“Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali”: webinar di Cnvv

Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali” è il titolo del webinar organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) mercoledì 16 dicembre 2020, alle 14,30.

Durante l’evento verrà compiuta un’accurata analisi delle ripercussioni commerciali della “Brexit” del 1° gennaio 2021, data in cui il Regno Unito uscirà ufficialmente dal mercato unico e dall’Unione doganale europei.

L’impatto sulla fatturazione e le ripercussioni ai fini Iva sulle compravendite di beni e di servizi verranno illustrati da Fabrizio Manca, dell’area Politiche economiche di Cnvv. Seguirà la relazione di Massimiliano Mercurio, esperto di adempimenti doganali, che parlerà di nuove frontiere, dazi in import/export e ipotesi di accordo di libero scambio, gestione dell’origine preferenziale, codice Eori, Incoterms e operazioni a cavallo d’anno.

Le fonti normative di riferimento e i consigli operativi per la gestione dei contratti in essere con clienti, fornitori e agenti del Regno Unito saranno a cura di Diego Comba, avvocato e consulente di Cnvv, mentre Gabriella Migliore, del Desk Ice di Londra, fornirà indicazioni sul marchio Ukca e sui servizi dell’Ice.

Il webinar si concluderà con una sessione di risposte ai quesiti che saranno stati posti nell’apposita chat con i relatori.




Il Pil del Piemonte nel III trimestre 2020 recupera 8 miliardi

Il Pil del Piemonte nel III trimestre del 2020 recupera 8 miliardi, ma il livello dell’attività economica è ancora inferiore del 5,5% al livello del 2020 (stesso trimestre); anche la variazione tendenziale recupera rispetto al -13,6% del II trimestre 2020. Guardando ai livelli, il Pil annualizzato passa da una perdita di -18 miliardi a una perdita di -10 in corso d’anno, avendo recuperato nel trimestre estivo, post lockdown, 8 miliardi di perdita annualizzata.

Il Pil del Piemonte, come quello nazionale, è rimbalzato nel III trimestre del 2020, dopo il rilascio delle misure di contenimento del lockdown. Il livello del Pil annualizzato è cresciuto nel trimestre del +7,4%, mentre la variazione rispetto III trimestre del 2020 è ancora negativa (-5,5%), approssimativamente in linea con quella nazionale (-4,7%).

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “Dobbiamo lavorare molto come istituzioni locali e nazionali per recuperare tutto quello che il Covid-19 ci ha portato via. Circa il 40% del Pil è speso o trasferito proprio dalle pubbliche amministrazioni: quando una percentuale è così rilevante, i policy maker hanno una responsabilità rafforzata per l’efficienza delle imprese e di conseguenza per il benessere dei cittadini. I nostri sforzi devono continuare a concentrarsi sul sostegno dei settori più colpiti da questa pandemia. Solo stando a fianco alle imprese piemontesi, potremo evitare contraccolpi all’occupazione e allo sviluppo della nostra regione”.

Il calcolo è stato eseguito dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che si è dotato di un apposito modello di Nowcasting. Il modello, piuttosto che computare il valore aggiunto dei settori, che viene registrato con ritardo, inferisce il livello dell’attività economica da indicatori reali e del mondo online. Tra i principali indicatori reali vi sono il traffico autostradale dei veicoli pesanti, i consumi di energia elettrica (a confronto con quelli nazionali), nonché le esportazioni del Piemonte. Agli indicatori reali si aggiungono gli andamenti delle ricerche online di 53 parole chiave precursori dell’andamento dell’economia piemontese e dei suoi consumi, come le ricerche dei suoi marchi principali, dei centri commerciali dove normalmente si fa lo shopping, nonché dei siti culturali e delle principali mete turistiche.

Variabili reali e variabili immateriali, che provengono dai trends delle ricerche sulla rete, sono aggregati con l’econometria e il modello così ottenuto è validato e calibrato sui dati del passato, dal 2006 al 2017. Dal 2018 in avanti il modello produce le sue proprie stime di nowcast del PIL (figura 1).

Afferma Vladimiro Rambaldi, Presidente di Torino Finanza: “Il Piemonte si è dotato di uno strumento statistico innovativo in grado di stimare il Pil pressoché in tempo reale. Il modello elimina pertanto l’incertezza sullo stato della congiuntura, che ha conseguenze su spese, consumi e investimenti. In questo frangente economico abbiamo misurato il rimbalzo del sistema piemontese nel III trimestre, fondamentale per la tenuta dell’anno 2020, che vale 8 miliardi di Pil recuperato dei 18 persi dall’inizio dell’anno”.

Aggiunge Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, ove ha la sede il Comitato Torino Finanza: “L’informazione tempestiva sulla congiuntura viene utile quando i movimenti sono molto forti. Ci è di conforto che il rimbalzo piemontese abbia ritrovato 8 miliardi di Pil, che avremmo potuto perdere entro la fine dell’anno. Purtroppo, una variazione negativa di circa 10 miliardi è acquisita e il rallentamento delle attività nel IV trimestre non permette di essere ottimisti. Per il momento, la variazione negativa del Pil acquisita nell’anno è del 7,4% (contro una media nazionale dell’8,2%). Puntiamo almeno a non chiudere l’anno con una variazione a due cifre. Il rimbalzo a V dell’estate ci fa ben sperare per quando la crisi sanitaria sarà risolta”.

Facendo parlare il modello, l’ultimo anno di crescita dell’economia piemontese è stato il 2018, mentre le cose hanno incominciato a peggiorare per il Piemonte durante il 2019 (figura 1), che è stato un anno di recessione (-0,9% in media annua).

Il Pil del Piemonte è così entrato nel 2020 con un trascinamento negativo, sul quale hanno poi pesato i due trimestri del lockdown, con tassi di variazioni tendenziali (ossia sullo stesso trimestre dell’anno precedente) pari a -4,9% e -13,6%.

Il tasso tendenziale di variazione del terzo trimestre dell’anno è stato migliore del secondo, grazie alla revoca delle misure di lockdown del II trimestre (32 giorni nel II trimestre e 21 nel I trimestre). La variazione negativa (-5,5%) era comunque ampiamente attesa, perché nel trimestre estivo è comunque mancato il turismo internazionale e il livello delle esportazioni si è confermato al di sotto di quello del 2019, per la generalizzata crisi nei mercati di sbocco.

Anche gli investimenti sono frenati dal clima di fiducia e dalla cautela delle imprese. I dati sul PIL del Piemonte (-5,5%) sono allineati o lievemente inferiori di quelli nazionali (-4,7%), della Francia (-4,3%), mentre sono decisamente migliori di quelli della Spagna (-8,7%). Anche la Germania (-4,2%), ha concluso il II trimestre con un “segno meno”, nonostante la manovra fiscale espansiva più ampia di tutti i Paesi europei.

Entro il 10 febbraio del 2021 rilasceremo il Pil del IV trimestre e il collegato consuntivo annuale, che permetterà di valutare la dinamica dell’economia, dopo la seconda ondata che verosimilmente frenerà il rimbalzo estivo.




Il CSI Piemonte vince lo smartphone d’oro

Il CSI Piemonte ha vinto lo Smartphone d’Oro, il primo premio italiano dedicato alla comunicazione e informazione pubblica digitale.

Promosso dall’Associazione PA Social, il premio è stato ideato per premiare le realtà pubbliche che ogni giorno lavorano sulle varie piattaforme digitali, per offrire ai cittadini un ulteriore canale di comunicazione efficace e immediato.

L’evento di premiazione si è tenuto il 3 dicembre in diretta sui canali Facebook, YouTube, LinkedIn di dell’Associazione e ha visto protagonista il mondo di enti e aziende pubbliche e della comunicazione e informazione.

Lo Smartphone d’Oro è stato assegnato dopo un percorso di candidature e votazioni, partito ad aprile e chiuso lo scorso 24 novembre. Una serie di step che hanno visto la candidatura di 63 tra enti e aziende pubbliche di tutta Italia e coinvolto la Giuria Scientifica, il voto popolare, il voto dei soci, attraverso vari strumenti, in particolare la App e i canali social di PA Social.

Il CSI ha vinto in particolare il premio nella categoria “servizi pubblici” per la sua capacità di divulgazione e di comunicare in modo semplice concetti complessi, realizzando un video in cui ha raccontato tutto il lavoro realizzato sulla comunicazione digitale a partire dal 2019. Una piccola rivoluzione per il Consorzio.

“Nel 2019 avevamo di fronte una sfida”, ha spiegato Maurizio Gomboli, dal 2018 responsabile Comunicazione integrata del CSI. “Stava nascendo il “nuovo CSI” e stava cambiando il nostro modo di lavorare. Era importante quindi cambiare anche il modo in cui ci raccontavamo all’esterno. Per farlo abbiamo individuato ciò che dà valore al Consorzio: affidabilità, esperienza e professionalità. Su questi temi abbiamo basato la nostra nuova comunicazione integrata, che ha raccontato il nostro lavoro attraverso la voce e le storie delle tante persone che lavorano in CSI. Il premio di oggi ci riempie di orgoglio e ci conferma che il percorso intrapreso è quello giusto, grazie anche a una squadra che si avvale di grandi professioniste”.

Tutto infatti è partito con la rivisitazione del logo aziendale che doveva esprimere la nuova immagine del Consorzio, in cui semplicità e flessibilità erano i nuovi principi fondanti e con il nuovo pay off “your digital partner” che sintetizzava questa visione.
Il sito è stato completamente riprogettato, secondo una strategia di comunicazione che si concentra sulle persone e su un approccio più narrativo. È stata data la parola a chi lavora in azienda, chiedendo ad alcune persone di raccontare il loro proprio lavoro e anche qualcosa di sé.

Il linguaggio tecnico, tipico per una realtà aziendale come il CSI, è diventato protagonista di un glossario per tutti. Per rappresentare invece in modo immediato le attività, sono state create delle infografiche con curiosità e numeri, rendendo così la tecnologia meno fredda e rivelando anche il lato umano del lavoro.

Anche sui canali social è stato fatto un grande lavoro. Ogni giorno vengono postati contenuti sempre diversi, con una grafica personalizzata e un tono di voce meno istituzionale e più “pop”. E poi ci sono i cosiddetti “evangelist”, dipendenti dell’azienda che attraverso i social fanno conoscere idee e progetti del CSI, condividendoli anche tra i loro contatti.

“Oggi il CSI sta diventando qualcosa di più di una azienda informatica”, ha aggiunto Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI. “Il payoff che abbiamo ideato con il nuovo logo, “your digital partner”, rappresenta bene questa evoluzione, che a progetti e servizi sempre più facili, veloci e vicini alle persone, offre ai nostri clienti la possibilità di poter contare anche su efficaci progetti di comunicazione efficaci. Penso alle campagne di comunicazione che abbiamo realizzato per la Città di Torino nel 2019, per il portale dei servizi di “TorinoFacile”, e per l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte quest’anno, per far conoscere il mondo dei nuovi servizi sanitari on line. L’obiettivo è quello di confermarci, raggiungendo un sempre maggior numero di clienti”.




Recovery Fund, consiglio regionale: le richieste per le attività produttive

Nella Prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, l’assessore Andrea Tronzano ha illustrato il piano sul Recovery Fund sulle attività produttive e le richieste fatte al Governo, da cui si attendono risposte.

“Nello specifico – ha spiegato l’assessore – pensiamo a 30 milioni per i contratti di sviluppo e 50 ai contratti di insediamento, perché con l’emergenza Covid e la Brexit alcune aziende stanno tornando e torneranno in Europa e il Piemonte potrà essere catalizzatore”.
Una cifra consistente, 110 milioni, è stata richiesta per i poli di eccellenza: il Manufactoring Technology and Competence Center (Mtcc) e la città dell’Aerospazio. Infine, sempre secondo il piano, 30 milioni saranno appannaggio dell’istituto per l’intelligenza artificiale recentemente assegnato a Torino: “La città ha un grande know how sul tema, sono ottimista che su questa branca di sviluppo si possa creare una traiettoria importante per le nostre imprese. Va creata e implementata, stiamo aspettando anche le linee del Governo, ma vogliamo metterci un’attenzione particolare”.

Dal capogruppo Pd Raffaele Gallo sono arrivate diverse richieste di chiarimento: “Abbiamo individuato questa commissione per chiudere una settimana di lavoro sul Recovery Fund, ora ci interessa capire come proseguiremo i lavori. Abbiamo redatto un documento con delle considerazioni politiche che non vogliono entrare nel merito dei singoli progetti, ma sulle missioni principali. Manca una relazione introduttiva complessiva sui 13 miliardi richiesti e su come verranno usati, non scorgiamo la vostra visione di Piemonte per i prossimi 20 anni. Infine, ci risulta che Mtcc sia quasi completamente finanziato dagli attori coinvolti, a cosa serviranno i fondi che metterete a disposizione?”.

Per la consigliera Monica Canalis (Pd) “oggi non abbiamo chiarezza sulla consistenza dei fondi che arriveranno. Chiediamo all’assessore la versione ultima delle schede su missioni e progetti, per essere allineati su cifre e contenuti. Sulla programmazione 2014-2020 sappiamo che il Piemonte a giugno 2020 aveva speso solo il 27% del Fesr, anche su questi fondi vorremmo delucidazioni. Rinnovo anche la richiesta di audire i vertici del Ceip che possono giocare un ruolo strategico”.

“Sulla vecchia programmazione faremo un passaggio nella commissione del pomeriggio e faremo avere le schede aggiornate”, ha rassicurato Tronzano. “Non chiuderei qui la discussione sul recovery, perché le questioni si stanno aggiornando. Il nostro lavoro è stato imponente. Su Mtcc, i fondi – se confermati – serviranno a sviluppare ricerca, didattica e imprese, e non le infrastrutture. Idem sull’aerospazio”.

Per la vicepresidente della Commissione, Sara Zambaia, “dovremmo capire meglio le tempistiche e la cornice legislativa in cui le Regioni possono redigere le proposte da inviare al governo. Penso che il luogo giusto dove trovare una sintesi tra tutte le realtà sia la conferenza Stato-Regioni. Noi come consiglieri stiamo facendo dei ragionamenti, ma qual è il documento corretto da consegnare al governo? Una volta chiarito, tutti i gruppi potranno fare le loro proposte”.

Secondo il consigliere Gianluca Gavazza (Lega) “dobbiamo fare molta attenzione, lavoratori e imprese chiedono progetti concreti e realizzabili, a noi tocca fare sinergia”.
In conclusione, il capogruppo Luv Marco Grimaldi ha chiesto un approfondimento su “numero di progetti presentati da tutte le regioni e le aree tematiche relative”. Una richiesta condivisa dal capogruppo M5s Sean Sacco: “La giunta non ha fornito istruzioni per presentare i progetti finanziabili attraverso il Recovery Fund. Difficile quindi intervenire. Inoltre siamo ancora in attesa delle schede di approfondimento sulle proposte mostrate alle opposizioni”.




UI, Marsiaj: Le Nitto ATP Finals porteranno sul nostro territorio notevoli ricadute economiche

Il Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, ha dichiarato: “oggi inizia ufficialmente il conto alla rovescia per le Nitto ATP Finals a Torino, una storica conquista che è frutto di un grande gioco di squadra, cui hanno contribuito Istituzioni, Associazioni di categoria e aziende torinesi. Diventare ogni anno per la durata dell’evento la Capitale mondiale del tennis colloca la nostra Città in una posizione di grande visibilità, da cui deriva altrettanta responsabilità.

Le ATP Finals, infatti, porteranno sul nostro territorio notevoli ricadute economiche, in questo momento più che vitali per quei settori che la crisi pandemica ha messo in ginocchio, a partire dal turismo e da tutti i servizi collegati. L’entusiasmo per aver raggiunto questo traguardo deve, quindi, essere sorretto dalla determinata consapevolezza che si tratta di un’opportunità di ripartenza che non possiamo sprecare. Abbiamo tutte le carte in regola perché siano cinque anni indimenticabili”.




Recovery Fund, progetti da 5,1 miliardi per l’Ambiente

Il Piemonte chiede 5,1 miliardi di euro per l’Ambiente, divisi in cinque macro aree: energia, qualità dell’aria e mobilità, acque, rifiuti e bonifiche, semplificazione e servizi ambientali da finanziare con il Recovery Fund.

Oggi pomeriggio l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha illustrato, nella prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti, i progetti dell’area ambientale che la Regione Piemonte ha intenzione di presentare al Governo in merito alle richieste italiane sul Recovery Fund.

I progetti, come spiegato dall’assessore, devono essere già cantierabili e riguardare l’intero territorio regionale avendo connessione in ambito nazionale con le linee guida predisposte dal Governo.

L’area della qualità dell’aria e mobilità presenta progetti per circa 2,4 miliardi, compresi nei 5.1 totali.

Sono intervenuti per domande e chiarimenti i consiglieri dei gruppi M5s e Pd, che hanno toccato diversi temi tra i quali l’idrogeno come fonte di energia, le comunità energetiche, la gestione dei rifiuti, lo smaltimento dell’amianto, i sistemi fognari e depurativi.




Indagine industria manifatturiera novarese: nel terzo trimestre 2020 diminuiscono produzione e fatturato

Nel trimestre luglio-settembre 2020 l’industria manifatturiera novarese ha evidenziato un calo della produzione del -4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una diminuzione del -5,9% del fatturato. Le variazioni, pur negative, evidenziano un rimbalzo significativo rispetto ai risultati del trimestre precedente, che avevano visto produzione e fatturato in discesa del -16%.

Rispetto alle altre aree piemontesi che partecipano alla 196a
“Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, Novara si posiziona al quinto posto nella classifica decrescente delle performance provinciali relative alla produzione e al penultimo in quella del fatturato. Ad eccezione di Cuneo, tutti gli altri territori evidenziano flessioni, con intensità piuttosto diversificate, da cui discende una variazione media regionale pari al -2,4% per la produzione e al -1,5% per il fatturato.
L’indagine del III trimestre 2020 vede coinvolte nel Novarese 202 imprese, per un totale
di oltre 10.800 addetti ed un fatturato superiore ai 3,6 miliardi di euro.

«A livello generale i risultati esprimono una diminuzione rispetto allo scorso anno,
riconducibile alla crisi innescata dalla pandemia Covid-19, ma nel contempo evidenziano
un rebound notevole rispetto al trimestre precedente – commenta Maurizio
Comoli, commissario straordinario della Camera di Commercio di Novara – L’andamento
provinciale di produzione e fatturato si è riportato su flessioni più moderate, con
variazioni in aumento per alcuni comparti: nello scenario attuale, particolarmente
complesso e incerto, si tratta di indicatori che vanno letti con favore per l’avvio di una
maggiore stabilità».

SETTORI
La diminuzione della produzione industriale novarese, pari complessivamente a -4,2% nel
terzo trimestre 2020, discende da andamenti diversificati per i principali comparti di
attività economica: in particolare si riscontra una contrazione moderata per il
metalmeccanico (-3,1%) che risulta più significativa per la chimica-gomma-plastica
(-7,7%), arrivando a toccare le due cifre per il tessile-abbigliamento
(-10,2%). In controtendenza rispetto al quadro generale appaiono, invece, le
performance delle rubinetterie, che mettono a segno una variazione convincente, pari a
+5,7%, e dell’alimentare, che conferma il trend anticiclico con un +13,4%.

FATTURATO
Considerazioni analoghe valgono sul fronte del fatturato: rispetto al terzo trimestre 2019
il valore complessivo delle vendite evidenzia una flessione del -5,9%. Anche in questo
caso il dato risente dei cali evidenziati da metalmeccanico (-3,7%), chimica-gommaplastica (-8,9%) e sistema moda (-12,3%%), cui si contrappongono le dinamiche
positive messe a segno da rubinetterie (+5,1%) e alimentare (+8,2%).
Lo scenario del fatturato relativo ai mercati esteri ricalca questi andamenti settoriali, con
una diminuzione media comunque più contenuta che si attesta al -3,5%.

NUOVI ORDINATIVI
L’analisi della domanda evidenzia moderate diminuzioni sia delle commesse estere, in
discesa del -2,4% rispetto all’anno precedente, sia di quelle interne, che diminuiscono del
-1,3%. Dal punto di vista settoriale le rubinetterie confermano risultati favorevoli sul
fronte domestico (+3,9%) e, ancor più, su quello estero (+5,1%), mentre gli altri
comparti evidenziano o una sostanziale stabilità, come nel caso di alimentare e sistema
moda, o flessioni perlopiù contenute.

PROSPETTIVE A TRE MESI
A livello generale le aspettative degli imprenditori novaresi appaiono improntate alla
cautela per il trimestre successivo alla rilevazione, vale a dire il periodo ottobre-dicembre
2020: circa un terzo degli intervistati ha espresso previsioni in ribasso rispetto ai
principali indicatori, mentre poco più del 20% ne ha ipotizzato un aumento.
Quattro intervistati su dieci hanno inoltre previsto un andamento stazionario di
produzione, fatturato e ordinativi, con un quota maggiore in riferimento alle commesse
proveniente dall’estero, attese in stabilità da oltre la metà degli intervistati.




“Serve più rispetto per le donne, sono un motore importante dell’economia”

È un virus senza vaccino, una pandemia silenziosa che si diffonde per l’85% tra le mura domestiche e che produce dati allarmanti: nel mondo ogni giorno avvengono 137 femminicidi, una grave piaga sociale a cui dopo duemila anni nessuno è ancora riuscito a porre rimedio.

Istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite quale “giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, la data del 25 novembre rappresenta ogni anno un’occasione per riaccendere i riflettori su una faccia della nostra società che si rifà agli istinti più brutali e prevaricatori del genere umano.

E contro questo fenomeno, che nel lockdown ha fatto registrare una recrudescenza, si rivolge l’appello del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Cuneo, un esercito “rosa” di imprenditrici in costante aumento, che da sempre difende i valori del lavoro e della famiglia, dimostrando intraprendenza e capacità manageriali non comuni.

«Questa ricorrenza – commenta Katia Manassero, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Cuneo – ci impone di riflettere con attenzione sull’evoluzione dei rapporti sociali ed in particolare di quello tra uomo e donna. Legami spesso ossessivi e malati, nei quali il partner esercita sulla compagna una sorta di diritto di possesso, andando a svilirne volontà e stima. Purtroppo, con l’arrivo della pandemia e la necessità di vivere di più in casa, le situazioni vessatorie nei confronti delle donne sono drammaticamente aumentati. Si va dalla violenza fisica, a quella verbale, a quella psicologica e sessuale. Occorre agire con fermezza contro questi comportamenti e le prime ad opporsi devono essere proprio le donne, con le loro capacità, il loro coraggio e il recupero della loro indipendenza socio-economica. E soprattutto nessuna donna deve vergognarsi di chiedere aiuto quando si ritrova a subire casi di violenza».

«Anche il mondo maschile – aggiunge Luca Crosetto, presidente di Confartigianato imprese Cuneo – in una giornata così significativa deve far sentire il suo appoggio alle donne, condannando duramente tutti coloro che agiscono con violenza nei loro confronti. La nostra Associazione ha sempre tenuto in grande considerazione l’apporto femminile, sia in ambito dirigenziale che imprenditoriale e lavorativo. Nei nostri uffici, oltre il 67% dei dipendenti è donna e le imprese rosa associate sono un motore insostituibile per il nostro artigianato. Abbiamo bisogno, più che mai in questo difficile momento, di uno scatto culturale che guardi ad una maggiore collaborazione di genere, senza prevaricazioni e nel pieno rispetto dei ruoli e delle capacità di ognuno».




Il Consiglio regionale approva il Defr

Il Consiglio regionale ha approvato stamani a maggioranza il Defr, il documento di economia e finanza regionale 2021-2023. All’approvazione si è giunti dopo la bocciatura degli emendamenti presentati dal M5s. La discussione generale era stata svolta nella scorsa seduta del Consiglio.

Il documento approvato si articola in tre sezioni: la prima include il quadro sintetico del contesto economico-finanziario e istituzionale di riferimento; la seconda descrive gli obiettivi strategici della programmazione regionale in campo economico, sociale e territoriale; la terza contiene l’analisi della situazione finanziaria della Regione alla luce del quadro tendenziale di finanza pubblica e delle manovre di risanamento finanziario.




Recovery Fund: il Piemonte chiede oltre 13 miliardi

Ammontano a 13,14 miliardi di euro le richieste avanzate dalla Giunta regionale al governo sull’impiego delle risorse europee del Recovery Fund per il Piemonte. La cifra è stata resa nota oggi pomeriggio, nel corso della discussione sul tema in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Le proposte regionali sono contenute nelle schede inviate dalla Regione lo scorso 5 novembre, scadenza fissata da Roma, e ora all’esame della Conferenza Stato-Regioni che sta discutendo proprio di Recovery Fund.

Le richieste riguardano alcune macroaree, sulla scorta delle linee guida della Commissione europea e del governo: circa 8 mld per la rivoluzione verde e la transizione economica, 1,7 miliardi per la salute, 1,34 mld per istruzione, formazione, ricerca e cultura, 1,22 per le infrastrutture per la mobilità, 736 milioni per la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, 24 milioni per l’equità sociale e territoriale.

“Sono richieste che derivano dal nostro piano per la competitività e dal confronto con i territori”, ha spiegato l’assessore al bilancio Andrea Tronzano. “Parliamo di risorse molto importanti, che possono cambiare volto al Piemonte e permettergli di tornare a essere quella locomotiva che ha rappresentato nel passato”. Tronzano si è detto interessato al confronto con l’opposizione: “I tempi per la presentazione erano molto stretti, ma siamo ancora all’inizio. Le schede non sono la Bibbia, sono modificabili, migliorabili, per questo è utile confrontarsi”.

Dall’opposizione, che da tempo chiedeva di poter discutere sul Recovery Fund, sono state avanzate molte critiche. Per i consiglieri di Pd, M5s e Luv c’è assenza di visione, solo una pluralità di interventi che rischiano di spezzettare le risorse invece di orientarle su precise priorità capaci di rilanciare lo sviluppo. È stata anche contestata la disparità di trattamento di alcune province rispetto ad altre e l’assenza di alcuni temi importanti per la nostra regione.

Soddisfazione invece nella maggioranza, con Alberto Preioni (Lega) che ha anche annunciato la definizione di un pacchetto di misure per il VCO, tra cui la tangenziale di Verbania.

In prima Commissione si è parlato poi di alluvione e sostegno alle imprese vittime del maltempo. La proposta avanzata da Raffaele Gallo (Pd), attraverso un emendamento all’assestamento, di destinare 5 milioni di euro per contributi in conto interessi alle aziende colpite dall’ultima alluvione, sarà ripresa nel bilancio di previsione 2021-2023. L’assessore Tronzano ha mostrato attenzione e si è detto disponibile a cercare le risorse, al massimo un milione di euro, per finanziare la misura nel prossimo bilancio.
In precedenza l’assessore Maurizio Marrone aveva relazionato sulla situazione del protocollo con il Tribunale per l’applicazione della legge sul contrasto all’usura e il sostegno alle vittime.