Imprese prudenti per il primo trimestre 2024, ma non si parla di recessione

Sono indicatori che confermano un peggioramento del clima di fiducia dell’industria piemontese nelle previsioni per il primo trimestre del 2024, andamento peraltro già anticipato dalle analisi dei precedenti trimestri, quelli che emergono dall’indagine effettuata nel mese di dicembre da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, raccogliendo le valutazioni di circa 1.000 realtà manifatturiere e dei servizi.

Tuttavia, il dato complessivo rappresenta la sintesi di andamenti assai diversi, se non addirittura opposti, fra il comparto manifatturiero e quello dei servizi. Nella manifattura le previsioni risultano decisamente negative per produzione, ordini, export e redditività, in deciso rallentamento rispetto a settembre. Nell’ambito dei servizi il clima di aspettative appare invece molto diverso, con indicatori ancora in zona espansiva e più robusti rispetto alla scorsa rilevazione.

Come già evidenziato nei mesi scorsi, la sostanziale tenuta degli indicatori a consuntivo esclude una vera e propria svolta recessiva, almeno nel breve termine.

Il tasso di utilizzo degli impianti e delle risorse rimane elevato sia nella manifattura sia nei servizi. Non aumentano i ritardi negli incassi e si presenta stabile il carnet ordini. Rallentano leggermente gli investimenti, lungo un trend cedente in atto da inizio anno. Per quanto riguarda l’occupazione, il dato aggregato non varia in misura rilevante rispetto a settembre, ma riflette un peggioramento della manifattura e un rafforzamento dei servizi.

A livello settoriale, nell’industria quasi tutti i settori esprimono valutazioni negative.  Il clima di aspettativa è particolarmente sfavorevole nei comparti tessile-abbigliamento, cartario-grafico, edilizia e manifatture varie (gioielli, giocattoli ecc.). Rallentano anche la metalmeccanica (soprattutto i macchinari) e l’alimentare (per il quale però il primo trimestre si caratterizza tipicamente per stagionalità negative). In crescita automotive, impiantisti, chimica, gomma-plastica, legno.

Per quanto riguarda il terziario, in tutti i comparti i saldi sono positivi e in rafforzamento rispetto a settembre; spiccano in particolare ICT, logistica e servizi alla persona. Fa eccezione, come già nei mesi scorsi, il comparto del commercio e turismo.

Torna ad ampliarsi la forbice dimensionale. Le imprese con oltre 50 dipendenti hanno attese positive; tra le più piccole prevalgono invece previsioni negative.

Torino si conferma al di sopra della media regionale

Anche a dicembre le indicazioni delle imprese torinesi risultano decisamente più favorevoli rispetto a quelle dell’intero campione piemontese. Come a livello regionale, si osserva nella manifattura un forte raffreddamento del clima di fiducia, in gran parte compensato dal miglioramento dei servizi.

A differenza di quello piemontese, a livello aggregato il saldo sulla produzione rimane ben al di sopra del livello di equilibrio tra attese di aumento e riduzione. Lo stesso vale per le previsioni sugli ordini, negative per il Piemonte e positive per Torino. Nella manifattura, invece, entrambi gli indicatori scendono al di sotto di quota zero dopo undici trimestri.

Nella manifattura aumenta lievemente il ricorso alla cassa integrazione, che resta comunque su livelli contenuti. Varia di poco il tasso di utilizzo delle risorse (vicino al pieno utilizzo). Sostanzialmente stabile la propensione a investire: poco meno di un quarto delle imprese ha programmi di investimento di un certo rilievo. Circa un terzo delle imprese ha ordini garantiti per oltre 6 mesi. Migliora la redditività, soprattutto nel terziario, contrariamente a quanto osservato a livello regionale. Il più favorevole dato torinese è spiegato dal maggior peso dei settori con aspettative più positive, come ad esempio l’automotive.

Commenti sulle previsioni del primo trimestre 2024

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino

«Le indicazioni delle nostre imprese vanno interpretate alla luce del marcato rallentamento dell’economia italiana ed europea nella seconda parte dell’anno. È di questi giorni il dato sulla crescita zero del Pil dell’area euro e del nostro paese nel terzo trimestre; analoga tendenza riguarderà gli ultimi mesi del 2023 e con ogni probabilità almeno i primi tre mesi del 2024. D’altra parte, è una buona notizia il raffreddamento dell’inflazione, che potrebbe consentire alla BCE di anticipare ad aprile-maggio la svolta espansiva della politica monetaria, ridando ossigeno alle imprese e al sistema economico. Ci troviamo dunque in una fase di transizione e attesa, in cui è più che mai importante non perdere di vista i fondamentali sul buono stato di salute della nostra industria, e soprattutto del terziario, che ci viene confermato dalla tenuta di tutti gli indicatori a consuntivo: tasso di utilizzo delle risorse, ritardi nei pagamenti, CIG e occupazione, tempi di pagamento».

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte

«La percezione delle imprese piemontesi per il primo trimestre 2024 segue le tendenze dell’ultima parte di quest’anno. L’aumento consistente e repentino dei tassi di interesse è un elemento che sta determinando evidentemente la riduzione degli investimenti, condizionando le aspettative per l’export, specie verso quei Paesi che sono grandi partner storici della nostra regione, e nelle cui filiere produttive le nostre aziende sono saldamente presenti ed attive. I dati sottolineano due punti importanti: la twin transition diventa centrale per lo sviluppo industriale del nostro territorio e il binomio prodotto-servizio deve diventare centrale per portare valore aggiunto sulle produzioni e buona occupazione. Auspichiamo che il lento rientro dell’inflazione porti ad una progressiva normalizzazione dei tassi e degli investimenti. A livello nazionale, è quindi più che mai urgente avviare un piano di politica industriale incardinato anche alla rimodulazione del PNRR attraverso le risorse del Repower EU destinate al piano Industria 5.0. Infine, per le imprese piemontesi è imprescindibile puntare sui giovani e sulle competenze per continuare a crescere nelle filiere, conquistare nuovi mercati e attrarre nuovi investimenti e insediamenti industriali».

Sintesi dei dati per Torino

Per il primo trimestre 2024 il 25,2% delle aziende prevede un aumento della produzione, contro il 15,7% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +9,4%, cala di 4 punti percentuali rispetto alla rilevazione di settembre ed è di quasi 11 punti superiore al saldo del Piemonte nel suo complesso (-1,5%). Trend analogo per gli ordinativi, con un saldo del 9,8% praticamente stabile rispetto alla scorsa rilevazione. L’unico dato negativo è quello delle esportazioni, in calo di oltre 1,8 punti rispetto a settembre. Tengono gli investimenti: sono il 22% le aziende con programmi di spesa di un certo impegno, una quota analoga alla media piemontese. Aumenta il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’8,0% delle imprese, in aumento di 2,3 punti percentuali rispetto a settembre. Varia poco il tasso di utilizzo di impianti e risorse (80%), che resta sui valori medi di lungo periodo.

Sembra chiudersi, nella provincia di Torino, la tradizionale forbice tra imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) e imprese di minori dimensioni (sotto i 50 addetti), con attese sulla produzione rispettivamente pari a +11,9% e +8,6%, per il prossimo trimestre.

Dettaglio: i principali risultati dell’indagine piemontese

Per il primo trimestre del 2024, le attese sulla produzione delle circa 1.000 imprese piemontesi registrano una battuta di arresto, in linea con il trend già iniziato nella seconda parte del 2023: il 16,3% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attività, contro il 19,4% che si attende una diminuzione. Il saldo ottimisti-pessimisti è pari a -1,5% (era +2,3% a settembre). Rallentano le attese sugli ordini, con un saldo del -2,4% in calo di 2 punti percentuali rispetto a settembre.

Positivo, invece, il dato sull’occupazione, con il 16,3% delle rispondenti che ne prevede un aumento, il 7,7% che ne prevede la riduzione e un saldo ottimisti-pessimisti pari a +8,6% (era 11,2% la scorsa rilevazione).

Frenano ulteriormente le aspettative sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -8,4%, probabilmente a causa del protrarsi dell’incertezza e al rallentamento dell’economia globale. Cala leggermente ma resta buono il livello degli investimenti, che interessano oggi il 22,4% delle rispondenti (era il 25,2% a settembre). Aumenta il ricorso alla cassa integrazione, che interessa ora il10,8% delle imprese. Varia poco il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo (78%). Resta ampia la forbice tra le imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti), più ottimiste sui livelli produttivi (saldo +6,5%) e le più piccole (sotto i 50 addetti), che registrano un saldo nuovamente negativo, dopo molti trimestri di crescita (-4,7%).

A livello territoriale, si osservano attese positive solo per Torino e Cuneo, anche se per quest’ultima sono decisamente più caute (rispettivamente (+9,4% e 0,8%). Tutte le altre province registrano saldi negativi: Biella -22,0%, Vercelli -12,9%, Novara -4,1%, Verbania -3,4%, Asti -3,2%, Alessandria -1,1%.

Nel manifatturiero, si registra un ulteriore raffreddamento delle attese, rispetto a settembre, con saldi che passano da -1,3% a -10,1% per la produzione. Ancora negativo il saldo sugli ordinativi che passa da -5,6% a -12,6%.

Positive, per contro, le attese sull’occupazione, con saldo pari a +2,6%, da +8,7% di settembre. Peggiora ancora il saldo dell’export, che passa da -9,2% a -11,2%.

Perdono qualche punto gli investimenti, che interessano il 22,9% delle aziende, in calo rispetto al 25,6% di settembre. Stabili il tasso di utilizzo delle risorse (76%), mentre torna a salire il ricorso alla CIG, che riguarda oggi il 15% delle imprese.

A livello settoriale, il calo più consistente interessa tessile-abbigliamento (-31,5%), cartario-grafico (-21,1%), edilizia (-13,0%) e manifatture varie (-12,7%).

Più contenuto il rallentamento per metalmeccanica (-7,7%), soprattutto macchinari (-16,9%), e alimentare (-4,3%). Migliorano, invece, le attese nei comparti impiantisti (+9,5%), legno (+8,3%), chimica (+5,9%), gomma-plastica (+5,4%) e automotive (+2,8%).

Nei servizi il clima di fiducia resta stabilmente positivo rispetto a settembre. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari a +18,3% (era 11,2% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi è pari a +21,2% (da +12,1%), quello sull’occupazione è pari +22,3% (era 17,2%). Gli investimenti rallentano (21,1%), azzerato il ricorso alla CIG (0,7%), alto il tasso di utilizzo delle risorse (84%).

A livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono positive in quasi tutti i comparti, con saldi pari a +29,5% per l’ICT, +27,0% per gli altri servizi, +24,0% per i trasporti, +16,7% per le utility, +15,2% per i servizi alle imprese. Unica eccezione, il commercio e turismo, che registra un saldo negativo (-6,7%).FOCUS: il settore Alimentare

Nella rilevazione di dicembre è stato condotto un approfondimento sul settore Alimentare. Secondo i dati Istat 2021, in Piemonte le 3.739 aziende del comparto danno lavoro a 38.582 persone e nella sola area del Torinese si contano 1.505 realtà con 12.892 addetti impiegati.

Negli ultimi dieci anni la quantità di imprese piemontesi e torinesi ha visto una flessione (rispettivamente -12,0% e -8,7%). Per contro, a fronte di una diminuzione regionale degli addetti (-1,4%), a livello provinciale si registra un aumento del 4,8%.

Il settore alimentare piemontese è costituito all’84% da microimprese (con un massimo di 9 dipendenti), per il 13,9% da piccole imprese (da 10 a 49 addetti), per il 2,0% da medie (da 50 a 250 addetti) e per lo 0,3% da grandi (oltre i 250 addetti).

Il comparto nel 2022 ha esportato beni per circa 8 miliardi di euro (il 15,3% del totale italiano del settore), con un incremento del 13,3% rispetto al 2021, e oltre la metà di tali esportazioni viene inviata in paesi UE, soprattutto Francia e Germania.

Le previsioni delle nostre aziende alimentari per il primo trimestre 2024 sono in linea con quelle del manifatturiero piemontese: registrano, cioè, saldi ottimisti pessimisti in discesa rispetto alle attese per il quarto trimestre 2023, benché il calo per l’alimentare risulti meno marcato.

Il 15,7% delle imprese alimentari piemontesi prevede un aumento della produzione, contro il 20% che si aspetta una diminuzione (saldo -4,3%). Stabili gli ordini totali con un saldo ottimisti pessimisti uguale a zero. Il 12,9% delle aziende pronostica un aumento dell’occupazione, a fronte del 10% che si attende una diminuzione (saldo 2,9%). Ancora positivo l’export, con un saldo pari al +1,6%.

Il ricorso alla cassa integrazione, aumentato durante il periodo pandemico, è tornato a livelli storicamente bassi (2,9%) e comunque decisamente inferiori alla media piemontese. Il tasso di utilizzo delle risorse resta su livelli assai elevati (73%). Il 36% degli intervistati ha programmi di investimento di un certo rilievo, percentuale ben superiore alla media del manifatturiero regionale. Il carnet ordini del comparto alimentare è composto dal 25,0% delle aziende che ha visibilità di un mese, il 39,7% per 1-3 mesi, il 22,1% che ha ordini per 3-6 mesi e il 13,2% per oltre 6 mesi.

Commento all’approfondimento sul settore Alimentare

Simona Radicci, presidente Gruppo Alimentari Unione Industriali Torino:

«L’industria alimentare italiana riveste un ruolo da protagonista non soltanto nell’ambito della composita filiera nazionale del food, ma rappresenta un pilastro dell’intero sistema manifatturiero del Paese in termini di fatturato, numero di imprese, addetti e valore delle esportazioni. Come evidenziato nella recente indagine Federalimentare-Censis, le industrie del settore negli ultimi dieci anni hanno registrato complessivamente un incremento di fatturato del 24,7% in termini reali, aumentando l’occupazione del 12,2% e il valore delle esportazioni in termini reali del 60,3%.

Si tratta di patrimonio identitario che porta il vessillo del Made in Italy nel mondo e a cui il territorio torinese fornisce un contributo prezioso. Le nostre realtà sono diretta espressione della tradizione cittadina nel comparto, forte di marchi storici e rinomati sia di grandi gruppi industriali, sia di piccole e medie imprese prestigiose, a cui si affiancano numerose altre aziende di qualità operanti in tutti i campi, dal dolciario al conserviero, dal vitivinicolo al lattiero-caseario, dalle bevande alle carni ecc.

Un’articolazione di realtà il cui mercato, al di là degli andamenti stagionali e seppur messo alla prova in questi ultimi anni da fenomeni recessivi, appare meno vulnerabile e rispetto ad altri comparti industriali. Inoltre, le nostre aziende sostengono lo sviluppo dell’economia locale, oltre che con la produzione diretta di generi alimentari, anche originando un indotto importante, costituito da un’ampia serie di imprese fornitrici di prodotti, macchinari e servizi connessi, destinati a confezionamento, conservazione, trasporto e stoccaggio, distribuzione».




Presentata in Città metropolitana la 4ª edizione del calendario contro il bullismo e il cyberbullismo

Come ha ricordato De Nunzio, fin dalla sua nascita quattro anni fa il calendario contro il bullismo e il cyberbullismo ha avuto il patrocinio della Città metropolitana ed è sempre stato presentato nella sede di corso Inghilterra: “La nostra associazione opera in tutta Italia e si occupa in primo luogo di prevenzione, dobbiamo lavorare tutti insieme e agire prima che le situazioni degenerino. Dall’anno scorso pubblichiamo anche foto positive: quest’anno a febbraio c’è l’immagine di due giovani che si scambiano un bacio: vogliamo mettere l’accento sulla necessità dell’educazione al rispetto”.


La consigliera Cera si è complimentata con i promotori dell’iniziativa e ha sottolineato l’importanza del lavoro di rete, una modalità di azione in cui la Città metropolitana crede molto: “Più si lavora insieme più è facile arrivare all’obiettivo. Non basta la condanna del gesto violento, il mondo adulto deve assumersi la responsabilità della relazione di aiuto nei confronti di chi ha comportamenti sbagliati: anche il ragazzo autore di gesti di bullismo esprime una situazione di disagio”.


Il vicesindaco Suppo ha proposto di inserire il progetto contro il bullismo e il cyberbullismo dell’associazione Bullismo No Grazie di Fabio De Nunzio, che in soli due anni ha coinvolto 50mila studenti e 20mila genitori, tra le proposte che il Ce.Se.Di della Città metropolitana di Torino rivolge agli insegnanti delle scuole superiori tramite il proprio catalogo.




Unioncamere Piemonte: Nel III trimestre 2023 rallenta crescita produzione

Tra i settori più performanti spiccano i mezzi di trasporto e la meccanica, segnano una battuta d’arresto il tessile-abbigliamento, l’alimentare e il legno

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 208ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2023 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2023 e ha coinvolto 1.857 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 98.443 addetti e un valore pari a circa 60 miliardi di euro di fatturato.

In un contesto caratterizzato da prospettive economiche internazionali molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle sfavorevoli condizioni finanziarie per famiglie e imprese, nel III trimestre 2023 anche il tessuto manifatturiero piemontese ha mostrato i primi segnali di rallentamento. Le dinamiche settoriali e territoriali appaiono fortemente eterogenee: accanto a settori che continuano a manifestare dinamiche positive, quali i mezzi di trasporto e la meccanica, si rilevano, invece, per altri, le prime contrazioni.

Complessivamente nel periodo luglio-settembre 2023 la produzione industriale regionale ha segnato un aumento dell’1,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, la crescita acquisita per il 2023, quella che si otterrebbe se l’ultimo trimestre dell’anno registrasse una variazione nulla, risulta quindi pari al +1,3%.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta“L’andamento della produzione industriale in Piemonte, nel III trimestre 2023, registra purtroppo un rallentamento generale, segnando performance negative nel tessile-abbigliamento, nell’alimentare e nel settore legno. Un andamento atteso, che non è facilitato da un quadro socio-politico internazionale incerto. Come Camere di commercio regionali lavoriamo da tempo – in prima linea – sui temi della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione: due strade fondamentali per far crescere i nostri territori e le nostre imprese”.

La Regional Manager Nord Ovest di UniCredit, Paola Garibotti, aggiunge: “Dai dati presentati oggi si denota che il settore manifatturiero piemontese è in frenata a causa di una congiuntura economica non particolarmente positiva. Ciononostante, nei primi nove mesi del 2023, UniCredit nel Nord Ovest ha finanziato le aziende per oltre 713 milioni di euro. Il totale delle nuove erogazioni è pari a quasi un miliardo e duecento mila euro. Dal nostro osservatorio privilegiato, denotiamo che gli imprenditori continuano a investire, soprattutto per migliorare efficienza e competitività della propria azienda diventando più green, ma fanno ricorso all’autofinanziamento, oltre che al credito bancario”.

 

“Sostenibilità, digitalizzazione e internazionalizzazione – conferma Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo – sono i driver per la crescita che sosteniamo con convinzione, assieme agli investimenti per la transizione green e ai rapporti di filiera. Il rallentamento in questo terzo trimestre era atteso, ma la capacità competitiva dei nostri distretti è comunque solida. Il bilancio di fine anno sarà complessivamente buono per il Piemonte, quarta regione italiana per export. Siamo al fianco delle imprese per sostenere la crescita”.

 

Il rallentamento nella crescita della produzione industriale (+1,0%) è stato accompagnato da una sostanziale stabilità dell’intensità dell’incremento registrato dagli ordinativi totali, aumentati complessivamente del 2,8%, grazie ad un trend particolarmente espansivo degli ordinativi esteri (+5,6%) e uno sviluppo più contenuto di quelli interni (+2,1%)Il fatturato totale segna una crescita del 1,5%, frutto di una dinamica piatta sul mercato interno (+0,0%) e una un po’ più brillante sul mercato estero (2,4%).

Il grado di utilizzo degli impianti è sceso dal 69,1% del III trimestre 2022 al 64,4% del periodo luglio-settembre 2023.

 

La maggior parte dei settori di specializzazione della manifattura piemontese evidenziano ancora nel III trimestre dell’anno risultati positivi.

 

I mezzi di trasporto, sostenuti dall’aumento della produzione di auto e di componenti autoveicolari, segnano la crescita più significativa (+6,1%). Risulta consistente anche l’incremento evidenziato dalla meccanica (+4,3%). Superiore alla media regionale appare ancora il dato delle industrie dell’elettricità e dell’elettronica (+1,4%). Ancora in positivo, sebbene con un incremento di lieve entità, il comparto dei Metalli (+0,5%). Sostanzialmente stabile la produzione delle industrie chimiche e della gomma plastica (+0,1%). Iniziano a risentire del difficile momento congiunturale le aziende del comparto alimentare che segnano un calo dello 0,8%, seguite – con una contrazione maggiore – dalle imprese del legno del mobile (-1,2%) e del tessile e abbigliamento (-1,4%).

 

Analizzando il campione delle imprese manifatturiere intervistate sotto il profilo dimensionale emerge un trend debole diffuso a quasi tutte le classi dei livelli produttivi. Le micro imprese (0-9 addetti) e le piccole imprese (10-49 addetti) registrano rispettivamente una crescita pari al +1,0% e al +1,8%. Le imprese di medie dimensioni (50-249 addetti), segnano una lieve contrazione (-0,5%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Le grandi aziende (oltre 250 addetti) mostrano, infine, un aumento più significativo, pari a 2,0 punti percentuali.

Nel III trimestre 2023 l’industria manifatturiera mostra andamenti fortemente differenziati a livello territoriale. Solo Torino, Cuneo e Verbania segnano risultati ancora positivi.

Torino registra la crescita più elevata (+2,7%), grazie ai risultati positivi evidenziati dalle industrie meccaniche, dei mezzi di trasporto e dell’elettricità ed elettronica. Cuneo mostra un aumento della produzione del +1,4%, sostenuto dalla filiera metalmeccanica. Risultato positivo di lieve entità per il Verbano Cusio Ossola (+0,9%), frutto di andamenti eterogenei a livello settoriale (molto bene la rubinetteria e il valvolame, male il tessile). La manifattura alessandrina, penalizzata dal risultato dell’industria alimentare, evidenzia una diminuzione della produzione dello 0,7%Asti, nonostante la buona performance registrata dal comparto delle bevande, segna un calo dello 0,9%. Segue, a poca distanza, Novara, con una flessione dell’1,1%, portata dai cali segnati dal comparto alimentare, da quello tessile e da quello chimico. Il risultato peggiore appartiene al biellese che, con un comparto tessile in forte contrazione, segna una flessione complessiva dell’1,8%.

 




Claudio Piazza (Confartigianato) interviene al convegno “Transizione energetica in Italia”

Il Delegato Confartigianato Autoriparazione Claudio Piazza è recentemente intervenuto al Convegno “La transizione energetica in Italia e il futuro della mobilità a Milano”, organizzato da NGV Italy e da Lega Milano, con la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Il Convegno, che ha visto la partecipazione di autorevoli relatori del mondo istituzionale, si è focalizzato sul tema delle nuove sfide ambientali e della mobilità green nel contesto urbano.

Nella sua relazione, il  Delegato di Confartigianato Autoriparazione Claudio Piazza ha messo in risalto l’impegno e il contributo attivo di Confartigianato a favore della mobilità eco-sostenibile, orientati a ricercare soluzioni che non perseguano l’elettrico come unica opzione possibile per la propulsione dei veicoli, ma che possano contemplare anche sistemi alternativi altrettanto validi, in un’ottica di neutralità tecnologica.

 “Non tutto sarà elettrificabile – ha infatti rimarcato Piazza – sia tenendo conto delle necessarie infrastrutture che ancora devono essere realizzate, sia in quanto il motore endotermico presenta ancora molte potenzialità di impiego con i carburanti ecocompatibili – quali metano, biometano, metano liquido, miscele con idrogeno, ecc. – ed abbandonarlo sarebbe controproducente, significherebbe anche mettere a rischio il settore produttivo interessato.”

Secondo Piazza, piuttosto che di transizione ecologica, che implica il rispetto di tempistiche stringenti predeterminate, si dovrebbe parlare di ‘evoluzione’ ecologica presupponendo un arco temporale più ampio per adeguarsi gradualmente alla complessità del cambiamento e degli obiettivi da raggiungere, affinché il passaggio non crei ricadute negative, ma opportunità per le imprese della filiera e per la collettività.

Il Delegato nazionale Piazza si è quindi soffermato a sottolineare la professionalità degli autoriparatori di Confartigianato specializzati nell’installazione di impianti gpl-metano/riconversione dei veicoli, che concorrono attivamente al contenimento delle emissioni inquinanti, apportando un rilevante valore aggiunto al sistema dei trasporti, a tutela degli utenti e della sicurezza stradale.

A conclusione dei lavori, Claudio Piazza ha rinnovato la proposta, già avanzata in precedenti occasioni, affinché da parte del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, congiuntamente con gli altri Dicasteri interessati, possa essere istituito al più presto un apposito tavolo tecnico in materia di mobilità, con l’obiettivo di supportare il piano di azione nazionale per la decarbonizzazione dei trasporti.




Concerto Giovani imprenditori, fondo Alberto e Angelica Musy

Nato il 21 aprile 2014, il Fondo Alberto e Angelica Musy è dedicato al sostegno di iniziative di solidarietà nei settori sociale, assistenziale, culturale e accademico, e rivolge particolare attenzione alle persone che nel periodo detentivo hanno scelto di dedicarsi agli studi universitari.

Il Fondo è infatti firmatario del Protocollo “Alberto Musy” per il Polo Universitario, rinnovato nel 2022 e valido fino al 2024, nell’ambito del quale ha assunto l’impegno di provvedere, al pagamento delle indennità di frequenza dei tirocini degli studenti detenuti iscritti al Polo Universitario che abbiano conseguito la laurea durante l’esecuzione penale.

Il Fondo Musy non ha personalità giuridica propria: è costituito presso la Fondazione Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo che assume direttamente gli impegni in sua vece e gli garantisce una gestione separata con conto corrente dedicato.

L’attività del Fondo è sostenuta dalle donazioni di cittadini, enti privati e contributi della Fondazione Compagnia di San Paolo erogati secondo un criterio di matching 1:1 con l’ammontare delle donazioni ricevute annualmente.

A partire dal 2015 il Fondo ogni anno ha sostenuto il pagamento delle indennità di tirocinio a favore di una decina di studenti in media

Tirocini 2023

Nel 2023 il Fondo ha sostenuto 11 borse lavoro, di queste tre sono state attivate presso cooperative e aziende all’esterno del carcere mentre gli altri otto tirocini sono intramurari.

  Questi ultimi sono stati attivati nell’ambito di 3 progetti differenti:

  • “Archivi della memoria” (attività di catalogazione e archiviazione cartelle e atti giudiziari)
  • “Cisco” programma formativo della multinazionale per servizi e apparati di networking.
  • “Voci Erranti” il progetto di reinserimento lavorativo all’interno del polo Universitario del Carcere di Saluzzo

Tutti i tirocini attivati sono part-time così da conciliarsi con gli impegni universitari degli studenti che vi partecipano.

Tirocini 2024

Progetto “Archivi della Memoria”

Nel 2023 abbiamo rifinanziato il corso di formazione e il tutoraggio del progetto “Archivi della Memoria”, che fornisce ai partecipanti i rudimenti delle tecniche archivistiche necessarie a riorganizzare l’intera mole di documenti presente negli archivi del Carcere di Torino.

Questa formazione e i tirocini annessi sono un banco di prova per gli studenti detenuti che possono dimostrare il loro impegno e riavvicinarsi al mondo del lavoro in un ambiente protetto. In questo modo il progetto permette al Carcere di valutare il percorso degli studenti detenuti all’interno delle proprie strutture e prenderli in considerazione per il lavoro presso enti o aziende terze all’interno o all’esterno del Carcere.

I partecipanti al corso effettuato nel 2021 che hanno seguito i tirocini nel biennio successivo hanno evidenziato miglioramenti nel loro percorso e nell’accesso a misure alternative o ad altre opportunità di lavoro e tirocinio.

Il corso di “Archivi della Memoria” 2023 si concluderà a novembre e, tra dicembre e gennaio, attiveremo i primi 4 tirocini part-time da 20 ore settimanali della durata di 6 mesi che prevediamo di finanziare con le donazioni che riceveremo in occasione del concerto di Natale organizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori.

Progetto “L.E.I. – Lavoro Emancipazione Inclusione”

È un progetto che si rivolge alle donne detenute della casa circondariale “Lorusso Cutugno” di Torino con l’obiettivo di potenziarne le opportunità di formazione e occupabilità.

Nel 2024 il Fondo sosterrà 5 borse di tirocinio delle donne detenute, segnalate dal carcere, prossime al fine pena o che potranno usufruire dell’art. 21 o di altre misure alternative della pena indirizzandole verso cooperative e aziende esterne al carcere.




Confartigianato Cuneo e FabLab Cunei hanno donato un Albero di Natale in legno al Rondò dei Talenti

È alto cinque metri, ha il colore chiaro della betulla ed è creato esclusivamente con legno della valle Stura. È l’albero di Natale che Confartigianato Imprese Cuneo ha donato, lo scorso 2 dicembre, al Rondò dei Talenti, il polo educativo realizzato dalla Fondazione CRC. Progettata dal presidente del FabLab di Confartigianato Imprese Cuneo Gabriele Druetta, la scultura interpreta la tradizione in chiave moderna diventando testimone dell’intera filiera del legno. Al principio mani sapienti di artigiani hanno provveduto all’abbattimento, alla prima lavorazione e alla segagione della materia prima che poi è stata trasformata ed assemblata nel manufatto grazie al lavoro artigianale di imprese esclusivamente locali.

Queste le imprese partner dell’iniziativa: Italo Goletto, abbattimento piante (Rittana); Segheria Parchettificio Romano Corrado, prima lavorazione legno (Roccasparvera); Giorgis snc, fresatura legno (Peveragno); FCS Srl Carpenterie Metalliche, struttura (Moretta); Castelmar snc, luci (Cuneo); Play ADV, grafiche (Centallo).

L’Albero di Natale è inoltre stato addobbato con palline colorate dai bambini che frequentano i laboratori del FabLab presso il Rondò dei Talenti.

«Abbiamo pensato ad un dono artigianale che fosse simbolo delle festività. – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – L’albero di Natale, considerato fin dall’antichità simbolo della vita, della pace e della speranza, in questo frangente diventa significativo messaggio di profonda spiritualità e coesione sociale, che intendiamo rivolgere soprattutto ai giovani. Un messaggio che parte dalla laboriosità delle imprese artigiane del nostro territorio e si intreccia con le progettualità innovative del nostro FabLab per approdare nel Rondò dei Talenti, collettore virtuoso di idee e di iniziative formative per le nuove generazioni».

«L’artistico albero di Natale donato da Confartigianato Cuneo, a cui va il ringraziamento e la gratitudine della Fondazione CRC, porterà al Rondò dei Talenti l’atmosfera delle imminenti festività, diventando ulteriore motivo per esplorare questo luogo nel cuore di Cuneo e scoprire il fitto programma di iniziative proposte per tutti le età. Un regalo davvero unico che conferma la vocazione del Rondò quale spazio aperto alla contaminazione e alla collaborazione con tutte le realtà e gli attori della comunità provinciale» – aggiunge Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC.

L’albero donato riproduce “in grande” una serie di alberelli che Confartigianato Imprese Cuneo distribuirà nei prossimi giorni agli esercizi commerciali di Piazza Europa e dintorni, nell’ambito della terza edizione di “Rendi il Tuo Regalo di Natale un Pezzo Unico”. L’iniziativa, lanciata da Confartigianato Imprese Cuneo, in collaborazione con l’associazione We Cuneo e il sostegno di Fondazione CRC, accompagnerà anche quest’anno lo shopping natalizio cuneese, offrendo ai più piccoli una importante novità. Ogni alberello sarà dotato di una buca delle lettere dove i bambini potranno indirizzare le missive a Babbo Natale. Per ogni letterina gli esercenti rilasceranno un apposito buono omaggio da usarsi in tutto il circuito dell’iniziativa.




Il presidente Gian Paolo Coscia rieletto presidente di Unioncamere Piemonte

Il Presidente della Camera di commercio di Alessandria-Asti, Gian Paolo Coscia, è stato confermato questo pomeriggio alla presidenza di Unioncamere Piemonte per il prossimo triennio.

Ai sensi dell’art. 11 dello Statuto dell’ente, il Presidente è stato eletto tra i Presidenti delle Camere di commercio del Piemonte dal Consiglio di Unioncamere Piemonte composto dai Presidenti e da quattro Membri di ciascuna Giunta delle Camere di commercio del Piemonte, su proposta della Giunta di Unioncamere Piemonte. Il Consiglio si è riunito nel pomeriggio di oggi, a Torino, presso il Grattacielo della Regione Piemonte.

Il Presidente Gian Paolo Coscia ha ringraziato per la fiducia rinnovata: “La responsabilità che avete voluto affidarmi nuovamente mi onora profondamente. Ringrazio il Consiglio e la Giunta per questo incarico, oltre che il Segretario generale e tutto il personale di Unioncamere Piemonte per l’egregio lavoro finora svolto e per tutto l’impegno e la professionalità che impiegheranno per il prossimo triennio. Ci dedicheremo con dedizione ai temi strategici delle Camere di commercio: sviluppo delle infrastrutture, sia fisiche che immateriali, e sostegno alla competitività delle imprese e dei territori tramite l’assistenza nell’ambito dell’innovazione, dell’ambiente e dell’internazionalizzazione”.

 

Curriculum vitae di Gian Paolo Coscia

 

  • Insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” il 12 dicembre 2014.
  •  Imprenditore Agricolo, titolare dell’Azienda Agricola “Cascina Opera di Valenza” nell’agro di Alessandria e Montecastello ad indirizzo cerealicolo.

 

Incarichi nel sistema camerale

  •  Dal 2004 membro di Giunta della Camera di Commercio di Alessandria.
  •  Dal 10 ottobre 2013 Presidente della Camera di Commercio di Alessandria e dal 7 novembre 2013 dell’Azienda Speciale ASPERIA.
  •  Dal 10 ottobre 2013 Presidente dell’azienda Speciale ASFI, fino al 31.12.2013.
  •  Dal 14 novembre 2013 Presidente Palazzo Monferrato srl fino al 13.6.2014.
  •  Il 31 ottobre 2013 entra a far parte della Giunta di Unioncamere Piemonte.
  •  Dal 12 giugno 2017 Membro del Comitato Consultivo Regionale per la Vitivinicoltura.
  •  Dal 12 maggio 2020 al 14 settembre 2020 Presidente Unioncamere Piemonte e componente Comitato Esecutivo Unioncamere Nazionale; riconfermato nelle cariche dal 23 novembre 2020.
  •  Dal 1° ottobre 2020 Presidente Camera di Commercio di Alessandria-Asti.

 

Incarichi in Confagricoltura

  •  Da giugno 2011 a giugno 2017 Presidente di Confagricoltura Piemonte.
  •  Da marzo 2004 al 2013 Presidente di Confagricoltura Alessandria.
  •  Dal 2004 al 2013 Presidente dell’Agritecna Alessandria (Ente Professionale per l’addestramento in agricoltura) di proprietà di Confagricoltura Alessandria.
  •  Dal 2004 al 2013 Presidente e poi consigliere del Ce.S.A. srl (Società di servizi di Confagricoltura Alessandria convenzionata con il CAAF Pensionati, CAF Imprese e il CAA Confagricoltura SRL) di proprietà di Confagricoltura Alessandria.
  •  Dall’ottobre 2007 al novembre 2013 Presidente e poi consigliere della Società assicurativa “Verde Sicuro Alessandria Srl” di proprietà di Confagricoltura Alessandria.     

 

Altri incarichi in corso

  •  Dal 27 giugno 2014 consigliere di Terrae SpA
  •  Dal 17 novembre 2014 membro del consiglio generale della Fondazione Slala.
  •  Dal 20 luglio 2016 membro del Comitato Analogo di Controllo di InfoCamere ScpA.
  •  Dal 27 aprile 2017 membro del Comitato Analogo di Controllo di IC Outsourcing
  •  Dal 7 novembre 2018 consigliere Tinexta spa
  •  Dall’8 gennaio 2021 amministratore di Terrae Immobiliare srl.

 




Unioncamere: Le cifre chiave del Piemonte

Sono 4,2 milioni i residenti in Piemonte a fine 2022, circa 15mila unità in meno rispetto all’anno precedente. Al termine dello stato di emergenza sanitaria, è continuato, infatti, il calo del numero dei residenti, già in atto a partire dalla fine del 2013, frutto di una dinamica naturale ampiamente negativa (più decessi che nati), sempre meno attenuata dagli effetti positivi dei saldi migratori.

La combinazione di un’alta speranza di vita e il perdurare di un regime di bassa fecondità contribuiscono da un lato al progressivo aumento degli anziani e dall’altro alla contrazione dei giovani, determinando uno sbilanciamento intergenerazionale particolarmente critico.

Oggi in Piemonte si contano, infatti, circa 220 anziani ogni 100 individui con meno di 15 anni e il tasso di dipendenza strutturale, che definisce il carico sociale ed economico della popolazione in età attiva, si attesta al 61,7%, evidenziando una condizione di profondo squilibrio.

Le tendenze demografiche in atto rappresentano una delle principali sfide per il futuro del mercato del lavoro piemontese. Istat stima che, nel 2042, la quota della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) scenderà al 55%, dal 62% attuale, mentre l’incidenza della popolazione in età non lavorativa (fino a 14 anni e over 65enni) salirà al 45%, dal 38% attuale.

Focalizzando, comunque, l’attenzione sui dati relativi al 2022, si segnala un generale miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro piemontese: il numero di occupati è cresciuto dell’1,0% rispetto al 2021 (1.785mila occupati), mentre le persone in cerca di occupazione sono scese a quota 124mila, l’11,2% in meno rispetto all’anno precedente. In questo contesto si registra un tasso di occupazione in crescita (66,3%, a fronte del 65,0% del 2021) e un tasso di disoccupazione in diminuzione (6,6%, dal 7,5% del 2021).

Questi alcuni dei dati contenuti all’interno della I edizione della pubblicazione “Le cifre chiave del Piemonte 2023” di Unioncamere Piemonte presentati questa mattina presso il Grattacielo della Regione Piemonte, a Torino.

Le cifre chiave del Piemonte, che abbiamo presentato oggi in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Unicredit e grazie all’ospitalità della Regione Piemonte, rappresentano un supporto conoscitivo per gli operatori economici, sociali e i policy maker chiamati a progettare e a implementare le politiche di sviluppo economico regionali. I temi scelti toccano le sfide contemporanee che stanno caratterizzando questo XXI secolo: l’energia, la sostenibilità e la digitalizzazione. Tutti obiettivi che come Sistema camerale ci siamo dati e su cui dobbiamo investire. Trasversalmente occorre poi puntare sul capitale umano e sulla formazione, vere leve per imparare ad adattarci ai mutamenti socio-politici e alle rivoluzioni profonde dei sistemi economici internazionali” ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia.

Nel 2022 è proseguita per il Piemonte la fase espansiva, avviata a partire dalla fine dell’emergenza sanitaria indotta dalla pandemia. Il prodotto interno lordo regionale ha superato i 144 miliardi di euro, il 7,7% della ricchezza prodotta a livello nazionale, valore superiore rispetto non solo ai 136 miliardi del 2021, ma anche ai livelli del periodo pre-covid quando, a valori correnti, il PIL piemontese era pari a 138 miliardi di euro.

Il risultato va, però letto anche alla luce di un indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività che, nel media del 2022, si è attestato al +7,5%.

La crescita del Pil (+6,2%) è stata sostenuta, come nell’anno precedente, dalla spesa delle famiglie residenti e dagli investimenti fissi lordi, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo.

A livello di macrosettori, il valore aggiunto nel 2022 è salito in tutti i comparti. In particolare la crescita è stata pari al 11,1% nelle costruzioni, ancora sostenute dagli incentivi, all’8,0% nell’industria in senso stretto, i servizi hanno mostrato un’espansione del 5,6%, mentre più modesto è stato l’aumento del valore aggiunto dell’agricoltura (+2,4%).

La digitalizzazione aziendale è una delle tante sfide che, in questo periodo storico, il tessuto imprenditoriale deve affrontare.

Adottare e integrare tecnologie digitali innovative nei processi aziendali appare ormai imprescindibile per migliorare l’efficienza, l’agilità e la competitività delle aziende stesse. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, molte imprese faticano ancora a introdurla in maniera strutturale nei propri processi.

Concentrando l’attenzione sul territorio regionale al fine di comprendere meglio quale sia il grado di digitalizzazione della manifattura piemontese, emerge come oltre il 67% delle aziende manifatturiere regionali possieda ormai un sito internet, mentre il 45% sia presente sui social network, il 23% utilizzi software di pianificazione delle risorse aziendali (ERP), mentre solo il 6% usi software di gestione delle relazioni con i clienti (CRM). L’intelligenza artificiale è entrata nelle imprese in 2 casi su 100.

Indizio dell’inevitabile aumento del grado di digitalizzazione è il fatto che un’impresa piemontese su dieci abbia intenzione di effettuare investimenti in questo campo.

  




Violenza contro le donne: Asti agricoltura, clementine in centro città con la collaborazione di Soroptimist

Inizia oggi la settimana della lotta contro la violenza sulle donne che culminerà appunto con il 25 novembre, la giornata in cui si celebrerà questa ricorrenza. Una giornata ricca di riflessioni che quest’anno purtroppo assume un significato particolare in seguito ai recenti fatti di cronaca relativi al terribile omicidio di Giulia Cecchettin, la giovane 22enne veneta trovata morta due giorni fa. Omicidio per il quale risulta indagato l’ex fidanzato, ora agli arresti.

Anche quest’anno Confagricoltura sarà in prima linea contro la violenza sulle donne e lo farà come di consueto con la vendita delle clementine – ormai divenute il simbolo di questa lotta – in tutte le piazze italiane che verranno messe a disposizione da Confagricoltura Donna in collaborazione con Soroptimist International.

Le clementine sono state scelte nel maggio del 2013 quale simbolo della lotta contro la piaga del femminicidio e delle tante forme di violenza subite dalle donne, in seguito all’atroce uccisione di Fabiana Luzzi, giovane studentessa di Corigliano Calabro, massacrata dall’ex fidanzato in un agrumeto della piana di Sibari.

Anche quest’anno Asti Agricoltura parteciperà all’iniziativa nella giornata di mercoledì 22 novembre: l’organizzazione agricola astigiana sarà presente con la propria postazione, dalle 9 alle 19, insieme alle socie del Soroptimist di Astisotto i portici di Piazza Alfieri, angolo Via Carlo Leone Grandi, dove verranno distribuite cassettine da 2 chilogrammi di clementine in cambio di un’offerta minima di 7 euro. Il ricavato verrà devoluto al Centro Antiviolenza di Asti “L’Orecchio di Venere”, gestito dalla Croce Rossa di Asti.

Il 25 novembre è un giorno importante, che non deve però rimanere un episodio rituale, ma porre le basi concrete per sradicare questo terribile fenomeno, partendo dalla prevenzione”, dichiara Maria Pia Lottini (nella foto), presidente della Consulta Femminile di Asti Agricoltura. “Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause. Per questo sono essenziali le strategie politiche mirate all’educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento e alla realizzazione delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata”.

Da diversi anni Confagricoltura è impegnata a sottolineare che la violenza sulle donne è una piaga che va completamente e radicalmente eliminata – afferma Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricoltura – per fare questo è necessario un intervento da parte delle istituzioni per tenere alti i riflettori sensibilizzando costantemente l’opinione pubblica in merito a questo dramma”.

I dati recentemente diffusi indicano come la presenza femminile anche nel mondo agricolo sia costantemente in crescita e le imprenditrici del settore primario stanno dando prova, in questo difficile momento di crisi internazionale, di resilienza e capacità di innovazione”, aggiunge Mariagrazia Baravalle, direttore di Asti Agricoltura. “Nella nostra associazione agricola l’autodeterminazione femminile si manifesta quotidianamente, attraverso il nostro lavoro”.

Auspichiamo – concludono i vertici della Confagricoltura di Asti – che il disegno di legge sulla violenza di genere, attualmente all’esame del Parlamento, sia approvato al più presto. C’è bisogno di rafforzare il contrasto e la repressione, ma anche e soprattutto la prevenzione sul piano educativo e culturale”.

Si ringrazia la Santo società cooperativa di Corigliano (Cosenza) che ci ha generosamente offerto le clementine

 




City to city: un laboratorio di inclusione dei rifugiati nelle città italiane

Ha inizio oggi a Torino la City to city visit, due-giorni di incontri fra i sei Comuni italiani – BariMilanoNapoliPalermoRoma e Torino – che insieme all’UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, hanno elaborato e sottoscritto nel febbraio 2022 la Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate.  

 

Se la Carta per l’Integrazione mira a potenziare la collaborazione fra le città sull’inclusione dei rifugiati, l’evento City to city, che si chiude domani a Milano, è un laboratorio che risponde esattamente a questo obiettivo. E lo fa promuovendo la condivisione e lo scambio di esperienze positive, servizi e strumenti sviluppati sui territori sui temi dell’accoglienza, delle soluzioni abitative post-accoglienza, dell’accesso al welfare locale, della necessità di favorire una rapida acquisizione dei documenti, della promozione della salute, dell’empowerment e della partecipazione dei rifugiati, della coesione sociale e della sostenibilità dei progetti.

 

Secondo i dati ufficiali più aggiornati, sono oltre 422.000 in Italia le persone sfollate forzatamente dal proprio Paese (148.000 mila titolari di protezione internazionale, 114.000 richiedenti asilo e 160.000 ucraini titolari di protezione temporanea. I processi di inclusione delle persone rifugiate sono i pilastri per la crescita del sistema d’asilo in Italia, e i Comuni italiani ricoprono ruolo chiave per garantire il successo dell’integrazione.  

 

“I Comuni italiani sono alleati importanti di UNHCR, sono agenti cruciali, incubatori di innovazione e buone pratiche a sostegno dell’integrazione delle persone rifugiate, e la City to city è un vero e proprio laboratorio che permette alle città che aderiscono di arricchirsi delle esperienze altrui e di essere motori di inclusione sociale ed economica, in costante e quotidiana collaborazione con l’UNHCR che è da sempre al loro fianco per costruire una società più aperta e solidale.” Afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino 

Fondamentale, nello sviluppo degli impegni previsti dalla Carta per l’Integrazione, è il ruolo dello Spazio Comune, programma che prevede la presenza nelle città firmatarie di centri multifunzionali dove sono concentrati i servizi fondamentali per l’integrazione delle persone rifugiate, spazi aperti e facilmente accessibili dove i rifugiati possono trovare risposte ai propri bisogni di integrazione nelle comunità che li accolgono. Questi centri polifunzionali sono il cuore di questa prima occasione di scambio fra i Comuni italiani rappresentata dalla City to City. I partecipanti visiteranno i centri già operanti a Torino e Milano, ne discuteranno la progettualità e le sfide, in un’ottica di apprendimento e scambio.

 

Di fronte alle difficoltà di uomini, donne, bambini che abbandonano il proprio paese in cerca di un futuro migliore non si può rimanere indifferenti, a partire dalle istituzioni. Come Amministrazione abbiamo potenziato le politiche di accoglienza, in particolare per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati e i progetti di inclusione. Siamo molto contenti che le buone pratiche della nostra città siano protagoniste della City to city visit e ci auguriamo che possa essere una proficua occasione di scambio e confronto su questi temi così importanti per tutti i partecipanti” dichiara Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino.

 

L’adesione alla Carta per l’integrazione, per Torino come per le altre città, non ha rappresentato solo un impegno ideale, ma si è tradotta in atti concreti. Il progressivo consolidamento dello Spazio comune di via Bologna ne è un esempio. La giornata di oggi dimostra un ulteriore elemento di valore della Carta: il fatto che spinge le amministrazioni cittadine a dialogare, confrontarsi, scambiarsi esperienze, migliorare le proprie politiche di accoglienza. In definitiva, a proporsi concretamente come attori essenziali dei processi di inclusione delle persone rifugiate” sottolinea Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità della Città di Torino.

 

La City to city visit si aprirà a Palazzo Civico di Torino alle 14.30 di martedì 21 novembre. Seguirà alle ore 16 la visita allo Spazio Comune della città, presso il Servizio Stranieri, in via Bologna 49/A. Il giorno seguente, mercoledì 22 novembre, la City to city si sposta a Milano, iniziando i lavori alle ore 10 presso WeMi inclusione, in via Don Carlo San Martino 10. Alle ore 13 la visit proseguirà al Consolato del Canada a Milano, in via Verziere 11, dove, alle 15.30, si chiuderà la prima City to city. 

Partecipa alla due-giorni anche la città di Bologna, che potrebbe presto aderire alla Carta. Oltre ad assessori e dirigenti delle città coinvolte, parteciperanno fra gli altri il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il Direttore Centrale per le politiche migratorie – Autorità FAMI del Ministero dell’Interno, Vice-Capo Dipartimento, Prefetto Maria Forte, il Sindaco di Prato e Delegato ANCI immigrazione, Matteo Biffoni Maxime Nicolas David Therien, Console del Canada a Milano. 

 

La Carta per l’integrazione dei rifugiati è disponibile qui