 2021. Le imprese hanno fatto e stanno facendo del loro meglio per continuare nel loro percorso di ‘fare impresa’, ma noi dobbiamo aiutarle. Ora, nuovamente e con più forza, spetta all’intero mondo istituzionale dare una risposta concreta e ampia ai vari settori: dal turismo al commercio, all’artigianato e all’agricoltura. E penso al ruolo importante del credito e del sostegno all’export. Avremo a disposizione le risorse che l’Europa ci metterà a disposizione: guardiamo con coraggio all’innovazione e alla trasformazione digitale, vere chiavi di volta dello sviluppo economico”.

 

Fin dall’inizio della pandemia UniCredit – ha dichiarato Fabrizio Simonini, regional manager nord ovest di UniCredit – si è messa al tavolo con le associazioni, le istituzioni e l’ABI, dando il proprio apporto di esperienza e supportando le misure governative. Insieme ai nostri clienti e dipendenti abbiamo insomma affrontato un contesto difficile, del tutto inaspettato, dal quale abbiamo però appreso moltissimo e oggi siamo pronti per gestire questo nuovo scenario economico e lavorare insieme alla ripartenza.

E per la ripartenza anche in Piemonte le banche si pongono come interlocutore principale di amministrazioni pubbliche, imprese e clientela privata, affiancando sia le grandi aziende che le Pmi. Rispetto alle crisi passate, peraltro, oggi il settore finanziario si presenta in condizioni migliori e si pone come parte della soluzione potendo agire come cinghia di trasmissione per dispiegare gli effetti delle politiche governative.

E per ricoprire una funzione allocativa fondamentale, dato che siamo alla vigilia di massicci investimenti pubblico-privati, grazie alla profonda conoscenza dei clienti e dei territori in cui operiamo. È tuttavia fondamentale una corretta gestione della delicata fase che si aprirà con la fine delle moratorie. A ciò il settore bancario si sta preparando con accantonamenti volti ad assorbire potenziali perdite future su prestiti; un’adeguata propensione al rischio e coerenti politiche di erogazione creditizia investendo sull’analisi dei dati dei propri clienti, rafforzando il processo di monitoraggio per continuare ad accompagnarli nel percorso di ottimizzazione della loro struttura di capitale/debito”.

 

Teresio Testa, responsabile Direzione regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo: “I dati presentati fotografano un anno sì durissimo, ma che ci ha anche condotto verso una svolta radicale, oggi possibile. In futuro vedremo quali tendenze saranno transitorie e quali potrebbero consolidarsi. È importante mettere a fuoco la possibilità imperdibile di operare un cambio di passo per l’economia italiana e piemontese. Gli investimenti saranno decisivi: in Piemonte nel 2020 sono affluiti 6,3 miliardi di euro sui depositi bancari delle società non finanziarie, carburante prezioso per il “motore Italia” che Intesa Sanpaolo vuol far ripartire rendendo disponibili ulteriori 50 miliardi di euro di nuovo credito, di cui 5,3 per il Nord Ovest.

Abbiamo l’opportunità concreta di investire in un futuro che sia più sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. È l’orizzonte degli S-Loans, una linea di finanziamenti specifici, che si affiancano al plafond destinato da Intesa Sanpaolo agli investimenti in circular economy. Altro elemento importante sarà la ripresa dei consumi: anche i privati in Italia nel corso del 2020 hanno accumulato un extra-risparmio, che se fosse speso avrebbe un impatto aggiuntivo pari a 62 miliardi. Segnali molto positivi arrivano dalla Cina, dove la crisi ha avuto origine e il nostro export ha registrato un balzo del 43% nel primo trimestre di quest’anno. Una buona accelerazione delle esportazioni è attesa negli Stati Uniti. Su queste e altre opportunità di crescita estera stiamo coinvolgendo le imprese in un ciclo di webinar. Tra l’altro, l’investimento dell’azienda più grande può avere una ricaduta positiva su tutta la filiera e stimolarne la ripartenza. Per questo stiamo estendendo il nostro programma di sostegno alle filiere ai mercati internazionali”.

 

All’incremento del 5,0% della produzione industriale piemontese si associano, nel trimestre in esame, crescite anche per tutti gli altri indicatori. Il fatturato totale registra un aumento del 6,2% sul I trimestre 2020, grazie soprattutto al trend positivo a doppia cifra evidenziato dai metalli e dai mezzi di trasporto. Il fatturato estero cresce del 3,1%, sostenuto dal ritmo espansivo dei metalli e dell’elettricità ed elettronica. Sul fronte degli ordinativi, lo sviluppo sul mercato interno si attesta al +5,4% rispetto all’analogo periodo del 2020. Su questo risultato incide pesantemente la crescita del 16,1% registrata dai mezzi di trasporto. La variazione tendenziale degli ordinativi esteri risulta pari a +3,4%, frutto di una forte contrazione segnata dalla filiera tessile più che controbilanciata dall’aumento evidenziato dalle aziende dell’elettricità e dell’elettronica e da quelle dei metalli. Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 64,2%, ovviamente superiore al 57,0% del I trimestre 2020, ma ancora inferiore rispetto al 66,2% del I trimestre 2019.

 

A livello settoriale risultano in ripresa i trend di tutti i comparti ad eccezione del tessile e abbigliamento (-4,6%) e dell’alimentare (-1.9%). Se per la filiera tessile si tratta di una prosecuzione attenuata della crisi vissuta nel 2020, per l’alimentare va invece evidenziato che il confronto a livello produttivo viene effettuato su un I trimestre 2020 in cui il settore registrava ancora una tenuta. Il segno più caratterizza tutte le altre manifatturiere. In particolare i metalli segnano l’incremento più elevato (+11,4%), seguiti dai mezzi di trasporto (+7,8%). La crescita per le industrie meccaniche si attesta al 6,4% mentre quella della filiera del legno e delle aziende dell’elettricità e dell’elettronica risulta rispettivamente pari a +5,4% e +5,2%.

 

Focalizzando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto, si rileva come la performance positiva del I trimestre 2021 risulti il frutto di una consistente e diffusa crescita della componentistica autoveicolare, attenuata da dati ancora negativi per gli autoveicoli e l’aerospazio.    

 

Analizzando il campione delle imprese manifatturiere intervistate sotto il profilo dimensionale emerge come le medie imprese (50-249 addetti) siano quelle che registrano una crescita più consistente (+6,6%), seguite dalle imprese di grandi dimensioni (250 addetti e oltre) che incrementano la produzione del 5,9% rispetto all’analogo periodo del 2020. Le aziende di piccole dimensioni (10-49 addetti) evidenziano uno sviluppo della produzione (+3,4%) inferiore alla media complessiva regionale e le micro realtà (2-9 addetti) mostrano di aver intrapreso più lentamente il percorso di crescita (+1,6%).

 

A livello territoriale i risultati appaiono in netto miglioramento per tutte le province. Solo Biella, a causa delle criticità vissute ancora dal comparto tessile, segna ancora una flessione tendenziale della produzione industriale manifatturiera complessiva (-2,5%).

Sostanzialmente stabile appare il dato di Vercelli (+0,4%), realtà in cui la forte crescita della chimica/plastica è stata annullata dal calo a doppia cifra del tessile. Alessandria mostra un incremento della produzione del 2,0%, risultato da un lato del buon andamento della metalmeccanica e del comparto orafo e dall’altro del calo dell’industria alimentare.

+0,4%

Asti cresce del 3,9%. Anche in questo caso sono andate bene le imprese della metalmeccanica e quelle della chimica; stabile, invece, l’alimentare, all’interno del quale la componente delle bevande ha assunto il segno meno.

Di poco superiore al dato medio regionale l’incremento della produzione manifatturiera cuneese (+5,2%), supportata dallo sviluppo della metalmeccanica e da un trend in controtendenza rispetto agli altri territori del comparto tessile.

Novara e Torino mostrano entrambe una variazione del +6,3%, spiegata dal contributo espansivo dell’aziende della metalmeccanica. Nel novarese è stata molto intensa la crescita produttiva di rubinetteria e valvolame. Il risultato migliore appartiene a Verbania (+7,6%): anche per questa realtà le aziende della metalmeccanica hanno sostenuto la produzione provinciale.

 

FOCUS DIGITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

La digitalizzazione aziendale è una delle tante sfide che, in questo periodo storico, il tessuto imprenditoriale deve affrontare. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, molte imprese faticano ancora a introdurla in maniera strutturale nei propri processi.

Per comprendere meglio qual è il grado di digitalizzazione della manifattura piemontese, l’indagine del I trimestre 2021 ha monitorato la diffusione dei sevizi e delle tecnologie digitali presso il tessuto regionale.

Emerge una notevole differenza nell’impiego di servizi e tecnologie digitali a seconda della dimensione aziendale.

In media in Piemonte il 41% delle aziende manifatturiere utilizza tali tecnologie, contro un 59% che dichiara di non utilizzarle. Se si considerano le imprese di grandi dimensioni l’impiego sale al 100% delle realtà intervistate. Per le imprese medie si attesta all’89%, solo l’11% si dichiara, infatti, estranea al fenomeno. Il peso delle realtà ancora non conoinvolte nel processo di digitalizzazione aumenta al diminuire della dimensione. Nelle imprese piccole solo 37% utilizza servizi e tecnologie digitali e nelle micro realtà lo fanno solo tre aziende su dieci.

 

Tra i servizi e le tecnologie più utilizzati troviamo i software gestionali (ERP, CSR; SCM; etc), seguiti dai sensori per monitorare la produzione, il controllo digitale di movimento e software di business intelligence/data analytics.

 

 

I principali ostacoli alla digitalizzazione evidenziati dalle imprese piemontesi, infine, sono gli alti costi da sostenere per i progetti di innovazione digitale, i problemi organizzativi e di regolamentazione (ad esempio le incertezze burocratiche e normative), l’elevato carico fiscale e la mancanza di personale qualificato.

 




PoliTo e Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà alla biennale di Venezia

Il 20 e 21 maggio si inaugura a Venezia la mostra “TIME SPACE EXISTENCE”, la V edizione dell’esposizione biennale di architettura che European Cultural Centre – Italy ha organizzato in parallelo alla 17ma Biennale di Architettura. 212 architetti e accademici, provenienti da oltre 51 paesi, sono stati invitati a indagare il nostro rapporto con lo spazio e il tempo, al fine di stimolare riflessioni volte a espandere i confini delle pratiche odierne e del modo in cui viviamo.

In questo ambito il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e la Pontificia Universidad Javeriana de Bogotá presentano lo spazio dal titolo Researches and Dialogues on Architecture and the Culture of the City, 2017-2021 in cui espongono le attività di ricerca sviluppate congiuntamente a partire dal 2017 sui temi della qualità dell’architettura, del patrimonio e della città.

Nel quadro di un accordo internazionale che ha l’obiettivo di sviluppare congiuntamente attività di ricerca sui temi della città, della cultura e della qualità della vita delle persone che la abitano, la collaborazione tra le due università si basa sulla condivisione di principi comuni applicati all’insegnamento e alla ricerca, e ne interseca le esperienze e le abilità.

Quattro sono le attività presentate. The culture of the city è la prima esperienza di collaborazione che, a partire dallo studio delle città e del territorio nella loro struttura complessiva, tenta una lettura del patrimonio costruito e degli spazi aperti come prodotto di una stratificazione di eventi storici e cerca le ragioni di un “essere nella storia”, occupandosi dei processi di trasformazione in corso nella città e nel suo territorio storico; in particolare, il focus principale della ricerca mira a comprendere il progetto urbano e in generale gli eventi di trasformazione della città, i collegamenti tra gli oggetti costruiti e il disegno degli spazi aperti, tra “dentro e fuori”, tra privato e pubblico.

Da questa ricerca, sono state avviate e sviluppate due successive linee di ricerca: Contemporary Architects in Colombia ha indagato l’influenza dell’architettura europea del XX secolo su architetti colombiani, come Vicente Nasi; Which city for which future? Indaga invece la produzione dell’architettura del periodo post-fordista e il suo impatto sulle città di Bogotá e Torino, sviluppando nuovi strati d’interpretazione e traiettorie di studio.

L’ultima esperienza presentata consiste nell’attività didattica e di ricerca che si è concretizzata nella partecipazione congiunta al Solar Decathlon Latino-America y Caribe, in cui i team universitari dei due Atenei (insieme a una équipe della Oxford Brookes University) progettano case efficienti e sostenibili che, ottimizzando i costi di costruzione, incrementano l’attitudine alla resilienza e salvaguardano la salute dei loro residenti. Green Machine – El Arca è il nome del modulo abitativo costruito durante la fase finale della competizione a Cali nel 2019. Il successo conseguito in questa importante competizione internazionale è un esempio di collaborazione e sinergia vincente e strategica.

Accompagna l’esposizione il sito internet in cui è possibile approfondire i contenuti della mostra. Per informazioni che si riferiscono a orari e regole di accesso, consultare il sito dell’organizzazione.




Brexit: come orientarsi? ADM e Camera di commercio Torino firmano un Protocollo per aiutare le imprese

Come evitare i dazi maggiorati su particolari merci? A chi spetta il pagamento dei diritti doganali se il trasporto è a carico del venditore? Quali documenti occorrono per uno scambio di campioni commerciali? Chi deve iscriversi alla banca dati REX? Come si diventa Esportatore Autorizzato?

 

Per aiutare le imprese torinesi a risolvere i dubbi e le problematiche connesse all’esportazione e all’importazione verso la Gran Bretagna, e non solo, la Camera di commercio di Torino e l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli hanno firmato oggi un Protocollo di Intesa per garantire un servizio informativo alle piccole e medie imprese torinesi attive sui mercati internazionali.

 

L’obiettivo è sostenere il nostro export, in particolare verso il Regno Unito, attraverso servizi qualificati e gratuiti, con il coinvolgimento dei soggetti che più direttamente operano su queste tematiche – spiega Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. – Il servizio risolve quesiti anche in ambito import con una particolare attenzione ai temi della contraffazione e della tutela della proprietà intellettuale”.

 

 

Tra gli obiettivi del Protocollo:

– l’illustrazione dei nuovi adempimenti doganali in materia di accordi di libero scambio negoziati e sottoscritti dall’Ue;

– il supporto alle imprese negli interscambi commerciali con il Regno Unito;

– il sostegno alle imprese per diventare AEO (Operatore Economico Autorizzato) o Esportatore Autorizzato;

– il rafforzamento della vigilanza del mercato e la tutela dei consumatori per evitare fenomeni di contraffazione.

 

Un team specialistico di funzionari risponderà con rapidità ai quesiti posti dalle imprese e fornirà, se necessario, assistenza personalizzata. Un Tavolo di lavoro, poi, affronterà eventuali problematiche in materia doganale e accise, in relazione alle diverse categorie merceologiche.

 




Sì al sostegno per la coltura della cannabis sativa. Il Consiglio regionale approva il provvedimento per la canapa e le sue filiere produttive

Sostenere la coltura della canapa a basso contenuto di Thc e le relative filiere produttive. È quanto si prefigge la legge, proposta da Ivano Martinetti (M5s) e approvata oggi a dal Consiglio regionale.

Il provvedimento intende rilanciare la tradizione piemontese della produzione canapicola, in particolare della varietà “cannabis sativa L”, la cui coltivazione – ai sensi della Legge 242/16 – è consentita senza necessità di autorizzazioni poiché il suo contenuto di Thc è inferiore o uguale allo 0,2%.

Nel settore della canapa, ha sottolineato Martinetti, il Piemonte gioca un ruolo centrale, considerando che la maggior parte della produzione italiana proviene – secondo Assocanapa – proprio dalla nostra regione e la richiesta di semi dai Paesi Ue ed extra Ue come Usa e Canada è altissima.

Relatori per l’Aula, oltre a Martinetti, Matteo Gagliasso (Lega) per la maggioranza, che ha parlato di aiuto all’agricoltura e all’ambiente, e Diego Sarno (Pd) per la minoranza, che si è soffermato sulla conoscenza delle potenzialità della cannabis sativa sotto il profilo ambientale, sanitario e sulle occasioni economiche dell’intera filiera. L’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, ha parlato di “un ottimo risultato che permette di dare rilievo a una coltivazione antica delle nostre zone. Tutto questo per creare le condizioni che definiranno un vero e proprio distretto dedicato, facendolo diventare una produzione industriale a tutti gli effetti”.

Nel dibattito sono intervenuti Marco Grimaldi (Luv), che ha approfondito l’argomento della canapa terapeutica, mentre Davide Nicco (FdI) ha illustrato il suo ordine del giorno sulla coltivazione della canapa industriale: quella di Carmagnola produce sementi di qualità che vengono esportati in tutto il mondo. A favore della legge si è anche espresso il capogruppo della Lega Alberto Preioni, che ha parlato di ulteriore opportunità di rilancio dell’economia piemontese.

È poi stato approvato, sempre all’unanimità, l’ordine del giorno di Nicco per tutelare e proteggere le varietà di canapa industriale piemontesi, Carmagnola e CS (Carmagnola Selezionata), altrettanto famose nel mondo al pari di altre eccellenze del territorio.




CCIAA Torino: Travel Box, prenota un albergo e ricevi in dono un’esperienza esclusiva!

Arriva un nuovo modo per visitare Torino e la sua area, prenotando una struttura ricettiva nel fine settimana sul sito a partire dal 21 maggio, con in omaggio due visite guide esclusive a scelta.

Il progetto è realizzato dalla Camera di commercio di Torino, in collaborazione con le associazioni Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti Torino e la partecipazione di Assohotel Confesercenti Piemonte, Federalberghi Torino, GTA – Unione Industriale Torino. Inoltre, è sviluppato in sinergia promozionale con Visit Piemonte e Turismo Torino e provincia.

In questo momento così importante di ripartenza la Camera di commercio di Torino vuole dare un segnale di aiuto e sostegno all’azione di attrazione turistica verso il territorio, con un’esclusiva possibilità di prenotare un viaggio in città attraverso il nostro sito Visit Torino – spiega Dario Gallina, Presidente dell’ente camerale. – È un nuovo servizio che realizziamo per stimolare i turisti prima a desiderare e poi a partire per un viaggio alla scoperta di Torino e dei suoi bellissimi dintorni, in modo rispettoso della normativa per la sicurezza. Vogliamo puntare su un’immagine green e sostenibile di una città visitabile a piedi, con ricche proposte enogastronomiche di prodotti e ricette del territorio, per far arrivare i visitatori per la prima volta a Torino o per farli tornare per riscoprire nuovi aspetti di una città meravigliosa come la nostra.”.

La Camera di commercio con le associazioni di categoria, volendo essere di supporto a tutte le aziende della filiera del turismo per l’uscita dalla crisi generata dalla pandemia e con questo contribuire ad una azione complementare a quella istituzionale, sta sviluppando infatti un progetto strategico triennale di riattivazione del turismo a Torino. Questa prima iniziativa rientra nel piano operativo di recovery per l’anno 2021.

Da fine 2020 sono stati lanciati i nuovi canali social Facebook e Instagram “Visit Torino Official”, con l’obiettivo di sostenere e riposizionare il brand Torino nel mercato turistico e creare il desiderio di visitare appena possibile.

Da oggi si cercherà di favorire la scelta di Torino come destinazione e conseguentemente la prenotazione da parte dei visitatori direttamente dagli operatori turistici, utilizzando come canale di commercializzazione il portale Visit Torino Official.

Le strutture ricettive aderenti hanno proposto una propria tariffa fissa per due notti per due persone con colazione inclusa, valida nei fine settimana fino al 31/12/2021, fino ad esaurimento disponibilità. Eventuali persone o servizi aggiuntivi verranno concordati direttamente con l’ospite. La prenotazione sarà diretta e il pagamento avverrà in struttura. I clienti che prenoteranno una camera tramite il Travel Box Torino potranno beneficiare di due visite guidate gratuite in vetrina sul sito, nell’arco del fine settimana.

Infine, tutti i viaggi prenotati da www.visit-torino.com saranno nel rispetto delle normative vigenti per l’emergenza.

Si segnala che nelle prossime settimane la Camera avvierà analoghi Travel Box anche per la Val Susa e per il Canavese e le Valli di Lanzo, tutti punti spettacolari della nostra area metropolitana.

 




Confagricoltura Alessandria sui prezzi: il food raffredda l’inflazione

Mentre l’inflazione totale cresce su base mensile dello 0,4% e su base annua dell’1,1% (aprile 21/aprile 2020), calano i prezzi al consumo dei prodotti alimentari, in particolare di quelli freschi (“non lavorati”).

Degni di nota i cali dei prezzi della frutta (da +3,6% a -0,6% ad aprile 2021 su aprile 2020; -0,5% ad aprile rispetto a marzo) e di quelli dei vegetali diversi dalle patate (da +0,3% a -1,7%; +4,8% sul mese).

Lo sottolinea Confagricoltura in base ai dati diffusi oggi da Istat sui prezzi al consumo.

A fronte del calo dei prezzi al consumo della frutta fresca si registra comunque una ben maggiore diminuzione delle quotazioni all’origine (-26,9% ad aprile 2021 su aprile 2020 in base ai dati Ismea) riconosciute ai produttori agricoli solo in minima parte compensati dalla diminuzione dei costi (-1,7% a febbraio 2021 su febbraio 2020 Ismea); c’è anche da dire che i costi di produzione per la frutta, pur di segno negativo, sono in crescita costante da ottobre 2020.

Tra aprile 2020 ed aprile 2021 i prezzi dei beni alimentari, nel loro complesso, sono scesi dello 0,6%. “Nei primi 365 giorni del Covid-19 e nel periodo del lockdown, l’agricoltura – evidenzia il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli –  ha continuato a produrre ed a fornire prodotti alla collettività e all’industria di trasformazione ed oggi continua a raffreddare l’inflazione (in aumento soprattutto per i rincari energetici)”.

 




Allasia: La transumanza, occasione per rilanciare la montagna

La transumanza, uno degli eventi tradizionali e insieme spettacolari della montagna piemontese, torna ad essere protagonista e occasione per il rilancio dei nostri territori montuosi.

Il recupero dei sentieri e delle aree della transumanza e la loro valorizzazione sono al centro di un accordo di partenariato siglato con l’Agenzia per lo Sviluppo Rurale Moli Gal da alcuni Consigli regionali su iniziativa della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali.

L’intesa, “Parchi, pastori, transumanze e grandi vie delle civiltà”, è inserita all’interno del ‘Programma delle Terre rurali d’Europa’ nell’ambito della programmazione europea Agenda 2030 ed è stata presentata oggi in una conferenza stampa online tenuta dai Presidenti dei Consigli regionali di Piemonte, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Marche e Veneto.

L’importanza dell’adesione del Piemonte all’accordo di partenariato è stata illustrata dal Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia: “Questo progetto servirà ad ampliare, attraverso interventi integrati di sistemazione, recupero ed accessibilità dei sentieri destinati alla transumanza, le opportunità di promozione e valorizzazione di molte aree rurali e di montagna”.

In Piemonte la transumanza, anche se meno diffusa rispetto ad una volta a causa degli allevamenti intensivi, rappresenta sempre un evento straordinario, un momento di festa per celebrare le antiche usanze e tradizioni dei pastori piemontesi, e può diventare un veicolo importante di rilancio del territorio montuoso.

“Promuovere e sostenere iniziative come quella odierna per recuperare e riqualificare quel patrimonio storico, culturale della civiltà agropastorale, è di vitale importanza per creare opportunità in grado di favorire quelle condizioni necessarie per generare sviluppo” ha aggiunto Allasia.

“Occorre contrastare la marcata tendenza all’invecchiamento  della popolazione, lo spopolamento, la fragilità idrogeologica delle nostre montagne. Modificarne il destino e la percezione, da territori a volte trascurati a spazi da rivitalizzare mantenendo  identità e vocazioni, rappresenta la vera sfida che  non ci possiamo permettere di perdere nei prossimi anni”.

 




Le Universiadi invernali 2025 si svolgeranno in Piemonte

Un grande risultato. Le Universiadi invernali 2025 si svolgeranno in Piemonte, con sede principale nel capoluogo torinese e altri luoghi che coinvolgono anche l’area del Piemonte Orientale.

L’assegnazione è giunta in fine mattinata nel corso dell’incontro decisivo della FISU (International University Sports Federation), che ha premiato all’unanimità gli sforzi dell’interno sistema istituzionale piemontese, battendo Stoccolma, l’altra temibile candidata.

Il professor Gian Carlo Avanzi, rettore dell’Università del Piemonte Orientale, è entusiasta di questa consegna che vedrà protagonista anche l’Ateneo da lui presieduto. «Queste grandi vittorie premiano il lavoro in squadra, la contaminazione delle idee, che caratterizzano il piano strategico dell’UPO.

Ho già comunicato la splendida notizia al CUSPO, il Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale, agli studenti e agli uffici dell’Ateneo, esortando tutti a dare il massimo contributo per i risultati migliori che si potranno ottenere. Gli investimenti per le Universiadi, oltre tutto, avranno una conseguente ricaduta in termini di strutture e di residenze universitarie, permettendoci così di accogliere un numero sempre maggiore di studenti che apprezzano la didattica della nostra Università».

Si calcola che nel 2025 siano attesi tremila partecipanti e duemila volontari da tutto il mondo. Alcune gare sono programmate in Valsesia.




ARPROMA a sostegno dell’innovazione nel settore agricolo

Programmazione, innovazione e sicurezza. Queste le parole chiave sulle quali il comparto della meccanizzazione agricola – e lo stesso settore agricolo – dovranno concentrarsi nei prossimi anni per affrontare le sfide del futuro».

Così Luca Crosetto, presidente di ARPROMA – Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole, commenta le implicazioni e le ricadute sul comparto del recentemente varato PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Il PNRR – illustra Crosetto – è lo strumento che dovrà dare attuazione, in Italia, al programma Next Generation EU, con lo scopo di rilanciare la nostra economia, duramente provata dalle conseguenze del Covid-19. Tra gli asset strategici del Piano, quelli di digitalizzazione, innovazione e transizione ecologica si sposano perfettamente con necessità e aspettative degli imprenditori del settore delle macchine agricole».

«Occorre ricordare – prosegue Crosetto – che in Piemonte il settore della meccanizzazione agricola conta circa 250 imprese, che danno lavoro a oltre 5.500 addetti. Un fatturato di diverse centinaia di milioni di euro, di cui oltre il 50% realizzato sui mercati esteri. Numeri importanti, che collocano il settore della meccanizzazione agricola piemontese ai vertici nazionali, contribuendo a portare il nostro Paese al secondo posto mondiale, dopo gli Stati Uniti».

«Con queste premesse – spiega Crosetto – come ARPROMA, che a livello nazionale è “braccio operativo” di Confartigianato Imprese per il settore, assieme alle altre associazioni imprenditoriali e agricole, abbiamo contribuito con numerosi spunti e indicazioni alla redazione del PNRR. Per quanto riguarda il “rinnovo del parco macchine obsoleto” sono stati programmati 500 Milioni €, di cui una parte sarà proprio destinata ad “innovazione e meccanizzazione agricola”».

L’obsolescenza del parco macchine agricole italiano e da anni uno dei “freni” del settore. Si stima che anche se si cominciasse a far uscire dal ciclo produttivo i trattori e macchinari con più di 25 anni, si impiegherebbero comunque almeno 65 anni per rinnovarlo completamente (stando ai numeri di immatricolazioni registrati nell’ultimo decennio).

«Altro tema centrale – prosegue Crosetto – riguarda la revisione dei macchinari. “Nodo” sul quale, purtroppo, la situazione è praticamente ferma. Da quasi sei anni stiamo aspettando un decreto attuativo, che dovrebbe definire come e quando si dovrà effettuare la revisione, chi la dovrà fare e con quali attrezzature. Speriamo che il Governo compia gli atti giusti e necessari per non far rimandare oltre questa attività che ci pone come fanalino di coda in Europa”».

«Come imprenditori – aggiunge ancora Crosetto – vogliamo mettere in primo piano la sicurezza sul lavoro per noi, per i nostri dipendenti e per gli utilizzatori delle nostre macchine. Siamo convinti che le opportunità offerte oggi dall’innovazione e dalle nuove tecnologie ci permetteranno sempre più di realizzare macchinari all’avanguardia, sia per quanto riguarda la produttività, sia per quanto concerne la tutela di addetti ed operatori. Chiediamo però a Governo e Istituzioni di sviluppare politiche economiche adeguate che guardino al sostegno e al rilancio del settore, favorendo gli investimenti e incentivando i consumi. Soprattutto, chiediamo che vangano sempre più coinvolte anche le rappresentanze delle PMI del settore della meccanizzazione, oltre che a quelle del comparto agricolo».

«A cominciare – conclude Crosetto – dal livello regionale. Come abbiamo recentemente ribadito durate un incontro con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa e il Consigliere regionale Paolo Demarchi, chiediamo di far sedere al tavolo di progettazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2021-2027 non solo le organizzazioni agricole, ma tutte quelle di categoria che, sotto vari aspetti, hanno un rapporto di lavoro con il mondo rurale».