Centri estivi: 634 richieste di finanziamento

Quali risorse riceveranno i centri estivi piemontesi che hanno avviato le loro attività lo scorso 15 giugno? Questo l’interrogativo che la consigliera Pd Monica Canalis ha rivolto alla Giunta regionale nel corso dei question time di oggi.

L’assessore Chiara Caucino ha ribadito che “da tempo l’assessorato alle politiche per la famiglia si è attivato per consentire alle tante associazioni e cooperative del  territorio di essere nelle condizioni di programmare e avviare le attività dei centri estivi già a partire dal 15 giugno. Fino ad oggi sono 634 le richieste pervenute alla Regione da parte dei Comuni interessati a ricevere finanziamenti  per l’attivazione di iniziative finalizzate al potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socio educativi territoriali e dei centri con funzioni educativa e ricreativa destinati alle attività di bambini e bambine nella fascia d’età tra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre 2020.

Dei 35 milioni previsti dal Fondo nazionale per le politiche della famiglia da ripartire tra tutte le regioni, al Piemonte spetteranno circa 9 milioni e 700 mila euro. A queste risorse saranno aggiunti i 2 milioni che abbiamo previsto in Riparti Piemonte attraverso il Fondo sociale europeo. Gli uffici stanno predisponendo il bando a cui potranno accedere Comuni e oratori e che verrà attivato una volta ricevuto da Bruxelles e da Roma il via libera alla rimodulazione di queste risorse. Attendiamo un feedback nell’arco di due settimane”.

“Svelato il bluff: i fondi regionali per i centri estivi erano solo un annuncio – ha dichiarato la consigliera Canalis – I Comuni e gli Enti di Terzo Settore si stanno facendo carico di spese molto superiori al passato, legate alla sanificazione, all’assunzione di educatori adulti e all’allestimento degli spazi in funzione delle nuove esigenze di distanziamento sociale e potranno contare solo sui fondi stanziati dal Governo nazionale  e non su quelli della Regione, perchè l’assessore Caucino e Cirio li hanno promessi agli enti senza prima verificarne la disponibilità. Anzi, alle solite dichiarazioni roboanti, oggi si è aggiunta la tesi della presunta necessità di riprogrammare i 5 milioni di euro del Fondo Sociale europeo con il parere del Governo nazionale. A rimetterci saranno i bambini e i ragazzi piemontesi, i Comuni e tutti gli enti organizzatori dei centri estivi”.

Durante i question time è stata data inoltre risposta alle interrogazioni della consigliera del M5S Francesca Frediani sulla riapertura della  ferroviaria linea Pinerolo- Torre Pellice; di Ivano Martinetti (M5S) sul completamento dell’autostrada Cuneo – Asti; di Mauro Salizzoni (Pd) sulla bonifica area ex Fiat Avio del  Parco della Salute di Torino e sull’ospedale unico dell’ASL TO5 e di Sean Sacco (M5S) sul potenziamento delle attività dei centri di salute mentale nell’area di competenza dell’ASL di Alessandria.




Tavolo automotive. UIL: “Senza presente non c’è futuro”

E’ appena terminato il tavolo sull’automotive organizzato dalla Regione Piemonte. Ampia la discussione che ha spaziato dai tavoli di crisi aperti, formazione, Fca, riconversione di Embraco.

 

“La UIL ha chiesto la convocazione di un tavolo di discussione a livello nazionale – ha sottolineato Teresa Cianciotta della Segreteria Regionale UIL – perché solo a quel livello si potranno attivare gli incentivi giusti per dare un’accelerata alla ripresa della nostra Regione.  Inoltre abbiamo evidenziato la necessità di incentivare la formazione con attenzione alla qualità, in modo da individuare i profili necessari alle aziende”.

 

Per la UILM, la categoria dei metalmeccanici UIL è intervenuto il Segretario Generale LUIGI PAONE: “La discussione di oggi è stata proficua ma non bisogna dimenticare che sono ancora molti i tavoli di crisi aperti. Al di là dei progetti presentati oggi, che ci auguriamo abbiano esito positivo ma che necessitano di tempo per essere avviati, ciò che conta è il presente: senza risolvere i problemi contingenti, non c’è strada per il futuro. E’ strategico individuare una rapida politica di incentivi in grado di far ripartire il mercato auto e dunque la produzione negli stabilimenti FCA e nell’indotto.

 

Uno dei problemi principali fatto presente dalla UIL è il caso Ex Embraco: “Condividiamo l’impegno dell’assessore Chiorino per riconvertire lo stabilimento di Riva di Chieri in polo di produzione di batterie per auto elettriche – sottolinea PAONE – ma va individuato al più presto un investitore serio disposto, con l’aiuto delle Istituzioni, a garantire un futuro allo stabilimento e alle 400 famiglie”.




Torino. Aggiornato il Piano delle misure antirumore sulle nostre strade

La Città metropolitana di Torino ha aggiornato il piano quinquennale delle misure antirumore sulle strade che ha in gestione.

Sono 127 i comuni del nostro territorio interessati dalla mappatura, con una popolazione coinvolta di circa 140 mila persone ed una superficie complessiva di mappatura acustica di 250 chilometri quadrati.

Sappiamo tutti come le criticità acustiche causano innalzamento dei livelli di stress: il risanamento acustico dei nostri assi stradali principali, su cui transitano più di 3 milioni di veicoli all’anno, viene realizzato all’interno del più vasto programma di manutenzione stradale che prevede la realizzazione di nuove tratte e interventi di sicurezza stradale.

Tutti i dettagli del piano aggiornato e l’elenco degli assi stradali interessati dallo studio sono consultabili al link




Semplificazione: 1350 emendamenti, è record

Record di emendamenti in Consiglio regionale. Oggetto dell’attività emendativa è il provvedimento sulla semplificazione, vale a dire il Disegno di legge 83 “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”.

Sono quasi 1350 gli emendamenti depositati all’apertura della seduta, presieduta da Stefano Allasia: è il numero più alto nei 50 anni di storia dell’Assemblea legislativa piemontese. I nodi maggiormente contestati del documento da parte delle opposizioni sono in particolar modo gli articoli riguardanti la caccia e le cave.

Il gruppo Luv ha presentato circa 750 emendamenti, quasi 500 il M5s e una novantina il Pd. Alcuni emendamenti sono poi di Giunta.




Socialab: rafforzamento delle Associazioni fondiarie in Canavese e nelle Valli di Lanzo

Nell’ambito di SociaLab, il progetto il progetto europeo dedicato al miglioramento della qualità della vita e del benessere nelle comunità rurali e montane, all’interno del Piano integrato territoriale (Piter) Alcotra GraiesLab ha preso avvio l’attività finalizzata al rafforzamento delle Associazioni fondiarie nel territorio del Canavese e delle Valli di Lanzo.

Le Associazioni fondiarie – riconosciute in Piemonte da una legge regionale – consentono, attraverso la gestione associata delle attività agro-silvo-pastorali, il recupero delle terre incolte e abbandonate, fortemente presenti nelle aree montane, con benefici effetti per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi, incentivando allo stesso tempo il turismo e le produzioni locali e di conseguenza il reinsediamento.

Il progetto SociaLab si prefigge in particolare di fornire supporto all’ulteriore sviluppo dell’Associazione fondiaria di Usseglio e facilitare la nascita di quella di Borgiallo, con ampliamento degli aderenti, trasferimento di competenze dalla AsFo di Usseglio alla AsFo di Borgiallo, ma anche con realizzazione di materiali informativi on line e momenti di sensibilizzazione verso i potenziali partecipanti.

 




UI Torino: offendere il nostro sistema produttivo danneggia il made in Italy

L’Inps opera per conto dello Stato, a livello europeo è tra gli enti previdenziali più grandi e complessi, ha un bilancio che è il secondo dopo quello dello Stato ed i fruitori principali dei suoi servizi sono lavoratori e imprese. Chi ha l’onore di rappresentare questo istituto deve necessariamente avere il senso di responsabilità delle sue azioni e delle sue dichiarazioni.

Le accuse di pigrizia ed opportunismo alle imprese italiane, da parte del presidente dell’Istituto previdenziale nazionale Pasquale Tridico, sono ingenerose ed offendono l’impegno, il lavoro e a fatica che ogni giorno migliaia di imprenditori profondono.

Insultare – in modo del tutto immotivato –  il sistema imprenditoriale italiano significa danneggiare l’immagine del Made in Italy all’estero, ovvero indebolire quell’eccellenza che oggi permette all’economia italiana di evitare il collasso.

Gli imprenditori sono stati gli eroi nascosti di questa emergenza nell’affrontare, con impegno e determinazione, situazioni nuove ed eccezionali, nel tenere vivo il tessuto economico e produttivo italiano con modelli e strategie mai attuati prima, riconvertendo la propria attività e accettando, laddove necessario, costi e responsabilità nuove.

È gravissimo che in un momento in cui bisognerebbe essere uniti e apprezzare lo sforzo di tutti, alle proposte e alle soluzioni si preferisca un linguaggio conflittuale. Ci auguriamo che all’ondata di indignazione suscitata dalle parole di Tridico segua anche un moto di orgoglio da parte del Governo e del Parlamento nei confronti del sistema produttivo italiano.




Il 60,6% degli internauti del Piemonte acquista on line

Dal lockdown ad ora, la crescita della vendita di beni e servizi on line e a domicilio è stata del 19,8%. Il 60.6% degli internauti del Piemonte acquista on line. Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Piemonte): “Le novità di questi lunghi mesi trascorsi in isolamento sono la nascita di corsi on line realizzati dagli artigiani per mantenere i contatti con i propri clienti o per cercarne di nuovi”

La crisi Covid-19 ha intensificato l’utilizzo di nuovi canali di vendita accelerando in modo molto significativo, il trend di crescita: sono salite di circa il 19,8% le imprese che fanno e-commerce, raddoppiando il tasso di crescita e quasi 4 imprese su 10 fanno consegne a domicilio (che includono le imprese che utilizzano piattaforme riconducibili ancora una volta all’e-commerce, nonché la vendita attraverso i sistemi di messaggistica e i social).

Interessanti anche i dati sugli utilizzatori: il 60,6% degli internauti piemontesi, nell’ultimo anno ha fatto acquisti on line, percentuale che pone il Piemonte al nono posto in Italia. La classifica è guidata dai Valdostani con il 66%.

Sono questi i dati dell’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, sull’ “Intensificazione del canale digitale nella crisi Covid-19”.

Secondo i dati stimati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, con la riapertura di tutte le attività, il trend di crescita delle soluzioni e-commerce è destinato a crescere ulteriormente. La reattività alla situazione di emergenza, infatti, porterà alla fine del prossimo anno, un ulteriore incremento di imprese del Piemonte ad utilizzare il commercio elettronico. A questo trend in crescita si aggiungono le soluzioni per la gestione digitale dei servizi obbligata dalle restrizioni del distanziamento sociale.

Si pensa qui innanzitutto alle soluzioni di gestione digitale dell’agenda delle prenotazioni per ristoranti, parrucchieri e centri estetici, obbligati nella Fase 2 a contingentare al massimo le presenze di clienti.

L’emergenza, in definitiva, ha messo in luce come l’e-commerce possa essere un’importante soluzione alle oggettive difficoltà di molti imprenditori, anche del settore del “business to business”, come per esempio la produzione di macchinari e all’abbigliamento conto terzi, dal momento che possono trovare, grazie ad alcuni marketplace verticali, delle valide alternative alle fiere.

“Già prima dell’emergenza la vendita on line era un passaggio di crescita consigliato – afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ora è consolidato che, il post Covid19, ha portato con sé cambiamenti significativi nelle nostre abitudini. Le novità di questi lunghi mesi trascorsi in isolamento sono la nascita di corsi on line realizzati dagli artigiani per mantenere i contatti con i propri clienti o per cercarne di nuovi, una tendenza sopravvissuta alla lenta ripresa.

Migliaia di piccoli imprenditori hanno scoperto le infinite possibilità offerte da social network e portali e hanno sfruttato le nuove tecnologie che vanno ad intercettare nuove fette di mercato, promuovono l’artigianato locale e fidelizzano i consumatori”.

“Anche se questa opportunità di business arriva dopo mesi di chiusura, occorre attivarsi per sfruttare questa opportunità – continua Felici – che è davvero a misura di qualsiasi azienda e si rivolge anche ai mercati europei e mondiali.
Non facciamoci prendere però da facili entusiasmi: la reattività delle nostre imprese sul mercato on line è solo un lenitivo rispetto al dissesto economico e produttivo che il Covid ha generato abbattendosi su un sistema già devastato da tasse e burocrazia.”

L’impennata nell’utilizzo dei servizi digitali ha messo a dura prova le infrastrutture di connessione digitale e sollevato ancora una volta il tema del digital divide: la quota di imprese italiane che utilizzano banda ultralarga è di oltre dodici punti percentuali inferiore al 49,9% della media dell’Unione europea.




CNVV: analisi trimestrale dell’export delle province di Novara e Vercelli

Nel quarto trimestre del 2019 le esportazioni complessive delle province di Novara e Vercelli sono calate nel loro insieme del -2,8%, a fronte di una crescita del +1,7% registrata dall’export nazionale. Il dato relativo al 2019 considerato nel suo complesso registra una crescita del +0,9% per le due province globalmente considerate e del +2,3% a livello nazionale.

Considerando le sole esportazioni manifatturiere delle province di Novara e Vercelli, nel 2019 l’incremento delle vendite all’estero, che nel complesso hanno raggiunto un valore di 7,6 miliardi di euro, è stato pari al +0,6% tendenziale. I comparti con le migliori performance sono gli articoli farmaceutici (+21,8%) e l’aggregato prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+12,7%); all’interno di quest’ultimo spiccano nuovamente gli articoli di abbigliamento (+25,7%), mentre flettono i prodotti tessili (-10,7%). Tra i settori in crescita figurano anche i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,9%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+2,8%) e i macchinari ed apparecchi (+2,1%), al cui interno le macchine di impiego generale (rubinetteria) sono cresciute del +1,5% in termini di export. I settori che registrano una flessione, oltre ai già citati prodotti tessili, sono i comparti del legno e prodotti in legno, carta e stampa (-6,8%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,3%), apparecchi elettrici (-9,5%), computer, apparecchi elettronici ed ottici (-9,4%); e quelli più rilevanti, per valori di export, delle sostanze e prodotti chimici (-1,6%), dei metalli di base e prodotti in metallo (-3,4%) e dei mezzi di trasporto (-41,0%).

Per quanto riguarda la ripartizione geografica dell’export, nel 2019 si osserva un incremento delle vendite pari al +0,6% sia verso i 28 Paesi dell’Unione Europea (che nel 2019 comprendeva ancora il Regno Unito) sia verso i Paesi extra-Ue. Le esportazioni di manufatti dirette all’interno dell’Unione europea, pari a 4,5 miliardi di euro, hanno rappresentato nel 2019 il 59,7% dell’export manifatturiero delle province di Novara e Vercelli considerate insieme; quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a 3,1 miliardi di euro, equivalgono al 40,3% dell’export manifatturiero delle due province.

Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel 2019 il dato più evidente si conferma la forte crescita dell’export manifatturiero delle due province verso la Svizzera (+26%), che consolida la sua terza posizione conquistata, nel trimestre precedente, ai danni degli Stati Uniti: questi ultimi, sono invece il Paese che nel 2019 mette a segno la flessione maggiore (-19,3%). In contrazione, seppur lieve, anche l’export verso il Belgio (-0,5%) e la Spagna (-4,5%). Quanto ai Paesi in crescita, ritrova il segno positivo l’export verso la Polonia (+4,4%); aumenti più contenuti si registrano verso il Regno Unito (+1,8%), la Francia (+1,0%) e la Germania (+0,6%); maggiori, invece, gli incrementi verso la Cina (+11,5%) e i Paesi Bassi (+9,6%). Germania e Francia si confermano i due principali Paesi di destinazione dell’export manifatturiero delle province di Novara e Vercelli complessivamente considerate. Questi ultimi due Paesi, insieme a Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito, assorbono il 49,3% dell’export manifatturiero delle due province.

Sul fronte delle importazioni manifatturiere, il 2019 è stato caratterizzato dalla forte crescita dell’import dalla Polonia (+19,8%), da una parte, e dal forte calo dell’import dai Paesi Bassi (-40,9%), dalla Spagna (-35,9%) e dal Regno Unito (-22,1%), dall’altra. A questi cali si aggiunge una flessione più moderata dell’import manifatturiero da Belgio (-8,9%), Francia (- 8,5%) e Stati Uniti (-4,7%). Modeste le performance di crescita dell’import da Germani (+32%) Cina (+4,5% ) e Tunisia (+7,3%).

I principali mercati di approvvigionamento delle due province sono, nell’ordine, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina: da questi soli 4 Paesi proviene il 56,6% dell’import manifatturiero delle province di Novara e Vercelli.

Provincia di Novara
• Osservatorio Macchine di impiego generale

Nel quarto trimestre 2019 le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteria-valvolame) della provincia di Novara sono tornate al segno negativo, flettendo del -0,4% rispetto al quarto trimestre del 2018; a livello nazionale sono invece cresciute del +1,9%. Il dato relativo all’intero 2019 indica una flessione dell’export del -0,5% a livello provinciale e una crescita del +2,1% sul piano nazionale. In particolare, nel 2019 si registra una forte crescita dell’export verso la Russia (+50,1%), entrata a far parte dei primi 10 paesi di destinazione dell’export novarese di rubinetteria-valvolame grazie ai consistenti incrementi registrati nella seconda parte dell’anno (+81,7% nel terzo trimestre e +72% nel quarto). Rilevante anche la crescita dell’export verso il Belgio (+21,6%), più contenuta quella verso la Germania (+1%), i Paesi Bassi (che ritrovano il segno positivo registrando un +1,2%) e la Grecia (+2,3%). Anche gli Stati Uniti invertono il trend mettendo a segno, in questo caso, una flessione -3,9%. In calo anche l’export verso la Francia (-5,6%), il Regno Unito (- 7%), la Spagna (-5,1%) e la Svizzera (-8,4%).

Rispetto a inizio anno, all’interno della classifica vi è stato il sorpasso degli Stati Uniti a danno del Regno Unito con un’inversione delle rispettive posizioni: gli Usa sono divenuti il terzo Paese di destinazione dell’export novarese di rubinetteria-valvolame e il Regno Unito è divenuto quarto. Un’inversione delle posizioni si osserva anche tra Belgio e Paesi Bassi, con il primo che scende al settimo posto e i secondi che salgono al sesto. La Svizzera perde una posizione (da nona diviene decima) e al nono posto troviamo la Russia, subentrata alla Svezia (che era decima). Germania, Francia, Spagna e Grecia conservano, invece, le rispettive prima, seconda, quinta e ottava posizione. Nel complesso, i primi 10 Paesi di destinazione dell’export di rubinetteria- valvolame della provincia di Novara nel 2019 hanno assorbito il 64,5% dell’export provinciale del settore.

• Osservatorio Prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamento

Anche nel quarto trimestre 2019 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Novara hanno registrato una crescita eccezionale, pari al +58,1% rispetto al quarto trimestre 2018; nel medesimo periodo le esportazioni italiane di prodotti tessili e dell’abbigliamento sono invece cresciute del +3,9%. Il dato relativo al 2019 indica una crescita del +45,3% per la provincia di Novara e di un ulteriore +3,9% a livello nazionale.

A livello provinciale, sulla forte crescita registrata nel solo quarto trimestre ha inciso, in particolare, l’ulteriore forte impennata delle esportazioni verso la Svizzera (+251,5%), mentre il Giappone (che nel terzo trimestre 2019 era cresciuto addirittura del + 298%) vira in territorio negativo, flettendo del -30,7%.

Detto ciò, nel 2019 considerato nel suo complesso, l’export di prodotti tessili e dell’abbigliamento risulta in crescita (spesso anche sostenuta) verso tutti i principali mercati di sbocco della provincia di Novara, fatta nuovamente eccezione per Spagna (-16%) e Germania (-13,6%) e unitamente al Regno Unito (-4,6%). Quanto ai Paesi in crescita, particolarmente sostenuti sono stati gli incrementi verso Svizzera (+171,8%), Giappone (+133,9%) e Bulgaria (+78%). Rilevanti sono stati anche gli aumenti dell’export verso Stati Uniti (+40%), Tunisia (+28,5%), Corea del Sud (+24,7%) e Francia (+11,1%).
Rispetto a inizio anno, all’interno della classifica si osserva il sorpasso del Giappone sulla Spagna, con il Giappone che sale al quinto posto e la Spagna che scende al sesto, e la fuoriuscita della Romania al cui posto si inserisce la Bulgaria. Svizzera, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Tunisia e Corea del Sud conservano rispettivamente la prima, seconda, terza, quarta, settima, ottava e decima posizione. Nel 2019 i primi 10 Paesi di destinazione dell’export novarese di prodotti tessili e dell’abbigliamento hanno assorbito l’83% circa dell’export provinciale del settore.

Provincia di Vercelli
• Osservatorio Macchine di impiego generale

Nel quarto trimestre 2019 le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteria-valvolame) della provincia di Vercelli sono cresciute del +4%; quelle nazionali del +1,9%. Il dato relativo al 2019 indica un incremento del +6,6% a livello provinciale e del +2,1% per l’Italia nel suo complesso.

Nel 2019 il dato più evidente è stata la forte crescita dell’export verso l’Austria (+124,6%), sebbene nel corso dell’anno tale crescita sia andata ridimensionandosi. Robusto anche l’incremento dell’export verso gli Stati Uniti (+35,5%), più modesto quello verso i Paesi Bassi (+13%), l’Arabia Saudita (+12,2%) e il Regno Unito (+11,1%). In crescita anche l’export verso la Francia (+3,1%), la Spagna (+2,6%) e la Germania (+4%), con quest’ultima che ritrova il segno positivo grazie al buon andamento registrato nel quarto trimestre. Nell’anno considerato si riduce, invece, l’export verso l’Ungheria (-9,2%) e la Svizzera (-6,1%).

Rispetto a inizio anno, all’interno della classifica si osserva un peggioramento del Regno Unito (che passa dal quarto al quinto posto), dell’Arabia Saudita (che da quinta si ritrova ottava), dell’Austria (da ottava a nona), unitamente alla fuoriuscita della Svezia, rimpiazzata dai Paesi Bassi. Migliorano invece le posizioni di Stati Uniti (da settimi a inizio anno, li ritroviamo quarti) e Svizzera (che sale dal nono al settimo posto). Germania, Francia, Spagna e Ungheria conservano, invece, rispettivamente la prima, seconda, terza e sesta posizione.

Nel 2019 i primi 10 Paesi di destinazione dell’export di macchine di impiego generale della provincia di Vercelli hanno assorbito, nel complesso, il 67,5% dell’export vercellese del settore.

• Osservatorio Prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamento

Nel quarto trimestre 2019 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Vercelli sono calate del -17,5%; quelle italiane sono cresciute del +3,9%. Nel complesso, il dato relativo al 2019 evidenzia un calo del -4% a livello provinciale e un aumento del +3,9% a livello nazionale.

Quanto ai principali mercati di sbocco, il 2019 è stato un anno positivo per la metà di essi e un anno negativo per l’altra metà: i mercati in crescita sono risultati essere la Russia (+15,4%), il Regno Unito (+13,9%), gli Stati Uniti (+6,9%), la Francia (+5%) e la Germania (+2,1%). I mercati in calo sono stati la Cina (-2,9%), la Corea del Sud (- 4,1%), Hong Kong (-15,7%), il Giappone (-25,7%) e la Svizzera (-35,4%).

 

Rispetto a inizio anno vi è stato il sorpasso della Cina sul Regno Unito, con un’inversione delle rispettive posizioni e la Cina che sale al quarto posto e il Regno Unito che scende al quinto. La Svizzera perde tre posizioni passando dal settimo al decimo posto; la Russia ne guadagna una, salendo dall’ottava alla settima posizione; la Corea del Sud ne guadagna 2 passando dal decimo all’ottavo posto. Stati Uniti, Hong Kong, Francia, Giappone e Germania conservano rispettivamente la prima, seconda, terza, sesta e nona posizione all’interno della classifica dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export di prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Vercelli. Nel 2019 i primi 10 Paesi di destinazione hanno assorbito, nel complesso, l’84% circa dell’export vercellese del settore.

 




Cnvv: “Prova delle cessioni intracomunitarie” webinar fiscale

“Prova delle cessioni intracomunitarie: il quadro definitivo delle regole in vigore dal 2020” è il titolo del webinar, a partecipazione gratuita, organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) dalle 9,30 alle 11,30 di martedì 9 giugno 2020.

L’evento è finalizzato a illustrare i recenti chiarimenti dell’Agenzia Entrate relativi alla prova dell’avvenuta consegna dei beni in altro Stato membro a seguito di cessione intracomunitaria dal 1° gennaio 2020, distinguendo tra beni spediti dal cedente o da un terzo per suo conto oppure beni spediti dal cessionario o da un terzo per suo conto.

La prima parte dell’evento sarà dedicata agli interventi dei relatori (Fabrizio Manca e Alessandra Zanaria, funzionari fiscali dell’area Politiche economiche di Cnvv), mentre la parte conclusiva sarà riservata ai quesiti dei partecipanti.

«Essendo ancora preclusa, per motivi sanitari, la possibilità di riprendere a organizzare gli incontri informativi nelle sedi Cnvv – spiega il direttore, Aureliano Curini – il seminario si svolgerà da remoto, tramite la piattaforma “Cisco Webex”, che abbiamo utilizzato più volte, durante il lockdown, con riscontri molto positivi dalle aziende associate.

La pandemia ha comportato una ristrutturazione organizzativa anche al nostro interno, con intere settimane durante le quali tutto il nostro personale ha operato in smart working, e i webinar si sono rivelati uno strumento utilissimo per aggiornare gli imprenditori sulla situazione e sulle prospettive, tanto dal punto di vista sanitario quanto sul fronte economico.

Negli ultimi tre mesi la nostra struttura ha lavorato senza interruzioni per sostenere le imprese del territorio, con risultati davvero soddisfacenti: a marzo la nostra attività di consulenza ha registrato un aumento tendenziale del 70%, mentre ad aprile i contatti con le aziende associate sono raddoppiati rispetto all’aprile 2019».




Riparti Piemonte, oltre 130 emendamenti

Sono oltre 130 gli emendamenti presentati nella prima seduta del Consiglio regionale, durante la quale è stato incardinato il Disegno di legge “Riparti Piemonte”. Di questi, oltre 110 dalle opposizioni, una decina della Giunta (perlopiù tecnici) e 6 di maggioranza.

Si è aperto così il dibattito nella giornata odierna, presieduta da Stefano Allasia, con le relazioni, la discussione generale e l’inizio della votazione, con l’approvazione dei primi due articoli a maggioranza sugli 80 totali (l’opposizione non ha partecipato al voto).

Per la maggioranza ha svolto la relazione prima Valter Marin (Lega), che ha sottolineato come il provvedimento “Servirà a rilanciare il tessuto socio economico piemontese: è stato licenziato a maggioranza in Prima Commissione, dopo un proficuo gruppo di lavoro”. Nella seconda relazione Paolo Bongioanni (Fdi), ha definito il Ddl 95 “una delle principali leggi nella storia della Regione Piemonte”. Per agevolare il rilancio, si prevede “la semplificazione e l’accelerazione dell’iter dei procedimenti amministrativi in materia urbanistica”.

Per l’opposizione ha svolto la relazione Raffaele Gallo (Pd) che ha spiegato come “dopo oltre un anno ci troviamo di fronte al primo provvedimento economico della Giunta Cirio. Tuttavia molte voci presenti nel Riparti Piemonte sono già allocate nel bilancio da poco approvato, per cui le nuove risorse ammonterebbero a soli 50 milioni”. Secondo Gallo manca una visione strategica industriale, ci sono “dubbi di costituzionalità di alcune norme, che potrebbero essere impugnate, come quelle che prevedono appalti solo per aziende con sede entro i confini regionali”.

Altro relatore di minoranza Ivano Martinetti (M5s), che ha obiettato come il Ddl “lasci indietro troppe categorie, tante famiglie legate a quelle attività sono rimaste sole. Questo provvedimento – ha proseguito – dà il via libera al consumo indiscriminato del suolo invece di riutilizzare l’esistente”.

Terzo relatore Marco Grimaldi (Luv) secondo il quale la strategia del Riparti Piemonte “è solo shock economy: la deregolamentazione metterà a rischio l’economia legale. È stato promesso il bonus alle categorie, ma poi non è stato dato. Non c’è il ripensamento dei luoghi di lavoro ed è inaccettabile la vicenda dei centri estivi e l’abbandono degli indigenti”.

Quarto relatore di minoranza Silvio Magliano (Moderati): “La maggioranza sta cercando di fare una politica di assistenza. Sono preoccupato perché sono solo misure tampone, la Regione ha trovato solo 50 milioni davvero nuovi. Bisognava sostenere meglio famiglie, istruzione e case popolari”.

Nel corso della giornata di lavori, in discussione generale, sono intervenuti moltissimi consiglieri di opposizione, che hanno manifestato forti critiche al Ddl 95. A sostegno il capogruppo della Lega, mentre in conclusione l’assessore Maurizio Marrone ha rivendicato il lavoro svolto, spiegando che con questa normativa si potrà “davvero cominciare ad eliminare alcune zavorre che frenano le nostre imprese. Non ho problemi a ribadire i ringraziamenti all’opposizione per non aver fatto ostruzionismo – ha aggiunto – però critico politicamente le sue proposte: o si approfitta del momento per osare con la sburocratizzazione, oppure perdiamo la battaglia per la semplificazione”.