Al via l’edizione 2022 di Automotoretrò

Si svolgerà dal 28 aprile al 1 maggio l’edizione 2022 di Automotoretrò presso il centro fieristico Lingotto Fiere a Torino. La manifestazione, giunta alla sua 39esima edizione, è diventata negli anni un importante appuntamento per tutti gli appassionati dei veicoli d’epoca.

I contenuti dell’evento sono stati presentati oggi a Torino durante la conferenza stampa che si è svolta in Consiglio regionale.

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte ha sottolineato come  Automotoretrò sia diventato un importante punto di riferimento per tutti i collezionisti in Italia e del resto d’ Europa. I numeri documentano il grande successo che riscuote questa manifestazione ormai da quasi quattro decenni. Dopo la pausa di un anno a causa della pandemia, questa edizione segna la ripartenza  tanto attesa per l’intero comparto fieristico, settore duramente colpito nell’ultimo biennio. Per questo abbiamo voluto dare un nostro segnale di vicinanza, ad un’iniziativa che ha fatto di Torino la capitale del motorismo storico. Come Piemonte, in questo mandato, siamo stati la prima regione in Italia ad  approvare una legge che ha come obiettivo quello di  valorizzare il patrimonio storico culturale rappresentato dalle auto d’epoca. Un settore che porta anche attraverso raduni e manifestazioni un notevole contributo turistico al territorio.

Il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha affermato che è di queste settimane la notizia che la Torino sarà il polo dell’auto elettrica, mantenendo quel DNA che la contraddistingue da oltre un secolo. In qualche modo anche il Consiglio regionale del Piemonte è legato allo storico marchio automobilistico, infatti proprio qui a Palazzo Lascaris, sede dell’assemblea regionale, l’11 luglio 1899 si è tenuta  la prima storica “Adunanza” del Consiglio di amministrazione della FIAT.

Il vicepresidente della Giunta regionale ha evidenziato come gli appassionati del settore potranno ritornare ad ammirare i gioielli del passato, bolidi da gara, supercar e motociclette spesso ideate, disegnate e prodotte in quel Piemonte da sempre culla dell’automotive e che intende mantenere un ruolo fondamentale anche negli sviluppi futuri di un settore trainante della nostra economia.

Gli organizzatore dell’evento Beppe ed Alberto Gianoglio, dopo aver l’illustrato nel dettaglio la manifestazione hanno ricordato che dopo lo stop causato dalla pandemia, è ritornato un appuntamento che da quarant’anni è nel cuore di tutti gli appassionati. Il gran numero di espositori che anche per questa edizione hanno deciso di partecipare  dimostra, ancora una volta, la fiducia che ripongono in noi e nel pubblico.

Sono poi intervenuti  Alberto Scuro, presidente Automotoclub Storico Italiano e Barbara Aguzzi, Direttore Automobile Club Torino che  hanno  evidenziato  come Torino si confermi capitale mondiale del motorismo storico grazie ad Automotoretrò, appuntamento sempre più riconosciuto e apprezzato a livello internazionale.

Per la prima volta all’interno della manifestazione ci sarà anche uno spazio interamente dedicato all’arte con la mostra “Rivoluzioni” curata dal giornalista e critico d’arte Luca Beatrice, dove si potranno ripercorrere i cambiamenti storici, economici e sociali del secolo scorso attraverso veicoli iconici al tempo stesso protagonisti e spettatori delle grandi rivoluzioni.

All’interno della Fiera, Automotoracing affiancherà, per il 12° anno consecutivo, la storica manifestazione occupando l’intero padiglione Oval con stand di preparazione racing e tuning e un settore dedicato all’elettrico.

Tutte le informazioni sulla manifestazione e le modalità di partecipazione sono reperibili sul sito

La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.




Confagricoltura Piemonte, Angelo Duro e il ruolo del contadino: “Comicità a dir poco sgradevole”

Siamo stupiti che un giovane e laureato utilizzi un termine ormai desueto come “contadino” per definire una professione all’avanguardia e di uno dei settori trainanti l’economia del Paese, che ha lavorato e garantito la sopravvivenza a tutta la popolazione italiana durante il lockdown”.

Lo ha detto Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte a margine delle affermazioni di Angelo Duro, il comico che sul palco dell’Ariston, durante la scorsa serata del Festival di Sanremo 2023, ha cercato di intrattenere il pubblico con alcune considerazioni fuori dai classici schemi televisivi.

Si tratta di una comicità sgradevole, fuori luogo e con messaggi fuorvianti lanciati a un pubblico che non conosce la realtà moderna dell’agricoltura italiana, stimata in tutto il Mondo per il proprio “Made in”, basata sull’innovazione, l’interdisciplinarietà e il coinvolgimento sociale” continua Allasia.

Dati ISTAT, dimostrano che in Italia quasi la metà dei giovani agricoltori ha un diploma di scuola media superiore e il 19,4% ha una laurea, non esclusivamente di tipo agrario anzi, sono molti i giovani che apportano in agricoltura competenze di discipline diverse. Quelli che oggi vengono indicati come “contadini” sono imprenditori agricoli resilienti, in grado di reinventare stili di vita, modi di produrre e scambiare beni, di organizzare servizi e altre attività di cura per persone, comunità e territori, rielaborando elementi della cultura rurale e della tradizione.

Abbiamo giovani donne e uomini impegnati in prima linea nello sviluppo di un’agricoltura multifunzionale con agriturismi, agriasili, fattorie didattiche e molto altro ancora – sottolinea Lella Bassignana direttore di Confagricoltura Piemonte – la cui ricaduta sull’ambiente e sulla collettività ha notevole valore. L’agricoltore, da semplice produttore di derrate alimentari, è diventato un creatore di servizi e un generatore di valore per il territorio rurale. Non accettiamo in alcun modo pertanto delle morali come quelle andate in onda su un palco di spessore come quello di Sanremo”.

Rammentiamo che le aziende agricole condotte da under 40 in Italia sono 104.886, il 9,3% del totale e coltivano il 16% della Superficie Agricola Utilizzabile nazionale.

 




Confartigianato Cuneo e FabLab Cunei hanno donato un Albero di Natale in legno al Rondò dei Talenti

È alto cinque metri, ha il colore chiaro della betulla ed è creato esclusivamente con legno della valle Stura. È l’albero di Natale che Confartigianato Imprese Cuneo ha donato, lo scorso 2 dicembre, al Rondò dei Talenti, il polo educativo realizzato dalla Fondazione CRC. Progettata dal presidente del FabLab di Confartigianato Imprese Cuneo Gabriele Druetta, la scultura interpreta la tradizione in chiave moderna diventando testimone dell’intera filiera del legno. Al principio mani sapienti di artigiani hanno provveduto all’abbattimento, alla prima lavorazione e alla segagione della materia prima che poi è stata trasformata ed assemblata nel manufatto grazie al lavoro artigianale di imprese esclusivamente locali.

Queste le imprese partner dell’iniziativa: Italo Goletto, abbattimento piante (Rittana); Segheria Parchettificio Romano Corrado, prima lavorazione legno (Roccasparvera); Giorgis snc, fresatura legno (Peveragno); FCS Srl Carpenterie Metalliche, struttura (Moretta); Castelmar snc, luci (Cuneo); Play ADV, grafiche (Centallo).

L’Albero di Natale è inoltre stato addobbato con palline colorate dai bambini che frequentano i laboratori del FabLab presso il Rondò dei Talenti.

«Abbiamo pensato ad un dono artigianale che fosse simbolo delle festività. – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – L’albero di Natale, considerato fin dall’antichità simbolo della vita, della pace e della speranza, in questo frangente diventa significativo messaggio di profonda spiritualità e coesione sociale, che intendiamo rivolgere soprattutto ai giovani. Un messaggio che parte dalla laboriosità delle imprese artigiane del nostro territorio e si intreccia con le progettualità innovative del nostro FabLab per approdare nel Rondò dei Talenti, collettore virtuoso di idee e di iniziative formative per le nuove generazioni».

«L’artistico albero di Natale donato da Confartigianato Cuneo, a cui va il ringraziamento e la gratitudine della Fondazione CRC, porterà al Rondò dei Talenti l’atmosfera delle imminenti festività, diventando ulteriore motivo per esplorare questo luogo nel cuore di Cuneo e scoprire il fitto programma di iniziative proposte per tutti le età. Un regalo davvero unico che conferma la vocazione del Rondò quale spazio aperto alla contaminazione e alla collaborazione con tutte le realtà e gli attori della comunità provinciale» – aggiunge Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC.

L’albero donato riproduce “in grande” una serie di alberelli che Confartigianato Imprese Cuneo distribuirà nei prossimi giorni agli esercizi commerciali di Piazza Europa e dintorni, nell’ambito della terza edizione di “Rendi il Tuo Regalo di Natale un Pezzo Unico”. L’iniziativa, lanciata da Confartigianato Imprese Cuneo, in collaborazione con l’associazione We Cuneo e il sostegno di Fondazione CRC, accompagnerà anche quest’anno lo shopping natalizio cuneese, offrendo ai più piccoli una importante novità. Ogni alberello sarà dotato di una buca delle lettere dove i bambini potranno indirizzare le missive a Babbo Natale. Per ogni letterina gli esercenti rilasceranno un apposito buono omaggio da usarsi in tutto il circuito dell’iniziativa.




Il giorno della memoria celebrato a Palazzo Cisterna

Con la visita di quattro scolaresche alla mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” è stato celebrato stamani a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna ilGiorno della Memoria.

La mostra, curata dalla Città Metropolitana di Torino e dal Centro internazionale di studi “Primo Levi” nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore e scienziato torinese, è prorogata sino a venerdì 31 gennaio.

La proroga ha consentito di inserire la mostra nel calendario delle iniziative che il 27 gennaio di ogni anno commemorano le vittime dell’Olocausto: fu proprio il 27 gennaio 1945 il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Avevano richiesto e hanno ottenuto di poter visitare l’allestimento nella giornata del 27 gennaio una classe terza media degli Istituti Riuniti Salotto e Fiorito di Rivoli,una quinta dell’Istituto di Istruzione Superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino, una terza e una quinta dell’Istituto Giulio Natta di Rivoli.

Gli studenti hanno incontrato nella Sala Consiglieri della sede aulica della Città Metropolitana il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, lo storico e collaboratore del Centro Studi Primo Levi Guido Vaglio, i responsabili del Centro stesso e i funzionari del Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana, che hanno coordinato a partire dall’ottobre scorso la visita di un’ottantina di istituti scolastici alla mostra, con la presenza di circa 2000 studenti e dei loro insegnanti.

Il Vicesindaco Marocco ha sottolineato il contributo della mostra al contrasto all’indifferenza che rischia di circondare argomenti come l’Olocausto, mentre il professor Vaglio si è soffermato sul valore della testimonianza di Primo Levi e sulla sua poliedrica figura di scienziato, scrittore, poeta, testimone della Shoah e semplice cittadino torinese.

“Uno degli obiettivi del Centro Studi, – ha spiegato Vaglio – è appunto di far conoscere Primo Levi anche al di là della sua figura di testimone della Shoah. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo, ma Levi era anche un chimico appassionato di tutte le discipline scientifiche, di etimologia e di giochi di parole. Era un uomo pieno di interessi e curiosità verso il mondo. Il suo modo di scrivere esprimeva inoltre una pacatezza e una precisione che sono un esempio per tutti ancora oggi”.

La mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” è ad ingresso libero dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 16. Oltre agli studenti, sono numerosi i cittadini che la visitano ogni giorno, in questi tempi confusi da troppe false notizie e da striscianti revisionismi; tempi in cui tornano a ripetersi drammatici episodi di discriminazione e di antisemitismo. Particolarmente suggestiva la collocazione a Palazzo Cisterna, tra stucchi e arredi d’epoca, dove tra lo scalone di marmo e i corridoi aulici si stagliano scale metalliche in alluminio, pannelli illuminati, percorsi a tunnel che disegnano gli aspetti della vita di un uomo che è stato chimico, scrittore, deportato nel campi di sterminio di Auschwitz, testimone e divulgatore della storia più drammatica del ‘900, padre di famiglia e cittadino torinese.

La mostra, ideata e realizzata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva e allestita dall’architetto Cavaglià, è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.





Coronavirus: a rischio quasi 19 miliardi di valore aggiunto. Ecco la mappa degli effeti negativi sui territori

Una riduzione del valore aggiunto dell’Italia di quasi 19 miliardi di euro su base annua, pari al -1,2% rispetto al 2019.

E’ questa la stima degli effetti sull’economia dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, in uno scenario nel quale la situazione attuale dovesse protrarsi fino alla fine del mese di aprile.

L’analisi effettuata da Unioncamere, in collaborazione con il Centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, sulla base dei dati al 2 marzo scorso, segnala che, ovviamente, l’impatto sarà più consistente nelle tre regioni maggiormente colpite dall’emergenza (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), nelle quali le possibili riduzioni della ricchezza prodotta sarebbero pari o di poco superiori al 2%.

Le Camere di commercio italiane sono pronte a fare la loro parte per sostenere imprese e territori. L’Unioncamere ha appena costituito una “task force” composta da presidenti di Camere di commercio di diverse aree del Paese che dovrà monitorare la situazione, individuare le misure più idonee e, al più presto, mettere in campo le azioni più urgenti per sostenere le imprese dei settori più colpiti.

Nei soli undici comuni della zona Rossa, secondo lo studio, il perdurare delle attuali limitazioni fino alla fine del mese di marzo provocherebbe la perdita di 238 milioni di euro di fatturato e quasi 140 milioni di valore aggiunto.

Nel caso in cui, invece, l’emergenza sanitaria dovesse proseguire, nella portata attuale, fino a fine giugno – stima Unioncamere – gli effetti negativi sull’economia italiana per il 2020 potrebbero salire a 37 miliardi di euro, con una riduzione del valore aggiunto del -2,3%. Una flessione che in Lombardia arriverebbe al -3,9% della ricchezza prodotta a livello regionale, in Veneto al -4,4% e in Emilia Romagna al -4,3%.

Secondo l’analisi, il forte impatto del diffondersi del virus sul turismo in tutte le regioni del Paese rischia di bruciare quasi 4 miliardi di valore aggiunto (-6,3% su base annua) per il calo delle presenze annunciato fino a fine aprile; la perdita di valore aggiunto potrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro (-12,2%) nel caso l’emergenza attuale andasse avanti ma solo fino a giugno, salvando così le presenze attese nella stagione estiva.

Gli effetti del Covid-19 si potrebbero far sentire anche sulle nostre esportazioni: oltre il 10% delle vendite italiane all’estero, infatti, è diretto proprio verso quei Paesi che, allo stato attuale, hanno imposto maggiori restrizioni alla circolazione delle persone.




Esercizi commerciali chiusi il 25 aprile e il 1° maggio

Il presidente Alberto Cirio ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali il 25 aprile e il 1° maggio, ad eccezione di farmacieparafarmacie e degli esercizi dedicati alla vendita esclusiva di prodotti sanitari.

Aperte anche le edicole, i distributori di carburanti e le aree di servizio sulla rete autostradale.

Consentite le consegne a domicilio per tutti i settori merceologici, da eseguire nel rispetto delle regole di sicurezza.




Torino. Aggiornato il Piano delle misure antirumore sulle nostre strade

La Città metropolitana di Torino ha aggiornato il piano quinquennale delle misure antirumore sulle strade che ha in gestione.

Sono 127 i comuni del nostro territorio interessati dalla mappatura, con una popolazione coinvolta di circa 140 mila persone ed una superficie complessiva di mappatura acustica di 250 chilometri quadrati.

Sappiamo tutti come le criticità acustiche causano innalzamento dei livelli di stress: il risanamento acustico dei nostri assi stradali principali, su cui transitano più di 3 milioni di veicoli all’anno, viene realizzato all’interno del più vasto programma di manutenzione stradale che prevede la realizzazione di nuove tratte e interventi di sicurezza stradale.

Tutti i dettagli del piano aggiornato e l’elenco degli assi stradali interessati dallo studio sono consultabili al link




Lockdown, CCIAA Torino: nel II trimestre 2020 il PIL del Piemonte scende del -15,9%

Anche il PIL del Piemonte, come quello nazionale, è arretrato nel II trimestre a causa della fermata dell’economia. Dopo un primo trimestre in flessione del 6% (sul I trimestre del 2019), l’indicatore principale dell’attività economica scende ancora nel II trimestre (-15,9%), facendo registrare una variazione assai vicina a quella nazionale (-17,3).

Il calcolo è stato eseguito dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che si è dotato di un apposito modello di Nowcasting. Il modello, piuttosto che sommare il valore aggiunto dei settori, che viene registrato con ritardo, deduce il livello dell’attività economica da indicatori reali e del mondo online.

Tra i principali indicatori reali ci sono il traffico autostradale dei veicoli pesanti, i consumi di energia elettrica (a confronto con quelli nazionali), nonché le esportazioni del Piemonte.
Agli indicatori reali si aggiungono gli andamenti delle ricerche online di 53 parole chiave correlate con l’andamento dell’economia piemontese e dei suoi consumi, come le ricerche dei suoi marchi principali, dei centri commerciali dove normalmente si fa lo shopping, nonché dei siti culturali e delle principali mete turistiche.

Variabili reali e variabili immateriali, che provengono dai trend delle ricerche sulla rete, sono aggregati con l’econometria e il modello così ottenuto è validato e calibrato sui dati del passato, dal 2006 al 2017.

Afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, presso cui ha sede il Comitato Torino Finanza: “Con un -15,9% nel secondo trimestre, il Piemonte sconta le decise perdite del lockdown pur registrando un valore migliore rispetto alla media italiana (-17,3%). La variazione negativa era ampiamente attesa, ora attendiamo a novembre i dati del terzo trimestre, per capire se la ripresa sarà ad U, quindi più lenta, oppure, come auspichiamo, a V, più veloce ed immediata”.

Aggiunge Vladimiro Rambaldi, Presidente di Torino Finanza: “Il Piemonte è la prima regione in Italia ad essersi dotata di uno strumento statistico in grado di
stimare il PIL pressoché in tempo reale. Il modello elimina pertanto l’incertezza sullo stato della congiuntura, che ha conseguenze su spese, consumi e investimenti. Stiamo lavorando per renderlo sempre più tempestivo e, in prospettiva, mensilizzarlo”.

Facendo parlare il modello, l’ultimo anno di crescita dell’economia piemontese è stato il 2018, mentre le cose hanno incominciato a peggiorare per il Piemonte durante il 2019 , che è stato un anno di recessione (-0,9% in media annua) in quanto nel 2019 le esportazioni sono diminuite lungo tutto l’anno, dal -3% del primo trimestre al -5% dell’ultimo trimestre dell’anno.

Il PIL del Piemonte è così entrato nel 2020 con un trascinamento negativo, sul quale hanno poi pesato i due trimestri del lockdown, con tassi di variazioni tendenziali (ossia sullo stesso trimestre dell’anno precedente) pari a -6% e -15,9%.
Il tasso tendenziale di variazione del secondo trimestre dell’anno è peggiore del primo, per via del maggior numero di giorni di lockdown del II trimestre (32 giorni nel II trimestre contro 21 nel I trimestre).

I dati sono allineati o un po’ migliori di quelli nazionali (-17,3%), della Francia (-19%) e della Spagna (-22,1%). Nell’Unione europea (-14,4%) sembra aver fatto meglio la Germania (-11,7%), ma anche lei ha concluso il II trimestre con un segno meno, nonostante la manovra fiscale espansiva più ampia di tutti i paesi europei.

Entro il 10 novembre del 2020 la previsione del PIL del III trimestre permetterà di giudicare la qualità della ripartenza dell’economia, confrontando quella del Piemonte con quella nazionale e dei partner europei.

 




Alluvione, Consiglio regionale: approvati sei punti, dalla manutenzione agli studi sul rischio, sino ai risarcimenti

Il Consiglio regionale ha approvato sei ordini del giorno riguardo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito il Piemonte.

Cura e manutenzione del verde sulle strade

L’Odg presentato dalla Lega, illustrato dal primo firmatario Mauro Fava, impegna il presidente e la Giunta regionale a farsi portavoce presso le Province, la Città metropolitana di Torino e i Comuni piemontesi “affinché pongano in essere gli atti utili e necessari per assicurare la tutela della pubblica incolumità mediante la cura e la manutenzione del verde pubblico e demaniale lungo le strade di loro competenza” e a rivolgere ai medesimi enti “un formale invito affinché con la massima urgenza si facciano carico, relativamente al territorio di loro competenza, d’imporre a tutti i proprietari confinanti con le strade statali, provinciali, comunali e vicinali di uso pubblico” di provvedere a tutte le azioni necessarie a salvaguardare la sicurezza delle strade attraverso azioni quali la potatura di alberi e siepi e la rimozione di alberi, rami e fogliame che contravvengano alle disposizioni del Codice della strada.

Più risorse per la manutenzione del territorio

La mozione del Pd, illustrata dal primo firmatario Domenico Rossi, impegna la Giunta “a valutare l’impegno di congrue risorse aggiuntive nella manovra di assestamento per sostenere interventi necessari alla messa in sicurezza dei territori e a individuare, nell’ambito della nuova programmazione dei fondi Ue, risorse per finanziare interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico”. Impegna, inoltre, l’Esecutivo “a promuovere la riduzione del consumo di suolo attraverso politiche di riuso, riqualificazione dell’edificato e rigenerazione ubana, incentivando anche le perequazioni intercomunali e la la tutela del territorio, con particolare attenzione al ripopolamento della montagna” e a costituire una struttura di missione regionale per supportare Enti e Amministrazioni per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e assistere le Amministrazioni locali nella progettazione di opere e strutture per la messa in sicurezza, al fine di intercettare i fondi disponibili a livello nazionale ed europeo”.

Un aiuto per i danni ai privati

L’ordine del giorno presentato per Fi da Francesco Graglia e illustrato da Carlo Riva Vercellotti impegna il presidente e la Giunta “a richiedere al Governo di erogare un anticipo immediato delle risorse che verranno trasferite al Piemonte, nella misura di almeno il 30% delle spese sostenute la rimessa in ripristino delle sedi aziendali e delle abitazioni private” e “a sollecitare il Governo e il Parlamento affinché le agevolazioni fiscali legate alla ristrutturazione degli immobili per le zone del centro Italia colpite dai terremoti del 2009, 2016 e 2017 , introdotte in sede di conversione del Decreto Agosto, sia estesa anche per le zone del Piemonte colpite dalla recente alluvione”.

Potenziamento dei servizi ferroviari

Quello presentato da Ivano Martinetti (M5s) impegna la Giunta a “verificare urgentemente la possibilità di ripristino e potenziamento del servizio ferroviario passeggeri sulla linea Cuneo-Limone-Ventimiglia” e venga sfruttata a pieno l’infrastruttura ferroviaria per riconnettere il territorio colpito dall’emergenza”.

Nuove opere per la difesa del suolo

Quello presentato da Sarah Disabato (M5s) impegna tra l’altro la Giunta affinché vengano attivati al più presto gli uffici regionali competenti per supportare gli Enti locali nella delicata fase emergenziale e vengano previste adeguate risorse, in base alle disponibilità di bilancio, per implementare la strumentazione e l’organico degli uffici regionali, della Città metropolitana e delle Province competenti nel fornire adeguato supporto e celere risposta agli Enti locali nelle fasi di progettazione ed emergenza”.

Nuovi studi sui fattori di rischio

Quello presentato da Giorgio Bertola (M5s) impegna, ancora, la Giunta “a compiere ogni azione necessaria per commissionare celermente nuovi studi sui fattori di rischio territoriali per la Regione Piemonte legati al cambiamento climatico” e “a supportare attraverso eventuali accordi con l’Università, il Politecnico e gli Istituti di ricerca, nuove modellizzazioni e strumenti informatici in grado di restituire informazioni utili a prevenire e mitigare gkli eventi eccezionali derivanti dal cambiamento climatico”.

Prima della votazione degli ordini del giorno si è conclusa la discussione iniziata nella scorsa seduta sulla comunicazione del presidente della Giunta Alberto Cirio con gli interventi di Disabato (M5s), Federico PeruginiFava e Valter Marin (Lega).

L’Aula ha respinto altri due ordini del giorno, primi firmatari rispettivamente Martinetti e Francesca Frediani




Indagine industria manifatturiera novarese: nel terzo trimestre 2020 diminuiscono produzione e fatturato

Nel trimestre luglio-settembre 2020 l’industria manifatturiera novarese ha evidenziato un calo della produzione del -4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una diminuzione del -5,9% del fatturato. Le variazioni, pur negative, evidenziano un rimbalzo significativo rispetto ai risultati del trimestre precedente, che avevano visto produzione e fatturato in discesa del -16%.

Rispetto alle altre aree piemontesi che partecipano alla 196a
“Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, Novara si posiziona al quinto posto nella classifica decrescente delle performance provinciali relative alla produzione e al penultimo in quella del fatturato. Ad eccezione di Cuneo, tutti gli altri territori evidenziano flessioni, con intensità piuttosto diversificate, da cui discende una variazione media regionale pari al -2,4% per la produzione e al -1,5% per il fatturato.
L’indagine del III trimestre 2020 vede coinvolte nel Novarese 202 imprese, per un totale
di oltre 10.800 addetti ed un fatturato superiore ai 3,6 miliardi di euro.

«A livello generale i risultati esprimono una diminuzione rispetto allo scorso anno,
riconducibile alla crisi innescata dalla pandemia Covid-19, ma nel contempo evidenziano
un rebound notevole rispetto al trimestre precedente – commenta Maurizio
Comoli, commissario straordinario della Camera di Commercio di Novara – L’andamento
provinciale di produzione e fatturato si è riportato su flessioni più moderate, con
variazioni in aumento per alcuni comparti: nello scenario attuale, particolarmente
complesso e incerto, si tratta di indicatori che vanno letti con favore per l’avvio di una
maggiore stabilità».

SETTORI
La diminuzione della produzione industriale novarese, pari complessivamente a -4,2% nel
terzo trimestre 2020, discende da andamenti diversificati per i principali comparti di
attività economica: in particolare si riscontra una contrazione moderata per il
metalmeccanico (-3,1%) che risulta più significativa per la chimica-gomma-plastica
(-7,7%), arrivando a toccare le due cifre per il tessile-abbigliamento
(-10,2%). In controtendenza rispetto al quadro generale appaiono, invece, le
performance delle rubinetterie, che mettono a segno una variazione convincente, pari a
+5,7%, e dell’alimentare, che conferma il trend anticiclico con un +13,4%.

FATTURATO
Considerazioni analoghe valgono sul fronte del fatturato: rispetto al terzo trimestre 2019
il valore complessivo delle vendite evidenzia una flessione del -5,9%. Anche in questo
caso il dato risente dei cali evidenziati da metalmeccanico (-3,7%), chimica-gommaplastica (-8,9%) e sistema moda (-12,3%%), cui si contrappongono le dinamiche
positive messe a segno da rubinetterie (+5,1%) e alimentare (+8,2%).
Lo scenario del fatturato relativo ai mercati esteri ricalca questi andamenti settoriali, con
una diminuzione media comunque più contenuta che si attesta al -3,5%.

NUOVI ORDINATIVI
L’analisi della domanda evidenzia moderate diminuzioni sia delle commesse estere, in
discesa del -2,4% rispetto all’anno precedente, sia di quelle interne, che diminuiscono del
-1,3%. Dal punto di vista settoriale le rubinetterie confermano risultati favorevoli sul
fronte domestico (+3,9%) e, ancor più, su quello estero (+5,1%), mentre gli altri
comparti evidenziano o una sostanziale stabilità, come nel caso di alimentare e sistema
moda, o flessioni perlopiù contenute.

PROSPETTIVE A TRE MESI
A livello generale le aspettative degli imprenditori novaresi appaiono improntate alla
cautela per il trimestre successivo alla rilevazione, vale a dire il periodo ottobre-dicembre
2020: circa un terzo degli intervistati ha espresso previsioni in ribasso rispetto ai
principali indicatori, mentre poco più del 20% ne ha ipotizzato un aumento.
Quattro intervistati su dieci hanno inoltre previsto un andamento stazionario di
produzione, fatturato e ordinativi, con un quota maggiore in riferimento alle commesse
proveniente dall’estero, attese in stabilità da oltre la metà degli intervistati.