Regione Piemonte: riportare rapidamente a crescere tutti i settori economici del territorio

La Regione guarda avanti, per riportare rapidamente a crescere tutti i settori economici del territorio, anche con misure straordinarie

L’assessore Regionale alla Cultura, al Turismo e al Commercio ha dichiarato infatti che è indubbio che il comparto turistico, con tutta la sua filiera, sia uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus: si pensi naturalmente agli alberghi, all’intero sistema della ricettività, alle agenzie di viaggio, ai tour operator, alle guide turistiche, ma anche al settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, senza dimenticare il commercio di vicinato.

Tutti settori per i quali, come Regione, ci si è immediatamente attivati, cercando di individuare risorse aggiuntive, che dovranno arrivare necessariamente dai Fondi Europei, per mettere a punto un Piano Straordinario di Promozione del Piemonte.

Ieri, come ha spiegato l’assessore, con gli operatori economici piemontesi si è parlato, oltre che delle misure straordinarie per far fronte all’emergenza, anche del Piano di Competitività, che sarà presentato il prossimo 13 marzo, e che prevede nel Dossier per il Turismo numerose azioni inerenti, fra le altre, la valorizzazione del distretto Unesco Piemontese, la promozione del cicloturismo, il potenziamento e il miglioramento della ricettività e dei servizi turistici, lo sviluppo dell’offerta turistica dei territori montani, la valorizzazione e la promozione dell’outdoor e delle manifestazioni e iniziative fieristiche oltre che, naturalmente, la promo-commercializzazione dei prodotti turistici.

La Regione è pronta a rilanciare in modo deciso il “Brand Piemonte”, non appena terminerà la fase emergenziale e di questo si deve parlare con gli operatori, perché sappiano che la Regione è al lavoro, costantemente.

Per questo l’assessore, in accordo con il presidente della Regione Piemonte, ha deciso di partecipare all’Expo di Dubai 2020, dal 20 ottobre prossimo al 21 aprile 2021, per presentare ai 25 milioni di visitatori attesi, tutta la ricchezza naturalistica, culturale, artistica, paesaggistica, enogastronomica del Piemonte.

Il rilancio del turismo piemontese passerà dunque attraverso le misure contenute nel Piano di Competitività (come il rilancio del cicloturismo, la creazione di servizi per la migliore fruibilità lungo le piste ciclabili esistenti o in corso di realizzazione, quali la ciclovia Ven.To e quella del Canale Cavour, la valorizzazione del distretto Unesco, il miglioramento dei servizi turistici sostenendo le imprese operanti nelle aree) ed attraverso azioni straordinarie che saranno messe a punto nelle prossime settimane, come la predisposizione di un piano di comunicazione nazionale ed internazionale che miri a diffondere le bellezze e le ricchezze di una terra, il Piemonte, che resta aperta ed accogliente.




Torino. Misure a sostegno del reddito a favore dei partecipanti ai cantieri

Le persone attualmente inserite nei cantieri di lavoro della Città di Torino percepiranno l’indennità giornaliera, anche per le giornate di sospensione dell’attività, a partire dal 1° marzo scorso e per il successivo trimestre (aprile-giugno 2020).

Il provvedimento è stato adottato questa mattina dalla Giunta Comunale, su proposta della Vicesindaca Sonia Schellino, per fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale determinata dalla diffusione del Covid-19.

Si tratta di una misura straordinaria a sostegno del reddito che coinvolge 230 persone. L’indennità sarà erogata fino a quando non sarà decretata la cessazione dello stato di emergenza sanitaria o sarà consentito il ripristino del servizio ordinario dalle disposizioni nazionali.

I cantieri di lavoro sono una delle misure promosse dalla Città per realizzare servizi di pubblica utilità a favore di persone disoccupate, accompagnate al raggiungimento dei requisiti pensionistici, e inoccupate selezionate anche sulla base delle loro condizioni sociali e familiari di particolare difficoltà e gravità al fine di facilitarne l’inserimento lavorativo e favorirne l’inclusione sociale.

 




#RipartiPiemonte il nuovo striscione sul Palazzo della giunta

#ripartipiemonte  è il messaggio che Giunta e Consiglio regionale hanno voluto lanciare per questa nuova fase a tutti i piemontesi con uno striscione di otto metri esposto, questa mattina, sulla facciata della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino, alla presenza del vicepresidente della Giunta Fabio Carosso e del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.  Un segnale importante proprio nella giornata in cui  tutte le attività commerciali, dopo un lungo periodo di lockdown,  hanno riaperto le porte al pubblico.

Davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, è stato invece posizionato un nuovo totem caratterizzato dall’hashtag #iorestoprudente e un invito a continuare a mantenere la distanza di sicurezza, lavare spesso le mani e usare la mascherina.

“Nel disegno di legge “Riparti Piemonte” che approderà in aula consiliare la prossima settimana – ha sottolineato il presidente Allasia  –  sono previste una serie di ulteriori misure per mettere benzina a questo Piemonte che ha bisogno di ripartire. Nella speranza che continuino ad arrivare notizie confortanti sul fronte sanitario, c’è la necessità di supportare il sistema economico, qui è in gioco la sopravvivenza delle nostre imprese e di tutto il sistema produttivo della nostra regione.

“Il nostro Piemonte riparte. Le nostre imprese, le nostre famiglie hanno la necessità di riprendere le loro attività e poter ritornare a rivivere un po’di normalità, anche se nulla sarà come prima – dichiara il vicepresidente Carosso – L’invito è quello di usare prudenza, mantenere il distanziamento sociale e dove non è possibile utilizzare la mascherina, ma ricominciare a recuperare un po’ di normalità e soprattutto di apprezzare le bellezze della nostra regione e gustare le nostre eccellenze”.




Secondo trimestre 2020: attesa e preoccupazione tra gli imprenditori torinesi

Sono stati resi noti  i dati relativi alla dinamica imprenditoriale torinese nel secondo trimestre 2020, che vede un totale di 218.611 imprese registrate, con 2.350 nuove iscrizioni e 1.386 cancellazioni, e un tasso di crescita pari al +0,44% rispetto al primo trimestre.

“Gli ultimi dati di natimortalità imprenditoriale non mostrano ancora la temuta drastica diminuzione del numero di imprese, quanto piuttosto una situazione di stabilità, con poche aperture e poche chiusure, in un clima generale di prudenza e attesa – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio Dario Gallina. – L’indagine che abbiamo realizzato, tuttavia, ci mostra già con grande evidenza le preoccupazioni dei nostri imprenditori, alle prese con mancanza di liquidità e cali generalizzati nelle vendite. Il 43% delle imprese intervistate prevede pesanti ricadute economiche, mentre un ulteriore 35% si considera addirittura a rischio di chiusura definitiva”.

Natimortalità imprenditoriale torinese nel secondo trimestre 2020

Nel secondo trimestre 2020, profondamente segnato dalle misure messe in atto a seguito dell’emergenza Covid-19, la dinamica imprenditoriale torinese, analogamente a quanto avvenuto a livello nazionale e piemontese, ha registrato un complessivo e prevedibile rallentamento. Sono nate meno imprese rispetto allo stesso trimestre degli anni precedenti, ma ne sono cessate anche meno, a seguito di un atteggiamento attendista che con tutta probabilità ha riguardato sia chi aveva in progetto nuove iniziative imprenditoriali, sia chi già si trovava (o vi è giunto a causa dell’emergenza) in una fase di sofferenza.

 

Le iscrizioni, che fra aprile e giugno 2020 si sono fermate a 2.350, sono calate di 1.546 unità a confronto con il II trimestre 2019 (-39,7%), mentre le cessazioni, pari a 1.386 sono 1.368 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-49,7%). Nel corso dell’ultimo decennio, caratterizzato da un costante ridimensionamento del tessuto imprenditoriale, è il primo anno in cui il secondo trimestre rileva una frenata così importante delle nuove iscrizioni, che sono scese ben sotto quota 3.000.

Tale dinamica si riflette anche nel saldo fra iscrizioni e cessazioni, che resta pur sempre positivo, ma si riduce di valore (+964). A fronte delle dinamiche descritte, il tasso di crescita torinese per il II trimestre del 2020 – rispetto al I trimestre dell’anno – risulta pari a +0,44%, con un totale di 218.611 imprese registrate.

Natura giuridica

Anche in un trimestre di forte stasi, si replicano le dinamiche di crescita rilevate negli ultimi anni. Ad eccezione delle società di persone, il cui tasso di crescita resta negativo (-0,09%), le altre tipologie mantengono un tasso di crescita positivo: nel caso delle imprese individuali, il tasso (0,63%) non si allontana da quello rilevato nello stesso periodo del 2019 (0,68%), mentre nel caso di società di capitale (0,60% a fronte dell’1,02%) e delle altre forme (0,23% anziché 0,54%), la riduzione è decisamente più importante.

Dinamica imprenditoriale al II trimestre 2020

Valori assoluti e tassi di crescita rispetto al trimestre precedente

Imprese
registrate al Peso %

30.06.2020

Cessazioni Saldo Iscrizioni (non d’ufficio) trimestrale

(iscr – cess)

Tasso di crescita II trim 2020

Tasso di crescita II trim 2019

SOCIETA’ DI CAPITALE SOCIETA’ DI PERSONE IMPRESE INDIVIDUALI ALTRE FORME

46.123 21,1%

439 162

277

0,60% -0,09% 0,63% 0,23%

1,02% -0,22% 0,68% 0,54%

51.976 23,8%

108 156

-48

115.749 52,9%

1.779 1.055

724

4.763 2,2%

24 13

11

TOTALE

218.611 100%

2.350 1.386

964

0,44%

0,52%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

Indagine monitoraggio degli effetti di COVID-19

La Camera di commercio, nel suo ruolo istituzionale di osservatore dell’economia del territorio e di Antenna territoriale del progetto S.I.S.PR.IN.T, ha avviato un’indagine per monitorare la delicata fase congiunturale a seguito dell’emergenza legata al virus Covid-19. L’indagine, partita in concomitanza con l’avvio della fase 2 (fine del lockdown) e conclusa a metà giugno, è stata somministrata a un campione rappresentativo di imprese della città metropolitana di Torino (circa 6.000), appartenenti a tutti i settori merceologici. Hanno risposto all’indagine 611 imprese, 454 appartenenti al campione e 157 che hanno preso parte al monitoraggio accedendo dal sito dell’ente camerale.

Gli effetti dell’emergenza

A seguito del lockdown il 62% delle imprese (380) ha dovuto sospendere completamente l’attività. Si è trattato soprattutto di attività dei servizi alle persone (l’83% del settore), seguite dal turismo (il 76%) e commercio (il 65%). La sospensione ha riguardato soprattutto le imprese individuali (il 72% delle imprese con tale forma giuridica) e con meno di 10 addetti (il 67% delle micro imprese).

L’emergenza sanitaria ha portato in primis un deterioramento della liquidità (criticità rilevata dal 74% delle rispondenti), cui segue il calo/cancellazione delle vendite e degli ordinativi (il 64%). Più distanziate seguono le problematiche connesse alla perdita dei principali mercati di riferimento o dei principali clienti, che ha coinvolto il 36% delle imprese, e la difficoltà nel tornare a lavorare «in sicurezza» nel difficile contesto di riferimento (il 19%).

Il deterioramento della liquidità vede maggiormente coinvolte le imprese del turismo e delle costruzioni (rispettivamente l’87% e l’81% dei rispettivi settori), mentre il calo degli ordinativi, dopo il commercio (il 69% delle imprese del settore), ha toccato l’industria manifatturiera (il 67%).

 

Deterioramento liquidità

Quali sono le principali esigenze di liquidità delle imprese? Chiaramente si tratta in primo luogo di motivazioni connesse alla sopravvivenza dell’impresa: l’imposizione fiscale in primis (citata dal 73% delle rispondenti), seguita dalla necessità di sostenere i costi fissi (61%), dal pagamento di forniture (39%) e dalla retribuzione del personale (34%). Si rileva, tuttavia, che un 13% di rispondenti indica necessaria la liquidità per investire in innovazione di prodotto/processo nonostante il periodo di difficoltà.

Variazioni di fatturato – ordinativi – occupazione

Per valutare l’impatto economico della crisi sanitaria, è stato chiesto alle imprese di stimare la variazione di fatturato, ordinativi e di occupazione (intesa come ore lavorate) registrata tra marzo e aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel complesso, nove imprese su dieci hanno manifestato una diminuzione più o meno marcata del fatturato; oltre otto su dieci degli ordinativi e dell’occupazione. Guardando ai singoli settori di attività, tutti i comparti registrano diminuzioni; ad aver registrato un’erosione più marcata delle tre variabili economiche- sono però le attività dei servizi di alloggio e ristorazione che nel 100% dei casi hanno dichiarato una diminuzione di tutte e tre le componenti.

Previsioni per il futuro Con l’avvio della Fase 2 il 43% delle imprese ha dichiarato che ci sarebbero state ricadute economiche negative importanti sull’attività.A questa percentuale si aggiunge un ulteriore 35% di imprese che hanno dichiarato di avere un’attività a rischio chiusura: l’analisi per settori economici vede, tra queste, al primo posto quelle turistiche (il 71,1% delle imprese del settore) – soprattutto i bar-, le imprese del commercio (in primis negozi al dettaglio di abbigliamento e scarpe) e i servizi alle persone (parrucchieri ed estetisti).

Sul fronte opposto, solo il 4,9% ha dichiarato che non ci sarà nessun impatto rilevante. Ovviamente la dimensione aziendale rappresenta un fattore determinante: tra le imprese con classe dimensionale tra gli 0 e i 19 addetti la percentuale di rispondenti che ha dichiarato il rischio chiusura attività è più elevata che nelle imprese oltre 20 addetti. Al contrario, le ricadute minime sono maggiormente concentrate nelle imprese più grandi (il 36,4% oltre 20 addetti).

Riaprire o no? Delle 380 imprese che hanno sospeso completamente l’attività nella FASE 1 dell’emergenza sanitaria, il 47,6% ha dichiarato che avrebbe continuato a stare chiusa anche con l’avvio della FASE 2 ed il 22,9% che avrebbe aperto solo parzialmente l’attività.

Tra i principali motivi per la mancata apertura completa, al primo posto con il 43,3% delle imprese si colloca la sostenibilità economica (p.e. troppi costi fissi). Il 35,4% vede una difficoltà a rispettare le misure per la riapertura in sicurezza e un 25,7% delle imprese dichiara di avere rischi imprenditoriali eccessivi rispetto alla situazione di incertezza. Ritorno alla normalità Le imprese che hanno dichiarato di poter riprendere i normali ritmi produttivi, seppur non prima di un anno rappresentano il 44% delle rispondenti: di queste (144; il 54%) prevede di farlo con l’adozione di alcuni cambiamenti.

Non sono tuttavia da sottovalutare le percentuali relative alle imprese che difficilmente ritengono possibile un ritorno ai livelli pre crisi (il 33%) e quante ritengono sarà necessaria una profonda riorganizzazione aziendale per sopravvivere alla crisi (il 29%).




Expocasa, Città di Torino e CCIAA : ecco il calendario appuntamenti

Le istituzioni del territorio a sostegno della ripartenza del sistema fieristico torinese: con questo spirito la Camera di commercio e il Comune di Torino partecipano direttamente all’edizione 2020 di Expocasa, che si apre domani all’Oval, inaugurando uno spazio istituzionale comune, dove si alterneranno talk, seminari e momenti di incontro tra pubblico ed esperti del settore.

 

Questa edizione di Expocasa è particolarmente significativa – commenta Alberto Sacco, Assessore al Commercio della Città – perché rappresenta un momento di ripresa sia per l’attività fieristica, sia per le imprese che operano nell’ambito delle soluzioni abitative, della domotica, dei complementi di arredo e di tutto quanto sia riconducibile al tema casa. Quest’anno sono una novantina gli espositori di Torino e dell’area metropolitana presenti. Interessante sarà anche seguire gli appuntamenti nell’area istituzionale, organizzati in collaborazione con la Camera di commercio di Torino, che rappresentano un modo per aggiornarsi sul settore Furniture del dopo Covid e sulle nuove tendenze di questo comparto così importante per il nostro Made in Italy”.

Il ritorno ad eventi fieristici indoor è un segnale di ripartenza ed è una buona notizia per tutto il territorio – dichiara Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo l’ente camerale ha voluto assicurare il proprio supporto a questa edizione di Expocasa, anche attraverso l’organizzazione di un ricco programma di seminari e talk all’interno di uno stand istituzionale, perché i temi dell’abitare, del design e del fare impresa tornino ad essere oggetto di dibattito e di confronto anche in presenza tra tutti gli operatori”.

 

 

Si parlerà ad esempio del progetto della Camera di commercio Abitare sostenibile, un tema di grande attualità nel dialogo costante tra studenti, professori e professionisti, per promuovere fin dai banchi di scuola la conoscenza e l’utilizzo delle soluzioni più innovative e attente all’ambiente. E sempre l’innovazione sarà al centro della presentazione a cura del Politecnico di Torino della materioteca MATto, il luogo dove si offre consulenza personalizzata nella ricerca di materiali inediti e soluzioni per nuovi prodotti.

 

 

Infine gli incontri allo stand saranno anche l’occasione per presentare al pubblico di professionisti e imprenditori i servizi della Camera di commercio, dalla consulenza per l’avvio di impresa alla digitalizzazione in ambito Internet of Things, dal crowfunding agli strumenti concreti di lavoro come il Prezzario Opere Edili, senza dimenticare i servizi di informazione gratuita, come lo Sportello del consumatore.

 

Tutte le info e il calendario sempre aggiornato sugli incontri allo stand su www.to.camcom.it/expocasa2020

 

 

Programma incontri

Area incontri stand Camera di commercio di Torino – Città di Torino

Lunedì 28 settembre

I servizi e gli strumenti di lavoro per il settore casa e ambiente della Camera di commercio di Torino

Oltre ai compiti istituzionali attribuiti dalla legge, quali la tenuta del Registro FGAS e la pubblicazione del Prezzario delle Opere edili ed impiantistiche, strumento di lavoro fondamentale per il settore edile, la Camera di commercio di Torino ha creato specifici servizi di prima informazione online: uno dedicato ai consumatori ed uno rivolto alle imprese soggette agli adempimenti previsti in materia ambientale. Vengono inoltre organizzate, anche in collaborazione con altri Enti ed istituzioni, locali e nazionali, specifiche iniziative divulgative e formative al fine di incentivare lo sviluppo di buone pratiche commerciali ed informare gli operatori sulle più recenti novità normative.

Prenotazione obbligatoria

Martedì 29 settembre

Ore 17 – 18

Laboratorio “Abitare Sostenibile Sicuro Smart e con attenzione agli aspetti Sanitari (LAS4)”

Un tema di grande attualità nel dialogo costante tra studenti, professori e professionisti, per promuovere fin dai banchi di scuola la conoscenza e l’utilizzo delle soluzioni più innovative e attente all’ambiente.

Prenotazione obbligatoria

 

Mercoledì 30 settembre

La materioteca MATto del Politecnico di Torino

MATto è la materioteca del Politecnico di Torino che, insieme a Camera di commercio di Torino, mette a disposizione delle aziende manifatturiere alcuni servizi di consulenza personalizzati dedicati alla ricerca di materiali e processi produttivi per dare impulso e sostegno all’innovazione delle imprese industriali e artigianali.




Confartigianato Cuneo: Italia, fanalino di coda nell’utilizzo dei Fondi Strutturali europei

Un risultato che appare piuttosto deludente e che pone degli interrogativi su quanto sia ancora “fragile” il nostro Paese nel “progettare” e “fare rete” ai vari livelli territoriali.

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Unioncamere Piemonte: A gennaio 2021 cala la domanda di lavoro delle imprese piemontesi

Sono circa 28.660 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per gennaio 2021: 7.790 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-21,4%). Il 63% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre il 37% sarà rappresentato da lavoratori non alle dipendenze.

Nel 30% dei casi le entrate previste saranno stabili (era il 31% a gennaio 2020), ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 70% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre gennaio-marzo 2021 le entrate stimate raggiungeranno le 64.140 unità, circa 14.800 unità in meno rispetto a quanto previsto nello stesso periodo del 2020.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

         Delle 28.660 entrate previste in Piemonte nel mese di gennaio 2021, il 22% è costituito da laureati (in lieve crescita rispetto al 20% di gennaio 2020), il 37% da diplomati, le qualifiche professionali rappresentato il 23% mentre il 18% è riservato alla scuola dell’obbligo.

Per quanto riguarda la dinamica settoriale sono, ancora una volta, i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (66%, dato in calo però rispetto al 68% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente).

Il comparto manifatturiero, che genera il 26% della domanda di gennaio 2021, cresce di 6 punti rispetto all’incidenza del 20% dell’analogo periodo del 2020. In crescita, grazie anche ai nuovi incentivi collegati al comparto, le entrate programmate dalle imprese delle costruzioni, che passano da 2.130 di gennaio 2020 a 2.440.

 

Il 33% delle entrate previste per gennaio 2021 in Piemonte sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (30%) e analoga rispetto a quanto previsto nel gennaio 2020 a livello regionale (32%), il 30% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, il 27% riguarderà impiegati, professioni commerciali e dei servizi e il 10% profili generici.

 

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio, segue l’area commerciale e vendita e quella tecnica e di progettazione, che passa in termini di incidenza dal 15% di gennaio 2020 al 19%.

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 34 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.

Le professioni più difficili da reperire in regione a gennaio 2021 sono, come era prevedibile stante lo stato di criticità pandemiche, medici e specialisti della salute nonché farmacisti e biologi.

 

 




La Granda ancora “Rossa” fino a fine settimana. L’allarme di Confartigianato Imprese Cuneo

Un fulmine a ciel sereno che arriva dritto al cuore di un’economia già molto sofferente. Mentre il resto del Piemonte da lunedì è in arancione, domani la provincia di Cuneo non si uniformerà al territorio regionale, come annunciato, ma rimarrà “zona rossa” almeno fino a fine settimana.

La Regione ha deciso di bloccarla nella fascia di rischio più alto a causa del tasso di incidenza contagi mantenutosi, anche in questi giorni, al di sopra della soglia di allerta di 250 casi di Covid per 100.000 abitanti (277).

La notizia ha creato un forte disappunto tra le imprese cuneesi, le quali ora si ritrovano a doversi nuovamente fermare ai blocchi di partenza, con innumerevoli disagi sia per il loro lavoro che per la clientela.

«Una decisione dell’ultima ora – commenta Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – che va ad inasprire gli animi di tanti imprenditori ormai sfiniti da questi stop and go senza un congruo preavviso. Pur capendo la necessità di tutelare la salute pubblica, contestiamo con fermezza questa improvvisa decisione che si configura come una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti delle imprese e dei lavoratori. Sarebbe stato meglio, non avendo certezza sul calo dei contagi, essere più prudenti nel dare notizie di riavvio delle attività, evitando di esporre le aziende, già così prostrate dall’emergenza sanitaria, all’ennesima delusione del protrarsi delle chiusure.

Nel nostro comparto artigiano ci sono centinaia di imprese del settore benessere e servizi alla persona le quali, dopo aver risistemato i locali e gli approvvigionamenti dei prodotti, si ritrovano ora a disdire appuntamenti già fissati e a bloccare il personale già programmato per il ritorno al lavoro. Una grave delusione che era meglio evitare, visto il periodo complesso e un “modus operandi” che rischia di staccare la spina definitivamente a tante nostre imprese».




Unioncamere Piemonte: Riparte la domanda di lavoro delle imprese

Sono circa 37.500 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per giugno 2021, 15.330 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 9.240 unità in più rispetto all’analogo periodo del 2019, quando il mercato del lavoro non aveva ancora dovuto affrontare le problematiche causate dalla pandemia da Covid-19.

Le previsioni sul recupero dell’economia nazionale e regionale e le tendenze positive in consolidamento dei mercati internazionali favoriscono, infatti, un cambio di passo nei programmi di assunzione che arrivano a superare anche i livelli pre-Covid.

Il 74,8% delle entrate riguarderà lavoratori dipendenti, il 18,6% lavoratori somministrati, il 2,0% collaboratori e il 4,5% altri lavoratori non alle dipendenze.

Nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre giugno-agosto 2021 le entrate stimate ammonteranno a 86.980, il 6,8% delle 1.282.840 programmate a livello nazionale.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Delle 37.500 entrate previste in Piemonte nel mese di giugno 2021 il 14% è costituito da laureati, il 35% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 28%.

Anche a giugno sono i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 67,5% delle entrate (9.670 unità in più rispetto allo stesso mese del 2020 e 5.280 in più rispetto a giugno 2019). L’industria programma 12.170 entrate, generando circa il 32,5% della domanda totale del mese e segnando un incremento di 5.660 entrate rispetto a giugno 2020 e 3.960 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio 9.420 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.740 quello edile.

 

Il 19% delle entrate previste per giugno 2021 nella nostra regione sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (quota superiore alla media nazionale del 17,0%), il 32% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, circa il 27% riguarderà professioni commerciali e dei servizi. Solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.

 

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (43%), segue l’area commerciale e vendita (22%) e quella tecnica e di progettazione (15%), la logistica si attesta all’10%, seguita dall’area amministrativa e finanziaria con il 5%. L’area direzionale, infine, pesa il 5% delle assunzioni previste.

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 32 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota analoga rispetto a quella media nazionale (31 imprese su 100).

Le professioni più difficili da reperire in regione a giugno 2021 sono Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (66 aziende su 100) e Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (62 aziende su 100). Per oltre un’impresa su due, infine, appare difficoltoso trovare anche Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione nonché Farmacisti, biologi e altri specialisti della scienza della vita.




CNA Impresa Donna Piemonte: giornata di riflessione tra donne imprenditrici

Questo comunicato utilizza lo shwa (з) come carattere inclusivo che non vuole caratterizzare con alcun genere le parole, le identità e le professioni. 

Le nostre difese e i nostri rischi: storie di donne, imprese e imprenditrici. Questo il titolo della serata organizzata da CNA Impresa Donna Piemonte per discutere insieme delle prospettive, della vita e del lavoro di donne imprenditrici e delle loro imprese. Insieme, intorno al tavolo, decisorз politicз, i vertici nazionali di CNA Impresa Donna, i dirigenti locali e regionali di CNA, rappresentantз del mondo economico e del giornalismo. 

Un appuntamento che si terrà il 25 novembre (Giornata contro mondiale contro la violenza sulle donne) dalle 17.30 a Pinerolo (TO) nella Sala Monviso dell’Hotel Barrage. 

Apriranno i lavori: Rossella Calabrò (presidentessa CNA Impresa Donna ?C Piemonte nella foto) e Bruno Scanferla (presidente CNA Piemonte). Seguiranno i saluti istituzionali dell’on. Anna Rossomando (vicepresidente del Senato), di Luca Salvai (sindaco di Pinerolo) e Francesca Costarelli (vice sindaca di Pinerolo). 

CNA Impresa Donna Piemonte avrà il piacere di ospitare la neopresidentessa nazionale di CNA Mariella Triolo in uno dei suoi primi incontri sul territorio. Il confronto “Le nostre difese e i nostri rischi, storie di donne, imprese e imprenditrici” sarà arricchito con gli interventi di Giovanna Paladino (direttrice e curatrice del Museo del Risparmio di Torino, Laura Belforte (imprenditoria Femminile C.C.I.A.A. di Torino), Barbara Varese (imprenditrice), Annalisa Monfreda (direttrice di Donna Moderna), e Rosanna Ventrella (presidentessa CNA Pinerolo). Chiuderà i lavori il segretario regionale di CNA Piemonte Delio Zanzottera. Modererà la serata Antonella Frontani, giornalista e scrittrice. 

Dalle 21:15, la delegazione di CNA Impresa Donna Piemonte assisterà allo spettacolo teatrale “Non ho paura di essere donna” presso il Teatro Sociale di Pinerolo (Piazza Vittorio Veneto 24).