Nati-mortalità imprese, Unioncamere: in Piemonte oltre 2600 aperture in più

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel periodo aprile-giugno 2021 si registri un’accelerazione delle aperture di nuove attività grazie alla ripresa del clima di fiducia dopo il periodo più nero della pandemia. Si torna quasi, in tema di natalità imprenditoriale, ai ritmi pre-covid, anche se è ancora presto per parlare di un consolidato stato di normalità.

Le nuove realtà imprenditoriali iscrittesi in Piemonte nel II trimestre 2021 ammontano a 6.637 unità a fronte di 3.527 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo appare quindi positivo per circa 3.110 unità.

 

“Questo secondo trimestre dell’anno ci restituisce un Piemonte che ha di nuovo la possibilità di intraprendere e di dimostrare tutte le proprie potenzialità imprenditoriali. Il tasso di crescita registrato è positivo per tutte le province e in linea con quello nazionale: buono il risultato delle costruzioni, sostenuto da politiche nazionali ad hoc. Ora ci aspettiamo molto dai risultati che porterà il Piano nazionale di ripresa e resilianza: le misure dedicate in tema di incentivi, crediti d’imposta e investimenti potranno permettere alle imprese già costituite di traghettarsi verso il post-pandemia e a quelle appena nate di avere la forza per crescere” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2021 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 428.622 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,0% delle imprese nazionali.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,73%, migliore rispetto a quanto registrato in pre-pandemia nel II trimestre del 2019 (+0,40%) e analogo al risultato medio nazionale del trimestre in esame (+0,74%).

Il ritorno a una dinamica delle aperture più in linea con il periodo pre-pandemico appare più marcato guardando ad alcune delle forme giuridiche assunte dalle neo-imprese.

A conferma di un trend ormai consolidato, infatti, il bilancio del tessuto imprenditoriale appare particolarmente positivo per le imprese costituite in forma di società di capitale, che hanno registrato nel II trimestre 2021 un tasso di crescita del +1,15%. Aumentano in misura superiore alla media regionale anche le ditte individuali (+0,87%). In crescita dello 0,51% le altre forme e stabili le società di persone (-0,03%).

 

Valutando i tassi annuali di variazione percentuale dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come tutti i comparti mostrino tendenze espansive nel periodo aprile-giugno 2021. La performance migliore appartiene alle costruzioni (+1,26%), seguite dagli altri servizi (+0,96%) e dal commercio (+0,81%). Il turismo segna un tasso del +0,62%, mentre Industria in senso stretto (+0,35%) e agricoltura (+0,28%) evidenziano dinamiche meno intense.

 

A livello territoriale si rilevano risultati positivi per tutte le province. Torino (+0,93%) e Novara (+0,86%) mostrano le performance migliori, superando la media regionale. Verbania, Biella e Cuneo segnano tassi di crescita attorno al mezzo punto percentuale, Alessandria e Asti registrano entrambe un +0,40%, mentre Cuneo si ferma al +0,36%.




Cabina di regia PNRR, Torino e il Piemonte faranno scuola a livello nazionale

Abbiamo messo intorno al tavolo della Città di Torino e della Città Metropolitana i soggetti territoriali che hanno il compito istituzionale di gestire le risorse del PNRR e i fondi strutturali ordinari dell’Unione Europea.

È un esperimento a livello nazionale, perché siamo la prima realtà territoriale che prova a fare questo lavoro di messa a sistema”: lo ha sottolineato il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo presentando la cabina di regia istituzionale di cui fanno parte l’amministrazione del Comune capoluogo, quella metropolitana, la Regione Piemonte, il Politecnico e l’Università di Torino. La presentazione si è tenuta nella sala auditorium della Città Metropolitana in corso Inghilterra 7, riaperta per l’occasione dopo la lunga fase di chiusura dovuta alla pandemia.

Siamo consapevoli dell’enorme responsabilità che oggi grava sugli amministratori del nostro territorio: programmare, pensare il futuro e utilizzare al meglio le risorse economiche che arriveranno nelle prossime settimane, nei prossimi mesi e nei prossimi anni. – ha aggiunto il Sindaco metropolitano – Siamo qui simbolicamente nella sede della Città Metropolitana perché la dimensione della ripartenza è metropolitana. Anche la Città di Torino trarrà giovamento da questa impostazione”.

Dalla presentazione della cabina di regia è emerso che ammontano ad oltre 4 miliardi di euro le risorse del PNRR e della programmazione comunitaria, che interesseranno Torino e la Città Metropolitana tra il 2022 e il 2029 e che saranno gestite dall’amministrazione del capoluogo, da quella metropolitana, da quella regionale e dai due Atenei: un’occasione unica per rilanciare l’economia locale, superare la crisi economica e sociale generata dalla pandemia, realizzare la transizione ecologica e digitale.

Il Sindaco Lo Russo ha sottolineato che la cabina di regia consentirà sinergie tra i diversi Enti pubblici, gli Atenei e il mondo imprenditoriale, utili evitare duplicazioni, sovrapposizioni e sprechi di risorse. A giudizio di Lo Russo nella dimensione di area vasta della Città Metropolitana si giocheranno le partite più importanti di una delle aree più importanti del Paese, che sta scontando gli effetti della crisi, ma che può, facendo squadra, far ripartire il Piemonte e tutto il Nord Italia.

Il Sindaco non ha nascosto il fatto che Comuni e Città Metropolitana scontano ritardi da colmare nella sostituzione del personale andato in pensione. Lo Russo ha inoltre lanciato un appello a tutti gli amministratori, affinché interpretino al meglio il loro ruolo istituzionale, al di là delle differenze politiche, che devono diventare fattore di ricchezza e non di contrapposizione. “Insieme progettiamo, costruiamo e ripartiamo” è il claim della cabina di regia annunciato dal Sindaco metropolitano, che ha ricordato come sarà importante vigilare sul rispetto della legalità nelle procedure di assegnazione degli appalti e gestione dei lavori. “Amministrare vuol dire assumersi responsabilità e la mia impostazione è proprio quella di assumermi le responsabilità, per fare un salto di qualità nei tempi previsti dal PNRR” ha concluso Lo Russo.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha definito il PNRR un “grande Piano Marshall”, che comporta per tutti gli attori pubblici e privati l’esigenza di condividere le scelte. “Oggi, – ha annunciato Cirio – abbiamo le prime regole d’ingaggio e la cabina di regia inaugura la fase 2 della programmazione del PNRR attraverso la scelta dei progetti”. Il Presidente della Regione ha anche ricordato che nella scorsa primavera erano state censite le esigenze dei territori, nel rispetto delle indicazioni europee, mentre nella seconda fase si dovranno selezionare i progetti che possono rientrare nelle 6 missioni condivise: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.

Su quest’ultima missione il Presidente Cirio ha insistito, sottolineando l’importanza del superamento della pandemia come condizione irrinunciabile per la ripartenza dell’economia. A giudizio del Presidente della Regione la scelta condivisa dei progetti strategici deve avere come obiettivo quello di creare ricchezza e non ulteriore spesa pubblica, perché le risorse dell’Unione Europea dovranno un giorno essere rendicontate e restituite. “Saremo in grado di restituire quelle ricorse se le avremo impiegate per creare ricchezza” ha sintetizzato Cirio.

Per sostenere le amministrazioni locali e il mondo dell’impresa l’unità di missione creata da Città di Torino, Città Metropolitana, Regione e Atenei dovrà essere in grado di informare tempestivamente tutti gli attori sulle opportunità offerte dal PNRR e dai bandi ordinari, contribuire alla semplificazione delle procedure e alla presentazione dei progetti e delle domande di contributo. Tra i progetti strategici citati dal Presidente Cirio nel suo intervento figurano quelli a sostegno dell’area di crisi complessa della Città di Torino, dei territori montani, dell’industria aerospaziale e della conversione ecologica dei trasporti ferroviari e su gomma, anche mediante la diffusione della propulsione ad idrogeno.




Imprese: 32mila in più tra aprile e giugno

Sembra avviarsi verso una normalizzazione il bilancio tra iscrizioni e cessazioni di imprese. Dopo il forte rimbalzo post-pandemia del 2021, nel secondo trimestre di quest’anno il saldo tra aperture e chiusure si è attestato a 32.406 imprese – non lontano dalla media dell’ultimo decennio – come risultato della differenza tra 82.603 iscrizioni (il secondo peggior risultato del decennio) e 50.197 cessazioni (in progressiva ripresa dopo la frenata del 2020 e la “ripresina” del 2021).

E’ quanto emerge in sintesi dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2022, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e disponibile all’indirizzo www.infocamere.it/Movimprese.

IL BILANCIO DEI TERRITORI
Il Mezzogiorno mette a segno l’incremento assoluto e relativo più consistente del trimestre, con un saldo di 11.542 imprese in più, seguito da Nord-Ovest (+8.438), dal Centro (+6.582) e dal Nord-Est (+5.844).
A livello regionale è la Lombardia a registrare la maggior crescita di imprese (+5.802), seguita dal Lazio (+4.226) e dalla Campania (+2.825). In termini relativi, sono 8 le regioni che registrano un tasso di crescita trimestrale superiore alla media nazionale (+0,55%): Sardegna (+0,82%), Lazio (+0,69%), Puglia (+0,66%), Valle d’Aosta (+0,64%), Trentino Alto Adige (+0,63%), Lombardia (+0,61%), Emilia Romagna (+0,59%) e Sicilia (+0,58%).

IL BILANCIO DEI SETTORI
Le Costruzioni mantengono un ritmo di crescita sostenuto anche in questo trimestre con 8.548 imprese in più e una variazione dell’1,02%. La ripresa del settore turistico a ridosso della pausa estiva è accompagnata da un saldo attivo delle imprese che operano nelle Attività di alloggio e ristorazione (+4.026 la variazione assoluta, +0,88% quella percentuale). Anche le Attività professionali, scientifiche e tecniche mettono a segno nel trimestre un incremento cospicuo di 3.712 unità, pari al +1,59% in termini percentuali. Quest’ultimo settore mostra la variazione percentuale più consistente, seguito dall’Istruzione (+1,24%) e dalle Attività artistiche sportive e di intrattenimento (+1,15%).

 




  Marchi, etichette e siti web nel comparto vitivinicolo

Un numeroso e interessato pubblico ha partecipato al convegno dal titolo: “MARCHI, ETICHETTE E SITI WEB: Facciamo chiarezza nel settore del vino”: è questo il titolo del convegno organizzato dalla Confagricoltura di Asti che ha avuto luogo questa mattina, presso l’Istituto Agrario “G. Penna” di Asti.

L’incontro di stamane ha sviscerato l’intricata normativa sull’etichettatura, le leggi che regolamentano le informazioni che possono essere riportate sui siti web, con diverse delucidazioni sulla creazione, l’utilizzo e la protezione dei marchi.

Il convegno ha avuto inizio con il saluto di benvenuto da parte del “padrone di casa”, ovvero il preside Renato Parisio. Sono poi intervenute diverse autorità locali che hanno portato i rispettivi saluti istituzionali: il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa (in collegamento da remoto), il consigliere con delega all’Agricoltura della Provincia di Asti Davide Migliasso e l’assessore all’agricoltura del Comune di Asti, Riccardo Origlia.

L’introduzione del convegno è stato curato dal direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle e del responsabile del settore vino Bruno Rivella. “L’etichettatura, la creazione dei siti web aziendali e la registrazione dei marchi sono tematiche piene di ostacoli che molte aziende vitivinicole fanno fatica ad affrontare in modo ottimale“, ha affermato il direttore Baravalle. “Confagricoltura sarà sempre al servizio delle aziende per assisterle quotidianamente e per far sì che le norme non rappresentino più un ostacolo, bensì un’opportunità”.

Dopo il covid finalmente possiamo riunirci e confrontarci di persona con tematiche e problemi legati al comparto vitivinicolo come quello dell’etichettatura. Oggi grazie all’ausilio di esperti possiamo chiarire temi dei quali verranno definiti successivamente ulteriori specifici dettagli”, ha dichiarato Rivella.

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Angelo Di Giacomo, già direttore dell’ICQRF di Asti (Repressione Frodi), ora consulente in materia vitivinicola di LJ Lex Studio Legale che ha trattato l’argomento “Norme sull’etichettatura”. “E’ molto importante preparare un’etichetta regolare. Un’etichetta irregolare non consente di tenere il prodotto in cantina, né di venderlo, né di esportarlo”.

“La tutela dei disciplinari e del marchio sono due pilastri per l’azienda vitivinicola su cui fondare la propria difesa cercando di evitare di incorrere in sanzioni e allo stesso tempo tutelare il proprio prodotto”, ha affermato l’avvocato Duillio Cortassa, nel suo intervento dal titolo “Disciplina sanzionatoria dell’etichettatura”.

Anche il tema degli imballaggi è stato oggetto di analisi durante l’incontro di martedì: una materia di stretta attualità a seguito della proposta di un nuovo regolamento presentata dalla Commissione europea lo scorso novembre. Alessia Fusco, referente ufficio vino di Asti Agricoltura ha affrontato il tema dal titolo “Linee guida sulla normativa imballaggi”. “Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio”, ha affermato Fusco. “La strutturazione delle etichetta si basa su due criteri fondamentali: il circuito di destinazione dell’imballaggio e il materiale che lo compone”.

Gli ultimi interventi sono stati quelli di Alberto Furno e Luisa Curiale di Interpatent, partner del convegno, che hanno parlato di “Protezione e tutela di marchi, nomi a dominio e layout delle pagine web”.

Le aziende devono essere consapevoli dei rischi che corrono ma anche delle opportunità che gli si offrono quando decidono di utilizzare un marchio”, ha affermato Curiale. “Le aziende vitivinicole oggigiorno devono interfacciarsi sempre più con il mondo del web, rilevante e fondamentale: protezione della pagina web e registrazione di nome e dominio sono gli interventi principali da adottare per avere una maggiore sicurezza informatica”, ha proseguito Furno.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente e della Confagricoltura di AstiGabriele Baldi: “l’incontro di oggi è stato sicuramente chiarificatore per molti produttori di vino e imbottigliatori che hanno necessità di essere sempre aggiornati sulle norme in continua evoluzione sull’etichettatura. Non tutto è ancora chiaro ma sappiamo che sarà necessaria una vera e propria rivoluzione all’interno del nostro sistema. Confagricoltura sarà a disposizione dei suoi associati per assisterli a fronte di un cambiamento imminente”.




Settore risicolo, Confagricoltura Piemonte: “Manteniamo alta l’attenzione”

Più volte è stata evidenziata la necessità di dar seguito alle aspettative dei produttori e l’urgenza di decidere in merito al ripristino dei dazi, della clausola di salvaguardia e del principio di reciprocità

La clausola di salvaguardia, così come impostata, è un errore e crea gravi problemi alla nostra risicoltura” tuona Giovanni Chiò, presidente di Confagricoltura Novara – Vco alla luce delle recenti notizie che riguardano il Sistema di Preferenze Generali (Spg), in discussione al Coreper (Comitato di preparazione dei lavori del Consiglio Ue). Si tratta di uno dei primi interventi della presidenza belga appena insediatasi, che fa subito discutere: dal 2019 al 2022, il riso godeva di questa protezione a salvaguardia delle produzioni europee e arginava l’invasione di prodotto straniero. Non esiste un rinnovo automatico e il provvedimento, scadendo, è stato rimesso al vaglio del Trilogo, in attesa delle elezioni europee. Tuttavia, un primo passo avanti per reintegrare la validità dell’Art. 29 (attivazione automatica di una clausola qualora le importazioni da un paese superassero una soglia in termini di quantità) è stato compiuto ieri dal Parlamento europeo, sventando un attacco a tutta la produzione nazionale.

Nel tempo, si è perso il focus dell’operazione andando a favorire gli scambi con Paesi extra UE le cui pratiche di coltivazione sono lontane anni luce da quelle attuate nelle campagne piemontesi e italiane. È sufficiente pensare allo sforzo talvolta non remunerativo che le aziende agricole sostengono ogni giorno in termini di investimento tecnologico e del personale, tutela dell’ambiente e sostenibilità per comprendere il motivo delle nostre richieste” precisa Chiò, giovane risicoltore della provincia di Novara.

L’Italia – ricorda Confagricoltura Piemonte – è il principale produttore di riso in Europa e la risicoltura piemontese continua a esserne leader, con una media produttiva annuale che si mantiene intorno agli 8 milioni di quintali di risone, sia della varietà japonica, sia di quella indica.

I dati 2023 mettono in evidenza una diminuzione delle superfici nazionali (211 mila ettari, con un meno 4% rispetto allo scorso anno), ma non in Piemonte. Infatti, nella nostra regione le risaie occupano quasi 214 mila ettari in cui operano 4mila aziende agricole, che raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno, pari a circa il 50% dell’intera produzione UE, con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.

 

Sull’argomento, Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella si è così espresso: “I quantitativi di riso importato senza tariffe doganali dalla Cambogia sono aumentati in modo esponenziale (+104 mila tonnellate dalla scorsa campagna), con pesanti contraccolpi sugli operatori dell’Unione. È in bilico la stabilità del mercato e del reddito dei risicoltori italiani, già gravemente colpiti dalla siccità e dal rincaro dei costi di produzione”.

 

Tutte le provincie piemontesi tirano un respiro di sollievo e il presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Maria Sacco in sintesi, conclude con un passaggio importante sulla qualità dei prodotti: “I nostri risicoltori si attengono a disciplinari e regole molto rigidi, rispondendo a ispezioni in campo e in azienda serratissime per ottenere prodotti salubri e rispettosi dell’ambiente. Non si tratta solo di tenuta del comparto ma della salute del consumatore, pertanto, proseguano alacremente i controlli nei confronti delle navi di riso asiatico che arrivano in Italia. Blocchiamo e rispediamo indietro chi non rispetta i nostri standard sanitari e di sicurezza”.




CCIAA Torino: cerca il tuo mentore per crescere all’estero

Per gli imprenditori piemontesi c’è tempo fino a venerdì 6 marzo per scegliere tra i vari profili il professionista più adatto per lo sviluppo della propria impresa.

Quest’anno sono 44 i mentori che nell’ambito del progetto “Meet@Torino – Mentoring for International Growth” della Camera di commercio di Torino si mettono gratuitamente a disposizione delle pmi locali per offrire supporto e informazioni su nuovi mercati o settori emergenti di business.

Si tratta di professionisti legati al Piemonte per motivi di nascita, studio o lavoro, che hanno fatto carriera all’estero, e che oggi, per un senso di “give back” verso il territorio che ha dato loro i natali o li ha formati, si offrono a titolo volontario e gratuito per fornire assistenza agli imprenditori piemontesi.

L’impegno minimo è di 30 ore di consulenza, anche se, dopo ben cinque edizioni del progetto, l’esperienza dimostra che il rapporto tra azienda e mentore prosegue sempre oltre il minimo stabilito, con partnership durature e benefici concreti per entrambi i soggetti.

Additive manufactoring, business development, beni di consumo, cosmetica, digital commerce, agroalimentare, automotive, IC, infrastrutture, medicale: sono questi i settori di competenza nei quali i mentori esprimono la propria competenza, frutto di decenni di esperienza in aziende spesso multinazionali, tra cui Dell, Comau, FCA Group, CNH Industrial, Enel Global Generation, Bracco, Johnson&Johnson, Pandora. Arrivano da quasi 20 paesi, tra cui USA, Brasile, Russia Sudafrica, Arabia Saudita, Singapore, Tailandia, Cina e, per la prima volta quest’anno, anche Emirati Arabi.

I profili sono tutti consultabili su www.to.camcom.it/mentoring-program dove è disponibile anche il modulo di adesione dedicato alle imprese piemontesi che intendono candidarsi al progetto, segnalando i mentori di maggiore interesse.

La scadenza per la raccolta delle candidature è venerdì 6 marzo 2020.

Il programma “Mentoring for International Growth”, giunto alla 6a edizione, è un’iniziativa della Camera di commercio di Torino, con il supporto di Regione Piemonte, Gruppo Giovani Imprenditori Unione Industriale Torino, API Torino, CNA, Incubatori I3P e 2I3T, Ceipiemonte, Fondazione Torino Wireless, Confindustria del Canavese.




Coronavirus, firmato il decreto: ecco chi continuerà a lavorare

Il Presidente Conte ha firmato il dpcm che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.

Le attività professionali possono continuare, sono sospese soltanto le attività produttive.

Lo ha stabilito il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha indicato le attività produttive che possono rimanere aperte. (qui la lista delle attività che potranno rimanere aperte)

Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 23 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.




Actis (CNA Piemonte): “Boccata d’ossigeno per le imprese maggiormente colpite dal lockdown”

Sono settimane che lavoriamo in pieno accordo e in piena sinergia per arrivare a una misura di questo genere. Quindi un profondo e sincero grazie alla Regione Piemonte, alla sua giunta ma in particolar modo al presidente Alberto Cirio e all’assessore Andrea Tronzano, afferma il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

 

Il presidente questa mattina, sabato 2 maggio, ha preso parte alla firma congiunta con la Giunta Regionale del Provvedimento che lancia la Fase 2 del Riparti Piemonte. La misura prevede un bonus a fondo perduto di 2500 euro per ristoranti e agriturismi, gelaterie e pasticcerie, catering, bar, estetica e saloni di bellezze, parrucchieri, sale da ballo e discoteche; 2000 euro per ristorazione da asporto, spa; 1000 euro per taxi e auto a noleggio con conducente.

 

“Siamo stati pignoli in questo periodo, ma ci sembrava opportuno arrivare in modo compiuto a un sistema che vedesse coinvolte la filiera di tutte le imprese che per prime sono state coinvolte da tutte le misure di restrizione.
Vedete questo è un intervento che noi reputiamo molto importante da parte della Regione per due motivi. Il primo motivo perché dà una boccata d’ossigeno a tutte le imprese che sono state penalizzate da questo lungo lockdown. La Regione sta dimostrando che effettivamente queste imprese hanno patito molto ed è giusto che venga riconosciuto.

Ma d’altro canto io vedo questo provvedimento anche come un segnale forte che la Regione Piemonte lancia al Governo centrale affinché il governo centrale possa prendere esempio e replicarlo, perché questo per noi è fortemente auspicabile.
Il Piemonte non ha voglia e non ha bisogno di vivere di sussistenza, ma i nostri imprenditori chiedono di tornare al lavoro il prima possibile. Questo ci chiedono le nostre imprese. Vogliamo ripartire in sicurezza.

Per questo è fondamentale che ci siano dei protocolli di sicurezza ma che siano regole attuabili dalle imprese. Io da parecchio tempo dico che occorre avere un protocollo solo uno e unico su tutto il territorio nazionale che non faccia discriminazioni per le aziende che lavorano a cavallo delle regioni e di conseguenza poi si venderebbero con regole diverse da applicare da una regione all’altra.

 

Ma soprattutto poche regole. Perché più balzelli mettiamo, più per gli imprenditori ci saranno possibilità di incorrere in sanzioni non solo civili ma anche penali.

 

Occorre scongiurare la chiusura di migliaia e migliaia di imprese  piccole, medie e micro che sono il cuore pulsante di questo nostro Paese è che l’Italia”, afferma Actis.




Consiglio regionale: Urp e biblioteca, riapertura parziale dei servizi dal 29 giugno

Dal 29 giugno l’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale, in via Arsenale 14/g, e la Biblioteca della Regione Piemonte ripristineranno una parte dei loro servizi aperti al pubblico nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.

Saranno aperte tutte le attività di sportello dell’Urp, che sarà accessibile senza prenotazioni, un utente alla volta. Chi desidera avvalersi del servizio di supporto per la compilazione delle istanze da inoltrare al Corecom relative al procedimento di conciliazione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche potrà accedere allo sportello Urp previa misurazione della temperatura, presso la portineria di via Arsenale 14, poiché si tratta di un servizio che prevede la permanenza negli ambienti per almeno 15 minuti.

Sempre presso la sede dell’Urp sarà attivato uno sportello della Biblioteca che renderà disponibili i servizi di prestito e restituzione dei libri, compresi quelli del sistema bibliotecario dell’area metropolitana. La consegna dei libri potrà avvenire su prenotazione, via telefono al numero 011 5757371, oppure via email all’indirizzo , allo scopo di fissare data e orario per il ritiro presso l’Urp.

L’Urp osserverà i consueti orari di apertura: dal lunedì al giovedì 9-12.30 e 14-15.30, venerdì 9-12.30.




Cemento, sale e acqua: un nuovo materiale creato dal Politecnico di Torino

Riscaldare gli ambienti in cui viviamo o lavoriamo è un’esigenza comune nella maggior parte delle aree abitate. L’energia richiesta per questo processo è responsabile di circa un terzo di tutta l’energia finale consumata in Europa e i tre quarti della domanda è fornita da combustibili fossili.

 

L’idea di un nuovo materiale per l’accumulo di energia termochimica, oggetto di una ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports, arriva da un gruppo di studiosi dei dipartimenti di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT) e di Energetica (DENERG) del Politecnico di Torino e dell’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia del CNR (CNR-ITAE).

In questo studio, i ricercatori hanno dimostrato come sia possibile sviluppare calore idratando il sale inserito nei pori del cemento.

 

Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità in Europa è necessario ridurre i consumi di energia fossile e utilizzare invece sistemi a energia rinnovabile, ma l’integrazione di energia rinnovabile nei sistemi di riscaldamento comporta una discrepanza tra il surplus di energia e i picchi di domanda giornalieri e annuali.

 

L’energia solare, ad esempio, è disponibile in abbondanza durante i mesi estivi, però la maggior parte del fabbisogno di riscaldamento è in inverno quando alle nostre latitudini il giorno dura di meno. È chiaro che lo sfruttamento massiccio delle fonti energetiche rinnovabili deve integrare lo sviluppo di sistemi di accumulo economici, con l’obiettivo di compensare la discrepanza temporale tra richiesta e offerta di energia. Uno dei possibili modi per conservare l’energia è l’approccio termochimico che, a differenza delle soluzioni più tradizionali, dà la possibilità di immagazzinare calore per un tempo indefinito.

 

“Provate a sciogliere in un bicchiere di acqua un buon quantitativo di sale, quello che noterete è che il bicchiere con alcuni tipi di sale si scalda e con altri si raffredda. Un fenomeno simile è alla base del nostro materiale, solo che al posto di acqua allo stato liquido noi utilizziamo vapore acqueo senza sciogliere il sale. Il vapore acqueo interagisce con il sale sviluppando calore e, una volta completamente idratato, il sale potrà ritornare alla situazione di partenza eliminando l’acqua che interagisce con il sale semplicemente essiccando il materiale.

Questo tipo di reazione è nota da tempo e i materiali ad accumulo termico sono in parte già stati sviluppati, quello che limita il loro utilizzo attualmente è il costo. Ad esempio, una zeolite, che è uno dei migliori materiali dal punto di vista termico, può arrivare a costare fino a diverse decine di euro al kilogrammo. Ciò significa avere un costo insostenibile per stoccare l’energia necessaria a scaldare una stanza o un intero edificio. Il cemento come matrice per ospitare gli idrati salini è un materiale molto interessante, in quanto è ben noto, facilmente disponibile e a basso costo.” spiega Luca Lavagna, assegnista di ricerca del Dipartimento Scienza applicata e Tecnologia del Politecnico e primo autore della ricerca.

 

La caratteristica innovativa presentata dai ricercatori è proprio l’utilizzo del cemento come matrice per ospitare il sale. Il costo totale dei materiali utilizzati è molto basso e le prestazioni energetiche sono buone:         il costo energetico, misurato in €/kWh accumulato, è migliore rispetto alla maggior parte dei materiali attualmente utilizzati. Il nuovo materiale mostra inoltre una straordinaria stabilità anche dopo centinaia di cicli. Questo lavoro può rappresentare il primo pass