In videoconferenza il Consiglio regionale approva il bilancio

Il Consiglio regionale, in videoconferenza, ha approvato la legge di bilancio 2020-22, il Defr e la legge di stabilità. A favore si sono pronunciati i consiglieri della maggioranza, contro quelli della minoranza.

Tutti i gruppi politici, di fronte all’emergenza Coronavirus, avevano dato la disponibilità a votare in tempi brevi gli importanti provvedimenti finanziari, limitando a questo scopo emendamenti e interventi. Il voto finale è arrivato in serata.

Per il presidente del  Consiglio regionale Stefano Allasia “la seduta in videoconferenza, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. E’ stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale. Ringrazio i dipendenti che con il loro impegno hanno permesso che si svolgesse il Consiglio in questa innovativa modalità”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha interrotto in giornata il suo impegno operativo nell’emergenza per intervenire in Consiglio regionale: “Registro con piacere il grande senso di responsabilità che sul bilancio stanno dimostrando i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione, che per ruolo dovrebbero essere i più critici. C’è una squadra Piemonte. Non ci sono le condizioni per approvare un bilancio straordinario, adesso dobbiamo salvare le vite. Poi ci dedicheremo alle misure economiche, a partire dal Piano sulla competitività che va aggiornato e accelerato”.

Presentando i provvedimenti finanziari all’esame del Consiglio regionale, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha sottolineato che “questo è un bilancio nato dalla collaborazione tra maggioranza e opposizione di fronte alle terribile emergenza che stiamo vivendo, ma è conseguente agli ideali e alla visione della società della maggioranza. E’ il nostro primo bilancio politico, dimostra attenzione al territorio, alle famiglie, alla diminuzione delle tasse, al sistema delle imprese. Ci sono le prime risposte all’emergenza sanitaria, economica e sociale, che troveranno misure più forti nel piano sulla competitività da 600 milioni di cui accelereremo l’attuazione, se l’Unione europea ce lo permetterà”.

Tronzano ha illustrato alcuni provvedimenti del bilancio e alcune misure assunte per l’emergenza: “Stiamo iniettando liquidità nel sistema, circa 200 milioni di euro, che dovrebbero dare un po’ di respiro a molte realtà fino a giugno. 56 milioni vengono impegnati nel fondo di garanzia, a sostegno del credito alle imprese. La moratoria sui mutui che le aziende hanno contratto con FinPiemonte libera altri 110 milioni di euro.

A questo si aggiunge l’attenzione al territorio, attraverso i 14 milioni ai piccoli comuni per lavori che daranno ossigeno alle imprese locali. E poi i soldi dei canoni idrici alle Province, i 25 milioni risparmiati dai mutui della Regione con il decreto del governo che andranno alle famiglie per le rette degli asili nido e della materna, all’agricoltura, alle imprese. Stiamo rispettando il mandato che ci è stato dato dagli elettori. Importante anche la legge di stabilità, con l’esenzione dal bollo auto per 3 anni a chi compra un’auto euro 6 sostituendo una inquinante e l’esenzione della quota regionale dell’Irap per le imprese che si insediano in Piemonte”.

Insoddisfatti del bilancio si sono dichiarate le minoranze. Raffaele Gallo per il Pd ha illustrato la posizione del suo gruppo: ”Avevamo chiesto una intesa politica per approvare il bilancio in un giorno, non siamo stati ascoltati. In questo bilancio non ci sono risorse sufficienti per interventi a breve,  al di là di quelle che vengono dai provvedimenti governativi. I fondi europei e il piano sulla competitività opereranno a medio termine. Per questo avevamo chiesto di modificare l’impianto del bilancio, recuperando risorse per le imprese anche con la defiscalizzazione dell’Irap, per il turismo, per gli assegni di cura, per le borse di studio per i medici specializzandi. Ne riparleremo con l’assestamento”.

Soddisfazione è stata invece espressa dalla maggioranza. Alberto Preioni, capogruppo della Lega, ha ricordato l’impegno di tanti lavoratori e volontari, a partire dal personale sanitario, e delle tante donazioni arrivate per combattere il Coronavirus. “Il Piemonte ha fatto valere la parte migliore di sé. In pochi giorni, ad esempio, si è aperto l’ospedale di Verduno, cose che sembravano impossibili sono diventate reali. La lega è soddisfatta del bilancio: 14 milioni per i piccoli comuni, ci  saranno tante piccole aziende che lavoreranno nel loro territorio. E poi 6 milioni di euro in più per la montagna, 20 milioni di euro per le province, che andranno in edilizia scolastica e strade provinciali,  40 milioni di euro per sistemare le case popolari, sono solo alcuni esempi. Puntiamo molto sul piano sulla competitività, vogliamo che sia realizzato in un anno. Va rivisto, le risorse devono andare alle categorie realmente colpite da questa situazione. Penso alle piccole e medie imprese, sono le fasce che devono essere aiutate maggiormente, è necessaria una forte iniezione di liquidità”.

Per Francesca Frediani (m5S) ”è inutile perderci troppo in discussioni, è necessario approvare il bilancio in tempi brevi. Ma occorrerà poi riflettere su quanto è stato messo in evidenza da questa terribile emergenza: è necessario cambiare visione di fronte alle gravi carenze del nostro sistema, a partire da quello sanitario. Occorrerà investire più risorse in strutture moderne, personale, attrezzature. Anche nell’istruzione occorrerà pensare a una maggiore digitalizzazione. A fianco alla lotta alla povertà occorrerà pensare alla lotta alla solitudine. Non possiamo far finta che non sia cambiato tutto, serve una svolta nelle politiche regionali”.

Maurizio Marrone (Fdi) ha elogiato “il  pragmatismo di questo bilancio, con una serie di provvedimenti pensati per dare una prima risposta allo shock prodotto dal Coronavirus. Rimane ad esempio il  fondo di 4 milioni per l’edilizia scolastica di emergenza. Ci sono 15 milioni per l’infanzia, con contributi alle strutture, per sgravare le famiglie da rette, e molti altri interventi a sostegno dell’economia reale. Dal governo sono venuti provvedimenti di sostegno al credito e rinvii delle scadenze fiscali. Ma dobbiamo intervenire per impedire che al momento dei pagamenti ci sia il crollo. Anche per questo è necessaria una rimodulazione  del piano di competitività”.

Paolo Ruzzola ha sottolineato il gradimento di Forza Italia ai provvedimenti in esame: “Il bilancio che stiamo approvando, che si compenetra con il piano sulla competitività, va nella direzione di creare le condizioni perché il tessuto economico regionale possa tenere. La Regione non è stata con le mani in mano, garantiamo le condizione per ripartire tutti insieme, senza lasciare nessuno indietro. Sugli extra Lea la sensibilità di Forza Italia ha prevalso: giusto assicurare maggiori risorse alle altre province ma non a discapito di altre”.

Marco Grimaldi (Luv) ha ribadito la sua contrarietà al bilancio: “E’ tempo di osare con occhi diversi. Oggi dobbiamo occuparci della emergenza sanitaria, ma dobbiamo anche pensare alla crisi lunga che abbiamo davanti. Dovremmo pensare ai molti che sono rimasti indietro, ma di tutto questo nel bilancio del centrodestra non c’è nulla. Dobbiamo cambiare tutto perché questa normalità a cui si vorrebbe tornare è piena di ingiustizie”.

Per Silvio Magliano (Moderati) “è il momento di esercitare il senso di responsabilità che dobbiamo al Piemonte. Bisognerà riflettere sul riconoscimento del ruolo del terzo settore, attorno a cui ruota molto di ciò che è collegato al sistema sanitario. E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le persone più deboli”.

Per Mario Giaccone (Lista Monviso), è necessario “ripensare a come intendiamo la sanità pubblica, perchè questa pandemia ci ha dimostrato che l’economia dipende anche da come viene concepita la sanità. Questa emergenza ci invita anche a una riflessione profonda sul modello di società: gli steccati e i muri sono velleitari, il Coronavirus dimostra che o ci salviamo tutti insieme, o soccombiamo tutti insieme”.

 




Coordinamento della fase 2, Appendino approva la cabina di regia con le zone omogenee

Nella seduta di venerdì 8 maggio il Consiglio metropolitano ha ratificato il Decreto della Sindaca metropolitana Chiara Appendino che stabilisce le modalità del coordinamento dei 312 Comuni del territorio nella gestione della fase 2 dell’emergenza Covid-19. La Sindaca Appendino ha annunciato che la prima seduta della Cabina di regia costituita a seguito del Decreto sarà convocata per lunedì 11 maggio.

Illustrando il testo del Decreto, la Sindaca Appendino ha sottolineato la necessità di una modalità snella di comunicazione e confronto tra la Sindaca stessa, le Zone e la conferenza dei capigruppo del Consiglio, soprattutto nel momento in cui la Regione Piemonte sta definendo gli interventi per far ripartire le attività economiche. A questo proposito, la Città Metropolitana ha già avanzato la richiesta di un intervento a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto delle abitazioni.

Il Decreto ratificato dal Consiglio stabilisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della funzione di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e di concerto con le amministrazioni locali, si farà promotrice di ogni possibile iniziativa nei confronti del Governo nazionale e della Regione Piemonte che garantisca l’elaborazione di un piano di difesa e sviluppo socio-economico del territorio, individuando le priorità d’intervento, i tempi, i metodi e le risorse necessarie al loro perseguimento.

È previsto il rafforzamento del ruolo della Città Metropolitana nell’ambito della formazione e gestione del personale e dell’assistenza legale ai Comuni, oltre che nel supporto per l’applicazione delle normative anticorruzione. La Città Metropolitana intende rafforzareil suo ruolo di centrale di committenza per gli appalti di lavori, servizi e forniture. Nell’ambito delle funzioni di coordinamento, l’Ente assicurerà l’interlocuzione con i rappresentanti delle Zone omogenee e con le strutture tecniche dei Comuni, per assicurare l’applicazione uniforme delle misure per la ripresa dei cantieri, la riapertura dei servizi e la definizione di tavoli di confronto con le parti sociali per la semplificazione delle procedure amministrative.

Il Decreto stabilisce che la Cabina di regia che si riunirà per la prima volta lunedì 11 maggio sarà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle Zone omogenee, in cui si condivideranno intenti e progetti per rispondere a dimensioni ed esigenze diverse sulla base delle caratteristiche socio-economiche locali.




Unioncamere: La manifattura in Piemonte al tempo del Covid-19. I risultati del I trimestre 2020

Unioncamere Piemonte – nell’ambito della collaborazione con Intesa Sanpaolo e UniCredit – diffonderà i risultati dell’indagine congiunturale sull’industria piemontese nel I trimestre 2020 durante una conferenza stampa che si terrà su piattaforma Google Meet, in videoconferenza:

Martedì 30 giugno 2020, h. 11.30

Link per accedere: https://meet.google.com/ptc-aktv-evc

È possibile accedere anche via telefono: +39 02 3046 1817 (PIN: 873174945)

Dopo i saluti del Presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia, la responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Sarah Bovini analizzerà la performance congiunturale del periodo gennaio-marzo 2020 e farà un approfondimento sull’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla manifattura piemontese.

Commenteranno i dati Teresio Testa, Direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo e Fabrizio Simonini, Regional Manager Nord Ovest UniCredit.




Esportazioni novaresi: vendite all’estero in discesa del -15,4% nel primo semestre 2020

Diminuiscono le esportazioni novaresi nei primi sei mesi dell’anno: tra gennaio e giugno le vendite all’estero dei prodotti made in Novara si sono assestate su 2,2 miliardi di euro, registrando un calo del -15,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. In flessione anche il risultato nazionale, con una variazione dell’export italiano pari al -15,4%, e quello regionale che vede le esportazioni piemontesi ridursi del -21,2%.

Sul fronte dell’import, il Novarese registra una diminuzione del -16,1%, attestandosi, in termini di valore delle merci, ad 1,2 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene positivo e pari a 969 milioni di euro, ma in diminuzione del -17,2% rispetto al primo semestre 2019.

«I dati relativi ai primi tre mesi dell’anno avevano già preannunciato una diminuzione delle esportazioni, che considerando l’intero semestre appaiono fortemente ridimensionate a causa dell’impatto dell’emergenza sanitaria e della chiusura degli stabilimenti – commenta Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio di Novara – Si tratta di una situazione generalizzata, con flessioni a due cifre per tutte le province piemontesi, rispetto alle quali Novara ha manifestato un calo significativo, ma meno intenso di altri territori, ponendosi al terzo posto nella classifica decrescente regionale.

L’apertura e la presenza sui mercati esteri sono fondamentali per la nostra economia, ancor più in questa fase complessa: per questo gli interventi a favore dell’internazionalizzazione d’impresa, tra cui le certificazioni per l’estero, l’assistenza legale specialistica e la formazione, rientrano tra quelli sostenuti dalla Camera di Commercio con il bando NOVARA RESTART, per cui è possibile inviare la propria candidatura fino al 15 ottobre».

Il risultato novarese risente del calo delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati in controtendenza per alimentari, prodotti medici e farmaceutici.
Analizzando l’export delle principali attività economiche si riscontra una flessione significativa, pari al -14,5%, per macchinari e apparecchiature (in cui risultano inclusi rubinetteria e valvolame), che si confermano comunque il comparto più rilevante, con un’incidenza del 27,6% sull’export provinciale.

Negativo anche il risultato delle sostanze e prodotti chimici (-16,8% su base annua), che si trovano al secondo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, con un’incidenza del 16,7%.
Crescono, invece, i prodotti alimentari, bevande e tabacco, che mettono a segno un +4,9%, sfiorando un’incidenza del 12% e attestandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, posizione condivisa con il tessile-abbigliamento, comparto che registra, tuttavia, un calo del -19,1%.

In netto calo appare il comparto della gomma-plastica, con una variazione che supera il -25%, mentre continua la crescita di quello dei medicinali e preparati farmaceutici che, spinto dall’emergenza sanitaria, mantiene il sesto posto nella classifica dell’export provinciale, con un sostanziale raddoppio delle vendite (+99,8%).

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’Unione Europea si conferma la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota pari al 60,8% dell’export. La performance dei mercati comunitari appare negativa e leggermente meno intensa della media provinciale, registrando un calo delle esportazioni del -11,4%.

Guardando ai singoli Paesi si riscontra una diminuzione generalizzata delle esportazioni verso i principali mercati, salvo poche eccezioni. In particolare calano del -11,2% le vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese, e del -7,7% quelle rivolte alla Francia, secondo mercato di riferimento. Aumentano, invece, del +12,2% le vendite in Polonia, crescita quasi interamente riconducibile ai prodotti alimentari, mentre si registra un calo a due cifre per la Spagna (-19,2%), con una flessione più contenuta per il Belgio e una sostanziale stabilità per i Paesi Bassi.

In merito alle vendite verso i Paesi extra-UE si registra, a livello complessivo, un netto calo, superiore alla media provinciale e pari al -20,9%. Ad incidere sono soprattutto le diminuzioni dell’export con destinazione U.S.A. (-36,7%), che risentono del crollo della componente aerospazio, Svizzera (-23,1%) e Regno Unito (-21,9%), mentre aumentano del +10% quelle verso il mercato cinese, sostenute, in particolare, dalla crescita di detergenti e prodotti chimici di base.




Nasce Piemonte Home Design, il bando per le aziende piemontesi del sistema casa

Creare un brand territoriale che sia competitivo sui grandi mercati internazionali: questo l’obiettivo di Piemonte Home Design, il progetto di promozione del sistema casa piemontese che chiama a raccolta fino al 30 novembre 2020 le aziende regionali che si occupano di design, arredamento ed edilizia e che desiderano sviluppare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri.

 

Novità assoluta nel settore, questo percorso di business development ha come focus l’ideazione di modelli abitativi che includano le produzioni piemontesi, da proporre in blocco ai promotori immobiliari internazionali, per presentare il Piemonte come una realtà competitiva e solida in un settore che ha grandi potenzialità.

 

Nel 2019, infatti, il valore del mercato globale dei prodotti del sistema casa ammontava a circa 951,13 miliardi di euro e il Made in Italy continua ad essere un elemento fortemente attrattivo soprattutto sui mercati internazionali.

 

In questo contesto la Camera di commercio di Torino ha ideato e lanciato questo progetto di business development che si concentrerà in una prima fase su Cina e Russia, due Paesi importanti per dimensioni e appeal della produzione italiana. Nel 2019, infatti, i mercati di Cina e Russia del settore casa hanno raggiunto un valore rispettivamente di 179,73 e 18,07 miliardi di euro, con tassi di crescita medi annui previsti per il periodo 2019-2024 del 2,5% e dello 0,4% e valori di spesa media pro capite di 128,8 e 125,14 euro.

 

Camera di Commercio Italo-RussaCargo Visual OfficeGianmarco CavagninoArcos Interior.

Camera di Commercio Italo-Russa, lo studio di visualizzazione architettonica e branding immobiliare Cargo Visual Office, lo studio di architettura Gianmarco Cavagnino e la società commerciale russa Arcos Interior, partner che hanno maturato, a diverso titolo, esperienze specifiche sui Paesi target.

 

Il progetto accompagnerà le imprese in un percorso di formazione dall’analisi di mercato alla comunicazione, dagli aspetti commerciali a quelli relazionali, dagli aspetti certificativi a quelli culturali.

 

Si parte dalla creazione di un brand territoriale, capace di rappresentare sui mercati esteri le peculiarità del territorio piemontese. Al centro c’è il tema della cura, che nasce dal territorio per arrivare agli ambiti personali (cura delle relazioni sociali) e a quelli produttivi (attenzione maniacale a forme e funzionalità).

 

posizionare le aziende sui mercati esteri attraverso un’attenta analisi delle potenzialità del prodotto, sviluppare una strategia commerciale che promuova il territorio piemontese, sviluppare modelli abitativi che includano le produzioni piemontesi, promuovere i prodotti piemontesi presso i developer stranieri.

 

La promozione delle eccellenze del territorio avverrà in modo integrato, attraverso l’ideazione di soluzioni abitative che raccolgano in modo sinergico e coerente le produzioni regionali, verificandone l’efficacia sui Paesi di riferimento. Ciò permetterà di presentare a developer esteri strumenti che li supportino nella loro attività di vendita, aiutandoli a ridurre le tempistiche abituali.

 

Attraverso gli strumenti forniti, i promotori immobiliari proporranno all’acquirente soluzioni abitative che prevedono forniture del territorio piemontese. I prodotti offerti dalle aziende selezionate verranno valutati sulla base delle specifiche di mercato dei Paesi target e delle affinità culturali tra l’Italia e quest’ultimi e potranno essere suggeriti sviluppi di prodotto necessari per poter affrontare con maggior successo i mercati esteri di riferimento.

 

La partecipazione al progetto, gratuita, è riservata alle sole aziende piemontesi operanti nel comparto design e complementi d’arredo.

 

Per l’edizione 2020 del progetto, le imprese interessate ad aderire all’iniziativa dovranno presentare la propria candidatura entro il 30 novembre 2020 attraverso la compilazione di un modulo on-line. Clicca qui per le informazioni




CNA Piemonte, Osservatorio antiusura: “Occasione preziosa per nuovi interventi su liquidità per piccole imprese”

Oggi, martedì 15 dicembre, il segretario di CNA Piemonte Filippo Provenzano ha preso parte alla sottoscrizione in forma digitale del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura che istituisce anche un Osservatorio Provinciale.

A sottolineare l’importanza dell’evento la presenza della Ministra degli Interni Luciana Lamorgese, il presidente della Giunta regionale On. Alberto Cirio, Sindaci a partire dalla prima cittadina di Torino Chiara Appendino, i Prefetti delle altre province piemontesi, i vertici delle forze dell’ordine, del sistema bancario e dell’organizzazioni di rappresentanza di impresa.

Il prefetto di Torino Claudio Palomba ha sottolineato il ruolo svolto dalle associazioni di categoria in questo periodo, in forte sinergia con il sistema istituzionale. La Ministra Lamorgese ha sottolineato e apprezzato il clima di concordia e collaborazione che si riscontra in Piemonte.

“L’avvio di questo osservatorio è un’occasione preziosa per mettere al centro i necessari nuovi interventi a favore della liquidità per le piccole imprese”, ha dichiarato il segretario regionale CNA Piemonte Filippo Provenzano.




Enrico Allasia eletto presidente nazionale dei produttori di legno di Confagricoltura

Enrico Allasia, imprenditore agricolo di Cavallermaggiore (Cuneo) è stato eletto al vertice della Federazione nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura. Perito agrario, contitolare della “Allasia Plant” di Cavallermaggiore, azienda vivaistico-forestale con impianti produttivi dislocati su più unità operative a livello nazionale specializzata nei servizi alla filiera delle coltivazioni energetiche, in particolare biomasse ligno-cellulosiche, Enrico Allasia è presidente di Confagricoltura Cuneo e di Confagricoltura Piemonte.

La selvicoltura con l’utilizzo a fini produttivi delle foreste – ha detto Allasia – può diventare un fattore trainante di sviluppo sostenibile delle aree rurale, soprattutto nei territori che presentano scarse alternative alle coltivazioni tradizionali. Abbiamo 11 milioni di ettari di bosco in Italia: con una selvicoltura efficiente, che va  valorizzata e rafforzata soprattutto nelle aree montane, potremo creare nuova ricchezza, occupazione e contrastare in modo efficace il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico”.

La Federazione nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura ha la funzione di promuovere, assistere e coordinare le attività economiche per la produzione del legno ricavato non solo dalle foreste, ma anche dalle coltivazioni specializzate di essenze arboree, quali querceti di rovere, roverella e farnia, le faggete e i boschi di cerro, farnetto, fragno e vallonea, che nel nostro Paese superano ciascuna il milione di ettari. Un altro comparto del legno un tempo molto diffuso, poi abbandonato e oggi nuovamente in auge, è il pioppeto, che può contare su una superficie nazionale di circa 50.000 ettari di coltivazioni.

Il bosco – ricorda Confagricoltura –  copre circa il 30% dell’intero territorio nazionale. Sulla base dei dati della Regione Piemonte negli ultimi 60 anni le superfici boscate del territorio subalpino sono aumentate dell’80%, arrivando ad occupare il 37% del territorio regionale, con 1 miliardo di alberi, 52 specie arboree e 40 specie arbustive. “Si tratta di un patrimonio di biodiversità eccezionale – sottolinea Allasia – che oltre a produrre legno valorizza il paesaggio e l’ambiente, contribuendo in modo determinante al sequestro dell’anidride carbonica e purificando l’aria”.

Nel corso del suo mandato Allasia intende impegnarsi per valorizzare il ruolo di boschi e foreste. “Molte aree sono in stato di abbandono – spiega Allasia – perché non redditizie, perché manca la viabilità forestale, perché la burocrazia per lo sfruttamento di queste risorse è eccessiva. È indispensabile conservare, manutenere e tagliare i boschi rinnovandoli: gli alberi che marciscono e non vengono asportati producono anidride carbonica anziché sequestrarla e in caso di piogge torrenziali diventano un pericolo per l’ambiente. Per questi motivi – sostiene Allasia – è necessario investire, anche con l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan  per sviluppare  filiere produttive legno-carta-energia e servizi ecosistemici che possono dare un contributo decisivo alla sostenibilità delle filiere agroalimentari e dell’ambiente”.




CCIAA Torino: Travel Box, prenota un albergo e ricevi in dono un’esperienza esclusiva!

Arriva un nuovo modo per visitare Torino e la sua area, prenotando una struttura ricettiva nel fine settimana sul sito a partire dal 21 maggio, con in omaggio due visite guide esclusive a scelta.

Il progetto è realizzato dalla Camera di commercio di Torino, in collaborazione con le associazioni Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti Torino e la partecipazione di Assohotel Confesercenti Piemonte, Federalberghi Torino, GTA – Unione Industriale Torino. Inoltre, è sviluppato in sinergia promozionale con Visit Piemonte e Turismo Torino e provincia.

In questo momento così importante di ripartenza la Camera di commercio di Torino vuole dare un segnale di aiuto e sostegno all’azione di attrazione turistica verso il territorio, con un’esclusiva possibilità di prenotare un viaggio in città attraverso il nostro sito Visit Torino – spiega Dario Gallina, Presidente dell’ente camerale. – È un nuovo servizio che realizziamo per stimolare i turisti prima a desiderare e poi a partire per un viaggio alla scoperta di Torino e dei suoi bellissimi dintorni, in modo rispettoso della normativa per la sicurezza. Vogliamo puntare su un’immagine green e sostenibile di una città visitabile a piedi, con ricche proposte enogastronomiche di prodotti e ricette del territorio, per far arrivare i visitatori per la prima volta a Torino o per farli tornare per riscoprire nuovi aspetti di una città meravigliosa come la nostra.”.

La Camera di commercio con le associazioni di categoria, volendo essere di supporto a tutte le aziende della filiera del turismo per l’uscita dalla crisi generata dalla pandemia e con questo contribuire ad una azione complementare a quella istituzionale, sta sviluppando infatti un progetto strategico triennale di riattivazione del turismo a Torino. Questa prima iniziativa rientra nel piano operativo di recovery per l’anno 2021.

Da fine 2020 sono stati lanciati i nuovi canali social Facebook e Instagram “Visit Torino Official”, con l’obiettivo di sostenere e riposizionare il brand Torino nel mercato turistico e creare il desiderio di visitare appena possibile.

Da oggi si cercherà di favorire la scelta di Torino come destinazione e conseguentemente la prenotazione da parte dei visitatori direttamente dagli operatori turistici, utilizzando come canale di commercializzazione il portale Visit Torino Official.

Le strutture ricettive aderenti hanno proposto una propria tariffa fissa per due notti per due persone con colazione inclusa, valida nei fine settimana fino al 31/12/2021, fino ad esaurimento disponibilità. Eventuali persone o servizi aggiuntivi verranno concordati direttamente con l’ospite. La prenotazione sarà diretta e il pagamento avverrà in struttura. I clienti che prenoteranno una camera tramite il Travel Box Torino potranno beneficiare di due visite guidate gratuite in vetrina sul sito, nell’arco del fine settimana.

Infine, tutti i viaggi prenotati da www.visit-torino.com saranno nel rispetto delle normative vigenti per l’emergenza.

Si segnala che nelle prossime settimane la Camera avvierà analoghi Travel Box anche per la Val Susa e per il Canavese e le Valli di Lanzo, tutti punti spettacolari della nostra area metropolitana.

 




BONUS CASA – Da Confartigianato Imprese Edilizia Piemonte la richiesta della loro proroga

I bonus casa, in scadenza al 31 dicembre prossimo, sono riapparsi nell’agenda del Governo nella bozza di Manovra di Bilancio 2022. Messi in ombra dal superbonus 110%, i vari bonus casa al 50%, ecobonus per singole unità immobiliari al 65%, bonus mobili e bonus verde, da una prima lettura del Documento, parrebbero essere confermati per altri 3 anni. Non così il bonus facciate, che verrebbe cancellato.

 

Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie, anche nel Piemonte ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura; il comparto edile del Piemonte, infatti, offre lavoro a oltre 49mila imprese artigiane che impiegano 150mila addetti.

 

“Gli incentivi vanno tutti riconfermati commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – poiché da oltre 20 anni hanno consentito la tenuta delle attività del settore delle costruzioni e dell’indotto, soprattutto negli anni più bui della crisi”.

 

“Per questo – afferma Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Piemonte Edilizia abbiamo il timore che la ripresa in corso possa venire rallentata dal ridimensionamento di questi interventi fiscali espansivi che, in modo tangibile, stanno sostenendo la crescita degli investimenti in abitazioni. In particolare la cancellazione del bonus facciate e la possibilità di applicare il 110% solo ai condomini potrebbe frenare il comparto edilizia e penalizzare soprattutto le piccole imprese artigiane”.

 

Vanno, al contrario, nella direzione giusta – prosegue Tanino le risoluzioni parlamentari sulla ‘Nota di Aggiornamento al DEF 2021’ approvate la scorsa settimana, nelle quali si indica la necessità di una proroga dei vari bonus edilizi”.

 

“Tutto questo però – conclude Felici – richiede una strategia temporale più ampia, che vada oltre ai continui rinnovi annuali dei bonus e che sia coerente con la tempistica reale degli interventi edilizi: dalla progettazione alla chiusura del cantiere passano spesso parecchi mesi”.

 

Confartigianato Imprese Piemonte sottolinea la necessità di confermare nella prossima legge di bilancio il pacchetto di bonus edilizi. Gli incentivi interessano una filiera con oltre 2 milioni di addetti, più di 8 su 10 nelle MPI.

 

 

 

 




CNA Impresa Donna Piemonte: “Il lavoro delle donne è strategico, contribuisce a crescita dell’economia”

Il Piemonte è la seconda Regione del Nord Ovest per presenza di imprenditrici

Resilienti, combattenti, creative, tenaci, innovative, consapevoli di essere una risorsa per il Paese. Dopo tante parole oggi le donne lavoratrici sono in attesa di azioni concrete. Il lavoro delle donne, se sostenuto e riconosciuto finalmente strategico, contribuisce alla crescita dell’economia e alla creazione di una società più giusta.

Per le donne imprenditrici della CNA Piemonte la via maestra verso la parità di genere passa per la promozione della cultura del lavoro e dell’autoimprenditorialità. Il primo passo per conseguire effettive pari opportunità, combattere la violenza sulle donne e innalzare la qualità della loro vita è infatti il raggiungimento dell’indipendenza economica e una sempre maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Mai come ora è determinante rilanciare e valorizzare l’occupazione femminile, sia attraverso il lavoro autonomo che attraverso quello subordinato. L’Europa, con un piano di grandi riforme e di investimenti strutturali indispensabili per la ripresa, ha chiesto al nostro Paese un impegno chiaro che possa condurre al superamento dei tanti gap riguardanti il lavoro femminile. La risposta del policy maker italiano è stata pronta: parte degli obiettivi del PNRR vanno proprio in questa direzione.

“Tra i principali ostacoli che le donne affrontano quotidianamente nel fare impresa vi sono la difficoltà di conciliare gli impegni familiari con la vita professionale e il persistere di opportunità di guadagno economico non soddisfacenti, sia se considerate in termini assoluti sia rispetto a quelle maschili. È tuttavia significativo che, pur operando in condizioni talora meno favorevoli di quelle degli uomini, le imprenditrici si siano ricavate uno spazio sempre più ragguardevole nel sistema produttivo del Paese e forniscano un apporto considerevole alla crescita dell’economia italiana.

Superare le disparità di genere in maniera strutturale è di vitale importanza affinché le donne possano esprimere il loro massimo potenziale, affermando pienamente il loro ruolo di “risorsa primaria” e non ancillare per lo sviluppo del Paese”, afferma la presidente di CNA Impresa Donna Piemonte Rossella Calabrò, forte dei dati contenuti nello studio L’Imprenditoria femminile in Italia, pubblicato oggi dal Centro Studi di CNA.

I numeri del Piemonte

Il Piemonte è la seconda Regione del Nord Ovest con il maggior numero di donne imprenditrici.

Per capire meglio il dato nazionale occorre guardare le cifre riportate da Unioncamere Piemonte sul bilancio anagrafico delle imprese femminili nel 2021.

A fine dicembre 2021 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 96.433 unità, in aumento rispetto alle 95.879 del 2020, ma ancora leggermente inferiori rispetto alle 96.591 di fine 2019.

Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte; operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona; nel 11,8% dei casi sono guidate da straniere; il 10,8% è amministrato da giovani imprenditrici: è questo l’identikit delle imprese femminili registrate in Piemonte.

Nel corso del 2021, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 6.138 imprese femminili, a fronte delle 5.403 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, positivo per 735 unità, traducendosi in un tasso di crescita del +0,8%.

Sebbene il dato sia meno brillante rispetto a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (+1,1%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 6,4%, a fronte del 5,9% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 5,6%, contro un 4,8%).

La dinamica mostrata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare, tuttavia, meno intensa rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+1,5%).

Un quarto delle 96.433 imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, a distanza ragguardevole, dalle attività dell’agricoltura, che concentrano il 13,3% delle realtà imprenditoriali, e dalle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona, che convogliano il 12,0% delle aziende. Quote significative di imprese femminili operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,8%) e in quelle immobiliari (7,8%).

Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore, si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (oltre il 57,6% delle imprese è amministrato da donne), delle attività di alloggio e ristorazione (31,3%) e di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (30,5%).

Analizzando la dinamica espressa dalle imprese nel corso nel 2021 emerge come, a fronte di una crescita complessiva dello 0,8%, esistano rilevanti differenze settoriali.

Le imprese femminili hanno subito ancora una contrazione nel comparto agricolo (-1,5%) e sono rimaste sostanzialmente stabili in quello turistico (-0,1%). Uno sviluppo di intensità limitata ha riguardato le altre attività di servizi (+0,6%), il commercio e l’industria manifatturiera (entrambi i settori con un tasso di crescita del +0,8%). Le attività immobiliari hanno vissuto un incremento dell’1,2% e il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese del +3,1%. Il ritmo espansivo ha assunto maggior intensità nelle attività finanziarie e assicurative (+3,6%), nel comparto delle costruzioni (+4,2%) e soprattutto nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+6,4%).

Le Province piemontesi

L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,2%) e di Novara, Verbania e Asti, realtà in cui le imprese femminili rappresentano il 23,0% delle imprese provinciali. A Vercelli l’incidenza delle imprese “in rosa” si attesta al 22,9% e a Cuneo al 22,6%. Al di sotto della media regionale, infine, risulta la concentrazione di imprese femminili a Torino (22,3%) e a Biella (20,8%).

Quanto alla dinamica esibita nel corso del 2021, si evidenziano variazioni positive per la maggior parte delle province. Solo Alessandria (-0,3%) e Cuneo (-0,2%) segnano dati ancora, seppur debolmente, negativi. Asti registra una variazione piatta (+0,1%), mentre Biella manifesta una crescita di mezzo punto percentuale, seguita a breve distanza da Vercelli (+0,6%).

Al di sopra della media regionale appare il risultato delle imprese in rosa di Verbania (+0,9%), Novara (+1,3%) e Torino (+1,3%).

Non solo impresa. Donne lavoratrici in proprio e dipendenti.

Riprendendo nuovamente le conclusioni del report nazionale del Centro Studi CNA, nel 2020 il tasso di occupazione femminile italiano (percentuale delle donne occupate rispetto alla popolazione femminile in età lavorativa) si attestava al 52,1%, quasi venti punti meno rispetto a quello maschile (71,8%). Oltre a risultare il secondo più basso dell’Unione Europea (solo in Grecia la percentuale di donne che lavorano è più bassa che in Italia), il tasso di occupazione femminile si è ridotto in maniera più marcata di quello maschile rispetto al 2019 (rispettivamente -2,0 punti percentuali contro -1,5 punti percentuali) evidenziare quanto la pandemia esplosa in quell’anno sia stata penalizzante soprattutto per le donne, sia a causa della specializzazione produttiva, che le vede più presenti nei settori più colpiti dalla crisi (moda, settore turistico, servizi per la persona, organizzazione di eventi), sia perché “costrette” a dovere provvedere all’assistenza di figli e anziani durante i mesi del lockdown.

Oltre ad avere meno opportunità lavorative, le donne in Italia continuano a percepire retribuzioni più basse di quelle maschili a parità di lavoro e mansioni. Basti dire che, nella media delle imprese del settore privato, la retribuzione oraria dei dipendenti di sesso maschile supera quella femminile di 7,2 punti percentuali.

Occorre però sottolineare come gli squilibri retributivi che penalizzano le donne diminuiscono in modo considerevole con il ridursi della dimensione di impresa, dice CNA nel suo report. Se infatti la retribuzione oraria maschile supera quella femminile di 17,1 punti percentuali nelle grandi imprese, nelle microimprese il differenziale retributivo tra uomini e donne si assottiglia notevolmente e non tocca i 2 punti percentuali (+1,8% a favore degli uomini).

 

I dati appena citati, riguardanti i divari salariali e l’impegno lavorativo delle donne nel sistema produttivo, evidenziano quanto nelle imprese più piccole l’aspetto relazionale tra lavoratori e datori di lavoro risulti fondamentale e come la conoscenza diretta tra loro, facilitata proprio dalla piccola dimensione aziendale, consenta una valutazione dei dipendenti legata al merito, alla efficienza e non influenzata da pregiudizi di alcun tipo.

Considerazioni analoghe possono essere effettuate a proposito della presenza delle lavoratrici dipendenti nelle imprese suddivise secondo la dimensione. Complessivamente, le lavoratrici rappresentano il 40,5% dell’occupazione totale delle imprese nel settore privato. Questa quota risulta però molto più elevata nelle microimprese (0-9 addetti) nelle quali supera i 47 punti percentuali.

 

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