Omnibus, raggiunto un accordo tra maggioranza e opposizione

Raggiunto un accordo sulla discussione e votazione dell’Omnibus, collegato al Riparti Piemonte. Lo ha annunciato nel Consiglio regionale in videoconferenza lo stesso presidente della Giunta Alberto Cirio, che ha anche ringraziato il presidente del Consiglio Stefano Allasia, i capigruppo di maggioranza e opposizione, nonché gli assessori interessati, per il lavoro di mediazione svolto.

“I programmi vanno naturalmente realizzati di concerto con l’attività d’Aula, non con l’accordo di tutti, ma nel rispetto delle prerogative di chi governa e di chi rappresenta la minoranza. L’intesa si è trovata con un compromesso di metodo che ci permette di far tutti il nostro lavoro al meglio”, ha spiegato Cirio. Il presidente ha parlato di un metodo di lavoro condiviso, “che rispetti il ruolo delle opposizioni, ma anche quello della maggioranza che deve portare avanti il suo programma elettorale secondo il mandato degli elettori”.

L’assessore Maurizio Marrone ha precisato che “rispetto ai temi più divisivi si è giunti allo stralcio di otto specie cacciabili, si è ridotto l’orario di tiro notturno e altro. Si è ritirato l’emendamento sul gioco legale, pur ribadendo la volontà politica di rivedere questa norma con maggior approfondimento”. Marrone ha annunciato anche il ritiro dell’emendamento 13 su Arpa e un passaggio importante, quello che riguarda l’emergenza sanitaria Covid-19. “Si conferma l’indagine conoscitiva in quarta Commissione, ma con la disponibilità di delegare la direzione dei lavori a un esponente che sarà indicato dalla minoranza”.

Come conseguenza, gli oltre 5.700 emendamenti presentati dalle opposizioni dovrebbero essere man mano ritirati o si converrà una votazione rapida. In ogni caso, il Consiglio resta convocato martedì (solo pomeriggio), mercoledì e giovedì sino alle 20 e si ritiene che la votazione finale slitterà comunque alla settimana ancora successiva.

Martedì mattina è convocata in sede legislativa la terza Commissione. Si voterà direttamente per far diventare legge la possibilità di anticipare i saldi, visto il periodo eccezionale. Di fatto, è stato ritirato l’emendamento dell’omnibus che prevedeva “in casi straordinari legati a gravi eventi calamitosi per i quali è stato decretato lo stato di emergenza, la Giunta regionale, sentite le associazioni del settore commercio più rappresentative a livello regionale, può adottare provvedimenti di deroga” per i periodi delle vendite straordinarie. Il testo sarà ribaltato in un Disegno di legge.

Giorgio Bertola (M5s) ha ringraziato “Cirio e Marrone per l’opera di dialogo. È doveroso rendere pubblico quanto avvenuto nei colloqui di questi giorni. Il nostro compito come consiglieri di opposizione, oltre al controllo, è anche quello di portare qualcosa del nostro programma o quantomeno di riduzione di ciò che noi riteniamo negativo. Quindi abbiamo pensato di operare nel senso della riduzione del danno e in quest’ottica ritengo che la salvaguardia di ben otto specie dalla caccia, sia un buon risultato”. Più critico il capogruppo M5s Sean Sacco, intervenuto successivamente.

Il presidente del Pd Raffaele Gallo ha spiegato che “ci siamo confrontati, ma abbiamo vissuto una brutta pagina. Mi auguro che d’ora in poi si possa lavorare in modo normale, portando i provvedimenti in Commissione e facendo fare a ciascun partito la sua parte. Bene il ritiro degli emendamenti, bene l’avvio di un confronto in Commissione, sia sul tema del gioco, sia sul tema dell’attività venatoria. Il confronto sarà serrato, ma è così che deve essere”.

Per la maggioranza sono intervenuti i capigruppo Paolo Bongioanni (Fdi) e Paolo Ruzzola (Fi) esprimendo soddisfazione per il lavoro di regia e di mediazione svolto da Cirio. Critici Mario Giaccone (Monviso) e Marco Grimaldi (Luv) che ha sottolineato: “Ci sono tanti motivi per cui resta il dissenso. Per esempio decidere con le opposizioni un giorno in cui il provvedimento sarà votato non ha senso. È legittimo che per ottenere qualcosa si ritirino degli emendamenti, ma per quanto ci riguarda non siamo nemmeno soddisfatti della sottocommissione Sanità proposta dalla Lega”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha a sua volta espresso soddisfazione per l’accordo trovato: “Sappiamo che abbiamo l’onere e l’onore di governare, ma anche che ci sono dei momenti nei quali vada trovata la sintesi con l’opposizione”.




Embraco, Sicchiero (Sindaco Chieri): “Bene progetto Italcomp”

Dall’incontro in Prefettura con la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, è emersa finalmente una luce per i lavoratori ex Embraco. Il progetto Italcomp, che mira a unire i destini del sito chierese e quelli dell’Acc di Mel dando vita a un polo per la produzione di compressori per l’industria del freddo, rappresenta certamente una buona notizia, una strada interessante che speriamo porti a risultati concreti.

Come amministrazione faremo la nostra parte ma mi auguro che i Sindaci del territorio siano costantemente coinvolti e aggiornati sull’evolversi della situazione, a differenza di quanto è avvenuto con la Ventures, dove alle speranze iniziali ha fatto seguito un brusco e doloroso risveglio. Inoltre, visto che si ipotizza un arco temporale di almeno un anno e mezzo di tempo, continueremo a lavorare per offrire alternative occupazionali alle lavoratrici e ai lavoratori che desiderino ricollocarsi, e contiamo sull’impegno della Regione Piemonte”

 




Il cuneese Gianluca Mogavero eletto nuovo segretario generale Uiltec Piemonte

Un cuneese sale al vertice della Uiltec Piemonte, che rappresenta i settori elettrico, gas-acqua, chimico, gomma-plastica, tessile ed energia: si tratta di Gianluca Mogavero, eletto all’unanimità dal consiglio regionale dell’organizzazione, che si è svolto giovedì 29 ottobre, nuovo segretario generale della categoria regionale. Prende il posto del torinese Flaminio Fasetti, che continuerà a collaborare con la struttura in veste di tesoriere.

Per Mogavero (45 anni di San Rocco Bernezzo, già segretario generale della Uiltec di Asti e di Cuneo) l’elezione è avvenuta al termine del consiglio generale regionale, svolto in remoto, alla presenza in videoconferenza del segretario generale regionale Uil Piemonte, Giovanni Cortese, del segretario organizzativo nazionale Uiltec, Rosaria Pucci, e del segretario generale nazionale Uiltec, Paolo Pirani.

Su proposta del nuovo segretario, il consiglio ha eletto i componenti della nuova segreteria, che è composta da Michele Broggio, Luca Burzio, Enrico Fortino, Gerardo Fusco, Michelina Nobile e Alessandra Ranghetti.

Nel corso del suo intervento, il neo Segretario ha indicato gli impegni che dovrà affrontare all’inizio del suo mandato:

 

“In primis il prosieguo dei rinnovi contrattuali dei nostri comparti, un banco di prova in parte già superato con il rinnovo di alcuni contratti: chimico, elettrico, gas acqua, energia e petrolio, vetro e gomma-plastica in una fase complicata anche a causa delle prese di posizione del presidente di Confindustria Bonomi che sicuramente non aiutano, ma che siamo riusciti a rinnovare grazie alla qualità delle relazioni industriali. Continueremo su questa strada affinchè si possano rinnovare in tempi brevi altri contratti già scaduti a partire da quello tessile moda ed abbigliamento, per riuscire a portare denaro fresco nelle tasche dei Lavoratori, in un anno in cui le buste paga sono state falcidiate dalla cassa integrazione causa covid. Altro tema scottante – ha sottolineato Mogavero – riguarda il blocco dei licenziamenti, perché centinaia di migliaia di persone, le più deboli, rischiano di rimanere per strada. Chiediamo al Governo di prorogare la cassa Covid ed il blocco dei licenziamenti, unitamente a sostegni economici in caso di disoccupazione, per tutta la durata della straordinaria crisi sanitaria e non soltanto fino al 31 gennaio 2021. Anche per queste ragioni – ha concluso il segretario Uiltec piemontese – a noi tutti auguro un buon lavoro da svolgere con passione, impegno ed entusiasmo”.

 

 




Il novarese Giuseppe Ferraris confermato presidente del gruppo di lavoro europeo del riso

Giuseppe Ferraris, novarese di Casalbeltrame, è stato confermato presidente del gruppo di lavoro Riso del Copa-Cogeca – il coordinamento delle organizzazioni professionali e delle cooperative europee – per il prossimo biennio.

Giuseppe Ferraris, attuale vicepresidente di Confagricoltura Novara Vco (di cui in passato è stato presidente), è ai vertici della cooperativa per l’acquisto di mezzi tecnici per l’agricoltura AgriNovara.

Conduttore di un’azienda agricola risicola di 200 ettari a Casalbeltrame, Ferraris coltiva anche riso da seme.

Nel programma del presidente c’è l’impegno alla collaborazione con tutta la filiera riso per difendere al meglio gli interessi della risicoltura europea. Ferraris ha indicato quali priorità del suo mandato: la Pac e le questioni ambientali che coinvolgono la risicoltura; la Brexit e le conseguenze sulle importazioni di riso nell’UE; la possibilità di continuare ad utilizzare la clausola di salvaguardia per frenare le importazioni da Cambogia e Myanmar non solo di riso Indica ma anche della varietà Japonica. “Vogliamo dedicare particolare attenzione – ha dichiarato Ferraris – alla politica di promozione dell’Unione europea, ai fini di aumentare il consumo di riso europeo sul mercato interno e di informare i consumatori sul fatto che le nostre coltivazioni rispettano elevati standard europei di produzione e tracciabilità”.

 




Giornata mondiale dell’acqua. Confagricoltura: innovare le reti idriche col Recovery Plan

Oggi 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. “L’acqua è un bene prezioso – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontee per questo occorre tutelare le fonti e promuoverne l’uso responsabile. Siamo impegnati per consumare meno acqua: l’agricoltura ha ridotto, negli ultimi decenni, di quasi il 30% il consumo idrico, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, quali l’irrigazione di precisione. Adesso è ora di svolgere interventi importanti di manutenzione e di miglioramento della rete idrica, che non ovunque è in buone condizioni”.

Confagricoltura ricorda che in Piemonte la rete irrigua può contare su circa 10.000 km di canali di rete principale, ai quali si affiancano oltre 2000 km di condotte per impianti destinati all’irrigazione con acqua in pressione.

L’attività degli agricoltori – ha dichiarato Allasia – è fondamentale per il corretto mantenimento dell’ambiente e del territorio: il settore primario non consuma acqua perché quella impiegata nell’uso irriguo non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale. Un’elevata percentuale d’acqua prelevata dalle fonti idriche viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi. Non dimentichiamo inoltre che l’uso dell’acqua in agricoltura è l’unico, tra tutti gli utilizzi produttivi, che serve per ottenere del cibo fondamentale per la nostra sopravvivenza. Già soltanto questo, di per sé, dimostra che l’agricoltura non spreca l’acqua”.

Confagricoltura sottolinea l’esigenza di costruire nuovi invasi.Quelli ben progettati e ben costruiti – dichiara Allasia – sono sicuri e non creano nessun danno dal punto di vista ambientale. Con la loro realizzazione è possibile una maggiore efficacia nell’applicazione delle norme sul deflusso minimo vitale, si possono realizzare sensibili miglioramenti qualitativi nei corpi idrici di falda, si aumenta la disponibilità di acqua a uso idropotabile, si incrementa la produzione di energia idroelettrica, si mitiga l’effetto delle piene, si favorisce lo sviluppo del turismo lacustre. Confagricoltura – ha concluso Allasia – ritiene che servano soprattutto i grandi invasi. Su questo tema chiediamo da tempo che la politica si esprima con chiarezza e che adotti atteggiamenti coerenti e conseguenti con le dichiarazioni rese”.

Nel nostro Paese solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuta. E’ necessario costruire nuovi invasi, rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell’acqua potabile che perde il 42% tra quella immessa e quella erogata.

Per Confagricoltura sono queste le priorità su cui intervenire. Va ripristinata e rinnovata una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, senza dimenticare l’importanza di migliorare l’utilizzo delle acque reflue, che è una delle sfide più importanti dell’economia circolare.

Confagricoltura invita a cogliere l’occasione del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico e del Recovery Plan per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, forieri di eventi estremi siccitosi e alluvionali, per ripristinare e realizzare quelle infrastrutture necessarie a gestire la risorsa idrica.

Nei prossimi anni l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica dell’Italia. L’agricoltura è il settore che più risentirà della siccità, per questo diventa sempre più importante riuscire ad accumulare l’acqua piovana, per poterla utilizzare nei momenti di carenza.

 

 

 

 

 




Confagricoltura Alessandria sui prezzi: il food raffredda l’inflazione

Mentre l’inflazione totale cresce su base mensile dello 0,4% e su base annua dell’1,1% (aprile 21/aprile 2020), calano i prezzi al consumo dei prodotti alimentari, in particolare di quelli freschi (“non lavorati”).

Degni di nota i cali dei prezzi della frutta (da +3,6% a -0,6% ad aprile 2021 su aprile 2020; -0,5% ad aprile rispetto a marzo) e di quelli dei vegetali diversi dalle patate (da +0,3% a -1,7%; +4,8% sul mese).

Lo sottolinea Confagricoltura in base ai dati diffusi oggi da Istat sui prezzi al consumo.

A fronte del calo dei prezzi al consumo della frutta fresca si registra comunque una ben maggiore diminuzione delle quotazioni all’origine (-26,9% ad aprile 2021 su aprile 2020 in base ai dati Ismea) riconosciute ai produttori agricoli solo in minima parte compensati dalla diminuzione dei costi (-1,7% a febbraio 2021 su febbraio 2020 Ismea); c’è anche da dire che i costi di produzione per la frutta, pur di segno negativo, sono in crescita costante da ottobre 2020.

Tra aprile 2020 ed aprile 2021 i prezzi dei beni alimentari, nel loro complesso, sono scesi dello 0,6%. “Nei primi 365 giorni del Covid-19 e nel periodo del lockdown, l’agricoltura – evidenzia il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli –  ha continuato a produrre ed a fornire prodotti alla collettività e all’industria di trasformazione ed oggi continua a raffreddare l’inflazione (in aumento soprattutto per i rincari energetici)”.

 




Confagricoltura Piemonte: Pubblicate le ultime graduatorie della misura 10 del Psr

La Regione, con la determinazione dirigenziale n. 914 di ieri 25 ottobre ha approvato le ultime graduatorie della misura 10 del Psr, relative alle operazioni:

– 10.1.5 (tecniche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera)
– 10.1.6 (difesa del bestiame dalla predazione da canidi sui pascoli collinari e montani)
– 10.1.8 (allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono)
– 10.1.9 (gestione eco-sostenibile dei pascoli).
Gli agricoltori interessati possono contattare i tecnici del Caa Confagricoltura per ulteriori chiarimenti.




Confagricoltura Alessandria sull’Ucraina: no al protezionismo alimentare

“Spetta alla Commissione Europea il compito di assicurare il regolare funzionamento del mercato unico. Va respinto qualsiasi tentativo di ‘protezionismo alimentare’ tra gli Stati membri dell’Unione”.

E’ la ferma presa di posizione del presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, sulla decisione assunta dal Governo ungherese di sospendere le esportazioni di grano per assicurare i rifornimenti interni e contenere la crescita dei prezzi.
“Anche la Bulgaria – aggiunge Brondelli – ha stabilito di aumentare per precauzione gli stock pubblici di cereali per un ammontare di 1,5 milioni di tonnellate, con il risultato pressoché scontato di ridurre i volumi delle vendite all’estero”.


“A seguito dei drammatici avvenimenti in corso in Ucraina, i mercati internazionali delle principali materie prime agricole sono sotto pressione
– sottolinea il Presidente di Confagricoltura Alessandria – ma vanno respinte le iniziative nazionali unilaterali all’interno dell’UE. La capacità produttiva di cereali dell’Unione è tale da poter gestire anche questa difficilissima situazione. Serve però un coordinamento della Commissione, alla quale abbiamo già chiesto di rimuovere, in vista dei nuovi raccolti, i limiti all’utilizzo dei terreni agricoli”.

L’auspicio di Confagricoltura Alessandria è che la crisi in Ucraina si risolva il più rapidamente possibile al tavolo negoziale. Dagli eventi in atto emerge comunque la necessità di verificare se le scelte fatte sulla nuova PAC siano idonee a salvaguardare la capacità produttiva europea e l’efficienza delle imprese che producono per il mercato.

“C’è anche un altro elemento a destare forte preoccupazione: nei giorni scorsi il ministero dell’Industria e del Commercio della Russia ha raccomandato agli operatori di sospendere le esportazioni di fertilizzanti. Le vendite all’estero di nitrato di ammonio sono già state bloccate fino ad aprile. Le conseguenze possono essere particolarmente pesanti sul piano della disponibilità e dei prezzi. Rischiamo una contrazione dei raccolti” commenta il Presidente dell’Organizzazione agricola alessandrina.

La Federazione Russa produce 50 milioni di tonnellate di fertilizzanti, circa il 15% dell’intera produzione mondiale. L’Unione Europea e il Brasile sono i principali acquirenti. “La situazione va attentamente monitorata – puntualizza infine Brondelli – Potrebbe rendersi indispensabile una reazione concertata in sede multilaterale per garantire al massimo le operazioni colturali in vista dei nuovi raccolti”.




Esportazioni cuneesi, nei primi nove mesi dell’anno crescita per vendite all’estero

Complessivamente nel III trimestre 2022 le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo hanno raggiunto i 7.134 milioni di euro, registrando un aumento del +6,4% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Nel corrispondente trimestre il valore delle importazioni di merci ha raggiunto i 4.591 milioni di euro, con un aumento del 23,6% rispetto ai primi nove mesi del 2021. Il saldo della bilancia commerciale si è portato sul valore di 2.543 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nel III trimestre 2021 che si attestava a 2.988 milioni di euro.

Cuneo si conferma al secondo posto in Piemonte, dopo Torino, per valore esportato, con il 16,6% delle vendite regionali fuori confine. La dinamica esibita nel periodo gennaio-settembre 2022 dalle esportazioni di merci cuneesi è però lontana da quelle evidenziate a livello regionale (+18,1%) e nazionale (+21,2%).

Il dato risulta comunque positivo, non soltanto rispetto al 2021 ma anche rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid. La crescita rispetto a tre anni fa è del 15,4%.

I dati dell’export continuano a essere positivi e ci portano a pensare che a fine anno supereremo il record del 2021 quando, per la prima volta, venne abbattuto il muro dei 9 miliardi di euro di beni e servizi esportati – sottolinea il presidente Mauro Gola –. Dobbiamo però rilevare che la crescita di questo ultimo trimestre è frutto di un aumento dei prezzi piuttosto che di un incremento dei volumi esportati. Paghiamo soprattutto il rallentamento delle esportazioni nei confronti dei nostri principali clienti, la Francia e la Germania”.

 

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat

afferma il presidente Mauro Gola –. È sorprendente rilevare che dal 2016 ad oggi il valore delle esportazioni cuneesi è aumentato del 41,8%”.

 

Esportazioni della provincia di Cuneo per principali prodotti (dati in euro)

MERCE

Gennaio-settembre 2021

Gennaio-settembre 2022

Quota gennaio-settembre 2022

Variazione %

e della pesca

331.048.306

272.702.790

3,8%

-17,6%

Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere

8.521.304

9.406.699

0,1%

10,4%

Prodotti delle attività manifatturiere

6.338.141.505

6.801.611.772

95,4%

7,3%

Prodotti alimentari, bevande e tabacco

2.383.324.842

2.656.087.701

37,2%

11,4%

Mezzi di trasporto

1.189.060.848

1.317.283.953

18,5%

10,8%

Macchinari e apparecchi n.c.a.

854.735.226

925.166.358

13,0%

8,2%

Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

858.793.571

628.092.155

8,8%

-26,9%

Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

255.626.355

309.124.899

4,3%

20,9%

Chimica e farmaceutica

259.747.300

300.351.498

4,2%

15,6%

187.641.472

273.143.403

3,8%

45,6%

Apparecchi elettrici, elettronici e ottici

157.755.029

172.985.217

2,4%

9,7%

Tessile, abbigliamento, pelli e accessori

131.607.190

149.303.228

2,1%

13,4%

Altri prodotti delle attività manifatturiere

59.849.672

70.073.360

1,0%

17,1%

Prodotti delle altre Attività

24.230.855

50.348.895

0,7%

107,8%

Totale

6.701.941.970

7.134.070.156

100,0%

6,4%

Fonte: elaborazione CCIAA di Cuneo su dati Istat

La crescita registrata dalle esportazioni cuneesi nel periodo gennaio-settembre 2022 è stata il risultato di andamenti più o meno omogenei nei vari settori di specializzazione.

Il comparto manifatturiero, che rappresenta il 95,3% dell’export cuneese, registra un aumento del 7,3% mentre calano sensibilmente le esportazioni del comparto agricolo (-17,6%) e crescono del 10,4% quelle dei prodotti dell’estrazione mineraria.

Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 37,2%, sia il settore trainante dell’export manifatturiero con il +11,4%, sebbene in questi nove mesi la performance migliore sia stata registrata dalla filiera del legno (+45,6%), seguita da quella dei metalli (+20,9%), dalla chimica e farmaceutica (+15,6%), dai prodotti tessili (+13,4%), dai mezzi di trasporto (10,8%), dagli apparecchi elettrici, elettronici e ottici (+9,7%) e dai macchinari e apparecchi n.c.a. (+8,2%).

Una flessione significativa, del 26,9%, è stata registrata dagli articoli in gomma e materie plastiche.

Esportazioni della provincia di Cuneo per principali Paesi (dati in euro)

PAESI

Gennaio-settembre 2021

Gennaio-settembre 2022

Quota

gennaio-settembre 2022

Variazione %

Francia

1.313.480.946

1.308.801.263

18,3%

-0,4%

Germania

1.033.608.787

1.039.145.655

14,6%

0,5%

Spagna

385.159.358

386.699.822

5,4%

0,4%

Polonia

324.414.316

293.637.653

4,1%

-9,5%

Belgio

218.220.128

249.489.468

3,5%

14,3%

Paesi Bassi

128.909.635

180.843.229

2,5%

40,3%

Repubblica Ceca

125.160.869

136.874.442

1,9%

9,4%

Romania

69.834.502

95.490.526

1,3%

36,7%

Austria

85.260.019

92.498.785

1,3%

8,5%

Grecia

64.624.412

79.494.781

1,1%

23,0%

Altri Paesi Ue-27

493.804.719

544.996.211

7,6%

10,4%

Ue-27 (post Brexit)

4.242.477.691

4.407.971.835

61,8%

3,9%

Stati Uniti

514.124.233

515.054.155

7,2%

0,2%

Regno Unito (*)

353.447.278

392.434.835

5,5%

11,0%

Canada

118.087.235

151.700.950

2,1%

28,5%

Svizzera

123.004.965

143.256.272

2,0%

16,5%

Russia

122.155.965

116.399.121

1,6%

-4,7%

Turchia

71.365.099

90.619.720

1,3%

27,0%

Cina

96.409.620

88.108.359

1,2%

-8,6%

Australia

71.387.623

82.307.585

1,2%

15,3%

Messico

51.962.609

74.775.322

1,0%

43,9%

India

52.302.890

70.788.354

1,0%

35,3%

Altri Paesi extra Ue-27

885.216.762

1.000.653.648

14,0%

13,0%

Extra Ue-27 (post Brexit)

2.459.464.279

2.726.098.321

38,2%

10,8%

Mondo

6.701.941.970

7.134.070.156

100,0%

6,4%

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat

(*) L’Accordo di recesso del Regno Unito dalla UE è entrato in vigore il 1° febbraio 2020.

A partire da tale data, il Regno Unito è diventato uno Stato terzo. Le serie storiche per le due nuove aree Ue-27 ed extra Ue-27 sono state ricostruite per rendere coerenti i confronti temporali.

Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 61,8% delle esportazioni provinciali, contro il 38,2% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’aumento registrato dalle vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27 è stato del +3,9%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 ha segnato un +10,8%. Le esportazioni extra Ue si avvicinano al 40% del totale, mentre l’export verso i Paesi europei arretra a testimonianza di una difficoltà complessiva del Vecchio continente, chiamato ad affrontare l’impegnativa sfida energetica e il ritorno dell’inflazione a livelli sconosciuti negli ultimi decenni.

I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 18,3% e 14,6%. La Francia ha evidenziato una flessione dello 0,4%, mentre il mercato tedesco ha riportato un timido +0,5%. La Spagna, con una quota del 5,4%, ha registrato una variazione del +0,4%, mentre la Polonia con una quota del 4,1% ha subito una flessione molto forte, pari al 9,5%. In questi Paesi, i quattro più importanti per le nostre esportazioni in Europa, al netto dell’aumento dei prezzi è diminuito il quantitativo di beni e servizi cuneesi importati. Hanno invece fatto segnare una forte crescita Paesi Bassi e Romania, con quote del 2,5% e 1,3%, che hanno registrato rispettivamente +40,3% e +36,7% seguiti dalla Grecia con +23%.

Per il bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior sbocco continuano a essere gli Stati Uniti e il Regno Unito che rappresentano rispettivamente il 7,2% e il 5,5% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno realizzato una crescita dello 0,2%, mentre il Regno Unito dell’11%. Il Canada con una quota parte del 2,1% realizza un buon 28,5%. Si consolidano le vendite verso Svizzera (+16,5%), Turchia (27,0%), Australia (15,3%) e Messico (43,9%), mentre si registra una flessione per Russia (4,7%) e Cina (8,6%).




Medioriente, Allasia: “Dobbiamo monitorare le situazioni di pericolo per i cittadini”

Il presidente del Consiglio, Stefano Allasia, ha ricevuto il nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Torino, il colonnello Roberto De Cinti.

“Un colloquio cordiale e sincero – spiega Allasia – che ci ha permesso di scambiare diverse riflessioni sul momento storico, economico e sociale che sta vivendo il nostro Paese, la nostra Torino.
Tanti i temi su cui abbiamo interagito: la percezione del concetto di sicurezza, la mancanza di lavoro, il costo della vita sempre crescente, le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, il disagio giovanile che sfocia in azioni criminali di gruppo e la gestione dei flussi migratori.
Ma anche un occhio alle vicende internazionali che aumentano i timori e le paure: dal conflitto in Ucraina, a quello altrettanto cruento che ha fatto riesplodere la questione israeliano-palestinese e che inevitabilmente ha visto nelle ultime ore alzare il livello di allerta in tutte le città per possibili atti terroristici”.
“Situazioni che, abbiamo condiviso non senza preoccupazione, devono essere monitorate attentamente per riuscire a far sentire la vicinanza dello Stato ai cittadini.
Tutela della collettività che avviene in modo migliore e puntuale anche quando istituzioni diverse, come il Consiglio regionale e l’Arma, continuano a collaborare fattivamente”, conclude Allasia.

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